Berlusconi ha promesso di dimettersi. Voi ci credete? Io no.
Questa volta sembra fatta: la maggioranza si è sfarinata e, magari nei prossimi giorni altri deputati Pdl potrebbero passare al terzo polo, Berlusconi è andato al Quirinale ed ha promesso a Napolitano che, dopo l’approvazione del piano di stabilità richiesto dalla Ue, non farà i capricci e si dimetterà. Voi ci credete?
Partiamo da una considerazione: se in un paio di settimane il piano passa, Berlusconi si dimette per fine novembre, diciamo per i primi di dicembre. Napolitano apre le consultazioni e la crisi può prendere due strade: o un governo di transizione che porti alle elezioni in primavera (o al massimo nel prossimo autunno) o subito scioglimento del Parlamento.
La prima ipotesi è vista da Berlusconi come il peperoncino negli occhi, perchè questo significherebbe lo sbriciolamento del suo partito e una raffica di sentenze sfavorevoli che arriverebbe inesorabile appena uscito da Palazzo Chigi. Lui ha bisogno di restare dove si trova sia per far cadere in prescrizione il caso Mills e bloccare –almeno per il momento- gli altri processi, sia per portare il suo partito (o quel che resta) compatto alle elezioni, sia per gestire le elezioni da Presidente del Consiglio.
Dunque, le elezioni, certamente preferibili a qualsiasi governo di cui lui non sia a capo.
Ma siamo proprio sicuri che le voglia in termini di tempo così brevi? Ragioniamo un po’: se Napolitano scioglie le Camere fra il 3 ed il 6 dicembre, questo significa che si voterà in una domenica fra il 22 gennaio ed il 19 febbraio. Date possibili, ma costringendo i partiti a fare le liste, raccogliere le firme ecc. sotto Natale o poco dopo Capodanno. Soprattutto, nel cuore dell’inverno, in un periodo altamente sfavorevole ai partiti che hanno un elettorato concentrato nelle zone di alta montagna: vi viene in mente qualcuno in particolare? Non so se Bossi ci abbia pensato, ma, considerato che entra in queste elezioni con la prospettiva di un bagno di sangue, un’ ulteriore condizione sfavorevole potrebbe portarlo al disastro finale.
Soprattutto, considerato l’andamento delle elezioni amministrative, i referendum, l’andamento dei sondaggi e questa ultima vicenda che certamente non ha migliorato l’immagine del centrodestra, ragionevolmente Berlusconi andrebbe incontro a sicura sconfitta e questa volta, considerata l’età, forse definitiva. L’elettorato, in genere, punisce i governi in periodo di crisi, figurarsi un governo come questo che produce un disastro di borsa al giorno per il semplice fatto di esistere. E che ci sia un rapporto fra la permanenza del Cavaliere a palazzo Chigi e l’impennata dello spread (che comporta nuove tasse e nuovi tagli) ormai lo avverte anche la signora Maria di Voghera.
La possibilità di una alleanza con l’Udc o di una improvvisa inversione di tendenza non sembrano affatto probabili. Qualcuno, magari, può pensare che tiri fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro per vincere, ma anche qui le probabilità non sono dalla sua parte: l’uomo non è più quello di un tempo e la sua credibilità è molto vicina allo zero. Per tentare di risalire la china avrebbe bisogno di tempo, diciamo almeno sei-sette mesi, per riordinare le fila, tenere le opposizioni a bagno maria, sperare in una qualche stabilizzazione della crisi, magari scompaginare le fila avversarie con qualche trovata e così via.
Ma per ottenere questo risultato, l’uomo di Arcore deve evitare una sfiducia formale, che comporterebbe l’obbligo di fare fagotto e passare il pallino agli altri, sempre con la possibilità che passi l’aborrito governo di transizione. Ma le opposizioni stanno per presentare la mozione di sfiducia che, stando ai regolamenti, potrebbe essere votata tre giorni dopo la sua presentazione. Ed allora che si fa? Si va al Quirinale e si infinocchia il vecchio Presidente che, una frittata l’ha già fatta l’anno scorso, quando, con prassi del tutto inusitata e costituzionalmente discutibilissima, fece in modo di tenere la mozione di sfiducia in frigorifero per un mese (bisogna prima approvare la finanziaria!). Così il Cavaliere ebbe il tempo di comperarsi un po’ di deputati “responsabili” ed il 14 dicembre superò il voto.
