Caso Volkswagen: qualche domanda di pertinenza.

Fatto: il 18 settembre scorso, l’autorità ambientale degli Usa ha comunicato alla Volkswagen di aver aperto una procedura per infrazione della normativa di tutela dell’ambiente, per aver immesso nel mercato auto che rilasciavano emissioni 40 volte superiori a quelle dichiarate.

A quanto si legge, il trucco era contenuto nel computer di bordo che era in grado di “capire” quando l’auto era sottoposta ad esami di laboratorio e modificarne il funzionamento, in modo da rientrare nei limiti della norma. Poi al solito la versione ufficiale non convince: è lacunosa, a volte contraddittoria e  pone una serie di domande.

In primo luogo: come mai una società con la reputazione della Volkswagen si mette a rischio di perdere la faccia a livello mondiale con una frode del genere? Erano sicuri di farla franca: ma su cosa si fondava questa fiducia? La truffa sarebbe iniziata sei anni fa, ma come mai ha iniziato ad emergere solo due anni fa? E poi, perché il caso è esploso solo ora, dopo due anni dalle prime denunce? C’è altro, al di là degli 11 milioni di auto di cui si parla ora?

La cosa più stupefacente è la sicurezza con la quale i dirigenti della ditta tedesca sono andati avanti, sicuri di non essere beccati. I casi sono due: o la truffa era congegnata così bene tecnologicamente da dare la sicurezza di non essere mai scoperta, ma allora come mai è venuta fuori? Oppure era congegnata in modo approssimativo ed allora come mai ci si è messo tanto tempo per scoprirla? Certamente, mi si farà notare che ogni truffatore confida nella genialità della propria truffa e ce ne sono tali che richiedono anni per essere scoperte. Verissimo, ma qui dobbiamo tener conto di vivere in un’epoca in cui il reverse engeneering ha fatto passi da gigante e figuriamoci se i concorrenti a livello mondiale della Volkswagen non hanno testato quelle macchine e non hanno effettuato operazioni di reverse engeneering, cosa che sicuramente tutti fanno contro tutti, non fosse altro per carpire qualche segreto industriale all’avversario. In fondo, gli stessi accertamenti che si sono fatti ora potevano esser fatti molto prima e tanto dalle agenzie di controllo di mercato quanto dai concorrenti, per non dire da agenzie di informazione e sicurezza sia statali che non.

Consideriamo l’ipotesi che la truffa, per quanto ben congegnata, non fosse invulnerabile (dopo faremo quella contraria): su cosa si basava la tranquillità dei tedeschi? Le due spiegazioni più sensate sono da un lato la corruzione degli organi di controllo, dall’altro un patto omertoso fra i principali produttori di auto, ciascuno dei quali ha le sue magagne da nascondere e, quindi, nessuno ha interesse a scatenare la guerra dello “sputtanamento”.

Bene: ma se questo doppio livello di sicurezza ha resistito sinora, come mai ad un certo punto non ha resistito più? Evidentemente è cambiato qualcosa o è intervenuto un terzo incomodo, che ha scombinato il gioco. E qui possiamo sbizzarrirci a pensare chi possa essere questo terzo incomodo.

Prendiamo in considerazione il caso di una truffa blindata, che aveva retto bene per anni e poi ha ceduto. Anche qui: come mai? Qualcuno è riuscito a penetrarla: solo con prove di laboratorio o con qualche “aiutino” magari dall’interno della casa? Sia in un caso che nell’altro aleggia nell’aria un vago odore di servizi e, badate che non parlo necessariamente di apparati informativi statali: ce ne sono anche di privati.

E questo è già un bel gruppo di domande ed ipotesi da verificare. Ma ce ne sono anche altre. Ad esempio: perché la Volkswagen si è indotta ad un comportamento così “napoletano”? Chiedo scusa ai miei amici partenopei, ma uso le categorie con cui i tedeschi vedono il resto del mondo, nella loro boria teutonica oggi trascinata nella polvere. Il gioco valeva la candela? Partiamo da un dato: i tedeschi volevano conquistare il mercato americano, imponendo il diesel, ma, come si sa, gli americani sono “benzinisti ad oltranza”, vogliono auto potenti, veloci e che inquinino in certi limiti. Si può avere una macchina che sia potente, veloce e che inquini poco? E con un carburante come il gasolio che si discute se sia più o meno inquinante della benzina. Si, si può, ma, probabilmente, ha un costo molto alto e la Volkswagen non poteva permettersi quei costi per conquistare il mercato americano e difendere le sue quote su quello europeo. Di qui l’esigenza di produrre un’auto che sembrasse eco compatibile senza esserlo, venduta a prezzi di concorrenza.  Ragionamento ineccepibile esattamente come quello per cui rubare costa meno che comprare: non fa una grinza, a condizione di non farsi beccare.

