Salvini ragiona come se una serie di limiti alla sua vittoria non esistessero: Fi è in via di liquefazione, i 5 stelle sono al tappeto, il Pd, nella migliore delle ipotesi, è convalescente, FdI pronti a schierarsi con lui, e se non ci sono i numeri per fare ora un governo –magari per la rottura dei 5 stelle- si va ad elezioni anticipate e si prende la maggioranza assoluta. Perfetto, solo che qui facciamo i conti senza l’oste e l’oste non sta in Italia.
Noi sottoscritti abbiamo sostenuto, militato o anche semplicemente collaborato con il M5s, convinti che potesse essere una valida via d’uscita dal sistema della seconda repubblica ed il portatore di interessi popolari da troppo tempo disattesi. Dopo, l’innaturale alleanza di governo con la Lega ha spento –almeno per ora- queste speranze e ne fanno fede i troppi cedimenti alle imposizioni leghiste (citiamo per tutti il caso Diciotti, il voto alle leggi in materia di sicurezza e legittima difes16:01 23/05/2019a).
Fra quanti partecipano alla vita politica attraverso il canale dei partiti, proponiamo cinque diverse tipologie: gli iscritti passivi, gli ideologici, gli attivisti, i tifosi ed i militanti, avvertendo che, anche qui, non ci sono separazioni nette, ma che è possibile che una modalità si sovrapponga in parte all’altra.