Tenetevi forte: qui rischiamo che venga giù tutto.

Dopo il lunedì di passione in borsa con il crollo dei titoli bancari, Mps in testa e con l’offensiva di Draghi che chiede chiarimenti a sei banche italiane, cè stato un parziale recupero della Borsa martedì mattina, ma i titolo bancari sono continuati a scendere. Che sta succedendo?

Certo, in questo c’è una forte pressione speculativa e sicuramente c’è una manovra destabilizzante, ma è anche vero che le banche italiane sono le più esposte, in questo momento, sul terreno delle sofferenze che ammonterebbero a 200 miliardi più 150 di cosiddetti “incagli” e per di più, data la ben nota inefficienza della giustizia italiana, ottenere il realizzo di una garanzia spesso richiede 7 o 8 anni. Il che significa che è a “bagnomaria” circa il 17-18% degli impieghi di tutte le banche.

Che si sappia, nessun altro sistema bancario in Europa ha difficoltà di questo spessore. Dunque la speculazione aveva una buona base di partenza e, per di più, è stata agevolata dal comportamento della Bce che viene pudicamente definito “ambiguo”, “erroneo”, “intempestivo. E qui mi chiedo se si sia trattato di ambiguità non volute, di errori e di ritardi occasionali o… di altro.

Il punto è che l’urto del bail-in sta portando allo scoperto il buco su cui stanno sedute le banche italiane: già due anni fa sapemmo del disastro di Carige e della Bpm, poi, con la strana riforma delle popolari voluta da Renzi, sono cominciate a venir fuori notizie sempre peggiori dell’Etruria, della Popolare di Vicenza e, dopo, delle popolari delle Marche, di Spoleto, che ora mette nei guai anche il banco di Desio che aveva avuto l’infelice idea di acquistarne un bel pacchetto azionario. La Bce mette sotto osservazione il Mps, il Banco Popolare, la Bpm, Bper, Carige e Unicredit. E si parla di un allargamento alla Popolare di Sondrio, a Credem e (udite udite!) San Paolo. E l’elenco cresce ogni giorno.

Si dice inoltre che buona parte delle banche finite nei guai avrebbero fatto investimenti sbagliati nel trading dei metalli; che furbi! Investono in commodities di quel tipo quando inizia il calo cinese: dei geni dell’economia!

Ma gli investimenti sbagliati probabilmente sono solo un pezzo della storia: da otto anni c’è una crisi che ha costretto tutti a ballare sul filo del rasoio. Poi il governo Monti (ed il Pd che lo sosteneva) con il suo “rigore”  ha portato al disastro migliaia di imprese che hanno chiuso i battenti, lasciandosi dietro miliardi di sofferenze e folle di disoccupati. La cosa più probabile è che ciascuno abbia tentato speculazioni fra le più spericolate nel tentativo di andare in pari, ma alla maggior parte di essi  le cose sono andate male, raddoppiando il buco che dovevano sanare.

Fra le piccole banche, l’incendio principale riguarda l’Etruria, ma vedrete che musica quando si “scopriranno le tombe” di Vicenza e delle sue controllate, che daranno brutte sorprese.
Ne sono preoccupati anche gerarchi e gerarchetti renziani che iniziano ad ammettere che il sistema bancario è “appesantito” dalle sofferenze e cominciano a dire che si, ci vorrebbe una bad bank in cui concentrare i crediti deteriorati.

Ma la bad bank in cui scaricare le sofferenze, è un rimedio o ormai è troppo tardi? Giusto chiederselo.

L’Unione Europea ha dato la direttiva del bail-in sostenendo che i salvataggi debbano essere fatti da un fondo interbancario di resistenza, sostenuto da tutti. E’ il principio delle assicurazioni che distribuiscono il rischio, per il quale, sapendo che è molto probabile che tre di noi si ammaleranno, ciascuno mette 1 euro e poi si assiste chi si ammalerà. Ma il guaio è che qui i malati sono di più di quelli sani e già sanno di esserlo. Insomma: se in mille mettiamo 1 lira e tre di noi rischiano di fallire per un buco complessivo di 300 lire, il fondo li salva con parte del denaro accumulato. Ma se quelli che stanno fallendo sono 600 ed hanno sofferenze per 6.000 lire, che dovrebbero essere coperte dai 400 sani o quasi, il risultato è che, più che salvare dal burrone i 600, ci mandiamo dietro anche i restati 400 che si guarderanno bene dall’imbarcarsi in una simile sconclusionata operazione. Va da sé. E, infatti, sin qui, la fuga dei clienti dalle piccole banche è stata arginata dai prestiti interbancari di Unicredit ed Intesa, ma ora che le cifre diventano troppo onerose (senza contare che anche Intesa e Unicredit hanno i loro grattacapi) i due blocchi maggiori tirano il freno a mano.

