Cucchi, gli operai di Terni e la corporazione giudiziaria

Oggi avrei voluto proseguire il ragionamento sul M5s, ma ci sono due  avvenimenti di cronaca che mi obbligano a rinviare di un paio di giorni, perché non è possibile  passare su certe cose come se nulla fosse: la  sentenza sul caso Cucchi e la carica contro gli operai di Terni. Le due cose sono indipendenti una dall’altra ma hanno un filo che le lega: la brutalità delle forze di polizia che sta raggiungendo livelli da Argentina anni settanta e la sistematica impunità che glielo consente.

La carica di Terni ha avuto aspetti di una bestialità come non si ricorda da lungo tempo, ha coinvolto anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo che è del Pd (a proposito:  ci sarà un parlamentare del Pd che avrà il coraggio di una interrogazione parlamentare in difesa del suo compagno e degli operai? Fortissimamente dubitiamo che ciò possa accadere in quel partito di molluschi).

La polizia si difende accusando un operaio di averlo colpito con un ombrello, ma la cosa è più che dubbia e lo stesso sindaco parla del colpo di un manganello. D’altra parte, difficilmente un ombrello avrebbe potuto provocare la ferita che si nota sul capo di Di Girolamo (in fondo, sia la stoffa che i raggi dovrebbero fare da ammortizzatore e l’asta, si suppone, non sia di acciaio massiccio). La cosa ci lascerebbe perfettamente tranquilli se ad indagare e giudicare fosse una magistratura degna di questo nome, ma a dissipare questa illusione (qualora ancora ne avessimo) arriva la sentenza di ieri sul caso Cucchi che condanna i medici, ma assolve i poliziotti.

Ovviamente non è ancora disponibile la motivazione di sentenza, per cui non sappiamo quale ragionamento abbiano seguito i magistrati, ma siamo molto curiosi di leggere, perché vorremmo sapere attraverso quali arditissimi voli pindarici siano riusciti a bypassare un punto della vicenda: chi ha ridotto Cucchi in quelle condizioni?

Insomma, Cucchi dai medici ci è arrivato con una serie di traumi, poi i medici (che si meritano tutta la condanna che hanno avuto, così la prossima volta imparano a fare da scudo ad altri) hanno pasticciato, cercando più di nascondere il fatto che di curare l’infermo ed il risultato finale è stato questo. Dunque, sicuramente un caso di malasanità, ma non solo questo, perché bisogna capire come e perché Cucchi è arrivato in ospedale.

Leggeremo, ma intanto non possiamo fare a meno di ripassare a memoria una serie di nomi: da Sandri al caso Genova G8 a Pinelli. Raramente, molto raramente –diremmo quasi mai-, la magistratura ha avuto il coraggio di condannare imputati appartenenti alle forze di polizia e, quando lo ha fatto, è stato con guanto di velluto e grande prudenza. Per il caso Sandri, l’agente Spaccarotella è stato riconosciuto colpevole di “omicidio volontario”: 9 anni e 4 mesi (per un omicidio volontario!). Nel caso Aldovrandi, i 4 agenti di Ps sono stati condannati per “eccesso colposo in omicidio colposo” (sic!): 3 anni e 6 mesi (e senza neanche l’interdizione dai pubblici uffici, per cui, finita la pena questi rientrano nei rispettivi corpi, perché nessun ministro dell’interno ha pensato a radiarli con un procedimento disciplinare).. Genova per il mattatoio della Diaz: 25 poliziotti colpevoli di reati vari: da 3 a 5 anni.

Insomma poco più che pene da reati bagatellari, quando proprio non c’è l’assoluzione piena. La sensazione è quella di un tacito patto di non aggressione fra due corporazioni, per il quale una ha carta bianca senza alcun limite in cambio dei servigi che rende all’altra.

Il fatto è che il guasto profondo del nostro sistema costituzionale sta proprio in un assetto di poteri che ormai è del tutto degenerato. L’Italia ha la caratteristica di un sistema giudiziario basato sull’autogoverno della magistratura, come garanzia della sua indipendenza dal potere politico, realizzato attraverso un Consiglio Superiore eletto per 2/3 dagli stessi magistrati. Questo ordinamento fu attuato solo nel 1958 ed, occorre riconoscere, che, per qualche tempo, esso è effettivamente servito ad attenuare la pressione della classe politica sulla magistratura, garantendone una certa indipendenza. Che, tuttavia, non si è mai tradotta in un vero limite al potere politico ed all’amministrazione che hanno sempre goduto di un occhio di riguardo. Anzi, sino alla rottura di “Mani pulite”, va detto che la magistratura si è sempre mossa in  rotta di collusione con il potere politico. Dopo le cose sono mutate, ma per ragioni ed in modi di cui occorrerebbe discutere a lungo.

