Il Datagate, i servizi segreti europei e la Nato
Cappuccino, brioche e intelligence n°42
Come era prevedibile, sta calando gradualmente una coltre di silenzio sul caso Datagate: i leader europei faranno finta ancora per un po’ di lamentarsi, si improvviseranno improbabili protocolli di garanzia della privacy, Obama prometterà misure draconiane, ma tutto riprenderà come prima. In attesa della prossima puntata. Già, perché il problema resta tutto in piedi con le sue cause non toccate minimamente e prima o poi spunterà un altro interessato a risollevare la questione magari attraverso un nuovo “pentito di Cia” o di Nsa. E’ singolare come nessuno si sia posto il problema del perché i servizi europei abbiano docilmente collaborato con l’agenzia americana nello spionaggio di altri europei.
Ovviamente, questo dimostra una volta di più quanto sia illusoria l’esistenza dell’ “Europa” di cui ci si riempie la bocca in continuazione. A proposito, un’altra notizia interessante: in queste settimane è stato deciso lo scioglimento della “brigata franco tedesca” sorta nel 1991, che avrebbe dovuto essere il primo nucleo dell’esercito europeo. Mi pare che nell’unità politica d’Europa, al di là delle dichiarazioni formali, non creda davvero più nessuno di quelli che contano.
Ma torniamo al punto: come mai i servizi europei sono così pronti a soddisfare i desiderata americani? Nessuno ha preso in considerazione il peso che in tutto questo ha la Nato.
Come si sa, la partecipazione a programmi Nato, per un ufficiale europeo, è il modo migliore per fare una carriera folgorante e, se poi si riesce ad essere distaccati presso la sede centrale a Bruxelles è il top. Ora, accade che, per uno strano sortilegio del destino, in sede Nato quelli che contano di più sono gli americani, con i quali occorre andare molto d’accordo. Come si sa l’11 settembre ha richiesto uno sforzo straordinario di cooperazione nella lotta al terrorismo, nel quale l’arma delle intercettazioni è stata impiegata con grande larghezza e, anche se questo ha comportato qualche “sconfinamento”, va da sé che i servizi alleati non potevano sottrarsi alle pressanti richieste americane.
Appena scoppiato lo scandalo, i responsabili Nsa si sono affrettati a dichiarare che, “si l’agenzia raccoglie nella rete anche le telefonate dei capi di stato e di governo europei, ma lo facciamo per proteggervi”. Si possono avere dubbi in materia?
Ma sino a che punto i servizi nazionali europei possono spingersi nella collaborazione con quelli americani nel rispetto dei rispettivi interessi nazionali? E qui si pone il problema della “doppia lealtà” che fu già segnalato da Franco De Felice -in un pur non riuscitissimo saggio- già nel 1989.
Non si è mai riflettuto abbastanza sulla particolarità storica della Nato: alleanze politico militari ne sono sempre esistite, così come l’esperienza di comandi unificati in periodo di guerra non è nuova, ma un apparato militare unificato, in tempo di pace, è una novità assoluta. Anche il Patto di Varsavia non aveva le caratteristiche di pervasività degli eserciti nazionali della Nato (l’ingerenza sovietica passava per altre vie, controllando il partito al governo in ciascuna repubblica popolare). Questo può aver avuto una ragion d’essere durante la guerra fredda -anche se, comunque, implicava una predominanza del “contraente forte” che andava molto oltre il desiderabile- ma non ne aveva certamente più nel 1989 o al massimo 1991, quando l’Urss si è dissolta.
