Cronaca di un paese allo sfascio
Ormai è evidente anche ai ciechi, ai sordi ed ai paraplegici che, in Europa, di Berlusconi non ne possono più, e che la richiesta all’Italia di un supplemento di manovra è solo un modo per rendergli difficile la vita, nella speranza che se ne vada. D’altra parte hanno ragione: voi discutereste delle misure per salvare la moneta comune, con uno che di giorno pensa solo alle sue vicende giudiziarie personali e di sera alle escort che deve incontrare? L’immagine del paese è a pezzi ed all’estero di parla di Berlusconi solo per ridere.
La bordata delle 100.000 intercettazioni da Bari fa emergere un liquame da ribrezzo, in un altro paese con un millesimo di quella roba non potrebbe resistere in carica neppure un consigliere comunale, figuriamoci il Capo del Governo. Qui non succede quasi nulla.
Anche il Presidente della Repubblica sembra non avere nulla da dire. Certo: la Costituzione non dà al Capo dello Stato il potere di dimissionare il Presidente del Consiglio. Ma, in considerazione dell’assoluta eccezionalità della situazione, ci si attenderebbe che il Quirinale usasse il suo potere di “moral suasion” per convincere Berlusconi a farsi da parte e, fallito questo tentativo, che il Presidente della Repubblica vada in Televisione a dire apertamente al paese che il Presidente del Consiglio non ha più la sua fiducia, invitando pubblicamente il Parlamento a trarne le dovute conseguenze.
Ma sappiamo tutti che non è Napolitano l’uomo capace di certe assunzioni di responsabilità.
D’altra parte, la maggioranza parlamentare appare evanescente: se l’uomo di Arcore può sempre contare sulla sua corte di manutengoli, nel suo stesso partito sono evidenti i segni di sfilacciamento.
E peggio ancora va alla Lega, dove Bossi lancia di nuovo l’appello alla secessione per evidenti motivi di bottega interna: dovendo fronteggiare la fronda maroniana e lasciare il partito all’erede (Trota I°), riprende in mano l’antico motivo secessionista, per dimostrare alla base che quello duro e puro è lui e non l’infido ministro dell’Interno che invita alla crisi di governo. Miserabili baruffe di bottega, di cui non metterebbe conto parlare se non fosse che si tratta di uno dei membri più influenti del governo e che questo contribuisce a distruggere la credibilità anche finanziaria del paese, in un momento in cui dobbiamo convincere gli altri a comperarsi i nostri titoli di Stato. Voi investireste nei bond di un paese che discute se dividersi o meno e che, quindi, non si sa come si dividerà il debito e chi lo garantirà?
D’accordo: è la sparata di un buffone non più lucidissimo, ma all’estero non sono tenuti a saperlo e, comunque, l’idea che un buffone del genere sia membro autorevole del governo, di per sè non invita all’ottimismo sull’affidabilità di quei titoli di debito.
E, quel che è peggio, non si trova uno straccio di Procura della Repubblica che apra un fascicolo su Bossi, visto che l’art 5 della Costituzione dice che “l’Italia è una e indivisibile” e che l’art 241 del codice penale stabilisce che è un reato attentare all’unità del paese. Ma figuriamoci se si trova un magistrato che ha il coraggio di fare una cosa simile.
Contemporaneamente, una delle due massime aziende italiane, la Finmeccanica, sta sprofondando in un mare di scandali (a proposito, non fatevi illusioni: se la cosa scoppia non è uno scandalo Pdl, ma uno scanalo bi-partisan), il suo titolo in borsa è quotato ad un quarto del valore del 2007 e sta meditando di vendersi l’Ansaldo agli americani o ai francesi.
