Elezioni in Sicilia: terremoto in arrivo e mosse disperate
In sintesi:
-il Pdl si squaglia come un gelato all’Equatore, passando da 900.000 a 247.000 voti (persi più di 2 su 3);
-il Pd “vince” ma perdendo 248.000 voti (1 su 2);
-l’Udc, non solo non intercetta un voto di quelli persi dai partiti maggiori, ma ne perde 130. 000 dei suoi (più di 1 su 3);
-la lista Sel-Federazione della sinistra va malissimo perdendo 25.000 voti sui risultati del 2008 (il peggior risultato in assoluto, rispetto al quale c’era stata una ripresa alle europee dell’anno dopo);
-il Movimento 5 stelle decuplica i voti rispetto a 4 anni fa e sfiora il 15%
L’astensione, per la prima volta nella storia delle consultazioni elettorali dal 1945 in poi, supera la metà degli elettori.
Il quadro mi sembra chiaro: se le formazioni di destra si dissolvono, il Pd non rappresenta alcuna alternativa ed affonda più lentamente del suo concorrente, ma affonda. Non è la crisi della maggioranza di destra, ma la crisi del sistema politico che precipita. Se si trattasse di indicazioni valide a livello nazionale, dovremmo dedurre che i partiti interni al sistema non superano il 35% dei consensi totali. E, infatti, il boom delle astensioni è un evidente segno politico di ritiro della fiducia degli elettori nei confronti del sistema nel suo complesso.
Qualcuno argomenta che gli elettori voltano le spalle alla politica in favore dei “tecnici”, sperando di risolvere i problemi del paese fuori della politica ed affidandosi ad una tecnocrazia illuminata. I sondaggi sembrano avvalorare questa ipotesi garantendo che Monti, pur in calo rispetto ad un anno fa, gode pur sempre della fiducia del 54% degli intervistati. Non so a voi, a me parlando con la gente, da almeno sei mesi capita di incontrare solo quelli del 46% che bestemmiano appena gli nomini Monti e non uno del mitico 54% che lo appoggia. Inizio ad avere il sospetto che quei sondaggi siano solo marchette.
Non credo che, se anche Monti trovasse il coraggio di fare una sua lista, la situazione muterebbe di molto, perché l’ondata di (immotivato) entusiasmo che accompagnò la sua ascesa a Palazzo Chigi si è ormai dissolta da tempo senza lasciare alcuna particolare traccia.
Il punto è la totale assenza di offerta politica: i partiti dicono tutti le stesse cose (cioè niente) ed il dibattito politico è ridotto ad un teatrino di mediocrissime macchiette da avanspettacolo come Berlusconi, Bossi, Maroni, Bersani, Renzi, Casini, Fini, Vendola… Un teatrino che non appassiona più nessuno, perché emergono solo i personalismi privi di una qualunque idea.
Ma anche i tecnici hanno deluso: la loro grande scienza è servita solo a gonfiare di tasse la gente, portando il paese in recessione, facendo aumentare il rapporto Debito pubblico/Pil, restando a valori elevati di spread e, beffa finale, per incassare meno entrate fiscali dell’anno precedente. In altro momento commenteremo il senso di questa politica economica, qui ci limitiamo ad osservare come la percezione del disastro sia abbastanza netta fra la gente.
Resta l’urlo della protesta attraverso il voto alle liste di Grillo che travolge ogni resistenza avviandosi di slancio ad una affermazione nazionale senza precedenti. Ed il segnale è chiaro: sin qui il M5s aveva avuto forti affermazioni solo in Piemonte ed Emilia e risultati consistenti in Veneto, Liguria e Toscana, ma non aveva avuto risultati significativi nel sud. Ora “sfonda” in Sicilia; per di più, in breve voteremo in Lombardia e Lazio, regioni sciolte per la valanga di scandali: tutta biada per Grillo ed i suoi, per cui non è difficile prevedere che anche in quelle regioni ci sarà una valanga di astenuti ed un balzo in avanti del M5s. Come dire che Grillo arriverà alle politiche con il vento in poppa, dopo una raffica di successi e, se sino a settembre si poteva pensare ad una affermazione contenuta fra il 10 ed il 14%, ora diventa realistico pensare che possa sfondare il 20 e sfiorare il 25%.