Di fatto, i ragionamenti astratti servono a poco: il bail-in era pensato punitivamente proprio nei confronti dell’Italia che, infatti, è quella che ora si trova in difficoltà più di tutti.

Ma allora, direte voi, se le cose stavano in questo modo (e la Banca d’Italia avrebbe dovuto saperlo) perché mai l’Italia ha accettato senza fare una piega, la direttiva del bail-in, senza neppure cercare di dilazionarne di uno o due anni l’applicazione? Verrebbe da dire “Ce lo chiede l’Europa! Basta la parola”. Ma la realtà è più complessa ed incidono molti fattori: l’impresentabilità internazionale di Renzi che, ormai, ha superato quella di Berlusconi, la sostanziale acquiescenza della Mogherini e dell’ambasciatore italiano presso la Ue (che, infatti, il governo ha licenziato di colpo), le pressioni ed i ricatti reciproci, il cattivo funzionamento degli organi di controllo,  l’incompetenza dei nostri parlamentari, la speranza di uscirne con la solita furbata all’italiana (come il decreto salva banche del pagliaccio fiorentino) ecc. Il risultato finale è che stiamo ballando sull’orlo del precipizio. Certo la situazione è volutamente appesantita dall’offensiva della speculazione, e magari i margini di ripresa potrebbero esserci, ma, dobbiamo mettere nel conto che ci sono anche speculazioni che riescono nell’intento di mettere in ginocchio qualcuno.

Qui il rischio è che ci sia una cascata di fallimenti bancari e con la distruzione di una larga fetta del risparmio italiano. Che è precisamente quello che i tedeschi da tempo desiderano, rinfacciando all’Italia il suo debito pubblico dovuto all’evasione fiscale, che avrebbe consentito agli italiani di comperarsi casa e mettere soldi in banca, cosa che i tedeschi non hanno fatto, perché pagavano le tasse.

Il carattere punitivo del Bail-in è troppo evidente perché se ne possa dire, di fatto, le banche tedesche sono state salvate anche con il solito trucco della Cassa Depositi e Prestiti che per la sola Germania non è considerata nel bilancio statale e i cui aiuti non sono considerati di Stato. Solo dopo si è varata la direttiva.

Il rischio è che venga giù una bella porzione dell’edificio e che l’altra resti in piedi grazie allo sbarco di investitori stranieri. Dopo di che non esisterà più una “finanza italiana” in quanto tale.

Probabilmente, il peggiore disastro finanziario della storia repubblicana di cui il Pd ed i governi che ha sostenuto (Monti, Letta e Renzi) portano la maggior parte delle responsabilità. E dopo seguirà il crollo del sistema politico, ma di questo parleremo un’altra volta.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (42)

  • Stiamo arrivando al redde rationem.

    Mentre i popolo bue ridacchia col giullare di regime Checco Zalone che piglia per il culo i dipendenti pubblici (che verranno indicati come i colpevoli delle crisi bancarie, come gli ebrei, vedrete…) il Titanic Italia sta per scontrarsi con l’iceberg bail in e deflazione recessione internazionale.

    Siamo stati governati dalla peggiore classe dirigente che potesse immaginarsi. Non solo corrotta e avida di potere e soldi, ma totalmente incompetente di economia e senza un minimo di amor proprio del popolo italiano. Dilettanti allo sbaraglio che hanno messo il nostro paese nelle mani dei più forti, cioè della Germania. I peggiori sono i sinistrati PD e SEL: al grido di “più europa!” che ha sostituito “bandiera rossa” hanno consegnato il paese agli sgherri della EU: Monti, Fornero etc…barattando i diritti sociali coi diritti civili.

    Solo degli idioti antitaliani potevano accettare il bail in e fare la legge ammazza banche locali, dopo che la Germania si era messa a posto salvando con 250 milioni di euro le sue banche fallite ripiene di derivati USA spazzatura. E anche ora sono pieni di banche regionali in difficoltà di cui i media di regime non parlano.

    Ma non solo le banche. In ogni cosa abbiamo ingoiato decisioni europee contro i nostri interessi.