Nel frattempo titoli di Stato e titoli bancari stanno andando a picco e Tremonti ha la trovata di andare a battere alla porta della Cina per chiedere di comprare un po’ di bond. In sè nulla di scandaloso, se non fosse che, in primo luogo non ha molto senso questo andare in ordine sparso degli europei: se si sta facendo l’operazione degli eurobond (nei quali non abbiamo la fiducia sconfinata di alcuni, ma insomma, un po’ di respiro posso darlo) non è molto intelligente muoversi uno alla volta. In secondo luogo, i cinesi non sono Babbo Natale e, giustamente, fanno il loro gioco, per cui hanno fatto capire che possono anche comperarsi un po’ di robaccia italiana, ma solo se poi comprano anche i gioielli di famiglia. E Wen Jiabao ha fatto capire di essere interessato ad alcune aziende tecnologicamente avanzate. Il che fa sorgere il dubbio che i cinesi vogliano entrare in queste aziende per impossessarsi della loro tecnologia, dopo di che, arrivederci e grazie, se ne vanno lasciandoci più poveri di prima. E’ comprensibile che i cinesi facciano il loro gioco e cerchino di guadagnare quello che possono, è meno comprensibile che siamo noi a spalancargli la porta in questo modo.
Insomma, anzichè muoverci unitariamente come europei, allargando il ventaglio degli eventuali soci anche a Indiani, Sudafricani e Brasiliani, noi ci muoviamo in ordine sparso cercando i soli cinesi, così da ridurre a zero il nostro potere contrattuale. Avete mai visto una cosa più idiota?
Sin qui il governo.
Ora passiamo all’opposizione che è stata galvanizzata dai risultati di giugno, di cui però non si sente più alcun effetto. Il Pd è il solito cadavere politico privo di qualsivoglia iniziativa e dedito allo sport di sempre: le zuffe interne fra i vari potentati. Per di più questa storia di Penati lascia intravedere nubi molto scure. Siamo garantisti ed attendiamo di vedere quale sia la fondatezza delle accuse all’ex Presidente della Provincia, ma quello che già si legge fa pensare molto male. E se, poi, dovesse venir fuori che il tangentone della Serravalle (sempre che ci sia stato davvero) sarebbe collegato all’operazione Bnl tentata a suo tempo da Consorte (ricordate? “Facci sognare…”) potrebbe trattarsi di una sventola da knok out tecnico.
Il grande centro è la solita accolita di generali senza (o con poco) esercito e, nello stesso tempo, assistiamo ad una vivace agitazione fra banchieri e manager (Cordero, Profumo, qualcuno dice anche Tronchetti o Moratti) in vista del dopo-Silvio, ma, per ora sembra trattarsi di cose un po’ inconcludenti.
Insomma: Silvio non riesce a stare in piedi e gli altri non riescono a farlo cadere, l’opposizione è un défilé di larve, mentre le istituzioni di garanzia –dal Colle alla magistratura- sembrano essersi dissolte nel nulla e tutto questo in un momento di tempesta finanziaria senza precedenti.
Bel centocinquantesimo!
Aldo Giannuli
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Gianluca
Condivido quasi tutto.Solo un’appunto..cosa c’entrano i paraplegici?(forse volevi usare un’altra parola?)
aldogiannuli
hai ragione, non c’entrano nulla ed è un errore al posto di “paralessici” che per un lapsus è diventato “paraplegici” del che mi scuso, La paralessia (simile alla dislessìa) è un disturbo della lettura per cui si invertono parole sillabe o caratteri per cui spesso risulta non comprensibile quel che si legge. Però ora che lo rileggo non mi piace questo uso di diminuzioni fisiche comne frase ad effetto. Faccio ammenda e cerco di non ricorrervi più. Ti ringrazio di avermelo fatto notare: a volte si scrive di getto non riflettendo adeguatamente sulle forme linguistiche adottate.
ugoagnoletto
mi auguro che l’Italia venga commissariata, ma chi ha il potere di farlo? Conviene proprio all’Europa lasciare l’Italia allo sbando?
Paola Pioldi
Ciao,
anche a me la mossa da mercataro di Tremonti ha allarmato, proprio come dice Aldo, il prezzo da pagare potrebbe rivelarsi assai salato. Per il resto, il quadro del ns Paese è tanto deprimente quanto grottesco. E’ paradossale sperare che sia l’Europa a dare una spallata all’accozzaglia di gentaglia che ci governa (anzi non ci governa affatto).
Le trote sono arrabbiatissime e ritengono un insulto che un pibede, lontanamente somigliante a un primate, si fregi del titolo di “trota” macchiando indelebilmente la loro immagine di creature dotate di apparato cognitivo ed emotivo, al contrario, i delfini sono felici di non essere stati chiamati in causa.
Buona serata,
Paola
Paola
pierluigi tarantini
Tutto vero ma non condivido il senso di impotenza che porta a sperare in un un deus ex machina o commissario che dir si voglia.
