Il caso Datagate: allontaniamoci dal quadro per vederlo tutto

Cappuccino, brioche e intelligence n°41

Divertente il caso Datagate: c’è chi si sbalordisce e cade giù dalle nuvole scoprendo che (orrore!) gli americani ci spiano. “Chi l’avrebbe mai detto!?  Delle persone così per bene!” Poi c’è chi fa il super cinico e dice: ”Ma di che stiamo parlando? Tutti spiano tutti: non lo sapevate? Tutto normale”. Di istinto, daremmo ragione ai secondi sghignazzando dei primi. Ma le cose non sono così semplici.

Intendiamoci: è vero che tutti spiano tutti, come possono e non da oggi, è vero che tutti sanno di esserlo e chi è davvero stupito di quel che accade è un imbecille senza rimedio, ma di qui a dire che è tutto normale… ne corre.

Normale un accidenti! Stiamo distruggendo il diritto al minimo di privacy dei cittadini e voi dite che è normale? Stiamo manipolando i mercati finanziari come mai era accaduto prima ed è tutto normale? Stiamo ponendo le premesse di un conflitto devastante e vi pare normale?

Già a luglio, avevo commentato il caso Snowden ipotizzando che il suo scoppio non fosse esattamente una coincidenza all’indomani dell’infelice incontro fra Obama e Xi jinping nel quale il presidente americano aveva osato rimproverare al suo interlocutore le attività cyber del suo paese, dall’hackeraggio allo spionaggio. E lo scandalo in questione è prontamente intervenuto a dimostrare che gli Usa sono gli ultimi a poter parlare in materia.

La cosa, dopo il clamore iniziale e complice la calura estiva, era andata scemando e sembrava avviata nel dimenticatoio, salvo che per i problemi individuali di Snowden che non si capiva dove dovesse andare. Poi, in ottobre, il nuovo botto: gli americani spiano anche gli alleati e fra loro anche la povera Angela Merkel che (povera stella!) aveva speso ben 2.650 euro per una sceda telefonica non intercettabile e, invece, si vede lo stesso intercettata. E via con il diluvio di rivelazioni di questi giorni.

Persino la colf di villa Taverna che passa per essere il ministro degli Esteri italiano, ha osservato che intercettare gli alleati “non è carino”. In effetti, gli americani non sono stati carini, ma si sa, i nostri gioviali “alleati” agiscono un po’ grossierement. Ma, questa volta da dove viene il colpo? E’ un “rilancio” dei cinesi? Non credo: i cinesi hanno già avuto quello che volevano. Questa volta la cosa è iniziata in Francia e, come si dice a Parigi, pour cause!

Si dà il caso che i nostri gemelli latini, molto saggiamente, non gradiscano affatto il trattato economico Usa-Ue così come è formulato, soprattutto per i prodotti culturali (film, fiction, dvd, ecc.) e, già nei mesi scorsi avevano cercato di approfittare del caso Snowden per una battuta d’arresto nella ratifica del trattato. Ma David Cameron ed Angela Merkel risposero picche, forse ingolositi da quei 149 miliardi che gli americani dicono di voler investire in Europa (ne riparleremo).

Ora, a distanza di pochi mesi e, dopo le elezioni tedesche, con una Merkel meno condizionata dalle imminenti urne, Parigi torna all’attacco e dice che proprio la Merkel era spiata dagli infidi alleati d’oltre Atlantico. Ovviamente, la Merkel lo sapeva benissimo, dato che, per quanto non sia un’aquila, non poteva davvero pensare di essere al sicuro per aver preso una scheda da alcune migliaia di Euro. A non saperlo, semmai, era l’opinione pubblica tedesca che già non ama più di tanto gli yankee, per cui far passare il trattato in questo clima è già un po’ più difficile.

Dimenticavo di dire che i francesi sono gli unici europea ad avere un servizio segreto che si occupa seriamente di guerra economica e finanziaria, da almeno 15 anni e sono nettamente all’avanguardia sul tema (per farvi una idea vi consiglio di dare un’occhiata  qui: http://www.cestudec.com e qui http://www.ege.fr/).

Lo scandalo, peraltro, ha avuto un’ulteriore conseguenza: ha spostato i riflettori sulla National Security Agency, vero feudo repubblicano che ha conosciuto i suoi fasti nei giorni dell’amministrazione Bush jr e della nascita di Echelon che da essa dipende. Certamente, Obama non ha gradito lo scandalo e ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma, visto che lo scandalo c’è e non si può mandare indietro, almeno si può cercare di cavarci qualcosa, magari con un bel repulisti in quel covo di repubblicani. I quali, peraltro, lo hanno capito perfettamente ed hanno reagito da par loro: “Si abbiamo intercettato, ma ce lo chiedevano gli ambasciatori in Europa.” Considerato il costume americano dello spoyl system, per cui gli ambasciatori sono nominati ad ogni cambio di presidenza dal Dipartimento di Stato con il placet presidenziale, questo significa che è come dire che è lo stesso Obama, che ora fa tanto la verginella, ad averlo chiesto. Insomma volano gli stracci.