    Il pagliaccio di Firenze ora se ne accorge, e dice cose giuste; ma è isolato. I gerarchi della Commissione ci minacciano come fossimo una colonia. Avesse aiutato la Grecia o il Portogallo, saremmo meno soli e potremmo fare fronte comune mediterraneo.

    L’Italia è a un bivio: chinare il capo e fare una fine peggiore della Grecia (distruzione della manifattura produttiva, espropriazione dei sudati risparmi, aumento licenziamenti, disintegrazione dello Stato Sociale e sua privatizzazione, impoverimento progressivo, diminuzione delle pensioni, invasioni di immigrati, sudditanza totale alle politiche USA: insomma il naziliberismo!) oppure uscita dall’euro, dai trattati europei capestro e ripresa della sovranità. L’Italia non è la Grecia, per il suo peso economico finanziario può aprire la via al collasso dell’euro e di questa europa naziliberista.

    Ditelo in giro ai vostri vicini che godono delle disgrazie altrui e ridacchiano con Checco Zalone dicendo che ce lo meritiramo: fra poco tocca anche a te.

    • Tenerone Dolcissimo

      I dipendenti pubblici sono una parte del problema: costano un botto e per colpa loro subiamo tasse pesantissime. E le tasse pesantissime sono quelle che zavorrano l’Italia e portano al fallimento le nostre imprese.
      Quando parliamo di casta, dovremmo ricordare che è composta non solamente da coloro che viaggiano in autoblu (poche migliaia), ma anche dai clientes (centinatia di migliaia o milioni).
      La rivoluzione francese ha tagliato la testa non solo ai comunisti che vivevano a Versailles (Luigi Capeto e i suoi aristocratici) ma anche a migliaia di straccioni che erano riusciti ad arruffianarseli procacciandosi qualche vantaggio personale.
      Cordiali

      • Complimenti per il raro cumulo e accumulo di luoghi comuni, banalità, strafalcioni (Luigi Capeto e Versailles poi….è una roba che non si può leggere), stereotipi “naziordoliberist” probabilmente pure inconsapevoli….vedo che anche su questo blog (luogo di approfondimenti normalmente molto seri e di saggezza) ogni tanto si palesa la vulgata “classica” dei dott. Livore… Consiglio un po’ di studio di storia e economia prima di lanciarsi in crociate contro i dipendenti pubblici, mica molto eh…giusto quel che serve per schiarirsi un po’ le idee che mi paiono e appaiono decisamente confuse…

        • Tenerone Dolcissimo

          Vada a leggere la mia risposta sotto e poi vada a leggere il capitolare di kiersy
          Ho l’impressione che sia lei che indulge in luoghi comuni invece di identificare elementi comuni a fatti apparentemente distanti. D’altronde i paraculi di tutte le epoche riescono a presentarsi come una novità e quelli come Lei ci credono bellamente.
          A proposito, Luigi Capeto a Versailles ci abitava, visto che per lei non c’è niente in comune fra essi.
          Saluti

          • Luigi DI BORBONE re di Francia col titolo di Luigi XVI viveva a Versailles, luigi capeto venne chiamato dai sanculotti parigini dopo che era stato costretto a “trasferire i suoi alloggi” a Parigi…e in ogni caso la questione era sull’uso da parte sua di un nomignolo usato da rivoluzionari…stride appena appena eh…

      • Se il problema sono gli statali mi spiegate come mai prima del 1992 l’Italia con più statali di oggi era la 5. potenza mondiale…oggi siamo diventail giullare dei paesi ricchi?

        Ti consiglio vivamente di informarti ti consiglio A. Bagnai!

  • Tenerone Dolcissimo

    Pezzo ineccepibile che chiarisce la situazione al di sopra del brusio di fondo, spesso interessato.
    Ne consiglio vivamente la lettura ai cogl … alle anime candide che proclamano LE TASSE SONO UNA COSA BELLISSIMA e, dopo aver stramaledetto il Berlusca perché massone, incensano senza ritegno, l’ancor più massone PADOA SCHIOPPA ideatore di questa geniale frase.
    saluti

  • per uscire dal feudalesimo e’ stato necessario tagliare la testa ai re. Per uscire dal capitalismo bisognerebbe tagliare ai finanzieri

  • ilbuonsoldatoscveik

    infatti l’aristocratico ghigliottinato bisognerebbe chiamarlo catto-comunista… che significa rappresentante di una casta di preti e burocrati … di ‘bella gente’ radical-chic che ha rubato peggio dei ladroni di strada… che arrivino i tedeschi a fare giustizia e’ triste, ma anche i tedeschi sono tristi… e i clientes (chi non ha avuto almeno un’esperienza di contatto con gli uscieri fancazzisti di un ministero romano?) avranno il loro turno a venire.