La fine del berlusconismo, che volontà e ragione mi dicono prossima, può essere la l’inizio di una catarsi capace di dare all’Italia una sistema politico decente.
Sta a tutti noi cogliere l’occasione.
Se dopo l’otto settembre 1943 tutti gli italiani si fossero lasciati andare al solo disgusto non ci sarebbe stato il rinascimento morale della resistenza.
E’ quindi il caso di rimboccarci le maniche a cominciare dal referendum.
ugoagnoletto
nel ’43 la maggior parte degli italiani era povera e voleva uscire dall’incubo della fame e della guerra. Oggi la pancia è troppo piena per sperare in un rigurgito di libertà. Basta guardarsi attorno, c’è troppa gente che sta bene e le va bene che continui così.
Angelo
Prima che il titanic Italia affondi – e non si mai perchè noi affogheremmo per primi – svuotano la cassa e poi scappano. Ce lo meritiamo: è il popolo italiano che ha messo al potere questa casta di parassiti e lenoni.MTu che sei storico dovresti trovarci in periodo storico in cui si è arrivati a una situazione simile. Non vedo vie di uscita allo stato, perchè il popolo è stato lobotomizzato e cloroformizzato da 20 anni di consociativismo. E non c’è opposizione, e se c’è non ha idee.
Anche noi sinistrati non abbiamo + la forza di opporci e movimentarci in piazza perchè tutte le volte che l’abbiamo fatto ci hanno tradito.
E’ una crisi del sistema e delle sue classi dirigenti da cui se ne esce per effetto di uno shock economico brutale.
Mario Vitale
Io non sono uno storico, sono solo un appassionato dilettante, però per puro caso ho appena terminato la lettura di un libro, per la verità piuttosto pesante, sulla vita di Cicerone. Mi ha particolarmente impressionato la grandezza morale del personaggio, che si batte tutta la vita per ripristinare la Repubblica contro gli interessi delle oligarchie che preferiscono una deriva totalitaria. Direi che tutto sommato qualche punto in comune con la situazione attuale c’è, compreso gli intrighi fra i potenti, che un giorno sono uno contro l’altro, il giorno dopo alleati, poi di nuovo nemici, secondo le opportunità del caso.
Verrebbe quindi naturale pensare che abbiamo estrema necessità di un Cicerone, di un leader forte che richiami ai valori etici che sono la base su cui costruire una nazione moderna. Certo, Cicerone ha fallito la sua missione, ma allora poteva solo arrivare a comunicare le sue idee nel foro, mentre oggi con internet si può contattare molte più persone. Inoltre nell’era di internet è più difficile mettere il bavaglio a qualcuno, magari facendolo ammazzare da un sicario come il povero Cicerone, perché le sue idee diffuse dalla rete non si fermerebbero ed anzi, facendone un martire, si rischia di contribuire alla loro diffusione.
Però, ripensandoci, visto che in questo forum la maggioranza è di sinistra, potrei trovare anche parecchie analogie con la vita dei Gracchi, la cui biografia è stata la mia precedente lettura… 😉
Però, ahimè, anche questi non hanno fatto una bella fine.
davide
nell’era di internet è facile manipolare la rete,creare quinte colonne per destabilizzare i movimenti di bloggers,costruire sedicenti movimenti di rebeldi.Ragazzini non è che esista un luogo meraviglioso,incontaminato chiamato Internet.Non è facile mettere il bavaglio?Ebbene vi son fior di studiosi e giornalisti,cito il migliore di tutti Losurdo oppure Grimaldi.Scrivono cose interessantissime sulla situazione estera,ebbene avete mai visto qualcuno citarli?Prenderli come esempio?Soffocati dal democretinismo,preferiamo parlare di Europa,una vecchia baldracca che si è arricchita con il colonialismo e le rapine ai danni di nazioni estere e del loro popolo,senza accetarne la fine.Cina,Russia,Brasile,India,Sudafrica,Iran,qualsiasi paese emergente è un ottimo partner.
