Sulle rotte della nuova Via della Seta

Molto volentieri vi propongo questo articolo del mio allievo Andrea Muratore. Buona lettura! A.G.

Il 14 e 15 maggio scorsi Pechino ha ospitato l’importante riunione del Belt and Road Forum: ospiti del Presidente cinese Xi Jinping, 28 capi di Stato e di governo hanno discusso dei futuri sviluppi dell’importante progetto economico e geopolitico della “Nuova Via della Seta”.

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Trump e la Cina.

Uno dei nodi più difficili da sciogliere per Trump è il “dossier Cina”. In primo luogo c’è il capitolo delle relazioni dirette che contempla  il problema elle relazioni commerciali: Trump ha promesso il ritorno dell’auto a Detroit e, più in generale, della manifattura in Usa. Si può capire che questo è uno dei capisaldi della sua idea di America, solo che non si vede come sia possibile farlo senza porre un limite alla concorrenza cinese e qui la soluzione a breve è una sola: dazi protezionistici.

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Finisce il figlio unico. Comincia una nuova era per la Cina? 2a puntata.

Torna a farci visita Lamberto Aliberti, che riprende il discorso iniziato alcune settimane fa sull’abbandono da parte della Cina della politica del figlio unico. E non mancano le sorprese… Buona lettura! A.G.

2. Ipotesi sul futuro: la natalità.
Chiudevamo la fase di analisi storica sul tema, sottolineando l’indubbio successo, in ottica “crescita economica”, della politica del figlio unico. A partire dal varo della legge (fine anni ’70), la Cina acquisiva una delle condizioni di dipendenza (rapporto tra la somma delle popolazioni comprese tra gli 0 e 14 e oltre 64, rispetto a quella compresa tra i 15 e 64 anni) più favorevoli al mondo. Insomma, più persone valide, relativamente libere da impegni di cura e assistenza verso i bambini e gli anziani, per dedicarsi allo sfrenato aumento del PIL, dell’export soprattutto, che inizierà poco tempo dopo.

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Comincia una nuova era per la Cina?

Molto volentieri segnalo questo nuovo articolo di Lamberto Aliberti sulla fine della politica del figlio unico in Cina, come sempre corredato di dati molto interessanti ed utili per riflettere e comprendere un fenomeno molto più serio di quanto pensiamo. Buona lettura! A.G.

La situazione
Col 2015, in Cina, finisce l’era del figlio unico per donna, partita alla fine degli anni ’70. Ne hanno dato notizia tutti i mass media, ma solo Aldo Giannuli si è posto il problema delle conseguenze.

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Verso la tempesta perfetta? E l’oro che fa?

Il 2016 si è presentato e, dal punto di vista finanziario, non è una gran bella presentazione. In dieci giorni tre avvenimenti hanno mandato in tilt le borse di tutto il mondi: la frenata cinese, la crisi iraniano-saudita e l’annuncio della bomba coreana. Ciascuno di questi avvenimenti merita una riflessione a sé e, nei limiti del tempo a disposizione, cercheremo di farlo, per ora accontentiamoci di una rapida visione di insieme.

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La Cina abbandona la politica del figlio unico Era ora, però…

Il Comitato centrale del Pcc ha deciso il superamento della linea del “figlio unico” decisa nel 1978 e di concedere la possibilità di due figli per coppia. La decisione di 37 anni fa fu uno dei passi decisivi per ingranare la marcia della modernizzazione economica del paese ma, come spesso accade, la soluzione di oggi diventa il problema di domani.

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Le premesse dell’attuale crisi cinese.

Mi è ricapitato fra le mani un pezzo che scrissi a fine 2010 sulle nuvole che si addensavano sul cielo dell’economia cinese. Mi sembra utile riproporlo (non lo scrissi per il web) per capire le premesse dell’attuale crisi dell’economia cinese. Mi sembra che, a distanza di cinque anni, l’analisi esca confermata dai fatti (salvo gli inevitabili discostamenti), semmai si riveli meno drammatica degli attuali sviluppi. Affido al vostro giudizio il pezzo.

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