Come è difficile essere italiani al tempo di Berlusconi e Bersani.

Come è difficile essere italiani al tempo di Berlusconi e Bersani.

Giorni fa mi è capitato di andare a Lisbona per fare una relazione ad un incontro sulla strategia della tensione. Alla fine, mi sono intrattenuto con i diversi ricercatori italiani che lavorano lì e, chiacchierando del più e del meno, il discorso è finito su Berlusconi. Tutti (dico tutti, compresi quelli che simpatizzavano per la destra) lamentavano l’imbarazzo di essere italiani: “Devi giustificarti ogni giorno per le gaffes di Berlusconi… Finisci per non essere preso sul serio perchè ti mettono sul conto tutte le figuracce di Berlusconi… Ci dicono che siete il paese di Pulcinella”.

Qualche mese fa, parlando con un mio amico che offre consulenze informatiche ed ha clienti in tutto il Mondo, mi diceva delle difficoltà che incontrava negli Usa: “A causa di Berlusconi, non ti prendono sul serio, sei costretto a fare capriole per superare il ridicolo, in più di una occasione la mia azienda è stata battuta da altre molto meno qualificate perchè non si fidavano di una azienda italiana”.
Nei primi di novembre è venuto a trovarmi un carissimo amico che ora abita a Vienna: stessa musica.
E le identiche cose mi dicono alcuni miei tesisti che hanno fatto programmi Erasmus in Francia, Spagna, Germania. Un coro unanime.

In tutto questo c’è un evidente pregiudizio anti italiano precedente a Berlusconi: siamo d’accordo. E magari anche le campagne internazionali dell’opposizione non hanno giovato. Ma nessuno può ragionevolmente negare che la causa principale di questo disastro di immagine siano proprio i comportamenti del Cavaliere: le sue battute grossolane (Obama abbronzato, la presidentessa finlandese “sedotta” dal suo fascino latino..), le sue cafonate inarrivabili (la Merkel lasciata ad aspettare mentre lui risponde al telefonino; l’offesa la capogruppo socialista al parlamento europeo, definito kapò nazista e con l’aggravante che si trattava di un tedesco…) le sbruffonate autocelebrative al limite del delirio (“il miglior statista italiano da 150 anni”, “Viva l’Italia, viva Belusconi”), le gaffes istituzionali al limite dell’incidente diplomatico (la visita di Stato del re di Giordania disdetta senza nessun motivo accettabile, la battuta a Sarkozy sulla moglie…). E la piantiamo qui per non deprimerci troppo.

Anni fa, ero a Roma con un collega storico danese (che parla benissimo l’italiano per aver sposato una italiana) e commentavamo una delle uscite del Cavaliere (“Non è vero che in questa legislatura siano state approvate solo leggi nei miei interessi: su 600 leggi approvate, solo tre mi riguardano”) e il mio amico sosteneva di non aver capito bene per la sua scarsa conoscenza dell’italiano, perchè un capo di governo non poteva aver detto una cosa del genere. Quando gli risposi che aveva capito benissimo e che aveva detto proprio quello, mi disse: “E non succede niente?”.
In effetti: di fronte ad una enormità del genere, in qualsiasi democrazia seria si sarebbe scatenato il putiferio: le piazze si sarebbero riempite di gente furibonda ed il Capo dello Stato avrebbe imposto le dimissioni del Primo Ministro o il Parlamento avrebbe votato mozioni di censura. Ma in Italia ci siamo abituati a questo e a ben altro. E questo ci fa impresentabili quanto l’uomo che ci rappresenta. Già: abbiamo un rappresentante che non si può presentare.
Il Cavaliere è quello che è e non c’è bisogno di aggiungere altro, ma chiediamoci una cosa: come può accadere che un personaggio così squalificato vinca per ben tre volte le elezioni politiche? E qui il problema si sposta: come è possibile che la sinistra non riesca ad essere più credibile di un pagliaccio del genere? Se non riusciamo a battere neppure  un avversario così, che speranze abbiamo? Due anni di governo Prodi hanno avuto la capacità di far dimenticare i disastri di cinque anni di governo Belusconi dal 2001 al 2006.

