Devo congratularmi con “Mario Il Grigio” (Monti)

Non stupitevi: devo proprio congratularmi con il senatore Monti. Non per la manovra economica (per carità!), che è un disastro: botte da orbi a ceti popolari e medi, diminuzione delle garanzie sociali, grandinata di tasse su immobili e consumi. E tutto senza nessun risultato, nè vicino nè lontano: lo spread continua ad impazzare, il rischio di fare default  è intatto, perchè non si sa come sostenere interessi al 7% su un debito arrivato al 120% del Pil, ripresa economica sempre meno vicina e credibilità internazionale al punto di prima: zero. Sotto questo aspetto va detto che il bilancio non  potrebbe essere peggiore: avevamo chiamato San Giorgio per abbattere il Drago e il Drago continua a farla da padrone senza neanche filarsi San Giorgio. Dunque non è per questo che ci congratuliamo.

E neanche per la gestione dell’ordine pubblico (che, come dimostrano gli episodi di Torino, Firenze e Roma) resta molto degradato; e neppure per un qualche sussulto di presenza in politica estera dove l’Italia continua a pesare quanto Andorra. Non parliamo poi della struttura del governo fatta con il “nuovo manuale Cencelli” ad uso di logge e curie. Persino il “Corriere della Sera”, primo artefice della candidatura Monti, ha da ridire in proposito.
Un voto scolastico ai primi 50 giorni del Presidente Monti? 3 meno meno ed, aggiungiamo, “per incoraggiamento”.

Ma allora, per cosa ci dobbiamo congratulare?
Ma per la capacità comunicativa, naturalmente! Anzi of course (come direbbe l’anglofono Monti). “Mario il grigio” è un genio della comunicazione e della guerra psicologica, che ha lungamente studiato il suo predecessore surclassandolo. Si, perchè, in fondo, il Cavaliere, con tutta la sua collezione di ville e miliardi, i suoi stuoli di escort  e giullari, alla fine, resta sempre un parvenu, un “commesso viaggiatore di successo“, come lo definiva Montanelli. Il populismo per lui è stato una tecnica di governo, ma anche un modo di essere, perchè lui non è niente di diverso dall’armata di borghesi piccoli piccoli che lo adora. Con tutti i suoi soldi resta un uomo della lunpeborghesia con lo stesso gusto trash, la stessa sottocultura da stadio, lo stesso umorismo da caserma.

Mario il Grigio no, lui è davvero un signore con una inappuntabile chioma grigio-argento, che veste in perfetto “grigio fumo di Londra”, ha una oratoria anche essa grigio “fumo di Londra”. E poi, fa la fila davanti ai musei con impeccabile understatement, sa stare a tavola e servirsi delle posate d’argento senza mettersene qualcuna in tasca e fa eleganti banciamano ad ogni signora che non si sognerebbe di definire “culona inchiavabile”. E questo lo rende assai più accetto nei salotti internazionali del suo sgangherato predecessore.  Ma è anche un grande uomo di comunicazione, che sa rendersi gradito anche a quella base populista che si spande fra la Lega ed il Pd. Volete qualche esempio? Pensate ai recentissimi bliz della guardia di Finanza a Cortina d’Ampezzo, a Portofino, Chiavari, Genova dove finalmente sono state snidate mandrie di evasori fiscali con il suv e la barca, in alberghi da 1.000 euro a notte e che dichiarano si e no 25.000 euro l’anno. Finalmente alla berlina i “ricchi”, che paghino anche loro!

Riflettiamoci un po’, siamo proprio sicuri che hanno beccato i ”ricchi”? Certo chi marcia in superberline, va in certi alberghi e al casinò è uno che, probabilmente, ha qualche milione di euro e se dichiara cifre di quel tipo è un maiale che merita di essere fatto nero (nulla da eccepire su questo, se non il fatto che i governi precedenti, compresi quelli di Prodi, D’Alema e Amato, potevano pensarci già da molto tempo). Ma se questi sono i ricchi, come classifichiamo i Berlusconi, i Tronchetti Provera, i Della Valle, gli Elkann ecc. che hanno fortune calcolate in miliardi e miliardi di euro? Ripeto, non milioni di euro, ma miliardi. Ricordiamo che nel solo caso della lite ereditaria dell’Avv. Agnelli la contesa riguardò fondi off shore -e sottratti alla successione- per circa 1 miliardo di euro (ed, all’epoca si pagavano ancora le tasse di successione).

