Il Mattarellum? E’ peggio del Porcellum o dell’Italicum. Vi spiego perchè.

Il Mattarellum fu il prodotto accidentale della situazione nel 1993: la Corte Costituzionale, nel 1987, aveva stabilito che, in caso di referendum sulle leggi elettorali, non erano ammessi quesiti abrogativi in toto, ma solo parziali e manipolativi, ma a condizione che la legge  residua fosse coerente ed immediatamente applicabile, non essendo ammissibile alcuna sospensione degli organi costituzionali e dei loro dispositivi di attuazione.

Continua a leggere

Votare ad aprile con il Mattarellum? Improbabile, se non impossibile.

Renzi ha ufficializzato la posizione del Pd favorevole al ripristino del Mattarellum (a quanto pare, con una variazione: la quota proporzionale non sarà solo del 25% ma del 50%) ed ha lasciato intendere la sua preferenza per il mese di aprile per le elezioni. Le due cose (mattarellum ed aprile) stanno insieme? Difficile, molto difficile. Vi spiego perchè.

Continua a leggere

Beccatevi Gentiloni! (ma quanto dura?)

Risultato al 45° del primo tempo: Mattarella 1-Renzi 1. Spieghiamoci: Mattarella ha puntato le sue carte sul prosieguo della legislatura, forte dell’appoggio di mezzo Pd, della voglia di vitalizio di tanti parlamentari, della sua posizione di Presidente e dell’appoggio della Ue, Renzi voleva (e vuole) elezioni subito, forte della sua posizione di segretario del partito di maggioranza relativa, delle pressioni di Lega e M5s, oltre che di metà del suo partito. Dunque?

Continua a leggere

Referendum: e Renzi ordinò ai suoi, “Facite ammuina”!

Un divertente falso storico sostiene che nel regolamento della marina napoletana, ci fosse la prescrizione “Facite ammuina” nel caso in cui si fosse inseguiti da vascello nemico più veloce ed armato, allo scopo di confondere il nemico. Renzi però, lo ha preso alla lettera e vista la mala parata del referendum, ha impartito l’ordine ai suoi di “fare ammunina”.

Continua a leggere

Il piano B di Renzi per Referendum e riforma della legge elettorale.

Renzi, lo sappiamo, è un combattente (gli va dato atto) e combatterà sino all’ultimo, come si diceva una volta, “Casa per casa, strada per strada”. Sino all’ultimo proverà a vincere il referendum per sciogliere immediatamente le Camere e (Corte Costituzionale permettendo) andare alle elezioni a febbraio e tentare il “colpaccio” del 40% al primo turno e vincere. E questo è, ancora oggi, il piano A.

Continua a leggere

Referendum: perché Napolitano adesso striglia Renzi?

Napolitano continua a comportarsi da capo della maggioranza e da Presidente della Repubblica (al punto che non riusciamo a capire perché si dimise due anni fa), ed ha colto l’occasione per strigliare Renzi attribuendogli errori che avrebbero fatto partire il No, mentre, con il sotto tono, la vittoria del Si sarebbe stata certa e tranquilla.

Continua a leggere

Referendum il 4 dicembre? Ci avrei scommesso, ecco perchè.

E’ fatta: si vota il 4 dicembre. Pochi giorni fa sono stato alla festa di Rifondazione Comunista e, ad un compagno che mi chiedeva cosa pensassi della data del referendum, ho risposto sicuro il 4 dicembre (per la verità, sbagliando ho detto il 5 che è lunedì). Decisione prevedibilissima, dopo che Renzi aveva rinunciato al blitzkrieg del 2 ottobre, in modo da precedere al Corte Costituzionale (che avrebbe dovuto pronunciarsi il 3 ottobre).

Continua a leggere

Rifacciamo l’Italicum? Ma va! Non mi dire…

Tanto tuonò che piovve: dopo reiterate dichiarazioni di intangibilità dell’Italicum proclamate da Renzi, Boschi, Del Rio e via di seguito, il capobanda fiorentino dichiara che si può benissimo rivedere la legge elettorale. Che problema c’è? Certo ci è voluto il richiamo ufficiale del Presidente della Repubblica tutt’ora in carica, Giorgio Napolitano (mentre quello nominale fa come al solito scena muta), ma ormai ci siamo. Come mai questa “inattesa” svolta? I motivi sono diversi.

Continua a leggere