Io e la sinistra: mi sa che non ci siamo capiti

Ho l’impressione che diversi miei lettori non abbiano chiara la mia collocazione nei confronti della sinistra e scrivano autentiche sciocchezze. Molte cose le ho già dette, però non farà male spiegarsi una volta di più (poi non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma non ci posso fare niente). Allora, iniziamo da un punto: io ero e resto un uomo di sinistra, come sono sempre stato per tutta la mia vita e non permetto a nessuno di metterlo in discussione, tantomeno a chi, mi pare, non abbia le stesse credenziali di vita e pretende di avere una sorta di diritto di accreditamento che gli viene non si capisce da cosa. Naturalmente, tutto sta a capirsi sulle parole e stabilire che significa sinistra.

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L’Italicum? Una pazzia incostituzionale

Segnalo una intervista che ho rilasciato per l’Espresso in cui spiego perchè l’Italicum falsa la rappresentanza più del “Porcellum”

di Luca Sappino

«L’Italicum falsa la rappresentanza più del Porcellum» dice Aldo Giannuli, professore e consulente («a titolo gratuito» rivendica) del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale: «definirla proporzionale è da analfabeti». L’Italicum appena approvato alla Camera e ora al giudizio del Senato, insomma, è «una pazzia in spregio della Corte», valuta Giannuli mettendo in serie «clausola di sbarramento, premio di maggioranza, doppio turno e liste bloccate». La proposta del Movimento, per cui Giannuli ha prodotto delle lezioni video, non è che sia tanto meglio: «anche quella ha un alto livello di disrappresentanza». Insomma: «non è la legge Giannuli». E poi, «poteva esser pronta prima», è vero, «anche se questo parlamento non avrebbe fatto una legge diversa». Parla anche delle espulsioni, Giannuli: «sono la conseguenza diretta» dice, «del meccanismo delle parlamentarie, che evidentemente non funziona». Ma non solo: «sono inevitabili, in un gruppo che ha dentro destra e sinistra».

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Una risposta a proposito del M5s

Esaurite le scadenze che mi hanno tenuto maggiormente occupato, lasciando che si accumulassero “sulla scrivania” del sito molte questioni, mantengo la promessa di intervenire sui temi di cui mi si era fatta richiesta. Intanto, ringrazio sia Angelo che Lorenzo per avere introdotto la discussione, rispettivamente, su Venezuela e Ucraina come meglio non si sarebbe potuto; dirò anche la mia su queste due questioni, prima però mi tocca occuparmi del M5s, e delle sue “purghe” interne, dato che qualcuno mi ha accusato di doppiopesismo. Nessun doppio peso: vengo al merito della questione.

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Ancora sul “duello” Grillo-Renzi

Come era prevedibile, lo scontro ha spaccato l’opinione pubblica fra sostenitori e detrattori dell’uno e dell’altro. Se devo dar retta ai mini-sondaggi dei quotidiani (“Corriere” “Repubblica” “Il fatto” ecc.) mi sembra che la peggio tocchi a Grillo, ma anche Renzi non trionfa e non pochi segnano “hanno fatto male tutti due. Anche negli interventi che leggo in giro c’è più o meno la stessa aria di giudizi troppo tagliati con l’accetta: insomma mi pare che il confronto abbia acceso le rispettive tifoserie ma spostato abbastanza poco in termini di consensi.

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Il confronto Grillo Renzi

Ho seguito il confronto fra Renzi e Grillo. Nel merito sono d’accordissimo con il giudizio espresso da Grillo su Renzi, come persona che rappresenta i poteri forti a cominciare da quelli finanziari. Nessun dubbio in proposito e ricordarlo non è male. Così come è bene tener presenta anche la scarsa credibilità del personaggio che smentisce quello che ha detto 1 ora prima. Quello che mi ha lasciato perplesso è stato il modo con cui Grillo si è giocato l’incontro.

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Posso dire che Grillo mi ha lasciato un po’ perplesso?

Innanzitutto auguri per il 2014: ne abbiamo davvero bisogno perché non è un anno facile quello che si presenta. Ma, i colpi di fortuna sono sempre possibili e ci speriamo. Ho ascoltato il discorso di Grillo che, per molti versi era del tutto condivisibile e, devo dire, di tono più tranquillo del solito. Come non essere d’accordo sul fatto che c’è stato un terremoto elettorale e che la classe politica fa finta di nulla? Come non dargli ragione sulle dimissioni di Napolitano o l’Euro? O come non concordare sulle critiche ai disastri combinati da Monti? Dunque, su gran parte del discorso non ho nessun problema e sottoscriverei. Tuttavia ci sono tre o quattro punti che mi lasciano molto perplesso a cominciare dalla Corte Costituzionale, alla quale si fa un addebito falso: averci messo sei anni per dichiarare l’incostituzionalità del Porcellum.

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Rifondazione: un caso limite. Ovvero: l’autocritica questa sconosciuta

Dopo la “prima puntata” di alcuni giorni fa, in cui mi chiedevo provocatoriamente se la base della sinistra sia formata di deficienti, ecco la seconda puntata, in cui vi sottopongo il “caso studio” di Rifondazione Comunista.

C’è un partito il cui segretario ha condiviso con gli altri la scelta rovinosa di entrare nel governo con le elezioni del 2006, poi è stato il capo delegazione di quel partito nel governo, dove non ha combinato assolutamente nulla. Di conseguenza ha la piena responsabilità, insieme ai massimi dirigenti del partito della disfatta del 2008 per cui il partito ed i suoi alleati perdevano 2 elettori su 3 e restavano esclusi dal Parlamento.

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Lettera aperta a Gianroberto Casaleggio sul reato di clandestinità

Gentile Gianroberto,

(e, tramite te mi indirizzo anche a Beppe Grillo), Ti scrivo a proposito della questione del reato di clandestinità e del dissenso apertosi in proposito con il gruppo M5s al Senato.
E’ in atto una tragedia immane (venerdì sono morte altre 50 persone) rispetto alla quale abbiamo il dovere di fare qualcosa e sono convinto della sensibilità umana tua e di Grillo in proposito. Capisco che occorra discutere sul da farsi, ma non c’è dubbio che qualcosa bisogna fare. E presto. Voi due sollevate una questione di metodo che precede il merito, per cui seguirò questa indicazione discutendo per primo il metodo per poi passare al merito.

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La situazione è grave, ma non è seria

E’ quel genio letterario di Ennio Flaiano a fornirci la chiave di interpretazione più adatta a capire la situazione in cui siamo: grave ma non seria. Perché molto al di sotto della soglia di serietà sono i suoi protagonisti. Giudicate voi:

a- il Pdl invoca una declaratoria di incostituzionalità di una legge (la “Severino”) che lui stesso ha votato -senza sollevare obiezione alcuna- solo pochi mesi fa. E nessuno ride.

b- Letta spande fiumi di camomilla, ripetendo ad ogni piè sospinto: “Vado avanti”, ma poi, “vado avanti” significa solo “facciamo un rinvio”. Sembra il pianista del saloon che continua imperterrito a suonare mentre intorno infuria la rissa. E nessuno ride.

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