Va bene, quelli di Cortina sono i “ricchi”, ma questi altri signori, allora, sono i ricchissimi. Il bliz di Cortina non sposterà di un millimetro la situazione del nostro fisco. Per fare qualcosa di serio occorrerebbe mettere le mani addosso ai ricchissimi, quelli con conti da miliardi di euro. Ma contro i ricchissimi, il governo Monti non ha alzato paglia: nessun discorso sui grandissimi patrimoni finanziari depositati, probabilmente, in qualche paradiso fiscale. E questi non li scoviamo andando a Cortina o Portofino dove non vanno, perchè posseggono intere isole tropicali o parchi di ettari in Engandina; ma se anche ne avessimo trovato uno a Cortina, non gli avremmo fatto nulla, perchè sicuramente quei consumi sarebbero stati compatibili con il reddito che, per quanto sotto dichiarato rispetto alla  realtà, sarà stato sicuramente di diversi milioni di euro e, dunque: “Tutto in regola Commendatore. Ossequi alla signora” e mano tesa alla visiera.

Non è attraverso i consumi che sapremo mai quanto sottodichiarano i ricchissimi e se pure qualcosa emergesse, al massimo gli toglieremmo un po’ di cipria dal naso.

Dunque, contro i “ricchissimi”, questo governo non ha osato neppure fare un fiato, così come sulle esenzioni fiscali agli enti economici della chiesa: Monti chiede meno di quanto il cardinal Bagnasco si dichiara pronto a concedere. Di tagli o rinvii ai programmi di spesa per la Difesa non ne parliamo nemmeno, a partire dai velivoli da combattimento Jsf.

Però, e qui sta la trovata geniale, diamo la sensazione che finalmente è arrivato il castigamatti che non guarda in faccia a nessuno. Un altro esempio? La decisione di tassare nuovamente i “fondi scudati”, quelli che rientrarono in Italia grazie al condono di Tremonti e contro il quale, per la verità, il Pd non fece nessuna vera opposizione. D’accordo, quella fu una cosa immonda ed i signori vennero condonati per un piatto di riso. Però, piaccia o no, il condono ci fu e giuridicamente è una pazzia rimetterlo in discussione. Sarebbe come dire: “Si l’amnistia te l’ho data e sei uscito, ma ora che ci penso era troppo generosa. Dai: vatti a fare altri sei mesi di galera!” Oppure chiedere una aggiunta alla cifra già versata per un condono edilizio. Giuridicamente la cosa non sta in piedi e, con ogni probabilità, se qualcuno porrà la questione alla Corte Costituzionale, questo provvedimento verrà cassato. Ed è un follia ancor di più sul piano economico, perchè, se domani si dovesse procedere ad un condono di qualsiasi genere, non ci crederebbe più nessuno. Non che i condoni siano una cosa degna di un paese civile, ma può sempre rendersi necessario farne qualcuno e, in questa maniera ci siamo bruciati i ponti dietro le spalle. Ma questo non ha nessunissima importanza per Monti, il cui problema è quello di galleggiare sulla crisi, arrivando a fine legislatura con un capitale di consenso popolare. Poi alle elezioni presentiamo un bel centro neo Dc.

Questi sono gli spot di una campagna elettorale che può durare da tre a quindici mesi. Per ora servono a far mandare giù le misure antipopolari assunte.

Semmai, il problema per Monti è un altro: che molte cose sono fuori dai suoi poteri e se l’Italia farà default o meno  ormai non dipende più da noi ma dalla Merkel: o si fa il fondo salvastati e la Bce compera i bond rimasti invenduti stampando moneta, oppure qui si va a fondo e con noi va a fondo anche l’Euro. E questo lo decide la Merkel, da sola, neppure con Sarkozy. Punto e basta. Non a caso Monti ha chiesto con Sarkozy misure “entro marzo”: perchè l’asta del 29 dicembre, a fatica è andata in porto, quella del 15 febbraio, con qualche fatica in più (sono il triplo della scadenza precedente), può essere retta, ma le altre due, marzo ed aprile (più o meno ciascuna di pari entità della precedente) potrebbero davvero affondare la barca. E, se non c’è lo scudo europeo, c’è da scommettere che  la “speculazione internazionale” (questo fantasma dietro cui si celano Wall street e la Casa Bianca) si accanirà per dare il colpo finale, all’Italia ed all’Euro.

