Votiamo a settembre o a febbraio?
Politici e giornalisti danno più o meno per scontato che si voti in autunno, beandosi del fatto che oltre l’80% del Parlamento chiede le elezioni anticipate (oddio, se andassimo a vedere che pensano i parlamentari uno per uno e nel segreto della sua coscienza, sono convinto che la percentuale si abbasserebbe di molto). Diamolo pure per scontato, ma basta questo?
In primo luogo la legge elettorale non è pronta ed è dubbio che lo sia prima della seconda metà di agosto (dopo ci torniamo) e sino a quando non è “perfetta” il Presidente non può sciogliere le Camere, per cui, ammettendo che lo sia per il 20 agosto e che il presidente firmi il decreto di scioglimento il 21, questo significa che, al più preso si potrà votare l’8 ottobre, facendo le liste in piena calura agostana, costringendo le nuove liste a raccogliere le firme entro l’8 settembre ed avviando la campagna elettorale immediatamente dopo.
Possibile, ma improbabile, anche perché le nuove liste avrebbero di che ricorrere alla Corte Costituzionale per i tempo troppo stretti per la raccolta delle firme che si ridurrebbero di fatto ad una settimana, ma sono dettagli tecnici da vedere più in là. Fatto questo, ci sarebbe comunque d risolvere il problema della finanziaria (anche per fermare la spada di Damocle dell’Iva al 25%).
A quanto pare ci si sta orientando ad una finta finanziaria, fatta a carta carbone su quella dell’anno scorso (salvo qualche piccolo aggiustamento indispensabile), per poi rinviare tutto a dopo le elezioni con una manovra correttiva che sarà la versa finanziaria. Prendiamo per buona questa ipotesi e che Ue, Bce, Banca d’Italia, Corte dei Conti e Ragioneria dello Stato facciano finta di non vedere e non avanzino rilievi e che il Capo dello Stato sia d’accordo, tutto ciò premesso, il Senato è bloccato di fatto sino ai primi di luglio per la legge elettorale. Magari la Camera potrebbe iniziare a discuterla verso il 20 giugno. Anche la finanziaria più finta del mondo non impiega meno di due mesi fra discussioni e votazioni (e siamo a fine settembre) e non appare realistico che il Presidente sciolga le Camere prima dell’approvazione finale di essa. Teniamo poi presente che le Camere dovrebbero lavorate a pieno regime anche a ferragosto, prospettiva che provoca un sottile piacere di vendetta in chi vi scrive, ma non so quanto realistica. E, peraltro, sarebbe anche molto disinvolto un decreto di scioglimento nei 15 giorni di vacatio legis di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.
Quindi, realisticamente nessuno scioglimento prima del 20 settembre ed, al più presto, si voterebbe il 5 novembre, che è già una data più verosimile.
Però bisogna tener presente il coro del “non tradire le riforme in attesa” che magari hanno bisogno di una settimana o poco più per il voto definitivo. Un ottimo argomento che trova sostenitori anche nel Pd come la Bindi o Orlando, e che potrebbe fornire al Presidente una una ottima ragione per scivolare un po’ con i tempi.
Perché, se è vero che il Presidente non può abusare del suo potere di rifiutare lo scioglimento delle Camere contro la volontà di un Parlamento che lo chieda a larga maggioranza (per lo meno sulla carta), in fondo qui si tratterebbe solo di guadagnare qualche settimana, se lui lo volesse.
