Costituzione e sistema elettorale: dalla Costituente proporzionalista al maggioritario.

Sul finire dei suoi lavori l’Assemblea Costituente affrontò il tema della legge elettorale proporzionale che, in seno alla seconda commissione,  il grande giurista Costantino Mortati (Dc) propose di costituzionalizzare. La proposta di inserire la legge nella carta non venne accolta, ma l’orientamento pressoché unanime fu quello di adottare la proporzionale per l’elezione della Camera nel 1948. 

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Dal Pci al Pds e la “chiesa” che è santa anche quando ha perso memoria.

Quando Occhetto annunciò, nella sorpresa generale, che aveva deciso di cambiar nome al partito, esternai le mie perplessità ad un amico che era militante più che ortodosso del Pci e che, con uguale ortodossia aderiva alla nuova linea. Lui fu sorpreso, ricordando le mie molte polemiche con il Pci (evidentemente poco capite, perché non era certo il nome comunista che mi dava fastidio) e proruppe in un “Ma tu allora non sei anti-Pci, tu sei anti-Noi!”

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Consigli di lettura #6: “I nemici della Repubblica”, una recensione critica

Data l’ampiezza della segnalazione, questa scheda  libraria prende in considerazione una sola opera. Dalla prossima settimana tornerò a segnalare  più libri. Buona lettura!

1.    V. SATTA “I nemici della  Repubblica. Storia degli anni di piombo” (Rizzoli, 2016)

Vladimiro Satta, autore di questo imponente volume di  867 pagine l’ho conosciuto come documentarista della commissione Stragi, fra il 1994 ed il 2001, dunque, ha potuto giovarsi della conoscenza di una massa ingentissima di documenti giudiziari. L’aspirazione, evidente sin dalla mole del libro, è quella di scrivere l’ “opera definitiva” sulla violenza politica negli anni settanta, un grande libro di storia che ponga termine alla serie dei “misteri d’Italia”.

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In ricordo di Dario Fo: la storia, l’artista, il genio, il militante.

Ieri, saputo dalla scomparsa di Dario Fo, ho fatto due chiacchiere con Andrea Picardi per Formiche su Dario e la sua passione per i 5 stelle, ma anche altro. Di seguito vi segnalo volentieri l’intervista. A.G.

L’artista. Il drammaturgo. L’intellettuale. Il politico. Ci sarebbero tante espressioni per raccontare Dario Fo, il premio Nobel per la letteratura scomparso oggi a Milano a novant’anni.

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In morte di Carlo Azeglio Ciampi.

Quando muore un personaggio della statura di Ciampi, i pericoli sono sempre due: l’agiografia acritica per cui il defunto è caricato di ogni merito al di là di ogni ragionevolezza e con una vis laudatoria tanto esagerata da sfociare nell’oltraggio, e, dall’altro lato, l’offesa gratuita, l’irragionevole addebito di colpe esagerate o inesistenti. Al solito: il servo encomio ed il codardo oltraggio dai quali vorremmo restar lontani.

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Perché Gelli cadde? Una interpretazione diversa.

Gelli ha spesso indicato nel Pci e nella sinistra democristiana i mandanti dello scandalo che avrebbe portato all’inchiesta dei magistrati milanesi e che, nel 1981, avrebbe portato allo scioglimento della Loggia. Non è detto che questa ricostruzione sia del tutto sbagliata: d’altra parte, Pci e sinistra Dc erano stati in più occasioni il bersaglio della sua azione politica, per cui una reazione di quegli ambienti (al tempo abbastanza potenti nel mondo della carta stampata) non sarebbe stata poi così strana. Ma forse questo fu solo un elemento aggiuntivo e la spiegazione principale fu un’altra di portata ben maggiore.

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Silvia Kanizsa e la pedagogia dei Convitti Rinascita

Vi propongo questo testo, pubblicato come introduzione al recente volume di Luciano Raimondo, a cura di Nunzia Augeri, “I convitti scuola della Rinascita” ed Aurora Milano 2016. Buona lettura! A.G.

Tra le numerose iniziative sorte per volontà di privati cittadini fra il 1944 e il 1946 per aiutare e fornire un ricovero a bambini e giovani in difficoltà a causa delle vicende belliche, i Convitti Rinascita rappresentano una felice esperienza e si distinguono fra tutti per alcune caratteristiche peculiari (Tomasi, 1976).

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Contributo ad una biografia di Licio Gelli.

Gelli è un personaggio unico nella storia dell’Italia repubblicana e senza di lui la P2 , probabilmente, non sarebbe esistita. C’è chi ne ha parlato come di un nuovo Cagliostro e chi lo ha avvicinato a Giuseppe Cambareri, un’inquietante meteora nella stagione fra monarchia e Repubblica che, effettivamente, presenta allarmanti punti di contatti con il Nostro. La cronaca giornalistica è spesso (e inevitabilmente) un grande appiattitore e banalizzatore e questo ha riguardato anche Gelli, rappresentato con l’immagine un po’ caricaturale dell’eterno intrigante, del faccendiere-spia e golpista che, però, alla fine, è stato sempre sconfitto.

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Una legge sui partiti? Una premessa storica.

Come si sa, il M5s sta battendosi contro una proposta di legge di regolamentazione dei partiti fortemente voluta dal Pd. Il M5s teme che si tratta di una legge fatta su misura contro di sé e si tratta di un sospetto più che fondato, ma questo basta a giustificare l’opposizione tout court alla legge senza cercare di cambiarla? Prima di entrare nel merito della questione, forse è utile una ricostruzione storica su come sia sorto il problema e dobbiamo risalire ad un secolo fa.

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