Ma quante frasi infelici!

Monti si è scusato della sua battuta sul “posto fisso che è monotono” dicendo che era stata una frase infelice ed altrettanto ha fatto la Cancellieri a proposito di quei bamboccioni che vogliono il lavoro “vicino a mamma e papà”. Ma non si tratta di frasi infelici perchè tradiscono qualcosa che conviene capire meglio.
Aveva iniziato il vice ministro Michel Martone dicendo che “chi a 28 anni non è laureato è uno sfigato” (ricordate?). Se poi uno si laurea anche a 30 anni, perchè nel frattempo deve fare mille mestieri per vivere, perchè ha dovuto interrompere gli studi per qualche tempo perchè non aveva i soldi per pagarsi le tasse universitarie o per altre ragioni di disagio sociale, questo a Martone non importa. Cosa volete che ne sappia uno che è figlio dell’Avvocato Generale presso la Corte di Cassazione (scusate se è poco), che si è laureato a 21 anni ed a 31 (con ben poche pubblicazioni) era addirittura professore ordinario? Potete leggerne la brillante carriera sul “Fatto quotidiano”.
E, infatti, quello che contraddistingue questo governo è il nobile lignaggio dei suoi componenti.
Della Cancellieri si sa che è figlia  di “italiani emigrati in Libia”, quel che può voler dire tutto, e che “iniziò a lavorare a 19 anni alla Presidenza del Consiglio” (1962) quello che fa sospettare una provenienza sociale non proprio popolare.

Di Mario Monti non c’è nemmeno bisogno di dire: figlio di un direttore di banca ed, addirittura nipote del grande banchiere Raffaele Mattioli, che altro volete?

Diceva il vecchio Marx che è “l’essere sociale che determina la coscienza” e questi personaggi sono l’espressione di classi sociali molto elevate. Esprimono quel bel mondo di chi non ha mai dovuto dimostrare nulla perchè bastava il cognome a dire tutto. Ceti sociali i cui individui  non si sono  mai guadagnati nulla -e che, se anche avevano dei meriti reali, non è per quello che sono stati scelti, ma che nutrono salda la convinzione di essere i migliori, che meritano senza ombra di dubbio le altissime retribuzioni che riscuotono, destinati naturalmente a dirigere, perchè le gerarchie sociali non sono un dato storicamente determinato, ma un fatto del tutto naturale.

Conseguentemente, guardano tutti con una vena di disprezzo: i poveri? E’ giusto che esistano, non possiamo essere tutti ricchi. Le classi popolari sono così poco istruite, poco abili, poco intelligenti! Hanno condizioni di vita dure, con un carico di sofferenze spaventoso? E’ il prodotto delle loro scarse capacità e, poi, di che si lamentano? Appunto: sono sfigati!
La povertà per questa gente non è un problema sociale da affrontare e la miseria non è qualcosa da vincere, ma un dato di fatto da accettare senza fare troppe storie. Le crisi, per questi signori, sono i periodi in cui “voi dovete tirare la cinghia” è l’unica ricetta che conoscono è abbassare il costo del lavoro, liquidare le garanzie sociali ecc, perchè “siamo tutti nella stessa barca”. Cose dette intrepidamente, senza traccia di rossore sulle guance: la vergogna? Cosa è’?

Le frasi sul posto di lavoro e sugli sfigati non sono “frasi infelici” ma l’espressione di un feroce classismo e di una istintiva avversione a qualsiasi forma di eguaglianza.

Berlusconi, lo conosciamo, è stato un personaggio della cui indecenza non abbiamo bisogno di dire ancora una volta: ha mantenuto la goffaggine, l’ineleganza, la grettezza culturale, la sbruffoneria cafona, lo spaventoso egocentrismo tipiche del parvenu, ma almeno è uno che “si è fatto da sè” (lasciamo perdere come: sappiamo, sappiamo….), ha conosciuto disagi e privazioni,  ha dovuto inventarsi di tutto per arrampicarsi. Tutto questo può guadagnargli un attimo di simpatia umana (un nanosecondo: sia chiaro!) per poi tornare all’inimicizia di sempre.

Ma la gente di cui questo governo è espressione, con la sua odiosa protervia, non merita neanche quel nanosecondo.