Il numero di varietà si sta ripetendo: se le opposizioni raccolgono le firme, sarà proprio il Presidente Napolitano a spiegare loro che (per senso di responsabilità: si intende!) essa sarà votata dopo che avremo approvato il piano di stabilità che l’Europa ci chiede! Poi, nei fatti, accadrà che la discussione si dilungherà un po’, ci sarà qualche slittamento, magari pure un ostruzionismo di maggioranza. E così si arriverà a metà dicembre. A quel punto, il Cavaliere dirà che, pendendo una mozione di sfiducia, lui non si sottrae alla prova e si dimetterà solo dopo aver affrontato serenamente il voto. Poi, magari, succederà che (sorpresa!) otterrà la fiducia dalle Camere, perchè dal nulla spunterà il nuovo gruppo parlamentare di quelli “ancora più responsabili” direi “radicalmente responsabili”. E, in un mese di calcio mercato, ne succedono di cose! Non vi pare che questo film l’abbiamo già visto?
Ovviamente un governo che ha appena ottenuto la fiducia, perchè mai dovrebbe dimettersi? Almeno sino a primavera il Cavaliere resta in sella, poi magari si vede che altra opportunità si presenta.
E così Napolitano avrà fatto il suo secondo capolavoro.
Berlusconi è una tigre a cui non bisogna dare tempo per riorganizzarsi ed è evidente che questa è solo una mossa per prendere tempo: se andasse bene strapperebbe un altro semestre a Palazzo Chigi, se andasse male, eviterebbe almeno il governo di transizione e resterebbe a gestire le elezioni ottenendo comunque la prescrizione per il caso Mills.
Sono pronto a scommettere che le cose prenderanno questa piega. Chi vuole scommettere contro?
Aldo Giannuli
14 dicembre 2010, bce, berlusconi dimissioni, bossi, caso mills, crisi di governo italia, crisi economica, elezioni anticipate, giorgio napolitano, governo di transizione, lega nord, lettera europa, palazzo chigi, presidente del consiglio, rischio default italia
Marco
Cosa ha fatto lunedì Berlusconi? Chi ha visto a Milano?
aldogiannuli
ira voce che fosse una riunione di famiglia per la questione della successione
Pasquale Caterisano
http://pasquale1.wordpress.com/2011/11/09/ecco-perche-berlusconi-non-si-dimettera/
giandavide
sono d’accordo . se ci fosse stato un ciampi o uno scalfaro al posto di napolitano, berlusconi non starebbe a palazzo chigi. e invece con questo comportamento irresponsabile sta tenendo su un governo morto dal 14 dicembre (dato che da quella data tra scilipoti e bunga bunga sono stati a pettinare le bambole) che peraltro ci sta pure portando al default.
penso anch’io che le elezioni anticipate siano fumo negli occhi, dato che la data prevista è strana e altri 6 mesi di berlusconi potrebbero farci ritornare alle pietre e ai bastoni, altro che fallimento. senza contare che appena il centrosinistra vince i popolari del pd e i veltroniani se ne vanno con casini, e la maggioranza al senato sembra che sarà comunque piccola, tanto piccola da essere influenzata anche da 2-3 piccoli fioroni. insomma un’altra mastellata alle porte, con eventuale ritorno di fiamma del berlusconismo.
non capisco chi osteggia un governo tecnico considerandolo alla stregua di una dittatura: penso invece che la maggioranza di un tale governo sarà sempre poco solida, data la recalcitranza dei parlamentari a sostenerlo. il pessimo dagostino ha spifferato che monti non si renderebbe disponibile a un governo tecnico perchè la maggioranza sarebbe troppo esigua, e che napolitano stia quindi pensando ad amato (!).
quindi, a meno che casini non riesca a prendersi qualche altro parlamentare pdl, altro che legge di stabilità, il pompetta potrebbe durare fino alle elezioni o fino alle pietre e ai bastoni se continua di questo passo. fatto sta che dovremo rassegnarci a parlare più spesso di casini. mentre fini sta rimanendo al palo perchè ha sbagliato i tempi (l’unica cosa divertente di questo squallido quadretto)
mic
Caro Aldo, la penso esattamente come lei. Fin da ieri sera, questa farsa delle “dimissioni a scadenza” mi ha fatto scattare l’allarme rosso.
E infatti, ecco quello che sta succedendo sui mercati. Così, il conto salatissimo che pagheremo per rimetterci in piedi sarà una vera mazzata.
