Cosa Rossa: a che punto siamo?
A breve dovrebbe decidersi che fine farà il progetto di nuovo soggetto di sinistra, la “Cosa Rossa” di cui si parla dalla tarda primavera. Le cose per la verità non sembrano affatto promettere niente di buono.
a- Landini sembra essersi sfilato per fare una cosa che non si capisce che è, anche perché si è messo anche lui a ripetere questa fesseria del “non sono né di destra né di sinistra” che, ovviamente, lo escludo programmaticamente da una cosa che vuol essere la nuova forza di sinistra;
b- La brigata Kalimera (io, ormai, la direi Kalispera) ha difeso Tsipras, nonostante l’indecente capriola post referendum, ma ha capito che è un brand “freddo” che non porta consensi e si sta dirigendo verso il nuovo astro di Podemos che, però, sembra in difficoltà a sua volta;
c- Vendola ha lasciato intendere di essere pronto a fare lista comune con Renzi, assestando una mazzata alla residua credibilità della sua formazione politica che, peraltro, è l’unica ad avere un gruppo parlamentare;
d- L’incauta mossa di Civati (mi spiace dirlo di un amico) di lanciare i referendum da solo si è conclusa con il prevedibile insuccesso (ma come si fa a lanciare una raccolta di firme con agosto di mezzo?!);
e- Rifondazione continua a non esistere né politicamente né organizzativamente;
f- Fassina sembra colpito da improvvisa afasia.
Non pare un bel panorama. Ma quello che conta più di tutto è il persistente vuoto di proposta politica e l’assenza di ogni dibattito. Cosa propone chi si candida ad essere la sinistra di questo paese? Nulla mischiato a niente. Oppure, quando decidono di parlare, c’è solo uno scoordinato starnazzare di oche privo di qualsiasi coerenza e propositività.
Il fatto è che questa area resta il riservato dominio di quattro leaderini da strapazzo, di cui una bella fetta di “vecchie stelle del varietà” sul palcoscenico da troppo tempo. A proposito, avrei una proposta: concedere la pensione ai leader politici ma solo quando abbiano sottoscritto un impegno a tacere definitivamente ed emigrare in un’isola delle Falkland. Che ne dite?
Sino a quando la nascita del nuovo soggetto di sinistra dipenderà da queste “piccole potenze” da operetta, qui non verrà fuori nulla, al massimo la solita lista intruglio decisa all’ultimo momento mettendo insieme tutti quelli che si possono racimolare. La solita cosa pietosa che forse supera di un soffio il 4% per rientrare in Parlamento e riprendere a litigare la sera stessa del risultato elettorale (ricordate che vi dissi della lista Tsipras?)… Ma, intanto il serbatoio si sta prosciugando. Nella mia città nativa si usa dire che “la cera si consuma e la processione non cammina”… qui di cera ne è rimasta molto poca.
L’unica possibilità è che la rifondazione di questa area riparta dal basso, con circoli, blog, gruppi di intervento, liste civiche locali ecc. In questo senso una rete di blog può essere un aiuto molto importante, ma soprattutto, se si pianta di fare polemiche da gruppettari anni settanta (ne so qualcosa) e si parli di politica: Euro e Ue, che facciamo? Quale politica fiscale? Come si rilancia l’industria in questo paese? Come possiamo attaccare la finanza? Che si fa in tema di riforma universitaria? E della Giustizia che diciamo? E così via.
Occorre una “rivoluzione copernicana” della sinistra: parlare di contenuto, inventare nuove forme di organizzazione e di comunicazione, far partire campagne mirate… Soprattutto non dare nulla per scontato e rimettere in discussione tutto. Ma occorre sbrigarsi, non c’è più molto tempo.
Aldo Giannuli
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WOW
“Occorre una “rivoluzione copernicana” della sinistra: parlare di contenuto, inventare nuove forme di organizzazione e di comunicazione, far partire campagne mirate… Soprattutto non dare nulla per scontato e rimettere in discussione tutto. Ma occorre sbrigarsi, non c’è più molto tempo.”