Poi i russi hanno avuto una idea magnifica: “visto che le vittime dello spionaggio americano sono i poveri tedeschi, che farebbero bene a guardare sempre di più verso est, perché non si prendono Snowden che potrebbe essergli  di tanto aiuto a difendersi dai cattivoni che li spiano?”.

Adesso viene fuori anche che il programma Prism serviva a violare tutte le chiavi d’accesso ai siti finanziari con le conseguenze che è facile immaginare…
E vedrete che altro verrà fuori..

Il fatto è che quando si scoperchiano certe pentole poi c’è una folla di mani che cercano di inzupparci il pane. E qui, il goloso “ragout  al Data Base” , come dicono i napoletano, “pippiava” già da almeno 20 anni e i casi “Echelon”, “aiurbus turco”, “Swift” ecc. erano già stati “sbuffi di vapore” molto profumato che faceva intuire quel che bolliva in pentola.
Ora tutti stanno cercando di uscirne in qualche modo, magari fingendo di credere che le nuove regole di comportamento, che Obama ha promesso, funzioneranno e tutto andrà a posto (figuriamoci!), ma al massimo otterranno solo una tregua momentanea in attesa della prossima ondata. Il mondo della globalizzazione è molto meno controllabile di quello bipolare e c’è sempre qualcuno che scombina il gioco degli altri. Stiamo a vedere chi lo farà di qui a sei mesi…

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (13)

  • Ciao Aldo,
    qui [1] c’é un articolo del 1996 dell’NSA in cui si teorizzava una moneta basata sulla criptografia. Insomma quelli che poi diverranno i Bitcoin. Considerando che il dollaro sta messo male e non è possibile che tutti se ne accorgano tranne che la federal reserve. E che i bitcoin sono stati inventati da una persona tuttora anonima, che possibilità vedi che dietro ci sia l’NSA. Dopo tutto i bitcoin sono completamente trasparenti. Cioé anche se anonimi é sempre possibile vedere quanto c’é in ogni wallet e tutti gli spostamenti. Collegare i wallet alle persone fisiche é in fondo un lavoretto da ragazzi per un’organizzazione che ha un tale controllo sul territorio virtuale come l’NSA. Sarebbe interessante avere un cappuccino e intelligence su questo argomento.

    [1] http://groups.csail.mit.edu/mac/classes/6.805/articles/money/nsamint/nsamint.htm

  • infatti il caso snowden è molto più opaco di quellodi assange-manning non solo per gli strani rapporti con il cremlino della spia in outsourcing più famosa del mondo, ma anche per il fatto che esso si incentri sui rapporti finanziari che quelli bellici e diplomatici del caso wikileaks. se le informazioni sensibili fornite da snowden sono state scarsissime in confronto a quelle di manning, ciò è probabilmente anche dovuto alla natura finanziaria del caso prism, tendenzialmente meno appassionante, ma anche più refrattaria ad incasellamenti morali (a meno di non volere fare un concorso per le aziende più buone).
    e dato che la mia stima per la merkel è comunque più bassa di quella che ho nei confronti di obama (almeno gli usa non fanno dumping salariale, mentre la merkel è riuscita a fare diventare la ue il primo esportatore netto del pianeta a scapito delle condizioni di vita della classe produttiva europea. e quindi trovo che sia un soggetto abbastanza inutileda spiegare, con o senza telefonino da 2600 euri: si farebbe prima a spiare i suoi sponsor bancari.

  • chapeau per quanto riguarda l’articolo. Potrebbe dare maggiori informazioni sull’associazione culturale no -profit e non governativa Cedustec (Centro Studi Strategici Carlo de Cristoforis). Grazie.

  • punkabbesia correttore di bozze

    ottimo come sempre.
    ho visto due refusi: «spoyl» anziché «spoil», e «napoletano» al posto di «napoletani».

  • si sono tutte cose simpatiche è interessanti, ma siamo lontani da ciò che snowden ha cercato di dire. un esempio lo trovate qui :

    http://it.wikipedia.org/wiki/Evgenij_Morozov

    uno dei centri del discorso di snowden è che le telecomunicazioni basate su software non sono connessioni punto punto, nel senso che qualsiasi protocollo usiamo oggi passiamo attraverso un server che gestisce la comunicasione e dei nodi dove le comunicazioni transitano; perciò è semplicissimo ascoltare |=: cmq disolito qualsiasi agenzia che decida di avviare tale ascolto ha l’autorizzazione di un giudice, solo quando si fa mobbing nelle aziende questo non avviene, e c’é gente nelle aziende che aspira a fare solo queste cose :=|, perciò parlare di questo problema in questi termini è riduttivo se non dannoso.

    qualcuno obiettera che skype è un systema punto punto, purtroppo non + da quando MS lo ha acquistato è diventato un sistema client-server.

    è possibile realizzare un sistema punto punto? si, esempio protocolli radio multi banda con chiavi pubbliche private con server locali, gli USA già stanno realizzando progetti del genere.

    la multimedialità informatica se da un lato è facile da condividere da un altro è facile da ascoltare perchè la sua struttura è una funzione di controllo, la codifica dei bit avviene se si rispettano delle regole, altrimenti la baracca non funziona, la verifica delle regole avviene con il controllo, se la comunicasione funziona, da qui l’ascolto.