Se questo dovesse succedere, fra le altre cose, sarebbe la fine del tentativo di “Mario il Grigio”. Ma anche qui l’uomo si è preparato una brillante via d’uscita: se le cose dovessero mettersi male già nelle prossime settimane, meglio arrivare alla rottura e far cadere il governo. Un voto contrario all’indirizzo di politica generale del governo ne provocherebbe le dimissioni, dopo di che non resterebbe che andare a nuove elezioni. Default per  default, tanto vale farlo  scaricando la colpa sulla irresponsabilità della classe politica. E alle elezioni, una lista che definiremmo “tecnico-centrista” vincerebbe facilmente. Ma per ottenere questo risultato, occorre che il Parlamento faccia un passo falso su un tema che susciti l’indignazione popolare. E l’occasione c’è: il taglio agli stipendi dei parlamentari. Tema che suscita la più profonda antipatia popolare verso i “politici” visti – a ragione- come dei parassiti e delle sanguisughe. Peraltro, questi sono anche dei morti di fame che piuttosto che rinunciare a mille euro al mese, venderebbero la madre e la nonna al mercato degli schiavi, per cui stanno mettendo tutti due i piedi nella trappola. E Monti ha già dichiarato che ritiene il provvedimento qualificante, aggiungendo “Questo governo non ha il problema di durare”. Come dire: “Se non vi tagliate gli stipendi, vi porto sparati al voto”.

Non so se i pezzenti di Montecitorio e di Palazzo Madama ci cadranno (sono abbastanza stupidi per farlo), ma se dovesse succedere sarebbero le elezioni e sia Pdl che Lega e Pd sarebbero massacrati a favore del “centro-tecnico”.

E voi dite che “Mario il Grigio” non è bravo? Come economista non vale granché, come statista vale ancora meno, ma come illusionista è un genio. Congratulazioni vivissime.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (48)

  • Sono completamente d’accordo con Lei che il blitz di Cortina puzza molto di trovata populista. Se si volesse davvero intaccare l’evasione, o meglio, quel tipo di evasione, non c’è bisogno di andare fino a Cortina, basta preparare un programma che incroci un paio di database, motorizzazione civile ed agenzia delle entrate, verificando quando dichiarano al fisco i possessori di auto di lusso. Magari, già che ci siamo, si potrebbe incrociarne anche 3 o 4 di database, andando a guardare anche chi possiede barche, appartamenti ed altri beni soggetti a registrazione. Io non sono un esperto di database, ma comunque ne mastico un po’: un programma del genere si preparerebbe in pochi giorni e richiederebbe poche ore di elaborazione per completare l’indagine. Si tratterebbe di un’operazione comunque importante, perché anche se limitata ad un tipo ben definito di evasione, rappresenterebbe un chiaro messaggo di severità unita ad equità. Poi, è sicuramente vero che i veri ricchi così non si prendono, perché hanno il panfilo registrato a nome di una società con sede alla Cayman e battente bandiera libanese. Però sarebbe un inizio, meno populista e più concreto.
    In ogni caso, da il voltastomaco sentire levate di scudi contro il blitz della guardia di finanza, quando in tale occasione gli esercizi commerciali hanno registrato un incremento di fatturato fino al 400%. Battuta scontata: dovrebbero ringraziare la Finanza perché la presenza dei militari ha evidentemente favorito le vendite.

  • Un piccolo appunto al signor Vitale: un database incrociato del genere sarebbe possibile se esistessero le infrastrutture. Se tanto mi da tanto invece sino pronto a pensare che non solo non esistano a malapena database del genere, ma che se anche esistessero non siano compatibili tra loro.

  • Risposta a Stefano:
    vabbé che siamo la Repubblica delle Banane, ma non esageriamo. Più di vent’anni fa, quando neolaureato in ingegneria elettronica dovevo fare il mio servizio militare, sono stato reclutato grazie ai miei studi d’ingegnere elettronico negli uffici del Distretto militare della mia città, dove fra l’altro ho incontrato amici e compagni di studi. Il motivo per cui noi fortunati ingegneri elettronici potevamo fare il militare a casa nostra era perché lavoravamo gratis nel CED (oddio in effetti eravamo pagati, ma lo stipendio del militare semplice allora credo fosse di poco più di centomila lire al mese, con cui si poteva pagare giusto la colazione alla mattina). Già allora ogni distretto lavorava con database relazionali; non esistevano collegamenti in rete, è vero, ma gli strumenti informatici erano già in uso. Non ho dati da citare, ma non posso credere che l’agenzia delle entrate non raccolga i dati attraverso l’uso di un database compatibile con lo standard SQL. Se così non fosse, come crede che potrebbero ogni anno stilare le statistiche relative a quanto dichiarano, in media, le varie categorie sociali, oppure i cittadini di ciascuna città d’Italia, ecc.? A mano?
    Se anche usassero programmi diversi, costruire un programma che converta i database di uno nel formato dell’altro è operazione piuttosto semplice. Io per esempio uso il software open source MySQL di Oracle e volendo posso esportare tutti i dati contenuti nel mio database in un file di testo, che può essere usato da un altro programma per ricostruire le tabelle, nel formato usato da tale programma. La ricostruzione è assolutamente fedele in quanto i dati esportati sono sotto forma di comandi SQL, standard in uso in tutti i principali programmi che gestiscono database.

