Lista di sinistra a Milano: non c’è limite all’umana stupidità

Confesso: questa volta ci ero cascato e ci avevo creduto. Ho pensato che, per un momento, quel che resta della sinistra milanese sapesse comportarsi seriamente e cogliere l’occasione: con un Pd diviso su una candidatura altamente sgradita come quella di Sala, con una Sel spaccata in due, con un M5s che faticava ad aggredire la base elettorale del Pd, con una tendenza, pur timida, al rientro delle astensioni, c’erano le condizioni per un notevole successo della sinistra. Dicevo: “Dovrebbero essere dei perfetti imbecilli per non approfittare di un momento del genere”. Esatto: sono degli imbecilli insuperabili.

Al solito, il difetto dei “sinistrati” è quello di decidere prima che si farà una lista unitaria, per vedere dopo che lista si è fatta. E di solito viene fuori un aborto. D’altra parte, cosa volete: per anni ci si guarda in cagnesco, non si promuove una iniziativa unitaria (salvo un paio di cortei), non ci sono occasioni di dibattito politico trasversale ai vari soggetti e spesso anche al loro interno, non c’è un briciolo di progettualità che non sia qualche straccio di slogan, poi, alla vigilia di una scadenza elettorale, di solito un paio di mesi prima, c’è sempre qualcuno che ha una idea fresca da proporre: “facciamo una lista unitaria di tutta la sinistra!”. E, con queste premesse, cosa pretendete che venga fuori se non una porcheria impresentabile? E, più si va avanti, e peggio è.

La sinistra arcobaleno fu un accrocco di tre partitini, che non aveva alcuna identità politica; fosse stato per loro, si sarebbero di nuovo accucciati ai piedi della Quercia, nonostante la disastrosa esperienza del governo Prodi. Fu Veltroni a sbatterli fuori. Tuttavia, si trattava ancora di piccole forze politiche con qualche identità ed un seguito elettorale che, complessivamente, superava l’11%. Bene: dopo una campagna elettorale che più sbagliata non poteva essere, riuscì a perdere tre elettori su quattro. Roba da guinness dei primati.

Poi venne Rivoluzione Civile: una lista indecente, piena di poliziotti, degli inquisiti e qualche ex (ex?) fascista. Meglio non parlare del risultato.

Un piccolo recupero venne con la lista Tsipras che, nonostante i soliti litigi ed abbandoni (Flores d’Arcais, Camilleri ecc.) e nonostante il nome sbagliato, la solita bolsa retorica europeista, ecc., qualcosa riuscì a combinare ed ottenne tre eletti, ma solo per litigare già la sera stessa dei risultati.

Questa volta si sperava meglio e, invece, sono riusciti a fare ancora di peggio, nonostante il punto di partenza fosse già così deprimente. Hanno messo insieme un’armata Brancaleone di pseudo associazioni, partitini, comitive amicali e brigate da osteria (c’erano più sigle che elettori) che ha perso quasi due mesi nella ricerca di un candidato, ricevendo rifiuti a raffica (Dalla Chiesa, Colombo, Maltese) mentre altri venivano messi nel frullatore per essere abbattuti con il tiro al bersaglio (Besostri, Cecilia Strada, Beltrami Gadola). Dopo, senza mai discutere di programma (per carità!), hanno deciso di convergere su Basilio Rizzo ma solo per 24 ore, perché subito dopo tornavano a circolare altri nomi. Come dire il Luna Park: un po’ giostra ed un po’ tiro a segno. Non sono stati neppure capaci di trovare una modalità per prendere le decisioni (a maggioranza? All’unanimità? A voto individuale o di organizzazione? Con primarie o a voto notabilare?).

Esito finale:

– l’area di Rifondazione (non so con chi altro) ha deciso di presentarsi comunque con Basilio Rizzo

– i radicali di Cappato hanno deciso di fare lista per sé in nome dei referendum cittadini (“Lo spazio a sinistra di Sala e di Sel non è il nostro”. E che ci sei andato a fare? “Non c’erano le condizioni per un progetto civico trasversale” E ci hai messo due mesi per capirlo? Tu sì che sei un ragazzo sveglio!)

– il rassemblement civico (socialisti e laici) sta cercando una sua candidatura

Civati? Non pervenuto.

Cari amici sinistrati ragioniamo un attimo freddamente: ma con queste premesse e con almeno due o tre liste, quanti voti pensate di raccogliere in tutto? Ma perché mai la gente dovrebbe darvi il suo voto dopo questa prova di nullismo politico. Una volta di più si è dimostrato che la “sinistra” si è ridotta ad un ceto politico di poveri disgraziati che non accettano di starsene a casa. Ma far politica non è obbligatorio o necessario, ci sino tante cose da fare nella vita (avete mai provato con la filatelia, il tressette, il giardinaggio, il ricamo?).