Umanamente, sono molto più spregevoli di Berlusconi.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (61)

  • salve,
    come al solito giro e rigiro leggendo ho trovato l’articolo delle frasi infelici. Sono frasi infelici per chi le pronuncia non già per noi che dovremmo essere i destinatari.
    Sono orgogliosa del mio stato, mio padre ruvese di nascita mi ha molto duramente insegnato all’autonomia più spinta e mi è servita nel cammino. Ho riprodotto il messaggio alle mie figlie delle due una l’ha recepito forse troppo.
    Complimenti condivido tutto dell’articolo aggiungo di mio che loro intimamente sanno di non avere il piacere di desiderare qualcosa e fare salti mortali per ottenerla.
    Salve e spero di risentirla Chiara Rizzo

  • pierluigi tarantini

    Caro Aldo,
    nel 2006, acquistai un appartamento e lo stavo ristrutturando per rivenderlo.
    Incombevano le elezioni e, parlando con l’imbianchino, un povero cristo che faceva tre lavori(sabato sera e domenica inclusi) per permettere alle figlie di studiare, quest’ultimo disse che avrebbe votato per Berlusconi.
    Avresti dovuto vedere la sua faccia quando gli feci presente che B. aveva appena affermato che per lui era scontato, naturale, che i figli degli abbienti dovessero avere scuole migliori e più chanches dei figli dei morti di fame.
    Era la campagna elettorale del 2006, quella nel corso della quale, senza parafrasi, il tuo B. diede anche del coglione (sic) a chi, non votandolo, avrebbe poi pagato le tasse….
    Questi ricordi fanno giustizia della tua dichiarata simpatia nei confronti di un personaggio che non merita neanche pietà.

    • lo so che sei di una faziosità senza limiti (e sai che nonostante questo ti voglio bene) ma, insomma, dire che ho simpatia per un personaggio che ho definito come leggi nel pezzo, fa un po’ ridere. Ho accennato ad un “nanosecondo” di indulgenza, ma mi pare che nell’economia del discorso sia una cosa assolutamente irrilevante. Peraltro confermo che l’aristo-borghesia è umanamente più spregevole del parvenu cafone ed arraffatore. Non che è che Berluska mi stia più simpatico: è Monti che mi sta decisamente più antipatico, se è questo che può chiarire. Comunque -e rispondo anche ad Andrea T- bella lotta!

  • Analisi perfetta. Il classismo in Italia, con la sua atavica tradizione aristocratica non è mai tramontato sostanzialmente. Sono d’accordo su tutto, salvo sul fatto che Berlusconi sia meno spregevole.

    Il “borghese piccolo piccolo” che per anni è stato usato come “front man” per addomesticare le casalinghe di Voghera, con barzellette e sorrisini da latin lover, a me disgusta di più (anche se riconosco che, per certi versi, umanamente mi fa più pena) rispetto all’algido finanziere di scuola bocconiana.

  • Sono pienamente d’accordo con Aldo Giannuli. Il governo dei professori è l’espressione massima dello strapotere di classe. Nel corso della mia vita lavorativa ho conosciuto molti di “signori” come questi per farmene un concetto non molto lusinghiero. Si tratta di persone che si dicono democratiche ma che, nel profondo, covano un algido disprezzo per chi non ha i loro buoni natali. Nella realtà e nel fare concreto sono profondamente classisti, conservatori, convinti che per il loro censo essi siano destinati sempre e comunque a primeggiare. Vengono allevati così fin da piccoli e condotti dai loro padri nelle scuole più esclusive, nei circoli internazionali più riservati, nelle logge massoniche o nelle segrete dell’opus dei. Nel secondo dopoguerra abbiamo avuto Giuseppe Di Vittorio, venuto dal profondo sud, bracciante autodidatta, indomito cuor di leone, che, salendo dal basso ai vertici del sindacalismo e della politica, ha saputo dare voce e speranza a chi non l’aveva. Fino alla fine degli anni ottanta anche i figli degli operai, dei contadini, degli impiegati, potevano diventare classe dirigente. Oggi, il classismo e l’elitismo, che promana fin dai vertici della UE scendendo per li rami giù per banche e istituzioni politiche, ha spazzato via ogni sorta di ascensore sociale, impedisce alle classi popolari di essere rappresentate per davvero e di avere aspirazioni di crescita, di benessere, di più ampi spazi di uguaglianza, giustizia sociale, libertà.
    Il capitalismo ha disvelato ormai la sua vera natura: via ogni connotato socialdemocratico e avanti tutta con le ricette ultra-liberiste che hanno già impoverito milioni di persone. Per procedere su questa strada non vanno più bene i pagliacci, i barzellettari, i bunga bunghisti. Ci vogliono persone “serie”… Monti ha persino “le phisique du role” dell’oligarca, dell’uomo dell’èlite “illuminata”, cresciuta tra grandi banche d’affari (Goldman Sachs) e le organizzazioni che incarnano il potere vero e puro dei padroni del mondo. Non si diventa per caso membri della Trilateral Commission e del Gruppo Bilderberg!!!

