Presidenziali e scandalo Clinton: cosa c’è dietro l’inchiesta delle mail?

Che l’Fbi decida di riaprire una inchiesta su un candidato alla Casa Bianca a dieci giorni dal voto, non è cosa che abbia precedenti ed è ancor più strana ove si consideri che la cosa colpisce la candidata dell’establishment contro il “populista” Trump. Che succede?L’Fbi, per caso, si è convertita al verbo di Trump?

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Perché storici e Governi litigano sul segreto di Stato.

Quasi tutte le Costituzioni democratiche (ed anche qualcuna che fa finta di esserlo) partono dalla proclamazione che la sovranità appartiene al popolo, il che significa due cose: che le decisioni politiche debbano essere assunte dal popolo direttamente (referendum) o per il tramite dei suoi rappresentanti eletti (Parlamento). Lo stesso governo ricava la sua legittimità o da un voto di fiducia del Parlamento o dall’elezione popolare diretta  del sul Presidente.

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Carrai: è in arrivo una guerra fra servizi?

Due settimane fa sembrava arrivato il momento della tanto attesa nomina di Marco Carrai a responsabile della sicurezza cyber, nonostante le resistenze del Presidente della Repubblica e dei servizi, di cui si era fatto interprete presso il Copasir il prefetto Massolo. Poi, la nomina di Carrai venne rinviata di una settimana per imprecisati motivi tecnici, anche se non sfuggì agli osservatori il siluramento di Massolo che sembrava sicuramente destinato alla riconferma sino a poche ore prima del Consiglio dei Ministri.

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La crisi del regime egiziano e il “realismo stupido” di Hollande.

Diversi giorni fa, i deputati verdiniani Amoruso e Barani (mai precedentemente auditi) hanno sostenuto che  Regeni è stato ucciso da imprecisati settori di servizi deviati, al soldo di una potenza straniera, per sabotare l’intesa Eni-Egitto sullo sfruttamento del gas e la prova è il ritrovamento del corpo del ragazzo proprio il giorno in cui la delegazione italiana giungeva per sottoscrivere l’accordo. Ovviamente, tanto sarebbe stato fatto per rimpiazzare l’Italia con la propria compagnia petrolifera. Il nome del paese non è fatto ma tutti capiscono che si sta parlando della Francia.

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Caso Regeni: finalmente si inizia a fare sul serio, ma non basta…

Ennesimo bluff egiziano sul caso Regeni ed inevitabile reazione dell’Italia che (finalmente!) si decide a richiamare il suo ambasciatore al Cairo. Bene, ma non basta. Intanto direi che ormai il caso inizia ad essere chiaro e non ci sono più molti dubbi sul come sia andata: gli stessi egiziani a mezza bocca  ammettono che sia stato vittima di uno degli squadroni della morte che prosperano a latere dei servizi segreti e che sarebbero sfuggiti di controllo. Possibilissimo, salvo che per un punto: perché mai una delle squadracce del regime avrebbe dovuto prendersi la briga di rapire, torturare ed uccidere un cittadino straniero se non gli è stato chiesto?

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Caso Regeni: nuove notizie e qualche risposta.

La Procura di Roma ha acquisito una mail anonima arrivata a La Repubblica che, dopo aver fornito elementi su tempi e modalità del rapimento di Regeni, della sua detenzione-tortura e della sua uccisione, indica esplicitamente i mandanti ed i responsabili nelle massime autorità istituzionali del paese (il generale Khaled Shalabi, capo della Polizia criminale,  Magdy Abdel Ghaffar ministro dell’Interno,  Mohamed Sharawy capo della Sicurezza Nazionale, generale Ahmad Jamal ad-Din consigliere del Presidente, che, peraltro, avrebbe  informato il Presidente Al Sisi).

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Caso Regeni: è il momento di tirare le somme.

Dopo la conferenza stampa dei giorni scorsi dei genitori di Giulio Regeni, martedì 5 dovrebbero giungere a Roma i rappresentanti della polizia egiziana che promettono di portare finalmente la verità sul caso Regeni. Non sappiamo se fanno sul serio (ne dubitiamo) o verranno a raccontare chissà quale altra bufala (come fortemente sospettiamo). Di una cosa siamo sicuri: questa volta bisogna passare ai fatti.

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Isis: catalogo delle fesserie in libertà.

In questi giorni mi è capitato di partecipare a varie trasmissioni televisive sul tema Isis (ed altre ne ho viste senza parteciparvi) e, pertanto, mi è capitato di sentirne di tutti i colori, da parte di autorevoli esponenti istituzionali e pretesi esperti che hanno dato fondo a tutte le loro risorse intellettuali per fornirci un bestiario di rara ricchezza. Sarebbe un peccato disperdere tali perle di saggezza, per cui ho curato questo primo breve catalogo. I nomi degli autori li lascio perdere per una forma di caritatevole amnesia, metto fra parentesi solo data e rete in cui fu pronunciato il memorabile detto (se poi qualcuno si riconoscesse, mi dia pure querela e non avrò difficoltà a dire a chi mi riferisco in queste righe). Si badi che questo florilegio è stato composto sulla base di sole 3 trasmissioni).

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La spiegazione egiziana sul caso Regeni non sta in piedi. Però…

Regeni sarebbe stato ucciso da una banda di criminali comuni dedita ai sequestri di stranieri e che operava travestendosi con divise della polizia. Tuttavia i cinque non potranno né confermare né smentire perché sono tutti morti durante il raid della polizia (succede). A provare la responsabilità del gruppo nel caso Regeni sarebbe il ritrovamento del suo portafogli, con documenti e carte di credito ecc. Messa così, la storia non si mantiene in piedi neanche se la puntelli con delle travi. Vediamo perchè.

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Isis, terrorismo e intelligence: uno speciale

Uno speciale per interrogarsi su anni e anni di fallimenti della politica occidentale.

Viviamo ormai da mesi in uno stato d’eccezione permanente: costruiamo muri, barriere, militarizziamo le città ad ogni angolo, ma siamo più vulnerabili e spaventati di prima. Sarà che stiamo sbagliando qualcosa, per non dire tutto, nel contrasto all’Isis ed al terrorismo più in generale? Tristemente, ne ho scritto diverse volte in questi mesi. Ecco gli articoli ed i video, purtroppo attualissimi, degli ultimi mesi…

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