Che farà Monti?

Come previsto, la ri-discesa in campo di Berlusconi ha immediatamente acceso le opposte tifoserie e fatto scattare il vecchio ritornello “Di qua o di là”. Ne riparleremo. Intanto dobbiamo ancora capire quali schieramenti si stanno formando e le dinamiche che ne deriveranno. Per ora ci limitiamo ad osservare che il tentativo di Berlusconi parte decisamente in salita: le reazioni internazionali sono ancora più negative del previsto ed, ancora, non si avverte una ripresa di simpatie per il Pdl: è probabile che i prossimi sondaggi segneranno un progresso del Pdl ma potrebbe trattarsi di segnali molto modesti, troppo limitati per invertire la tendenza alla dissoluzione. Questo ha una notevole importanza su quello che deciderà Monti, oggi pressato e strattonato fra l’ “Europa” (leggi Bce, mercati finanziari e governi europei), che gli chiede imperiosamente di buttarsi nella mischia, e Bersani che gli intima di restarne fuori, pena il veto del Pd per il Quirinale. E Monti deve decidere in 7-10 giorni massimo.
L’uomo non è coraggioso e, probabilmente, inclinerebbe a non impegnarsi, raccogliendo la strizzata d’occhio bersaniana per il colle più alto. Però le cose non sono così semplici: i poteri forti d’Europa potrebbero non perdonarglielo e l’offerta di Bersani potrebbe esse inefficace, perché nel Pd c’è un fortissimo partito che vuole Prodi al Quirinale (Monti, Prodi: sai che gara!). Se Monti si candidasse e l’operazione berlusconiana si inceppasse sul nascere, la vittoria del Pd –oggi quasi certa- sarebbe seriamente a rischio: l’elettorato di destra e di centro potrebbe coagularsi intorno all’orrendo Professore sia per il seguito che egli ha in queste fasce di elettorato, sia per l’ostilità verso il Pd (visto come la prosecuzione del Pci) di molti di destra e centro. E poi, diciamolo, se la linea è quella dell’agenda Monti è più logico che a gestirla sia il suo autore che i suoi maldestri imitatori e supporter. Di fronte ad una candidatura Monti, Bersani che campagna elettorale fa?

Insistere nella linea dell’”agenda Monti” equivale a dire “Votatevi perchè siamo più montiani di Monti” il che non sarebbe molto credibile, vi pare? Se c’è l’originale, che ce ne facciamo della fotocopia? Se invece si differenziasse calcando, la linea del “rigore ma non troppo”, cercando di fare il “montiano di sinistra” e biascicando qualcosa del tipo “solidarietà sociale.. sostegno ai più deboli ecc.” tutti lo accuserebbero di aver cambiato linea e di essere inaffidabile, Renzi farebbe scintille, i “mercati” farebbero sentire la loro voce ecc. Insomma, classico caso da “come la fa, la sbaglia”. A peggiorare le cose c’è Vendola: se la linea scelta sarà quella montiana, Vendola per non sparire dovrà fare per forza il controcanto manifestando apertamente il suo dissenso e, quindi, accentuando la sensazione della solita coalizione di sinistra incoerente e caciarona. Se la linea fosse quella opposta, Vendola, sempre per non sparire, dovrebbe enfatizzare ogni minima apertura a sinistra di Bersani una fondamentale conquista di Sel che sta  riconquistando il Pd ad una linea di sinistra, con l’effetto di accentuare l’immagine di una coalizione che ha abbandonato la linea Monti e che “ormai è prigioniera della sinistra radicale”. Si tratterebbe di aria fritta, lo so, senza alcun reale contenuto, ma in una campagna elettorale convulsa come quella che ci aspetta, la cosa funzionerebbe benissimo come argomento propagandistico.  Bersani tutto questo lo intuisce per cui cerca di correre ai ripari mettendo il sale sulla coda di Monti che, per decidersi al grande passo, ha bisogno di capire se ha le condizioni minime di partenza. Cioè se i sondaggi gli danno un 20% iniziale che lo renderebbe immediatamente competitivo. A quel punto potrebbe funzionare il richiamo verso destra in nome del “voto utile” a battere la sinistra e verso sinistra in nome della moderazione e del “voto utile” a battere la destra. Insomma, un perfetto esempio di partito “Condorçet-vincente”. Ma la cosa funziona solo se c’è una sufficiente massa critica di partenza.

Aldo Giannuli

Ps.
Non è che io collabori ad una casa editrice di fumetti, più semplicemente ho dato una mano a Francesco Barilli per la realizzazione delle sue due storie a fumetti sulle stragi Piazza Fontana e Brescia firmandone l’introduzione. Tutto qui.