    • Pensa che Di Vittorio l’ho incontrato: avevo 5 anni ed ero in compagnia di mia zia, sua vecchia amica, compagna e compaesana. Ricordo che quando giunse la notizia della sua morte improvvisa, a casa non si mise tavola in segno di lutto. Sono sempre stato orgoglioso di questi ricordi. Forse per questo ho imparato a detestare e disprezzare banchieri e tecnocrati anche di più dei fascisti e dei mafiosi (che, rassicuro tutti, odio profondamente)

  • salve, a parte le frasi “infelici” di questi curatori fallimentari che ci hanno imposto io vedo che tutti: sindacati in primis ma anche movimenti che dovrebbero portare un vento nuovo continuano a ragionare secondo schemi obsoleti che non permettono più di leggere questo mondo, insomma si naviga a vista senza una stella polare che indichi la via e unisca.
    il fatto che la “crescita” non sia più sostenibile sia in termini di risorse sia intermini di reddito-occupazione è risaputo ormai da lustri ma il discorso si è sclerotizzato su delle posizioni che non portano a nulla (e se ne sentono gli effetti).
    io penso che questa stella polare possa essere rappresentata dallo sganciamento del reddito dall’occupazione con l’istituzione di un reddito di cittadinanza che sarebbe in grado veramente di far fare un salto di civiltà pari all’abolizione della schiavitù dei secoli scorsi.
    in germania, svizzera e austria il discorso è ormai molto avanzato ma sull’argomento c’è sempre molta confusione soprattutto sulla sua finanziabilità. per fugare i dubbi consiglio di vedere questo:

    http://grundeinkommen.tv/?p=263
    docu-film della rete tedesca sul basic income che lo illustra in maniera ineccepibile.

    io penso che il futuro debba andare in questa direzione.
    per adesso stiamo solamente cercando di piantare chiodi con il cacciavite, servono altri strumenti!

    • Sto scrivendo un pezzo del mio libro in cui espongo le ragioni che mi portano a dire che il reddito di cittadinanza, o come lo si voglia chiamare, è una linea sbagliata, illusoria ma, soprattutto, di destra, ne riparleremo

  • pierluigi tarantini

    Ma se nel tuo pezzo parlavi finanche dei disagi e delle privazioni che il poveretto, comunque figlio di un dipendente della banca Rasini, avrebbe subito.
    Se non è simpatia dev’essere una forma inconscia di solidarietà generazionale…

    • che Berlusconi sia uno che si è fatto da sè, con i mezzi più diversi, compresi quelli sappiamo tutti, è una realtà staorica pacifica. Che nella sua arrampicata sociale abbia conosciuto anche disagi, privazioni, sofferenze è vero come è vero che ha fatto chissà quanti imbogli. Questo non credo che nessuno possa metterlo in dubbio. Ne consegue che lui non ha conosciuto solo periodi di splendore, ma anche momernti difficili, a differenza di questi signorini che non si sono mai guadagnati nulla nella vita. Non nascondo che questo mi induce ad un brevissimo (molto breve) attimo di indulgenza nei suoi confronti, quello che gli altri non meritano assolutamente. Vedi il problema fra noi due è che tu non riesci ad accettare che Berlusconi (e prima di lui Scelba o Andreotti) Riina o monsignor Escrivà di Balaguer, tanto per fare dei nomi, sono (o sono stati) dei nemici , il capitale finanziario è IL nemico. Monti è più degli altri rappresentante di esso. Non è solo una questione di ordine politico o economico, ma soprattutto antropologico.

  • E’ vero, il paradosso e’ che Berlusconi e’ meglio di loro. Ovviamente stiamo parlando comunque dell’olimpo dei cialtroni e dei farabutti. Siamo passati da un puttaniere megalomane a degli snob in stile “colonia inglese” e ci manca solo che parlino di noi cittadini in questi termini : SANTI NUMI, COME PUTEANO QUESTI BARBARI !!

    • la politica è anche (non solo) la concezione che si ha dell’uomo. Ad esempio questo è alla base degli scontri fra modelli di civiltà. Peraltro ho detto che non si trattava solo di contrapposizioni politiche o economiche ma ANCHE antropologiche. E poi, parli tu che alle valutazioni politiche fai precedere quelle estetiche?

  • Buon pomeriggio Prof. Giannuli,
    ho appena letto il suo articolo: “Ma quante frasi infelici!”
    Mi piacerebbe condividere con lei alcune riflessioni in merito. Mi rasserena anche solo l’idea che possa leggerle lei visto che non posso condividerle con i nostri ministri. Ho 36 anni e da sempre (dal completamento degli studi artistici), mi destreggio nel mondo del lavoro precario e flessibile
    Ecco le mie riflessioni:
    Sviluppare competenze per reggere psicologicamente la precarietà, queste sono le principali competenze che richiede oggi il mondo del lavoro ai giovani italiani. La risposta è coraggio, forza interiore e dignità. Mi piacerebbe che qualcuno del governo ogni tanto metta in evidenza anche i nostri punti di forza.

    Grazie della sua attenzione.
    Buon lavoro e per favore, continui a starci vicino con le sue verità.
    Elisabetta Giannullo

  • Recentemente il capo del Censis De Rita ha sostenuto che il ceto medio imborghesito non ha saputo esprimere un ceto dirigente all’altezza dei compiti e forse ha ragione; questi di oggi sono rettori, giuristi e prefetti ma non sanno parlare alla gente e non mi sembra che si possano definire aristocratici semmai più borghesi del ceto medio. In altre parole in Italia si parla sempre di due estremi: assenza di èlite e pericolo di leader populisti come se non ci fosse altra strada che affidare la gestione della cosa pubblica a una oligarchia di censo e di lignaggio. Perché in questo paese non siamo in grado di esprimere una leadership dal basso credibile, che abbia studiato nelle scuole e nelle università pubbliche, che non abbia accumulato ricchezze illecitamente e che sia in grado di organizzare, gestire, motivare i cittadini e parlare in modo consono?