Mi si deve spiegare perchè dovrei sentirmi europeo,quando si fa fatica a sentirsi italiani.Non lo dico per spirito anti patriottico anzi è il contrario,siamo divisi da regionlismi per colpa anche di un partitello da sciogliere,come possiamo sentirci europei?Un’Europa voluta dalle tre nazioni solite:inghilterra,francia,germania,a uso e consumo delle banche e delle forze finanziarie capitaliste,senza nessunissimo progetto politico e sociale per unirne i popoli.
Ma si,andiamo dalla cina va..che è meglio!^_^
ps:professor Giannuli non vedo perchè debba scusarsi per l’uso di una parola forte o altro.
Questo buonismo democretino ci ha indebolito,il linguaggio può anche essere forte e violento.Deve rendere l’idea
ps:acquisterò il suo libro nuovo al più presto!
Rosario
Cari amici, volevo aggiungere qualcosa di costruttivo all’interessantissimo e condiviso intervento: ma non riesco ad aggiungere altro che una fortissima sensazione di sconforto. Le alternative allo stallo della politica e dell’Italia mi sembrano tutte ugualmente drammatiche. Se scendiamo tutti in piazza vivremo momenti drammatici e travagliati, dando all’estero un’ulteriore conferma di marasma(anche se, al momento opportuno parteciperò nei limiti del civile dissenso). Se restiamo fermi, come ora, daremo l’immagine di un Paese sconfitto, che non ha più neanche la forza di reazione. La classica situazione da stallo del gioco degli scacchi. Anche se, in passato, il presidente Scalfaro (N.B. democristiano) la situazione è riuscito a sbrogliarla…..
davide
e come dicendo :non ci sto?Scherzi a parte non riesco a rammentare cosa combinò Scalfaro,indi per cui se qualcuno avesse la cortesia di schiarirmi la memoria,ne sarei lieto
Massimo
Citazione :E, quel che è peggio, non si trova uno straccio di Procura della Repubblica che apra un fascicolo su Bossi, visto che l’art 5 della Costituzione dice che “l’Italia è una e indivisibile” e che l’art 241 del codice penale stabilisce che è un reato attentare all’unità del paese. Ma figuriamoci se si trova un magistrato che ha il coraggio di fare una cosa simile.
Trovo veramente ripugnante che si voglia arrestare un parlamentare eletto dal popolo per un reato di opinione.
Non pretendo che lei condivida le idee di Bossi , ma invocare la procure ed il codice Rocco inventato dai fascisti e mai abrogato è anche poco lungimirante : prima o poi le procure potrebbero colpire anche lei.
aldogiannuli
quello di BOSSI non è un reato di opinione ma un atto politico che già produce effetti dannosi per il paese ostacolando ulteriormente il pazzamento dei titoli di Stato e contribuendo ad immalzare lo spred. Detto questo non ho chiesto l’arresto immediato di Bossi per il quale come si sa occorre l’autorizzazione parlamentare, ma di aprire un fascicolo penale per valutare una ipoesi di reato. Se poi dovesse risultare che c’è stato un reato ci si comporterà di conseguenza, esattamente come si dovrebbe fare per i reati di Berlusconi e qi qualsiasi altro parlamentare anche del Pd. Mi risparmi la solita querimonia sul codice fascista: l’attentato all’unità nazionale è reato anche in altri paesi che non hanno avuto Rocco.
Io trovo ripugnante che un membro del governo possa fare atti politici del genere e non essere sanzionato.
L’errore è stato non aprire un procedimento penale nel 1997 e stroincare dall’inizio l’ipotesi secessionista.
D’altra parte, meglio un parlamentare (o più parlamentari in galera che una guerra civile, le pare?
Massimo
Citazione : D’accordo: è la sparata di un buffone non più lucidissimo…
…appunto. Mi pare eccessivo mobiltare le Procure per un buffone , non trova ?
aldogiannuli
no non trovo quando certe sparate hanno effetti politici reali
Francesco "baro" Barilli
Aldo, un intervento davvero molto bello e lucido (come sempre) e amaro… Lo condivido appieno.
davide
eh già reato di opnione,che vuoi che sia!Allora la mia opinione è la seguente: la lega e i legaioli sono corpi estranei alla nazione,traditori della patria,clandestini irregolari che da tempo vivacchiano al nord e nelle stanze romane del potere.
