Si profila un nuovo assalto tedesco alle banche italiane.

Andreas Dombret, vice presidente della Bundesbank e membro del board della Vigilanza europea sul credito, recentemente ha chiesto che, per la realizzazione del fondo per i depositi dell’Unione Bancaria Europea, si realizzino un diritto fallimentare unico per tutti i paesi dell’Unione ed il riconoscimento che i titoli di Stato siano considerati un fattore di rischio per le banche. Che significa?

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Euforia nelle borse. Perché non è una buona notizia il “rimbalzo del gatto morto”.

Gli articoli sulla giornata di giovedì in borsa sembrano bollettini della vittoria:

<<L’Eurostoxx50 sale dell’1,9%, Francoforte dell’1,8%, Parigi del 2,1%, Londra dell’1.7%. Piazza Affari segna +1,7% nel Ftse mib con il nuovo exploit di Mps (+19%) e il balzo di Tod’s (+5,7%) dopo i risultati delle vendite 2015 superiori alle attese.

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Una schiarita. Ma non facciamoci troppe illusioni.

Dopo la doppietta di martedì e mercoledì, che ha messo in ginocchio la borsa ed il Monte dei Paschi, le cui emissioni sono ormai ridotte a livello di titoli spazzatura, giovedì ha segnato una ripresa: la borsa ha recuperato un 4%. Decisiva la dichiarazione di Draghi che lascia intravedere l’ennesimo quantitative easing a marzo: funzionerà?

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Quante belle cose si fanno con l’oro (fisico).

Come si sa, l’oro è il bene rifugio per eccellenza: quando infuria la crisi, si investe in oro, che sale di valore. E’ il motivo per cui, quando sale il prezzo dell’oro (segno di crisi), cala quello del petrolio (che invece sale quando le cose vanno bene e si produce). L’idea è che l’oro può anche perdere di valore, dopo che l’hai comprato, ma non si riduce mai a zero, un valore lo ha pur sempre e qualcosa salvi del patrimonio. Mentre le azioni o le obbligazioni bancarie, se chi le ha emesse fa fallimento, si riducono a zero. Però, c’è oro ed oro.

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Verso la tempesta perfetta? E l’oro che fa?

Il 2016 si è presentato e, dal punto di vista finanziario, non è una gran bella presentazione. In dieci giorni tre avvenimenti hanno mandato in tilt le borse di tutto il mondi: la frenata cinese, la crisi iraniano-saudita e l’annuncio della bomba coreana. Ciascuno di questi avvenimenti merita una riflessione a sé e, nei limiti del tempo a disposizione, cercheremo di farlo, per ora accontentiamoci di una rapida visione di insieme.

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