Professore,
il punto è che tutto questo esiste già e si chiama M5S.
Con un simile attrattore di voti ed energie soprattutto giovanili non ha nessun senso una “cosa rossa” in Italia.
Quei pochi elettori di quest’area che non sono già passati al M5S o sono diventati nichilisti al massimo grado ormai disprezzanti ogni forma di attività politica e perciò dediti all’astensionismo o sono divisi in una galassia di micro-gruppi dai nomi improbabili e senza una idea pratica in testa.
E comunque la “cosa rossa” era stata prevista dal Patto del Nazareno in funzione anti-M5S per far andare al ballottaggio il Cdx.
Passando i mesi però ai piani alti si sono accorti che un partito a sinistra del Pd forte e identitario avrebbe svantaggiato invece proprio il Pd portandolo sotto il 30 %,forse vicino al 25.
Da cui la decisione di lasciar perdere.Difatti Civati e Landini sono stati fatti quasi sparire dall’informazione mainstream proprio per questo motivo e il loro ruolo sarà lo stesso della Lista Tsipras : una lista civetta del Pd da usare all’uopo in caso di bisogno sia a livello locale che nazionale.E se proprio non vogliono farlo,bè allora che se ne restino fuori dal Parlamento.Basta non parlarne su Repubblica e co. (controllati dal Pd) e questi evaporano come neve al sole.
Cordialità.
ilBuonPeppe
Hai ragione, “tutto questo esiste già e si chiama M5S”.
Solo che dovremmo usare il condizionale. Tutto questo esisterebbe già e si chiamerebbe M5S se:
– il M5S avesse un progetto politico degno di questo nome e quindi una linea politica su cui innestare in modo coerente le singole proposte
– il M5S non fosse ostaggio di due soggetti che da sempre dicono una cosa e ne fanno un’altra
– il M5S fosse composto di persone serie, preparate e coerenti
– il M5S abbandonasse comportamenti settari e atteggiamenti da prima donna
ilBuonPeppe
Di questa gente non parlo altrimenti mi dovresti censurare.
Quello che dici è giusto ma… come si fa? Servono persone, organizzazione, soldi, contatti, spazi, tempo…
Negli ultimi anni ho visto tante iniziative che “partivano dal basso” e ad alcune ho anche partecipato. Non funziona. Serve qualcuno che faccia da riferimento, per usare un’espressione un po’ stantia, servono gli intellettuali. Dal basso arriva la forza lavoro, ma serve un punto verso cui indirizzarla. E, dispiace dirlo, servono soldi: chi pensa di poterne fare a meno è un perditempo.
mirko g. s.
Soldi? Grillo senza un centesimo ha costruito il primo/secondo partito d’Italia ed in 4 anni o giù di lì… i soldi ed il tempo non servono e le persone ci sono. Forse mancano quelle persone che intendano fare politica anzichè vivere come parassiti…
Mario Vitale
Vivere come parassiti forse è eccessivo, diciamo che manca nei partiti tradizionali la molla che fa scattare lo voglia nelle persone di collaborare. Ci vuole un progetto, un’idea di società. Tutte cose che non vedo nè a sinistra, nè, ahimè, a destra. Bisognerebbe che saltassero fuori dei leader, tanto a destra quanto a sinistra, che uscissero dalla monotonia delle solite litanie neoliberiste. Bisogna ritornare a parlare di una società che metta al centro l’individuo, le sue esigenze, non solo l’utile delle imprese.
ilBuonPeppe
Senza un centesimo? Ah ah ah ah!!!
Ti ringrazio, stasera ci voleva proprio una bella risata…
Stefano
Ce ne vuole di coraggio per dire che Grillo ha fatto tutto “senza un centesimo”: i ricavi dei suoi spettacoli e dei GoogleAds nel suo blog non sono proprio “pochi centesimi”.
