I numeri del sito nel 2016: un bilancio in chiaro-scuro
E’ un bilancio in chiaro-scuro quello legato ai dati del sito per il 2016. Come avrete modo di vedere leggendo i dati fornitici dagli analytics di google (dunque dati “neutrali” al 100% ed in nessun modo alterati da noi) i risultati ci raccontano di una sostanziale continuità con il 2015, ma con diverse flessioni che sono dei campanelli d’allarme per il futuro. Ma partiamo dai dati.
Una panoramica complessiva: come potrete constatare visualizzando questo prospetto riassuntivo, le sessioni su base annua nel 2016 sono calate del 2,3% rispetto al 2015, passando da 615.043 a 600.920. Trend negativo anche per le visualizzazioni di pagina, che calano del 3,23%, passando da 1.086.692 nel 2015 a 1.051.606 nell’anno appena concluso.
Più preoccupanti i dati relativi agli utenti, che scendono del 9,25% (326.570 nel 2015 contro i 296.364 nel 2016) e quelli relativi al tempo medio che i nostri lettori passano sul sito, che cala del 6,93% (1’48” nel 2015, 1’41” nel 2016). Poco incoraggiante anche il numero delle nuove sessioni, che cala del 7,3% scendendo sotto quota 50% (52,42% nel 2015 contro il 48,6% del 2016).
Dati che ci raccontano come i lettori siano sempre più frettolosi, ma soprattutto come nell’ultimo anno l’attrattività del sito verso nuovi lettori sia calata. Proseguiamo con i dati.
Dati demografici: una panoramica. In questo allegato, potrete evincere come il pubblico del sito sia per larga parte maschile, con una percentuale costante tra 2015 e 2016 di lettori uomini del 78% contro il 21% di pubblico femminile. Per quanto riguarda le età, spiccano i lettori nella fascia tra i 45 e 54 anni, leggermente diminuiti su base annua nel 2016.
Da quali località viene letto il sito? L’Italia la fa da padrona, con l’89,12% degli accessi, in calo del 2,3% sul 2015, seguita a da Stati Uniti (1,02%) e Germania (0,98%). In Italia le città da cui si genera più traffico sono Roma (18%), Milano (17,75%), Torino (4,12%), Bologna (3,54%) e Napoli (3,16%).
Quali dispositivi utilizzano i lettori del sito? Questa scheda mostra come nel 2016 prosegua la tendenza alla discesa degli accessi da desktop, quindi da computer “fissi”, con un calo del 6,99%, mentre smartphone e tablet crescono rispettivamente del 4,02% e del 3,23%, un dato che si combina logicamente con l’aumento della velocità con cui gli utenti sostano sul sito, come scritto poco sopra.
Da quali canali originano le visite al sito? Questo ulteriore allegato ci mostra dati molto utili e significativi per la nostra pianificazione futura. Se da un lato infatti, grazie all’implementazione del sito con plugin per seo e con una crescente attenzione all’impaginazione, alla formattazione, alla presenza di link esterni e, soprattutto, alla scrittura dell’autore, gli accessi diretti crescono nel 2016 del 9,89% rispetto al 2015, passando da 182.327 a 200.354, vediamo con grande nitidezza il crollo degli accessi dai canali social (in particolare Facebook), dove il dato segna -18,89%. In crescita anche i dati relativi all’organic search, con un +10,86%, frutto della cura e della migliore ottimizzazione per i motori di ricerca.
Approfondiamo dunque il dato relativo al crollo dei social perché è quello decisivo: in questa ulteriore scheda infatti si conferma come Facebook sia il principale “imputato”, con un -18,62% nel 2016 frutto, crediamo, delle nuove politiche adottate dal social più diffuso del pianeta in merito al “click-baiting”.
Il dato si fa ancora più significativo in un anno in cui la pagina Facebook è cresciuta enormemente, passando da circa 5000 follower agli attuali 7795 (il tutto senza alcuna inserzione a pagamento e con una gestione solo parzialmente professionale) e registrando un aumento davvero esponenziale della viralità dei contenuti postati, come accaduto per esempio nel periodo della campagna referendaria o in occasione di fatti di terrorismo. Quel che ci dice una volta di più, come ci sia una scarsa corrispondenza tra la viralità di un contenuto sui social network e la produzione di click ad un sito, soprattutto se in assenza di inserzioni a pagamento per “acquistare click”.