Nel nostro caso, a dare la spinta al gruppo dirigente di Volfsburg in questa direzione, è intervenuto un altro fattore: quello del conflitto dinastico fra i due rami della famiglia che può aver spinto uno dei due a cercare un successo di vendite e di cassa tale da a sconfiggere definitivamente l’altro che ora torna al potere. Ma di questo riparleremo come di altre cose. Sul caso Volkswagen  torneremo in diverse altre occasioni.

Aldo Giannuli

aldo giannuli, automobili, corruzione, scandalo volkswagen, unione europea


Aldo Giannuli

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Comments (40)

  • Naturalmente scatta il solito riflesso condizionato del cane di Pavlov, per cui a chi si è nutrito per decenni di puro odio distillato nei confronti di tutto ciò che è germanico, non par vero di poter iniettare un pò di veleno quotidiano nei confronti di un grande popolo, a cui non si perdona tale grandezza. Sotto sotto ci si duole che non sia stato attuato il famigerato piano Morghentau, il criminale progetto di estinzione dei tedeschi tutti,ritenuti razzialmente inferiori( coi tedeschi essere razzisti è consentito e doveroso) attraverso la sterilizzazione di massa obbligatoria per i maschi,la trasformazione in un paese bucolico privandolo di ogni industria, lo smembramento in vari stati della nazione distrutta dalla guerra e ampiamente saccheggiata e stuprata.Da precisare che Morghentau era segretario al tesoro degli USA nato in Germania da famiglia fuggita negli USA, facente parte del governo di Roosvelt; due veri campioni degli ambienti oltranzisti responsabili dell’entrata in guerra degli USA contro la Germania.Fu la paura del comunismo e di Stalin a far desistere da tale crimine contro l’umanità. Poi naturalmente gli italioti non perdono occasione per dimostrare quanto siano pusillanimi, in una intervista radiofonica, un cialtrone, ha impunemente affermato che la Merkel è peggio di Hitler, in quanto voleva gassare i poveri americani! Delirio,odio distillato concentrato, che se fosse stato indirizzato contro ogni altro popolo, avrebbe provocato strilli di condanna unanimi.Infine noi italioti, siamo gli ultimi abitanti della terra a potere condannare i teutonici,siamo stati una delle concause principali della loro sconfitta nella seconda guerra mondiale. Mai potrò dimenticare l’orda di cannibali scagliarsi contro la bara di un defunto militare,un vero residuato bellico centenario, l’ultimo prigioniero di guerra al mondo, del secondo conflitto mondiale,tenuto in cattività da noi italioti, che fummo loro principali alleati e corresponsabili al pari loro.Ergo gli ultimi a scandalizzarsi.Post Scriptum. Il famoso “maggiolino” della Volkswagen, ovvero la “macchina del popolo” progettata dall’ingegnere Porsche su schema realizzato personalmente da un ex acquarellista viennese, è stata l’auto più venduta e diffusa al mondo nel dopoguerra. Sigmund Freud, scrive che la femmina sotto sotto è mossa dall’invidia del pene maschile.Per analogia tale concetto lo estenderei anche alla superiorità tecnica teutonica.

    • Egregio Maffei, leggo sempre con piacere i suoi scritti filo-tedeschi.
      Sì, i tedeschi sono un bel popolo, con tanti aspetti positivi; purtroppo hanno la sfortuna di avere avuto, dopo Bismarck, dei politici mediocri o pessimi. Quello che gli fece Hitler con delle guerre inutili (e inutilmente sangunarie) gli sta facendo ora la Merkel costringendoli a subire un’immigrazione di massa inutile. Un pò com’è successo nel resto d’Europa e già da prima che iniziasse l’ultima grande guerra.
      Ha ragione Giannuli quando scrive che – potendo scegliere tra le due cose – per un popolo è meglio avere dei politici corrotti piuttosto che dei politici idioti: gli idioti fanno molti più danni.

