Renzi e la manovra: crescita, declino, stagnazione

Allora, lo afferma il nostro ministro dell’economia, le sorti della UE dipendono da un millesimo di punto. Perché noi, impegnati, nel 2017, a scendere, nel rapporto deficit/PIL al -2,2%, invece abbiamo programmato il -2,3%. Se il malumore comunitario arrivasse ad imporre rettifiche al budget, a pena di sanzioni, sarebbe “la fine della UE” si è detto da Renzi e dai suoi ministri. E in ogni caso, faremo i duri, sono tutti d’accordo nel Governo.

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Il Pil mondiale a breve, medio e lungo termine: proviamo a capirci qualcosa. Risposte.

Lamberto Aliberti, in un nuovo articolo, risponde ad alcuni lettori e prosegue nella sua analisi preziosa sugli scenari futuri dell’economia. Buona lettura! A.G.

Siamo al terzo capitolo sul tema della crisi mondiale prossima ventura. Il mio proposito è proseguire in un modo più serrato e organico, se il nostro gentile ospite me lo consentirà. Ma prima una risposta a chi cortesemente mi ha scritto:

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Debito pubblico e Pil come previsto, ma la questione centrale è un’altra.

Pil stagnante e debito pubblico ai massimi storici. Nessuna delle due notizie dovrebbe sorprendere nessuno, perché tutto era ampiamente previsto e prevedibile. Ci sono stati interventi congiunturali, montati da una campagna mediatica, che non avevano caratteristiche di veri interventi strutturali e non potevano avere che una efficacia momentanea.

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Senza alternative? L’anelasticità mentale del tempo presente.

Nonostante le ripetute emissioni di liquidità, l’economia reale non si è ripresa, che si fa? Risposta: una nuova e più abbondante emissione di liquidità, a interessi zero e sempre alle banche. L’Unità europea è palesemente fallita, l’Euro è una camicia di forza e i paesi europei, politicamente, vanno ognuno per proprio conto, che si fa? Risposta: ci vuole più Europa.

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Dal jolie temps alla crisi: paranoia e narcisismo nel presente.

Sabato 30 ho partecipato ad un seminario della Società di Psicanalisi Critica dedicato al tema della paranoia, introdotti da Franco Romanò e da Claudio Widmann e proprio le due relazioni mi hanno suggerito una serie di riflessioni che condivido con voi. Ovviamente parliamo del contesto occidentale ed in particolare europeo.

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