Da qui però il motivo per cui ci sembra di poter parlare di bilancio in chiaro-scuro e non del tutto negativo, come i dati potrebbero far pensare: nel corso del 2016 infatti, è stato messo in campo un lavoro di differenziazione dei canali di promozione degli articoli e del sito aldogiannuli.it, come dimostra la crescita del profilo Twitter, che ha segnato un +23,64%, la nascita del canale Telegram, che conta per ora circa un centinaio di iscritti e la newsletter, che ha raggiunto gli 800 iscritti e dei discreti dati di fidelizzazione. Tutti canali che non garantiscono numeri elevatissimi per quanto riguarda gli accessi, ma ci permettono di raggiungere più utenti secondo le loro preferenze e strumenti privilegiati, aumentando il tasso di fidelizzazione dei lettori, come dimostra d’altra parte il dato emerso all’inizio di questo articolo in merito agli utenti di ritorno (52%).
Capire come ritornare ad una fase espansiva, magari verso pubblici più giovani come media d’età potrebbe essere la sfida del 2017, partendo dal presupposto però che sarà sempre più difficile e complesso far vivere siti e blog nel grande mare del web e dei suoi differenti, molteplici ed autoreferenziali mondi, e che nel nostro caso argomenti ed alleanze non sono sempre produttivi o facilmente spendibili (esemplificativo è il caso del blog di Beppe Grillo, che ha ospitato diverse volte articoli ripresi da Aldo Giannuli senza mai linkare direttamente il sito, in modo da tenere il lettore sempre all’interno dell’ecosistema 5 stelle, esattamente come fa Facebook per quanto riguarda i click in uscita dalla sua piattaforma).
Per concludere, cliccando su questo ultimo allegato, potrete visionare la classifica degli articoli più letti del 2016. Un ringraziamento a tutti i lettori e commentatori più frequenti e continuate a seguirci!
Martino Iniziato
accessi al sito di aldo giannuli, aldo giannuli, analytics aldo giannuli, quante visite fa il sito di aldo giannuli
Gaz
ACME NEWS
Niente paura !
Martin Iniziato, Martin Pescatore e Lockheed Martin hanno messo in palio 1.000.000 di bond di Mps per il 404.982esimo rispettabile spettatore che si collegherà.
Gaz
ACME CORPORATION INC.
Bill Coyote, Ceo della ACME, con un comunicato stampa, stamane ha smentito i rumors provenienti dall’agenzia di rating Fitch, secondo cui il sito aldogiannuli.it sia fruitore dei suoi celeberrimi pacchi.
Secondo Moody’s l’outlook del sito va rivisto in rialzo, alla luce della sottoscrizione dei derivati preparati da J. P. Morgan su aldogiannuli.it .
Paolo Selmi
Ciao Martino e buon anno!
Il sito mi sembra molto valido, visivamente parlando. Noto che da palmare si apre in un modo, dove l’ultimo articolo non sempre è immediatamente accessibile (dipende anche dalla connessione, secondo me), mentre su portatile e fisso si apre in un altro modo, decisamente migliore.
A livello di interazione è praticamente l’ideale: merito tuo e di Aldo, visto che, per esempio, il manifesto ignora i commenti che ogni tanto mando quando vedo cose che non mi piacciono e, pur avendo registrato tutto disqus in tempo reale (quindi senza possibilità di errori da parte mia), non escono. Mi chiedo, anzi, cosa tengano la sezione commenti a fare.
A parte questo sito, la mia paginetta di academia in ricordo dei bei tempi andati e la mia passione fotografica che mi spinge a pubblicare qualche lavoro su flickr e a discuterne in modo semiserio nel gruppo zaf, piuttosto che ogni tanto su analogica.it, sono completamente “asociale”: non ti posso quindi aiutare con osservazioni nei meandri dei cinguettii o dei pollici su o giu di fb.