  • Io vorrei andare anche oltre Giannuli,secondo me i mafiosi(che anche io odio profondamente essendo calabrese)come Riina e Provenzano,in confronto a questa gentaglia(Draghi,Barroso, Greenspan compresi)siano dei filantropi umanisti!

  • “l’essere sociale che determina la coscienza”

    Chissà che direbbe Marx ad un mio amico, non troppo ben messo (tanto che l’università gli paga tutto e in più gli lascia soldi), intelligente, ma liberista tanto da deplorare la bassa classificazione dell’Italia nella lista dei paesi in cui lo Stato centra meno, edificando a modello esemplare la monarchia inglese e la sua lunga storia di libero mercato. In questo caso è proprio colpa dei comunisti (reali) che il padre ha subito in Vietnam (essendo vietnamita)

    Ahaha, i casi della vita. In ogni caso, condivido il punto di vista

  • Si,è esagerato senza quel un pò,però visto che viviamo in un paese di gente come “palla di lardo” che in full metal jaket prima spara Hartman(Berlusconi) e poi si spara in bocca(Monti)…..Mi sembrava una giusta esagerazione per far capire qual è il terrore che questa gentaglia appunto,mi suscita.Mi sembra tra le altre cose che ci sia un frequentatore di questo blog che ragiona alla “palla di lardo”.Buon lavoro

  • Che dire ? Le frasi felici e quelle infelici lasciano il tempo che trovano…. Mi sono guardato a destra e mi è venuto da piangere, mi sono voltato a sinistra e ho visto… niente….
    credo che ciò che abbiamo oggi come governo sia di gran lunga il meno peggio che c’è in giro e credo anche che, considerata la nullità dei governi degli stati “industrializzati, l’italia abbia qualcosa che eccelle… lei Esimio Giannuli ha qualche nome migliore..?

  • No. Le frasi infelici, le cosiddette “gaffe involontarie, non lasciano affatto il tempo che trovano”, perché riflettono esattamente i reali propositi di questi aristo-tecnici dell’alta borghesia finanz-capitalista. E col vecchio giochetto della prima affermazione azzardata tosto seguita da una rapida smentita o da una semplice precisazione, questi manigoldi di sangue bluastro intanto sondano le reazioni dell’opinione pubblica e preparano il terreno ai drastici cambiamenti che imporranno ai danni del Popolo.

  • Ma invece godiamoci questa repubblica platonica finche’ la fanno durare. Chissa’ mai che faccia in tempo davvero a salvare l’Italia!

  • …perché in fondo Berlusconi aveva ragione: gli italiani sono un popolo di coglioni.
    Ed in virtù di questa loro prona inclinazione, nonché per placare i “Mercati”, accetteranno ogni più sordida sodomizzazione.
    Quegli impersonali Mercati che in realtà hanno un nome ed un cognome: sono gli investitori istituzionali come i fondi pensione, i fondi comuni, le banche, le quali, si ricorderà, sono appena state salvate dalla bancarotta con i soldi dei contribuenti,. Grottesco poi che, dopo l’emotrasfusione, abbiano iniziato a speculare sulla solvibilità dei debiti sovrani, cresciuti a dismisura anche a causa dell’irresponsabilità degli stessi istituti finanziari.
    E qui starebbe il ruolo della politica, che dovrebbe intervenire nella rigorosa regolamentazione di questi maledetti Mercati (altro che deregulation), imponendo loro finalità sociali piuttosto che speculative. Purtroppo, l’attuale classe dirigente è talmente degenerata da aver lasciato le redini agli imbonitori dell’Economia di Mercato, quegli stessi personaggi il cui fanatico credo ha gettato le basi per la crisi attuale, oltre che per quelle pregresse.
    Ma ora io dico: affidereste voi la vostra salute ad un medico le cui teorie – alla prova dei fatti – si sono rivelate tanto fallaci? Non credo.

  • A parte l’odiosa supponenza da casta che manifestano io pavento il danno enorme che questa gente produce sulla speranza di democrazia, per la vocazione al servilismo del cosiddetto popolo bue italico (e sono in tanti purtroppo). E’ passata invano la Resistenza ed i tentativi di rimuovere la Costituzione si rinnovano anche da parte dei professori, autentici rappresentanti di una cultura di destra radicata nel perenne razzismo della casta che disprezza il cosiddetto popolino. In guanti gialli gli eredi del buffone eseguono i suoi ordini,non solo perchè sotto ricatto, ma soprattutto perchè ne sentono a pelle l’affinità. Grazie, Aldo, per quello che fai.