Sarebbe stato del tutto logico che si dissolvesse anche l’alleanza costituita contro di essa. Al contrario, la classe politica di governo europea ritenne che quello della partneship euro-americana fosse un dogma inviolabile ed eterno e nessuno avanzò neppure l’ipotesi di un superamento dell’Alleanza atlantica o, quantomeno, dello scioglimento del suo braccio operativo, la Nato. In questa scelta –che avvenne senza l’ombra di una discussione, come pura prosecuzione dell’esistente- confluirono molti fattori: la vittoria ideologica del neo liberismo, con il connesso patto sociale fra “la spada e la moneta”, il basso livello della classe politica europea e la sua frequente ricattabilità sul piano delle pratiche corruttive (forse dobbiamo rileggere la stagione di mani pulite e simili in una chiave meno nazionale), le pressioni degli stessi apparati militari che ormai erano strutturati in quel modo. Ma pesò soprattutto un calcolo molto miope, che pensava di assicurare prosperità all’Europa scaricando sugli Usa il peso delle spese militari per fare concorrenza agli stessi Usa sul piano monetario.
In qualche modo, la permanenza nella Nato era l’altra faccia della medaglia della nascita dell’Euro: in fondo, Mitterrand portò a compimento l’operazione Euro per far digerire al mondo l’unificazione tedesca, ma questo era meglio realizzabile restando tutti sotto l’ombrello Nato, che avrebbe garantito contro l’eventuale risorgere di disegni tedeschi di grande potenza.
Calcoli più furbi che intelligenti. Ora arriva il conto: gli americani hanno accettato la permanenza della Nato con connesse spese ed imprese militari, ma non certo per avvantaggiare gli europei. L’Euro è riuscito a scavalcare il dollaro dopo la guerra del Golfo, attestandosi su valori medi fra l’1,20 e l’1,40 sulla moneta americana, ma questo è stato funzionale alle esportazioni americane, senza per questo indebolire la posizione politica del dollaro, come moneta di scambio internazionale. Quando qualcuno come Saddam Hussein ha accennato a sostituirlo con l’Euro, o come Strauss Khan ha proposto di superare il dollar standard, la cosa non gli ha portato fortuna.
E’ in questo quadro che va inserito il costante spionaggio americano sulle attività di governo degli “alleati”: una forma di guerra economica accettata passivamente dalle vittime.
L’Impero, per definizione, non ha alleati, ma solo subordinati.
Aldo Giannuli
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Pierluigi Tarantini
Caro Aldo,
condivido tutto!
Bè, quasi tutto…
Riprendo il commento che facevo al post precedente sul Datagate: lo scandalo non è tanto l’attività spionistica quanto la passività con la quale gli europei subiscono l’esercizio del potere americano.
Certo, con gli imperi bisogna essere molto garbati, altrimenti si finisce come DSK, se va bene, appesi, se va male.
E comunque, in un mondo nel quale vi sono superpotenze figlie di culture che in migliaia di anni non hanno espresso un termine che indicasse quella strana cosa che è la democrazia, bè, in un siffatto mondo l’Impero yankee è il meno peggio e quindi credo ancora opportuno affiancarlo.
Tanto premesso, affiancare significa però mettersi in grado di subire il meno possibile gli aspetti sgradevoli di forme di concorrenza, per così dire, asimetrica.
E tale affiancamento è reso difficoltoso dal fatto che, oggi, il più insidioso avversario dell’Impero è l’euro e la possibilità di sostituire il dollaro come moneta di scambio internazionale.
In questo la sussistenza della NATO forse è il prezzo da pagare per rassicurare l’Impero sul fatto che gli si riconosce un potere di controllo (spionistico)sugli alleati-concorrenti.
L’esistenza dell’euro, peraltro, è temperata dalla passiva accettazione della concessione della lettera di corsa (oltre che agli spioni) anche ad agenzie di rating ed a quell’accolita di truffatori globali in cui si è trasformato il sistema finanziario anglosassone.
Un pò di passività in meno è perciò necessaria e, quindi, sarebbe opportuno non partecipare a spedizioni in Iraq, lasciare l’Afganistan, non comprare gli F35, creare un’agenzia di rating europea e regolare la finanza in Europa.
Quanto all’unità politica d’Europa, nella quale dici non crede più nessuno di quelli che contano, non me ne preoccuperei.
In primo luogo perchè è solo un’Idea.
