Elezioni in Venezuela: un commento

Subito dopo il risultato delle recentissime elezioni venezuelane, ho chiesto ad Angelo Zaccaria, esperto conoscitore dell’argomento e già ospite in passato del sito, un commento sul voto e sul contesto più generale. Grazie come sempre ad Angelo e buona lettura! A.G.

Premetto che ancora non abbiamo sufficienti elementi di valutazione più in dettaglio, in particolare su come si è spostata la geografia del voto e del non voto nei settori popolari urbani e nelle varie aree socio-economiche e geografiche del paese. Per questi approfondimenti rimanderei ad un ulteriore contributo. Detto questo partiamo dai numeri, e dal confronto con le precedenti elezioni parlamentari del 2010 e le ultime presidenziali del 2013.

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Francia e Venezuela: la sinistra che perde.

In una sola giornata la sinistra  riceve due colpi secchi perdendo (e male) le elezioni politiche in Venezuela ed amministrative in Francia. Sono due contesti diversi e due sinistre diverse: neoliberista, europeista, moderata ed elitaria quella francese, populista e altermondialista quella carachegna, ma entrambe incapaci di essere forza di cambiamento e di affrontare una crisi internazionale come questa in corso.

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Todo cambia, cambia todo: l’Argentina torna a destra

Molto volentieri torno a proporvi un articolo di Dario Clemente dall’Argentina, in seguito alle recentissime elezioni. Un sincero ringraziamento a Dario e buona lettura! A.G.
Poco prima delle dieci di sera del 22 novembre, dopo che il suo avversario ha pubblicamente riconosciuto la sconfitta, il nuovo presidente argentino sale sul palco di un affollatissimo “bunker” elettorale. Dal soffitto cadono come d’abitudine palloncini gialli, musica pop nazionale in sottofondo.

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Brasile: la B di brics fuori dalla nuova banca?

Da Buenos Aires, Dario Clemente. La notizia è passata praticamente inosservata ovunque, Italia compresa. Ad inizio mese la banca centrale brasiliana ha cercato di bloccare i trasferimenti finanziari destinati alla capitalizzazione della “banca dei Brics”, il fondo comune di sviluppo da cento miliardi di dollari approvato al VI meeting nel luglio scorso .

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Al meeting delle Americhe gli “Americani” mollano prima del gong.

Da Buenos Aires, Dario Clemente. Dal 10 all’ 11 aprile a Panama si è svolto il settimo meeting delle Americhe, una conferenza internazionale nata nel 1994 sotto la tutela dell’Organizzazione degli Stati Americani a guida statunitense. Questa edizione avrebbe dovuto concretizzare con la storica partecipazione di Cuba quel “cambio di rotta” nei rapporti nord-sud che Obama aveva promesso al summit di Trinidad nel 2009, a pochi mesi dalla sua prima elezione. Si trattava questa dell’ultima partecipazione per il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti, che però è uscito di scena prima della conclusione dei lavori.

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Il Venezuela verso le elezioni parlamentari 2015

Di Angelo Zaccaria. Proviamo a fare il punto della situazione, a poco più di due anni dalla scomparsa di Hugo Chavez ed a poco meno di due dalla elezione alla presidenza di Nicolas Maduro. Procedo per punti, il che forse aiuta ad essere più sintetici. A fine anno si vota in Venezuela per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale, la quale seppure in un paese con un ordinamento fortemente presidenzialista come quello venezuelano, rimane l’organo legislativo della Repubblica Bolivariana, nonché il secondo centro di potere istituzionale del Paese.

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Per #dirloinitaliano anche all’università

Da Buenos Aires, Dario Clemente. Una delle lezioni più memorabili del corso di Aldo Giannuli a Scienze Politiche a Milano, “Storia del mondo contemporaneo”, fu quando, non ricordo a partire da che spunto, iniziò a parlarci di come il consiglio docente stesse valutando l’ipotesi di istituire corsi interamente in inglese nella nostra facoltà. La lezione fu dedicata quindi a parlare di imperialismo culturale, di lingua-moneta-diritto, e della sua concezione di internazionalismo. Che non dissolve le differenze culturali in unico codice, quello dominante, ma favorisce il dialogo tra le culture a partire dalla ricchezza specifica di ognuna di esse.

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Argentina: metà governo imputato, l’opposizione alza il tiro

DA BUENOS AIRES, Dario Clemente. Il fu procuratore Alberto Nisman aveva chiesto l’imputazione della presidentessa Cristina Kirchner: è la prima volta nella storia argentina che cio’ accade, oltre al ministro Timerman e ai militanti sociali Esteche, Larroque e D’elia accusati per un presunto accordo con il governo iraniano con il quale avrebbero indirizzato le indagini sulla “AMIA”, la mutua ebraica attaccata nel 1994 con un’autobomba, su un binario morto.

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La revolucion bonita. Aggiornamenti.

copertinaÈ in libreria dal 10 febbraio l’opuscolo “La revolucion bonita. Aggiornamenti”, curato dall’amico e studioso Angelo Zaccaria.

Questo opuscolo di aggiornamento di 64 pagine è la prosecuzione di un lavoro iniziato nel Giugno del 2005, e che ha già prodotto la pubblicazione del libro: “La Revolución bonita: viaggio a tappe nel Venezuela di Hugo Chavez”.

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Caso Nisman: l’anno elettorale in Argentina inizia col botto!

DA BUENOS AIRES, Dario Clemente. Lo scorso 18 Gennaio Alberto Nisman, il procuratore che stava investigando sull’attentato alla “Amia”, la mutua ebraica assaltata nel 1994 con un’autobomba, e che costo’ la vita a 85 persone con 300 feriti, viene trovato morto nel suo appartamento. Il proiettile che l’ha ucciso e’ uscito dalla pistola che giace di fianco a lui, ma non c’e’ polvere da sparo sulle sua mani.

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