Giovanni Talpone
In astratto sì. In concreto, è impossibile, perché: 1) La maggioranza delle persone di estrema Sinistra è anti euro e anti Europa, e quindi continueranno a proporre cose irrealizzabili, o realizzabili a prezzo di disastri. E poiché gli altri lo sanno, terranno (giustamente) le iniziative con questi presupposti a una dimensione elettorale da prefisso telefonico, il che permetterà ai compagni di continuare a giocare con i loro progettini senza far male a nessuno. 2) I pochissimi filo-europeisti sono tali per i motivi sbagliati: sono anime belle mosse da nobili ideali e da una visione edulcorata del capitalismo globale. 3) Più in generale, c’è un rifiuto a ragionare in termini di sovranità, poteri, risorse, strategie globali realistiche e non moralistiche. Si vogliono idee semplici, buonistiche, e possibilmente realizzabili prima delle vacanze estive. 4) Ancora più in generale, c’é la rimozione del dato storico che fino a mezzo secolo fa (o poco più), la Sinistra aveva una teorica (con varie articolazioni) che pareva spiegare molto della struttura sociale e delle grandi scelte politiche. Poi si è visto (magari con qualche decennio di ritardo e qualche “danno collaterale” di troppo) che le cose non stavano proprio così, ma la faccenda è stata seppellita nell’oblio post-modernista, senza chiedersi seriamente perché e in che cosa la teoria fosse fondamentalmente sbagliata. A mio parere, bisognerebbe riprendere da lì, non con nostalgia, ma con vera curiosità indagatrice. Ma bisogna riconoscerlo, twittare è più semplice. E poi, chissà che funzioni.
mirko g. s.
Mi sembra che il disastro si sia già abbondantemente verificato in Italia oppure per rendersene conto è necessario siano rase al suolo tutte le città? La Grecia la vedete? L’Italia punta dritto verso quel risultato. Uscire dall’Euro sarà un disastro ma è il minore dei mali.
Riccardo
Il problema è che “ragionare in termini di sovranità, poteri, risorse, strategie globali realistiche”, significa rimanere dentro un “frame” capitalista, classista e persino nazionalista (dipende da ciò che si nasconde dietro la parola “sovranità”), quindi ben lontano da ciò che si intende per ideologia di sinistra.
Gaz
Le pecore mannare delle Isole Falkland, alla notizia di una possibile invasione di Trombones italiani, hanno indetto lo sciopero della carne e della lana. I pinguini sono diventati tutti neri per la rabbia. Qualcuno in Italia sostiene che si tratti di uccelli fascistissimi. Intanto la Marina di Sua Maestà ha chiuso le Colonne d’Ercole e ha inviato verso le Falkland la portaerei Katapecchien e un sottomarino nucleare della classe Whisky & Soda che faranno scalo tecnico nell’Isola di Maramao.
Con una nota diramata dal Segretariato Generale del Mercosur su sollecitazione dell’Argentina, i Paesi dell’America Latina hanno ufficializzato la loro posizione a favore dei Tromones.
Questi ultimi, appena sbarcati, hanno rivendicato il possesso della piattaforma continentale e dato in concessione alle Sorelle Materassi la ricerca e lo sfrutamento degli idrocarburi , di cui sembra siano ricche i fondali delle Isole.
Il Governo Cameron ha protestato vibratamente verso la Farnesina e ha messo in allarme la guarnigione che stanzia nei pressi della capitale, Porto Stanlio e Ollio.
Durante una conferenza stampa tenuta a Palazzo Topogigio, il Presidente del Consiglio ha smentito ogni coinvolgimento del Governo italiano sull’invasione dei Trombones.
La stampa inglese si interroga sui mandanti della vicenda. Si sospetta un qualche coinvolgimento dei vertici della Volkswagen per distogliere l’attenzione dalla casa di Cariolen.
L’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati segue gli sviluppi della situazione.