Vi dò un consiglio: abbiate il pudore e l’onestà (con voi stessi) di saltare un giro; ricominciate–sin da ora- con un po’ di onesto lavoro di base e di elaborazione in preparazione degli altri appuntamenti e cercate di far dimenticare questa squallida vicenda.

Quanto a me, mi sento uno stupido per averci creduto, anche se solo per qualche settimana… ma, sapete, da anni scrivo sulla sinistra cose molto acide (peraltro, meno di quel che meriterebbero questo defilè di falliti), volevo cambiare per una volta. Alcuni lettori mi hanno rimproverato un’eccessiva prevenzione, come quando, in occasione del clamoroso annuncio di Coalizione Sociale di Landini l’avevo stroncata (a proposito: che fine ha fatto?). ed anche con Sinistra Italiana sono stato molto freddo. Per cui ho voluto fare una apertura di credito, per una volta, sperando che l’opposizione progressista potesse arricchirsi di un nuovo soggetto oltre il M5s, con il quale auspicavo una alleanza. Ecco il risultato! Spero che d’ora in poi, nessuno abbia il coraggio di chiedermi perché voto M5s.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (23)

  • c’è un punto “dolens” in quelli che si definiscono di sinistra: quando è ora di fare la rivoluzione dicono sempre che non è ora.
    io nel 2013 ho deciso di farla nell’unico modo possibile al momento: non votare più a sinistra e votare m5s; ho fatto bene? ho fatto male? non lo sò perché non ho la palla di cristallo.
    ma quando il sistema vedi che è marcio fino al midollo e i “tuoi” ci sono immersi fino al collo è il momento di dire basta e voltare decisamente pagina.
    io non sono al momento affatto pentito di aver votato 5 stelle anche se ho certo le mie riserve, ma chi non ne ha o è un fanatico o è un imbecille.

    se noi vogliamo cambiare anche come comunisti o di sinistra non è espressamente necessario stare dalla parte di coloro si spacciano per tali; forse qualcun altro con altri nomi persegue lo stesso nostro cammino.

    hasta la victoria siempre!!

    victorserge

  • In questo articolo ci sono, a mio parere, alcune cose vere, alcune cose inesatte ed una conclusione errata.
    – Cose vere: la sinistra milanese ha atteso troppo per avanzare un progetto ed una candidatura unitaria, dilaniandosi prima tra chi voleva restare attaccato al carrozzone del PD e chi proponeva un percorso autonomo e poi in attesa di un coraggioso che si candidasse controcorrente. E’ insieme vero ed ingeneroso attribuire tutta la colpa alle forze politiche. Purtroppo l’ignavia delle forze politiche ha trovato un degno riscontro nell’inconsistenza e nella codardia della cosiddetta “società civile”. L’esperienza Pisapia è naufragata con l’umiliazione del suo mentore che incorona Sala come successore. 5 anni fa una scena del genere avrebbe provocato una sommossa. Oggi tante anime belle sono pronte ad accorrere al carro del (probabile) vincitore per raccogliere qualche briciola. E non sono solo piccoli politici di provincia in cerca di poltrona ma anche pseudo-intellettuali. Che pena!
    – Cose inesatte: le candidature nel “fu centrosinistra”, oltre a quella di Sala, saranno 2: Rizzo e Cappato. Il resto sono chiacchere da bar. La situazione sembra abbastanza definita. Non è un bel vedere, ma almeno cerchiamo di restare ai fatti e non ai pettegolezzi.
    – Conclusione errata: Giannuli dice che a fronte dell’inconsistenza della sinistra non gli resta che votare M5S. Può darsi, ma non mi sembra che il M5S a Milano abbia dato prova di essere messo meglio della sinistra. Nessuna, e sottolineo nessuna, campagna politica in città negli ultimi 5 anni (avevano anche un consigliere comunale, credo lo stiano cercando a “Chi l’ha visto?”). Poi hanno candidato una casalinga che, bontà sua, si è dimostrata più intelligente dei sui dirigenti ritirandosi per manifesta inferiorità. Adesso cercano di recuperare con il Rudolph Giuliani di casa nostra. Un misto di spavalderia ed incompetenza che a confronto i rappresentanti della sinistra sembrano degli statisti.
    Insomma, i cittadini di Milano che non vogliono Sala o Parisi dovranno riflettere bene. Io voto Rizzo. Non sarà il massimo, il percorso della sua candidatura sarà stato accidentato e non esaltante ma almeno sa di cosa parla e, di questi tempi, non è poco….