Ed allora, non è il caso di mandare a coltivare cipolle i Bersani, i Veltroni, i D’Alema, i Franceschini, i Rutelli, i Vendola, i Ferrero, i Pannella, i Boselli? E scusate se ho dimenticato qualcuno. Berlusconi è quello che è, ma questo sono quelli che gli hanno consegnato il paese e non potremo mai perdonarglielo.
Ogni uscita di Berlusconi certifica la sua impresentabilità, ma certifica anche quanto sia imbelle e smidollato il gruppo dirigente della sinistra. Vi pare?
Forse ci riuscirà di battere Berlusconi se prima faremo un po’ di conti in casa nostra…

Aldo Giannuli, 30 novembre ’09

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Aldo Giannuli

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Comments (5)

  • Giusto,quindi?
    Ormai da moltissimo tempo il mio approccio alla politica è diventato ancor più critico ed attento, mi dedico a cercare informazioni in rete dato che non ci si può fidare della “disinformazione tradizionale”(questo blog è spettacolare,complimenti!)e una cosa mi è parsa chiarissima:la macchina continua a girare ma con gli ingranaggi sdentati,sdentati appositamente e con maestria!
    Sono certo che tutti conoscano la frase di Ferrara<>,bene,questa frase non è semplicemente vera ma è anche un perfetto riassunto dello splendido,si fa per dire, romanzo italiano.Sostituire Bersani è semplice ma sostituirlo con qualcuno di diverso da lui…beh questo sì che è difficile…dato che il sistema politico isola,allontana ed infine esclude tutti coloro che non si inseriscono perfettamente con il sistema stesso.E’inevitabile quindi che le alternative scompaiano e che agli elettori rimanga la solita scelta: il meno peggio! Sarebbe splendido che un partito politico,uno qualsiasi,permettesse a nuove leve di inserirsi nel panorama politico;io ad esempio speravo con forza che il PD partorisse nuove opzioni giovani se non all’anagrafe quanto meno a livello cerebrale ma non è stato così,anzi,l’uomo del domani(Bersani)è una persona che nella sua vita politica ha già fatto un pò di tutto e che viene da una precisa corrente(per nulla innovativa).
    La verità,a mio avviso,è che una alternativa seria non ci sia e che l’anti-Berlusconismo(SACROSANTO)sia l’unica cosa che tiene ancora unito l’elettorato di centro-sinistra…TRISTE…

  • Sono d’accordo.

    Ma se succedera’ (se succedera’) che ci sara’ un nuovo e piu’ valido gruppo del centro-sinistra bisognera’ aspettare qualche anno. Non vedo niente all’orizzonte.

    Pero’, certo. i miracoli possono accadere.

  • Direi che è impossibile non condividere la conclusione del post. Forse quando lor signori arriveranno sotto il dieci per cento (molto presto, a giudicare dall’attuale linea adottata), avranno la decenza di farsi da parte…

  • assolutamente… ma quella italiana è una sedicente sinistra.

    la narrativa che utilizzano è la versione sbiadita di quella della destra… ma non credo che il loro sia solo un problema di comunicazione…. ad esempio al punto 7-f del programma elettorale del PD ipotizzava una libralizzazione delle rette universitarie e, come ‘livellatore sociale’, un sistema di borse di studio elargite da privati…

    spero di non fare spamming ma, per meglio indicare quella che mi pare una buona definizione di sinstra rimando ad un intervento di Cornel West
    http://www.youtube.com/watch?v=-0lE2xsc5o4
    la trascrizione del testo si trova qui
    http://www.democracynow.org/2007/3/13/cornel_west_on_what_it_means

  • “ma quella italiana è una sedicente sinistra”.
    Non mi pare esatto; in realtà sono i suoi supporters a definirla Sinistra, immemori di quando, anni fa, Dalema e soci fecero un pellegrinaggio in Gran Bretagna per vedere con i propri occhi le meraviglie del New Labour. Proprio quel New Labour che ha proseguito imperterrito per la strada maestra tracciata da Madame Tatcher, ed il cui Lider maximo, Tony “Bliar”, è ad un passo dalla rovina politica dopo che ultimamente sono saltate fuori carte che dimostrano come l’ingresso nella Guerra in Irak era ASSOLUTAMENTE ILLEGALE sin dall’inizio e che invece Tony fece passare la cosa sotto silenzio !
    E vogliamo dimenticare quando nel 2003 il buon Violante – l’inettitudine fatta persona – dichiarò in parlamento che nel 1993 erano stati proprio loro (i compagni DS) a salvare dalla rovina le TV si SB ?
    Come disse Totò: “ma fateci il piacere … !

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