E certo almeno tu non ci hai mai creduto veramente se solo consideri che per realizzarla c’è bisogno che ci si senta europei prima che fiorentini come Bagnai, padani come Bossi o calabresi come qualcuno che magnificava i valori della n’drangheta su questo blog.
In secondo luogo non me ne preoccuperei perchè troppo preoccupato di un paese diviso tra piddini, frustrati, tostapani, berlusconiani ed opportunisti.
Ma forse questa è solo ansia: piddini e berlusconiani hanno trovato un modus vivendi, frustrati e tostapani sono funzionali all’accordo tra i primi ed alle ambizioni politiche di qualche opportunista.
Potrebbe essere la quadratura del cerchio!
paolo raffone
Bella e veritiera analisi. Aggiungo che nel 1997 si fece approvare il regolamento 1466/97 che in contraddizione con i Trattati europei, particolarmente il TEI, invertiva la logica politicamente decisa e approvata: la moneta non si adatta alla realtà, ma la realtà si adatta alla moneta! Nello stesso periodo 97-01 l’Europa ha subito una serie di “colpi di Stato”: i bombardamenti umanitari fondati sulla menzzogna dell’ingerenza umanitaria (che molte sinistre hanno adottato); lo smantellamento del fondo europeo per la R&D che la Commissione Santer aveva in pancia prima che fu fatta dimettere con lo scandalo ad arte sul nepotismo della commissaria Cresson; l’allargamento immediato dell’UE ai paesi dell’ex blocco sovietico; e il più importante fu lo scambio USA/Cina per il quale la Cina si riempiva di ‘dollari’ senza valore ma in cambio ottenne il compenso del mercato europeo. Il resto è la storia recente che leggiamo!
paolo raffone
ovviamente mi riferivo al TEU e prego correggere il post. grazie
MAURIZIO BAROZZI
Ottime osservazioni che consiglio di leggere con attenzione.
mimmotron
Post da studiare…
Robert
attestandosi su valori medi fra l’1,20 e l’1,40 sulla moneta americana, ma questo è stato funzionale alle esportazioni americane, senza per questo indebolire la posizione politica del dollaro, come moneta di scambio internazionale.(diciamo piu’ di ‘riserva che di scambio ma non cambia la sostanza , perchè ovviamente uan moneta di riserva è anche di scambio )
Sottolineo questo passaggio perchè è molto corretto e fondamentale .
Diciamo che ovviamente gli usa hanno un vantaggio dal fatto che il dollaro sia lo ‘standard’…questo è ovvio ma questo standard è sostenuto da un unita’ politica e dall’esrcito di gran lunga piu’ potente …
L’euro non poteva diventare lo standard perchè manca l’unita’ politica (e anche militare ovviamente) e non è un particolare
da poco…inoltre la bce per suo mandato non fa politica monetaria (l’unico obiettivo perseguito ‘realmente’ è la stabilita’ , quindi un target di inflazione basso) mentre Fed (usa) e le altre banche delle principali potenze economiche usano la leva monetaria per ‘forzare’ il cambio della loro valuta
(per riallinearlo ai fondamentali economici
e facilitare il riequilibrio della bilancia dei pagamenti e riquilibrare l’esposizione debitoria verso l’estero…etc..quindi nella sostanza spesso per svalutare) al contrario l’euro viene fatto fluttare nel ‘mercato'(come se il mercato fosse qualcosa di neutro e asettico) senza avere un vero controllo della politica monetaria..questo lascia ovviamente la bce (fino a 1anno fa) in bailia dei ‘mercati’ (E sappiamo chi sono e di ‘chi’ sono …) che dettano implicitamente (ma neanche troppo) le politiche economiche agli stati dell’eurozona…(e in particolare a quelli piu’ ‘deboli’..)