Qui ci limitiamo a dire che, nel frattempo, il sistema dell’autogoverno è degenerato ed ha avuto prevalenti effetti di segno negativo: abbiamo assistito alla nascita di una corporazione giudiziaria sempre più chiusa ed autoreferenziale, afflitta da devastanti pratiche nepotistiche, con una produttività sempre più inadeguata ed una giurisprudenza spesso assai discutibile. Per di più, negli ultimi tempi, abbiamo assistito anche a scontri interni che ci hanno confermato un’ immagine assai deprimente.

Sin qui la magistratura ha goduto di uno straordinario pregiudizio favorevole, in particolare da parte dell’opinione pubblica di sinistra che, dopo tangentopoli, ha sognato il “giudice buono” che l’avrebbe liberata del Cavaliere, come aveva fatto con la classe politica di pentapartito alla fine della Prima Repubblica. E gli attacchi sgangherati della destra, il cui garantismo peloso nasconde solo una sostanziale pretesa di impunità, hanno confermato nella testa della gente questo pregiudizio per cui occorre difendere la magistratura a tutti i costi e qualsiasi cosa faccia. E’ nato un fastidioso populismo giustizialista che pretende il rispetto delle pronunce giudiziarie sempre e comunque.

Capiamoci: è ovvio che nella normalità dei casi le sentenze vadano rispettate, ma questo non significa sempre e senza distinzioni. Se una sentenza è palesemente ingiusta, fa strame dell’elementare buon senso, si basa su palesi violazioni procedurali e grida vendetta al cospetto di Dio (per usare una espressione che renda l’idea) come si fa a non rivoltarcisi contro?

E, per proseguire, se il magistrato è una bestia che non sa dove sta di casa il diritto (e ce ne sono, ce ne sono…) possiamo sbatterlo fuori? Se un magistrato è un corrotto, possiamo spostarlo dal suo ufficio alla  galera? Se un magistrato non decide una causa e la rinvia per 37 volte senza nessun plausibile motivo, possiamo assumere provvedimenti disciplinari adeguati e, se insiste, licenziarlo?

Queste mi sembrano semplici affermazioni di buon senso, ma ormai sembrano eresie impronunciabili, perché si fa una gran confusione. Intanto questa immagine “eroica” della magistratura baluardo della democrazia si basa sull’operato di un ristrettissimo gruppo di magistrati inquirenti, dimenticando che le Procure inerti sono molte di più. In secondo luogo, non si tiene presente che la magistratura inquirente è solo una parte, neppure maggioritaria, della magistratura penale e che lo scandalo vero della nostra giurisdizione sono proprio i collegi giudicanti.

Infine ci scordiamo troppo spesso che il grosso della magistratura non sta nel penale ma nel civile dove il funzionamento è quanto di peggio si possa immaginare: tempi medi superiori agli 8 anni per una sentenza definitiva, la giurisprudenza del lavoro in gran parte favorevole ai datori di lavoro (guarda un po!), sezioni fallimentari che -diciamo così- non profumano di bucato…
Occorre prendere atto che la giustizia è una delle principali emergenze nazionali e non perché processa troppo Berlusconi (semmai lo fa troppo poco, male e più lentamente di quel che sarebbe necessario), ma perché è inefficiente, tardiva, ambigua ed ha perso ogni autorevolezza. D’altro canto, una magistratura che non riesce a condannare neppure i responsabili delle stragi che autorevolezza volete che abbia?

Per tornare a livelli minimamente decenti, almeno sul piano della durata dei processi civili (non dico altro) è necessario superare l’attuale modello costituzionale. Con tutta la gradualità opportuna, è necessario tradurre in pratica quella formuletta di rito: “In nome del popolo italiano”. Se la giustizia deve essere amministrata in nome del popolo, occorre trovare un modo che renda i magistrati responsabili di quello che fanno di fronte al popolo. Le forme possono essere diverse e smettiamola con il solito ritornello per cui se non c’è il Csm eletto in casa dai magistrati, l’alternativa è la subordinazione alla politica. Nel mondo esistono sistemi molto diversi: negli Usa la magistratura è in buona parte elettiva, in Francia c’è un Csm nominato dal Presidente, in Giappone la lista dell’organismo simile al Csm è sottoposta a referendum popolare, in Inghilterra e Spagna il ruolo più delicato è giocato dal Re, in Svezia le funzioni sono divise fra l’omologo della Corte costituzionale e altri organi giudiziari. Per l’Italia penso si potrebbe studiare qualcosa di più adatto alle condizioni ambientali (ad esempio personalmente ho molti dubbi sull’elettività dei magistrati). Insomma, pensiamoci, ma l’attuale condizione di totale irresponsabilità della magistratura è una anomalia italiana che va cancellata.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (27)

  • Aldilà degli specifici casi che fai bene a citare, rimane il problema di fondo di un sistema giudiziario che non funziona.
    Apprezzo i tuoi tentativi di individuare un meccanismo elettorale adeguato per l’organo di governo della magistratura, ma temo che il punto stia altrove, in una bassa qualità dell’ethos della nostra società.
    So che tendo a ripetermi, ma già in un problema specifico come questo, si palesano i limiti del liberalismo che pretende di tenere ben separate la morale privata dall’etica collettiva, negata ed affidata solo ai rigori della legge.
    Come lamentarsi poi se un personaggio come Berlusconi, tramite le sue TV e quindi il suo potere mediatico, influenzi così profondamente l’ethos, come meravigliarsi se tutti i soggetti detentori di un potere ragionino in termini di difesa dei privilegi propri e di quelli della loro casta?
    L’ethos esiste sempre, nasce dalla natura sociale dell’uomo, e negarne l’esistenza significa solo abbandonare la società all’influenza dei potenti di turno e dei loro interessi privati.

