Fisco: attenti a Renzi che sta facendo goal
Renzi non è un genio, l’ho scritto molte volte, ma è un furbo, ed anche questo lo abbiamo detto. I suoi avversari nel Pd non sono geni ma non sono nemmeno furbi. Lui la scoppola di maggio non se la aspettava ed è rimasto un po’ in bambola, ma adesso inizia a reagire e non va sottovalutato.
Sa che le amministrative del prossimo anni( Torino, Milano, Bologna, Napoli, forse Roma e Sicilia) possono diventare la pietra tombale sul suo governo e sul suo progetto, se incassa un’altra scoppola come quella di appena passata. E ha individuato l’idea trainante per la campagna elettorale che, c’è da scommetterci, inizierà con un intenso cannoneggiamento già da settembre. L’idea è quella di abolire la tassa sulla prima casa nel 2016, poi ridurre di Ires e Irap nel 2017, e fare interventi, per ora imprecisati, sull’Irpef nel 2018.
Lui sostiene di poterlo fare senza superare il 3% di disavanzo e, quindi, produrre altro debito. Non si capisce bene come farà, dato che i conti sono quelli che sono (e infatti, il presidente della Regione Toscana, Rossi, lo invita a ridurre la pressione fiscale, ma sforando del 2% il disavanzo), non sappiamo se la Merkel glielo permetterà, né sappiamo se ad una tassa abolita ne introdurrà tre nuove, e neppure in che misura si opererà il taglio che potrebbe anche rivelarsi una semplice spolveratina, ma la sua tecnica è quella di scontare gli effetti di consenso, all’annuncio della misura da attuare. Poi magari ne attua un terzo, il resto è coperto da altri annunci, rinviato, pasticciato, ridotto… va bene lo sappiamo. Però sull’elettorato può funzionare.
E la mossa è azzeccatissima perché centra il problema centrale in questo momento. Nella lotta politica, come negli scontri militari, c’è un punto focale decisivo, intorno al quale si giuocano le sorti del combattimento. Puoi vincere in tutti i punti periferici, ma se perdi nel punto focale, sei sconfitto. Ed oggi i punti focali dello scontro sono due, in qualche modo connessi: l’Euro ed il fisco. Il resto (riforma elettorale e costituzionale, scuola, job act, reddito di cittadinanza, problema dei rifugiati ecc.) sono solo periferia, aspetti pur importanti in se, ma che attirano l’attenzione solo di singole minoranze degli italiani: robetta rispetto al cuore del problema che sono, appunto, Euro e Fisco.
Diciamocelo chiaramente: se vogliamo ripartire con l’occupazione e dare un lavoro almeno ad un terzo degli attuali disoccupati, dobbiamo ridurre la pressione fiscale almeno del 15%. Se continua la sciagurata politica fiscale inaugurata da Monti, poi proseguita da Letta e dallo stesso Renzi (e di cui il Pd è il massimo responsabile), qui finiamo tutti in fallimento, compresi i privati.
Dunque il tamarro fiorentino questa volta l’ha azzeccata e dimostra di essere quello che ha iniziativa, costringendo gli altri a ballare sulla sua musica. In secondo luogo, mette nell’angolo quei pesci morti della sinistra interna, ponendogli la condizione dell’approvazione definitiva della riforma istituzionale, perché, se la bloccano, si assumono la responsabilità della crisi di governo che comporterebbe il blocco del piano fiscale.
In terzo luogo, l’abolizione della tassa sulla casa è la misura più sopportabile per il fisco, quindi se la può concedere già nel 2016, per avere un buon risultato alle amministrative e tornare verso il 40%. Poi, se ha la possibilità di fare qualche altro spot elettorale (come la riduzione di Ires ed Irap), altrimenti, provoca un incidente e va alle elezioni anticipate con l’aureola del San Giorgio che ha affrontato il Drago Fiscale, ma che per colpa degli altri, non può lavorare.