Robert
continuo …quindi se è vero che gli usa non gradivano che l’euro potesse diventare un moneta di riserva che mettesse a rischio il predominio del dollaro
in sostanza non sono stato affatto danneggiati
dalla presenza dell’euro …come avevano previsto gia’ in molti…
L’euro nasce come moneta ‘privata’ presa a prestito dagli stati …senza uno stato dietro senza la leva monetaria a disposizione senza una politica economica comune …è servita solo a favorire il movimento dei capitali e dei mezzi di produzione all’interno dell’eurozona e della eu …favorendo le imprese che delocalizzavano ,mettendo in concorrenza i lavoratori dei vari stati dell’europa…costretti a seguire da un lato le politiche di moderazione salariale e bassissima inflazione della germania
e dall’altro subire la concorerenza dei ‘compagni’ degli stati piu’ poveri della eu
pronti a accettare condizioni piu’ sfavorevoli pur di migliorare la propria condizione…
(questo e molto altro si sapeva e ci sono le prove…)
Robert
L’Impero, per definizione, non ha alleati, ma solo subordinati.
(sottolineo )
diciamo che proprio la germania ha usato l’euro e la bce per affrancarsi dall’abbraccio
cui Mitterrand credeva di averla costretta…
perchè in sostanza la germania (con il socio minoritario francese) si è comprata l’europa del sud a botta di credito facile e mega surplus commercili (cosa che prima del mercato comune non avrebbe potuto fare per il
controllo dei capitali -e quindi del credito dall’estero- e per la rivalutazione a cui sarebbe stato soggetto il marco )
Ora sembra che la germania tenti anche di affrancarsi dal controllo americano con una forte politica di avvicinamento e interdipendenza verso russia e cina…
Le carte che avevano se lo sono giocate bene
certo quando l’ue implodera’ o lentamente si disassemblera’ avranno da pagare un prezzo…
ma ne usciranno da dominitori (a livello di predominio industriale e strategico)
Robert
Pardon aggiungiamo anche che quando emerso riguardo la nsa fa cadere il pregiudizio della maggiore propensione alla corruzione da parte dei paese non anglosassoni…è ovvio che se puoi ascoltare e leggere in diretta tutte le comunicazioni dei tuoi competetitor commerciali
hai molto meno necessita’ di usare la corruzione per vincere la concorrenza …
(e con tutta probabilita’ questo avveniva in maniera diversa anche nell’era pre internet e pre digitale…)
gianfranco d'atri
Analisi completa che dovrebbe essere girata al Copasir , ma di questi tempi non credo che si occupino di cose serie alle camere. Ed una questione sorge spontanea. Con un Movimento 5 stelle che, all improvviso ha acquisito il 25% dei voti e promette di mandare in Europa 20 euroscettici, è possibile che nessuno controlli Grillo e Casaleggio ? E quello che mostra datagate non è tanto il voyeurismo ,diciamo conoscitivo, ma la punta dell iceberg di un’attività concreta di interferenza negli affari europei – euro in primis- ,non solo politica ma eventualmente più pervasiva.
E di nuovo la domanda sarebbe: che stanno facendo per contrastare il Movimento5 stelle ? O il Movimento 5 stelle è ben accetto nel suo ruolo di contenitore delle forze di cambiamento ( per limitarle)?
giandavide
mazzetta ha scritto un pezzo sull’accordo transpacifico, tratto da un testo di wikileaks (linkato ma il link è rotto, quindi illeggibile) in cui scrive in pratica che l’accordo transatlantico finito in panne dopo lo scandalo datagate non era altro che una riproduzione del sopa e dell’acta, le leggi per la protezione della proprietà intellettuale recentemente naufragate in usa e ue. sarà, ma ci sono alcune cose che non mi quadrano. innanzitutto il fatto che si sapeva che c’era uno scontro sui diritti d’autore tra francia e ue, che le major usa ci stavano tentando, e che non ci sono riuscite. poi mi sembra strano che l’accordo fosse costituito solo da elementi a carattere punitivo ne confronti dell’ue, peraltro dimostratisi inapplicabili. non mi spiega nemmeno l’intervento di russia e cina tramite snowden, dato che la proprietà intellettuale è un aspetto che lascia abbastanza indifferenti russi e cinesi, che non mi sembra che abbiano mai temuto troppo le ire americane, dato che sono maestri della cosiddetta pirateria digitale, e non avrebbe senso un loro intervento in un campo in cui gli ostacoli posti dagli usa li lasciano indifferenti. quindi, escludendo a prescindere l’ipotesi che russi e cinesi abbiano sollevato il caso snowden per fare un favore ai cittadini europei le cui sorti gli stanno tanto a cuore, coadiuvati dall’ottima merkel che ci sta facendo stare tutti benone con la sua cura a base di austerità, sono spinto a pensare che i motivi siano altri.