Quando si parla di secessione non c’è tanto da andar per il sottile.Perchè essa verrebbe tramite guerra civile,con lo sterminio in pochi minuti dei legaioli.Quindi non essendo completamente scemo,Papà Trota usa questo termine “secessione” per riscuotere un po’ di credito nella base.Il partito è in difficoltà e così si alza la voce,facciamogliela abbassare.Sta sprofondando insieme all’arcoriano e piuttosto che queste scorciatoie simboliche pensi di ridar credibilità politica al suo partito,lasci spazio ad altri e ritiri il bagai,va!
Massimo
La informo solamente che, contro l’ On . Bossi sono stati aperti circa 400 provvedimenti : se cerca bene vedrà che negli anni 1996-98 , procedimenti contro di lui per attentato all’ Unità nazionale ci sono già stati.
Sono stati aperti e chiusi, come sempre fanno i magistrati della repubblica, senza approdare a niente.
L’ adesione dei popoli italiani allo Stato unitario , invece, non è mai stata richiesta tramite referendum, quindi lo stato italiano non ha nessuna legittimità.
A meno che non voglia considerare valida quella buffonata dei plebisciti.
Massimo
L’ attentato all’ Unità nazionale NON esiste in numerosissime nazioni federali e civili, nelle cui costituzioni è contemplato il diritto di secessione.
Invece nella ” Costituzione più bella del mondo ” come la chiama Bersani , non si possono tenere Referendum ne sul diritto dei popoli a secedere democraticamente , ne sui trattati internazionali e neppure sugli argomenti di natura fiscale.
Si può solo lavorare , pregare, pagare le tasse e non rompere i c…..allo Stato unitario e alla Repubblica natadallaresistenza.
Lascio ad altri il compito di difendere l’ ” Unità ” uno Stato del genere.
Nel 1861 non si è relizzata l’ UNITA ‘ dell’ Italia ma solamente la sua UNIFICAZIONE.
La stessa circostanza che , milioni di cittadini di questo paese vogliano secedere ,ne è la prova più evidente.
aldogiannuli
l’intervento richiede molte puntualizzazioni che farò in un prossimo pezzo.
pierluigi tarantini
I commenti a “Cronaca di un paese allo sfascio” fanno emergere,ai miei occhi, un dato: gli invocati commissariamenti, le paure di affondamenti e conseguenti annegamenti,portano a non vedere ” vie di uscita allo stato, perchè il popolo è stato lobotomizzato e cloroformizzato”.
Temo che tale stato d’animo, che sembra dominante, possa essere l’anticamera dell’inazione e del rifugiarsi nel privato, perfettamente complementari, negli effetti, alla cloroformizzazione denunciata.
Considerando lo stato d’esaltazione di pochi mesi fa (referendum /amministrative) devo pensare che è facile cadere nello scoramento.
Dovremmo, forse, rileggere Chomsky e ricordare che la paura, oggi elargita a piene mani rispetto a questioni complesse e difficilmente intellegibili quali quelle dell’economia globale, è il più potente degli strumenti di controllo sociale.
Mario Vitale ricorda che, grazie ad internet, oggi v’è la possibilità di superare i limiti alla circolazione delle idee esistenti in passato.
Internet rende anche possibili anche nuove forme di aggregazione e partecipazione politica (con rischi e limiti in parte già emersi).
E per chi cerca sensazioni forti ci sono ancora sezioni di partito e manifestazioni.
E pazienza se non c’è nessun Cicerone, l’importante è che ognuno dia il suo piccolo, doveroso, contributo.
Lasciamo da parte, senza dimenticarle, le polemiche con la Lega, i magistrati ed il défilé di larve.
Oggi la malattia dell’Italia è Berlusconi.
Combatterlo può e deve essere anche l’occasione per cambiare il sistema politico che ha contribuito ad ipotecare il nostro futuro.
vince dean
Ha facoltà un privato cittadino di denunciare un ministro della repubblica per aver agito contro l’art.5 della costituzione o l’art.241 del c.p.? S
e la risposta fosse negativa,come (ahimé)penso,come si può spingere la magistratura a fare il proprio dovere?
grazie
vince dean
vince dean
Ma quando si diventa Ministri,non si giura fedeltà alla Costituzione? Ebbene dopo aver giurato ora propongono senza ritegno idee sovversive. Perchè contro di loro non parte d’ufficio un procedimento penale per spergiuro e tradimento?