  • Io credo comunque che il “blitz di Cortina” sia stato soprattutto un tentativo di risollevare l’immagine dell’Agenzia delle entrate pesantemente intaccata dalla vicenda Equitalia e dalla “mancata solidarietà sociale”, di cui si sono lamentati sui giornali.
    Non crede Professore?

  • La liberalizzazione degli orari dei negozi lui l’ha fatta in un mese, Berlusca non l’ha fatta in 10 anni.
    Ieri ero da un commerciante sveglio arrabbiato perché Pisapia gliel’ha rimandata: la liberalizzazione gli ha fatto venire un’idea per gestire meglio con un prodotto in più i suoi orari.
    Questi sono fatti: non fumo…

  • Non sono d’accordo: Monti è un ottimo economista, dipende da quali interessi economici sono in questione; ed è e un grande statista, posto che lo Stato sia il comitato d’affari della borghesia.
    Il problema è che questo è un tempo di vacche grasse per la Shock economy. L’Euro cadrà oppure no, a prescindere da Monti, certo: ma intanto l’occasione per smantellare i servizi pubblici e stritolare i lavoratori è ghiotta, e non si poteva lasciarsela scappare per colpa di una compagnia di guitti senza più nessuna credibilità.

  • Concordo al 100%!
    Monti è una nullità di economista, un pessimo statista ed un meschino politico.

    P.S. Il problema dell’evasione dei plutocrati è irrisolvibile fintantoché sarà consentita la libera circolazione dei grandi capitali.

  • non sono d’accordo sull’ultima parte del ragionamento: perchè gli italiani dovrebbero votare in massa casini e fini dopo la caduta del governo monti se questi fallirà miseramente nel salvare il paese? non ne vedo i motivi: fini e casini non brillano per trasparenza e onestà, senza contare che il loro elettorato sta al meridione, tutt’al più al centro, e senza una lega che gli fa prendere voti al nord il passerotto di larghe intese non potrà volare. più facile che si astengano o che votino adirittura per un blocco di centrodestra che scarichi tutte le colpe sulla germania e faccia la sua campagna elettorale sulla lira e l’uscita dall’euro (tra il dire e il fare ecceteera, ma per un politico di destra se ce la si può prendere con qualcosa d straniero è sempre meglio)
    ricordo peraltro che il berlusca ha pure accennato in questi giorni a un’uscita dell’italia dall’euro

  • Monti è un professore che utilizza il Parlamento come un’aula universitaria. Entra e fa lezione. Ieri sera da Fazio l’impressione che avevo è diventata certezza. Un’abile esposizione, una lezione magistrale sull’euro, su come è iniziata la crisi,passando per i vari periodi che hanno caratterizzato la storia europea ai tempi della Thatcher e di Regan fino ai nostri giorni. Ha venduto fumo, tramite una dialettica e un’ oratoria dovuta al suo status di professore, ma su domande secche del tipo l’Iva salirà dal 21 a 23% ha eluso la domanda. C’è da chiedersi: governare un paese come se si facesse lezione è possibile o la realtà è ben più complessa, ragion per cui le analisi del professore diventano come un’onda che s’infrange sugli scogli? Cosa sta facendo Monti se non allinearsi alla Germania, senza chiedere anche a livello economico una linea comune con gli altri paesi dell’eurozona?Monti sostiene che l’euro in fondo sta bene e ha ripetuto la solita poesiola di un debito pubblico che attanaglia l’italia da tempi immemorabili.Allora se l’euro sta bene e da noi l’economia è su un binario morto, per tenere in piedi la moneta unica massacriamo gli italiani, svendiamo quel che ci resta perchè così la Germania è contenta?Comincio a credere che anche questa fase ibrida caratterizzata dalla gerontocrazia economica sia un modo per continuare ad aggirare il problema unico buttando il nero come la seppia intorno e confondere gli italiani massacrandoli con sacrifici, in nome di una ripresa che così facendo sarà come una pioggerellina che non riempie pozzi.

