Spread: c’era da aspettarselo? Studiamo i dati, che non mentono.

Con molto piacere torna a farci visita sul sito Lamberto Aliberti che ci propone un’analisi molto dettagliata sul tema dello spread. Un ottimo articolo, su cui tornerò domani con un mio pezzo. Buona lettura! A.G.

Siamo ai primi d’agosto di quest’anno, filtrano indiscrezioni sui passi del governo: la manovra prevede flat tax e reddito di cittadinanza. Pochi giorni dopo vi si aggiunge lo smontaggio della legge Fornero sulle pensioni. Risposta della borsa: lo spread, il divario % del tasso d’interesse dei BTP a 10 anni rispetto agli omologhi tedeschi, salta intorno a 250 punti, quando da anni navigava sui 130.

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Il vento culturale del neoliberismo: storia di una controrivoluzione.

A cavallo fra i sessanta e i settanta, tutte le società occidentali furono attraversate, in varia misura, da una ondata di movimenti di protesta: la generazione nata dopo la guerra metteva in discussione tanto gli equilibri sanciti dalla guerra fredda quanto la stessa legittimità del sistema sociale e politico.

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I primattori del Pil: tendenze a medio. Un orizzonte temporale troppo lontano?

Questo capitolo chiude una triade di studi sul PIL mondiale e su come si distribuisce in 5 aree leader: con I primattori del PIL si forniva il quadro 1960-2015, col successivo si passava alle tendenze nell’orizzonte 2016-2010. Purtroppo l’anno trascorso è per la statistica ancora futuro e lo sarà quasi certamente per i prossimi 6 mesi. Ora ci spostiamo al 2016-2035. Vent’anni, proprio così. Ci fischiano già le orecchie. Sperando che non siano tutte pernacchie, cerchiamo di giustificarci.

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La crisi mondiale prossima ventura: i primattori del PIL

Ringraziamenti.
È passato un po’ troppo tempo dal precedente terzo capitolo sul tema del futuro del PIL mondiale, a causa dei miei impegni professionali, che, lavorando sui modelli matematici a supporto delle strategie di impresa, mi paralizzano, peraltro profittevolmente, tra settembre e novembre di ogni anno. Quindi devo iniziare scusandomi con chi ha commentato i precedenti, perché arrivo solo adesso alle risposte e sottolineare che un ringraziamento sentito è comunque loro dovuto, con la preghiera di continuare, anche, anzi soprattutto, se questo spazio, che mi prendo, non riuscisse a soddisfarli.

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Crescita, declino, stagnazione: consuntivo provvisorio del bilancio Italia 2016

Torna a farci visita il sempre interessante Lamberto Aliberti con un articolo impegnativo ma molto molto importante. Da leggere. A.G.

A costo dello sfinimento dei nostri lettori, aggiorniamo, con nuovi dati, il consuntivo del bilancio Italia 2016. Perché questo controllo? Veramente lo stupore è che non si faccia nel durante. Perlomeno in modo sistematico e approfondito. Chiacchiere, stime decisamente al di sotto di a truch e branca, una spanna dal bersaglio, come si dice dalle mie parti, abbondano, ma l’analisi è rimandata a parecchi mesi del nuovo anno. Come mai? Certo la parola controllo non piace a nessuno. Ci siamo scordati però che non serve solo all’EU per appiopparci delle sanzioni, ma soprattutto a migliorare piani e programmi. Nel 2016 oltretutto la manovra del Governo era già stata piuttosto complessa: intervento sulla fiscalità, assegni vari ai cittadini, riduzione della spesa sanitari, ecc. Oggi la rafforziamo, senza sapere esattamente cosa si è fatto e se e come ha funzionato.

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