Le “nuove” proposte di Renzi sulla legge elettorale.
Una certa enfasi mediatica ha accompagnato una nuova proposta di Renzi al M5s in materia di legge elettorale, parallelamente all’altra proposta di scambio Csm-Corte Costituzionale al M5s.
Una certa enfasi mediatica ha accompagnato una nuova proposta di Renzi al M5s in materia di legge elettorale, parallelamente all’altra proposta di scambio Csm-Corte Costituzionale al M5s.
Grasso è un “fascista” come afferma un senatore della Lega? No, più semplicemente è un grigio funzionario governativo incaricato di fare del regolamento stracci per la polvere. Un qualsiasi Oblomov (il personaggio di Ivan Aleksàndrovič Gončaròv) dimessosi dal suo posto di funzionario per timore del rimprovero del suo capoufficio a causa di un piccolo errore commesso. Però molto più disinvolto del suo omologo letterario, grigio sino ad un certo punto, perché più lesto nel servire il suo zar per fas et nefas.
Questo è certamente il peggior Presidente della Repubblica che ci sia mai stato. Segni e Cossiga gli fanno un baffo! Già lo sapevamo, ma adesso sta andando oltre ogni limite. E’ in corso un tentativo di revisione costituzionale senza precedenti, che tocca la stessa forma di governo della Repubblica, non dico che nel merito questo sia un bene o un male, che si debba fare in un modo più che in un altro, dico soltanto che, per la sua importanza è il maggiore mai profilatosi in sessantasei anni dalla proclamazione della Carta costituzionale. Si immagina, pertanto, che la discussione debba essere al livello delle ambizioni di dare agli italiani un nuovo ordinamento costituzionale e che questo richieda il tempo e la profondità di discussione necessari, e questa dovrebbe essere materia riservata al Parlamento. Soprattutto, che la discussione avvenga nel modo più libero, senza condizionamenti di sorta del Parlamento.
Onorevole Ministro,
ho seguito lo scontro che Ella ha avuto in Parlamento con i senatori dei gruppi M5s e Sel, a proposito delle riforme istituzionali in corso d’opera. Ella ha comprensibilmente difeso il suo operato, negando che tali riforme costituiscano una svolta autoritaria caratterizzata da uno spirito illiberale. Al di fuori della polemica politica –in questo caso particolarmente accesa- vorrei sottoporLe pacatamente alcune considerazioni, a titolo puramente personale, come semplice cittadino e studioso della materia (come storico mi sono spesso occupato delle evoluzioni istituzionali del nostro paese, dal fascismo in poi). Naturalmente, non intendo attribuirLe alcun disegno autoritario e non metto in questione le intenzioni –sicuramente le migliori-, quanto piuttosto indicare alcune dinamiche oggettive che possano andare al di là delle intenzioni –sicuramente le migliori-.
Nei primi del maggio scorso sono stato audito, in veste di esperto della materia, dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato in riferimento al ddl governativo di riforma del bicameralismo. Dopo alcuni giorni, ho inviato alla Commissione un appunto riassuntivo di quanto avevo sostenuto e che qui presento nella sua prima parte. Ovviamente, il testo che vi presento è parzialmente superato dall’attuale proposta elaborata dalla Presidente della Commissione Anna Finocchiaro e dal capo gruppo della Lega Roberto Calderoli. Tuttavia la parte iniziale delle critiche che formulavo mi sembra ancora attuale e comunque mi pare opportuno rendere pubblico quel documento, anche per un obbligo di trasparenza.
Aldo Giannuli
Per esprimere un giudizio più completo e meditato, sulla riforma del Senato, occorrerà attendere il testo che dovrebbe essere depositato il 3 luglio, per ora abbiamo solo le anticipazioni della proposta su cui riflettere, e le cui linee essenziali si sembra di poter riassumere in questo modo:
– riduzione a 100 parlamentari, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica (non più a vita ma per 7 anni) 21 eletti fra i sindaci e 74 fra i consiglieri regionali, in proporzione alla popolazione di ciascuna di esse
In attesa del risultato elettorale, ho pensato di riempire la pausa con qualche fantasticheria, cioè ho applicato il sistema elettorale in discussione, il famigerato Italicum, ad alcuni casi limite, per vedere cosa succederebbe con questa trovata geniale. Capiamoci: sono casi limite che hanno poche probabilità di avverarsi, d’accordo, ma improbabile non significa impossibile e, poi, quando gli esiti “improbabili” sono tanti, la probabilità che uno di essi si verifichi cresce e, prima o poi, diventa facile che uno accada per davvero: per anni abbiamo rischiato maggioranze difformi fra Camera e Senato e due volte ci siamo andati molto vicini (1994, 2006) ed alla fine, quando è emerso un terzo partito, il caso si è verificato.
Segnalo una intervista che ho rilasciato per l’Espresso in cui spiego perchè l’Italicum falsa la rappresentanza più del “Porcellum”
di Luca Sappino
«L’Italicum falsa la rappresentanza più del Porcellum» dice Aldo Giannuli, professore e consulente («a titolo gratuito» rivendica) del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale: «definirla proporzionale è da analfabeti». L’Italicum appena approvato alla Camera e ora al giudizio del Senato, insomma, è «una pazzia in spregio della Corte», valuta Giannuli mettendo in serie «clausola di sbarramento, premio di maggioranza, doppio turno e liste bloccate». La proposta del Movimento, per cui Giannuli ha prodotto delle lezioni video, non è che sia tanto meglio: «anche quella ha un alto livello di disrappresentanza». Insomma: «non è la legge Giannuli». E poi, «poteva esser pronta prima», è vero, «anche se questo parlamento non avrebbe fatto una legge diversa». Parla anche delle espulsioni, Giannuli: «sono la conseguenza diretta» dice, «del meccanismo delle parlamentarie, che evidentemente non funziona». Ma non solo: «sono inevitabili, in un gruppo che ha dentro destra e sinistra».
Riporto anche qui i contenuti della prima “pillola” sui sistemi elettorali, pubblicata in settimana sul blog di Beppe Grillo. Appuntamento nei prossimi giorni per le successive puntate.
Introduzione
“Buongiorno, a partire da oggi inizieremo un percorso di discussione di una proposta di riforma del sistema elettorale del M5S. La cosa avverrà in più incontri, dopo ogni incontro ci sarà una discussione, tanto sul blog di Beppe Grillo quanto se lo riterrete sul mio blog personale, dove io continuerò a scrivere articoli integrativi, e su La Cosa. Ci sarà quindi una consultazione on line con il voto su ogni punto e alla fine cercheremo di comporre una proposta organica.