  • Disamina perfetta e che condivido. E’ dal suo insediamento che anch’io sono stato convinto del fatto che alla luce di una manovra come quella che poi ci siamo trovati tra capo e collo, lo scenario non poteva che essere quello da Lei descritto in questo suo post. Il problema adesso é come impedire che tutto questo succeda

  • Certo, se ribaltiamo il punto di vista, ovvero se ridefiniamo i reali obiettivi del Governo, Simona Ferlini ha perfettamente ragione,quando dice: “Non sono d’accordo: Monti è un ottimo economista, dipende da quali interessi economici sono in questione; ed è e un grande statista, posto che lo Stato sia il comitato d’affari della borghesia. […] l’occasione per smantellare i servizi pubblici e stritolare i lavoratori è ghiotta.”

  • angelino Loffredi

    Lasciamo stare il sarcasmo. Evitiamo spiritosagini. Il nemico non è Monti. E’ l’inettitudine dei sedicenti partiti di sinistra che non fanno crescere un movimento per stringere Monti a fare le cose che vanno fatte.

  • Faccio notare che l’operazione Cortina è stata davvero di portata eccezionale per le scarse risorse del Fisco: quindi non normale operazione ma straordinaria opera di comunicazione sociale. Con le banche dati a disposizione delle varie Agenzie e è davvero possibile incrociare i dati: ma siamo sicuri che la politica lo voglia davvero? Faccio notare che negli anni sono stati eliminati utilissimi e semplici strumenti di controllo e repressione, quali il registro delle bolle di accompagnamento, l’elenco clienti-fornitori, le restrizioni sul plafond all’esportazione (solo merci e non anche servizi) e i vari condoni hanno chiuso tutte le possibili vie di accesso dello Stato al recupero delle imposte e cito a puto titolo esemplificativo le varie Tremonti uno, due, ter, lo scandaloso rientro dei capitali dall’estero ai tempi del varo dell’Euro, i due condoni tombali amministrativi e penali, l’ultimo condono dei capitali scudati, le varie depenalizzazioni dei reati fiscali tra cui per esagerazione quello sul falso in bilancio). E questo lo hanno voluto i governi di entrambi gli schieramenti!Le liberalizzazioni e privatizzazioni all’italiana (assicurazioni, dismissioni delle aziende pubbliche, auto, acciaierie, autostrade, telecomunicazioni, industria chimica, banche di interesse nazionale, demanio pubblico (cartolarizzazioni) hanno desertificato il panorama industriale italiano, azzerando settori di pregio (basterebbe citare solo quelle del polo alimentare, industria dolciaria, olearia, conserve ec.). Oggi ci vorrebbero un nuovo Mattei, un Adriano Olivetti, un Marcora, perfino un Fanfani per le riforme sulla casa e terreni agricoli. Così, tanto per cominciare…

  • La furbata dello scudo ha il bollino del Pd e concordo con te sul fatto che è un’idea assurda. Anche perché, dato il sistema fiscale italiano, dove tutti sono ricattabili, e dove i commercialisti consigliano anche agli onesti di fare i condoni, un ulteriore condono sarebbe necessario.
    Necessario, chiaramente, se accompagnato da una riforma e semplificazione del fisco: tutti pagano, chi non paga viene multato in modo decoroso, senza essere messo al pubblico ludibrio e nessuno evade.
    Lo sapete che se un finanziere vuole farvi chiudere bottega ha comunque gli strumenti per farlo, quindi paga, il finanziere, e stai zitto. No ci vuole una legge chiara, composta di pochi articoli.
    Il succo del discorso che condivido è che Monti è un jolly che è stato chiamato unicamente per fare una cosa: convincere o ammorbidire la Merkel.
    Con Berlusconi era molto più facile per Merkozy accusare ogni nefandezza giustificandola con l’inaffidabile leadership italiana. Il fumoso Monti non è Berlusconi e vedremo come andranno a finire le cose.
    Ahimé la nostra classe dirigente (economica, culturale e politica) fa schifo, ma veramente schifo. Forse, Monti, è il meno peggio che potesse capitare, sarò ingenuo, non saprei.
    Le finanziarie erano state già 3, complessivamente 60 miliardi, circa, la sua altri 20, che sarebbe stata fatta con o senza Monti.
    Anzi, chissà che il Pd non sarebbe stato ancora più creativo, vedasi la misura di ritassare gli scudati o di considerare privilegio ogni tipo di diritto: pensioni, taxi, farmacie, equo canone eccetera. È la loro formazione culturale di vedere nei diritti un privilegio.
    Dopotutto lo sappiamo: Berlusconi era meglio perché almeno non governava, o governava per se, il centro sinistra governava per tutti: riforme della costituzione, centri di permanenza temporanea, corruzione a go go, truschi con le banche e privatizzazioni di ogni genere e tipo.
    Allora che venga Monti e che la sinistra decida cosa vuole fare da grande, tiri fuori delle idee, delle strutture dove fare politica, una volta si chiamavano partiti, dei dirigenti e un segretario e che questo segretario non lo cambino ogni anno (Veltroni, Franceschini e Bersnai), ci spieghino se la politica economica è quella di Fassina o quella di Ichino.