  • “Collaborazione. Io l’insulto. Tu lo tieni, lui gli mena, noi aiutiamo e voi guardate se essi arrivano.” (Marcello Marchesi)

    La sentenza proclama l’impunità di un omicidio a responsabilità distribuita; e se ne fa così partecipe. La conoscenza della legge, e una buona coordinazione tra caste e camarille, che certo non manca, permettono di ottenere, come in questo caso, una violenza senza soggetto. E’ una forma di violenza ossequiosa delle regole che disprezza: come un serpente, si avvolge e si conforma ai codici per minimizzare le responsabilità mentre massimizza il danno alla vittima. Sua caratteristica perversa è che più sono i soci e i complici, maggiori sono sia il danno alla vittima sia l’impunità. E’ uno dei vanti nascosti di tanti tutori dell’ordine e della legalità; e anche di quei medici (e infermieri) capaci di scordarsi in massa ardui concetti scientifici come quello per cui se un ricoverato non viene alimentato le sue condizioni peggioreranno e alla fine morirà.

  • L’indipendenza della magistratura dal potere politico funziona come l’indipendenza della Banca Centrale dal medesimo. Lì per lì sembra una buona idea, una garanzia di libertà e di equità. Poi ti accorgi che l’indipendenza serve a dipendere meglio da a) poteri innominati, anche stranieri b) ambizione di minoranze ben organizzate all’interno dell’istituzione, che si collegano ai poteri di cui al punto a).

  • I quattro assi della moralità

    Cucchi è stato particolarmente sfortunato: la collaborazione illecita tra polizia, medici e magistrati dà luogo a un composto altamente venefico. (Quando poi anche i preti fanno parte della combine, la tossicità da agenzie morali colluse è ulteriormente potenziata). Senza tale collaborazione, non solo i responsabili sarebbero stati adeguatamente condannati; ma Cucchi sarebbe uscito vivo dalla disavventura. Al di là di questo caso, andrebbe riconosciuta sul piano politico la pericolosità della corruzione che si annida in quelle forze, e in quelle caste, che si presentano come agenzie morali, e alle quali la gente quindi si aggrappa; e l’effetto sinergico delle collusioni tra agenzie morali; che si vogliono, nel caso della magistratura, indipendenti. Gli studiosi di storia contemporanea dovrebbero riconoscere che, con l’implosione delle forze politiche tradizionali, è emersa dalla collaborazione tra agenzie morali una entità a più teste, polizia, medicina, magistrati – e, non ultimi, preti – strumento dei poteri che comandano davvero sull’Italia, che sta pesando nel determinare il futuro del Paese. Es. il caso Ilva:

    http://menici60d15.wordpress.com/2013/05/21/ilva-dal-cancro-nascosto-al-cancro-inventato/

    O la truffa delle staminali:

    http://menici60d15.wordpress.com/la-frode-delle-staminali/

  • La divisione dello stato in tre poteri era un’idea illuministica di assoluto buon senso e venne universalmente accettata ed applicata .
    Purtroppo il rovescio della medaglia è stato la nascita di autentiche caste.
    In particolare il connubio magistratura-forze dell’ordine non potrebbe essere mai ripudiato dai nostri giudici. Chi li scorterebbe ? Chi porterebbe avanti le loro indagini ? Per cui poliziotti , carabinieri ecc. hanno diritto ad un occhio di riguardo quando si trovano in un’aula di tribunale.
    Poi ci sono gli utenti della giustizia di serie b: immigrati,piccoli spacciatori e tossici, ultras delle squadre di calcio, operai sulla soglia della disoccupazione e chi più ne ha più ne metta.
    Del resto credo che anche negli USA, dove la magistratura è elettiva , le cose non siano poi così diverse.
    Altrimenti perchè le carceri americane sono affollate da negri e latino americani?
    Io ormai sono convinto che ottiene giustizia solo chi “conta”.

