Che succederà alla elezioni? Una partita a tre uscite
Prima di continuare con il dibattito sulle idee per uscire dalla crisi (che noto, con piacere, abbastanza partecipato) mi sembra il caso di fare il punto sull’andamento della campagna elettorale. Abbiamo 5 blocchi (destra, centro montiano, Pd-Sel, 5 stelle e arancioni). Prima considerazione: il Pd, ragionevolmente dovrebbe vincere alla Camera senza troppi problemi, aggiudicandosi il 54% dei seggi. A meno che lo scandalo Mps non porti ad un terremoto di vaste proporzioni; esso avrà effetti non irrilevanti e non va sottovalutato (come, invece, sta facendo Bersani) ma, per ora, non sembra in grado di ribaltare il risultato elettorale previsto. Né, per ora, sono prevedibili altri eventi di questa potenza.
Se, poi, domani cade l’aereo in cui c’è Berlusconi, la destra si spappola in tre giorni e tutto si riversa sul centro di Monti, oppure un impensabile scandalo liquida Monti spingendo gli elettori di centro verso la destra, o se la campagna di uno dei due ha un successo imprevedibile, mentre Bersani le sbaglia proprio tutte, non possiamo saperlo e quindi –almeno per ora- tutto fa parte del regno della fantasia e non mette conto parlarne.
Sul solido terreno dei fatti, nonostante il recupero del Pdl, lo stacco nei sondaggi è ancora tale che difficilmente potrebbe essere colmato da uno degli sfidanti: per ora, stando alla media dei sondaggi, appare realistico che Pd-Sel raggiungano il 37-38%, mentre Pdl e Lega dovrebbero attestarsi fra il 25 ed il 30%, il centro montiano fra il 12 ed il 16%%, Grillo fra il 12 ed il 16%, gli arancioni fra il 2 ed il 3% e gli “altri” intorno al 3%. Sono “forchette” ancora molto ampie (inevitabilmente, visto che c’è un buon 30% di indecisi fra astensione e voto), ma alla Camera non sembrano possibili sorprese.
I problemi, come si sa, potrebbero esserci al Senato, dove:
a- il premio è dato regione per regione e non a livello nazionale
b- la soglia di sbarramento per le singole liste è l’8%
c- la soglia di sbarramento per le coalizioni è il 20%
d- ci sono regioni minori come il Trentino, il Friuli, la Lucania che hanno solo 7 senatori, mentre Liguria, Abruzzo e Sardegna ne hanno 8, per cui anche una lista singola dovrebbe raggiungere il 14-15% per avere un senatore, mentre in Molise (2 seggi) e la Val d’Aosta (1) sono appalto della lista locale o delle due maggiori.
Dunque, la partita è al Senato dove (lasciando per ora da parte i senatori a vita e quelli eletti all’estero) la maggioranza è a quota 158 e non è detto che il Pd ci arrivi da solo. E lo avevamo già detto in settembre, quando si parlava della riforma del Porcellum poi abortita per volontà del Pd.
Se le percentuali fossero quelle indicate prima (cosa molto imprecisa, perché al Senato votano gli ultra venticinquenni, ciò che, ad esempio, potrebbe penalizzare il M5s che ha un elettorato in buona parte giovanile) questo significa che a prendere senatori in tutte le regioni dovrebbero essere solo Pd-Sel e Pdl-Lega. Quanto ai premi di maggioranza, salvo sorprese, il Pd-Sel dovrebbe vincere senza problemi in Piemonte, Liguria, Emilia, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata; mentre incertezze più o meno accentuate ci sono per Sardegna, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria e soprattutto, Lombardia. La destra dovrebbe vincere abbastanza certamente in Veneto.
Il centro, non sembra possa vincere in nessuna regione, probabilmente non avrà senatori in quasi tutte le otto regioni “minori” e potrebbe “bucare” il quoziente in Emilia o in Toscana.
Il polo arancione non sembra avere probabilità di avere seggi al Senato.
Molto meno prevedibile l’esito del M5s, sia perché è difficile valutare l’incidenza del differenziale di età, sia perché si tratta di un movimento a macchie di leopardo, per cui, se appare ragionevole che ottenga senatori in regioni come l’Emilia, il Piemonte, la Sicilia, il Veneto, la Lombardia e forse la Toscana e il Lazio, è molto incerto il resto.
Tutto ciò premesso, gli scenari possibili sono tre:
a- la coalizione Pd-Sel si aggiudica più di 158 seggi: si forma un governo espressione di quella maggioranza, che dovrebbe durare tutta la legislatura (dovrebbe… ma dipende da diversi fattori, compresi i margini di resistenza al Senato)
b- Il Pd-Sel non ha la maggioranza assoluta fermandosi a 150 seggi circa, ma la lista Monti è andata bene –o almeno discretamente- ed ha ottenuto 20-25 senatori con i quali si compone una maggioranza Pd-Monti forte di circa 175 senatori. Il governo si fa ma è difficile dire quanto duri, perché Monti da un lato e Vendola-Fassina dall’altro entrerebbero rapidamente in urto (in altro pezzo analizzeremo questo tipo di dinamiche) e bisogna vedere se ci sarà ancora una maggioranza una volta che qualche pezzo dovesse staccarsi. E non è detto che ciò accada necessariamente sul fianco sinistro (per distacco di Vendola e di un pezzo di Pd), perché potrebbe esserci anche un divorzio Monti-Casini a causarlo. Considerato l’avvicinarsi delle elezioni europee e regionali, questo significa che probabilmente andremo a votare entro 1-2 anni.
c- Il Pd-Se va sotto quota 150 e/o la lista Monti tracolla, per cui insieme non raggiungono quota 158; questo perché il Pdl vince in Lombardia, Veneto, Sicilia e Puglia (o Calabria o Sardegna) e, con le altre regioni, si aggiudica intorno ai 135 seggi che, sommati ai 20-25 di Grillo o all’eventuale paio di seggi di Ingroia, superano quota 158. In questo caso, l’alternativa secca è: o maggioranza di unità nazionale (governo Bersoni o, se preferite, Berlusani) o nuove elezioni già a giugno.