Insomma, tatticamente non è una mossa da sottovalutare, stante anche lo stato di debolezza di tutti gli sfidanti. Questo non significa che necessariamente che la manovra funzionerà: ci sono troppe variabili da tenere sotto controllo ed alcune (come quelle internazionali) non dipendono dalla volontà di Renzi. Poi non è detto che l’elettorato si lasci irretire così facilmente: nel 2014 ha funzionato, ma l’anno dopo l’incanto si è rotto ed è molto difficile ricostruirlo. Poi se si votasse a Roma, il Pd, tasse o non tasse, correrebbe il rischio di non arrivare al ballottaggio e lo smacco, sul piano dell’immagine, sarebbe molto pesante. Idem per la Sicilia dove, non a caso, il pressing contro Crocetta si è allentato di colpo, come per magia.
Quindi: partita aperta. Però, chi pensava che per battere Renzi bastasse sedersi sulla riva del fiume ed aspettare il passaggio del suo cadavere, si disilluda: Renzi è duro da cuocere. Ed occorre costruire alternative credibili che, per ora, non si vedono granché.
Io ho una idea da suggerire (per carità: so già che nessuno mi starà a sentire, occupati come sono da una scemenza come il reddito di cittadinanza): perché Sel, minoranza Pd, M5s eccetera non pensano ad un contropiano fiscale che assorba le misure di Renzi e rilanci sulla base di queste idee aggiuntive:
a. riduzione di almeno due punti dell’Iva che colpisce i consumi e, con essi, i ceti più deboli
b. revisione delle aliquote che, allo stato attuale, parificano percentualmente il ceto medio ai grandi redditi
c. esenzione fiscale per cinque anni a favore dell’autoimprenditoria giovanile
d. miglioramento ed adeguamento delle detrazioni fiscali
e. detassazione parziale dei profitti societari reinvestiti per assunzioni.
Ma un simile piano sarebbe demagogico senza indicare misure compensative, per cui:
a. aumento del prelievo fiscale sui guadagni da capitale
b. reintroduzione fortemente progressiva della tassa di successione
c. prestito forzoso a 5 anni ed ad interesse dell’ 1%, sui grandi capitali in misura pari al 2%
d. taglio delle retribuzioni degli stipendi apicali nella pubblica amministrazione, per consulenti di enti pubblici, manager di società pubbliche ecc. attraverso una tassa aggiuntiva del 20% sulla cifra eccedente i 100.000 Euro annui.
e. Tassa patrimoniale una tantum sui grandi capitali.
E di idee potrebbero essercene altre ancora, magari se qualcuna delle formazioni politiche che ho indicato si prendesse la briga di indire un convegno di studio e di confronto.
Ogni tanto, studiare non fa male, ve lo garantisco.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, direzione nazionale pd, irap, ires, pressione fiscale, prima casa, proposta renzi taglio delle tasse, reddito di cittadinanza, tasse sulla casa
Gherardo Maffei
E’ noto che la furbizia è un sotto prodotto dell’ignoranza.Le persone intelligenti per non parlare dei geni, sono spesso di un candore fanciullesco; alieni estranei, a raggiri, inganni, pugnalate alle spalle. Non vi è dubbio alcuno che Renzi in questo senso è la personificazione della furbizia. La pugnalata alla schiena, dopo averlo esortato pubblicamente a stare sereno, inferta all’ingenuo Letta è stata disgustosa, Comunque chi viene ingannato spesso è uno sprovveduto o ingenuo, ma chi imbroglia è sempre un infame. Che poi l’ex sindaco di Firenze storicamente parlando sia un ignorante lo rammento, quando affermò che i “franchi tiratori fiorentini” della RSI, sparavano alle donne che andavano a prendere l’acqua. I franchi tiratori fiorentini molti dei quali adolescenti, che dopo la ritirata dei tedeschi, difesero Firenze dagli invasori angloamericani, in un disperato tentativo di vera resistenza, furono poi tutti trucidati dai partigiani a a Santa Maria Novella. Giovani magistralmente ricordati e descritti nel libro di Curzio Malaparte che evidentemente Renzi non ha mai letto in vita sua.Un fenomeno rimosso e ignorato al pari degli adolescenti tedeschi dei Lupi Mannari, che continuarono a combattere anche dopo il 1945 e che furono dopo la cattura, quando riuscivano a salvare la pelle nella loro lotta disperata, tutti fucilati come sabotatori da americani e russi. In conclusione ricordo che “il mostro di Firenze” Pietro Pacciani, ha avuto dei trascorsi resistenziali, ovviamente ignorati dai mass media di regime.Ve lo immaginate se fosse stato un ex franco tiratore la cagnara che ne sarebbe scaturita?
