Pier Camillo Davigo si è fatto interprete di un pensiero di molti magistrati ed ha chiesto una riforma per la quale, dopo una sentenza di primo grado, si sospendano i termini di tempo per la prescrizione. Come si sa, il ministro della Giustizia Bonafede (5 stelle) ha presentato un disegno di legge in questo senso, salvo poi ritirarlo per le proteste degli avvocati penalisti e l’opposizione di Salvini che ha criticato la proposta dicendo che questo aprirebbe la strada ai “processi eterni”. Potete immaginare quanto mi secchi dover dare ragione al leader della Lega, ma quando uno ha ragione occorre riconoscerlo anche se è il peggiore dei nemici.
Non sono mai stato un fautore dell’austeruty e non lo diventerò ora. Fare una politica restrittiva in un momento di forte indebitamento e di deflazione è come dare un colpo di freno mentre si sta andando a tutta velocità su una strada bagnata: il modo migliore per capottare. E, infatti ,si è visto con la “Montinomics” seguita dai governi dal 2012 al 2018. Il modo per uscirne è rilanciare investimenti, consumi ed occupazione. Questo non vuol dire che, se ci mettiamo a buttare soldi dalla finestra, poi c’è la ripresa economica.
Come al solito il dibattito politico di questo paese scivola fatalmente nella storiella complottista e banalizza tutto. Sta succedendo ora con la polemica fra i 5 stelle e gli apparati del Ministero del tesoro. Agli inizi dell’avventura di questo governo scrissi che fra le difficoltà con cui esso avrebbe dovuto misurarsi ci sarebbe stata la resistenza degli apparati disomogenei a queste forze politiche.
A molti il M5s sembra un evento inspiegabile come la “ venuta degli Ixos” e se ne chiedono il perché del successo. Proviamo a spiegarlo ragionando per punti.
1. Il M5s non viene dal nulla: è il figlio (o il nipote) dell’ondata populista nata nei primi anni novanta ad opera di Pannella, Occhetto e Segni portatori di uno schema politico plebiscitario, simil-presidenzialista basato su soggetti fluidi raccolti intorno ad un leader. La Seconda Repubblica è nata ed ha vissuto all’insegna del populismo, ha poi avuto una ulteriore svolta, con l’attuale iper populismo, per il mix fra la comparsa del media ultra-populista, il web e la crisi finanziaria del 2007-2008.
E’ del tutto comprensibile la tentazione di molti di approvare la norma contro i vitalizi dei parlamentari. Sappiamo tutti che, sul piano economico, la manovra (con i pretesi 40 milioni di risparmio) è semplicemente ininfluente, ma il vero effetto è quello di punire la classe politica strappandole un privilegio deciso in altri tempi.
Era un po’ che non si registravano scandali e, puntualmente, è arrivato questo del nuovo stadio romano. Per la verità era un affare che odorava male sin dall’inizio e qualcuno, nella giunta Raggi, aveva avvertito che la cosa era sospetta, ma la sindaca non volle dargli ascolto e se ne disfece come assessore. Va detto che la stampa presenta questo come il primo scandalo della maggioranza Lega-M5s, passando la mano leggera sugli arresti targati Pd e Fi, ma a quelli siamo abituati e non fanno più notizia.
Dopo un travagliatissimo parto è nato il “governo del cambiamento” e ci chiediamo se e quanto durerà. Va da sé che c’è già una data entro la quale questa maggioranza “farà il tagliando”: maggio prossimo alle europee. E si richiedono due condizioni per passare l’esame: che la somma del due partiti registri una sostanziale tenuta e che nessuno dei due subisca una flessione superiore al 4-5%. Diversamente, si riaprirebbe la partita degli equilibri interni e questo potrebbe portare anche ad elezioni anticipate.