
Vogliono mettere il M5s fuorilegge: ecco come e perchè.
Come abbiamo letto sulla stampa, il 13 gennaio prossimo, il tribunale civile di Roma dovrà decidere su un ricorso presentato dall’avv. Venerando Monello per conto delle senatrici Monica Cirinnà e Stella Bianchi (entrambe del Pd) che solleva la questione della legittimità costituzionale del M5s e, di conseguenza, della sua ammissibilità alle elezioni di ogni ordine e grado.
Ciò in riferimento al cd “contratto” che i candidati del M5s dovrebbero sottoscrivere al momento dell’accettazione di candidatura, per il quale si impegnano a rispettare le indicazioni del M5s ed a sottoporre preventivamente le proprie delibere o proposte di delibera all’ufficio legale della Casaleggio associati pena una sanzione non inferiore a 150.000 euro. E pertanto si chiede di dichiarare ineleggibile la Raggi (il divieto di mandato imperativo è sancito anche dall’art 3 comma 3 del regolamento del Comune di Roma) sin dal momento della candidatura.
Ovviamente questo sarebbe solo la premessa di un processo più generale che, per successivi passaggi, dovrebbe portare allo scioglimento del M5s o, quantomeno alla sua esclusione dalle elezioni (il che, per un movimento che non è organizzato sul territorio, sarebbe sostanzialmente la stessa cosa). A chiarire la questione pensa Il Foglio che ha iniziato una campagna molto esplicita: il 20 dicembre titolava “Sciogliere il Movimento 5 stelle” e poi sono seguiti altri articoli nei giorni successivi, che hanno schierato un giurista del calibro di Sabino Cassese. Dunque una cosa che non va assolutamente presa sotto gamba.
Quando, prima ancora che la notizia fosse resa pubblica, Roberto Casaleggio mi parlò della sua idea di un contratto del genere, ricordo di avergli detto – come sempre, senza peli sulla lingua- che la cosa non stava in piedi, perché:
a. non è possibile regolare per via privatistica un rapporto di natura squisitamente pubblicistica, come quello fra candidato e lista di appartenenza, anche perché nel rapporto in questione interviene un terzo soggetto che è l’elettore, che si esprime attraverso il suo voto
b. uno dei due contraenti (il candidato) impegna un bene che non è nella sua disponibilità, cioè la libertà di decidere momento per momento, garantita, appunto, dall’art.67 della Costituzione che proibisce il mandato imperativo (se parlamentare, mentre è dubbio che l’articolo possa riferirsi per analogia anche agli eletti nei consigli locali)
c. il candidato in qualche ente locale non può vincolare le sue decisioni ad un soggetto esterno (l’ufficio legale della Casaleggio), al quale può rivolgersi solo per un mero parere, perché vincolato dal principio del buon andamento della amministrazione, di cui egli è giudice (art 97 della Costituzione), quindi, anche in questo caso, il candidato decide di un suo diritto indisponibile.
Pertanto, gli dissi che, in caso fosse insorto un contenzioso di questo genere e l’eletto avesse fatto opposizione ad una richiesta di pagamento, il M5s non avrebbe trovato un solo magistrato disposto ad accogliere il suo ricorso, perché avrebbe dichiarato nullo il contratto (nullo, non annullato, sia chiaro) in quanto uno dei due contraenti avrebbe offerto qualcosa che non era nella sua disponibilità.
Roberto sorrise enigmatico, come al solito, senza dir nulla, ma credo di avergli letto il pensiero negli occhi “l’importante è che gli eletti ci credano e si comportino disciplinatamente” insomma un deterrente per evitare un nuovo caso Pizzarotti, dal suo punto di vista.
Peraltro, non pare che il M5s abbia poi fatto grande uso della norma: tanto per restare sui casi più noti, la Appendino si è guardata bene dal sottoscrivere il contratto, mentre lo ha fatto la Raggi che poi se ne è andata per i fatti suoi (altro che obbedire agli ordini dello staff!) combinando i ben noti pasticci di cui sappiamo.