e aggiungo che la cosa paradossale è il fatto che la nato, con i suoi meccanismi bilaterali che si sovrappongono alle relazioni europee e che creano polarizzazioni incentrate sugli interessi usa, sia di fatto diventato uno strumento malfunzionante (appunto perchè inadeguato al tempo di pace) che riesce spesso e volentieri a danneggiare gli interessi americani e ad essere strumentalizzato dai “rivali” russia e cina. ma in fondo basterebbe pensare al fatto che il pakistan appartiene alla nato per farsi un paio di domande su cosa significhi oggi questa alleanza.
giandavide
ah il mazzetta che citavo è qua
https://mazzetta.wordpress.com/2013/11/15/trans-pacific-partnership-un-acta-quasi-morto/
Germano Germani
Il ruolo del movimento 5 stelle è quello di incanalare la protesta popolare,non contro il sistema, ma nel sistema. In poche parole lo ha detto Grillo, se non ci fossimo noi, ci sarebbe Alba Dorata. Alba Dorata: ecco il nemico!Tutto il resto è la solita minestrina rancida e riscaldata, il solito squallido teatrino della politica. Questa continua litania-ipocrisia su una presunta autonomia e libertà in Europa dagli USA, è come affermare che Eva Henger é illibata.Alla fine dei conti, non è stato soprattutto il mafioso italo statunitense Lucky Luciano, a liberare l’Italia dalla dittatura e instaurare l’attuale repubblica.Ma di quale scandalo stiamo parlando.
Lumumba
@ Paolo Raffone:
hai messo diversa carne al fuoco. Ti andrebbe in caso di approfondire il discorso sul regolamento 1466/97 e il fondo europeo per la R&D della Commissione Santer? Su USA-Cina-UE ti riferisci alle trattative per l’ingresso della Cina nel WTO, grazie al quale la Cina ha letteralmente invaso gli Stati UE con i propri prodotti?
Grazie della disponibilità.
SantiNumi
Come al solito condivido completamente i contributi di @Robert.
Ottimo il post del Professore: l’appunto di critica che riservo è rivolto al “mito” di un €uro come moneta in “competizione” col dollaro che fa rialzare la testa ai soliti piddocollaborazionisti.
Il progetto UE ed UEM è sempre stato sostenuto dagli USA che tramite i Servizi ha sempre finanziato il progetto e anche la relativa propaganda europeista da prima della CEE.
Tutto è sempre avvenuto in seno ad una logica atlantica durante il periodo di finanziarizzazione del capitalismo, con lo spauracchio della guerra fredda ma sotto l’impulso delle grandi holding atlantiche. Il nuovo modello ideologico che è stato massivamente diffuso è appunto quello neoliberista e della globalizzazione che trova accellerazione con Reagan e la Tatcher nei paesi anglosassoni e con lo SME in Europa (a cui i Comunisti e il futuro Re Giorgio prima di diventare il comunista preferito di Kissinger si opposero).
Dopo l’89 si ha via libera per la definitiva accellerazione verso il processo di globalizzazione sotto la spinta degli USA per il raggiungimento degli Stati Uniti d’Occidente, penultimo passo per il nuovo ordine mondiale invocato pubblicamente da Bush senior alla vigilia della prima guerra in Iraq. (Clinton darà il colpo di grazia globale con l’abolizione della Glass Steagal).