PS: tra l’altro, en passant (si fa per dire), ne esce molto male la nostra già fragile democrazia. Spero che qualcuno a sinistra abbia il coraggio di prendere in mano la situazione in modo chiaro, non da democristiani impalpabili. E poi confrontiamoci con la destra seria, anche quella conservatrice cattolica, ma per favore diamo il DASPO a quelli del PDL e della Lega.
Caruto
Anch’io penso che B. voleva fare i suoi trucchi.
Quello che mi incuriosisce e’ il comportamento di Napolitano in questi anni. Non riesco a capire se e’ frutto di valutazioni solo formali sul ruolo della presidenza della repubblica, o di opportunita’ (per evitare una sorta di corpo a corpo con Berlusconi che non avrebbe potuto permettersi) o politiche (l’alternativa pareva inesistente, non solo dal punto di vista numerico: lo scrive spesso Macaluso).
Pero’, dal testo del comunicato di ieri sera, mi pare che Nap. abbia voluto mettere nero su bianco che e’ ora di mettere un punto.
Da quello che sta succedendo in queste ore sui mercati finanziari forse gli avvenimenti avranno un’accelerazione.
Mi pongo alcune domande.
1) Se l’attacco e’ alla moneta unica (e non solo alla Grecia o all’Italia) l’attacco continuera’.
Se e’ cosi’, mi domando perche’ Di Pietro o altri del centro sinistra vorrebbero le elezioni subito, gestite da questo governo con il pericolo serio di default.
Il meno peggio secondo me sarebbe un governo Monti per fare una nuova legge elettorale e approvare alcuni provvedimenti sui quali il centro sinistra potrebbe influire.
Lo stesso Berlusconi dovrebbe essere favorevole ad una soluzione di questo genere, perche’ potrebbe imputare ad altri i problemi che ci saranno (ce ne saranno in ogni caso). Il fatto che voglia le elezioni subito mi dice che e’ una sorta Attila fuori controllo.
In un dibattito di qualche giorno fa Chiamparino a 8emezzo, rispondendo alla direttrice del Manifesto (che voleva le elezioni) replico’: “Ricordiamoci dell’errore del 1993 di non appoggiare il Governo Ciampi e poi ci siamo ritrovati con la vittoria di Berlusconi.”
Visti i movimenti dei vari Giorgio Gori, penso che Chiamparino abbia ragione a richiamare i pericoli di un bis di quegli anni, sotto altre forme. Scalfari a proposito di Renzi ricorda l’elezione di Craxi del 1976.
2) Giusto per una botta di ottimismo, la mia convinzione e’ che bisogna essere pessimisti sugli anni che seguiranno.
Sto seguendo una parte del dibattito sul controllo dall’esterno delle democrazie nazionali ad opera di soggetti tecnici e finanziari (FMI, BCE, Direttorio Merkozy, Commissione Europea, ecc.). Lerner ne ha fatto l’argomento di un’intera trasmissione a L’Infedele lunedi’ scorso.
In realta’, a me sembrava gia’ scritto che l’Europa avrebbe fatto la fine del vaso di coccio in questa fase di scontro economico, e forse geopolitico, tra gli emergenti (ma soprattutto la Cina) e gli Usa in difficolta’.
I sistemi di welfare nazionali per come sono stati disegnati sono di fatto insostenibili.
Cosa diversa e’ ipotizzare politiche nazionali e sovranazionali che si inventino migliaia di paracadute per i piu’ deboli e spingano sull’acceleratore della ricerca e dell’innovazione per vedere se si puo’ trovare qualcosa di (radicalmente) nuovo.
Rimane da affrontare in maniera adeguata il problema della regolazione della finanza nazionale ed internazionale. Ma chi lo farebbe? Se e’ vero (ed e’ possibile) che Strass Kahn e’ stato adeguatamente accompagnato alla porta per la sua visione dei problemi finanziari internazionali, gli ostacoli sono belli grossi.
Di certo gli attuali ceti dirigenti italiani mi sembrano inadeguati (di B. evitero’ persino di dire) ne’ quelli europei sono messi meglio, se e’ vero che i Merkozy hanno puntato il dito sull’Italia per distogliere i riflettori dai loro stessi guai, i britannici con Cameron vanno a cena con Murdoch ed i suoi giornalisti spioni, la Spagna ha le sue ferite da leccare, Obama pare bloccato.
Dunque, meglio un governo Monti (o chi per lui) che tamponi per ora le ferite, che nuove elezioni subito con questa legge elettorale in un vuoto riempito solo da questo centrodestra.