Si tenga presente un dato: è convenzione consolidata il rispetto della tregua natalizia, anche per non disturbare il rito delle spese della tredicesima, quantomeno per evitare che i commercianti non assaltino le case dei politici armati di ascia. E la tregua si intende scatti dal we dell’immacolata. Quindi, ultima data utile per votare sarebbe il 3 dicembre o (ma siamo già nell’azzardo) il 10. Il che significa che ultima data per lo scioglimento sarebbe il 18 ottobre, al più tardi il 25. Quindi si tratterebbe di guadagnare un risicato mesetto –e sempre che tutto proceda con ritmi da twist o da shake anni sessanta- Mettendoci dentro un piccolo ritardo nelle dimissioni di Gentiloni, magari perché prima deve andare al vertice del G 40 a Pizzoroccopapero di sopra, un giro di consultazioni del Presidente per accertarsi di non essere troppo precipitoso, un appello per consentire l’approvazione del codice anticorruzione o quel che vi pare, qualche vincolo istituzionale eccetera eccetera non dovrebbe essere difficile arrivare in zona Cesarini, per cui, dopo qualche settimana, si aprirebbe la finestra su febbraio (il 25): data utile per lo scioglimento il 17 dicembre.
I nostri politici non sono aquile, e lo sapevamo, ma se realmente avessero voluto votare a settembre, avrebbero dovuto fare una brevissima legge elettorale per il Senato conforme al sistema formato dalla sentenza della Corte per la Camera: due settimane di discussione, niente revisione dei collegi e la minestra era pronta già a fine maggio. Hanno fatto questo papocchio di sistema pseudo tedesco che comunque
Pone il problema del rifacimento dei collegi che io segnalo già da gennaio. Ma il guaio è che non mi leggono e mi riferisco prima di tutto ai miei amici 5 Stelle, ormai divenuti adulti e che ormai siedono ai tavoli importanti…
Aldo Giannuli
aldo giannuli, elezioni anticipate, legge elettorale, scioglimento delle camere
Giovanni Talpone
E se poi un brillante giovanotto si mette di traverso… http://www.huffingtonpost.it/2017/06/06/patto-abnorme-napolitano-si-scaglia-contro-il-voto-anticipato_a_22129021/?utm_hp_ref=it-homepage
Gaz
Il giovanotto è fin troppo navigato per non sapere quali corde far vibrare e cosa tacere.
Se si generalizzasse il suo ragionamento, le conclusioni sarebbero singolari, ma si sa, lui è un pragmatico.
A dispetto di altri che non leggono questo blog, lui i conti se li è fatti e conosce le conseguenze della scelta di una data piuttosto che di un’altra.
Gaz
Si conferma ancora una volta di più, se ce fosse bisogno, che non legger questo blog fa male.
Mah, vuoi vedere che Willy Coyote si è stufato di rincorrere quella specie di struzzo e ha fatto discretamente affari prolifici con una coyotessa?
Gaz
I Laqualunque Bros. hanno mandato una cartolina da Porto Azzurro, amena località di soggiorno, ai loro amici di Montecitoros, ricordando di ricordarsi degli amici … nella compilazione delle liste … fosse anche di quella della spesa.
Gaz
(fonte: ACME News)
napalm51
Come si suole dire il problema della corruzione non è prima del seggio, è dopo quando si è seduti sulla cadrega )-:
mirko g. s.
“quantomeno per evitare che i commercianti [non] assaltino le case dei politici armati di ascia.” Prof. trovo ammirevole la sua fiducia quasi religiosa sull’intraprendenza degli italiani, autonomi o subordinati che siano, che hanno avuto motivi enormi per protestare in maniera furiosa, ma che eccezion fatta per i no-TAV, non hanno mosso un dito, nemmeno quelli per votare quando possibile.
Alberto Borgarelli
Egr. professore,
Credo che i dirigenti del M5s leggano i suoi articoli riguardanti la legge elettorale ma non vogliono rispondere alle critiche per non intavolare una discussione con la rete che li indurrebbe a retrocedere dall’inciucio in atto per il quale il movimento, a mio avviso, perderà molti consensi. Si direbbe che ogni qual volta che si avvicini una vittoria Grillo suoni la ritirata.
Segnalo: lo scorso 4/6 alle ore 16 circa ho risposto a Toninelli sul blog invitandolo a rispondere alle eccezioni del suo articolo “le novità sulla legge elettorale”. Il post è stato pubblicato ma subito rimosso, ho mandato una mail con richiesta di spiegazioni a cui non è stata data risposta, lo ho ripubblicato alle 20,59 e a quel punto è rimasto.
mirko g. s.