Mentre sindacati e rivendicazioni democratiche erano già state marginalizzate nel cuore dell’impero negli anni ’80, era necessario negli anni ’90 finire di sterilizzare l’unica terra in grado di produrre Cultura democratica al mondo e che quindi potesse fare resistenza: si spinse per l’introduzione dell’Euro PROPORIO NELLA CONSAPEVOLEZZA che avrebbe disintegrato gli stati nazionali, cioè le uniche identità politiche che possono garantire la vita economica e democratica dei popoli che si autodeterminano (proprio in quegli anni esplodono incomprensibilmente i flussi migratori e la relativa propaganda anti-identitaria “de sinistra”, ormai “destrorsizzata e ri-ideologizzata”).
Tutti gli economisti americani denunciarono la follia dell’€uro ma, parallelamente, le corporation i cui interessi venivano perseguiti da consessi filo-atlantici come il Bildelberg o da consessi mondialisti e commerciali come la Trilateral appoggiavano e supportavano NEGLI INTERESSI DELLE CORPORATION AMERICANE il progetto eurista e europeista in logica egemonica. Altro che concorrenza tra monete!
Infatti storici esponenti di questi consessi come Draghi, Papademus, Monti e i camerieri di second’ordine come Letta, Bonino, Prodi, Padoa Schioppa, ecc. sono tutti filoatlantici ed €uropeisti.
Mario Monti, come si leggeva dal sito della Trilateral fino al Novembre 2011, è dagli anni ’70 committed nel DIFENDERE GLI INTERESSI MATERIALI DELLE CORPORATION AMERICANE IN EUROPA.
Alla faccia di chi crede che l’€ fu progettato contro gli interessi americani e di quei poveri diavoli (collaborazionisti) che si sentono “cittadini del mondo”.
(I marxisti dovrebbero cominciare a comprendere la differenza tra capitalismo e capitalismo finanziarizzato e capire come mai senza gli “obsoleti” stati nazionali con forte radice identitaria il passaggio da uno all’altro è inevitabile).
@gianfranco d’atri
Gli attivisti del M5S sono tutti Euroscettici e molto bene informati: hanno come punti di riferimento divulgativo Bagnai e Mosler.
Il problema sono lo strano duo GRILLO, CASALEGGIO che promuovono tutto ciò che c’è di buono in Italia tranne l’unica cosa che conta a livello nazionale: la politica economica.
Poiché gli unici che possono fare propaganda mainstream sono loro, siamo ormai convinti che facciano da ventriloqui a forze straniere/collaborazioniste.
I messaggi economici del duo sono quasi tutti PUDE e in linea con il resto delle sinistre e del centrodestra.
SantiNumi
Conclusioni:
è evidente che, nella confusione tra le varie lobby che agiscono e si contrappongono in modo scoordinato, quelle più potenti sembrano ben affiatate da tempo. Quindi il datagate pare un teatrino probabilmente scatenato da qualche vassallo con supporto magari del blocco asiatico in funzione anti TTIP.
A parte qualche debole di mente nostrano ormai tutti hanno capito cosa servono questi “accordi di libero scambio”.
Non è un’iperbole: ORWELL E’ ORA.
Robert
@Lumumba
qui c’ è il saggio di giuseppe guarino (che sappia è stato lui a sollevare la questione recentemente)
UN SAGGIO DI “VERITÁ” SULL’EUROPA
http://www.giuseppeguarino.it/pubblicazioni/
Lumumba
Grazie della segnalazione Robert!
Filippo
Signor Raffone, potrebbe darmi qualche link a libri o articoli che trattano più in dettaglio sullo smantellamento del fondo europeo per la R&S della Commissione Santer?
Grazie,
Filippo
Giulio
…”senza per questo indebolire la posizione politica del dollaro, come moneta di scambio internazionale”.
