Venezuela: fine di partita.

Proviamo a ragionare freddamente su quel che succede in Venezuela: il Presidente in carica, che aveva giurato fedeltà alla Costituzione vigente, rifiuta di indire nuove elezioni che verifichino ila sia legittimità, nonostante le forti manifestazioni contro di lui, anzi scioglie il parlamento, per nominare una pseudo Assemblea Costituente espressa dalla burocrazia del suo partito, non rispetta alcuna delle norme previste per la revisione costituzionale e non indice neanche un referendum che legittimi questa decisione.

Continua a leggere

Venezuela: il doppio golpe

Da Buenos Aires mi scrive il mio amico Angelo Zaccaria, di cui come sempre molto volentieri ospito un pezzo sulla crisi in Venezuela. Buona lettura! A.G.

Dopo circa due mesi e mezzo dall’inizio della ultima grave crisi venezuelana, si allunga il numero delle vittime, ormai arrivate a 70. Circa 1200 i feriti. Per inquadrare meglio tutta la storia pregressa, rimando ai miei precedenti articoli.

Continua a leggere

Una risposta ai difensori di ufficio di quel delinquente di Maduro.

Cari amici, provate a rispondere a questa semplice domanda: se non si stesse parlando del Venezuela di Maduro, ma dell’Inghilterra e della May, della Francia e di Macron o anche dell’Italia e di Renzi o del Messico di Enrique Pena Nieto, avreste tutte queste cautele? Le notizie non sono certe, ma chi c’è dietro la rivolta? I morti sono pochi e poi alcuni lo sono per regolamenti di conti (versione della polizia), aspettiamo di vedere come va a finire eccetera eccetera? Se avete un briciolo di onestà intellettuale e sapete ancora cosa sia la vergogna, non potrete che rispondere no. Tanta comprensione sarebbe negata a chiunque non fosse del “nostri”.

Continua a leggere

Perché Maduro deve andarsene.

Maduro, dopo aver sciolto il Parlamento, sembra voglia convocare una improbabile Assemblea Costituente Nazionale per rifare la Costituzione. Non una Assemblea votata da tutto il popolo, ma espressa solo dalle organizzazioni femminili, sindacali, giovanili eccetera. Cioè da un po’ di funzionari di partito che dovranno approvare un testo di sicura ispirazione autoritaria, che sostituisca quella che, ricordiamolo, è la Costituzione “bolivariana” voluta da Chavez nel 1999 e che non si vede perché sia urgente sostituire se non per garantire la dittatura del partito di Maduro. Direi una decisione che rende del tutto evidente la rottura fra Chavez ed il suo scellerato successore che ne disconosce la Costituzione. Da questo punto di vista Maduro è l’Erdogan del Venezuela.

Continua a leggere

Venezuela fra incudine e martello. Ultimi aggiornamenti.

Sempre con gratitudine ed interesse, vi propongo questo pezzo dell’amico e attento osservatore Angelo Zaccaria, che ci aggiorna sull’evolversi degli eventi di questi giorni in Venezuela. A.G.

Come si poteva immaginare, la decisione del Tribunale Supremo venezuelano, di avocare a sé le funzioni del Parlamento, ha ulteriormente inasprito il conflitto in Venezuela. Senza rifare il riassunto di questo ultimo passaggio e di quelli non meno importanti che lo han preceduto, rimando agli ultimi articoli pubblicati su questo sito. Veniamo ad oggi. Dalla giornata del 19 Aprile, che ha visto le due grandi mobilitazioni contrapposte a favore e contro il governo, in poi, si susseguono scontri e tensioni.

Continua a leggere

Da Chavez a Maduro, la Revolucion Bonita perde la bussola…

Con interesse e gratitudine torno a proporvi un pezzo di Angelo Zaccaria, sempre attento e documentato studioso di America Latina. Buona lettura! A.G.