Allo stato dell’arte, lo scenario più probabile è il secondo, quello intermedio il primo e quello meno probabile il terzo. Per la vittoria piena, il Pd non dovrebbe perdere oltre che in Veneto, in Lombardia ed in una delle altre regioni a rischio oppure (conquistando la Lombardia) in più di tre delle regioni a rischio. La cosa non è tanto semplice, anche perché i sondaggi danno il Pd in svantaggio in Lombardia e il caso Mps (anche se poco) qualcosa toglierà. Non a caso Monti (lo sciacallo che il Pd si è cresciuto in seno) si è subito slanciato contro il Pd sul caso senese e molto più di quanto non abbia fatto lo stesso Pdl, al quale, peraltro, Monti ha teso una prima mano.
Il secondo scenario è il più probabile perché gioca sulla base elettorale più ampia garantita da 2 coalizioni su 5.
Il terzo è quello al quale sta lavorando Berlusconi, bisogna riconoscere con grande abilità. Ma, almeno per ora, ha ancora molta strada da fare: in Veneto –stando alle aspettative- dovrebbe “vincere facile”, la Lombardia è a portata di mano, in Sicilia, se ritrova gli “amici di sempre” potrebbe farcela senza troppa fatica, però Puglia, Sardegna e soprattutto Campania, dopo il caso Cosentino, sembrano imprese decisamente più complicate. Inoltre, il suo risultato sarebbe vanificato se Grillo non andasse bene. Dunque, per ora la cosa appare non probabilissima.
Ma cosa accadrebbe se le cose andassero così? Brutta storia: il Cavaliere, pur sconfitto alla Camera, sarebbe il vero vincitore politico della tornata: dato per morto con un partito sotto il 15% ed in piena crisi di abbandoni, senza alleati e stimato sotto il polo di Monti all’inizio della partita, è già riuscito a rimettere in riga quasi tutti i dissidenti (a cominciare da Formigoni), riprendersi la Lega come alleato, riportare il suo partito sul 18-20% nei sondaggi, azzoppare sul nascere la lista Monti che non ha nessuna possibilità di scavalcarlo. E’ già un bilancio tutt’altro che disprezzabile. Se poi riuscisse ad essere determinante al Senato, sarebbe il suo capolavoro politico e questo gonfierebbe di nuovo le sue vele elettorali. Morale: in caso di nuove elezioni avrebbe ottime probabilità di vincere anche alla Camera (lo so che l’idea vi fa rabbrividire, ma le cose stanno così), anche perché la sinistra pagherebbe lo scotto psicologico della “vittoria mancata”. Ad esempio, Renzi farebbe Bersani alla julienne.
Oppure, se il Pd decidesse a coalizzarsi con il Pdl (magari in nome della salvezza economica del paese… figuriamoci se non se ne uscirebbero con una manfrina del genere) dovrebbe pagare un prezzo altissimo e, comunque, Berlusconi si riserverebbe il diritto di far cadere la maggioranza quando e come gli parrebbe.
Sono tre scenari uno peggiore dell’altro è evidente, e fra essi quello della vittoria piena Pd-Sel è quello che fa meno schifo. Ma, anche in questo caso, ci sono ottime probabilità che torniamo a votare entro un paio di anni.
Aldo Giannuli
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servus4100
E’ terribile che si possa dare ancora credito ad un elemento come Berlusconi, basterebbe solo questo a spingere i giovani all’estero. Ieri è stata la giornata della memoria, lasciate che mi abbandoni ad una provocazione: la Germania aveva ragione a proclamarsi superiore, non sotto il profilo razziale bensì socio-culturale. Un pagliaccio come Berlusconi in Germania durerebbe il tempo di uno spot televisivo. Che delusione il popolo italiano.
Vincenzo Cucinotta
Scusa Aldo, ma forse hai scritto l’articolo un po’ in fretta.
A me risulta che negli ultimi sondaggi disponiili, il M5S viaggia tra il 13 e il 18%, mentre Rivoluzione Civile (perchè lo chiami arancioni, possibile che tu non sappia che questi sono solo una componente e neanche maggioritaria?) sta ormai stabilmente tra il 4 e il 5%.
Per RC, questo significa beccare deputati, perchè se fosse come dici tu, tra il 2 e il 3% (poi, magari mi citi i sondaggi da cui hai tratto questi numeri), non potrebbe neanche entrare in parlamento. Capisci che riportare quei dati sono un modo indiretto e presumibilmente inconsapevole di scoraggiare quella scelta, non te lo devo certo spiegare io.
Al senato, i pochi dati disponibili disaggregati per regione, sembrano confermare che in Campania raggiungono il quorum e dovrebbero prendere due senatori, altrove sembra a tuttoggi improbabile.
Allo stesso modo, PD/SEL stanno ormai stabilmente attorno o addirittura sotto il 35%, soprattutto per la caduta evidente dei consensi a Vendola (del che dovrebbe dogliersi con sè stesso e la sua scelta suicida di stare con il PD, ma forse si iscriverà anche lui al PD e questo spiegherebbe tutto molto più chiaramente), che ormai non raccoglie più del 3,5%
I dati di monti e di berlusconi/Lega corrispondono a quelli che ho letto, anche se lasci una forbice molto ampia (molto più ampia che per PD/SEL, chissà perchè poi).