    • 1. prima osservazione giusta e condivisa, anche se non migliora il giudizio ma lo estende dalle organizzazioni ai singoli che in effetti non hanno dato prova di grande coraggio
      2. Per ora i candidati sono questi due, alla fine vedremo. Anche se devo capire che cavolo ci facevano i radicali in un tentativo del genere. Poi vorrei sapere che fanno i socialisti e vorrei sapere che fine hanno fatto Civati, la lista Tsipras, i fuorusciti di Sel ed il Pdci di cui non sento parlare
      3. treza osservazione giusta e condivisa se non fosse che il voto al M5s serve almeno come protesta (mentre della sinistra non si accorgerà nessuno) e forse (molto forse) può portare il M5s al ballottaggio evitando una scelta Renzi Sala. C’è poco da sperarci ma sarebbe già un po’ meglio

      • Caro Aldo Giannuli, è scorretto quel che dici, la realtà e che le forze politiche e associative, che si riconoscono nel progetto/ lista Milano in Comune sono e che sostengono Basilio Rizzo sono: ACT, Altra Europa con Tsipras, Comunisti Italiani, Costituzione Beni Comuni, Nonunodimeno, Possibile, Rifondazione Comunista, Sinistra Lavoro.
        Se vuoi saperne di più vieni stasera alla Camera del Lavoro, se sei mal informato ti chiederei di non scrivere articoli così inesatti, grazie.

        • quando ho scritto di alcuni dei gruppi che elenchi non era affatto chiaro cosa volessero fare. Comunque, due mesi per arriuvare a questo risultato ti sembrano una cosa normale? E senza un briciolo di proposta a tutt’oggi? Mha…

          • Capisco che in M5S si sia usi eseguire gli ordini del capo senza fiatare e non si comprenda dunque questo strano modo di fare che è la discussione e la ricerca di una sintesi tra molti soggetti diversi…
            Il risultato ottenuto in due mesi mi pare eccezionale: è stata creata ed organizzata una forza di sinistra, unita e convinta, che propone un candidato forte di alternativa al managerismo piddino.
            Cominciò a pensare che a lei roda parecchio che questa forza sia nata, perché drenerà parecchi voti da M5S.

          • io non ho capi, è probabile che lei giudichi gli altri da sè e che abbia una notevole propensione a fare il servo.
            Certo che se il livello intellettivo medio della nuova forza di sinistra è quello suo è sicuro che si tratti di una cosa destinata all’estinzione. E, contrariamente a quello che lei crede, mi dispiacerebbe molto. Ma se quello che ci romane è questo…

          • constato che non capisci quel che leggi ma, cosa più grave, non capisci quel che scrivi ed in particolare le prime due righe che meritano la risposta che ti ho dato

  • la lista Tsipras, i fuorusciti di Sel (non tutti) ed il Pdci, insieme ad alcune associazioni e personalità, appoggiano Rizzo.
    Così come farà Civati (che oggi ha rilasciato un’intervista al Corriere in tal senso). Sull’atteggiamento complessivo di Civati in questa vicenda stendo un velo pietoso. Un quarantenne si è dimostrato peggio degli ottantenni quanto a coraggio, spirito d’iniziativa ed idee.
    Sulle speranze di ballottaggio del M5S la penso diversamente. Che senso ha sperare in un ballottaggio tra Sala ed il M5S se il M5S ha dimostrato di essere (almeno a Milano) il nulla mischiato con il niente? Per protesta? E dopo la protesta questa città chi la governa? Topolino? I problemi li risolviamo con l’onestà della Bedori o gli slogan idioti del nuovo candidato? La sinistra è messa male, ma il M5S è un sintomo della malattia, non la cura. Avremo 5 anni di affari gestiti trasversalmente da centrodestra e centrosinistra con il consenso della stampa ed di gran parte dell’intelligenza (ma sarà vera gloria?) della città. Un paese con queste classi dirigenti fa la fine che si merita…..stiamo diventando un piccolo staterello in stile sudamericano degli anni 70′.

    • su Civati sono d’accordo e credo si sia suicidato
      il fatto che ci siano Tsipras, Pdci e pare della parte di Sel un pochino migliora le cose ma siamo sempre con le gomme a terra soprattutto per l’immagine
      Per il resto stiamo a vedere

      • Scusate ma ho letto l’intervista e la posizione di Civati è chiarissima, oserei dire limpida.

        Lui non decide, è un democratico e dunque fa votare la base di Possibile. Calcolando che il voto dello stesso Civati andrà a Rizzo, quest’ultimo ha quindi già l’appoggio del 75% di Possibile. Circa, non voglio essere superficiale.
        C’è infine un’intervista di Beppe (sempre Civati) a radio radicale, ma confesso che ho paura di ascoltarla.