Ma quelle stesse ragioni che ho elencato oggi si oppongono al ricorso dell’avv. Monello: se il contratto è nullo, quindi, inapplicabile, vuol dire che perde valore anche la sua parte sanzionatoria e, con essa, ogni meccanismo di condizionamento dell’eletto. Punto e basta. E non c’è ragione di altre decisioni come, ad esempio la decadenza della Raggi che sarebbe stata ineleggibile per aver sottoscritto quel patto: infatti abbiamo detto che il contratto sarebbe stato nullo, quindi tam quam non esset sin dal suo sorgere e quindi non incidente sull’eleggibilità della candidata. A parte il fatto che, semmai la giurisdizione competente ci sembra debba essere piuttosto il Tar.
Non credo che i magistrati della prima sezione civile di Roma accoglieranno il ricorso che Monello ha presentato per conto delle senn. Cirinnà e Bianchi. Giuridicamente la cosa è difficile da reggere, stabilito che, da questo punto di vista, il M5s al pari di tutti i partiti, è una società di fatto, non c’è un contratto sciolto il quale sarebbe liquidata la società.
L’unica via sarebbe uno scioglimento di carattere penale che non rientra nei poteri di una corte civile. E neppure una corte civile potrebbe stabilire l’illegittimità della partecipazione elettorale del M5s, perché l’ammissibilità delle liste è decisa al momento delle elezioni dal competente ufficio della Corte d’Appello. E non c’è stato mai un caso di inammissibilità dichiarata ex post e dal foro civile.
La Corte attuale, potrebbe trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica perché proceda e l’appiglio è offerto da quel cenno alla Casaleggio come società segreta, in violazione all’art. 1 della l. 17/1982, che ne dispone l’immediato scioglimento. La cosa non mi pare seria, perché si basa su un dato del tutto opinabile e non dimostrato: che la Casaleggio abbia chissà quale disegno politico che nasconde sotto la facciata di società di servizi. Non c’è il minimo di prova, ma che dico? Di indizio. Con questo criterio della legge del sospetto potremmo mettere fuori legge qualsiasi associazione.
E tutto questo in un paese nel quale i partiti non sono regolamentati da nessuna legge, la magistratura ha sempre eccepito il difetto di giurisdizione rovesciando ogni contenzioso sugli organi interni di partito, e tutto questo ha consentito l’esistenza di un partito-azienda come Forza Italia, un partito come l’Idv che aveva una società parallela che incassava il relativo finanziamento pubblico, per non dire delle discusse primarie del Pd eccetera.
Dunque nessun pericolo? Non è così: se i promotori si attendono che il tribunale gli dia ragione dichiarando decaduta la Raggi, aprendo così la strada al processo successivo, sarebbero degli ingenui e non si schiererebbe un uomo come Cassese che tutto è meno che ingenuo o giuridicamente sprovveduto. Il rischio vero è un altro: una di quelle sentenze interpretative che funzionano ad orologeria. La sentenza potrebbe rigettare quanto richiesto dall’attore, ma con una interpretazione della norma che metta in discussione aspetti dell’organizzazione del M5s (il ruolo della Casaleggio associati che non è sancito da uno statuto, perché un vero statuto non c’è, la proprietà personale del simbolo eccetera) discorso che resterebbe dormiente sino alle elezioni, quando qualcuno potrebbe ricorrere contro le liste del M5s creando una situazione molto difficile anche per i tempi ristrettissimi in cui dovrebbe essere assunta una decisione.
Potremmo trovarci di fronte ad un trappolone molto ben preparato. E devo dire che l’assenza di un vero e proprio statuto mi preoccupa molto: qualcuno potrebbe sostenere che questo non garantisce dall’interno la necessaria indipendenza di giudizio dei parlamentari che potrebbero essere espulsi in ogni momento, cosicché il divieto di mandato imperativo sarebbe aggirato da una eccessiva discrezionalità del partito nel decidere una espulsione disciplinare senza garanzie.