      • Tenerone Dolcissimo

        Il feudalesimo e il comunismo hanno un elemento -rilevantissimo- in comune; hanno entrambi soppresso la proprietà privata dei mezzi di produzione (al tempo del feudalesimo era praticamente solo la terra) ed affidato la proprietà PUBBLICA di tali mezzi di produzione a funzionari pubblici, perché tali erano i feudatari.
        Se qualcuno, prima di accusare il prossimo di sbevazzo, consultasse qualche libro di storia -e magari approfondisse fatti dimenticati tipo capitolare di Kiersy e Constitutio de feudis- ne guadagneremmo tutti.
        Purtroppo, specie a sinistra, prevale l’idea di una storia che progredisce mentre la storia è sempre la stessa rifrittura nello stesso olio. Nella storia come in amore “la canzone è sempre quella / la canto’ papa’ la canto’ mamma’ nell’età più bella”
        In ogni epoca ci sarà qualche paraculo che -per il bene del popolo sequestrerà il pane e deciderà chi magna e chi se gratta. Nella nostra epoca li abbiamo chiamati funzionari di partito, ai tempi di Carlomagno si chiamavano duchi o marchesi.
        Saluti a tutti

          • Tenerone Dolcissimo

            Tutti i libri di storia concordano su:
            1) beneficio feudale non aveva nulla a che fare con la proprietà privata tanto è vero che non era ereditario come la proprietà privata e’ sempre sempre sempre stata;
            2) per rendere ereditario il beneficio feudale occorsero provvedimento ad ho (capitolare di K e Constitutio de feudis);
            3) i beni allodiali (cioe’ la proprietà privata) erano ridotti al lumicino nel medio evo.
            Quale di queste affermazioni è errata?
            Caro Giannnuli, se poi vuoi che ti faccia delle citazioni, lasciami qualche giorno e concedimi un po’ di spazio.
            Cordiali saluti

        • I feudatari visti come funzionari pubblici è una vera e propria barzelletta, funzionari pubblici di cosa? gli stati veri sono venuti dopo parecchio tempo…senza esercito permanente, senza struttura burocratica, senza scuole, senza una amministrazione della giustizia strutturata, con qualche decina di monaci che tenevano i conti alla corte come si può parlare di stato e funzionari pubblici? C’era qualcuno al servizio del sovrano per occuparsi del minimo indispensabile e il sistema feudale era semplicemente un modo per gestire in modo relativamente funzionale il territorio e l’economia e soprattutto per assicurare fedeltà, solidità e aiuto militare alla bisogna. Non ha niente a che spartire la figura del feudatario col funzionario pubblico tanto è vero che ben presto iniziano i conflitti per farli diventare ereditari i benefici.

  • Certo che governando il PD ha contribuito al disastro anche direttamente amministrando il sistema bancario italiano, e grazie a questo ne pagherà le conseguenze, non solo politiche. L’inizio della fine è stata la legge sulle fondazioni di Amato d’alema, puntando sui loro ras locali si sono appropriati completamente delle vecchie casse di risparmio trasformandole in fondazioni controllate dagli enti locali e che aimè controllano a loro volta le maggiori banche italiane, unicredit, san paolo e monte dei paschi. Un sistema perfetto di clientele e gestione dell’intera economia, ma la cosa non poteva durare, come scrissi nel 2011 quando cominciarono a fallire le fondazioni, questo sistema raccoglie il peggio di capitalismo e comunismo, lacorruzione della classe dirigentepoliticaela spietatezza dei banchieri capitalisti.
    https://www.facebook.com/notes/pierfrancesco-ciancia/situazione-italiana/10151515665702564

  • E lei, sinceramente, non lo vede il rischio che dopo che Renzi è divenuto impresentabile, inaffidabile e anche un po’ ribelle i poteri finanziari globali facciano in modo di scaricarlo e sostituirlo con un Di Maio, per poi far fare a quest’ultimo in Italia ciò che hanno fatto fare a Tsipras in Grecia?