Con la sentenza numero 156 emessa nella notte fra il 29 ed il 30 Marzo, il Tribunale Supremo di Giustizia del Venezuela (TSJ), ha dichiarato che il governo venezuelano può costituire imprese miste nel settore degli idrocarburi, senza la necessaria autorizzazione da parte della Assemblea Nazionale (AN), in quanto questa come decretato da precedenti sentenze dello stesso TSJ si troverebbe in stato di “disobbedienza di fronte alla legge”, avendo deciso di incorporare tre deputati eletti nelle ultime elezioni del Dicembre 2015, e sui quali penderebbe un procedimento legale tuttora aperto per brogli elettorali. 

Continua a leggere

Venezuela: aggiornamenti a un quarto di secolo dalla Rivoluzione Bolivariana

Sempre con piacere ed affetto, ospito i contributi sul Venezuela dell’amico e studioso Angelo Zaccaria. Buona lettura! A.G.

Ad un quarto di secolo esatto dal fallito Golpe del “4F” che diede l’avvio alla Rivoluzione Bolivariana.

In un mio precedente contributo di fine Ottobre, prendendo spunto dalla decisione del CNE, l’Ente venezuelano che gestisce i processi elettorali, di sospendere il procedimento di indizione del referendum presidenziale revocatorio voluto dalla opposizione anti-chavista, intravedevo la possibilità che l’eredità lasciata dal defunto presidente Chavez fosse in pericolo.

Continua a leggere

Venezuela in crisi, i “figli” di Chavez: l’eredità è in pericolo!

Torna a scrivere sul sito l’amico e studioso di America Latina Angelo Zaccaria, che sta seguendo molto da vicino l’evolversi della situazione in Venezuela. Buona lettura! A.G.

“Per questo il socialismo nel secolo ventunesimo, che qui è risorto come fra i morti, è qualcosa di innovativo. Deve essere veramente nuovo. E una delle cose essenzialmente nuove nel nostro modello, è il suo carattere democratico, una nuova egemonia democratica, e questo obbliga noialtri non ad imporre, ma a convincere, e da qui deriva ciò di cui stiamo parlando. Il tema dei media, il tema della comunicazione, il tema degli argomenti, il tema del fatto che queste cose siano, quello che stiamo presentando oggi, per esempio, che le percepisca il paese intero, come ottenerle, come realizzarle. Il cambiamento culturale. Tutto questo deve avere un impatto con questo livello culturale, che è vitale per il processo rivoluzionario, per la costruzione della democrazia socialista del ventunesimo secolo in Venezuela.”

Citazioni da “Golpe de Timon”, intervento di Hugo Chavez nel Consiglio dei Ministri, Caracas, Miraflores, 20 ottobre 2012.

Continua a leggere

“Mani pulite brasiliana”: a rischio tutto il sistema politico

Direttamente da Porto Alegre, vi propongo l’articolo di Jacopo Bottacchi, laureato in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee alla Statale di Milano e laureando in Cooperazione, Sviluppo e Innovazione nell’economia globale all’Università di Torino. Il contatto con Jacopo è stato stabilito grazie a Dario Clemente, che spesso ha scritto su questo sito dall’Argentina, dove studia: ringrazio vivamente entrambi per la disponibilità e l’impegno. Jacopo Bottacchi attualmente si trova a Porto Alegre per la fase di ricerca della sua tesi magistrale sull’ultimo ciclo economico e politico brasiliano. Buona lettura! A.G.

Gli ultimi mesi sono stati senza ombra di dubbio i più complicati della storia recente del Brasile, così come di quella del principale partito di governo, il Partido dos Trabalhadores. Fin dai primi momenti successivi alle elezioni presidenziali del 2014 era chiaro che il secondo mandato della Presidente Dilma Rousseff sarebbe stato tutt’altro che facile, come testimoniano le manifestazione del marzo 2015, quando milioni di brasiliani scesero in piazza in tutte le principali città del paese per chiedere l’impeachment della stessa Rousseff.

Continua a leggere