Mi fermo qui, il tema delle possibili maggioranze non mi appassiona più di tanto, penso che le cose che potrebbero verificarsi a livello internazionale eserciteranno un’influenza così marcata da rendere ininfluente il dettaglio dei risultati, anche in riferimento a quanto successo a fine 2011 (perchè non dovrebbe ripetersi se l’Europa lo ordina?).
Stefano Fratini
per ora i sondaggi danno partita in bilico in Lombardia, vantaggio leggero del Pd in Campania, vantaggio leggero del Pdl in Veneto, Vantaggio netto Pdl in Sicilia, vantaggio netto del Pd in Piemonte, Lazio e Puglia. Ingroia ovunque sotto l’8% (la soglia massima è in Campania con il 7%). In queste condizioni è probabile un Pd-Sel a 154 seggi e Monti a 20/25. La speranza del Pd è che Monti rosicchi voti a Berlusconi, consegnando a Bersani/Vendola un paio di regioni. Servirebbe probabilmente un accordo con Monti, ma un fatto è farlo con una maggioranza comunque autonoma, un’altro senza maggioranza. Grillo, al Senato, è intorno al 12%
Phabio
A parte le solite considerazioni disfattiste su qualunque cosa – tipiche degli extraparlamentari falliti, ovviamente depositari del buon governo e del crisma di libertà e uguaglianza.. –, mi sembra un’analisi per certi versi discutibili.
Alla Camera nessun problema: 55% a PD-SEL.
Al Senato bisogna vedere dove non entrano M5S e Monti e dunque chi partecipa alla divisione dei resti, ovvero nelle regioni nelle quali vincono PD-SEL chi si spartisce il 45% rimanente, stesso discorso quando il PD è minoranza (presumibilmente in Veneto) bisogna capire chi entra e chi no.
Il PDL è sovrastimato nei sondaggi, il punto è solo che PD-SEL deve vincere contro 4 poli, considerando pure che gli elettori di Rc e M5S presumo in diverse regioni differenzieranno il voto, dunque realmente al Senato potremmo vedere numeri diversi.
Questo scenario è molto realistico:
http://www.cadoinpiedi.it/2013/01/28/sondaggio_tecne_per_sky_ecco_come_sara_il_senato.html
Al di là di tutto, non c’è una grande enfasi sull’esito della disputa, perché è tutto già molto chiaro.
PD-SEL governano per forza con Monti, sia per l’esiguità di una (eventuale) vittoria elettorale [max. 20-25 senatori nella più rosea delle ipotesi], sia per un veto posto da quello che rimane di Fioroni, Letta e Morando, sia per ragioni “politiche”, ovvero per una consonanza su alcune decisioni tra le più difficili della storia repubblicana. PD-SEL nella migliore delle ipotesi governerebbero più o meno due anni, tra transfughi, franchi tiratori e polpette avvelenate giudiziarie/giornalistiche, riaprendo davvero la strada al peggiorismo, ma per decenni.
Berlusconi ha – dal 1994 per chi non è cieco – solo due interessi oggi: salvarsi la pelle e le aziende, con tutti i rivoli criminali che lo contraddistinguono essendo un uomo braccato dagli “amici di sempre”. Con un centinaio di senatori può ottenere la presidenza del Senato con relativo “Ri-Lodo Alfano” immunizzatore, e vincolare la maggioranza nell’elezione del Presidente della Repubblica, puntando se non su Letta sr. su Amato.
Senza palle di cristallo: PD-SEL prendono intorno ai 160 senatori, Monti una trentina, Grillo una ventina, il resto più o meno il PDL.
Ingroia non prende nessun senatore, forse solo uno in Campania, e si giocherà fino all’ultimo l’entrata alla Camera, che comunque dovrebbe conseguire. Salvo sorprese.
Zeno
Se Rivoluzione Civile prende più del 4% mi faccio suora.
I sondaggi per Ingroia sono palesemente gonfiati.. quella lista è stata mollata oramai persino da Borsellino e De Magistris. Ha aperto a ex missini, parlato ambiguamente bene di De Gennaro, politicamente non ha mezza proposta a parte l’antimafia e nelle liste ha solo riciclati di vecchi partiti che palesemente non vota e non vuole più nessuno.
Paolo
è abbastanza curiosa l’idea che Rivoluzione Civile abbia i soldi per farsi gonfiare i sondaggi, i partiti che ci mettono i soldi si stanno impiccando per stampare il materiale, figuriamoci se possono andare a chiedere a Digis o SWG se gli fanno il favorino.
Per di più, il trend è rilevato da tutti gli istituti, quindi qualcosa di vero c’è. Che poi magari nel segreto dell’urna il richiamo del voto utile porti gli indecisi a votare Bersani e a far riscivolare RC sotto il 4% è un altro business.
In Lombardia il centrodestra vincerà il senato, le forze del centrosinistra sono state assolutamente miopi, hanno pensato che la regione fosse automaticamente vinta, hanno fatto delle primarie evanescenti portando alla candidatura un personaggio che fuori dalla tangenziale di Milano non dice nulla. Non solo fa scoglionare l’elettore motivato a sinistra, ma anche l’elettore dell’asse pedemontano moderato vede Ambrosoli come il candidato di un mondo milanese distante e aristocratico. Se il centrosinistra vince almeno la regione è un miracolo.