  • Quella di Terni è stata solo una delle tante scaramucce che avvengono di tanto in tanto, in occasione di pubbliche manifestazioni pubbliche. Che un corteo con a capo il sindaco, voglia occupare una stazione ferroviaria e bloccare la relativa circolazione ferroviaria, è un fatto legale? Cosa devono fare le forze dell’ordine, sedersi anch’esse sui binari? Suvvia Giannuli questa volta,hai cannato di brutto!In tutti gli stati del mondo la polizia si scontra coi dimostrati, sotto tutti i regimi,in ogni tempo e luogo, manganella i riottosi, anche nei paesi democratici come gli USA o l’Inghilterra.Certo poi esistono casi eclatanti come Spaccarotella,che è stato condannato, il G8 di Genova con relative condanne per i responsabili.Non capisco perchè i poliziotti dovrebbero scontare pene più severe,nel paese in cui tutti i terroristi degli anni di piombo, sono fuori di galera. Per quanto riguarda Aldovrandi il sindacato di polizia che difende i poliziotti e non i pregiudicati, ha chiesto che venisse applicato il decreto svuota carceri anche per i poliziotti. Apriti cielo!Questa mentalità da oltranzista di sinistra Giannuli, ti squalifica come studioso e ricercatore storico serio e preparato.

  • Ha ragione Camilleri, quando dice che l’italiano medio ama il fascismo. La frase “LEI NON SA CHI SONO IO” in Italia e’ perfetta. D’Alema, Berlusconi, Di Pietro,sono tutti piccoli Duci. Il parlamento e il Senato sono pieni di gerarchi sempre a disposizione pur di diventare qualcuno. In realta’ sono uomini fisicamente ma psicologicamente sono degli adoloscenti, a volte dei bambini, tutti presi dal dimostrare che hanno un membro duro in mezzo alle gambe e che quindi sono potenti. Coscienza sociale ? Mai pervenuta !!!

  • @Buffagni
    Io veramente non mescolerei le cose, mi pare si tratti di questioni totalmente differenti.
    Sull’indipendenza delle banche centrali, non v’è dubbio che sono contrario e mi pare che i fatti dimostrino la scelleratezza della scelta. Evito di approfondire sull’errata concezione del denaro che mi pare ci stia dietro, perchè il discorso ci porterebbe lontano.
    Sull’indipendenza del potere giudiziario, non ho motivi per esserne contrario, mi pare una cosa che dovrewmmo dare per scontato se crediamo all’ordinamento democratico. Il problema è che anche un potere unico in un clima di bassa qualità dell’etica collettiva non potrebbe che costitutirsi in oligarchia. Invece di avere tante oligarchie separate, ne avremmo una sola, anche peggio direi.
    Insomma, il problema morale a mio parere non può essere messo da parte, crederlo è una di quelle cecità ideologiche che l’umanità si è trovata a sposare nella sua storia. Prima ne usciamo e meglio è.

  • Le motivazioni della sentenza indicheranno chi è l’autore delle percosse a Cucchi che ne hanno causato la morte, perchè Cucchi è entrato in cella in piedi senza percosse e ne è uscito orizzontale massacrato. Quindi lì dentro qualcuno l’ha massacrato.
    Dalle condanne la sentenza dice: non è stato nessuno, è stato solo curato male. Ma la cura omessa o mala dei medici è un fatto concausa successivo alle percosse, che si aggiunge. Neanche prevalente.
    Quindi se non è stato nessuno a massacrarlo, l’unica è che sia stato Cucchi che si è automassacrato da solo. La motivazione allora deve provare come, quando, con quali mezzi di contusione e modalità. Visto che già con Pinelli le sentenze parlarono del autosuicidio da malore attivo, non escludo che dica una minchiata simile.

    L’intoccabilità della magistratura – in cui sono caduto anche io, lo ammetto – è nata dalla ipersopravvalutazione del testo costituzionale che stabilisce che l’azione penale è obbligatoria e che i PM sono indipendenti e magistrati. In realtà sappiamo che alcune indagine son fatte altre no, che i PM di Roma sono + vicini al potere di quelli di Milano etc….
    Gli attacchi di Craxi e poi Berlusca per far saltare queste norme pro impunità loro, ci hanno fatto schierare dalla parte dei giudici.Ci siamo illusi nella giustizia della magistratura democratica. E ora siamo a questo punto.
    In verità, i giudici sono dei burocrati statali strapagati e inefficaci. E quindi si comportano come tutti i burocrati statali, tranne una piccola minoranza. Ci siamo capiti.
    Riformare la giustizia significa toccare i privilegi di avvocati e giudici.
    Lo sapete che mentre ai dipendenti pubblici lo stipendio è bloccato da anni, i giudici hanno avuto un aumento del 3%? per loro non vale la spending review. I sindacati i partiti M5* ssshshhh tutti zittini. Se no gli fanno le indagini e tutti hanno cause processi in ballo ;-)….
    Ma siccome in parlamento ci sono solo professori universitari giudici avvocati, non faranno mai una riforma contro i loro privilegi. E si continuerà così Madama la marchesa. Intanto le imprese estere non vengono ad investire in Italia anche per quello: che i tempi e le bizzarrie della giustizia italiana rendono troppo aleatorio tutto. Di fatto per recuperare un credito è meglio affidarsi alla mafia. Seria affidabile veloce.