Vincenzo Cucinotta
Scusa Aldo, ma quando mai nella storia un processo di rifondazione abbia avuto successo senza prevedere una revisione anche teorica? Questa tesi che se parliamo di cose concrete, ci mettiamo d’accordo più facilmente è priva di fondamento. Se si tratta di cose concrete ma anche rilevanti, è ovvio che ci saranno opinioni differenti, e le opinioni non sono costruzioni mentali isolate, ma si situano all’interno di un quadro tendenzialmente coerente di convinzioni strutturate. Sono queste convinzioni strutturate che vanno smantellate e ricostruite collettivamente. La politica dello struzzo che metted a parte i dissensi teorici èensando così di averli risolti, non la condivido per niente.
Ciò è particolarmente vero per la sinistra che è morta e non soltanto per motivi contingenti legati a comportamenti di singoli dirigenti politici, ma per motivi ben pià robusti di natura teorica. Secondo me, bisognerebbe avere il coraggio di abbandonare l’uso di termini come “sinistra e destra” in ambito politico, se ne guadagnerebbe in chiarezza.
Per il resto, faccio gli auguri a chi ci vuole provare e con questi personaggi il cui merito sembra esclusivamente quello di avere sbagliato tutto in politica, almeno fino ad oggi.
leopoldo
non era meglio sant’Elena. Almeno c’era un precedente illustre. (-:
C’è da chiedersi perché sempre ineficaci?
leopoldo
come luogo di residenza ci sarebbe anche l’isola di Bouvet e l’isola di Pietri I° entrambe disabitate e con esigua comunicazione :D. e un apprezzabile clima termico
Dafni Ruscetta
Buongiorno Professore…capisco e comprendo la sua analisi e anche la condivido. Però lei parla di rete, di blog, di circoli locali, di nuova organizzazione, di mettere in discussione tutto (compresa, immagino, la nostalgia di qualcosa che non esiste più…). Ok, ma come si passa, poi, al livello di organizzazione politica al fine di ottenere consensi? Il vero nodo, a mio avviso, ed anche lo scoglio su cui si sono arenati pochi personaggi pur volenterosi come il suo amico Civati, rimane proprio questo: come ottenere quella credibilità e poi visibilità che aiuti ad avere consensi (senza cui non si entra nelle istituzioni). Sì, certo, il primo passo sarebbe liberarsi di certi personaggi da museo. Inoltre, chi sarebbe attualmente in grado di elaborare una linea politica coerente, seria e credibile (per credibile intendo che sappia anche scrostarsi di dosso quelle ataviche appartenenze ideologiche che ancora frenano la sinistra e che sappia guardare al mondo con realismo economico e socio-culturale)? Ad esempio, non esiste alcuna forza politica, tantomeno il M5S che resta sempre molto vago su alcuni temi, che parli della necessità di un cambiamento culturale vero, partendo semmai da quelle nuove tendenze di condivisione (dall’agricoltura all”architettura, dalla mobilità allo scambio dei servizi etc), in crescita nella società, che mirano a stili di vita alternativi e sostenibili, se vogliamo anche più realistici perché la crescita non può essere infinita. Sono questi i temi, cari alla decrescita, attorno a cui – a mio avviso – la sinistra dovrebbe costituire un proprio nucleo filosofico e operativo. Quello che la gente vuole è un’alternativa seria e credibile, possibilmente fatta e rappresentata non da chi sta nel ‘palazzo’ e conosce poco della vita reale, ma da chi vive e sperimenta quotidianamente un nuovo mondo possibile, nuovi paradigmi di vita. La gente non ne può più di chiacchiere e manifesti per l’ambiente, la gente vuole concretezza.
victorserge
scrivo non avendo letto i commenti a precedere.
escludo che questi lìder possano risolvere alcunché, anche perché idee nuove pare non ne abbiano.