E questo sarebbe il prodotto dell’azione concomitante del trend ascendente del movimento e della valanga astensionista: se Grillo prende 5 milioni di voti (che, in condizioni normali, con una partecipazione intorno all’80%, equivarrebbero ad un 14% circa), ma i votanti scendono a 21 milioni (il 47% del totale), la percentuale è del 23,80%.
Grillo ci ha dimostrato di sapere ben interpretare il disagio diffuso e la rabbia della gente (ne prendano diligente nota Vendola, Diliberto e Ferrero che rischiano seriamente di essere spazzati via), ma non ci ha ancora dimostrato di saper produrre risultati politici in positivo ( e se ne possono avere anche stando all’opposizione). Ragione di più, per la sinistra di guardare con interesse a questo fenomeno, cercando di sinergizzarsi con esso. Il M5s può contribuire a ridare slancio vitale ad una sinistra avvizzita e spenta, ma questa (se riesce a scavare criticamente nella sua esperienza storica) può aiutare il movimento ad irrobustire il suo –per ora gracile- profilo programmatico.
Se le tendenze dovessero restare queste (e dando per scontato, a questo punto, che il sistema elettorale resti il Porcellum) la cosa più probabile è che il Pd vinca alla Camera aggiudicandosi il 54% dei seggi, ma potrebbe non vincere al Senato, il che riaprirebbe la porta ad un orrido governo Monti bis, oppure si potrebbe tentare una intesa con il M5s su alcuni punti qualificanti (e in questo senso sembra andare Crocetta nelle sue prime dichiarazioni).
In effetti, le formazioni di destra si stanno squagliando: la Lega è ormai un residuato bellico, il Pdl sta annegando negli scandali, l’Udc è archeologia democristiana che non interessa più nessuno e, soprattutto, Berlusconi, che è stato per 20 anni il perno di questa destra, non ha più nessuna credibilità. Le sue disperate giravolte (“Mi candido”, “No, ci penso”, “Ma forse mi candido”, “No: mi ritiro definitivamente”, “Vado in Kenia”, “faccio cadere Monti”, “Sono costretto a restare in scena…”) non fanno che bruciare quell’estremo residuo di prestigio che aveva. L’uomo è finito ed, anche se non vuole ammetterlo, lo sa anche lui. E le sentenze di condanna ora fioccheranno. A proposito, un inciso: pur ritenendo fondata la motivazione della condanna di Berlusconi, mi ha lasciato perplesso l’espressione usata dal giudice “naturalmente portato a delinquere” che si richiama agli artt. 108 e 109 dei quali, in altri anni, chiedevamo l’abrogazione, in quanto espressioni della cultura giuridica fascista propria di Alfredo Rocco e di derivazione lombrosiana. Anche se non ho un’idea positiva del Cavaliere, resto convinto dell’opportunità di espungere dal codice quell’orrore fascista e, pertanto, non posso approvarne l’uso in ogni caso. Per di più, credo che si tratti di una frase inutile, che non aggiunge nulla alla sostanza della vicenda penale e si presti ottimamente alle campagne vittimistiche berlusconiane. Nel complesso un errore, ma ci risiamo con la pretesa dei magistrati di giudicare in interiora hominem.