    Per quanto riguarda la celere, questa esegue gli ordini del governo. Sono addestrati in tutti gli stati a menare di brutto. Politicamente infantile lamentarsi di essersi beccati le manganellate a mani alzate. O fai le manifestazioni come fanno nei paesi arabi o si faceva negli anni 70 qui, coi rischi conseguenti, o è meglio che ne stai a casa a farti i fatti tuoi.

  • Maurizio Melandri

    Compagno Aldo,
    perché parlare dell’Argentina anni ’70?
    Me li ricordo solo io i contadini del sud ammazzati subito dopo la II Guerra Mondiale (e non solo da Cosa Nostra)?
    Me li ricordo solo io i morti del ’60? L’anarchico Serantini? I morti di Avola? I camion della polizia che caricavano la manifestazione in corso II marzo il 17 aprile 1975? O i compagni picchiati a San Vittore per molti giorni, molti di più che a Bolzaneto?
    No se li ricorda anche Jacopo Fo, che ritiene che oggi si stia molto meglio di 40 anni fa e ha ragione.
    Non è stata una carica pesante quella di Terni, ho visto il filmato, e nemmeno quella di Genova fu veramente pesante come carica, ma basta cercare il filmato (in rete si trova) di quel maledetto 17 aprile per vedere cariche pesanti.

    Dunque? Niente di nuovo sotto il cielo, il disagio sociale è destinato ad aumentare, dunque aumenterà il conflitto sociale e lor signori si stanno preparando, stanno mandando segnali chiari a chi dovrà occuparsene. Torneremo ai nostri anni ’70 quando Saltarelli, Franceschi, Zibecchi etc etc morivano in manifestazione.

    A meno di miracoli, ovviamente, tipo che dal congresso di Rifondazione venga fuori un gruppo dirigente serio e competente che riesca ad ottenere, grazie alla spinta del conflitto, una politica economica migliore. Ma appunto parliamo di miracoli

  • @Germano Germani
    Non si esige di più, anche se il buonsenso lo auspicherebbe, semplicemente si desiderà che ha parità di reato corrisponda una pena altrettando uguale a chiunque.
    Semmai il fatto che il reato venga commesso da un appartenente alla forze dell’ordine costituisce un’aggravante, in quanto sono addestrati, hanno i mezzi e la preparazione per fare male, anche uccidere, quindi parlare di eccessi equivale ad ammettere che non sono preprarati, non sono idonei per quel lavoro e come accade in un qualsiasi rapporto di lavoro, quando non si è capaci di svolgerlo si viene lasciati a casa.

  • Caro prof, non le pare di averla fatta un pò fuori dal vaso stavolta? Allora sicuramente la magistratura è una corporazione, del resto in Italia tutto è corporativizzato, non vedo perchè la magistratura dovrebbe essere l’eccezione. Parlare di nepotismo però mi pare una boiata clamorosa, forse più calzante come termine per gli atenei dove si entra realmente solo ed esclusivamente per cooptazione (poi se sei anche bravo meglio ancora). I raccomandati ci sono e ci saranno sempre ma far diventare la raccomandazione la regola ce ne passa. In famiglia abbiamo un magistrato e ci è diventato senza raccomandazioni o natali illustri. I suoi colleghi sono quasi tutti senza natali illustri, tra l’altro tra le poche eccezioni ci sono anche personaggi molto ma molto dotati. Quando ho studiato per magistratura anche io ho conosciuto parecchi colleghi di studi che poi sono diventati giudici e tranne uno (peraltro un ragazzo in gamba) sono tutti senza zii (o padri) in alto loco. Sicuramente c’è il caso emblematico (ed indegno) di Michel Martone, ma mi sa che il calibro che ha usato per il suo post odierno sia un tantino anticonvenzionale.
    Che la magistratura sia uno dei problemi di questo Paese è altrettanto evidente. Che sia un problema facilmente risolvibile lo dimostrano i Tribunali di Bolzano e di Torino (come mnostrarono quelli di Report). Tuttavia la lunghezza dei processi in Italia vede sotto accusa un sistema di cui la casta dei magistrati costituisce forse la causa inferiore, se si considera l’armata ipertrofica degli avvocati, gli amministrativi che lavorano nei tribunali, il Ministero che negli anni nulla ha fatto per celerizzare le cause.
    Ora le faccio una domanda: in un sistema marcio come quello italiano lei preferisce che a controllare la magistratura siano i magistrati stessi oppure Bersani e Berlusconi? Io penso che se il sistema del CSM non sia affatto cattivo, ma le leggi che lo riguardano debbano essere applicate tutte, senza eccezione (e magari una limatina allo stipendio non ci starebbe male).