Posso però dire che mia moglie fa regolarmente ogni sera ginnastica scorrendo il dito indice dal basso verso l’alto su uno schermo di plastica, e quello non mi sembra un buon indicatore per un sito “riflessivo” come questo. Torno alla fotografia: è come mettere sullo stesso piano uno scatto multiplo, con produzione bulimica di decine e decine di file digitali leggermente diversi l’uno dall’altro, e un negativo unico, o due, o tre, frutto di riflessioni su luce, inquadratura, diaframmi, tempi, tipo di bagno di sviluppo, durata dello stesso e, infine, interventi in fase di stampa, tese a previsualizzare (Adams mi perdoni!) il risultato finale ancor prima di aver schiacciato il fatidico pulsante di scatto.
Nell’archivio di Doisneau, curato ora dalla figlia, se non erro, ci sono 400.000 negativi. Oggi, un fotografo professionista con assistenti, forse li fa in un anno. Penso però che i vostri lavori, che io mi ostino a chiamare tali per rispetto alla fatica e all’impegno che quotidianamente mettete in questo angolo di web, meritino qualitativamente molto di più di una semplice “lettura” o “segnalibro” o quant’altro. Penso che molti di questi lavori debbano “restare”, in qualche modo, non “passare” così, con un colpo di falangetta.
Per me almeno, quindi, che ragiono in un’ottica antiquata, ma non assolutamente snobistica, le flessioni – solo in questo senso! – sono relative. Se quel milione e 51 mila visualizzazioni (che non sono poche, in questo senso guardo relativamente alla flessione) fossero servite a far “restare” qualcosa, ad azionare qualche meccanismo di riflessione e critica in più, io ne sarei contentissimo.
Ciao e grazie a voi ancora per quello che fate!
Paolo
Gaz
Tra gli articoli più letti c’è quello sulla diffusione dell’italiano.
Visto il balzo a furor di click della questione linguistica, l’argomento meriterebbe di essere rivisitato, non fosse altro per conoscere qual è lo stato dell’arte interno ed internazionale, oppure dobbiamo accontentarci dei galletti che ritengono il provenzale “cattivo” francese?
benito
come fate a sapere l’eta’ dei frequentatori del sito?
Aldo S. Giannuli
NON LO SO, PER ME è ARABO, CHIEDI A MARTINO
Allora ditelo
Le specifiche tecniche di servizio andrebbero ricercate sul sito del fornitore
https://support.google.com/analytics/answer/2799357?hl=it
Paolo
questo me lo son domandato pure io: l’unico modo per poter sapere grosso modo l’età è attraverso Google…e attraverso i dati forniti con la connessione risalente all IP. Ma neanche ..posto che dal medesimo IP possono scrivere diverse persone : la mia connessione è registrata con il mio nome…ma dal mio computer scrivono anche altre persone non registrate. Probablimente hanno dei software potentissimi con calcolo algoritmico che in tempo reale rileva l’IP di provenienza e i dati anagrafici dell’intestatario e poi fa una media. Credo sia cosi. Una cosa è certa—->>> l’web sarà bellissimo per certi versi…ma si presta a essere tutti catalogabili e schedabili in base ai siti frequentate , opinioni , etc etc..
La NSA branca informatica dei servizi segreti americani…in America ..dopo l’11 settembre.. conserva tutti i dati di tutti…tutto ciò che si fa in internet relativo ad un IP..finisce conservato in un mega data base . Benvenuti nel mondo di Orwell 😉
e questo è solo l’inizio…..prima dell’11 settembre la NSA trattava solo i dati concernenti gli elementi sospetti e distruggeva il restante…mo conservano tutto (cioè ci schedano ) .