  • Condivido quasi in pieno la ricostruzione :
    molto giusto l’accenno ai veri ricchi , quelli con la cassa dell’azieda all’estero nelle finanziarie lussenburghesi…i veri ^Padroni^ i ^poteri forti^ (per modo di dire) italiani che magari siedono nel salotto buono del corriere e sono rispettati grandi industriali..Di quelli non si parla mai…se veri ^padroni^ italiani investissero la loro liquidita’ e ricchezza in italia potremmo essere un piccolo giappone (ma di olivetti ne abbiamo avuto uno solo…)

  • Quello che temo invece è che il default/svalutazione uscita dall’euro non ce lo faranno fare e -se non si reagisce – proverenno la cura grecia anche sull’italia –
    Gia’ annunciano la privatizzazione delle poste (una vergogna inaccettabile in particolare in questo momento di crisi , lo dicono anche gli economisti alla milton friedmann che non si privatizza durante una recessione!) Luttwak intima fra l’ironico e il minaccioso di vendere pompei alla walt disney e di vendere eni…

    leggete cosa dicono qua sul fatto :
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/04/strategia-della-tensione-nella-zona-euro/181578/

  • qui una simulazione della ing (olanda)l’euro si dissolvesse :

    http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/8960332/Graphic-How-exchange-rates-could-collapse-after-a-Euro-break-up.html

    in realta’ nulla di cosi’ drammatico , in sostanza l’italia svaluterebbe la sua moneta
    del 20% contro la moneta tedesca (ma quanto
    si sono gia’ svalutate le sue aziende quotate
    le banche il ‘prezzo’ dei btp grazie allo stato delle cose? molto ma molto di piu’
    e questo grazie al fatto che germania e francia non sono state solidali e la bce non ha supportato abbastanza…-detto semplificando-)

  • Filippo Crescentini

    Non condivido nulla di quello che scrive questo tale Giannuli, incontrato per caso e del quale non so assolutamente niente. Nessuno consideri prevenuta la mia conclusione che quello che ho letto è un’insieme di banalità. E magari così scrivendo, offendo un tale che si considera l’esatto contrario di come è parso a me.

  • Chi scrivi non sa più cosa inventarsi per attirare l’attenzione. Come a Filippo Crescentini del commento 1 quello che scrive Aldo Giannulli a me sembra contenga delle velenose, immeritate ed oggettivamente inutili “frecciate” ad un uomo che sarà pure grigio (di capelli, anzi bianco) ma che ha mostrato e mostra buona volontà e sprezzo dell’impopolarità e che sta facendo del suo meglio, insieme a quanto di meglio come donne (Freccero & C.) e uomini ha saputo esprimere l’Italia ( e se non sono all’altezza é perchè noi italiani non siamo all’altezza) che si stanno dando da fare per sistemare i casini del Governo dei NANI (Berlusconi, Brunetta, Meloni ecc. Nani non solo di statura ma anche di cervello). Gli uomini di buona volontà (ma forse Aldo, visto che deve sempre e comunque attirare l’attenzione e fare (cattiva) notizia é condannato a non esserlo) dovrebbero tifare tutti per l’uomoi grigio che mi augura riesca a rimettere in pista la nostra disastrata, ma sempre bella ed affascinante, penisola ! Buon lavoro anche a voi che rugate nella me..a!

  • Tale Filippo Crescentini parmi il Nino Frassica degli opinionisti: poche idee, ma in compenso assai confuse. Quasi un english nonsense, complimenti!