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Aldo Giannuli

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Comments (11)

  • pierluigi tarantini

    Opposte tifoserie? Di qua o di là?
    Perché, almeno ogni tanto, non passi al Bar dello sport dove, per vezzo tipico dei tifosi, leggiamo la stampa estera?
    Scopriresti che in tutto il mondo B. ed i suoi servi suscitano lo stesso disgusto.
    E magari ti risparmieresti l’ultima versione del complotto plutogiudaicomassonico.
    E poi, ‘sta campagna elettorale convulsa dove l’hai vista, su Dagospia?

  • facendo riferimento anche al precedente articolo da lei scritto, è ormai evidente che la situazione politica, alla luce della ridiscesa in campo di berlusconi, è diventata molto complessa. il PD di bersani se si troverà a dover affrontare Monti andrà incontro ad uno scontro da cui difficilmente può uscirne vincitore. La situazione è incredibile se si pensa che un tale scenario potrebbe rimettere in un certo senso in gioco la candidatura di Berlusconi. Un altro dato che non posso certo ignorare, anche se ormai da tempo evidente, è come la CE attraverso il mercato ed altro influenzi la situazione politica interna ai paesi.

  • si, mi trovo fondamentalmente d’accordo, anche perchè anch’io trovo determinanti a questo punto le scelte di bersani. infatti, stando anche al buon labate su pubblico, bersani non vuole che si candidi monti, perchè chiassà, forse perchè teme che gli rubi voti, forse perchè teme di doversi alleare con lui e farsi dettare da lui la linea politica. certo, pensare che l’unico modo di non farsi dettare la linea politica da qualcuno sia diventare spontaneamente seguace di questo qualcuno è un’idea piuttosto balorda, ma non leggo nella mente di bersani, che sembra avere smesso di rivolgersi agli italiani e si stia mettendo a parlare come leader europeo. mah.
    comunque se proprio volessimo metterla meglio, in realtà una linea (relativamente) alternativa del pd rispetto a monti ci sarebbe, e sarebbe quella hollandiana, per cui a bersani basterebbe togliere il guinzaglio da fassina e ci penserebbe lui a distinguere il pd da monti. ma evidentemente tutto questo non sta succedendo. perchè? boh. posso solo ribadire che sono un elettore poco choosy, ma fino a un certo punto.

    p.s. altra analisi seria è quella di brancaccio su pubblico relativa a speculazione berlusconi e noeuri (non voglio fare pubblicità a telese, due articoli citati sono anche troppi e quindi non metto i link)

  • pierluigi, mi sa che forse aldo riguardo alle opposte tifoserie si riferiva a monti, non al banana. per il resto sia la chiesa che la confindustria stanno contro il banana e con monti. non so dove sta il gomboloddo giudaico massonico, ma alcuni dei cosiddetti poteri forti stanno con monti.
    infine questa è una campagna elettorale del cazzo, altro che convulsa: prima perdono tempo a fare improbabile primarie con uno di forza italia, poi arriva la mummia, e tra breve sapremo se il signorino monti gradisce le elezioni o meno, mentre quelle teste fine di alba durata dopo essere stati su marte, tornano sulla terra e in due settimane vogliono organizzarsi per le elezioni. non parlo nemmeno del fasciobarbuto grillo dato che si è pure svelato nella sua essenza di personcina equilibrata, ma se ci mettiamo anche questo tassello, sembra che per completare le elezioni italiane perfette manca solo la fetta di mortadella sulla scheda elettorale

  • pierluigi tarantini

    @ Giandavide
    1.Aldo, in questo coerente con quanto già affermato in post precedenti, si riferiva alle tifoserie che la ri-discesa in campo di Berlusconi avrebbe, secondo lui, immediatamente acceso facendo scattare il vecchio ritornello “Di qua o di là”.
    Il riferimento, quindi, è indiscutibilmente ai tifosi (sic) che reputano fondamentale mondare il paese dallo zombie e dal pensiero so’ tutti uguali, è tutto un magna magna.
    2.Il complotto lo evoca B. per esecrare l’ingiustificabile presa di posizione del mondo intero che lo ritiene, nella migliore delle ipotesi, un ciarlatano (quello che poi si pensa di un popolo senza memoria, non dico storica, ma neanche di breve periodo, lo lascio immaginare..).
    3. La sottile metafora di campagna elettorale del cazzo evidenzia come la stessa non sia convulsa. Infatti da un lato c’è chi si mette in gioco rinunciando alla prerogativa statutaria di essere il candidato del Partito (nonostante i precedenti poco favorevoli)con il coinvolgimento di qualche milione di persone.
    Dall’altro lato ci sono la mummia, Bruno Vespa e Dagospia.
    Quanto a Grillo 32.000 votanti alle parlamentarie mi fanno pensare che abbia più sondaggi che seguito reale. Prenderà tanti voti il cui unico significato sarà quello della fetta di mortadella inserita nella scheda elettorale con la scritta magnateve anche questa!

