Strage di Parigi: complottismo?

Ci sono due forme di imbecillità perfettamente speculari: il complottismo e l’anticomplottismo. Il complottista ideologico pensa che nulla accada per caso, si ritiene furbo perché convinto che quel che appare sia sempre e solo finzione e che dietro ci sia sempre una qualche macchinazione di poteri forti, magari ai massimi livelli mondiali in cui si immagina esista un vertice unico ed onnipotente. L’anticomplottista, parimenti ideologico, non sopporta spiegazioni che cerchino di andare al di là delle apparenze, i bollettini di Questura sono la sua Bibbia, si ritiene furbo perché deride sistematicamente qualsiasi dubbio e chi lo formula. Lui ha solo certezze.

Continua a leggere

L’Attentato a “Charlie Hebdo”, il jihadismo europeo e la nostra sicurezza nel contesto internazionale

Un sincero ringraziamento a Lorenzo Adorni per gli articoli molto interessanti e dettagliati con cui sta contribuendo all’analisi in questi giorni. Aldo Giannuli

Il grave attentato alla redazione del giornale “Charlie Hebdo” ha dato luogo non solo a numerosi interrogativi su quanto è accaduto, ma ha anche posto notevoli domande sulla reale pericolosità del fenomeno jihadista in Europa. E’ utile valutare questi aspetti alla luce di quanto accaduto in passato e analizzando la recente storia del contrasto al terrorismo islamico in Europa.

Continua a leggere

La strage di Parigi: che puzza di bruciato!

Come in tutti i “grandi casi” (Kennedy, piazza Fontana, Palme, 11 settembre, morte di Osama bin Laden ecc. ec.), anche in questo di Parigi, i conti non tornano e ci sono un sacco di cose da spiegare:

1. come mai un obiettivo sensibile -come la redazione di Charlie Hebdo- era così debolmente protetto? Vista da questo angolo visuale, la vignetta che presagiva l’attentato appare come una cosa più sinistra di un semplice presentimento.

2. i servizi francesi sono fra i migliori del mondo ed hanno una scuola di pensiero molto avanzata, ma poi si fanno fregare in questo modo da tre ragazzi che vanno in giro armati di kalashnikov a  fare strage di giornalisti? A quanto pare, sembra che non abbiano alcun controllo dell’ambiente jihadista presente sul proprio territorio, al punto di non essere capaci di monitorare neppure i reduci dalle guerre mediorientali.

Continua a leggere

#MafiaCapitale: le dimensioni del malaffare.

Lo scandalo “Carminati” (come, per ora, possiamo chiamarlo) è appena alle prime mosse e il più deve ancora venir fuori. Diversi elementi promettono che possa diventare uno degli scandali memorabili della storia nazionale (come quello della Banca Romana o di Tangentopoli), ma per ora, più che altro, abbiamo solo indizi che vanno in questo senso. Conviene restare prudentemente con i piedi per terra e valutare quello che c’è (e che non è poco) e ricordandoci sempre che siamo solo agli inizi.

Continua a leggere

Dove è finito l’archivio di Scajola?

Cappuccino, brioche e intelligence n° 51

Ci sono alcune notizie che quando salgono alla ribalta delle cronache restano sulla cresta dell’onda per alcuni giorni, salvo poi scomparire per mesi e mesi (o anche per tempi molto più lunghi) come un fiume carsiso. Sembra essere questo il caso dell’archivio segreto di Claudio Scajola. Facciamo un passo indietro.

Continua a leggere

Caso Nigeria-Eni: perchè proprio ora?

Cappuccino, brioche e intelligence n° 50

Certo è una cattiva abitudine quella di chiedersi “perché proprio ora” di fronte ad ogni iniziativa giudiziaria: volendo, una qualche coincidenza la si trova sempre e, quindi, è sempre possibile sostenere che si tratta di una manovra tendete a questo o quel risultato. E quindi, è bene non abusare di questo tipo di argomento, ma ci sono i casi in cui –con tutta la cautela necessaria, per carità- conviene farsi questa domanda. Ovviamente, si possono solo formulare ipotesi, badando bene di ritenerle tali e non verità di fede. Questa del caso Eni-Nigeria, è una di quelle occasioni in cui qualche dubbio è lecito nutrirlo. Ragioniamo.

Continua a leggere

L’abbattimento dell’areo Mh17 in Ucraina: troppe cose non convincono.

Cappuccino, brioche e intelligence n° 48

Nella vicenda dell’aereo Mh17 ci sono un bel po’ di cose che non convincono e che meritano una riflessione. In primo luogo: perché? A chi giova l’abbattimento di un aereo civile pieno di bambini diretto in tutt’altra parte del mondo? Le ipotesi possono essere ridotte a tre: o si è trattato di un errore ed il bersaglio doveva essere un altro, o era la ricerca deliberata di un incidente per spingere la crisi verso un conflitto aperto (un nuovo caso Lusitania), oppure il bersaglio era quello ma per ragioni diverse dal conflitto ucraino (magari qualcuno che voleva colpire la compagnia aerea, oppure voleva distrarre l’attenzione mondiale da altro scenario ed ha approfittato della situazione), cioè l’ipotesi della “guerra catalitica” o del “terzo incomodo”.

Continua a leggere

Ma che strana telefonata che fa Scajola alla moglie… ascoltatela

Cappuccino, brioche e intelligence n° 46

Il “fatto” ha pubblicato il testo di una intercettazione telefonica fra Scajola e la moglie, una telefonata molto strana che merita qualche commento. Se non l’avete ascoltata, fatelo ora, vi assicuro che sono 4 minuti ben spesi.

Sentito? Ragioniamo: la prima cosa che colpisce è che Scajola faccia di questi discorsi per telefono, sapendo che la magistratura gli sta addosso.

Continua a leggere

Prima Friedman, ora Geithner: perché?

Cappuccino, brioche e intelligence n° 46

E’ possibile che il siluro arrivato a Napolitano a novembre, con il libro di Alain Friedman, sia indipendente da questa uscita di Timothy Geithner, che rilancia la tesi del complotto internazionale ai danni del Berluska, ma qualche sospetto viene e, comunque, anche se è plausibile che Friedman non potesse prevedere questa uscita attuale di Geithner, è molto poco probabile che questi non sapesse del precedente. Ed allora: perché e perché proprio ora? E in pieno finale di campagna elettorale?

Continua a leggere