Turchia ad un anno dal colpo di stato di Erdogan

A un anno dal fallimentare tentativo di golpe condotto da elementi deviati delle forze armate contro lo strapotere del Presidente Erdogan, soffocato nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2016 con un bilancio di circa 300 morti, la Turchia rimane un Paese fortemente fratturato al suo interno, caratterizzato da una profonda instabilità politica e da una perenne indecisione circa il suo futuro posizionamento internazionale.

Continua a leggere

Nel bene e nel… malware

Un Alessandro Curioni da antologia sul caso Wannacry: buona lettura! A.G.

Sembra che qualcuno mi abbia evocato… Vediamo se quanto ho da raccontare vi interessa. Quello che stava accadendo nel mondo il 12 maggio l’ho scoperto piuttosto tardi, visto che ero segregato in un’università romana a discutere con un gruppo di giovanotti di social network e privacy. Quando, piuttosto provato, sono salito sul treno che mi avrebbe riportato a Milano mi è stato annunciato che avrei dovuto palesarmi agli studi Rai per commentare quanto stava accadendo. Il fatto divertente è che al momento non avevo idea di cosa fosse successo. Whatsapp si era appena beccato tre milioni di euro di multa dall’AGICOM, ma francamente mi sembrava poca cosa. Inizio a fare qualche telefonata, mentre vago su Google e scoppio a ridere. Veramente a sorridere, sono capace di perdere con stile, perché sembra che dei maldetti mi abbiano appena fregato la trama di un racconto che volevo scrivere, trasformandolo in realtà. Quindi vi propino una cronaca.

Continua a leggere

Cosa c’è dietro la rivelazione di segreti di Stato ai russi fatta da Trump?

Cappuccino, brioches e intelligence .58.

Il Washington Post rivela che il Presidente Trump avrebbe comunicato al ministro degli esteri russo Lavrov informazioni segretate sull’Isis. Scontatamente, i portavoce della Casa Bianca smentiscono ed, invece, il Presidente salta su a dire che è verissimo, ma che questo rientra perfettamente nei suoi poteri per cui non c’è ragione di prenderla così calda.

Continua a leggere

Francia: e l’Isis votò per Marine Le Pen…

Puntuale come le scadenze del fisco è arrivato l’attentato parigino alla vigilia del voto ed è difficile pensare ad una coincidenza accidentale. Tutto lascia intuire la volontà degli Jihadisti di “pesare” nelle urne di domenica, in primo luogo scoraggiando l’affluenza ai seggi in una scadenza così rilevante, coltivando quel senso di insicurezza permanente che ormai alberga i francesi, ed in secondo luogo favorendo qualche candidato contro gli altri. E non ci vuole molto a capire chi può avvantaggiarsi psicologicamente da questo attentato: Marine Le Pen. 

Continua a leggere

La strage di Pietroburgo e il contrasto politico al terrorismo.

La strage di San Pietroburgo non aggiunge nulla di nuovo a quel che sapevamo del modus operandi del terrorismo Jihadista: tutto come da copione dei casi di Madrid, Londra eccetera. Il che rende ancora più strana la strage londinese che ha “sprecato” (consentitemi l’espressione) uno scenario come Westminster per un attentato a così basso potenziale terroristico, mentre da altra parte il terrorismo jihadista esprime una aggressività ben maggiore. Tutto può essere, ma l’attentato londinese sembra più opera di un personaggio isolato (o, al massimo, collegato a pochi complici) e non in contatto con l’Isis o simili, mentre qui, nel caso russo, siamo perfettamente nell’ambito della strage jihadista. Comunque sia, questa strage segna il ritorno del terrorismo radicale islamico in grande stile, dopo circa un anno di relativo calo del fenomeno.

Continua a leggere

A proposito di fake news: lo strano attentato terroristico di Londra

Mi sono posto un problema: se fossi il direttore di un grande quotidiano, come titolerei la notizia dell’attentato londinese?

Ci ho pensato un po’, perché nel titolo deve esserci la notizia e qui la notizia quale è? Si un uomo ha ammazzato e ferito delle persone investendole con la sua auto, poi si è avventato con un coltello su dei poliziotti uccidendone uno ed è stato a sua volta ucciso. E tutto questo è avvenuto ai piedi di Westminster. Va bene, ma di che si tratta? Chi è l’uomo?

Continua a leggere

Cyberwar: le regole di ingaggio

Volentieri segnalo questo interessante pezzo di Andrea Daniele Signorelli, pubblicato sul prezioso sito di Inform-ant, dedicato alla cyber war… buona lettura! A.G.

È una sera del giugno 1983, Ronald Reagan si trova a Camp David e sulla sua televisione scorrono le immagini di WarGames, il film con protagonista Matthew Broderick che ha il merito di aver portato sul grande schermo i temi allora pionieristici dell’hacking e della cybersicurezza in ambito militare. 

Continua a leggere

La Seta nera dei contractors

Conosco Simone Pieranni da diversi anni ed è sempre stato un giornalista brillante e promettente. Volentieri dunque vi segnalo questo suo pezzo per Il Manifesto (per leggerlo, basta autenticarsi con tramite Facebook o con una mail). Buona lettura!

Da tempo negli Usa si discute del nuovo progetto lanciato dalla Cina, «la nuova via della Seta», nota come «One Belt One Road» (Obor). Un progetto mastodontico che rappresenta la proposizione «globale« della Cina. Oltre 60 paesi coinvolti, metà della popolazione mondiale, per un giro d’affari di miliardi di dollari, una banca di investimenti a guida cinese, la Aiib, e un fondo creato ad hoc da Pechino. 

Continua a leggere

Ancora sul muro: risposte e approfondimenti

A quanto pare, il pezzo sul muro ha ottenuto molta attenzione da parte dei lettori di questo blog, almeno a giudicare dai 67 commenti (più altri seguiti nei pezzi successivi, diversi dei quali come repliche, va detto) che sinora sono giunti ed anche dal loro tono in genere poco propenso al dialogo, ma secco, assertivo nella maggior parte dei casi e sia dall’una che dall’altra parte della barricata. 

Continua a leggere