  • pierluigi tarantini

    @ Nicola Mosti
    Credo che gli italiani abbiano già risposto positivamente alla domanda: affidereste voi la vostra salute ad un medico le cui teorie – alla prova dei fatti – si sono rivelate tanto fallaci?
    Infatti a B. gli italiani hanno rinnovato più volte la fiducia.
    Memoria corta o coglionaggine manifesta?
    Questa è la vera domanda.

    • Se mi permetti di introdurni fra te e Nicola: va bene gli italiani hanno votato tre volte (non due) la fiducia a Berlusconi, ma questo non ci fa riflettere su quanto poco credibile fosse l’offerta dell’altra parte?

  • Di questo sono sempre stato convinto: Berlusconi è (o meglio, era) un discreto tele-imbonitore, ma il più grande adjuvante alle sue elezioni e ri-elezioni è stato fuori di ogni dubbio il PDS-DS-PD.

  • Pierluigi Tarantini

    Caro Aldo,
    in Norvegia, nel corso della campagna referendaria per l’adesione alla UEM, Berlusconi è stato ritratto sui manifesti della parte contraria a tale adesione con la seguente scritta: COMPRERESTI UNA MACCHINA USATA DA QUEST’UOMO?
    Con questo aneddoto voglio significare l’assoluta mancanza di credibilità di Berlusconi.
    Non è quindi sul piano della credibilità che B. ha prevalso sul centro sinistra.
    E poi, fammi capire, la credibilità è un valore per B. e per la sinistra e non lo è per Monti?
    Preciso di non credere nel governo Monti ma di ritenere che lo stesso abbia una credibilità che oggi serve.

    • ier: i norvedgesi dovevano votare sull’adesione all’Euro ed hano usato la cosa più orrenda a disposizione: Berliska, ma non dovevano sceghliere fra lui e Veltroni Rutelli o Prodi. Insisto: se la sinistra è riuscita a perdere tre volte cin uno come Berlusconi qualche domanda se la deve fare, ono?!

  • Mi lascia perplesso leggere che il figlio di un dirigente bancario abbia sofferto particolari privazioni e B è figlio del dirigente del personale della banca Rasini.

    Per il resto le frasi di Monti e compagnia cantante dimostrano come non c’è, forse non c’è mai stata in Italia, mobilità sociale, non c’è ricambio, dunque perché stupirsi se questi parlano come avrebbe parlato Maria Antonietta?

    Io mi ritrovo sempre più spesso a pensare con i vecchi (ma tuttora validi) attrezzi della tradizione comunista: falsa coscienza, nemico di classe etc

    • uarda che il padre di Berlusconi è diventato quello che dici in età non giovanissima, ma quando è nasto berlusca non era affatto un agiato singore, diversamente non avrebbe abitato all’Isola

  • Pierluigi Tarantini

    Caro Aldo,
    se la scelta è tra una caricatura atroce della polica, Berlusconi, e degli ectoplasmi come Veltroni e Rutelli l’unica soluzione è turarsi il naso e scegliere il male minore.
    L’alternativa è l’astensione cui non riesco a rassegnarmi e che ha come effetto favorire il Peggiore.
    Quanto a Prodi, è l’unico che ha sempre sconfitto B.

  • Berlusconi era alla fine una scoreggia del potere,quando hanno voluto sbatterlo fuori,lo hanno fatto senza problemi.Hanno cominciato a vendere allo scoperto le azioni mediaset e puff il pallone gonfiato si è sgonfiato.Perchè non è stato fatto prima?Mah!
    Secondo me bisogna cominciare a guardare gli ultimi vent’anni con un altro paio di occhiali.
    Compito del centro-sinistra era distruggere ciò che rimaneva del radicalismo nel mondo del lavoro e,di uccidere il “proletariato”(non vi scandalizzate se uso questa parola).C’è un sacco di gente che non vede,non so come faccia,che le politiche economiche del centro-sinistra erano pure e semplici politiche della destra-economico-liberale.La prima decisione presa dal primo governo Prodi fu la precettazione degli scioperi.(chiedete a Tarantini se si ricorda).Compito del centro destra era uccidere la classe media,non lo hanno fatto fino in fondo,fino a che i grossi investitori internazionali(hedge founds,fondi pensione ecc.)si sono scocciati e li hanno presi a pedate nel culo…Affidando il compito a Mario il grigio.
    @A forza di turarsi il naso si rischia di non sentire nessuna puzza!

