Pisapia non si ricandida. Fa bene.

Dopo un tira e molla durato quasi un anno, l’annuncio ufficiale: Pisapia non si ricandida, non per stanchezza, dice, ma per coerenza, avendo sempre detto di non voler fare più di un mandato. Veramente, questo non è chiaro: a tutti quelli che gli chiedevano se intendesse ricandidarsi, per quasi un anno, ha risposto che ci avrebbe pensato, negli ultimi tempi, non glielo si poteva neppure chiedere senza subire occhiatacce e silenzi ostili, adesso scopriamo che ha sempre pensato di non ricandidarsi; ma allora perché non dirlo subito? Va bene, lasciamo perdere. Quel che importa è che abbia deciso di lasciare.

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La proposta di Landini: parliamone.

Maurizio Landini sostiene di essere stato frainteso nella sua intervista al “Fatto” e di non avere intenzione di fare un partito o una coalizione elettorale, ma di aver proposto una “coalizione sociale”, facendo un vago accenno all’esperienza di Podemos. Nell’intervista si è anche soffermato sui limiti del sindacato, così come è oggi, e sulla necessità di trovare nuovi strumenti e nuove forme aggregative. Bertinotti se ne è detto entusiasta (brutto segno!!!).

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I guai della sinistra Pd.

Mattarella è certamente più il prodotto dell’azione mediatrice di Bersani che della volontà di Renzi, ma il vincitore è il secondo, non il primo. E’ il vincitore sicuramente agli occhi dell’elettorato (come segnalano i sondaggi, che ignorano Bersani), ma anche a Palazzo: i brandelli di Sc confluiscono nel Pd, gli ex M5s planano verso l’area governativa (a proposito: che squallore!) anche ex Fi guardano ai lidi renziani e la stampa parlamentare ha eretto un monumento equestre al nuovo Napoleone della politica italiana.

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La morte di Baldina Di Vittorio.

Nei giorni scorsi ho appreso per caso una notizia che mi era sfuggita: il 4 gennaio è morta a Cerignola Baldina, la figlia di Giuseppe Di Vittorio. Aveva 95 anni. E’ stata parlamentare comunista, dirigente dell’Udi, moglie di Giuseppe Berti, da ultimo presiedeva la fondazione intitolata al padre. Una donna straordinaria che ho avuto modo di conoscere personalmente e per la quale avevo una vera venerazione.

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Gli assenteisti e il pubblico impiego: quando il sindacato sbaglia tutto.

A Roma, il 31 dicembre, 4 vigili urbani su 5 si sono dati per ammalati o hanno scelto proprio quel giorno per donare il sangue e godere del relativo permesso per le ore seguenti. La cosa è subito servita al governo per tuonare contro gli irresponsabili e annunciare: “cambieremo il pubblico impiego, licenzieremo i fannulloni”.

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Informazione: cosa resterà a sinistra?

La fine dell’anno porta sempre a fare “il gioco dei bilanci” e se ci concentriamo brevemente sullo stato in Italia della stampa cartacea e online, il bilancio è molto grave. Il settore è tutto in sofferenza, ed anche colossi come Corriere e Repubblica non se la passano bene, ma proviamo a concentrarci per un attimo sulla stampa “a sinistra”: quello che emerge è che di qui a breve potremmo ritrovarci praticamente senza organi di informazione, nè cartacei, nè web.

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Podemos: fenomeno internazionale?

Martedì 8 dicembre all’Universidade Nova de Lisboa si è tenuto un seminario sul linguaggio politico di Pablo Iglesias. Lo stesso giorno è uscito in Italia “Podemos, la sinistra spagnola oltre la sinistra”, un libro dei giornalisti Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena. Semplice casualità? Certo. Ma questi due fatti dimostrano una cosa: Podemos non è solo un fenomeno spagnolo, ma sta diventando un fenomeno di interesse internazionale.

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Il Pd e lo scandalo romano.

Con le dimissioni di Rita Cutini, la giunta Marino perde il suo quinto assessore. Per la verità, questa uscita non c’entra con  lo scandalo “Carminati”, quanto con la rivolta di Tor Sapienza che non avrebbe saputo prevenire e gestire. Ma fa lo stesso: è l’ennesima conferma dello stato miserando della giunta che, paradossalmente, resiste allo scioglimento, dopo l’ininterrotta serie di fallimenti di questo anno e mezzo, proprio in virtù di quello scandalo, dato che dimettersi suonerebbe come una ammissione di responsabilità.

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