  • Elegante nello scritto, frizzante ed eloquente, lei sembra proprio uno che ha studiato e che sa (come Monti). Peccato che faccia parte di quelle sterminata coorte di lorsignori che sanno e spiegano benissimo perché così non va, perché è tutto sbagliato, perché tizio o caio sono esponenti dei poteri forti o di chissà quale altra nefandezza, ma peste se sapessero una volta scrivere: “Io, se fossi al posto di M., farei così e così, col che otterrei un maggior consenso parlamentare e produrrei un miglior risultato per gl’italiani”

  • A proposito di database: esistono e sono incrociabili, e, come già detto, non servono nè tempo nè risorse: solo volontà politica!!
    Se Cortina è espressione di quella volontà politica, allora ben vengano anche Capri, Taormina, la costa Smeralda e magari Ibiza (con un po’ di collaborazione…). E che il fenomeno non si limiti all’annata Monti ma prosegua in seguito, magari nel dopoeuro 🙂

  • @ Robert

    Sono andato a vedere il link sulla svalutazione. Passare da 54 a 72 non è il 20% ma il 40%.
    Poi i valori di partenza di tutte le monete non dovrebbe essere l’Euro? Cioè il valore di partenza dovrebbe essere uguale per tutti, ma questo è un particolare trascurabile.
    In realtà come in tutte le cose si sa dove si comincia ma non si sa dove finisce. I centri studi non hanno neppure la più pallida idea di quanto ammontino i titoli tossici nelle pance delle banche, figuriamoci prevedere un evento a catena come quello del ritorno alle monete nazionali.
    Inoltre se le obbligazioni di stato sono denominati in Euro, una fuoriuscita implicherebbe una denominazione in che valuta?

  • Non credo di essere pessimista quando sostengo che ci aspettano anni terribili come paese e più ancora come singoli. Ecco perché troverei assai vantaggioso sul medio-lungo periodo un default pilotato con conseguente uscita dall’ euro. Magari i primi anni sarebbero tremendi, ma alla lunga ritengo preferibile una brusca caduta che precede una risalita (nuova Lira debolissima significa impennata dell’export, sbaglio?) al lento ed inesorabile declino che altrimenti ci attende.

  • rispondo a GA 54 e 72 sono i valori rispetto alla sterlina nella seconda schermata ci sono quelli rispetto all’euro(pallini sotto il grafico) . Sul problema dei bond in euro si puo’ discutere su cosa potrebbere succedere …diciamo che l’euro non si sta’ svalutando ‘per caso’…in ogni caso la sostenibilita’ del debito dipendera’ da cosa da cosa decideranno con i nuovi accordi fiscal compact + eurobond , perchè una cosa è certa se l’italia non riprendere a crescere economicamente almeno un po’ il debito diventa insostenibile in prospettiva
    anche i nuovi accordi per l’eurozona andassero in porto…
    comunque confermo la sopravvalutazione del 20% rispetto alla germania (è stata calcolata oltre il 20%)dovuta ai diffenziali di inflazione e ai saldi finanziari in surplus dell’europa ‘nordica’ .D’altronde
    quello che sta’ facendo il governo è un operazione (tentativo?) di deflazione (esattamente come in grecia) potendo la bce fare politiche solo sull’offerta…
    ps: chiaramente l’uscita dall’euro non sarebbe affetto indolore perchè per fare ripartire l’economia si dovra’ fare una politica d’emergenza ma la politica della bce tedesca non sembra concedere altre possiblita’ che non siano svendite delle aziende pubbliche ,privatizzazioni liberalizzazioni selvagge (che non è detto abbassino i prezzi,anzi) perdita totale della sovranita’ e della democrazia…quindi penso che potrebbe non esserci altra scelta…

  • qua c’è un piccolo saggio di bellofiore
    risale allo scorso autunno all’incirca ma interessera’ moltissimo aldo giannuli specialmente nelle ultime 3sezioni parla del debito pubblico e delle politiche che si potrebbero fare …molto consigliato
    Finestra sul vuoto: ovvero, la crisi dell’euro e la rotta della sinistra
    http://sites.google.com/site/appellodobbiamofermarli/contributi-delledei-firmatari-verso-lassemblea-del-1-ottobre/finestrasulvuotoovverolacrisidelleuroelarottadellasinistra/finestra-sul-vuoto-ovvero-la-crisi-delleuro-e-la-rotta-della-sinistra

    ps:la sinistra -quell che rimane- sta’ fuori del parlamento

  • One-K , piu’ che altro se rimaniamo nell’euro
    in un modo o nell’altro diventiamo satelliti della germania , in tutto e per tutto vassalli
    perdendo sempre piu’ sovranita’ e sempre piu’ possibilita’ di fare una politica che diffirisca dall’interesse tedesco (pur avendo presente i problemi macroeconomici dell’euro
    sono rimasto stupito dall’aggressivita’ tedesca ,mostruosa ,e lo è stato anche prodi-padrino dell’alleanza con i tedeschi- come si evince dalle sue recenti violentissime dichiarazioni degli ultimi mesi