Mi sembra Giannuli sopravvaluti la propensione dei Giovani Turchi a portare avanti le istanze “socialdemocratiche” anche in contrasto con il centro. Questi pensano di poter imbrigliare Monti con lo stesso giochetto della disciplina del gruppo parlamentare con cui imbrigliano SEL.
Mi sembra che non si tenga conto anche di un’altra cosa: sappiamo che nei casi più rosei per il centrosinistra, ci sarà una maggioranza di una decina di senatori, quanti saranno i senatori di area Fioroni o Renzi disposti, se non a passare direttamente Monti, a far ballare al centro la maggioranza?
angelo
Il PD dovrebbe vincere alla camera senza troppi problemi…. LOL!!
martino
paolo, nessuno ha detto che rivoluzione civile ha i soldi per influenzare i sondaggi, ma personalmente non mi stupirei affatto che in questo guazzabuglio di sondaggi che escono ogni giorno qualcuno che i soldi li ha (vedi silvio) e che ha tutto l’interesse a che ingroia dreni voti all’asse pd-sel, faccia delle banalissime operazioni di intossicazione informativa diffondendo sondaggi drogati. certo non possiamo avere certezze e metto tutto nell’alveo delle ipotesi, ma diciamo che in campagna elettorale di persone pure se ne vedono poche. in più sinceramente mi sembra mi sembra ogni giorno di più che ingroia si stia squagliando come neve al sole, tenendosi solo il peggio del peggio della vecchia classe dirigente di prc, idv, verdi ecc, che stanno facendo di tutto per mettere in pratica la loro “strategia della pensione”, per citare aldo qualche mese fa. detto questo, liberissimi di credere in questo movimento. diciamo che a me, assolutamente non simpatizzante dell’asse pd-sel, vedere i post-comunisti guidati da magistrati e poliziotti fa venire i brividi. come si dice, chi parla di libertà sventolando le manette…
Paolo
No, anche con l’ipotesi “perchè fa comodo a Silvio” si è punto e a capo.
Perchè se no i sondaggi finanziati dal centro sinistra dovrebbero pompare su una sottovalutazione di Rivoluzione Civile.
Probabilmente la cosa più realistica è che il pianto greco sui “comunisti guidati dagli sbirri” nel mondo reale ha ben poca importanza.
fuori dal giro dei commentatori dei blog e di facebook c’è una società molto spoliticizzata che se ne frega del baillame che è stato fatto attorno alle liste di Rivoluzione Civile, che però è sensibile a quei due o tre messaggi chiave (onestà, montimerda, europa da cambiare) che Ingroia sta riuscendo a far passare.
mi sembra che molti a sinistra abbiano ostilità verso Rivoluzione Civile (cosa legittima, eh) e si stiano bevendo tutto quello che la campagna anti-Ingroia sta proponando, vedi quello più sopra che dice che De Magistris e Borsellino hanno mollato Ingroia, citando testualmente i titoli di Repubblica e probabilmente senza essersi neanche spinto a leggere gli articoli (altrimenti saprebbero che sia Borsellino che De Magistris hanno criticato certi aspetti della lista ma la sostengono)
aldogiannuli
non è del tutto esatto: De Magistris ha parlato di appoggio ad Ingroia, Borsellino ha esplicitamente detto che non sa se voterà il M5s
richard
Molto, molto interessante. Avrei da fare un commento sui commenti e vorrei porre una domanda al professore:
– pur facendomi un gran piacere leggere dei dati così bassi per la lista Ingroia, mi stupisce scoprire che Di Pietro, che nel 2008 prese 4,3% alla Camera e e 4,5% al Senato, abbia perso sino a tal punto il controllo sulla rete clientelare messa su con tanta spregiudicatezza in questi anni. (E c’è pur sempre Orlando a Palermo.) Ma mi sembra anche credibile che i giornali gonfino le intenzioni di voto per Ingroia, visto che così si rende più credibile e “utile” quel travaso di voti da Grillo al suo neo-partitino che tutti ‘sti qua si auspicano.
– da Giannuli mi farebbe piacere sapere cosa pensa succederebbe se il PD, vista l’ormai sempre più aggressiva campagna di Monti, dovessero rinunciare al programma con cui si sono presentati: “Agenda Monti con una maggiore attenzione al sociale”. Che possono inventarsi, a poche settimane dal voto?
aldogiannuli
1- l’idv è stata polverizzata dalle scissioni e dal risucchio verso il M5s che è la lista più contigua all’ex Idv
2- Bersani già dive tutto (l’agenda Montio) ed il contrario di tutto (la crescita e la giustiozia sociale), semplicemente accentuerà uno dei sue termini, tanto sono solo parole senza significato
Caruto
Sui risultati finali delle elezioni ho molte idee e tutte molto confuse.
Nonostante tutto, avrei preferito che la lista Ingroia avesse deciso il disarmo unilaterale al Senato. Avrebbe fatto il gesto nobile che avrebbe potuto fruttare qualcosa politicamente in futuro.
Per come siamo messi ora, ha fatto una sciocchezza, potenzialmente pericolosa.
Vi segnalo due cose piccole piccole.
In quello che sembra essere stato un colloquio telefonico sul caso MPS del giornalista De Marchis e Sposetti, ex tesoriere dei DS, c’e’ un breve passaggio divertente (Repubblica, pagg. 8/9, 27.01.2013): De Marchis dice: “Allora fate chiarezza.” E Sposetti risponde: “Quale chiarezza. Ci dobbiamo suicidare?”.