lo dice William Binney…ex della NSA (National Security Agency ) , un tecnico di altissimo livello che nella NSA ricopriva un posto delicato…controllare e coordinare tutti i dati mondiali intrecciati attraverso i diversi servizi segreti americani..quindi erano sotto il suo controllo decine e decine di migliaia di operatori dei servizi segreti sotto il suo controllo e monitoraggio. Dopo le Torri Gemelle..si decise di controllare tutti …da quel momento in poi lui si è dimesso ed ha passato anche guai …oggi a tempo pieno dice al pubblico cosa veramente fanno i servizi americani…
qui William Binney
https://en.wikipedia.org/wiki/William_Binney_(U.S._intelligence_official)
Qui una delle tante interviste (preoccupa molto cio che dice : tra le tante cose consiglia di non scrivere nulla di rilevante personale su FaceBook…CONSERVA TUTTO e sia Google che Facebook sono particolarmente legati alla CIA ..)
qui l’intervista:
https://www.youtube.com/watch?v=3owk7vEEOvs
questo non è un “complottista” è uno di altissimo livello: e cio che dice fa impallidire cio che dicono i complottisti.
Ci stanno preparando un bel futuro. ORWELL
Paolo
Questa intervista la ho visionata tempo: ma se non erro è proprio in questa che dice che quando su Facebook scriviamo tutto di noi: foto, gusti, abitudini , amicizie , professione, idee politiche o altro…dice che stiamo dando una grossa mano alla schedatura. Se lo dice lui..credo sia proprio cosi.
Paolo
Questa intervista la ho visionata tempo
—
—
correzione:
Questa intervista la ho visionata qualche mese fa…
fortebraccio
vi siete autosbuttanati con il movimento 5 stalle,solamente una delle tanto cause
Paolo
ma daii….non c’entra assolutamente nulla, ma nulla proprio.
Gian matteo
Il commento sullo sbuttanamendo!!!!!!(sic!)
Con il m5s lascia il tempo che trova! Ma che c’entra?
fortebraccio
chi ha la cultura per intendere,intenda|
Brugial
Per forza che gli utenti si riducono!!
Se il prof Giannuli persiste nel censurare interventi “irrituali” (irriverenti forse sì, ma sempre nell’ambito del buon gusto e della educazione) non ci si può poi lamentare se il pubblico cala….
Alda, lasciami carta bianca che quest’anno facciamo il boom di audience!!!
Aldo S. Giannuli
non ho mai censurato interveti critici, al massino (e non più di 2 o 3 volte) qualche insolenza di troppo
Brugial
Va bene, ma vogliamo allora girar pagina e portarci a livelli di primato?
Uniamoci con tutte le risorse a disposizione per combattere insieme una grande battaglia di progresso: “l’abolizione della Banca d’Italia”, ente non solo inutile bensì pernicioso per i risparmiatori italiani per tutto quello che rappresenta.
Apriamo il sito ad una corale discussione
Paolo
Una Banca Centrale in un sistema economico serve..non se ne può fare a meno. Semmai imporre paletti rigorosi perché svolga bene la sua funzione. Più che abolirla..direi che bisognerebbe tornare al sistema pre anni ottanta. Abolire la separazione (Andreatta , Ciampi ) Banca d’Italia dal Tesoro…e riunirle : la separazione ha provocato solo disastri…ed aperto il sistema alla speculazione dei mercati. Prima la Banca Centrale era obbligata a comprare i restanti Titoli emessi non venduti a interessi bassissimi..(era un giro convenzionale Tesoro /Banca Centrale ) dopo la separazione l’obbligo venne meno…e il Tesoro era costretto a piazzarli nel “mercato” facendo schizzare i tassi in su…e quindi facendo aumentare il debito pubblico e tutta un altra serie di conseguenze negative a cascata. Gira una altra versione che smentisce il prima da me detto : ma non mi convince neanche un po.
