Ciao Michele.

Con grandissimo dolore apprendo la notizia della morte di Michele Cacioppo, avvenuta ieri a Roma, per in incidente stradale. Con Michele perdo un amico fraterno ed un uomo di gradissimo valore.
Aveva 60 anni ed era stato in Polizia con il grado di ispettore capo, poi era andato in pensione un paio di anni fa. Lo avevo conosciuto nel 1999, nel corso delle mie perizie per la Procura bresciana e, poco dopo, avevamo iniziato a collaborare nelle ricerche d’archivio. Facemmo rapidamente amicizia: Michele era uomo colto ed amava i libri e la storia in particolare. In archivio si muoveva con totale padronanza, non solo perché conosceva l’archivio, ma perché era immediatamente in grado di orientarsi davanti ad un documento, per la sua notevole conoscenza della storia repubblicana. Iniziammo a discutete nell’intervallo a pranzo, poi a vederci a cena, poi ancora ad andare ai mercatini dei libri a Porta Portese a Roma ed a piazza Diaz a Milano (quando veniva su, essendo diventato pg della procura bresciana) e man mano avevo imparato a conoscerlo, scoprendo un vero intellettuale (molto più di tanti docenti universitari). Di lui ho parlato nel mio libro sul Noto Servizio, attirandogli involontariamente ironie e frecciate dei suoi superiori (“Il tuo amico Aldo Giannuli…”) che peraltro gli passavano come l’acqua su un impermeabile. Da buon siciliano, nascondeva sotto la divisa un uomo ironico, anche se la divisa era solo metaforica, perché non l’ho mai visto in uniforme. D’altra parte, Michele era sempre stato di sinistra (negli ultimi tempi credo votasse M5s) in un ambiente che non era in prevalenza di quel colore. Aveva letto Gramsci e lo citava con padronanza. Aveva partecipato a molte inchieste importanti, oltre quella sulla strage di Brescia (era  tutt’ora consulente di quella Procura), era stato il braccio destro di Rosario Priore in quella su Ustica. Le sue relazioni, sempre corrette dal punto di vista istituzionale, erano veri e propri saggi di storia e, forse, nei prossimi giorni ne pubblicherò qualcuna, non solo per ricordarLo, ma per dare l’idea del suo valore intellettuale. A  breve ci saremmo sentiti per i soliti auguri di buon anno, stento ancora a mettere a fuoco le parole del sms che mi annunciava la sua morte ed a credere che non lo rivedrò mai più. In questo anno ho perso molti, troppi amici: Roberto Casaleggio, Dario Fo, Attilio Mangano, Teresa Zaccaria, Ermanno Macchia, Amedeo Bertolo, altri ancora meno noti ed ora Michele. E’ stato un anno orribile.

Aldo Giannuli

aldo giannuli, michele cacioppo


Aldo Giannuli

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Comments (9)

  • Grazie per lo splendido saluto che lo descrive molto bene. Michele era un un uomo dal grande spesore umano e culturale. Era il cugino di mia madre, ed io, lo avevo sempre considerato un esempio di correttezza e di fede negli ideali. Un uomo giusto e speciale che lascia un grande vuoto. Ciao Michele

  • Sono stata molto colpita dal breve racconto sulla vita del suo amico Michele e mi interesserebbe molto leggere qualcuna delle sue relazioni per puro interesse storico e documentale. Colgo l’occasione per esprimere il mio cordoglio per la morte di una persona tanto degna.

  • Gentile Dr. Giannuli,
    La seguo da molto tempo (occupandomi io stesso di politica estera americana da piu’ di 15 anni) e non posso che condividere il suo cordoglio per la scomparsa dell’ispettore Cacioppo.
    Ma c’e’ qualcosa in piu’. E riguarda le circostanze della sua scomparsa. Mi creda, quanto sto per scriverle non ha nulla a che vedere con la dietrologia, ma si basa su una lunga esperienza, contatti e formazione.
    Sarebbe forse il caso di andar a chiedere agli “agenti della Polizia Locale di Roma Capitale” (http://www.romatoday.it/cronaca/incidente-stradale/morto-lungotevere-vittoria-6-dicembre-2016.html), che avrebbero indagato sull’incidente, quali sono gli sviluppi.
    Una donna incinta, in un martedi mattina, avrebbe guidato a tale folle velocita’ da uccidere l’ispettore sul colpo?
    E – questo per chi conosce come funziona realmente il rapporto tra la stampa e “taluni terzi” – un silenzio radio pressoche’ assoluto non solo sull’incidente, ma anche sulla figura dell’ispettore Cacioppo stesso, quantunque la stampa si fosse occupata ampiamente, sia pure non con la dovuta profondita’ e competenza, delle sentenze e dei processi sulla strage di Piazza della Loggia, tra le altre, citando piu’ volte il lavoro e la testimonianza dell’ispettore stesso?
    Da questo lato dell’atlantico, e con piena cognizione di causa, posso dirle che l’ispettore Cacioppo aveva gia’ pestato troppi calli, e stava continuando a pestarne…

  • Posso capire la sua esitazione.
    Ma insisto su questo punto “…stava continuando a pestarne”. Non e’ postuma.
    In un certo luogo del nord Virginia non lontano da D.C. non hanno mai smesso di seguire con estrema attenzione le vicende giudiziarie sulla strategia della tensione – molto da vicino – e l’ispettore, che aveva gia’ toccati alcuni nervi scoperti e ultrasensibili, si stava anche occupando del caso Moro….

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