L’altra cosa piccola piccola e’ un articolo di Mastrolili su La Stampa (28.01.2013). Riferisce di un viaggio di Napolitano a Washington per incontrare Obama a meta’ Febbraio, prima del voto.
Di cosa parleranno? Chissa’. Si presume che un Presidente Italiano che incontri un Capo di Stato straniero parlera’ di Politica Internazionale.
Alla Camera dei Deputati la pensano in maniera diversa. Nella Rassegna Stampa della Camera l’articolo di Mastrolilli e’ posizionato nella Sezione “Politica Interna”.
Avranno informazioni che noi non abbiamo?
Vincenzo Cucinotta
Prima si invoca il voto utile, ora addirittura i sondaggi falsi finanziati da Berlusconi.
Ma insomma, un po’ di onestà intellettuale mai, possibile che tanti miei concittadini non siano in grado di accettare una competizione leale?
C’è una certa area attorno al PD che, dopo per anni avere deriso il complottismo (ricordo ad esempio le polemiche innescste dal libro di Umberto Eco), ora si lanciano con la stessa faccia tosta ed apparentemente perfino in buona fede, a vedere il famoso complotto Berlusconi-Ingroia. Che si tratti di due dei più famosi nemici qui in Italia (basti considerare la condanna di Dell’Utri), è del tutto irrilevante per costoro, nel loro furore in cui ancora
confondono il simbolo del PCI con quello del PD!
Però, un po’ di rispetto per sè stessi mi parrebbe indispensabile.
aldogiannuli
un chiarimento per tutti:
a- i dati che leggete sono una mia elaborazione basata su una media di diversi sondaggi (tutti quelli che sono riuscito a trovare); tuttavia, i vari sondaggi (peraltro mmolto fluttuanti fra loro, ed infatti io indico “forchette” molto ampie) indicano una “bolla” di indecisi oltre il 30% quindi hanno un valore indicativo assai precario; per cui ho provveduto a ritarare i risultati con una approssimazione basata sulle esperienze precedenti che dicono che gli indecisi poi votano in misura variabile fra il 35 ed il 60% della loro massa e che si dividono essensialmente fra i due competitori maggiori (di solito in misura superiore all’85% del flusso in entrata ed io ho calcolato il 90% a favore dei maggiori). Questo, ovviamente, a scapito di quelli minori che -in ogni consultazione- risultano sempre sovradimensionati nei sondaggi rispetto ai risultati effettivi (e questo sopiega sia la sopravalutazione di Pd-Sel che del Pdl rispetto ai sondaggi correnti, sia il secco ridimensionamento di Rc)
b- in questa occasione i sondaggi risultano fortemente inquinati e lo dice anche la giostra dei numeri assai distanti di ciascuno di essi. Chiunque sa che il “taroccamento” non si ottiene solo “gondiando” la previsione del proprio committente, ma anche abbassando la previsione del suo competitore e questo spesso è possibile ottenerlo “disperdendo” un a parte del suo voto su liste contigue. E questo può essersi verificato, in molti casi, anche per Rc (dunque, nessun complotto Berlusconi Ingroia, ma normale tecnica di manipolazione dei dati, come si è visto in altre mille occasioni) che, peraltro, risulta poi avvantaggiata anche dalle metodologie della grande maggioranza dei sondaggi che usano il telefono fisso, certe fasce orarie ed una distribuzione più urbana del campione (questo quando i sondaggi dicono come sono stati fatti). La stessa cosa accadde per i radicali nel 1979 e per Rifondazione nel 1996 tanto per fare due esempi.
Vincenzo Cucinotta
Scusa la mia pignoleria, Aldo, ma se dici che i sondaggi danno il partito X al Y%, si assume che si tratti di un dato grezzo. Se invece hai rielaborato i dati, allora per prima cosa devi dirlo, e inoltre devi riprodurre il tipo di trattamento statistico-matematico a cui li hai sottoposto. Ne convieni, vero?
Non posso nel complesso convenire sulla tua linea di ragionamento, che risultando estremamente generica, ottiene l’effetto non di depurare i dati ma di aggiungere una nuova fonte di inquinamento (pensa ad un analista che, invece di indagare sull’inquinamento di un dato campione, vi aggiunge del suo altri componenti perchè secondo lui così l’analisi è più realistica…)
Spero infine che Zeno ci dica come si chiama realmente, così che avremo almeno piacere di vederlo vestito da suora…
aldogiannuli
Scusa Vincenzo ma io non ho mai spacciato quei dati per sondaggi (non dispongo di una società di sondaggi) ma per mie valutazioni molto soggettive (e si capisce dal testo), avvertendo peraltro che si tratta di forchette molto ampie proprio perchè la realtà è fluida. Ti ho anche spiegato il trattamento che ho fatto per ricavare indicazioni (dopo di che, è possibilissimo che mi siano sfuggiti altri sondaggi che non ho considerato nella media) ma appunto si tratta di un ragionamento ai fini del quale devo tener presente anche la possibile redistribuzione degli incerti. Ma a te interessa solo sentirti dire che Rc avrà il 4% cosa della quale a me nion frega assolutamente nulla.