Pensiamoci per tempo, perché è evidente che qualcuno pensa che, se la via elettorale non funziona per “normalizzare” il tripolarismo italiano e con esso la presenza del M5s, si può cercare di normalizzare tutto per via giudiziaria.
Io sarò maligno, Qualcuno mi han insegnato che “a pensar male si fa peccato, però si indovina”.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, avv. Venerando Monello, corinna, m5s, perchè non si può sciogliere il m5s, proprietà del simbolo del m5s, ricorso per sciogliere il m5s, statuto del m5s, tripolarismo

Gaz
La causa è da chiudere in mera procedura. Non esiste un diritto a chiedere quel che le due deputate hanno chiesto.
A parte i problemi di legittimazione passiva, la incostituzionalità è attributo delle norme di legge e non dei contratti o delle loro clausole.
Una sentenza che entrasse nel merito creerebbe il pandemonio/guerra civile tra sindacati e partiti.
In questo momento non mi sovvengono gli scritti di Sabino Cassese in materia processuale civile.
Gaz
Giusto per farmi capire, è come chiedere il divorzio prima che fosse introdotto dalla legge: domanda inammissibile!
Giovanni Talpone
Sì, però: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”. E il fatto che gli altri partiti citati abbiano fatto lo stesso o peggio, significa solo che il M5S si è messo in una bella compagnia (almeno da questo punto di vista). Devo dire poi che il capoverso sul sorriso enigmatico di Roberto Casaleggio dice molto sulla cultura politica profonda da cui nasce il M5S.
Lorenzo
Bè… dopo tanti anni trascorsi a legittimare la persecuzione poliziesca del pensiero razzista e delle organizzazioni di estrema destra non sarebbe male se il regime vi desse un assaggio della vostra medicina.
Mi farei quattro risate a vedere Grillo & C. trattati a dose massicce di quello stato di sdiritto che gli piace tanto: vi immaginate il gusto di vederli marcire nella stessa cella di quanti han fatto condannare per negazione della mitologia olocaustica? Alla stessa colpa (aver pestato i piedi al regime) deve corrispondere identica sorte. Levis est fortuna, cito reposcit quod dedit.
Il regime tirerebbe un momentaneo sospiro di sollievo, ma è immaginabile che il posto della farsa a 5 stelle verrebbe presto occupato da forze più serie dietro cui ne premono di più serie ancora, come avviene in Francia e in Germania. Così ci risparmiaremmo la Syriza moltiplicata per dieci che quasi certamente farà seguito a un governo Grillo & Casaleggio.
Intendiamoci, l’eurodittatura è in un tale stato di putrefazione che 9 mesi di caos a 5 stelle potrebbero essere sufficienti a farla scoppiare come una carogna gonfia di gas. Sarebbe anche il modo migliore per incoraggiare i nostri partners-avvoltoio a catalizzare sul Belpaese il grosso delle perdite.
Gaz
@ Lorenzo.
a) sono stati proprio i nazisti con la loro precisissima contabilità a documentare oltre ogni ragionevole dubbio il sistema dei campi di sterminio;
b) chi afferma il contrario non fa opera storica;
c) l’iniziativa delle due deputate è di natura civile e non penale, per cui non c’è nessuna cella da condividere;
d) sembra che in passato organizzazioni non illegali di opposto estremismo, interne e internazionali, di favori e favorini se ne siano scambiate, per cui lascio la deduzione ad altri;
e) l’avere in casa i tifosi dell’avversario è un problema che periodicamente si ripresenta; la lista è lunghissima e ovviamente incompleta: il piccoletto disertore, venditore di mappe, tangentaro, amico di generali di indubbio disvalore .. il di lui presidente a pappa e ciccia con los anglos e coi galletti, in stretta corrispondenza di intenti e carteggi col nemico che non combatte, i di lui signori del mare ottusi, ammogliati e non, i marinai, e non, che prima combattono e poi passano al nemico … quelli che salgono su una bagnarola simile alla Potemkin per svendere l’anima delli … e via dicendo.