Tenerone Dolcissimo
Caro Maffei, sono misteri di un paese in cui si straparla di antifascismo specialmente il 25 aprile, ma stranamente sono proprio gli antifascisti piu’ accesi a difendere le istituzioni fasciste come RAI e INPS.
A proposito di RAI, come mai il fascismo che creo’ la RAI è antidemiocratico mentre la P2 che voleva abolire la RAI e’ anch’essa antidemocratica??? Qualcosa non torna.
Gherardo Maffei
Caro Tenerone forse ti sei dimenticato che anche l’ordine dei giornalisti, che attualmente è saturo di indefessi e feroci antifascisti e che annovera nei propri ranghi notissimi “fontanologhi” in servizio permanente effettivo, si guardano bene dal chiederne l’abolizione, con annessi e connessi privilegi di cui godono in specie le laute pensioni. L’ordine fu istituito da Mussolini che è bene ricordarlo a 29 anni dico 29, divenne direttore del quotidiano socialista “Avanti” triplicandone le vendite.Le doti di giornalista a Mussolini gliele riconobbe, anche Giorgio Bocca, prima ex fascista antisemita (indimenticabile la sua recensione ai “Saggi dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion”) poi partigiano fazioso e purtroppo anche lui “fontanologo” insopportabile.A proposito di P2 sarà ottima cosa ricordare che la celebre scissione avvenuta da parte alcuni parlamentari ai vertici del MSI di Almirante e che conobbe una effimera stagione passata alla cronaca come “democrazia nazionale”, fu finanziata anche coi soldi del piduista Berlusconi. Fu una operazione che anticipava i tempi da parte di quella cricca di rinnegati capeggiati da Fini di Montecarlo, scaturita poi in alleanza nazionale.Ma la cosa meno nota e che Berlusconi affermò che ricevette indietro i soldi elargiti a suo tempo e che gli furono restituiti, da alcuni parlamentari scissionisti; cosa che lo lasciò basito in quanto affermò era la prima volta che riceveva indietro dei soldi dai politici.
Tenerone Dolcissimo
Caro Maffei, a volte tento di stupirti con la mia cultura storica, ma vedo che ogni volta perdo con ignominia.
Vincenzo Cucinotta
Secondo me, sarebbe un errore adeguarsi e mettersi a parlare delle cose di cui parla Renzi.
Finchè si pensa che l’alternativa si costruisca correndo dietro all’ultima bufala dei chi sta la governo, non si andrà mai da nessuna parte.
La risposta giusta sarebbe quella di criticare l’annuncio in sè, indipendentemente dalla sua credibilità.
Le opposizioni dovrebbero dire che saranno liete di entrare nel merito delle misure fiscali che il governo vorrà proporre quando esisterà una proposta, e che si rifiutano ovviamente di barattare modifiche costituzionali o anche solo normative con riduzioni fiscali.
Gli argomenti sono di natura totalmente differente e tali devono restare.
Il punto insomma non è entrare nel merito su quanto siano credibili, ma di rifutarsi perfino di rispondere a semplici annunci che varrebbero in ogni caso per il futuro, sottolineando come nessuno può sapere cosa sarà possibile fare il prossimo anno in una situazione della finanza internazionale che è sull’orlo dell’abisso.
Insomma, invece di bisticciare col compagnetto litigioso, bisogna non prenderlo in considerazione, non permettergli di fare politica con gli annunci. Ogni altra strategia è necessariamente perdente già in partenza.
Tenerone Dolcissimo
Stavolta sono d’accordo con Cucinotta. Gli annunci possono andare bene in inghilterra, dove se un ministro annuncia che diminuirà le tasse del 10 % , il giorno dopo le tasse calano effettivamente del 10%.