Tornando all’asse principale del discorso, se le espressioni politiche che la destra ha usato in questi anni sono in aperta liquidazione, questo non significa che la destra non esista più e non ci sia il potenziale per una sua ripresa. C’è una massa di elettori di destra calcolabile intorno agli 8 milioni di voti che si sta astenendo (non ci vuol molto a capire che è quello il principale flusso anche alimenta l’area del non voto) perché non trova uno sbocco decente, ma che potrebbe nuovamente coagularsi ed in breve, intorno a qualcosa di nuovo se ci fosse qualcosa di credibile. Per ora non si vede nulla del genere all’orizzonte, per lo meno in termini elettorali, ma le sorprese sono sempre possibili. Dunque, non vendiamo la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.
Aldo Giannuli
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Stefano
Il Movimento portare nuova vita alla sinistra? Un movimento pseudodemocratico guidato da uno “sponsor” reazionario (nella cronaca le sue frasi contro immigrati e omosessuali) e visionario (avete presente le deliranti campagne sulla Biowashball, il bicarbonato, etc)? Se lui dev’essere la nuova linfa vitale, allora vado a votare forza nuova. Almeno loro che sono fascisti te lo dicono.
giandavide
si, anch’io per prima cosa ho guardato le scorse elezioni e ho trovato peraltro buffa la soddisfazione di bersani e quella di fioroni (sebbene la prima forse sia di facciata) dato che crocetta è riuscito a fare peggio della finocchiaro, il che è tutto dire. e peggio è dire poco: il 30% che ha preso la finocchiaro vale molto di più di quello preso da crocetta, non solo perchè dietro ci stanno più voti, ma soprattutto perchè la finocchiaro lo ha strappato in un clima di forte egemonia della destra, mentre quello di ieri è un risultato che è stato strappato come le caramelle al classico bambino, a un centrodestra in stato comatoso. ma che tutto sommato rispetto alle scorse elezioni ha perso circa il 15%, cifra non enorme, e che in caso di un centrodestra unito gli sarebbe bastata per la vittoria, dato che sarebbero quasi al 50% mentre prima erano al 65%.
questa differenza guarda caso, è praticamente identica ai voti che i grillos hanno guadagnato, dal 2 e qualcosa della alfano al 18. non voglio assolutamente dire che in sicilia i voti grilli provengano dalla destra, dato che sono purtroppo sicuro che quelle bestie dei miei conterranei sono così bestie da votare grillo anche se di sinistra, ma credo che anche in questo caso si possa dire che l’estrazione dei votanti conti anche molta gente di destra. d’altra parte idv vendola e ferrero in sicilia il 18 non lo hanno mai avuto nemmeno nei loro sogni più sfrenati, e i 25000 voti di cui si parla sono un 1,5% dei totali. mi sembra un pò pochino per spiegarsi il 15% di voti grilli. io penso che molti elettori che hanno votato il listone allo scorso giro siano rimasti a casa, piuttosto che passare al partito del “capo garante” (grillo è una personcina sempre più equilibrata, come si può vedere).