        Mein Gott, das ist (un)möglich…

        • Herr Lampe, Altra Europa con Tsipras è Altra Europa con Tsipras e non Rifondazione 2.0.
          AET nasce e rimane quale proposta di aggregazione per la sinistra e dentro ci sono RC, SEL, Associazioni varie e cittadini come me che non hanno né hanno mai avuto tessere di partito.
          Peraltro il risultato alle europee del 2014 è in buona parte merito dell’esperienza e delle capacità dei militanti di RC *E* di SEL, che si sono spesi *assieme* per la campagna elettorale.
          Quindi finiamola con questa scemenza di AET=RC2.

          Quanto all’articolo: uno dei problemi della sinistra è anche quello dei molti “intellettuali” che parlano molto ma fanno poco…
          Ha mai partecipato Giannuli al tentativo in corso di mettere assieme le forze della sx? E’ mai venuto alle riunioni, agli incontri?
          Si sarebbe accorto quanto meno che il fronte che raccoglie (prova a raccogliere) la SX non è “l’area di Rifondazione”, vedi risposta data a Lampe.
          E non è un partito in cui il candidato viene fatto piovere dall’alto, come Sala.
          A Rizzo si è arrivati dopo discussioni e confronti, anche lunghi e complessi, dato che è assai variegata ‘sta ormai famosa “prateria” a sx del PD.
          Si chiama democrazia, ed è -evidentemente lo si è dimenticato- una pratica non facile e faticosa.
          Per i pigri ci sono sempre PD e M5S: Renzi/Casaleggio comanda e militante va e fa. Facile.
          Ed è pure ovvio che ci sarà sempre qualcuno scontento, che magari si farà la lista col suo candidato. Ne ha facoltà e diritto.
          Il progetto unitario che AET e le forze di sx e sociali che vi si riconoscono stanno portando avanti sarà pure imprefetto, ma è un progetto che sta procedendo e sta dando frutti: a Milano ci sarà una lista di SX, di alternativa al PD e con un candidato “importante”. Mi sembra una bella notizia a fronte del fatto che all’elettorato di sx sin’oggi non rimaneva che scegliere tra una lista arancione “complice” di Sala, M5S e l’astensione.
          Sarebbe bene per la SX che gli “intellettuali” ogni tanto vedessero il bicchiere mezzo pieno e non sempre e solo mezzo vuoto.

      • Mi spiace contraddire il commento precedente ma i soggetti citati non saranno tutti con Rizzo. Ci sarà un altro candidato (sempre uomo!) di socialisti, parte dei comitati civici, ex SEL e parte di possibile. PS L’altra Europa non esiste. Si chiama Rifondazione 2.0 😉

        • A me risulta che i socialisti sosterranno Cappato, seppur in maniera indiretta. Gli ex Sel hanno dichiarato che vogliono saltare un giro (mentre una parte appoggia Rizzo). I civici sono in parte su Rizzo, in parte su Sala, in parte su Passera (ci sono 2 o 3 persone ancora libere che vogliono cercare un altro candidato? 🙂 ). E poi, e soprattutto, chi è? Visto che sai che è un uomo, saprai anche il nome, no?

  • Ma riuscirà un eventuale sindaco M5S a governare con Grillo e Casaleggio che interverranno continuamente a questionare su ogni decisione?
    Mi sembra di aver letto che a Parma con Pizzarotti ci sono stati degli scontri.

  • Cappato faceva parte del pasticciaccio brutto?????
    Mein Gott…

    Garçon? Una vodka. In endovena, grazie. E ci metta anche dell’eroina cortesemente. Agitata, non mescolata.

  • Non mi sento in grado di giudicare la stupiditá degli altri: mi sentirei un saccente ed un maleducato, peró posso riconoscere la furberia di certi intellettuali italiani (i cui criteri di selezione in fondo non sono mai stati molto diversi da quelli della nostra classe politca), che vivacchiano sulla critica della sinistra radicale e anche di quella riformista. La conclusine dell’articolo si qualifica da sola: votiamo Rudy Giuliani messo al posto di una candidata la cui colpa era quella di essere grassa e brutta. Mah!

  • L’analisi posso condividerla. L’esito (M5S) mi pare un po’ (tanto) tirato per i capelli. Che l’imbecillità e l’incapacità della sinistra siano la scusa per votare un movimento che di sinistra non ha nulla e di sinistro parecchio, che si allea dove può e con chi può compreso l’estrema destra europea, e che a Milano non mi pare abbia fatto una figura migliore dell’allegra coalizione sinistrese con la definizione prima di un candidato da 75 preferenze (o giù di lì) e poi la sua ampiamente prevista eutanasia politica ecco mi pare una forzatura logica senza molte attenuanti. A meno che non fosse proprio lì che volevi arrivare…

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