Qui occorre fare spallucce e dire “se son rose fioriranno” oppure “caro Renzi, qui si parrà tua nobilitate” o ancora “ci vedremo da Filippo”, insomma, finché non hai cose concrete da offrire nun ce rompe li (bip)
Incidenter tantum, qui le tasse occorre calarle e alla svelta, perché si sta mostrando quanto giusta fosse l’affermazione di friedman “l’Italia sopravvive grazie all’evasione fiscale”. Ebbene ora, nel tripudio dei cazz.. ehm delle anime candide, l’evasione sta scomparendo
Glucosici saluti
tonino basile
alle 7, di questa mattina, Travaglio, più articolatamente, diceva la stessa cosa…!!!
leopoldo
non solo ogni volta che chi governa mette le mani su questo argomento le imposte esplodono in modo esponenziale. La gente è stufa di questi atteggiamenti demagogici )-:
Deficitspending
Professore, sono scandalizzato: ma il suo è un programma di sinistra!
“Vabbene – ella risponderà – ma è di sinistra moderata, moderatissima!”
Si, ma non lo sa, forse, che non è educato fare proposte a vantaggio dei poveri? E a svantaggio dei ricchi, per di più! Su, su: non si fa, non sta bene, non si sta in società così: ella dovrebbe saperlo…
Ma siccome lei è tanto un bravo ragazzo, e il suo, ancorchè maleducato, è un errore fatto per generosità verso gli infelici, per questa volta – per questa volta – la perdoneremo.
Antonio
Ma non converrebbe farle a deficit le riduzioni fiscali che propone. La patrimoniale e la tassa di successione non mi convincono. Non mi convincono perché a mio avviso non dovrebbero colpire la classe media o anche medio alta che ha pagato già. Si possono mettere soglie alte è vero ma da lì si ricava poco e soprattutto di solito non si riesce mai a proporlo
mirko g. s.
Professore resto non poco meravigliato da quello che scrive oggi. Lei in passato osservò come il balzo del mostro di FiRenzi è stato dovuto al transito di quasi tutti i voti di Scelta Civica al PD. Dovrebbe inoltre sapere che alla palla degli 80 € non ha creduto nessuno in quanto ad esempio sono state nel contempo cassate altre detrazioni come quella del coniuge a carico che da sola supera di oltre 30 € quella del tamarro toscano. Al momento l’esenzione dell’IMU sulla prima casa viene compensata dal mega aumento della TASI che colpisce tutte le abitazioni. Gli italiani sono accecati dall’ideologia, dalla propaganda dell’informazione da III mondo tutto quello che vuole ma i conti quando devono pagare le tasse se li fanno e pure con attenzione perciò quello che dice riguardo alla furbizia di Renzusconi è tutto da dimostrare e che il piano di sgravi fiscali sia foriero di voti poi mi sembra davvero molto difficile a concretizzarsi. Quanto alle proposte del M5S riguardo il reperimento dei fondi ce ne sono talmente tante che ci vorrebbe una giornata per elencarle tutte ma non le vedremo mai perchè toccano gli interessi del sistema del malaffare e nessun politico tradizionale si sognerà mai di metterle in pratica. Hanno capito anche questo gli italiani. Quando capiranno che il M5S non è costituito da politici tradizionali allora ci sarà una netta diminuzione degli astenuti.
WOW
Professore,lei parte dal presupposto che quanto detto da Renzi sia vero e non l’ennesimo flatus voci per accalappiare polli.Nella migliore delle ipotesi le tasse usciranno da una parte ed entreranno da un’altra magari scaricando le colpe sugli amministratori locali.Nella peggiore aumenteranno solo che cercheranno di gabellarle per qualcos’altro.Qui si sta parlando del nulla pronunciato dal nulla in rappresentanza di nulla.
Aldo Giannuli
legga meglio e vedrà che considero anche le ipotesi che lei fa
andrea
credo che renzi stia lavorando in europa per abbassare di 1 punto percentuale il tasso di interesse nominale sul debito,se ci dovesse riuscire,avrebbe le risorse per ridurre le tasse,senza passare per le misure da lei indicate.
Gaz
Tassiamo la Merkel !
Gaz
Sembra la scemeggiatura di un film già visto.