d’altra parte forse a questo giro me ne sarei rimasto a casa anch’io, se votassi ancora là: in realtà avrei votato la marano, ma con un giramento di palle tale che ci si portrebbe attaccare una cinghia per produrre energia. il pd in sicilia non solo ha preferito la linea della continuità con la giunta lombardo, azzerando il vantaggio che comporterebbe l’essere un partito d’opposizione, ma ha pure diviso il fronte antimafia, con i fratelli di borsellino che appoggiano la marano e la figlia candidata con crocetta. crocetta che peraltro nelle dichiarazioni marcava malissimo e tirava fuori roba da gomorrea come il suo astensionismo dal sesso omosex per piacere all’alleato udc (omosessuale sì, purchè sia analogo ad un eunuco o a un monaco asceta: i cattolici non amano troppo quelli “strani”)
che speranze potevano avere? gli ha dato una mano il solerte ministro dell’interno, che è stato fermamente legalitario a stoppare la candidatura di fava, dato che avendo preso la residenza qualche giorno prima dei 45 regolamentari, e quindi non poteva candidarsi. certo, di solito quando si presentano le candidature gli addetti alla cosa passano la mattina al bar a mangiare panini in stile polverini e il candidato passa lo stesso, ma con fava non si poteva tollerare un simile ritardo. sopratutto perchè con fava forse crocetta non sarebbe arrivato al 30%. quindi si può dire che l’errore lo hanno fatto prima, e che poche colpe si possono dare alla marano, che è stata candidata un mese prima delle elezioni e ha avuto il coraggio di metterci la faccia in un causa persa, che, come sempre, sono le cause più meritorie…
in definitiva penso che lo abbiano intuito anche all’interno del pd (basta che qualcuno di loro sappia fare di conto) che la situazione non è rosea e che per vincere non possono contare sull’udc, partito che nei sondaggi ha una percentuale di voti sempre stranamente piatta, ma che poi quando si vota perde parti consistenti nella principale regione in cui è presente. in sicilia hanno vinto solo per una congiuntura favorevole e per le nazionali la piattaforma deve essere ricostruita. ora vedremo cosa succede in quel dell’idv…
io mi accontento di aspettare il giorno in cui indagheranno il datore di lavoro di cancelleri e di sentire le solite cosa sulla giustizia ad orologeria che stanno diventando la base del partito del comico residente in svizzera e di farmi quattro risate, dato che in sicilia la politica è una palla di fango, e voglio vedere quanto tempo i grillos rimarranno puliti
Angelo Iannaccone
In tutto questo quadro Bersani festeggia la sua vittoria, come una altro grande ……………… condottiero del passato: Pirro ! La prossima volta che Bersani festeggerà i risultati delle sue strategie il PD sarà al di sotto della soglia di sbarramento ?
Luca Senettin
Gentile Giannuli,
ho letto il suo articolo con interesse, ma sono rimasto perplesso su questa Sua affermazione:
” […] Il M5s può contribuire a ridare slancio vitale ad una sinistra avvizzita e spenta, ma questa (se riesce a scavare criticamente nella sua esperienza storica) può aiutare il movimento ad irrobustire il suo –per ora gracile- profilo programmatico.”
Non mi trova d’accordo. Ho 32 anni, e da quando ho coscienza politica, sono estremamente rari gli episodi di cui io mi ricordi di avere votato per un partito, perché aveva un programma consono alle mie idee.
Per la prima volta, da che io mi ricordi, esiste un partito con un programma chiaro, ampio e completo, che in gran parte condivido nei contenuti, nelle proposte, e nelle modalità con cui è stato DISCUSSO e presentato.
Destra e sinistra, mi smentisca pure, sono semplicemente impegnate a insultarsi a vicenda, senza alcuna idea nuova o di buon senso. Nessuna. Mai. Di che diavolo parlano in televisione?! Se lo chiede anche lei quando segue un dibattito? Parlano del nulla cosmico, di beghe da comari di condominio, e niente di quello cui frega davvero agli italiani.
Il programma del M5S, è disponibile a chiunque, a questo indirizzo: http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf
Quando un qualsiasi altro partito ne avrà uno, allora potremmo, volentieri, parlare di “irrobustimento reciproco dei programmi”. fino ad allora, destra, sinistra, sindacati e affini, possono continuare a guardarsi le punte dei piedi, saranno spazzati via!
cinzia
L’assenza di una speranza per la politica dal M5S è confermata dalla scelta grillina di non fare alleanze con nessuno, strategia che gli consentirà di conquistare altri sindaci in qualche ballottaggio ma non di governare una regione o tantomeno un Paese. Grillo si ritaglia il ruolo di controllore, ruolo necessario ma comodo perché giochi sempre “di rimessa”, in contropiede. Se fai programmaticamente solo il censore di scelte che non ti assumi la responsabilità di prendere (dall’alto di una presunta e indimostrata superiorità morale), lasci sempre il pallino delle decisioni ad altri per poi sputtanarli. Troppo facile.