Lorenzo
Ahi! Che cattiveria rovinarmi i buoni auspici colla distinzione fra civile e penale! Ma siccome l’incertezza è il rifugio della speranza, mi piace pensare che i grillini ripristineranno la mia ipotesi elpidica rifiutandosi di ottemperare all’ordinanza di scioglimento. Dum spiro spero.
giovannialessandro bottiglieri
Ti sei chiesto se poi i cittadini a 5 stelle prendono i bastoni e vanno a ROMA COSA SUCCEDE? Ci faremo tutti insieme delle grande risate, quando vedremo scorrere sangue nelle strade? Molti, ma molti cittadini , prima di morire vogliono vedere di morire! I giudici questo lo mettono in conto!
Rachkovsky
Di elezioni non ve n’è ombra nemmanco all’orizzonte: aggiungasi che “sta venendo giù tutto”.
“Gli parve che la fuga del tempo si fosse fermata, il mondo ristagnava in una orizzontale apatia e gli orologi correvano inutilmente. La strada di Drogo era finita; eccolo ora sulla solitaria riva di un mare grigio e uniforme.Gli occhi di Drogo fissavano come non mai le giallastre pareti della fortezza. Lacrime lente e amarissime calavano giù per la pelle raggrinzita, tutto finiva miseramente e non restava più nulla da dire.”
Dino Buzzati “Il deserto dei Tartari”
Gaz
Errata – corrige: organizzazioni non illegali di opposto estremismo. Cè’ un non di troppo.
Tenerone Dolcissimo
Nihil novi sub soli.
Anche con Berlusconi ando’ così e il fatto che fosse un porco corruttore di minorenni non cambia niente.
Quanto alle accuse di evasione fiscale me lo rendono pure simpatico considerato chi mette le tasse in Italia.
E poi ricordate Tangentopoli? A cosa e’ servita?
Guarda caso sono proprio gli scampati a Manipulite a portarci nell’Euro.
E come sono stati tolti di mezzo Kohl -per lasciare campo libero alla Merkel- e poi la Roussef????
Come si dice: squadra che vince non si cambia.
Emiliano
Il destra-centro-sinistra euro-americano ha subito ben tre batoste epocali la Brexit, Donald Trump e il NO alla riforma della Costituzione italiana. Fra qualche mese si rischia il cappotto con le elezioni in Francia e Germania.
La Triplice Alleanza Russia-Iran-Cina ha appena vinto la I° guerra mondiale del 21 secolo.
L’Occidente è un cumulo di macerie ideologiche, proprio come lo era il blocco ex-sovietico negli anni ’90.
E’ perfettamente logico quindi che l’Ancien Régime euro-americano stia cercando fermare il nemico a pochi metri dal bunker in cui si è rifugiato.
In America i rimasugli della ala democratica di fede Clintoniana, stanno inventando qualunque tranello per rendere un inferno la presidenza Trump(da qui al 20 gennaio temo sarà una grande sagra di gravi incidenti diplomatici con la Russia, Turchia, Iran, Israele e chi più ne ha più ne metta).
In Francia il partito della Le Pen non può essere messo fuori legge allora stanno tentando di farlo morire di fame rifiutando tutte le domande di prestito bancario fatte dal Front National.
In Germania chissà cosa si inventeranno per bloccare l’AfD.
Persino la GB che è parte del sistema NATO viene bastonata per aver disubbidito agli ordini del vecchio ordine mondiale.
E l’Italia è ormai da una 70 anni che interpreta l’espressione “sovranità nazionale” come “facciamo in piccolo e male la stessa cosa che succede in America”.