si possono ritirare a vita privata in modo tranquillo e sereno e godersi i proventi delle pensioni parlamentari; se proprio vogliono, che vadano in africa a fare del volontariato, oppure alla caritas ad aiutare i poveri, visto che hanno sempre detto di volere stare dalla parte dei meno fortunati………
invece agli elettori o simpatizzanti che stanno a sinistra non resta che fare due cose: o stare dalla parte del gaglioffo di rignano immaginandosi di essere di sinistra, oppure votare decisamente per m5s.
al momento questo è lo stato dell’arte.
in ogni caso stare alla larga da podemos, corbyn, tsipras.
piuttosto kke greco, perlomeno c’è uno stile e una coerenza.
rileggere marx, rileggere marx e ripartire dal nocciolo del problema: il conflitto capitale lavoro.
prendere anche in considerazione la mosler economics di stampo keynesiano.
tutto il resto è noia; oppure orrore.
saluti
victor serge
Herr Lampe
Aggiungerei che all’elenco mancano Ezra Pound, Auriti e la MMT di stampo non keynesiano.
(si scherza, ma solo per non piangere)
Riccardo
Mi scusi, ma di cosa parla? L’unica cosa che le analisi marxiste, Keynes e la mosler economics hanno in comune è l’individuazione dello Stato come attore principale nella generazione di plusvalore. Il problema è che il primo lo voleva abbattere, perchè correttamente vedeva lo Stato dalla parte del capitale e quindi guardiano della divisione in classi della società, mentre Keynes e i neo keynesiani come Mosler, vedono lo Stato come un’entità super partes compassionevole e misericordiosa, che regala giustizia sociale e ricchezza per tutti attraverso lo sviluppismo capitalista. Niente di più lontano dalla realtà.
victorserge
scusa riccardo, ma senza compassione e misericordia dove credi che possa finire l’umanità?
non voglio sembrare ingenuo dopo questa affermazione, ma se tu preferisci vedere una pauperizzazione crescente dovuta alle spinte crudeli del liberismo fai pure, per parte mia credo che lo stato o la comunità, il consesso umano o chiamalo come vuoi debba pesantemente intervenire per arginare uno strapotere finanziario che la politica e solo la la politica può attuare.
siamo fuori dalla realtà?
se a te piace la realtà allora prego accomodati; sei dunque disposto di passare sul cadavere di qualcuno pur di accondiscendere a questa realtà?
pensaci bene riccardo, pensaci bene.
ciao
victor serge
Herr Lampe
Certo che se si considera lo stato un ente sopra le parti…
GabryV.
Fassina stamani ad Omnibus su la7 ha detto sostanzialmente che il nuovo soggetto nasce fondamentalmente come alternativa a Renzi,aperto però a eventuali coalizioni alle amministrative col PD in determinati casi (lui stesso ha assicurato l’appoggio a Pisapia,ad esempio). Per quanto riguarda l’Europa e l’Euro,qualcosa forse si muove: Gallino (ma solo lui,per ora) ha di recente cambiato opinione e si aggiunge a Brancaccio,che ormai è una presenza consolidata nel fronte dei no-Euro.Gli altri,a partire da Bellofiore,rimangono ancora nel “vorrei ma non posso”.
Luigi D.
Qualche giorno fa è successa una grande cosa a cui nessuno ha dato il risalto che meritava. I lavoratori di Airfrance a cui era stato annunciato il licenziamento hanno aggredito i manager.
Forse la “classe operaia” inzia a prendere coscienza di sè stessa e dei propri diritti, che non sta scritto in nessuna legge divina che i manager debbano guadagnare 100 volte lo stipendio di un operaio, e quando l’azienda va male i manger rimangono lì e risolvono il problema cacciando un po’ di personale. Non perchè a me piaccia in sè la violenza o la lotta di classe quanto perchè si afferma in generale che i lavoratori e i cittadini in genere hanno dei dirtti e di conseguenza ce ne possiamo anche un po’ fregare dell’aumento del PIL se per ottenerlo dobbiamo inseguire Cina e India nello schiacciamento dei diritti.