Proprio ieri, giorno della presunta vittoria, Grillo ha diffuso il manifesto con il sistema di reclutamento delle candidature. Non c’è uno straccio di idea o ideale programmatico, ma un lungo e sgrammaticato elenco di regole per arginare il prevedibile assalto al cavallo vincente
Marisa
Carissimo Luca anch’io la penso come te. Credo che il programma semplice, completo e incisivo del M5s possa rappresentare un sostanziale cambiamento nello squallido panorama politico, che dai tempi del dopo guerra non ha fatto altro che illudere l’elettorato, rubare e amministrare il bene pubblico senza preoccuparti delle tragiche conseguenze delle loro nefaste azioni criminali. Il futuro della democrazia sta pericolosamente vacillando messo a rischio dalla speculazione finanziaria e dalla corruzione politica. La gente e’ spaventata e impoverita e tende la mano a chi propone azioni e non parole vacue.
Andrea T
La destra si riorganizzerà. Bisogna darlo per scontato.E non farlo sarebbe insistere sullo stesso errore grossolano che fece la sinistra nel ’93. Gli interessi che la destra rappresenta non sono soliti, proprio per ragioni antropologiche, lasciarsi sopraffare senza dare battaglia (attenzione all’eterogenesi dei fini di Renzi).
Per quanto riguarda Grillo, io lo dicevo da tempi non sospetti che prendeva il volo. Oltretutto farei notare che Grillo, sostanzialmente, sta provando a costruire una sorta di menscevismo del terzo millennio, grazie alla rete. Vedremo se ci riuscirà… gli ostacoli sono tanti: prima ancora che le carenze di ordine programmatico (come giustamente si faceva notare) e di ordine organizzativo (problema che esploderà con evidenza per le politiche), nell’immediato dovrà evitare che i candidati che si accingono ad entrare all’ARR non cambino subito casacca (per non dover rinunciare a buona parte dell’indennità, come l’adesione al m5s impone), magari con la scusa di dare man forte al traballante Crocetta.
gae
Sto giusto discutendo con Casaleggio di quale può essere la miglior tax policy per frenare lo short-term trading… Già il momento non è propriamente dei migliori, almeno la finiamo di sparare stronzate per piacere?
Firmato: Un pupo del “teatrino di mediocrissime macchiette da avanspettacolo”.
Caruto
Crocetta ha dichiarato che l’ha eletto la Sicilia che non vuole inciuci.
Non ci credeva neanche lui mentre lo diceva. Pero’ in una dichiarazione successiva, che mi pare non sia stata notata, ha detto anche: “Non penso che quelli del Movimento 5 Stelle se faccio alcune proposte buone possano rifiutarsi ecc. ecc.”.
Gli ha fatto eco Cancelleri: “Crocetta ci seduca”. E gia’ la zitella sembro’ meno acida.
Dico e scrivo questo perche’ mentre ho presente la situazione siciliana (mi pare che ci sia una occupazione manu militari dei lombardiani in tutte le liste ed in tutti i luoghi di potere che contano) non sottovaluterei Crocetta e le sue capacita’.
Ho dato un’occhiata alla voce che lo riguarda su Wikipedia e da li’ sono risalito a degli articoli su di lui (2002, 2006, 2010): mi pare uno che se afferra l’osso non lo molla, e finora sono stato organizzati due/tre attentati per fargli la pelle. Segno che vuole fare sul serio.
Detto questo vedremo quello che succede.
Alcune osservazioni.
1) La mafia militare e’ in difficolta’, quella finanziaria ricicla in Sicilia, ma anche in Lombardia ed in Germania. Domanda: forse il pericolo piu’ grosso per Crocetta e’ il malaffare economico-politico ed il clientelismo.