  • @pierluigi tarantini
    Lei ha proprio ragione, B. Suscita disgusto. Non come accade invece alla leadership tedesca la quale, ovunque si presenti in giro per l’Europa, viene accolta da folle festanti che innalzano cartelli che li ritraggono in divisa da S.S.

  • Nelle settimane scorse Monti, richiesto di quanto tempo l’Italia avrebbe avuto bisogno per rimettersi in piedi ha detto: “Sette anni”. A me e’ venuto in mente l’ipotesi originaria che era circolata un anno fa: prima senatore a vita, poi presidente del consiglio e poi presidente della Repubblica.

    Poi, intervistato da Fazio (per la presentazione del suo libro) ad una domanda sull’intervento di Napolitano (“Monti stara’ nel suo ufficio di senatore a vita, disponibile a chi gli vorra’ chiedere consiglio”) ha avuto come un cenno di contrarieta’ e nella risposta ha rivendicato il suo proposito di scelta autonoma ed indipendente. Quindi, qualcosa si e’ mosso intorno a lui e lui non ne e’ rimasto indifferente.

    Pero’, la compagnia di giro e’ per ora: Montezemolo, Casini, Riccardi (che e’ presentabile), Fini, ecc.: gli conviene? Secondo me no, e dovrebbe capirlo anche lui.

    Quindi secondo me e’ piu’ probabile che decida di rimanere formalmente super partes e vedere quello che succede.

    Se ha bisogno di garanzie dal PD, potrebbe succedere che possa esserci la mediazione di Napolitano: ma qui siamo nel campo delle pure speculazioni.

    Ne sapremo di piu’ nei prossimi giorni. Forse qualcosa in piu’ si potra capire dall’intervento di Napolitano.

  • Dimenticavo: Paolo Mieli (di solito bene informato) su La7 (nella trasmissione di Telese e Porro) pochi secondi dopo la lettura delle agenzie che riportavano la decisione di Monti di dimettersi ha detto che la vittoria di Bersani viene data per scontata (ha aggiunto: molto probabilmente anche al Senato) e che in questo momento si sta discutendo (sarei curioso di sapere chi sono gli interlocutori che discutono) chi fara’ il presidente della repubblica.

    La spiegazione era: un presidente del consiglio puo’ durare un anno mentre un presidente della repubblica dura sette anni.

    Questo ragionamento potrebbe rafforzare le intenzioni di Monti.

    Sempre in via del tutto speculativa, si potrebbe pensare che Berlusconi stia solo cercando di trattare sul prezzo (cosa mi date se mi levo dai cogl…).

    Le stesse primarie parlamentari del PD di fine dicembre, se si terranno, potrebbero leggersi come il tentativo di Bersani di consolidare il proprio vantaggio e aumentare la legittimazione popolare, evitando di apparire un miracolato dalla situazione che si e’ venuta a creare.

  • @pierluigi
    1) non sono un esegeta giannuliano, mi sembrava solo di aver capito così, perchè sennò non aveva senso.
    2) monti ha detto sia che non esistevano i poteri forti sia che i poteri forti erano contro di lui; io non credo a nessuna delle due affermazioni, e faccio notare che i parlamentari di berlusconi hanno sostenuto prima il ppe tedesco e relativa austerity, e poi il governo monti. insomma più che un complotto vedo un marciume generalizzato
    3) sulle primarie non condivido. e non mi abbandonerei ad eccessi di sicurezza o di speranza, dato che la camoagna elettorale ha cambiato tono e devo dire che il tono nuovo non mi piace, dato che suona un pò così: “o col ppe o coi populisti”. d’altra parte sia bersani, che monti,che berlusconi (quest’ultimo con l’intervista da vespa sembra essere peraltro uscito di ciricoccolo) stanno probabilmente trattando su materie che non conosciamo in quanto non ci dicono.
    interessante caruto e il monti presidente della repubblica, sebbene labate lo diceva da mesi che con bersani monti sarebbe stato alla repubblica: anche qua è in gioco un trattativa che ogni tanto mi fa dubitare un pochino della democraticità dell’italia post berlusconiana.

  • pierluigi tarantini

    @ Leprechaun
    Provo profondo rammarico per aver ferito la Sua sensibilità segnalando di aver colto forme più o meno velate di disgusto negli articoli dedicati a B.
    Ma certamente, come dice il Suo, si sarà trattato di malintesi.

  • @giandavide

    “…mi fa dubitare un pochino della democraticità dell’italia post berlusconiana.”

    Che fai scherzi? Democraticita’? Ci eri cascato?

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