  • aldo, a me continuano a sembrare sfumature. la prima cosa che ho fatto prima di rispndere è stata cercare sulla pagina la parola “rasini” e infatti qualcuno aveva ricordato prima di me la discendenza del berlusca. non mi sembra che la carriera sulle navi costituisca un punto di differenza così grosso. specie dal punto di vista morale. perchè la borghesia medio bassa dovrebbe avere valori più alti dell’alta borghesia? che differenza fa l’aver fatto lavori saltuari quando il fine di vita è lo stesso, ovvero l’arrichimento e la ricerca di un lavoro “finto” e di relazioni?
    e poi sta storia del parvenu non mi va proprio giù. berlusconi l’italia se lo è tenuto per 20 anni e non se ne è ancora andato. alla faccia del parvenu poco accettato dalla politica italiana. ce lo siamo tenuti più di mussolini. monti se ne andrà tra un anno senza lasciare eredità consistenti, eccettuato passera, ma quello è un altro discorso. io continuo a vdereci sempre e solo fumature. d’altra parte l’elettore di destra è attratto dalle figure carismatiche, non certo dagli uomini grigi. che possono andare bene per un governo tecnico, ma l’italiano non li vota se ha un berlusca che gli racconta le favolette sulla libertà. l’unica cosa che preoccupa infatti non è la reazione dell’elettore di destra, o monti in se stesso o il retaggio degli zozzoni del relativo governo. mi preoccupa molto di più il partito democratico che ha sposato la filosofia aspen istitute alla monti-passera che lo porta di fatto più a destra di casini ma che continua a ricatare l’elettore di sinistra chiedendogli il voto.

    p.s. l’8% come soglia di sbarramento non gli bastava: meglio mettere il 10%, veltroni docet.
    senza contare che la bocciatura della consulta sul referendum per il mattarellum di fatto è stato un aiutone per monti (non abbiamo legge elettorale, non si vota) non riesco proprio a vdere come questa maggioranza parlamentare, con queste idee medievali, possa riuscire a fare una legge elettorale migliore del mattarellum.
    continuo ad aspettare un’approfondimento di aldo sull’argomento, dato che scrive quasi sempre cose su cui vale la pena pensarci un’attimo e sono francamente curioso delle vie traverse che dovrà seguire la mia mente per spiegarmi cose che al momento mi paiono assurde

  • Più di qualcuno a sinistra, compreso qualche docente universitario (appunto!), ha creduto che questo governo di professoroni potesse lavare l’Italia dai tanti problemi creati dall’inciucio destra-sinistra con Berlusconi dominante. Si sono fatti ammaliare dalla signorilità dei governanti. Ma dov’è finita la mentalità di sinistra?
    Nessuno si sta accorgendo che la manovra non può assolutamente risanare il debito che è e rimane altissimo e impossibile da saldare; quanto mai può soddisfare qualche creditore (Franco-Tedesco, ad esempio), ma soprattutto essa serve a creare una cultura della sottomissione, molto simile a quella che ci siamo lasciati alle spalle, ossia la cultura medievale.
    Eppoi, se ci siamo permessi di vivere bene è perchè le lotte per la democrazia, partite dall’intellighenzia ma sostenute e credute buone dal popolo, ci hanno permesso di ridurre il gap con i signori del denaro e del potere occulto. Ma costoro, dal 1973, hanno cominciato una battaglia culturale e poi strutturale per dominare i corpi e le menti mediante industrie farmaceutiche, mass media e la legalizzazione dei giochi d’azzardo, che non fanno altro che produrre personalità ossessivo-compulsive, deboli, ricattabili, “drogate”. Così facendo si amplierà la massa e sarà sempre più difficile creare da essa un popolo.
    Infine, devo sottolineare che, come quando c’era il Berlusca, anche questo governo costituisce un ottimo rappresentante degli italiani: sapete, infatti, quanti, tra contadini, macellai, avvocati, insegnanti, ecc., sono classisti. Un contadino del mio paese si è rivolto a un suo amico chiedendogli: ma tua figlia fa ancora la serva al supermercato? Mia figlia è diventata avvocato ormai…
    Lascio a voi i commenti, sebbene potrei continuare con tantissimi esempi di vita quotidiana.

    Caro ancora al prof. Giannuli, i cui contributi sono da me inviati per email a molti miei conoscenti.

  • Pierluigi Tarantini

    Berlusconi, durato quasi vent’anni, proprietario di mezzo parlamento, una scorreggia del potere ???
    Mi sembra un valido contributo a questo dibattito.
    Fa il paio con quello, dello stesso autore, per il quale …. i mafiosi(che anche io odio profondamente essendo calabrese)come Riina e Provenzano,in confronto a questa gentaglia(Draghi,Barroso, Greenspan compresi)sono dei filantropi umanisti!
    Aldo, faccio ammenda!!
    L’antropologia è una cosa seria.