L’unica cosa che mi consola è che questi tentativi di far fuori il dissenso sono destinati al fallimento per i seguenti motivi:
– chi li mette in atto dimostra di essere politicamente all’angolo.
– i popoli non comprendono e non accettano che il sistema politico si concentri su beghe e faide interne all’élite mentre l’economia pilotata dai kamikaze della grande finanza sta disintegrando decenni di sacrifici fatti dal mondo del lavoro per creare una società ricca.
– Ogni tentativo di distruggere i cosiddetti “populisti” sta ottenendo l’esatto opposto(Putin è apparso un gigante alla Churchill rispondendo picche alle “inique sanzioncine” di Obama).
– Ogni tentativo di narrare la società moderna con la Neo-Lingua e il Bis-Pensiero ottengono solo un effetto grottesco(attribuire la colpa di qualunque evento agli “hacker russi” rende Pierino che grida al lupo! al lupo! un principiante).
Ripeto ForteBraccio avanza e quando arriverà troverà il trono e la corte di Danimarca vuoti.
Tenerone Dolcissimo
Emiliano, perdonami e non ti arrabbiare, ma mi sembri eccessivamente ottimista.
Emiliano
E’ dal lontano 1723 che non mi arrabbio :-).
Non sono ottimista però credo nel potere profetico del cinema.
Il film con Eddy Murphy e Dan Akroyd dove interpretano due tizi che con pochi soldi e tanta determinazione riescono a mandare all’aria i due onnipotenti magnati della finanza, sembra quasi essere la metafora dell’attuale situazione geopolitica.
La scena in cui uno dei due magnati urla e sbraita affinchè le contrattazioni di WallStreet siano annullate e si tengano delle nuove contrattazioni, solo perchè hanno perso tutti i loro averi sembra quasi una profezia allegorica di ciò che stanno facendo le elites atlantiste le quali sotto shock per aver perso referendum, votazioni, guerre vogliono che sia tutto annullato e che si ricontino i voti, e che la i fallimenti in Siria siano attribuiti ai cattivi Russi, o che venga addirittura decisa per legge la verità.
No non credo di essere ottimista, sono solo un grande appassionato di cinema 🙂
Tenerone Dolcissimo
Ketty devo dire. Speriamo!
Confidiamo in DIO e teniamo asciutte le polveri.
mauro suttora
impeccabile come sempre.
Un’unica perplessità: l’accusa di segretezza, in violazione della legge Anselmi anti P2. Oggi gli elenchi degli iscritti al M5s sono segreti, non accessibili neppure dai membri del direttorio (finché c’era) o dai presidenti dei gruppi parlamentari (le massime “autorità”, a parte il duo Grillo-Casaleggio figlio).
Gli unici con accesso al database sono i membri dello staff, peraltro anonimi, semplici funzionari non eletti.
Capisco che per una società commerciale la mailing list degli iscritti con tutte le varie profilazioni (area geografica, età, data di iscrizione, ecc) rappresenti un asset di estremo valore. Questi tipi di indirizzari vengono pagati milioni.
Ma il primo o secondo partito politico di un Paese avanzato non può essere gestito con i criteri (giustamente) autocratici di una società commerciale privata
Aldo S. Giannuli
giustissimo, il guaio è che non esiste nulla di paragonabile ad una direzione nazionale eletta ed il gruppo parlamentare non ha potere di accedere al data base, Algra grana da risolovere
fortebraccio
esattissimo, anche perche se si rendessero pubblici, gli elenchi degli iscritti,sarebbe come rendere pubblici altri nomi di iscritti alla massoneria,viva l italia,l italia in mano alle shits1
Allora ditelo
Il libro soci può essere negato al pubblico ma dovrebbe essere disponibile su richiesta ai soci per finalità legate agli scopi dell’associazione, se non erro.
http://www.caffarella.it/SitoMario/biblio/FAQ.htm#13
Aldo S. Giannuli
be ma il M5s come tutti i partiti è una società di fatto chde non è assoggettate alle regole di una associazione legalmente costituita. So chje è un assurdo ma in italia non c’è nessuna norma che distingua un partito da un gruppo di amici che si riunisce per giocare a poker
Allora ditelo
Cioè non esiste alcun obbligo di legge per cui anche i soci di una “associazione non registrata” potrebbero vedersi negati la conoscibilità dei dati di altri soci anche se per finalità legate agli scopi dell’associazione?