Chissà se qualcuno nella c.d. sinistra italiana (o nei brandelli che ne restano) l’ha notato e vuole continuare su questa strada.
Luigi D.
Sono abbastanza d’accordo con l’analisi di Giannuli (forse un po’ sbrigativa su Landini che meriterebbe maggiore approfondimento).
Però non uniamoci anche noi ai distruttori di sè stessi (cosa che la sinistra sa fare benissimo). La nascita di un nuovo soggetto politico non è cosa facile. Cerchiamo di stare vicino a chi FA qualcosa di sinistra e spingiamoli tutti ad aggregarsi superando piccole distinzioni. Ho scritto a Fassina implorandolo di entrare in Possibile, di entraci proprio, non di manifestare una simpatia esterna. Una sua collaboratrice con molta cortesia mi ha risposto che l’obiettivo era l’unione. 2 settimane dopo Fassina stava creando i SUOI comitati….
Che dire??? Prima ancora del programma devono decidere di VOLER marciare insieme. Poi si siederanno, eleggeranno un “capo”, che è sempre bene che ci sia, metteranno giù un programma comune, rinunciando ognuno a qualcosina per il bene di tutti. Ricordando semplicemente che l’alternativa è Renzi …
GabryV.
Fassina avrà avuto le sue ragioni politiche:sull’Europa e sull’Euro la sua posizione è molto chiara (insisto sull’argomento perché ritengo che questo sia il problema a monte e gli altri,che elencava il professore nel pezzo,siano quelli a valle).
Qual è invece quella di Civati?
Luigi D.
Ho letto gli altri post del sito. Non ho capito bene. Ma lo scopo è quello di fare il pelo e contropelo alle cazzate che fanno quelli a sinistra del PD? Non che nel merito le cose siano sbagliate, purtroppo, sono in larga parte condvisibili, ma fatto così, il sito a che serve? A portare voti a Renzi. Non ho letto niente di positivo su nessuno.
Ora Fassina Vendola Landini effettivamente non saranno un granchè, ma se dobbiamo parlare male di qualcuno, ipotizzando che berlusconi sia al termine, parliamo male di Renzi che si spaccia di sinistra e va a braccetto con Marchionne e scrive le leggi sotto la dettatura di Confindustria.
Se vogliamo fare qulcosa di utile domandiamoci: cos’è il meglio che c’è a sinistra oggi. Secondo me Fassina Civati, pur con tutti i loro limiti, perchè hanno avuto i coraggio di lasciare il “posto fisso”. Cerchiamo di creare un dibattito positivo attorno a loro a spingere le loro proposte mettendo in luce i difetti degli altri. Altrimenti continuiamo a piangerci addosso e a dire che siamo inadeguati incapaci etc… Se ne vedrà bene Renzi
Riccardo
Se Fassina e Civati sono il meglio che può esprimere la sinistra oggi, anche creare un dibattito positivo attorno a loro non porterà a niente di concreto, perchè non sono credibili e sono semplicemente socialdemocratici moderati. Il silenzio di fronte all’episodio Air France parla per loro.
L’unica soluzione sarebbe trovare altri personaggi su cui coagulare il dibattito e i programmi, e questi personaggi esistono eccome, ma sono chiusi da protagonismi vecchi e nuovi.
Herr Lampe
Non è che articoli di sprezzante denuncia contro il governo manchino sul blog.
Piuttosto ci sarebbe da chiedersi se il miliardesimo tentativo di riunificazione dei ceti dirigenti della sinistra abbia un senso se portato avanti in questo tragicomico modo.
Che poi fare la fine di Tsipras è un attimo, ammesso e non concesso di eleggere qualcuno, beninteso.