Paolo Federico
Scusate signori ma ricordate il famoso milione di posti di lavoro? E l’abolizione dell’ici aumentando le altre tasse? Renzi non è ne più furbo ne più abile del suo mentore, è il popolo ad essere straordinariamente bue: dopo vent’anni di vane promesse durante i quali l’Italia è sprofondata vieppiù, si inaugura il ventennio renziano.
Questa classe dirigente non può in alcun modo reperire soldi per l’economia reale e l’occupazione, perché i soldi se li mangia tutti lei. Questa è la banalissima realtà delle cose. Dal grosso politico al manager fino all’ultimo dei consiglieri di qualche comunità montana, se ne vanno in giro a sperperare i soldi delle tasse per farsi amici e clienti e non gli bastano mai, non gli bastano mai!
Piuttosto chiudono ospedali e sfasciano la sanità ma l’osso non lo mollano di certo e l’osso sono le tasse.
Il carbonaio salì sul palco e cominciò il comizio:
– Teta ribbassà ( si deve abbassare di prezzo ) lu pane, perché il lavoratore che torna stanghe e struppie da fatià teta purtà lu pane alla famiglia. Teta ribbassà lu latte perché i figli di ju lavoratore teta cresce sano e sante. Teta ribbassà …- in quel mentre uno del pubblico grida:- La carbunella! e il carbonaio- E si cazzi poi no!
Tenerone Dolcissimo
MI associo alle parole di Paolo Federico con un pizzico di invidia e rimorso: avrei dovuto scriverle io.
Mi sia permesso di prendere spunto da questo pezzo per sbeffeggiare i poveri scimuniti che pensano che i politici abbiano come unico scopo quello di fare il bene pubblico. A questi idioti -quelli che negli anni settanta ci dicevano che occorreva una sanità messa in mano ai politici perché da sinistra stava arrivando una nuova classe dirigente pulita onesta e competente- a questi idioti, dicevo, consiglio di vedere Johnny Stecchino e in particolare il pezzo del ministro che Dante-Benigni accusa candidamente di avergli dato la coca: “Io che ogni giorno nel mio ministero mi batto contro i nemici della legalità … Per chi crede che aumentando le tasse aumenteranno i servizi ai cittadini un solo epiteto è giusto : Sceeeeeeeeemo sceeeeeeeeeeeeeemo sceeeeeeeeeeeeeeeeemo
Riccardo
Personalmente non vedo alcuna furbizia.. Mi sembra piuttosto la solita canzone dei politici.. Che noia parlare di renzi.
Gianpaolo Cappello
Mi piacerebbe conoscere le tue ragioni rispetto il reddito di cittadinanza.
Saverio
Ottime considerazioni. Ma la pressione fiscale non potrà mai essere ridotta in quanto essa, come candidamente ammise Monti in un’intervista alla CNN, serve a distruggere la domanda interna. Se essa si riducesse ed aumentassero i consumi, si avrebbe l’ennesimo peggioramento della nostra bilancia dei pagamenti, il cui deficit era l’unico elemento che accomunava tutti i c.d. pigs.
Temo piuttosto che l’aumento di IVA ed accise non ci verrà risparmiato in quanto, fateci caso, c’è una tendenza a portare le aliquote dei paesi mediterranei tutte verso lo stesso livello: 23% come aliquota ordinaria, 13% e 6% come aliquote “agevolate”
Cinico Senese
Si. Il toscano sta facendo l’occhiolino alla maggioranza degli italioti: pensionati proprietari di prime (e seconde terze…n…) case a cui del reddito cittadinanza, disoccupazione dei giovani, innovazione di ricerca, sfascio della PA, autoimprenditorialità, danni da sanzioni alla Russia, immigrazione, politica estera, euro, la perdita della sovranità democratica a favore delle oligarchie tecnocratche EU,…insomma le cause del declino dell’Italia, gli frega una cippa: c’hanno la pensione e la casa, tu non la tocchi io ti voto: l’elettorato PD + FI che ha votato in massa prima Berluska e poi il toscano. Se ci è riuscito il berluska, può riuscirci anche lui. Un jolly sempreverde sul tavolo da gioco Italia. Gli italioti hanno la mente corta, e non sanno fare 2-2=0 (tolgo una tassa ne metto un’altra, mi hai truffato!)