O no?
Questa volta, devo dire, i miei dubbi sono molto piu’ numerosi delle mie certezze.
Giammarco Giacomini
Neanche io ci credo molto ma ho appena letto la nota di Napolitano che mi sembra abbastanza decisa e netta:
http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=158326
aldogiannuli
diciamo che il progettino di Silvio era quello ma che la reazione violenta dei mercati gli ha rotto il giocattolo in mano. I mercati hanno detto che non sono interessati a nessun “Mi dimetterò” ma vagliono semprlicenmte un “Mi dimetto”. Il guaio è che dopo l’accacco all’Italia, per colpire l’Euro, continuerà, anche se saremo un po’ meno deboli dopo esserci sbarazzati di questo cadavere. Non so però se possiamo permetterci il lusso di elezioni immediate, preferirei (se appena fosse possibile) un governo di ransizione per raffreddare l’attacco dei mercati e, soprattutto, fare una legeg elettorale decente. Vorrei evitare un altro Parlamento di escort, maggirdomi e lestofanti vari (non tutti e solo di destra: intendiamoci!).
mic
Ancora una volta d’accordo con lei, Aldo (non lo faccio apposta…).
Qui serve davvero una presa di responsabilità da parte di tutta questa classe politica – ultimo atto che le si chiede, a mo’ di riparazione dei danni – subito governo tecnico, provvedimenti urgenti e limitati, poi legge elettorale e FERREA LEGGE SUL CONFLITTO D’INTERESSI.
E poi, che qualche divinità ce la mandi buona per le successive elezioni.
ugoagnoletto
mi chiedo coma mai Napolitano è così ricattabile da Berlusconi e non prende delle decisioni serie.
Ci sarà una manovra di sangue e lacrime. Berlusconi vuole l’appoggio della sinistra per non apparirne l’unico responsabile. La sinistra non vuole la caduta di Berlusconi per non apparire lei responsabile di questa manovra e perciò rischiare di perdere le elezioni. Ecco perché la sinistra vuole e non vuole la caduta di Berlusconi. Nel frattempo Berlusconi cercherà di fare quanto più male possibile all’Italia. E poi con le elezioni, saranno ancora i partiti a scegliere chi mandare su, quindi non cambierà nulla. “Le rivoluzioni arrivano quando si accumulano troppi mali e veleni” (citazione libera da “Le fonti e il significato del comunismo russo” di N. Berdjaev” )
rosario
Io penso che si debba andare subito alle elezioni, pressando Berlusconi senza tregua, così come i mercati stanno facendo con l’Italia. Un governo “tecnico” che poi, visti i nomi, sarebbe chiaramente ispirato ai diktat dell’unione europea e delle istituzioni finanziarie internazionali è una palese dimostrazione dei contrasti interni alle opposizioni e anche una vigliacca tentazione di lasciare il “lavoro sporco” a qualcun altro. Ma quete cose in politica si pagano….
Luca Nannelli
Purtroppo, certamente non per Lei, ma anche io sono d’accordo con la sua teoria delle dimissioni ritirate. Però a questo volevo aggiungere un’altra cosa. Possibile che la nostra democrazia non riesca ad emergere da sola senza che qualcuno ci indichi la strada? e così facendo si permette ad un saltimbanco di rimanere sulla poltrona? Ma devono essere davvero i mercati a decidere del nostro futuro oppure il voto espresso, magari con un’altra legge elettorale, potrebbe garantire l’Europa di più di un maxi-emendamento che prevederà le solite misure per i soliti che dovranno pagare e niente che possa in qualche modo favorire la crescita di questo nostro disgraziato Paese?
Io mi pongo queste domande nell’attesa che venga tolto l’Art. 18, che venga aumentata l’età pensionabile e niente, ripeto, niente che mi faccia sperare in un nuovo Paese.
Diego
Io penso che la nota del Quirinale stia ad indicare il momento in cui dovranno pervenire le dimissioni.
Mettiamoci pure che B. ha subito una evidente sconfitta politica e questo non fa altro che stimolare tutti coloro che non vedono l’ora di approfittare della caduta del capo per conquistare posizioni di maggior potere e soprattutto per smettere di vivere da yes-men (e non devono esser pochi anche tra i cosiddetti “fedelissimi”).
In definitiva penso che B. dovrà dimettersi (anche perché Napolitano si è tutelato in caso di un’azione di forza); secondo me il piano è quello di fare la figura del grande statista che si dimette e così mollare la patata bollente nelle mani di un esecutivo d’emergenza che finirebbe per fallire sotto il peso di una assenza di guida nella “grosse koalition”, magari trascinando con sé eventuali “traditori” che dovessero aderire al progetto.