Gimo
Mi scuserete se non ho letto i precedenti commenti. Volevo condividere una riflessione con voi. La situazione, così ben riassunta da Aldo, è a mio parere figlia di una oggettiva incapacità (frutto di calcolo, egotismo o insipienza che sia) della sinistra post ’91 di “fare vivaio”. Ovvero garantire a chiunque avesse volontà e capacità, un percorso di crescita politica (e magari amministrativa) che consentisse al “partito” di avere un orecchio acerbo per auscultare il reale. Io, nelle stanze del PRC che ho frequentato, ho visto solo mediocri disposti a tutto pur di dissimulare la propria pochezza. E questo si fa in un modo solo: allontanando e annichilendo il talento (politico in questo caso). Vedo oggi questi “giovani” della sinistra (non farò nomi) che si sono prodotti in uno svilente spettacolo quando era il momento di contendersi lo scranno europeo. Hanno chiaramente mostrato perché sono dove sono: sono dei “giovani vecchi” che hanno saputo mimetizzarsi con l’arredamento e balzare fuori al momento opportuno per agguantare il tozzo di pane. Sento loro fare discorsi ovvi, senza coraggio, senza creatività. Tutti compresi in un ruolo che si sono dati e che sembra percorrere strade intellettuali profondamente segnate. Insomma: questa classe dirigente non è più in grado di decodificare il reale ed entrare in un rapporto empatico con l’elettorato. Troppo compromessi con un passato in cui tutti pagano per la colpa dei più (collusi, corrotti, incapaci) e quantomeno dallo stridore che fa la politica reale (vedi telefonata Vendola – Riva) e la politica sognata (una nuova narrazione del reale). Gli strumenti intellettuali di cui un uomo è dotato invecchiano con lui. Sono davvero pochi coloro in grado di rinascere. Perché per farlo occorre rinunciare a tutto. E la sinistra italiana ha smesso da troppo tempo di prendere le dovute distanze dal vizio borghese dell’accumulo e per cui “rinunciare” a qualunque cosa è da fessi.
Il M5S è un coacervo di contraddizioni, assurdità, incoerenze, equivoci, ingenuità, approssimazione, mancanza di coscienza politica. Ma ha saputo accogliere i giovani (anche non anagraficamente). Ha saputo entrare in sintonia con chi vuole ricominciare da una tabula rasa. L’enorme merito che mi spinge a seguire e stimare Aldo Giannuli è questo suo orecchio costantemente acerbo che gli consente di, parafrasando Rodari, “ascoltare il respiro delle foglie” .
Aldo Giannuli
grazie,sei troppo generoso, al di là dei miei (pochi) meriti
WOW
Il M5S è un coacervo di contraddizioni, assurdità, incoerenze, equivoci, ingenuità, approssimazione, mancanza di coscienza politica.
Intanto caro Gimo,mentre tu parli di aria fritta,loro sono gli unici a cercare di fare luce sui derivati.
Però ovviamente di questo,come di tutte le altre iniziative concrete del M5S,nessun mezzo di comunicazione ufficiale parla.
Ed è solo un esempio fra tanti :
http://www.beppegrillo.it/2015/10/lomerta_di_stato_sullo_scandalo_dei_derivati.html
La decisione della Commissione per l’accesso agli atti appare solo come un appendice terminale del cordone di omertà.
La magistratura è la nostra ultima speranza. Il diniego ricevuto oggi verrà stampato e aggiunto ai 24 allegati all’esposto presentato dal M5S la scorsa settimana in Procura. A questo punto, se ci saranno delle responsabilità penali dovute al diniego di trasparenza, le stesse non potranno che essere estese a tutti i soggetti, compresa la commissione, che finora hanno contribuito a secretare di fatto questi documenti.”
Gimo
Gentile WOW, purtroppo hai letto poco o male. Io intendevo il contrario di quello che tu hai creduto di leggere. Confermando così quello che scrivevo. Prendere coscienza dei propri limiti è da persone (e quindi movimenti politici) mature. Ragionare a striscioni e tifoserie contrapposte è da ultras. Scegli tu da che parte stare.