MAURIZIO BAROZZI
Fino al 1992 e la prima Repubblica, potevamo dire che l’Italia era un paese assoggettato agli Stati Uniti e ingessato nel sistema atlantico, un colonialismo che per essere mantenuto ha necessitato anche di circa 20 anni di stragismo. I partiti, suddivisi falsamente in gruppi ideologici o identificazioni sociali, da una parte le masse contadine e operaie del Pci (che tutto era meno che comunista), dall’altra le masse cattoliche e i ceti medi nella Dc (esempio di pappatoia istituzionalizzata), poi le destre neofasciste nel Msi (che tutto era meno che fascista), e così via. Giusta, l’allora data definizione dei politici, quali “camerieri dei banchieri”. Purtuttavia, nonostante i condizionamenti di certi poteri forti, Banche, Vaticano, mafia e massoneria soprattutto, e le imposizioni da Washington, possiamo dire che la “politica” aveva un, sia pur risibile, piccolissimo spazio di sovranità. Con la Seconda Repubblica, con Mani pulite, che oltretutto non ha eliminato, nè attenuato la corruzione, abbiamo perso ogni sovranità: totalmente. Il nostro ingessamento nella Nato è cresciuto (113 basi!) ed oggi un pensiero autonomista come quello di Moro, o del Pci, sarebbe impensabile. I partiti sono fotocopie, in quanto sono puri aggregati di potere e speculazione. Ed infine, abbiamo perso ogni autonomia finanziaria, laddove ci hanno incapsulati nei circuiti ricattatori finanziari mondialisti: Banca Mondiale, Fmi e Bce soprattutto. Infine il nostro paese con appositi trattati capestro: Lisbona, Maestricht, MES, ecc., non conta più nulla e deve obligatoriamente soggiacere alle imposizioni del sistema dell’Alta Finanza. La Bce non è una banca dell’Europa, ma come la Federal Reserve è una banca privata ed in più di proprietà anche di banche extra europee. Oggi i “tecnici”, ovvero gli ex consulenti delle grandi banche di affari (italiani di nome, ma cosmopoliti di fatto), sono la norma, non più l’eccezione: ergo ogni risorsa del paese, ogni risparmio deve essere drenato e devoluto per pagare gli immensi interessi del sistema usurocratico. Lo Stato, per finire, non deve neppure più possedere un minimo di partecipazione nei settori strategici: Privatizzazioni tutto in mano ai pescecane del sistema bancario mondialista.
IN QUESTE CONDIZIONI COSA VOLETE CHE CAMBI SE VINCE UNO O L’ALTRO SCHIRAMENTO?
Paolo
Borsellino, per quel che vale, cioè il voto suo e della sua associazione, è andato alla presentazione delle liste di RC a Palermo e ha esplicitato il suo appoggio a RC.
Vincenzo Cucinotta
Ciò che desidero io, è irrilevante, e non stavamo parlando di questo.
Dico che un ragionamento può portare a guardare con scetticismo i dati dei sondaggi, magari perfino a dire che un dato potrebbe esserre sovrastimato ed un altro sottostimato, ma non a correggerli in modo addirittura quantitativo, senza dare una spiegazione dell’entità della correzione, per me si tratta di un teorema che non regge a nessun procedimento che pretenda un minimo di scientificità.
Come tu metti in dubbio i dati emessi dalle agenzie di sondaggi, credo che sia lecito mettere in dubbio le correzioni che tu apporti, anche perchè esse determinano un risultato che è politicamente significativo: mi è sembrato importante sottolinearlo, tutti hanno diritto ad esercitarsi in ipotesi più o meno verosimili, come tutti hanno diritto di sottolinearne le debolezze.
Lamberto
Acclarato che tutti fregano, partiti of course, sondaggisti, tra cui non mancano diverse buone lane, gli stessi intervistati, insieme al sig. Cucinotta, piacerebbe anche a me capire il tuo trattamento dei dati, a costo di farti arrabbiare per l’ennesima volta. Parli di media, ma quale? Semplice, ponderata, mobile, altra? Perché, visto il tuo mestiere, non ragioni storicamente, col criterio di Napoleone per es. chi l’ha azzeccata in passato, è degno di fede. Non dirmi che i numeri li metti insieme con quell’istinto da profeta biblico. Nel caso facci sapere come domini la tua soggettività, cioè le tue paure e speranze. Già che ci sei credo che sarebbe gradito un parere, anzi un’analisi, su come i sondaggi influenzino il voto. Se sì, lo temo, allora preparatevi tutti a qualche anno di berlu. L’Alessandra Ghisleri non è solo ancora una gran sventola, ma una che il mestiere lo conosce. Per finire, notando che Martino è di nuovo fra noi, non potreste fornirci di un tabella, non dico – orrore – un diagramma? Anche allegati. Non credo che facia scappare i lettori e per molti può essere un sollievo.
aldogiannuli
caro Lamberto,
premesso che quello che ho fatto è un semplice ragionamento senza pretese di completezza o scientificità (ad esempio ho considerto solo i sondaggi che ho trovato su Repubblica, Corriere e S24) e che mi interessava un ragionamento “a maglie larghe” sulle aspettative di questo voto, ti dico come ho trattato i dati. Ho fatto la media semplice interna a ciascun sondaggio (diversi davano una forchetta di due o tre punti),e, quindi la media fra i risultati ottenuti; poi ho considerato la media semplice dei minimi e massimi dei singoli sondaggi ed ho confrontato il risultato con il dato prima ricavato per misurare il discostamento fra esso ed i minimi e i massimi, scartando i risultati che eccedevano il 3% in più o in meno. Alla fine ho riconsiderato il risultato ipotizzando un rientro degli incerti distribuito solo sui due poli maggiori (come indicano le esperienze precedenti) e questo, ovviamente, li ha “gonfiati” a scapito degli altri. E questo spiega perchè il dato di Rc risulta sensibilmente “depresso” rispetto alle previsioni attuali. VCome vedi nessun desiderio o tomore. Un metodo scientificamente molto empirico e discutibile, lo ammetto tranquillamente, ma utile al ragionamento “grosso modo” che andavo facendo. Non era un sondaggio.