“Ma il guaio è che non mi leggono e mi riferisco prima di tutto ai miei amici 5 Stelle, ormai divenuti adulti e che ormai siedono ai tavoli importanti…” intende forse dire che iniziano ad “inciucizzarsi”?
Allora ditelo
L’aula della Camera, con una unica votazione e a scrutinio segreto, ha respinto le tre questioni pregiudiziali presentate da Ap, Mdp, centristi di Ci-Des alla riforma della legge elettorale. Il patto Pd-Fi-M5s-Lega ha superato quindi il primo voto dello scrutinio non palese. I sì alle pregiudiziali sono stati 182, i no 310, un astenuto. La maggioranza a favore della legge elettorale ha retto alla prima prova del voto segreto, anche se ha registrato diverse assenze; compatto il fronte del no.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/07/m5s-di-battista-napolitano-si-ritiri-a-vita-privata-e-non-parli-piu-della-politica-perche-lha-totalmente-distrutta/3641871/
Le pregiudiziali di costituzionalità da quanto hanno apparecchiato la “governabilità” hanno avuto esito negativo ma adesso però ci sono quelli dell’impeachment a Napolitano e che hanno sempre la parola onestà sulla bocca.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/07/m5s-di-battista-napolitano-si-ritiri-a-vita-privata-e-non-parli-piu-della-politica-perche-lha-totalmente-distrutta/3641871/
Allora ditelo
errata: l’articolo di cui al primo link era il seguente.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/07/legge-elettorale-pd-a-m5s-compatti-o-facciamo-da-soli-no-a-voto-a-disgiunto-e-preferenze/3642469/
foriato
Capo, dammi un euro…
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/06/07/news/crisi_banco_popular_interviene_il_santander_per_evitare_il_bail-in-167457603/?ref=RHPPBT-VE-I0-C6-P8-S1.6-T2
Augusto
Lo ammetto, ero per il “voto subito” appena dopo il fatidico Dicembre; anzi,no, sin da quando Bersani non é riuscito a fare un governo degno del nome. Preistoria.
Cercare di votare adesso, con l’acqua alla gola, mi ricorda la famosa esternazione: “é una cagata pazzesca”.
Le ragioni? Prima un proverbio: “La gatta presciolosa fa i gattini ciechi”.
Finanziaria e turbe dei mercati. Una certa parte politica vorrebbe evitare una, possibile, perdita di voti a causa della finanziaria; quindi, la facciamo dopo il voto e sono fottuti. Mille grazie.
Solo che lasciare appesa la finanziaria non penso che avrebbe un bel effetto sulla gestione economica; quindi: favoriamo una parte politica o cerchiamo di minimizzare il danno?
In ogni caso, ancora grazie.
Luca Pagano
Caro prof. Giannuli, quando un suo commento sui recenti sviluppi in Medio Oriente?
Aldo S. Giannuli
ci provo per domenica ma sono affogato dalla legge elettorale
Gaz
Navigavamo col vento in poppa verso la Terra Electoralis Incognitis, quando uno stridulo rumore di fasciame rotto irruppe nei nostri sonni: un largo squarcio sotto la linea di galleggiamento in pochi secondi sommerse la stiva di emendamenti …
Prima o poi inizierò a scrivere in Interlingua.
Roberto B.
E poi come la metterai con i milanisti?
Gaz
Prometto Brambilla nature, se una delle squadrette cinesi vincerà un a qualsiasi coppetta di gelato del campionato del Celeste Impero. In alternativa ci sono in rete le mille immagini delle scarpe di Theresa May.
Pietro Speroni
C’ha ragione. Purtroppo è normale. Quando le persone diventano importanti, hanno piú seguito, e smettono di parlare con gli interlocutori di una volta.
A proposito, ancora vorrei sapere il suo punto di vista sulla proposta di legge elettorale maggioritaria proporzionale che le ho mandato. Se vuole vengo a Milano a spiegarla.