  • penso che oggi sia definitamente morta l’europa, e forse è un bene se deve essere un’aggregazione fatta sulla base degli interessi finanziari filotedeschi, probabilmente la grecia è solo il prologo politico di quello che accadrà nel resto d’europa, germania compresa

  • Caro Aldo
    È vero non si tratta di “infortuni” o semplici “frasi infelici”, ma di frasi che tradiscono quello che il governo Monti in realtà è: un governo di destra e precisamente il governo delle banche e di confindustria, un governo di destra peggiore del governo di destra berlusconiano, che lo ha preceduto.
    Certo non è il governo del bunga bunga, ma è il governo del loden grigio, ma è indubbiamente il governo di quelle forze che hanno le maggiori responsabilità della crisi e che conoscono un solo modo di uscirne: quello che consente loro di arricchirsi ancora di più anche con la crisi a danno delle classi sociali meno elevate, che devono solo fare sacrifici, lavorare, produrre e consumare, così da permettere al sistema di stare in piedi.
    Il governo Monti non è affatto una medicina necessaria, ma è solo il modo, per chi è responsabile della crisi, di sfruttarla per arricchirsi ancora di più e di farla pagare a chi ne è stato solo vittima.
    Ciò che allarma è il clima da regime, che si sta instaurando:
    – Mancanza di opposizione, con i leader politici in particolare del PD, che sostengono con entusiasmo e cecità il governo delle banche e di confindustria;
    – Totale mancanza di informazione critica, con la stampa “progressista” (Repubblica in testa) tramutata in stampa di regime, che non da voce a chi osi criticare e dissentire, bollando semplicemente di lobbysmo e corporativismo chiunque osi criticare.
    Per giorni la Repubblica, gli altri giornali e telegiornali hanno riempito le loro pagine della visita di Monti negli States, dando la falsa impressione che Monti abbia conquistato l’America, quando invece la stampa americana ha pressochè ignorato l’evento, a cui è stato riservato solo un trafiletto.
    Clamoroso poi che la copertina di Time con la foto di Monti, che ci è stata propinata, non è invece la copertina con cui Time è stato distribuito negli States, insomma è una copertina diversa usata per le copie che si trovano negli aeroporti.
    La Repubblica dell’altro giorno, a proposito degli emendamenti al decreto sulle c.d. liberalizzazioni, titolava in prima pagina “Liberalizzazioni: Lobby all’assalto”, ma non riferiva che molti degli emendamenti demonizzati vanno a colpire banche, assicurazioni ecc..
    Insomma il governo delle banche e di confindustria, secondo questa stampa illuminata, sarebbe il paladino delle liberalizzazioni e della redistribuzione della ricchezza e chi osa criticare sarebbe lobbysta, corporativista e perché no sciovinista, trotskista, spia e controrivoluzionario.
    Piccolo particolare è che il governo Monti è il governo dei poteri forti e non è un governo rivoluzionario.
    Certo anche il Presidente Napolitano ha detto che si tratta di sacrifici necessari, ma Napolitano aveva giustificato anche l’invasione dell’ Ungheria.
    Rimane da interrogarsi su che cosa fare e su quali sono le prospettive.
    Di certo non c’è da illudersi che l’attuale dirigenza del PD, che confonde un governo delle banche e di confindustria con un governo dei soviet, possa rinsavire ed essere una valida alternativa.
    Alla soluzione, suggerita da qualcuno, di turarsi il naso ed affidarsi al male minore e cioè a Bersani, D’Alema, Veltroni ecc., sarebbe sicuramente preferibile (in quanto meno dannoso) affidarsi ai comici, che sin dai tempi del governo Berlusconi sembrano gli unici in grado di capire e spiegare realmente le vicende politico-sociali di questi anni ed a volte addirittura gli unici a fare informazione, restando le uniche voci di opposizione al potere.
    Lasciando stare l’ironia e parlando seriamente, rimane la domanda: che fare ?
    Ciao
    Angelo

  • Evidentemente ammazzare un giudice è una cosa molto più mostruosa che affamare e ridurre all’inedia 12 milioni di persone(i cui antenati tra le altre cose avevano inventato la democrazia).L’autore?Un altro membro della “gentaglia”…..Papademos il n°2 di Monti alla trilaterale,sezone Europa(che naturalmente non è un organo di complottisti ebrei col cappuccio)…..Guardate Santoro che è meglio!
    Concordo col DARSI DA FARE,ma servono tre cose indipendenza energetica,sovranità monetaria e radicalismo nelle idee.
    Taranti scrivi su Spinoza.it che sei più comico di loro.(passo e chiudo,non ho tempo da perdere).

  • Pierluigi Tarantini

    @ Angelo Iannaccone
    Concordo con quasi tutto quello che scrivi tranne sulle responsabilità di questa crisi che, perlomeno in Italia e Grecia, sono esclusivamente politiche.
    Non astenersi e turarsi il naso, inoltre, non significa necessariamente votare per Veltroni o D’Alema.
    E’ di oggi la notizia che il PD ha perso le primarie anche a Genova.
    A Milano Pisapia ha fatto strame della Moratti.
    In Puglia, nonostante l’impegno personale di D’Alema, Vendola ha trionfato.
    Ancora più rilevante, credo, la vittoria di De Magistris a Napoli nonostante perfino SEL, con una cecità da far paura, si fosse schierata contro.
    Insomma, sia pur facendo fare qualche acrobazia al proprio credo politico, credo sbagliato immiserirsi nell’astensione.
    Quello da cui sono lontanissimo è l’identitarismo imperante in certa sinistra.