    • 1° la magistratura è una corporazione, però siccome tutti sono corporazione, teniamocela così: bel ragionamento! Così non cambierà mai nulla. Per di più, se c’è un organismo dove questo non può essere tollerato è pèroprio quello cui è affidato il controllo sull’applicazione della legge
      2° il nepotismo: abbiamo esperienze diverse, ma siccome la sua parola vale quanto la mia e bvice versa, che ne dice di una commissione parlamentare di inchiesta per scoprire quanti figli e nipoti di magistrati (le amanti sono meno accertabili…) vincono il concorso? E come funzionano le scuole di preparazione al concorso?
      3° i docenti universitari fanno un reclutamento scandalosamente nepotistico: e chi dice il contrario? Se mi segue sa che ho sempre detto che il reclutamento universitario è una cosa stomachevole.
      4° I casi di Bolzano e di Torino li conosco e mi confermano che se si vuole le cause possono non durare una etermnità e non è solo questione di organici (questione che pure c’è ma rischia di diventare l’eterno alibi).
      5° legga bene l’articolo: non dico affatto di sostituire il controllo dei magistrati da parte dei magistrati con quello dei politici sui magistrati (e questa sua svista riprova che la gente di solito legge solo quello che vuole leggere… o no?!) io descrivo un ventaglio di soluzioni attuate da altri paesi che non mi sembrano meno democratici del nostro. Per cui smettiamola con questo argomento dell’autogoverno come unica alternativa al controllo dei politici. Ma, per accettare la sua provocazione, le dico che persino il controllo dei politici sarebbe preferibile alla situazione attuale, in primo luogo perchè la soluzione peggiore è sempre quella che affida la scelta dei controllori ai controllati e i magistrati non fanno eccezione. In secondo luogo perchè Bersani e Berlusconi, bene o male (più male che bene) sono eletti e c’è sempre la possibilità -almeno teorica- di cambiarli mentre i magistrati sono inamovibili.
      In definitiva: se questo è un paese marcio la colpa è certamente dei politici ma, prima ancora, della magistratura che nion è stata MAI all’altezza del suo compito (o le pare normale che con una sola discutibile eccezione, non sia stato mai risolto un caso di strage?). Insisto su un punto: lei lo sa cosa succede nelle sezioni fallimentari?
      Morale: è arrivato il momento di bastionare le cklassi dirigenti di questo paese e la magistratura è una parte di queste classi dirigenti… per cui…

  • Per quanto riguarda l’impunità degli agenti di pubblica sicurezza concordo sul fatto che incidenti come quello di Cucchi non ci debbano essere perchè come diceva Roy Scheider in Tuono Blu lo scarto è accettabile finchè non sei tu quello scarto. Però visto che lei mastica decisamente bene il diritto le faccio presente che in Italia c’è una disciplina della legittima difesa paradossale, praticamente c’è legittima difesa ed uso legittimo delle armi solo nel caso in cui ti stanno sparando addosso e per miracolo le pallottole non ti colpiscono. Consideriamo anche la facilità con cui gli arrestati escono di galera. Se ci caliamo nelle condizioni in cui opera la Polizia non dovrebbe essere difficile capire il perchè della tendenza a proteggere i poliziotti quando la fanno fuori dal vaso. Vi ricordate ad esempio la manifestazione in cui morì Carlo Giuliani? Lì diedero tutti il peggio di sè, ivi compresi politici ed istituzioni che fecero di tutto affinchè ci scappasse il morto per specularci sopra. Non è giusto che poi chi si trovi al posto sbagliato nel momento sbagliato vinca la lotteria del capro espiatorio.

  • Professore io sono dalla sua parte, la funzione giurisdizionale è molto importante perchè ivi si gioca il concetto di giustizia ed equità nonchè, cosa forse ancora più importante, la clausola di chiusura del sistema (l’estremo controllo nelle istituzioni). Tuttavia non è l’unica casta a svolgere un servizio delicato: al di sopra di loro ci sono i politici, più in alto la casta dei giornalisti che avrebbero il compito di spiegare ai cittadini cosa succede e controllare le istituzioni, ancora al di sopra ci sono i medici che hanno nelle mani la salute e la vita di persone deboli, ancora più in alto ci sono le forze di sicurezza ed armate che hanno le armi e possono uccidere e neutralizzare chi li volesse fermare. Allo stesso livello poi c’è la casta degli avvocati. Immediatamente sotto ci sono gli atenei che dovrebbero formare al massimo grado le nuove generazioni. Poi c’è la casta dei sacerdoti cattolici che è trasversale. Potrei continuare menzionando servizi fondamentali i cui esercenti sono costituiti in potenti lobbies. Ora io penso che in un sistema in cui se vuoi sopravvivere non puoi fare altro che adeguarti oppure fare l’eroe e autocondannarti sia più che giustificabile chiudersi in casta, dopo tutto abbiamo ereditato questo sistema dal fascismo, non lo hanno certo costruito i giudici. Del resto può vedere tutti i cittadini non costituiti in casta che fine fanno: pagano le tasse per sè e per gli evasori, vengono presi in giro se non peggio, sono spesso usati come capri espiatori o mandati direttamente al macello da uno Stato erculeo coi deboli ed invertebrato coi forti.
    A mio modesto parere non si può “iniziare” con riformare un settore solo… ogni settore reagirà con violenza per non perdere i privilegi e se li perde sarà danneggiato nel confronto colle altre caste che i privilegi non li hanno persi ancora. Bisognerebbe contemporaneamente riformare tutti i settori che non vanno a causa di privilegi corporativi in modo da mantenere un equilibrio tra i diversi gruppi.
    Poi prof. l’articolo l’ho letto senza capire quello che volevo io, ma io vedendo come tutti gli organi direttivi e di controllo e garanzia siano direttamente o indirettamente di nomina politica credo che abolire il CSM irrimediabilmente porterebbe al controllo della magistratura da parte della politica e non penso affatto che quando diceva che sarebbero meglio B&B a controllarli era davvero convinto di quello che diceva! ;=) Una cosa però gliela concedo: l’inamovibilità! Secondo me sarebbe opportuno per magistrati e docenti universitari una durata in carica per massimo 4 o 5 anni e poi un altro bel concorso, così sarebbero costretti a continuare a studiare e colpi di fortuna o di raccomandazioni sarebbero più difficili da verificarsi.