Paolo
semmai bisognerebbe abolire il sistema di approvigionamento de fabbisogno monetario attraverso l’emissione dei Titoli Pubblici…sistema mondiale incomprensibile ed obsoleto….funzionale alla speculazione dei mercati e a strangolare gli Stati. Perché approvigionarsi attraverso i Titoli Pubblici ? che senso ha ? Basta che il Tesoro inietti direttamente i soldi creati dal nulla (perché la moneta è sostanzialmente creata dal nulla: stampando moneta cartacea o per via elettronica attraverso le banche ) , iniettarli direttamente nel sistema bancario attraverso la BC e a cascata nelle banche in base al fabbisogno dell’economia di riferimento . Sintesi : il debito pubblico (fatto con noi stessi ) non è un debito vero e proprio …ma ci fanno credere che lo sia..ed in base a questo ci strozzano e strozzano gli stati. Tutti gli economisti lo sanno…e nessuno lo dice: tranne alcuni. Il Debito Pubblico ..fatto con noi stessi è (dovrebbe ) solo uno stupido numeretto che quantifica numericamente quanta moneta è stata messa in circolo…esattamente come una fontanella di un campo coltivato: un ipotetico contatore misura l’acqua che fuoriesce dalla fontanella spontaneamente e serve per quantificare il tot di acqua che serve per l’irrigazione —->>> se se ne immette troppa ti rovina il raccolto (per analogia troppa moneta in circolo rispetto all’economia crea inflazione ) se se ne immette troppo poca idem (per analogia poca moneta in circolo rispetto all’economia di riferimento , soffoca, attrofizza il sistema economico e crea deflazione ..) . E se quel numeretto del contatore non è un debito perché scaturisce da una sorgente spontanea…perché analogamente la moneta creata dagli Stati dal nulla (e tutta la moneta creata dagli Stati è creata dal nulla…) dovrebbe essere un “reale” debito ?…..perché ? bohhh….
Concludo : non son le BC che vanno abolite…è questo sistema mondiale che va messo in discussione.
Paolo
Ovviamente se si dicono queste cose a gente (anche economisti ) formatisi alla scuola del “pensiero unico ” Economico…ti diranno con disprezzo e senso di sufficienza che son teorie bislacche. Però non sapranno mai rispondere esaustivamente perché una moneta emessa dal nulla dovrebbe essere un debito . Risponderanno con teoremi tanto complessi quanto non veritieri. E convinceranno loro . PURTROPPO.
Paolo
Questa pagina è già ingoiata …però se qualcuno legge cio che ho scritto ci giurerei che pensa : ” ecco un altro testone/frescone /illuso e convinto che si possano risolvere i problemi di un economia emettendo carta moneta a go go…
specifico in sintesi e concludo :
no no..affatto.
Il valore e la forza della moneta non è determinato dalla moneta in se per se …
è determinato da:
—>> l’autorevolezza dello Stato..che impone a tutti le tasse (bisogna procurarsi solo ed esclusivamente la moneta emessa da tale Stato e non altra …)
—->>> il livello e la qualità dell’economia di riferimento della moneta (la moneta di un paese povero, che produce poco o nulla vale poco o nulla , quella invece di un paese dinamico, forte, industrializzato, produttivo vale molto …)
quindi la qualità e la quantità dell’economia reale di un Paese che da valore alla moneta e non la moneta in se per se. Poi questa fluttua negli scambi commerciali con altre monete ..si apprezza o si deprezza …la moneta serve solo ed esclusivamente per far funzionare l’economia ma bisogna calibrarla ed emetterla nel giusto modo. Se non si emette la moneta nel giusto modo e la moneta non è calibrata in relazione e proporzionalmente al valore dell’economia di riferimento …la moneta produce disastri: —->> tragico esempio attuale ne è l’euro—>> è una moneta che riflette il valore di tante economie mediterranee (compresa la Francia )..non fluttua perché è a cambi fissi…non puo essere spesa a deficit per via dell’assurdo ed antieconomico “pareggio di bilancio” …risultato? devastate intere economie . E quella spesa a deficit (che poi forma il debito pubblico ) di fatto non è assolutamente un debito vero e proprio..se il prestatore di ultima istanza è lo Stato che emette dal nulla per i motivi inizialmente detti.
bye
Paolo
è una moneta che riflette il valore di tante economie mediterranee (compresa la Francia ).(Paolo )
—
—
Pardon errore:
è una moneta che NON riflette il valore di tante economie mediterranee (compresa la Francia )
Gaz
ACME NEWS
Addolorato dalla sola lievissima flessione subita dal sito del Professor Giannuli, l’on. Cetrio Laqualunque, segretario in pectore del PD, ha fatto giungere a Martin Iniziato per vie traverse un progetto di ristrutturazione del blog basato qualunquemente sul pilu.