Peraltro non è possibile rifiutare ciò che non è stato richiesto: sappiamo se finora qualcuno abbia richiesto i dati pertinenti ed abbia visto rifiutare tale richiesta?
PS: Preferisco l’arti 49 Cost proprio com’è, nella forma spiegata dal suo relatore, Umberto Merlin il 22 maggio 1947: dunque anche “associazioni non registrate” (ma non fino alla “autodichia” insindacabile come per il Parlamento).
Tenerone Dolcissimo
Caro Giannuli, stupendo l’intervento di stamane in risposta a Gumpel che tentava di farci credere che il M5S fosse un’anomalia del panorama politico italiano dove secondo lui tutti i partiti sarebbero registrati e regolati da norme interne adottate secondo legge.
Sembravi un grosso gatto sornione che gioca col topo
Allora ditelo
Da http://www.movimento5stelle.it/iscriviti.php
«In tutti i casi, essi non verranno diffusi nè comunicati a terzi diversi dagli incaricati al trattamento direttamente nominati dal titolare del trattamento o dai responsabili ove nominati.»
Il titolare del trattamento dati è beppe grillo, non il movimento.
Questo sembra implicare anche che casomai esaurisse il suo “mandato” o si “stancasse” si dovrebbero riacquisire i consensi al trattamento (tanto varrebbe reiniziare daccapo)
Allora ditelo
Per come la vedo l’art 49 intendeva limitare gli ostacoli alla fruizione dell’elettorato passivo (ratio sinergica con il proporzionale puro) e concretizzare il Parlamento («all’esterno» [dei partiti]) come fulcro della Repubblica e sede del “metodo democratico” (si intendeva che l’autodichia operasse democraticamente con regole interne collegialmente decise)
Non è possibile parlare di “casta” quando le barriere non son proibitive (ed un seggio necessitava tra il quarantamila ed ottantamila preferenze ove le leggi di iniziativa popolare necessitano di cinquantamila)
fortebraccio
egr prof,noi vecchiett pensionati di minkia pititto (,minkia a fame<), crediamo, che i rinnegati dei 5 stalle,torneranno presto da dove sono venuti:dalla nebbia.
Gaz
Ciò che fa stato/passa in giudicato e’ il dispositivo, non l’obiter dictum.
Allora ditelo
Il M5S è tutto fuorché ingenuo.
Dunque non ci sarebbero trappoloni fuorché quelli che avrebbero “costruito” da soli.
Le ultime sentenze (Napoli Roma) contro le discutili pratiche del M5S hanno chiarito che questo debba funzionare nel rispetto del codice civile: Ci sarebbe dunque anche la vicenda delle “modifiche” allo statuto.
Si spera non cadano dal pero invocando la “mentalità d’assedio”: I frigoriferi sono finiti.
PS: Buon anno.