    • Mirko: scusi ma perchè dovrebbe essere così automatico il passaggio dal sistema autoreferenziale attuale al controllo da parte dei politici? Mai sentito parlare di controllo popolare sulla giustizia? Badi che non penso a soluzioni populiste o da tribunali giacobini…

  • In verità ho un magistrato in famiglia, credo l’unico in Italia che non ha iniziato a fare corsi di preparazione perchè il CSM lo ha vietato (mentre i colleghi se ne fottono e omettono anche di pagarci sopra le tasse) ed è contrario agli incarichi extragiudiziari (l’idea di rimettere i concorsi anche dopo aver superato il primo è sua). Ho quindi conosciuto (di persona) molti dei suoi colleghi che non hanno santi in Paradiso e sono tutte persone serie. Poi ci sono i miei amici ex colleghi di corso… le ripeto non si lasci suggestionare dai casi di malagiustizia che legge sui giornali, fa più notizia un caso del genere che tanti casi come quelli di Torino e Bolzano. Per quanto riguarda i corsi di preparazione poi lei ha perfettamente ragione, e la ha a cominciare da quelli di grido di giudici manager miliardari, per finire con quelli seguiti da pochi studenti. E’ sempre un piacere.

  • Scusi nella fretta ho omesso che non è l’unico ad essere contrario agli incarichi extragiudiziari… c’è almeno un altro suo collega.

  • Professore, non riusciamo a portare una sola e dico una sola riforma seria a compimento senza annacquarla con compromessi che anzichè ridurre le ingerenze illecite le aumentano e lei crede che i politici attuali che hanno consolidato questa specie di regime si lasceranno scappare l’occasione ghiotta di lottizzare anche la magistratura? E poi il popolo italiano è talmente incapace di capire quello che succede sotto i propri occhi che per un sistema di controllo popolare sarebbe necessario preliminarmente un lungo periodo di rieducazione da parte di stampa e giornalismo serio come negli USA. Io stesso da quando ho cominciato a seguire il blog di Grillo, il suo e a leggere un pò di storia mi sono ulteriormente reso conto di non capire il resto di straniente di politica e tutto il resto… figuariamoci l’italiano medio intossicato cronicamente dalla D’Urso, Fede, De Filippi, Vespa, Floris ed abituato a vedere porcate di ogni tipo. Figuriamoci quelli che credono che le Torri gemelle le hanno fatte esplodere cogli esplosivi (e, incredibile ma vero, sono tantissimi, ce ne sono addirittura in ufficio dove lavoro). Non si può riformare un solo organo ma curare tutto l’organismo Italia, questo a parer mio.

  • Tutti gli sputasentenze (queste si irrevocabioli e che non amettono appelli) che imperversano su questo blog e che denunciano la solita ottica da oltranzisti di sinistra, perché non replicano alle deduzioni di Germani? Il sindaco di Terni che si è beccato una manganellata sulla testa, era autorizzato ad occupare la stazione ferroviaria e bloccare il traffico dei treni? Cosa dovevano fare gli agenti sedersi anche loro sui binari? Un sindacato di polizia che difende i poliziotti e non i pregiudicati, ha chiesto l’applicazione del decreto legislativo detto dello svuota carceri per gli agenti condannati per il noto caso Aldrovandi. Perchè i poliziotti non possono usufruire del decreto svuota carceri, mentre assassini,spacciatori,stupratori, ladri,corrotti,terroristi (tutti in circolazione liberi da decenni)si? Io rammento che in tutti gli stati del mondo,sotto qualsiasi regime,tutti i manifestanti, vengono regolarmente manganellati dai poliziotti,una cosa che non capisco,é perché in Italia sia tutto ciò considerato scandaloso, o sinonimo di fascismo, anche quando i manganellati sono i fascisti stessi (Alemanno docet).