Tanto per cominciare sarà pubblicato un calendario con foto nature degli interventori, i quali numerosi hanno dato la loro adesione. Gaz ha messo a disposizione alcuni scatti in palestra. Tra le defezioni si registra quella di Brugial, il quale ha fatto sapere di essere per l’occasione occupato nel fa visita ai parenti.
foriato
Accettano posa di lato b in evidenza e schiena inarcata?
Gaz
Bisogna interpellare Martin Iniziato.
Dafni Ruscetta
Grazie per l’aggiornamento professore. Se può esserle utile, le posso dire perché – benché continui ad essere un suo lettore – abbia tuttavia diminuito la mia frequenza di lettura dei suoi articoli. Ed il motivo è lo stesso per cui non leggo più tanto volentieri Il fatto Quotidiano. Personalmente divento quasi ‘allergico’ a quelle esperienze che si presentano inizialmente come alternative e tutto sommato abbastanza oggettive e poi, pian piano, si allineano a un trend o una corrente politica inconfondibile. Insomma, mi sembra che il rovesciamento di un sistema di potere – anche attraverso i media – non sempre corrisponda al desiderio e alla necessità di una società e di un uomo migliore. In questo dissento da ipotesi come quella del materialismo di Marx. Il vero cambiamento è quello culturale, non politico. E un giornalista – o un blogger – a quello dovrebbe puntare, soprattutto a educare attraverso le proprie analisi. Ecco, ho la sensazione che alcuni suoi articoli, sempre più spesso, vogliano fornire un unico punto di vista al lettore e questo, come dicevo, crea in me una certa frizione. Ma io sono un lettore che ha superato i ‘quaranta’, se lo ritiene si rivolga a un pubblico più giovane di me, che sarà, con grande probabilità, più in linea con il target delle sue recenti analisi politiche. Ma, torno a dire, anche le giovani generazioni andrebbero ‘educate’, anche alla politica, non semplicemente assecondate nei loro giudizi o ‘pregiudizi’ politici. Auguri comunque per la sua attività di opinionista e blogger. Saluti.
silvia
condivido sostanzialmente il commento di Dafni Ruscetta. Stessa sensazione.
La sensazione è che:
1. i temi degli articoli si siano ridotti a campagna contro renzi, elogi /consigli a m5s. pertanto al di là della condivisione o meno dei temi e dei contenuti al mattino uno non è portato come prima ad aprire la pagina. Un esempio: oggi è evidente il partire di un attacco all’Italia (europa, fmi, che dire della notizia falsa della deflazione, quando noi speriamo l’esatto opposto?), beh mi sarei aspettata un commento del sito… che invece apre con un elogio al m5s… mah…che cavolo, dai
2. non puoi più cercare gli articoli, non c’è un elenco facile da trovare. questo è un difetto di costruzione.
3. Si è un po’ ridotta l’ampiezza dei temi. una volta erano rivolti alla politica internazionale ( non dico come limes, ma trovavi parecchio) adesso solo politica interna, o terrorismo.
4. anche i commentatori sembrano sempre più o meno gli affezionati.
Conclusione: Giannuli è sempre un voce capace di analisi originali, però si è concentrato troppo (direi per la vita del sito, non per l’interesse di alcuni temi specifici) su qualche ossessione e meno sulla varietà dei temi e la profondità delle analisi. recuperei invece questa parte che ne fa persona originale e stimata. ridurrei gli articoli su m5s e i consigli a quel “bravi ragazzi” (diventerei su questo un po’ più distante e dura nei giudizi, fa bene ogni tanto dire la verità e fa credere) e Renzi (antipatico, forse pericoloso, ma sicuramente unico leader che ha al momento il paese) e varierei i temi a analisi più complessive.
Forza Aldo!!!!