vinicio giuseppin
tutto dipende dalla pigrizia o malafede con cui dal’48 non si è messo mano all’art.49 della Costituzione.Doveva essere specificato meglio ,indicando le linnee essenziali degli statuti dei partiti,già dall’art.18…
Allora ditelo
Piuttosto l’art 49 è stato scritto in funzione garantista (e contestualizza l’art 1 Cost) ma pigrizia o altro hanno ostacolato la consapevolezza della Costituzione presso la cittadinanza (alla quale è invece garantito l’insegnamento della confessione cattolica dalle elementari fino alle superiori con un monte ore non certo “virtuale”): che da più parti la si volesse “piegare” è cosa nota e talvolta riuscita (es. aspirazione a modelli “esteri” di governo come il modello Westminster)
giuseppe
Ho letto la relazione di Merlin. No mi convince soprattutto perchè punirebbe i partiti solo dopoche avessero commesso qualche atto antidemocratico molto preciso (che nel caso peggiore potrebbe essere anche senza ritorno…) . Inoltre la Costit. assegna a questi organismi “partiti” la esclusività (non menziona altro) della rappresentanza politica : il cittadino nonpuo’ rivolgersi altrove e quindi lo Stato , accettando l’offerta di quei partiti , deve garantire i cittadini, soprattutto i meno ferrati politicamente , che effettivamente tutti i partiti garantiscono, chi piu’ chi meno, modalità di partecipazione democratica , di cui spesso il cittadino poco informato fa difficoltà a riconoscere o no l’esistenza. Mi pare che il relatore Merlin sapeva che si sarebbe imbarcato in qualche problema e così ha voluto tirar via, minimizzare , ipotizzare solo alcune situazioni in cui si verifichi un fattopuntuale ben circscrivibile , ma il problema esiste: Gradirei commenti.
Allora ditelo
Chiaramente è prerogativa costituzionalmente garantita la possibilità di revisionare parti “emendabili” della Costituzione come l’articolo 49 ma gli atti della Costituente preservano le proposte inequivocabilmente rigettate al tempo, a meno di un anno dell’amnistia Togliatti e non si può certo presupporre che il dibattito sull’art 49 si svolse con la leggerezza che contraddistingue la propaganda odierna.
L’interpretazione dell’articolo è stata resa inequivocabilmente dallo stesso relatore che concluse ribadendo la necessità di non modificarne neanche una particella.
Tuttavia è anche vero che talvolta risultino margini interpretativi, in alcuni punti più che altri, talvolta sembrando esserci addirittura una attività idonea a “sondarne” i limiti interpretativi (a furia di sentenze della Consulta sugli stessi temi).
Le barriere che Lei lamenta sono state giustapposte “interpretativamente” all’orientamento iniziale ma le forzature possono essere rimosse invece di inseguirne la deriva invocando “aggiustamenti”.
Allora ditelo
Un seggio richiedeva dalle quarantamila alle ottantamila preferenze, e la decisione di affidare il mandato spettava collettivamente agli elettori ai quali era sottolineata la libertà di associarsi per concorrere al “governo parlamentare” della Nazione.
Dunque, dire che i cittadini possono associarsi liberamente in partiti intendeva subordinare i partiti ad i cittadini e non viceversa, come oggigiorno sembra si voglia abituare la cittadinanza (ed imporre con forzature all’impianto veterocostituzionale).
Nel contesto della più pura forma di rappresentatività garantita dal proporzionale puro questo significava ridurre sostanzialmente le barriere alla fruizione dell’elettorato passivo (la possibilità di candidarsi e di partecipare).
“Associarsi liberamente” è legittimamente riconducibile anche alla forma di “associazione non riconosciuta” che è regolata dal codice civile (dunque la “creatività” ha dei limiti):
«In generale, i partiti politici sono associazioni private che hanno il monopolio di fatto delle elezioni politiche, attraverso la proposizione delle candidature. In ciò sta la loro natura ambivalente: da un lato, essi hanno una connotazione privatistica di fondo, riscontrabile nel fatto che, almeno nell’ordinamento italiano, sono associazioni non riconosciute, prive di personalità giuridica e con limitata autonomia patrimoniale, ancorché costituzionalmente riconosciute ex art. 18 Cost. — http://www.treccani.it/enciclopedia/partito-politico/
Allora ditelo
Inoltre il relatore chiarisce inequivocabilmente che il “metodo democratico” fosse da intendere all’esterno dei partiti consacrando implicitamente il Parlamento come fulcro della democrazia repubblicana.