Invece tu dici una cosa che mi stuzzica molto: istituire una specie di rating delle agenzie di sondaggio attraverso la serie storica dei loro sondaggi confrontata con i risultati. Mica male come idea…
Luca Iozzino
Forse sui sondaggi sarebbe il caso di riflettere almeno sugli ultimi dati storici che hanno visto il risultato effettivo riportato dal PD sempre largamente al di sotto delle previsioni della media dei sondaggi. Ad esempio nelle ultime elezioni siciliane la Media sondaggi dava il PD attorno al 25% mentr il partito si è fermato al 13, 4%. Anche a volerci sommare la lista Civica Crocetta ci si fermava al 19,6%. Invece di solito il risultato di 5 stelle è stato superiore alla media sondaggi. Naturalmente nulla impone che questo trend si verifichi ancora ma varrebbe la pena rifletterci un attimo.
Luca Iozzino
Aggiungo anche il dato delle ultime elezioni in Molise: il PD era dato ( media sondaggi ) intorno al 18%, prese il 9%. Sostanzialmente non credo che gli incerti vadano necessariamente ad accorrere verso i partiti maggiori, questo succedeva 5 anni fa, ma in elezioni più recenti c’è stata inversione di tendenza.
aldogiannuli
bè, però un partito che è dato al 18% non è esattamente uno dei maggiori
Luca Iozzino
Comunali di Napoli primo turno:
PD : Media sondaggi 25%, risultato ottenuto 16%
aldogiannuli
Qui hai ragione
giandavide
trovo molto sensato l’articolo di aldo e francamente ho visto molto mirror climbing nelle argomentazioni dei fan di #ingroia, come li chiamo su twitter. soprattutto riguardo ai ragionamenti da pallottoliere sui sondaggi di questi poveri illusi che pensano di avere senatori,mentre l’unico effetto di ingroia al senato sarà proprio quello di regalare decine di senatori a berlusconi tramite i premi di maggioranza delle regioni chiave.
ma il problema è che i fan di ingoia sono un pò come i membri di una setta e non ci si può ragionare: non solo sono zattera di salvezza per ferrero e dipietro, ma hanno candidato l’ex msi ligotti in sicilia; il poliziotto contrario a reato di tortura in lazio; l’inquisito in friuli; quello che vuole fare il condono edilizio a napoli. e ora il masitrato fallito ingroia se la prende con la boccassini, come farebbe un quasiasi cicchitto, dato che ora ingroia è un politco e quindi la sua prerogativa è quella di insultare i magistrati che nella loro vita hanno fatto ben più di lui, che è un poveraccio che sarà ricordato per l’assoluzione di dell’utri, uno degli imputati con più prove a suo carico della storia della repubblica italiana. e mi fermo qua, dato che la cosa milgiore che posso dire dei fan di ingroia è che sono dei minus habens e a loro saranno aperte le porte del paradiso.
MAURIZIO BAROZZI
Preso atto, perchè dobbiamo prenderne atto, che il sistema bancario internazionale (definizione abusata e semplificata, ma comunque indicativa di un potere mondiale da parte dell’Alta Finanza) per una serie di cause e situazioni, è stato costretto ad imporre suoi uomini, i cosiddetti “tecnici”, nei governi nazionali di vari paesi, non potendogli più bastare il controllo e il condizionamento da “dietro le quinte” come da sempre avevano praticato, e preso altresì atto che la magistratura, volenti o nolenti, sta producendo una sua influenza sulle vicende politiche, tanto che è oramai evidente a tutti che certi scandali sono ad orologeria, dobbiamo chiederci, a chi, in soldoni, torna comodo un piccolo ridimensionamento del PD di Bersani che va ad aggiungersi al prevedibile forte ridimensionamento di un Pdl Berlusconi. Dobbiamo guardare gli avvenimenti con disincanto, al di fuori di preconcetti ideologici perchè è evidente che il tutto, passante per le maglie dei mass media che sono tutti di proprietà di poteri ben identificati, non accade per caso. Ed allora ecco che emerge con tutta evidenza che questi “colpettini” all’immagine, non possono che favorire il centro di Monti e Casini, questo connubio che ha avuto anche la benedizione (accordo) del Vaticano. Monti che è inviso all’opinione pubblica, nonostante che ci si sia sforzati di far apparire i suoi provvedimenti “lacrime e sangue” come inevitabili, necessita di una certa legittimazione popolare attraverso le elezioni. Ad elezioni consumate, qualunque possa esserne l’esito, è evidente che il “vincitore”, che si cerca di non far “trionfare”, dovrà comunque, appoggiarsi a Monti il quale, tanto più il “vincitore” sarà debole e il centro di Monti avrà ottenuto voti, tanto più sarà determinante.
Monti, nelle intenzioni di chi lo ha “creato” e indirizzato in politica, deve ancora completare l’opera, drenando soldi dalle tasche dei cittadini con ogni mezzo ed espediente, completare le privatizzazioni, “sistemare” la legislazione nazionale per definire il totale assoggettamento dell’Italia ai poteri forti europei e alla banca privata (non europea!) che è la BCE. Anche il “regalino” al sistema bancario, di obbligare tutti all’uso delle carte di credito e dei C/C, riducendo al massimo l’uso del contante, fa parte dei progetti in essere di questi speculatori internazionali.
