Rifacciamo l’Italicum? Ma va! Non mi dire…

Tanto tuonò che piovve: dopo reiterate dichiarazioni di intangibilità dell’Italicum proclamate da Renzi, Boschi, Del Rio e via di seguito, il capobanda fiorentino dichiara che si può benissimo rivedere la legge elettorale. Che problema c’è? Certo ci è voluto il richiamo ufficiale del Presidente della Repubblica tutt’ora in carica, Giorgio Napolitano (mentre quello nominale fa come al solito scena muta), ma ormai ci siamo. Come mai questa “inattesa” svolta? I motivi sono diversi.

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Stiglitz e il referendum: quando un premio Nobel dice fesserie.

Joseph Stiglitz, già premio Nobel per l’economia, ha dichiarato che teme una catastrofe per l’Europa, in particolare per quanto riguarda l’Italia, dove se vincesse il No nel referendum, potrebbe seguirne il crollo dell’euro. Di conseguenza invita Renzi a “rinunciare al referendum” disdicendo la consultazione popolare.  

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Ancora sulla elezione del Presidente della Repubblica

In teoria, il prossimo Presidente dovrebbe essere eletto nel 2022, allo scadere del mandato di Mattarella (a meno che egli non si dimetta prima, magari perché il referendum inaugura un nuovo sistema costituzionale e lui ritenga opportuno mettere a disposizione il suo mandato), troppo tempo per poter fare qualsiasi previsione, perché:

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Riforma Renzi: un Capo di Stato ostaggio della maggioranza?

Devo chiedere scusa per due errori in cui sono incorso ieri, scrivendo che il partito di maggioranza riceve un premio, alla Camera, tale da raggiungere i 354 seggi. Inconsciamente ho confuso la percentuale del premio (appunto il 54% dei seggi) con la cifra assoluta che è di 340 seggi. In secondo luogo la maggioranza richiesta è dei 3/5 dell’assemblea cioè 438 voti quindi alla maggioranza be servono altri 98.

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