  • Caro Maffei, io per quanto riguarda le manganellate sono molto più di destra di Heydrich e trovo sacrosanta la sua osservazione sull’occupazione dei binari, che tuttavia le ricordo è stata depenalizzata come figura criminis (andrebbe ripenalizzata e soprattutto perseguita senza se e senza ma).
    Per il caso Aldovrandi però la cosa semplicemente vergognosa è che un sindacato di Polizia vada a manifestare sotto le finestre della madre di un ragazzo palesemente trucidato per niente. Per le manganellate date nel mondo io poi farei dei distinguo in quanto finchè vengono percossi i delinquenti che approfittano delle manifestazioni per darsi al saccheggio la cosa mi sta più che bene (io userei metodi più sbrigativi a dire il vero…), quando però vengono pestate persone disarmate che non stanno facendo qualcosa che legittimi la repressione ci dovremmo preoccupare un pò tutti. Credo che le critiche in questo blog siano mosse alla facilità colla quale in Italia i poliziotti la fanno franca in questi casi (la condanna per l’omicidio Aldovrandi non dovrebbe essere un unicum), mentre nel resto mondo civile quando vengono commessi simili gravi errori il sistema interviene per ammonire chi gira armato di evitare di perdere il controllo della situazione. Credo si vogliano fare dei distinguo.
    Ad essere manganellato a morte potrebbe un giorno essere lei o suo figlio.
    Le ricordo inoltre che la pena di morte inflitta per “eccesso colposo” dovrebbe essere proporzionata alla colpa specie se a comminarla sono delle persone in mezzo alla strada con un distintivo sulla divisa in assenza di contraddittorio. Per l’uguaglianza dei poliziotti innanzi alla legge svuota carceri concordo con lei, vergognoso è che ci sia un dcr. svuota carceri, vista la difficoltà di riempirle.

  • Anche se in ritardo vorrei continuare a parlare di Guariniello / Eternit.
    Qualunque sistema è composto da persone le cui qualità vanno dallo scarso all’ottimo. Ma la giustizia, purtroppo, si può ottenere solo quando un buon magistrato lavora in un sistema giudiziario che gli permette di lavorare. Non voglio togliere nessun merito a Guariniello, che è un ottimo magistrato e che avrei visto volentieri come presidente della repubblica, però la sua attività dimostra che in Italia, se si vuole e se si è abbastanza onesti e determinati, l’indipendenza della magistratura esiste e si riesce a processare qualunque potere. Qualunque riforma della magistratura si voglia NON deve intaccare questa indipendenza.

  • Caso Cucchi, cariche di Polizia, Corporativismo Giudiziario.. ragionamenti patetici.. di chi non sa cosa dire se non quello di cercare comunque un colpevole ad ogni costo..non importa chi o da che parte sia. Ma poi quando i media individuano qualcuno ecco qua i commenti. Se quel colpevole mi è simpatico allora non è giusto , se invece mi è antipatico allora e giusto. Sai cosa penso e cosa consiglio? ” L’esempio è il più potente mezzo educativo” iniziamo a parlare di meno e ad essere un esempio per gli altri nella quotidianità.. troppi bla! bla! bla! Qualcuno disse . Non giudicate e non sarete giudicati”..

  • @ Leonilde. La medicina sta prendendo il posto dell’industria come forma di sfruttamento; spesso a scapito della salute. Credo che sulla posizione della magistratura davanti a reati contro la salute sarebbe salutare non credere alle favole, ma recuperare il concetto marxiano di “sovrastruttura”; sembra che i primi ad averlo dimenticato siano quelli di provenienza comunista.

    Le ingiustizie e i reati contro la salute vengono perseguiti se e quando conviene al capitale; altrimenti sono coperti e protetti; in alcuni casi, impedendo a chi si oppone non solo di lavorare, ma di campare. Se possibile, date le attenzioni che i tutori della legalità mi riservano, preparerò un scritto per illustrare il complesso di motivi utilitaristici che ritengo abbiano portato a sdoganare, dopo tanto tempo, la tossicità dell’amianto, consentendo l’azione giudiziaria, comunque meritoria (ma non assolutoria); e come contemporaneamente nuovi danni alla salute siano attivamente promossi e aiutati mediante un’attività criminale delle istituzioni, magistratura compresa.

    Sono d’accordo sui rischi di strumentalizzazione delle richieste di controllo dell’operato dei magistrati (il controllo dovrebbe essere in primo luogo preventivo, penso: http://menici60d15.wordpress.com/2011/04/01/il-celibato-dei-magistrati/). E sulla necessità di tutelare l’indipendenza della magistratura; sia dalle forze esterne, sia dalle pratiche venderecce interne.

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