  • Concordo con Pierluigi: la soluzione non è l’astensionismo.
    Concordo con Aldo: è necessario costruire una forza politica di sinistra ed un progetto politico di sinistra, non essendo tale quello del PD.
    Condivido anche il sostegno a candidati come Pisapia ecc., che infatti ho sostenuto.
    E’ necessario comunque chiarirsi su che cosa è realmente il governo Monti e l’attuale gruppo dirigente del PD.

    • Io non sono un astensionista e tendenzialmente sono dell’idea che si debba scegliere il meno peggio, ma quando il meno peggio è così poco “meno peggio” del peggio, meglio astenersi. Almeno c’è la speranza che la volta successiva l’offerta sia meno scadente.
      Quindi, dipende dall’offerta del momento…

  • pierluigi tarantini

    D’accordo Aldo, purchè l’offerta del momento non sia un alibi.
    Però, se ben ricordo, dobbiamo tornare indietro di quasi vent’anni perchè il meno peggio valesse il tuo impegno.
    Quanto alla tua speranza, non ci conto neanche un pò.
    Fosse come speri, come succede in tutto il mondo civile, beninteso, ci saremmo già liberati di D’Alema e Veltroni e tanti altri che sono ancora lì.

  • Forse proprio le ripetute sconfitte dei candidati ufficiali del PD alle primarie significano che non si tratta di un sogno impossibile; in fondo, sebbene non si tratti più del PCI, un po’ della tradizione ad essere coperti ed allineati sulla linea ufficiale del partito è rimasta tra i militanti del PD. Se ciò nonostante il candidato ufficiale del partito è sconfitto direi che è buon segno, tanto più che la bollita dirigenza pare non riuscire a coglierne il significato e a trarne le conseguenze.
    P.S.
    Aldo non volermene se ti pongo domande di cui conosco la risposta, ma mi piace fare delle verifiche. All’epoca dell’elezione a sindaco di Milano si costituì spontaneamente un gruppo di colleghi a sostegno della candidatura di Pisapia. Il gruppo è rimasto abbastanza coeso nel sostegno e nella collaborazione con la nuova giunta, ma ha posizioni ben distinte per quanto riguarda il governo Monti, che per molti va sostenuto ad ogni costo in quanto è visto come l’alternativa a Berlusconi. La mia posizione di minoranza fortemente critica (e direi di opposizione) mi porta ad avere forti preoccupazioni sulla capacità di certi ambienti della “sinistra ufficiale” di comprendere gli avvenimenti attuali. Dire che è necessario costruire una forza di sinistra è una grande verità, che confidavo di sentirmi dire. Per il resto, come ben sai, mi interessa sempre, oltre che confrontarmi con gli altri, conoscere in particolare la tua opinione sugli altri aspetti: governo Monti, provvedimenti dello stesso, strategie dei partiti e della sinistra, stato dell’informazione dopo la caduta del governo Berlusconi ecc.

  • il governo Monti insegna che non esiste un governo tecnico, proprio a motivo di quello che diceva Marx (nella citazione). Anzi Monti fa quello che dovevano fare i politici, solo che così ci sembra più accettabile

  • A proposito di reddito di cittadinanza, rimandado (a coloro che si professano di sinistra) a alla lettura di un articolo tratto dal libro “REDDITO DI CITTADINANZA – Verso la società del non lavoro” di A.Mantegna. A Tiddi: “l’imposta negativa sul reddito come reddito indipendente dalla prestazione lavorativa è quindi funzionale al meccanismo di accumulazione capitalistico e opera all’interno di uno schema allocativo di risorse basato sul lavoro remunerato secondo mercato. Da questo punto di vista, si tratta di un salario sociale di esclusione (sottolineatura nostra, n.d.r.)” (Fumagalli; 1997: 55). Questa concezione neoliberale del reddito minimo garantito è attaccata duramente da Gorz, il quale sottolinea che “per quanto importante possa essere nell’immediato per le vittime della ‘razionalizzazione’ (l’imposta negativa sul reddito, n.d.r.), maschera il significato profondo di questo genere di garanzie. Esse non derivano dalla solidarietà ma dalla carità istituzionale. E come tutte le istituzioni caritative, hanno un intento conservatore: invece di combattere la segmentazione e la sudafricanizzazione della società, tendono a renderle accettabili. Il minimo garantito funge da salario della marginalità e dell’esclusione sociale. A meno che non sia presentato esplicitamente come misura transitoria (ma allora bisogna precisare verso che cosa la transizione deve portare), il minimo garantito è un’idea di destra (sottolineatura nostra, n.d.r.)” (Gorz; 1992: 225).
    Fonte: http://www.psicopolis.com/ergopolis/nolavoro/posecon.htm

    Ps: AAA cercarsi una bussola che indichi l’Ovest…

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