  • Io analizzerei la nascita del governo Monti attraverso l’adattamento al presente di quel modello euristico che Franco De Felice definì ed assunse al fine di comprendere il dipanarsi serpentino di alcune procedure adottate dal sistema politico ed istituzionale italiano nel secondo dopoguerra al fine di garantire una “doppia lealtà”, al paese e ad organi istituzionali creati attraverso alleanze geostrategiche internazionali: il ” doppio Stato”. Il nuovo governo è nato nel momento in cui sono divenute improrogabili per la stabilità monetaria dell’Europa le dimissioni di quello vecchio, fino ad allora incapace di prendere misure incisive e credibili, da spendere sui mercati finanziari e nei confronti dell’opinione pubblica, poiché ostaggio di una parte della sua maggioranza, contraria a quelle misure. Calpestando materialmente il dettato costituzionale si sta cercando e si è cercato fino a questo momento di assicurare soltanto una delle parti in gioco e ne sta traendo vantaggio Berlusconi dal momento che il suo partito costituisce il primo e fondamnetale filtro di decisioni che, senza la Lega, avrebbe preso in solitudine. L’apporto della vecchia opposizione è numericamente indispnsabile ma sostanzialmente irrilevante, briciole. Quella del Pd è una solidarietà di comodo che nasconde impotenza, inadeguatezza. Italia e Francia sanno benissimo di perdere il braccio di ferro con la Germania perché la Merkel non cederà in alcun modo, accettare sarebbe un harakiri politico, almeno in questo momento.

  • oggi:
    Merkel: “EU will grow further with new EU members… Europe’s population and economic clout on the global scale is shrinking. If we want to stay wealthy we must become more competitive.. a united Europe is to Germany’s advantage.”

    stay wealhty chi? uber alles come sempre?

  • Questa volta non concordo con Lei che è entrato nella grande truppa degli altristi: quelli che dicono NO CI VUOLE ALTRO senza mia dire cosa. Cosa please? spiegatelo, sulla base dello stato di fatto in cui ci troviamo: debito pubblico stellare, spread ai massimi, recessione, evasione fiscale 50ennale di massa, tassazione altissima, amministrazione statale inefficiente, 10% PIL della mafia, intere zone sotto il controllo della mafia, classe dirigente pessima e incapace, e maggioranza parlamentare di destra.
    Insomma non vi va mai bene niente: quando c’era Berluska e c’era Berluska, è andato via e non va bene, ritorna e non va bene, Monti non va bene, non fanno i controlli fiscali e si deve farli, poi li fanno ma è solo pubblicità, beccano gli evasori piccoli e non va bene, beccano quelli alti e non va bene e devono beccare quelli + alti ancora.
    Dovete capire alcune cose:
    1) siamo nella cacca: se andiamo in default è la rovina per il popolo, e non ci riprendiamo + per anni, quindi speriamo che Monti riesca a salvarci;
    2) fino a 1 mese fa c’era un certo Berluska che è stato cacciato dagli spread dai poteri forti e dalla Merkel;
    3) la maggioranza è di destra, la sinistra è minoritaria, la sinistra non sa che fare
    4) i politici sono una manica di ladri.
    E allora quale sarebbe la alternativa?

  • Mi permetto di aggiungere un punto esclamativo alla definizione dataLe prima: mi rendo conto che quei puntini di sospensione possano generare qualche equivoco! Con affetto e stima

  • Io penso che le alternative all’inevitabile corso degli eventi siano praticabili, anche se occorre un grande coraggio. La mia proposta, così, per giocare a cosa sarebbe se..è: utilizzare gli assets della Cassa depositi e prestiti (ENI, Finmeccanica, patrimonio demaniale) per rilanciare dove è possibile le grandi aziende di Stato in opere pubbliche, vendere quello che si può del patrimonio demaniale per ripagare parte dei debiti verso i fornitori nazionali e parte per investire in settori (ricerca universitaria, energia, agricoltura, turismo, scienze biomediche o qualsiasi altro settore suscettibile di sviluppo) per creare posti di lavoro in nuove aziende. Il debito pubblico, vista l’altalena dei ratings, va seguito con attenzione ma senza ansia, cercando proprio di rilanciare un’effettiva crescita (altro che tassisti e farmacie!)

  • Eccellente intervento, anche se personalmente dissento sul fatto che,in caso di elezioni un “centro-tecnico “sia favorito sul PDL.
    Cordiali saluti

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