Il “metodo democratico” è dunque, nel disegno originario, ciò che si esprime nell’attività del Parlamento che opera in “autodichia” ed il cui regolamento è delegato alla deliberazione collegiale di tale organo costituzionale.
Esso dunque costituisce anche il contesto in cui la democrazia è “interpretata”, discussa e dimostrata anche a beneficio di coloro che fossero meno sensibili a tali temi.
Non fraintenda la pacatezza dei verbali giacché l’implicazione chiara è era che non sarebbero dovuti essere “esportati” (dai partiti) comportamenti penalmente rilevanti (la questione è risultata “interpretativamente” più complessa, a cominciare dal fenomeno dei “pianisti”).
Ricordi sempre che la cittadinanza è tutelata dallo strumento referendario abrogativo (per questo ogni mutamento dell’ordinamento è sempre accompagnato da una massiva propaganda che non ammette “ignoranza” ma non tutela dalla disinformazione).
Dunque personalmente ritengo che in questo caso lo Stato debba tutelare i cittadini garantendo a tutti i migliori ausili che consentano una decisione consapevole invece che interferire con l’offerta politica.
E la “trasparenza” inizia dalle scuole ove devono essere resi palesi tutti i modi che il nostro ordinamento provvede con cui i cittadini possono tutelare gli interessi collettivi o individuali.
Girotondi e petizioni sono “atti di solidarietà”, ma il porcellum è decaduto per un ricorso in tribunale quando era auspicabile che decadesse per via referendaria.
Come molti anch’io firmai il referendum sbagliato:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/legge-elettorale-i-falsi-miti-del-bipolarismo/
giuseppe
Perchè il ricorso non ha previsto il richiamo alla costituzione che prevede che siano i “partiti” a concorrere alla politica nazionale ? Il M5S non si dichiara “partito” e non mi risulta nemmeno che si iscritto nel famoso registro dell’elenco dei “partiti”. E’ evidente che non si puo’ impedire al M5S di partecipare alla politica nazionale locale, però mi pare che bisognerbbe mettere a posto qualche parolina. I professroni di renzi per il SI se ne erano accorti oppure Lui non ha voluto pensando che al momento giusto, per via giudiziaria poteva far fuori il rivale ? grazie della risposta
Allora ditelo
Circa il Registro nazionale dei partiti politici riconosciuti ai sensi del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13
Esso è un elenco dei partiti che, rispettando i requisiti previsti, possono beneficiare di «forme di contribuzione volontaria fiscalmente agevolata e di contribuzione indiretta fondate sulle scelte espresse dai cittadini» regolate dalla Legge 13/2014 che -a maggior ragione facendo menzione dell’articolo 49 Cost.- per disporre incentivi economici verso talune forme di “libera associazione”, non vieta le altre (testualmente «I partiti politici che intendono avvalersi dei benefici previsti dal presente decreto sono tenuti a…» )
L’intervento completo degli atti della Costituente chiarisce univocamente l’interpretazione agevolando l’identificazione di eventuali disposizioni incostituzionali.
«La Commissione, di fronte alla realtà dei partiti, ha creduto che convenga riconoscerla, possibilmente disciplinarla e domani anche fissare i compiti costituzionali che a questi partiti saranno concessi.
Già oggi qualche cosa è in atto; già oggi in quest’Assemblea noi siamo organizzati in Gruppi; già oggi è notevole l’influenza che nella vita politica del Paese i partiti esercitano soprattutto per esempio in periodo di crisi.
Quindi noi non facciamo che riconoscere una realtà obiettiva che già esiste.
Però la Commissione — ed io in questo momento esprimo il parere collettivo della Commissione — non ha voluto eccedere in questo suo riconoscimento, non ha voluto andare al di là di quelle che possono essere per il momento le concessioni da fare, non ha voluto cioè entrare a controllare la vita interna dei partiti.» [Umberto Merlin, relatore art 49— 22 maggio 1947 Assemblea Costituente]
http://www.nascitacostituzione.it/02p1/04t4/049/index.htm