Da notare che i giornaloni che gli fanno grancassa hanno già iniziato in modo tra loro coordinati a rilanciare le proposte del toscano (vedi oggi Di Vico sul corriere della serva ad es.) Quindi il piano si sta già dispiegando a livello marketing.
Non servirà a nulla, se non a conservargli il potere, perchè sappiamo che all’interno dell’euro non ci sono margini di libertà di manovra di cambiamento.
Che M5* debba collaborare con cadaveri politici come SEL e i minorati PD, sarebbe follia politica. Che debba elaborare un contropiano sarebbe necessario. Ma ripeto: ogni piano deve avere come presupposto la messa in discussione di EU e Euro. Tutto il resto è ora d’aria per carcerati.
mirko g. s.
Visto che ogni anno devono pagare le tasse e le persone sono fin troppo sensibili ai soldi io credo che sappiano benissimo se le promesse vengono mantenute. Ricordo che in 20 anni di berlusconismo non c’è mai stata una conferma della coalizione al potere. Evidentemente gli elettori i calcoli li sanno fare e dato che è ancora da dimostrare l’efficacia degli 80 € è da vedere se a Renzi gli riesce il giochino.
Tenerone Dolcissimo
Caro Cinico, le tasse sono di gran lunga la maggiore causa dello sfascio italiano. Il resto viene staccato di molte lunghezze. D’Altronde non occorre essere allievi di Friedman per capire che le tasse portano sempre miseria in ogni tempo e in ogni luogo: basta leggere Robin Hood (o vedere un film in tema; consiglio la stupenda edizione con Russel Crowe dove la rovina dell’inghilterra causa tasse è mostrata molto bene).
Sul fatto che i nostri prestigiatori tolghino una tassa e ne mettino un’altra sarebbi d’accordo: gli italiani hanno la memoria corta se no sputerebbeo in faccia a questi pagliacci fra cui metto anche certi pseudolavoratori come quelli della nautica che prima chiedono di mettere la tassa sui natanti per far piangere i ricchi e poi piangono loro quando le navi vanno all’estero e vengono a pietire la cassa integrazione.
Marco
Ci sono due provvedimenti semplici semplici che avrebbero un immediato ritorno in termini occupazionali, di gettito per le casse dello stato, di crescita del PIL, di sviluppo del turismo, dell’agricoltura e dell’industria degli intrattenimenti e di lotta alla criminalità organizzata:
– liberalizzazione delle droghe leggere.
– liberalizzazione delle/i sex workers.
Il movimento5stelle che posizione ha a proposito? Lei professore, ha mai avuto modo di parlarne con i cittadini parlamentari del 5ms? Sul suo blog non ho mai avuto il piacere di leggere nulla a proposito.
Perchè diciamocelo.. le sue “misure compensative” non mi sembrano molto convincenti. Per non parlare della “detassazione parziale dei profitti societari reinvestiti per assunzioni” in un paese dalla bassa produttività e dove mancano investimenti in ricerca e innovazione.
Per quanto riguarda “l’autoimprenditoria giovanile” sa bene cosa ne penso: trattasi di elusione contributiva da parte delle aziende che trova un facile alleato nell’ideologia piccolo borghese italiana del lavoro autonomo.
Leonilde
Perché il reddito di cittadinanza sarebbe una scemenza? Soprattutto se lo si inquadra in un nuovo indirizzo di politica fiscale che punti alla redistribuzione di reddito oltre che ad una diminuzione dell’imposizione fiscale
Aldo Giannuli
fra un po’ne parliamo
giovanni
“se vogliamo ripartire con l’occupazione e dare un lavoro almeno ad un terzo degli attuali disoccupati, dobbiamo ridurre la pressione fiscale almeno del 15%. ”
ok, professore, lei è pronto ad essere licenziato e a rinunciare alla pensione? No, perchè con un simile taglio di pressione fiscale, pensioni e università finiranno in cinque secondi…
Aldo Giannuli
e chi glielo ha detto?
giovanni
glielo dico io che lavoro all’INPS
Tenerone Dolcissimo
Ma le pensioni non dovevano essere finanziate dai contributi???? Che c’entrano le tasse???