  • ilbuonsoldatoscveik

    Non per ingombrare con un secondo post, ma per decifrare…. Hanno cominciato i ladroni Amato e d’Alema, perfetti rappresentanti del catto-comunismo, nel 1992 creando le fondazioni bancarie che controllano in maniera occulta i gruppi bancari e sono esentasse (sul modello dell’evasore perfetto: il vaticano). Falsi scopi culturali e reale produzione di profitto per i politici controllori (dai ladroni già citati ai Chiamparino, Fassino e via scendendo). Costoro hanno derubato la popolazione attiva fornendo ad una fetta di clientes legati ai partiti catto-comunisti uno stipendio assistenziale pubblico per avere i voti alle elezioni. Ora questo sistema politico-economico sta crollando perché i controllori hanno perso il potere di stampare moneta e fare le ‘svalutazioni competitive’. Sarà doloroso ma i grigi e tristi tedeschi porteranno verso una economia più sana e, forse, anche ad un nuovo ceto politico (ma come si può cancellare il vaticano?)…. Conclusione con le parole di una canzone di Caterina Caselli…. “Arrivederci, amore ciao. Quando andrò via dovrai sorridere, se puoi…. non e’ facile, ma si muore un po’ per poter vivere.”

      • Tenerone Dolcissimo

        Tanto per rimanere in tema la storia si ripete come dice il coro dell’Adelchi: COL NOVO PADRONE RIMANE L’ANTICO
        E’ di pochi giorni fa la notizia che i funzionari UE (longa manus di Berlino) godono di privilegi comparabili a quelli della nostra casta (di cui fanno parte anche gli statali cosi’ bistrattati da ZALONE, che per questo si è attirato i fulmini dei bramini di sinistra (guai a toccare le vacche sacre)

      • Prof.Giannuli il, il suo odio per il grande popolo germanico è paragonabile a quello del maresciallo bolscevico Zukov, che aveva promesso ai mongoli dell’armata rossa, se avessero conquistato Berlino, le donne berlinesi come bottino di guerra. Sergio Romano in un recente articolo su tali stupri del 1945, apparso sull’autorevole Corriere della Sera, ricordando tale abominio, ha fornito alcune cifre terrificanti (già conosciute ma taciute dal sinistrume vomitevole in specie dalle femministe di sinistra) due milioni di donne tedesche stuprate, con alcune performance di centomila al giorno! Forse anche lei avrebbe desiderato al pari di Morghentau, segretario all’economia del presidente USA Franklin Delano Roosvelt, la sterilizzazione di massa dei tedeschi, al fine di eliminare la Germania dalla carta geografica! Maledetti crucchi, sono proprio dei nazisti inguaribili, vanno eliminati fin dalla culla, vero prof.Giannuli?

        • vede Maffei, quello che lei non riesce a capire è che io non ce l’ho affatto con il popolo tedesco, ma con i bamchieri, p politici ed i manager tedeschi. E’ così difficile da capire?

        • Lei è parecchio confuso. Non è il popolo tedesco a voler la rovina dell’italia, ma la sua classe dominante capitalista, che controlla la finanzia, l’industria e in ultima istanza l’economia europea. Tanto per farle un esempio, da quando la Lamborghini è stata acquistata dall’Audi, non si utilizza più materiale italiano nei suoi stabilimenti, la tecnologia viene tutta dalla Germania, gli operai e gli ingegneri italiani assemblano e basta. Ora, di tutto questo l’operaio della Ruhr non ha nessuna responsabilità, è vero, ma mentre lei si trastulla con le sue tirate nostalgiche parafasciste neanche si rende conto di questa colonizzazione, che punta, come ben dice Giannuli, anche alle banche.

  • “Qui il rischio è che ci sia una cascata di fallimenti bancari e con la distruzione di una larga fetta del risparmio italiano. Che è precisamente quello che i tedeschi da tempo desiderano, rinfacciando all’Italia il suo debito pubblico dovuto all’evasione fiscale, che avrebbe consentito agli italiani di comperarsi casa e mettere soldi in banca, cosa che i tedeschi non hanno fatto, perché pagavano le tasse.”
    Mi sembra una discreta sciocchezza questa attribuita ai tedeschi, visto che l’Italia è il paese più virtuoso dal punto di vista dell’avanzo primario, positivo dal 1990 se non sbaglio, a parte uno o due anni di governo Berlusconi. Non sono certo le mancate entrate per l’evasione, sulla quale tra l’altro andrebbero fatti dei distinguo*, ad aver creato l’attuale situazione del debito pubblico, negli ultimi 25 anni il debito è cresciuto unicamente per la quota interessi. E fra i beneficiari di tali interessi c’erano con quote non marginali anche le banche tedesche.