Domanda, da un milione di dollari: vi è una forza politica che ha coscienza di tutto questo, che abbia la volontà di opporsi, che voglia salvare il “senso dello Stato”, le sue prerogative politiche, il principio della mutualità e socialità per il quale il popolo non può essere privato dello “stato sociale”? Io credo di no per il semplice fatto che tutti i partiti sono fotocopie, sono botteghe di interessi vari, sono basati su “programmi” non identificazioni ideologico-sociali (intendendo per ideologia, non i vecchi schemi del passato, ma almeno quella coscienza di una funzione politica, di un senso dello Stato e sociale, al di sopra degli interessi economico-finanziari).
Luca Iozzino
Onestamente non sono affatto certo che Rivoluzione Civile raggiunga il 4%, condivido anche parzialmente la critica della zattera di salvataggio, non condivido il “solo”. L’astuzia di di Pietro infatti è stata quella di salire su una zattera che ( a differenza della Sx arcobaleno 9 ha anche una rispondenza sociale, ( quelle persone di sinistra che considerano il PD una manica di Ladri uguale anzi peggiore perchè traditrice dei propri ideali, del PDL ) trovo stupido da parte di giandavide attribuirmi senza conoscermi l’appellativo fan di qualcuno. Invece sono abbastanza convinto dell’argomentazione, il PD prende meno di quanto gli attribuiscono i sondaggi almeno dalle elezioni di Veltroni dato al 36% prese il 32% – dopo quielle elezioni è sempre andata peggio). Naturalmente può essere proprio questa la volta che inverte la tendenza, proprio per le ragioni che elenzava Aldo che hanno fondamento. Ma dato che io sono un empirico continuo a ribadire che il dato storico vada usato per ponderare questa intuizione. Punto, senz aessere fan di nessuno.
giandavide
anche in sicilia doveva vincere musumeci, secondo i sondaggi. e si è visto infatti come ha vinto. non trovo la materia attendibile, ma qua si sta parlando di forchette generalmente molto più ampie del 4%, e di soglie di sbarramento ben più consistenti. d’altra parte l0esempio di veltroni è quanto mai inappropriato. e perchè non prendi come esempio occhetto o pericle? tanto in ogni caso storicamente non c’entrano nulla. d’altra parte è una regola generale, anche esposta da aldo, che non trova conferma in un singolo dato elettorale come quello veltroniano (in cui la sinistra è uscita dal parlamento, ma dato che sei tanto intelligente non ti sei ricordato di dirlo), ma che trova conferma anche in tutte le recenti elezioni europee oltre che italiane: il 4,6 dei sondaggi pro ingroia è fisiologicamente gonfiato, mentre l’elettore “indeciso” tende spesso a votare per uno dei grandi partiti.
e comunque trovo ridicola la smania degli ingroiani di illudersi sul fatto di avere una funzione al senato: è evidente che tranne che (forse)in campania l’8% non lo raggiungono, specialmente in quanto hanno deciso di dedicarsi al magro bacino elettorale di vendola e non al più ricco bacino di grillo. una mossa teoricamente stupida, ma che conferma la funzione di ingroia: fare un partito nato sia come vendetta stalinista nei confronti di vendola, che di supporto più esplicito a berlusconi, e che dopo avere preso voti e poltrone, consegnando l’italia al montismo e al berlusconismo, si potranno rendere soddisfatti e si intrecceranno le dita per 5 anni, tanto hanno degli elettori molto intelligenti, e basta che un mese prima delle elezioni sparano due cazzate e li votano comunque. sarò io lo stupido che non vuole monti al governo, infatti…
e infatti oramai sono abituato agli insulti degli ingroiani, che su twitter mi danno di “capellone” dato che non trovano argomenti migliori, e dato che forse vogliono confermare il loro stalinismo di marca skinhead.
salvo lombardo
egr.prof.giannuli,le scrivo dopo un lungo periodo di silenzio da parte,modestamente,mia,perche lei non si è degnato di rispondermi sul fatto che non riuscivo a trovare il suo ultimo libro,nelle librerie della mia citta.io faccio il pittore,e uso la matita per disegnare,e perche la dovrei usare per votare? forse perche la matita si puo cancellare e rivotare? grazie.www.salvolombardo.com
aldogiannuli
lombardo:ùù
per la verità le ho risposto allegando il link della casa editrice per egnalare la cosa, non capisco perchè non le sia arrivata la mail (ho usato la mail e non la risposta qui perche misembrava una comunicazione privata)
le riaccludo il link e le chiedo scusa per il disguido
Ufficio Stampa Ponte alle Grazie
cordialmente
Ag
salvo lombardo
grazie prof,e che mi dice del voto a matita?
luca iozzino
Esprimendo una critica a questa Frase di Aldo “stando alla media dei sondaggi, appare realistico che Pd-Sel raggiungano il 37-38%” il 31 Gennaio 2013 esprimevo questa Critica: “Forse sui sondaggi sarebbe il caso di riflettere almeno sugli ultimi dati storici che hanno visto il risultato effettivo riportato dal PD sempre largamente al di sotto delle previsioni della media dei sondaggi” . Aggiungevo poi alcuni esempi concreti. Di conseguenza venivo insultato da Giandavide ed etichettato come Ingroiano ( pur non avendo fatto previsione alcuna al riguardo ). Naturalmente io parlavo solo per una consolidata esperienza Personale ( sono stato per 2 anni Segretario di un circolo del PD e sono stato eletto nell’assemblea regionale del PD Lazio ). Inoltre sono stato un ‘elettore indeciso fino all’ultimo ed ho votato Grillo.
Risultato: Coalizione PD-SEL con oltre 60.700 sezioni scrutinate = 29.5%. Caro Giandavide, la prossima volta si fidi di chi ha più esperienza di lei, soprattutto se le porta esempi concreti e facilmente verificabili. sarebbero gradite delle scuse.