2) Che in Italia si fosse andato verso un collasso politico-istituzionale era chiaro gia’ quando e’ caduto il secondo governo Prodi nel gennaio 2008. Un sistema politico che si ri-affidava a Berlusconi di fatto suicidava se stesso e si portava dappresso l’intera nazione. Il caso Alitalia mi sembro’ un case-study da manuale che proiettava la sua ombra, in qualita’ di modello, sugli anni futuri.
3) Circa l’economia: dal Lazio in giu’ e’ come la Grecia. Un bel risultato che e’ il coronamento di una tendenza coerente che va avanti dalla meta’ degli anni ’70. Se qualcuno si stupisce o e’ ignorante o e’ in malafede.
4) Per un’analisi solida e fondata sull’identita’ ed i comportamenti politici bisognerebbe tenere conto della stratificazione sociale che si accompagna a questa condizione del mezzogiorno. Altrimenti, si fa ideologia e fumo.
5) Lo stesso bisognerebbe fare per il Nord e capire che cosa puo’ succedere ora dopo il fallimento del progetto leghista.
6) Le forze politiche che non riescono a fare quello che cito ai precedenti punti 3) e 4) sono destinate a fare la fine delle scialuppe in mare aperto senza remi ne’ bussola.
7) In questo blog il PD e’ stato definito come un pericolo per la democrazia: non esageriamo. Bersani mi sembra un amministratore che cerca di barcamenarsi. Mi pare solido e con la testa sulle spalle. Che alternativa c’e’, ora?
8) Il Movimento di Grillo ha elementi che mi piacciono: alcune delle proposte (penso al problema energetico sollevato gia’ anni fa) mi sembrano molto interessanti). Mi preoccupa quello che si dice (mancanza di democrazia e controllo rigido). Pero’ e’ anche vero che una volta eletti i grillini avranno da prendere delle decisioni nelle assemblee elettive e potrebbero anche mandare a quel paese un padre-padrone troppo possessivo.
9) Mi preoccupa di piu’ quello che ha dichiarato Freccero sull’alleanza Casaleggio-Grillo: il tentativo da parte di forze oscure-ma-non-troppo di organizzare l’opposizione al sistema (cioe’ a loro stessi) levando spazio alle alternative esistenti (PD) e portando di fatto ad un montismo-for-ever (almeno un settennato).
10) In genere, sono talmente pessimista sull’Italia (per ragioni legate all’analisi delle capacita’ economica, all’assenza di innovazione, al disastro del mezzogiorno, alle conseguenze in termini di identita’ sociale e comportamento politico, che un’analisi come quella di Giannuli tutta centrata sulla capacita’-volonta’ dei soggetti politici attuali mi pare molto ma molto carente e rischia solo di bastonare cani morti.
11) Sto leggendo delle ricostruzioni storiche del periodo tra le due guerre, siamo sicuri che in termini di solidita’ dei regimi democratici siamo tanto lontani degli anni ’30?
12) E quindi, essendo molto pessimista e considerando che come nazione navighiamo nel mare aperto della globalizzazione senza paratie stagne, quasi quasi ringrazio che ci sia stato Monti ed il suo governo, ed un PD con Bersani che cerca di fare delle correzioni socialdemocratiche. Arrivo a dire che mi sento anche un po’ piu’ garantito da un D’Alema che ha contatti con gli altri partiti socialisti europei per abbozzare un tentativo di risposta continentale alle speculazioni finanziarie dei soliti interessi dollaro-sterlina (che pare torneranno presto alla carica, come dice Bazoli).
13) A scanso di equivoci: se fossi stato in Sicilia avrei votato lista Fava con la Marano come presidente: e sappiamo come e’ andata.
pierluigi tarantini
I siciliani negli ultimi 60 anni hanno votato, con percentuali bulgare, personaggi come Cuffaro per citarne uno: credi veramente sia il sacro fuoco dell’indignazione a portare ad un’astensione così massiccia?
A mio parere, in tale contesto, l’astensione segnala principalmente che l’elettorato abituato ad essere pagato a suon di prebende, sussidi ed elemosine è attonito e disorientato.