    Poi il ricatto del gioco delle parti per vedere cosa si porta a casa in termini politici, di poltrone, di denaro, per spingere al suicidio qualcuno (telecom france) è un balletto di accuse e dichiarazioni, ma i giornali devono pur scrivere qualcosa.

    software come prims, swift(servizi interbancari), e altri non violano chiavi di accesso, le password sono registrate in remoto e devono essere comunicate alle autorità che ne fanno richiesta. questa potrebbe sembrare una critica su imprecissioni, a diffesa di filibustieri e cialtroni, ma la tecnologia attuale a precise logiche di funsionamento finché tecnologia e regole non cambiano dobbiamo ternercele perché funzionano così.

    in fine un quesito, se la merkel venisse ricattatta o minaciata, non è una garanzia che il suo cellulare sia monitorato?

  • Grazie del bel articolo, ma vorrei suggerirti una chiave di lettura che non ho visto frequentata sulla stampa.
    La mia opinione è che un’agenzia come la NSA con 75000 dipendenti e con mezzi economici praticamente illimitati è ormai un mostro che lavora da sè, il cui rapporto con il potere statuale, quello ufficiale del governo USA, sia abbastanza labile. Lo stesso tono spocchioso con cui il boss del NSA ha risposto ad Obama, mostra che egli si sente molto più potente di lui, e quindi non ha motivo di manifestargli alcuna deferenza.
    Tuttavia, ciò non comporta automaticamente il fatto che la NSA sia autonoma, anzi suggerisce che risponda ad autorità non ufficiali, e a chi se non al potere finanziario?
    A me pare che questo episodio rappresenti l’ennesima conferma della volontà dei grandi capitalisti del mondo di autonomizzarsi dal potere statuale. Seppure si capisce che in uno stato capitalista, i capitalisti riescano ad influenzare l’azione del governo per vie ufficiose (diciamo pure illegali), tuttavia essi lasciavano al potere politico un essenziale ruolo di mediazione.
    Ecco, la mia opinione è che adesso essi abbiano deciso di saltare questo momento di mediazione, ormai si è formata una cupola mondiale che ha deciso di prendere il potere mondiale direttamente nelle proprie mani ed i vari Obama sono ormai fantocci nelle loro mani, sempre costretti ad inseguire gli eventi che la cupola finanziaria porta avanti. Del resto, la logica del “too big to fail” costituisce innegabilmente la dichiarazione d’impotenza del potere politico, che così ha deciso di limitarsi a svolgere un ruolo d’immagine che comunque risulta per questi politicanti di infimo ordine una fonte sufficiente di gratificazione.
    L’andamento altalenante delle polemiche sul caso Snowden sembrano dimostrare che si tratti più che altro di baruffe tra complici, anzi tra complici in posizione subordinata.

  • per completezza che gli frega alla sciura Maria, che qualcuno registri che telefona al amante, l’importante è che non lo sappia il marito.

    capire come funziona il mecanismo permette di porre le giuste argomentazioni, altrimenti si spara a vuoto ed è la miglior diffesa del avversario il quale non avrà paura e continuerà col suo tramtram.

  • Ciò di cui non mi capacito è che, esistendo algoritmi di cifratura seri che anche i computer del futuro impiegherebbero ere geologiche a decriptare, infatti gli americani li considerano ufficialmente armi da guerra, non si riesca ad applicarli alla trasmissione della voce o comunque dell’audio.
    Cioè governi di nazioni importanti e ricche, che potrebbero investire milioni di euro in questo, non riescono a comunicare in modo criptato. Ci metto dentro lo stesso Berlusconi, che con i soldi e i mezzi che ha, viene intercettato anche quando fa una scorreggia.

  • Caro Giannuli,
    Lei parla di coinvoilgimento della francia nel caso datagate, è un’ipotesi interessante. Ritiene che il recente downgrade del debito francese sia da inserire in questa “guerra” Franco-americana??

  • Pierluigi Tarantini

    Caro Aldo,
    a me sembra necessario rendersi conto che gli USA continuano ad approfittattare della rendita che gli viene dalla II G.M.
    Economicamente, con la primazia del dollaro.
    Militarmente, con l’esistenza della NATO.
    Alla primazia del $ consegue la possibilità di esportare in tutto il mondo carta verde e, di conseguenza, di poter condurre il gioco finanziario con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
    E’ appena il caso di ricordare come Dagong abbia appena declassato, nel silenzio assordante dei media italiani, gli USA evidenziando come il debito americano venga ormai onorato con emissione di altro debito.
    L’esistenza della NATO e di altre amenità come la guerra al terrorismo, dal canto suo, dà la possibilità di giustificare Echelon e lo spionaggio di cui al post utilizzati, ovviamente, anche per fini diversi.
    Lo scandalo, quindi, non è che gli USA fanno quello che tutti fanno come, ad esempio, spiare gli amici, quanto che gli amici europei permettano agli USA di continuare a farlo in casa propria.

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