Ne è sicuro? Guardi che dal 2008 a oggi la percentuale in valuta euro, e dunque non USA, dei fondi sovrani è aumentata di quasi il 100%, soprattutto in Estremo Oriente e con la parziale, ovvia eccezione di Taiwan. È principalmente per questa ragione che la FED ha deprezzato il dollaro con una politica di taglio di costo del denaro che non ha precedenti.
P.S. Attendo ancora il suo post sul caso Nazarbayev-Kazakhistan.
Principe Vlad
Egregio dottor Giannuli, Le sottopongo un quesito connesso al tama in discussione. Ogni tanto -raramente per essere precisi- incontro qualcuno che afferma che nel trattato di pace di Parigi (che pose fine alle vicende della IIGM per l’Italia) vi erano clausole segrete e che una di tali clausole imponeva che i servizi segreti italiani non dipendevano operativamente dal (solo?) “governo” italiano, bensì (anche?) dagli ordini degli USA e/o della NATO. Lei che ne pensa? Saluti
aldogiannuli
Principe Vlad
per la verità in base alle condizioni armistiziali (parzialmente riprese dal trattato di pace) l’Italia non avrebbe docuto affatto avere serviuzi segreti.
Quello che Lei dice è contebutoi nell’accordo Demagnetize del 1952
Caruto
L’intervento del Prof. Giannuli e’ da incorniciare e leggere in tutte le aule parlamentari, consiliari e universitarie del Regno (e anche fuori).
Ci potrebbe essere un punto di crisi della logica di sistema: gli USA sono la nazione di riferimento del capitalismo attuale, nel senso che ne garantiscono l’attuazione secondo le modalita’ anche finanziarie che sono state anche ricordate negli interventi. Le altre nazioni, a ruota e sottomesse.
Allora: niente impedisce che la nazione di riferimento entri in crisi per vari motivi, non ultimo il successo dello stesso modello di globalizzazione, e che si renda necessario un qualche intervento politico di regolazione (a quale livello? europeo? negli organismi intergovernativi economico-finanziari?) che ne moderi la logica di sfruttamento delle risorse e delle popolazioni, facendo emergere una qualche volonta’ divergente, anche ma non solo, dei ceti dirigenti europei.
E’ una eventualita’. Anche se la selezione dei ceti dirigenti ha garantito persone molto fedeli, e quindi forse bisognera’ aspettare qualche decennio per vedere se e cosa succede.
Confesso che non riesco a fare valutazioni circa il ruolo che potrebbero avere in questo ipotetico scenario Russia, Cina, Brasile, India. Anche se, pessimisticamente, si potrebbe dire che se queste nazioni spingessero sull’acceleratore della competizione economica, la “logica di sistema” di cui sopra ne verrebbe rafforzata, acuendo le disparita’ a favore dei piu’ forti (in primisi gli USA) a danno dei piu’ deboli (Europa del Sud).
Germano Germani
A proposito di clausole segrete imposte all’Italia al momento della capitolazione da parte dei statunitensi nel 1943.Si narra che a Cassibile al momento della firma dell’armistizio con gli alleati, una di queste clausole segrete, prevedesse che l’agente dell’OSS Mike Buongiorno (poi arrestato dai tedeschi e finito a San Vittore) l’Italia se lo doveva tenere come showmen fino alla sua morte. Ecco spiegato i cinquanta anni per cui ce lo siamo dovuti sorbire prima in RAI, poi in mediaset, per quasi mezzo secolo.Ecco spiegato l’arcano: come un personaggio mediocre, che incarnava la mediocrità dell’uomo comune italiota, ha avuto tanto successo. Naturalmente è una barzelletta, spero che Giannuli me la passi lo stesso. Tante volte dietro la satira e le barzellette si celano delle verità celate ai più.
Datagate, ovvero: a che serve la Nato senza più l’Urss | Informare per Resistere
[…] si sa, scrive Giannuli nel suo blog, l’11 Settembre ha richiesto uno sforzo straordinario di cooperazione nella “lotta al […]