L’ingresso a gamba tesa di Napolitano.

Questo è certamente il peggior Presidente della Repubblica che ci sia mai stato. Segni e Cossiga gli fanno un baffo! Già lo sapevamo, ma adesso sta andando oltre ogni limite. E’ in corso un tentativo di revisione costituzionale senza precedenti, che tocca la stessa forma di governo della Repubblica, non dico che nel merito questo sia un bene o un male, che si debba fare in un modo più che in un altro, dico soltanto che, per la sua importanza è il maggiore mai profilatosi in sessantasei anni dalla proclamazione della Carta costituzionale. Si immagina, pertanto, che la discussione debba essere al livello delle ambizioni di dare agli italiani un nuovo ordinamento costituzionale e che questo richieda il tempo e la profondità di discussione necessari, e questa dovrebbe essere materia riservata al Parlamento. Soprattutto, che la discussione avvenga nel modo più libero, senza condizionamenti di sorta del Parlamento.

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Napolitano: the end

Si parla ormai correntemente delle prossime dimissioni di Napolitano, c’è chi le prevede per giugno (dopo le europee) chi per dicembre (dopo il semestre italiano alla Ue), ma nessuno scommette sul fatto che resista un anno. A preparare il terreno ha pensato il suo vecchio e sodale di corrente Emanuele Macaluso, che ha ripetutamente dichiarato che Napolitano non avrebbe completato il mandato, facendo pensare ad una decisione non lontana.

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Da dove viene questo bel regalo a Napolitano?

Cappuccino, brioche e intelligence n°43

Un famoso giornalista americano, che scrive per il più prestigioso quotidiano finanziario inglese (“Il Financial Times”) scrive un libro nel quale, fra l’altro, rivela che il Presidente Giorgio Napolitano, sin dall’estate 2011, aveva avviato consultazioni informali per sostituire il governo Berlusconi ancora in carica. Un’anticipazione del libro viene fatta da “Financial Time” che gli riserva una pagina intera con richiamo in prima. Il periodo dei fatti è tre anni fa, quando Sarkozy e la Merkel si scambiavano sorrisini di commiserazione se, in una conferenza stampa, qualcuno faceva il nome di Berlusconi e quando la stessa Merkel scavalcava il Presidente del Consiglio e telefonava direttamente al Presidente della Repubblica.

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La Procura di Palermo e Napolitano

La Procura della Repubblica di Palermo ha presentato alla Corte che dovrà giudicare il caso della “trattativa” Stato Mafia, un elenco lunghissimo di testi e, fra essi, anche il Presidente della Repubblica Napolitano. Sorge un problema: si può adire come teste il Capo dello Stato? In che casi? Ci sono criteri di opportunità che lo sconsigliano?

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Caro Presidente Napolitano, a proposito di speculatori ed evasori

Abbiamo letto con interesse la Sua ultima esternazione nella quale Ella ha sostenuto che speculatori ed evasori sono elementi antisociali che non meritano questo paese: perfetto! Ma vorremmo capire meglio il Suo pensiero. Partiamo da un problema: per definire qualcuno speculatore o evasore è necessario che compia reati o ci sono comportamenti che, pur legalmente ammessi, hanno in sè caratteristiche di antisocialità?  Pensiamo che il riferimento fosse al secondo caso. In effetti, dire che, chi compie un reato a fini di lucro, è un elemento antisociale è una ovvietà: come dire che l’acqua è bagnata. E con i criminali le invettive servono a poco: se l’immagina quale sarebbe la reazione di un mafioso se gli dicessimo: “sei un anti sociale e non ti meriti questo Paese”? Se ne farebbe un baffo. In questo caso la questione andrebbe posta, semmai, sul piano  di quali misure repressive assumere per stroncare il fenomeno.

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