    *L’evasione delle big company, tra le quali certamente ci sono grandi aziende tedesche, è 3-4 volte in valore assoluto la quota della piccola evasione, quella delle partite iva e degli esercenti.

      • Per carità, non volevo certo dare a intendere che la sciocchezza fosse un parto della sua fantasia. Resta il fatto che di sciocchezza si tratta. Qual è il titolo del suo libro a cui si riferiva?

  • Volevo farmi un altro goccio ma qualcuno mi ha rubato la scorta di vodka. E forse ho capito chi.

    Scherzi a parte, una perplessità mi viene. Mi pare acquisito che viviamo in tempi di rapidi e profondi cambiamenti, ciò detto l’orizzonte che lei prospetta – collasso del sistema bancario italiano – mi pare un po’ troppo catastrofico.
    Ovviamente dei boschi degli etruschi non sono esperto, dunque se sbaglio la storia mi corigerà.

  • Io ho sempre creduto che “aiuti di stato” significasse che lo stato (cioe´i cittadini attrverso le tasse) ripianasse i debiti delle banche.
    Cio´premesso non capisco la differenza tra Bail in che significa appropiazione dei capitali oltre i 100.000 euro e soldi prelevati con le tasse.
    Anzi, mi sembra che il bail in realta´sia anche meglio, perche´la maggioranza dei “poveri” si salverebbe.
    Che poi non ci siano fondi per garantirlo e´un altro discorso.
    E credevo anche che le banche italiane fossero in bancarotta perche´OBBLIGATE da Draghi ad investire in bond nazionali, liberando cosi´le banche, principalmente francesi, del loro fardello di debito italiano.
    E´ovvio che in un momento in cui la bolla della borsa e dei bond scoppia, le banche vadano a ramengo trascinando con se´il risparmio degli italiani.
    A me Monti non e´mai piaciuto, neppure quando la maggioranza degli italiani lo vedeva come il Messia.
    Ma, a suo discapito, penso che ne´lui ne´alcun altro potesse, all´epoca avere la puzza sotto il naso.
    L´alternativa (default italiano) era un qualcosa che la maggioranza degli italiani voleva evitare.

    • “Io non ce l’ho con te” – diceva quello – “ce l’ho con chi ti ci ha messo!” .
      Ciò detto per significare quanto Monti sia stato solo un fedele ed accurato esecutore di direttive decise da altri.
      E la domanda delle cento pistole è: si potevano percorrere altre soluzioni? Oppure la scelta era obbligata: o Monti, o il default del Paese?
      In linea con lo spessore del personaggio, Napolitano non ebbe dubbi; ancora oggi, è convinto che non ci fosse una terza o una quarta via. Quello che personalmente mi disturba assai è il pensiero che molto probabilmente tra cinquanta o cento anni i nostri ragazzi leggeranno sui libri di storia che: SI, vista la situazione, considerate le forze in campo, probabilmente ha fatto la scelta giusta, dando ad un mediocre uomo politico ed ad un pessimo PdR, una immeritata statura di Uomo di Stato.

  • Ottima strategia utilizzata sovente dai giornalai di Libero ed il Giornale. Spiegare le dinamiche che quello che succede a chi non sa di cosa si parla, e nel farlo dare per scontati degli assunti tipo l’impresentabilità di Renzi (Renzi finalmente ha dato all’Italia voce in capitolo dopo 20 anni del tuo amico B.), o della colpa del PD che con Monti ha fatto l’unica cosa da fare e cioè salvare l’Italia dalla tempesta causata dalla finanza allegra di B. e del simpatico Tremonti. Su su…se devo leggere cose simili ascolto un Gasparri o un Brunetta qualsiasi alla tv…

  • Salve Signor Aldo mi piace leggere ma poco commentare ma in questo caso espongo il mio pensiero essendo stato attratto dai commenti del suo Post che ritengo interessanti e anche allarmanti un tantino ritornando ai commenti noto come al solito anche qui nel suo sito la discordia che noi Italiani abbiamo nei confronti di ogni discorso o opinione che non sia partorita da noi stessi con questo voglio dire che come al solito ci riteniamo non tutti per fortuna un Paese di sapientoni e furbi non intelligenti ma furbi infatti non riusciamo diversamente da altri popoli nella nostra ignoranza ad ESSERE UNITI nemmeno su un problema che accomuna la maggior parte del popolo Italiano l’Impoverimento costante di questi ultimi anni o decennio .Dove non c’è comunicazione costruito su informazione e ascolto non può esserci che una fine …. Saluti e grazie per i suoi Post e consigli Rossofunny

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