Qatar, Arabia, Emirati: quale scenario sull’area?

Come è noto la mattina del 5 giugno 2017, l’Arabia Saudita, il Bahrain, gli Emirati Arabi Uniti e l’Egitto (in misura minore) hanno imposto un embargo sul piccolo emirato del Qatar. L’embargo è stato accompagnato da una interruzione delle linee aeree e marittime tra questi stati e il Qatar e il richiamo degli ambasciatori inviati a Doha capitale del Qatar.

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F35 o Rafale? Un confronto tra Italia e Francia.

L’F35 (o Joint Strike Fighter), l’aereo da caccia costruito da Lockheed Martin per quanto possa essere criticato è comunque un avversario formidabile per il Rafale francese. La scelta di imporre l’F35 a gran parte degli alleati europei mina certamente le capacità dei paesi europei che scelgono di progettare il proprio velivolo e mantenere l’indipendenza strategica. Infatti i paesi europei che hanno contribuito all’Eurofighter hanno già fatto la scelta dell’ F35 e hanno così rinunciato a mantenere un’industria nazionale.

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Terrorismo islamista: a che punto siamo?

Ringrazio Amedeo Maddaluno per questo nuovo contributo. Buona lettura! A.G.

Che ne è del terrorismo islamista che aveva insanguinato l’Europa con attacchi spettacolari costati la vita a centinaia di vittime? L’ISIS sembra quasi sparito dalla mappa geopolitica del Medio Oriente ed anche Al Qaeda – per quanto ancora presente nei conflitti afghano e yemenita nonché nel teatro del Maghreb-Sahel) non sembra vivere il proprio momento migliore, regredita ad organizzazione di narcoguerriglia non più in grado di portare i propri attacchi diretti nel cuore dell’Europa (sorta di FARC del Vicino Oriente). Il ricorso ad attacchi “inspirati” con i cosiddetti “Lupi Solitari” non è altro che la suprema dimostrazione di debolezza di queste aggregazioni terroristiche, non più capaci di mettere in atto alcunché di più strutturato.

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La Siria e la sfida della ricostruzione

La guerra in Siria si avvicina, inesorabilmente, alla conclusione e la situazione militare sul terreno va delineandosi con crescente chiarezza, ma il percorso verso la normalità sarà lungo e accidentato. Nella giornata dell’1 agosto, l’agenzia di stampa Sana, controllata dal legittimo governo di Damasco, ha affermato che i lealisti fedeli a Bashar al-Assad hanno definitivamente concluso la liberazione della Siria meridionale, piegando le ultime resistenze dell’Isis nella valle dello Yarmuk. “Sana”, riporta AnsaMed, “afferma che con la conquista delle ultime due località al confine, tutta la Siria sud-occidentale è tornata nelle mani delle forze di Damasco”, mentre osservatori vicini ai ribelli ritengono plausibile che sparute unità jihadiste continuino ancora la lotta. In ogni caso, il messaggio è chiaro: la Siria meridionale è oramai un fronte blindato. Simbolica, nella seconda metà di luglio, è stata la definitiva liberazione di Dar’a, la cittadina al confine con la Giordania da cui, nel 2011, partirono le prime, leggitime proteste contro la corruzione e l’autoritarismo di Assad, poi degenerate nell’insorgenza jihadista cavalcata da potenze esterne (Turchia, Arabia Saudita, Qatar in primis) che ben conosciamo.

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La Diplomazia Segreta

Come sapete, mi fa sempre piacere quando un nuovo collaboratore inizia le sue pubblicazioni sul sito. Oggi sono molto contento di presentarvi questo articolo di questo promettente studente che per ora preferisce firmarsi S.A. Buona lettura! A.G.

Di S.A. Il 14 Marzo 2012 l’ambasciata italiana a Damasco chiudeva definitivamente i battenti e il nostro ambasciatore di allora, il dott. Achille Amerio, capì che non sarebbe più rientrato in Siria, dopo il suo richiamo il 7 Febbraio da parte del Ministro degli Esteri del governo Monti, Giulio Terzi.

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Kim e Moon, analisi di un vertice storico

Avviamo con questo articolo una serie di analisi degli scenari nella penisola coreana dopo l’incontro tra i leader di Pyongyang e Seul. In questo primo articolo, saranno analizzati proprio gli obiettivi dei protagonisti del vertice del 28 aprile: Kim Jong-un e Moon Jae-in.
Lo storico incontro tra il leader di Pyongyang Kim Jong-un e il Presidente di Seul Moon Jae-in al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud il 28 aprile scorso apre una nuova, cruciale fase che potrebbe aprire a un notevole allentamento delle tensioni sul 38° parallelo e, soprattutto, rompere uno status quo che dura dal 1953 e che vede le due Coree ancora in guerra l’una contro l’altra.

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