Dopo questo, con la conseguente delegittimazione di terzo polo e pd vari il pdl di pretoriani di B e la lega potrebbero tornare alla carica.
Francesco Acanfora
Intanto ha nominato Monti senatore a vita, e al senato ci sarebbe un altro voto. Lo sfarinamento del Pdl è cominciato, e probabilmente prenderà velocità. L’unico modo che avrebbe B. di fermarlo è garantire che NON si va a elezioni immediate, e che la loro richiesta è solo un bluff. In quanti gli crederanno? Resta il fatto che invece un governo Monti certamente porta i peones alla sopravvivenza, e forse anche a qualche panettone o uovo di pasqua. In dubis cuppis, che dici?
aldogiannuli
Ciao Franco, era ora che ti facessi vivo
Giammarco Giacomini
Anche io la penso così e francamente sono sorpreso delle dichiarazioni di Di Pietro che spinge per le elezioni…
Di questo passo falliamo per davvero. - Page 8 - Il Forum ufficiale di Multiplayer.it, con discussioni, sondaggi e le ultime informazioni
[…]
Maurizio Melandri
Dato che conosciamo Monti e le sue idee abbiamo un’idea di quali saranno le sue prime mosse.
Che tristezza…
Paola Pioldi
Ciao,
ma allora da domenica lo psiconano non sarà più Presidente del Consiglio? Ho capito bene?
Paola
aldogiannuli
uesto punto, giorno piu giorno meno, direi di si, però non siamo stati noi a cacciarlo ma i mercati finanziari . E questo mi brucia…
Luca
caro professore,
come risultato delle aggressioni speculative ad Italia e grecia vengono posti a capo di tali stati due membri attivi (Monti, Papadopoulos) della Commissione Trilaterale (che non è esattamente una acli e che non credo del tutto estranea, per lo meno ideologicamente, ai protagonisti di tale speculazione).
Mi pare che a questo punto la realtà superi le bufale (?) complottiste del web…
con stima
Luca
pardon,
ovviamente mi riferivo a Papademos.
caro saluto
Francesco Acanfora
Quando ho letto ieri sera la notizia della nomina, ho pensato che Napolitano avesse già aperto e concluso le consultazioni. Il clima dovrebbe essere stato qualcosa del genere.
N. lei, Bossi, chi vuole per capo del governo ?
B. Berlusconi o a casa.
N. si è già dimesso, non ha letto? segretario, scriva, a casa.
N. lei, Di Pietro, chi etc..
DP. elezioni subito, la parola al popolo sovrano
N. segretario, scriva, a casa, tanti auguri per la campagna elettorale
N. lei, Bersani, etc.
B. le posizioni del Pd al netto delle primarie che sono nel DNA..
N. segretario, vuole Monti
N. lei, Alfano, chi vuole etc.
A. Berlusconi per sempre, oppure un uomo indicato da Berlusconi, per esempio ci sarei..
N. segretario, scriva Monti, Alfano non ha capito una beneamata maz..
A. ma il capo mi ha promesso..
N. la macchina del capo ha un buco nella gomma, la sa la canzone.. oggi ha perso il 12% e vuole che perda tempo con lei? Alfano si riprenda, si faccia spiegare tutto daccapo..
N. lei, Rutelli, che vuole ancora?
R. vorrei proporre l’arbitro Collina..
N. non c’è Collina, c’è Monti, vada da Casini a farsi spiegare tutto
R. sono metodi da dittatura stalinista, io dissento
N. no, io sono solo un umile servo della democrazia. Collina come Fiordo o Atollo significa che ve ne andate a casa lunedì, e se siete in maggioranza a volerlo io vi accontento, e buona fortuna con la campagna elettorale, soprattutto quando i vicini di casa sua cominceranno a capire che vuol dire spread
N. le consultazioni sono terminate, segretario prepari la nomina
Berlusconi. un momento io devo far approvare ancora il maxi.., come dice Larussa in un mesetto forse due riusciamo..