Non credo che nel resto d’Italia il degrado clientelare della politica abbia raggiunto i livelli di certe regioni meridionali: ergo non credo che l’astensione ripeterà il risultato siciliano alle politiche.
alberto
il signor luca senettin parla di programmi: ha ben ragione.
io gli invio il link ove può trovare un programma che magari non condivide ma che è pur sempre un programma politico, certamente di sinistra, ma alternativo di sicuro al sistema.
il signor stefano prima di votare forza nuova provi a collegarsi al link, magari ne trarrà spunto per una costruttiva critica al sistema attuale.
un inciso sulle elezioni siciliane.
crocetta ha detto e proclamato che si impegnerà per una sicilia nuova.
lo spero per lui e per tutti i siciliani; peccato però per crocetta e i siciliani che le casse della regione sono vuote.
auguri.
http://www.international-communist-party.org/Partito/Parti356.htm#12ott
saluti
alberto
alberto
dottor giannuli,
lei che è esperto di sistemi elettorali, può commentare, sempre se ha tempo e voglia, il link qui sotto?
cordiali saluti
alberto
http://www.resistenze.org/sito/te/po/cu/pocucl22-011746.htm
Francesco Acanfora
il mestiere di analizzare i flussi elettorali in modo incrociato esiste, e produce talvolta stime quantitative (criticabili proprio perche’ quantitative, e dunque soggette ad altre misurazioni e considerazioni, non a prese di posizione cocciutamente preconcette). per esempio vi e’:
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/10/30/news/elezioni_siciliane_l_istituto_cattaneo_i_voti_di_grillo_vengono_dalla_sinistra-45591152/
per Luca Senettin: mi piacciono molte istanze portate avanti da M5S, a partire da quelle democratiche. il programma e’ insufficiente sotto tanti aspetti, sia per la politica industriale, che per quella sociale, manca la politica estera, non vi e’ una parola sola sulle necessarie riforme della PA e della giustizia, tutte cose che si possono e si devono affrontare con il metodo della discussione democratica, perche’ per quanto riguarda la loro realizzazione lo spazzare via non e’ minimamente pertinente, e’ solo al limite una pre-condizione.
sergio
concordo con lei professore, speriamo che quel che rimane dei partiti di sinistra (diciamo pure il pd) trovi il modo da qui alle politiche (cioè PRIMA delle politiche) di interloquire, o sinergizzarsi, col movimento 5S; e che quest’ultimo a sua volta non vada fino al punto di spingere la sinistra ad aggrapparsi a casini, terzi o quarti poli. Cordiali saluti
giovanni
non sono d’accordo su quasi niente. In Sicilia, spiace dirlo da emigrato, semplicemente la gente non ha votato perchè non c’era il Lombardo di turno a usare le sedi di partito come punti di distribuzione di sporte della spesa per chi lo votava (ci sono pure i filmati in rete). Punto. Come hanno commentato altrove, finirono i piccioli, e quindi la maggioranza degli elettori, che sono clientele, non ha votato.
Veniamo a Grillo: considerato che dei politici nazionali non s’è visto nessuno e che lui invece si è fatto 20 giorni di maratona di comizi in giro per la Regione, il 7% (perchè 15%*47% di astenuti fa 7%), per di più dicendo che non ci si sarebbe alleati con nessuno nè prima nè dopo, non è certo un trionfo. E’ una condanna ad almeno 10 anni di irrilevanza.
alberto
Inutile sperare. Il Movimento 5 Stelle non si allea con nessuno. Ne che si chiami Crocetta, per la Sicilia, Bersani, Renzi, Alfano, Casini o quant’altro a livello nazionale. Irrilevanza? Forse, ma almeno con coerenza. Il tempo per le promesse di questi sIGNORI, (che in Sicilia non si fanno nemmeno vedere) è finito. Da adesso sarà solo un piacere.