N. visto che sta ancora qua, si renda utile a qualcosa, controfirmi la nomina di Monti, e vada a farsi una chiacchierata con l’ala cattolica del suo partito, e anche con quella non tanto per bene, perchè mi sa che a questo giro Lombardia e Sicilia potrebbero riempirla di meraviglie.
rosario
Io penso che un governo di legislatura, eletto dal popolo, avrebbe ottenuto almeno gli stessi effetti che ha avuto il governo spagnolo. Per un breve periodo, anche di pochi mesi, l’Italia è in grado di sostenere uno spread elevato, considerata la longevità dei suoi titoli di Stato. Questo avrebbe impedito a Berlusconi il tempo per riorganizzarsi e dato alla politica un’occasione per non nascondersi dietro le spalle di altre persone (…vedi Prodi) per poi scaricarli vigliaccamente. E’nei momenti di crisi che emerge la qualità di una classe dirigente. Comunque sono in totale discaccordo con la teoria economica che sta stolidamente portando avanti la Comunità europea mediante il direttorio (chi li ha richiesti?) Merkel-Sarkosy.
Giulio
Caro Aldo,
Io mi accontento e ringrazio i mercati finanziari. La prospettiva più auspicabile e percorribile mi pare quella di un esecutivo Monti fino ad aprile-maggio, che affronti le “rogne” più impellenti. In questo momento credo che nessuna coalizione abbia interesse ad andare alle elezioni o, peggio!, a vincerle.
Giammarco Giacomini
Ma no Aldo, ti sbagli!!
Non hai sentito ieri su Servizio Pubblico l’intervista a Bersani che diceva che il PD aveva fatto cadere Berlusconi?
http://www.youtube.com/watch?v=7vzrli8Ov1A
E’da ieri sera che rido poi la faccia di Bersani mentre lo dice è spettacolare!
davide
il vero problema è un governo suddito e portavoce delle politiche economiche care ai settori di massimo potere del mondo capitalistico economico che ben conosciamo,dei quali Monti è un portavoce.Credo che il berlusconismo,fenomeno tristissimo e “oscemo” di devastante portata culturale e morale,sia ben cosa rispetto alla cricca di banchieri,finanzieri,faccendieri vari tutti nei posti chiave del turbocapitalismo,delle banche europee,nei partiti liberaldemocratici.
Archiviamo il nanerottolo fetente,perchè talora i nemici possono anche mostrarsi :decenti,seri,responsabili,magnanimi,pur tuttavia applicando leggi classiste ,antipopolari e nazionali.Mi pare che il Pd si presti in parte a questo gioco.
Per tutta una serie di eventi è stato il governo del nanerottolo a cadere in questa situazione,ma poteva capitare ad altre formazioni.Sarebbe meglio un voto ora,ma sicuramente arriverà il governo di transizione europeista nel senso di mazzate non solo sulle masse.
Bè,chi vivrà vedrà
ugoagnoletto
vedo l’ultimo commento di Giannuli. Proprio ieri pensavo: ma è la borsa adesso che, dando segnali positivi o negativi, decide chi ci deve governare?
aldogiannuli
La storia non ama i vuoti: se la politica latita è inevitabile che qualcuno (mercati finanziari o, in altri tempi, militari golpisti) ne prenda il posto
Gianluca
Salve prof. Giannuli, sono un suo estimatore e volevo chiederle lei come vede la soluzione Mario Monti. Si stanno moltiplicando in questi giorni gli interventi che ricordano come monti faccia parte del gruppo bilderberg e della trilateral commission. Inoltre sentirlo parlare a volte mette i brividi per la freddezza con cui tratta temi dall’enorme paortata sociale come la crisi greca. Insomma si parla molto di un progetto finanziario organizzato, per espropriare l’italia della sua residuale sovranità e saccheggiarla e che avrebbe scacciato berlusconi con l’accondiscendenza di napolitano. In tal senso saremmo finiti dalla padella alla brace, nelle fauci di un vero squalo. Lei come vede queste questioni?
aldogiannuli
Su Monti dico nell’articolo seguente ed ancora dirò.
Sui progetti in atto ovviamente li vedo come il fumo negli occhi, ma credo che occorra avere molto realismo e scegliere il male minore. Il guaio è la totale assenza soggettiva di qualcosa di sinistra: Il Pd è il Pdl senza il bunga bunga, Sel questi problmi non se li pone, l’Idv è piena di liberisti e para liberisti in odore di collusioni finanziarie. Di Rifondazione Comunista non dico nulla perchè dei defunti non si può parlare male…
Gianluca
In effetti non sono mai riuscito a considerare l’idv una forza di sinistra. Oltre alle collusioni liberiste da lei ricordate si è sempre distinta per un populismo dai toni talvolta reazionari.