salvo lombardo
in sicilia hanno vinto le multinazionali,l orcus dei,i gesuiti che con orlando,hanno occupato palermo, ,monti,casini,cuffaro,lombardo,bersani,la cgil,,e tutti quei politici che in passato e per scopi personali,tangenti all estero,l anno svenduta ai grandi circuiti internazionali massonici/eclesiastici,comprando i loro derivati spazzatura. il froscetta è solo un loro pupiddru,che paghera i circa 980 milioni di interessi a costoro,per subito dopo essere liquidato.tutto cio,a discapito dei diritti fondamendali come sanita dei trasporti, dell istruzione,del lavoro, della gente onesta e laboriosa.e il meccanismo creato da lor signori è matematicamente perfetto,voto di scambio a quella percentuale di lacche,e imbrogli elettorali,e i grillini,sono come loro,e si vota a matita e non a penna,e la matita puo essere cancellata e rivotata,mentre la biro no.viva l italia,l italia che pro/duce!
alberto
signor salvo lombardo: anche se lei usa un deodorante di chiara marca anticapitalista, si rileva subito che nei giorni recenti ha fatto pellegrinaggio a predappio.
un consiglio: non usi più quel deodorante, non è sufficiente a coprire quello che anche un naso grezzo come il mio rileva.
i miei dispetti
alberto
Giuseppe
Dott. Giannuli,
Le volevo chiedere: ipotizzando in un’alleanza alle nuove politiche fra la sinistra e M5s (come da lei ritenuta probabile), che scenario si potrà verificare:
a) l’M5s perde la sua “genuinità popolare” confondendosi con una “sinistra” oramai priva di radici?
b)l’M5s alleandosi, potrà restituire alla sinistra parlamentare quella valenza ideologica e programmatica ormai scomparsa?
Grazie
salvo lombardo
naso grezzo alberto ,io per lavarmi uso chiare e fresche acque,e non uso deodoranti,perchè non puzzo di clericalismo,e se devo andare in pellegrinaggio,vado a santiago de compostela,e non certo a genova o a predappio,dove credo che lei e i suoi degni compari,siate di casa,abituati come siete a speculare sulle vite degli altri… non ho mai amato il bue che dice cornuto all’asino ..io sono mio e a me appartengo e le mie idee non sono in vendita …
salvo lombardo
egr.prof.giannuli,grazie,perche lei nel ns paese,è uno che non censura i post.
e ove necessario,e a dimostrazione,che il m5S,si sta dimostrando,una delle correnti del partito di monti e compari,d altronde è facile fare il rivoluzionario con ville,ferrari,e barca,e che le spartizioni in sicilia sono state fatte prima delle elezioni,il movimento del cabarettista propone una sua iscritta,a presidente dell assemblea regionale,invece di proporre,farsi promotore di far pagare ai siciliani,meno ricchi,acqua,luce,gas,telefono,internet,tasse,canoni,imu,tarsu,biglietti di ingresso ai musei,scontati direttamente della stessa percentuale di disoccupazione che c è in sicilia,del 78 percento,e il salario minimo garantito,o il mantenimento dell istituto degli assegni familiari, anche dopo la maggiore eta,in quei nuclei dove ci sono dei disoccupati.grazie
Caruto
Lirio Abbate su L’Espresso di questa settimana rileva che la mafia questa volta non e’ andata a votare.
Lo dice in base al fatto che tutti i detenuti si sono astenuti, mentre, su base storica, dal loro voto si poteva capire da che parte soffiava il vento mafioso.
Ipotesi: Crocetta non ha la maggioranza, si trovera’ in difficolta’ e potrebbe arrivare a nuove elezioni a breve.
Se succedera’, i poteri masso-mafiosi, che si sono astenuti per vedere il cadavere scorrere lungo il fiume, potranno dire: “Avete visto? Senza di noi non si puo’ governare. Vi serve aiuto?”