    • Fatto: i Tedeschi hanno truffato
      Commento: una sequela d’ingiurie nei confronti degli italiani che
      a. non hanno scoperto questa truffa
      b. non hanno guadagnato nulla da questa truffa
      c. non si stanno dimostrando istituzionalmente così aggressivi nei confronti di questa truffa

      Piuttosto, tanto è più grande la fiducia in un marchio tanto più grande sarà lo scandalo quando questa verrà tradita. Poi se ne vogliamo fare una questione di POPOLI…

      P.S. il suo caro Priebke ha fino alla sua morte negato l’esistenza dell’olocausto ed ha fieramente rivendicato le rappresaglie da lui operate. Lei lo considera un residuato bellico ma vabè almeno le responsabilità gli sono state riconosciute tramite un legale processo. Se poi il suo filogermanismo non le consente di concepire le condanne di un criminale solo perchè questi è un tedesco è un suo problema.

      P.P.S. Qui scrive un “amico partenopeo” e rivolgendosi all’autore chiede invece di <>non si poteva scrivere <>? Ricordo ancora Schwarzer il maratoneta dopato che difendendosi pubblicamente diceva <> e infatti mi sa che era più tedesco che napoletano…

    • Fatto: i Tedeschi hanno truffato
      Commento: una sequela d’ingiurie nei confronti degli italiani che
      a. non hanno scoperto questa truffa
      b. non hanno guadagnato nulla da questa truffa
      c. non si stanno dimostrando istituzionalmente così aggressivi nei confronti di questa truffa

      Piuttosto, tanto è più grande la fiducia in un marchio tanto più grande sarà lo scandalo quando questa verrà tradita. Poi se ne vogliamo fare una questione di POPOLI…

      P.S. il suo caro Priebke ha fino alla sua morte negato l’esistenza dell’olocausto ed ha fieramente rivendicato le rappresaglie da lui operate. Lei lo considera un residuato bellico ma vabè almeno le responsabilità gli sono state riconosciute tramite un legale processo. Se poi il suo filogermanismo non le consente di concepire le condanne di un criminale solo perchè questi è un tedesco è un suo problema.

      P.P.S. Qui scrive un “amico partenopeo” e rivolgendosi all’autore chiede invece di “così napoletano”non si poteva scrivere “così truffaldino”? Ricordo ancora Schwarzer il maratoneta dopato che difendendosi pubblicamente diceva “mica sono napoletano?” e infatti mi sa che era più tedesco che napoletano…

    • Così, tanto per precisare, caro Gherardo, nessuna e sottolineo nessuna donna ha l’invidia del pene. Per ovvi motivi, pensaci…..

  • Da tempo gli USA, in vario modo, mandano segnali verso la Germania per “indurla” a moderare certi atteggiamenti. L’interesse americano infatti è che la Germania faccia da governante (nel senso domestico) con i suoi vicini europei, senza esacerbare contrasti che potrebbero danneggiarli. I tedeschi però (come dargli torto?) pensano prima ai loro interessi: le conseguenze, dovute principalmente al fatto che i nostri governanti non fanno altrettanto, le conosciamo. Aggiungi cose come il potenziamento del gasdotto che viene dalla Russia, e dall’altra parte dell’Atlantico qualcuno comincia a stufarsi.
    Per la serie “con le buone non l’hai capita, vediamo se capisci questa”.

  • Il mio collega la settimana scorsa è stato raggiunto da una raccomandata della FIAT che lo invitava nel centro assistenza autorizzato di zona per delle verifiche alla centralina della sua Panda a benzina cui lui aveva fatto montare un impianto GPL. Semplice coincidenza?

      • Caro Aldo,
        ma allora non sono solo io a pensare che c’è una vera e propria guerra monetaria, finanziaria e commerciale in atto tra USA e UE?
        E se gli yankee non si fanno scrupolo di far scoppiare tempeste mediatiche per il TTIP, cosa saranno capaci di fare per proteggere la primazia del dollaro??
        Sappiamo che intercettano e downgradano; vogliamo credere che si limitano a questo?
        E qualche operazioncella di carattere cultural-divulgativa gliela vogliamo negare?
        Se pensiamo a quante guerre, rivoluzioni e primavere sono provvidenzialmente scoppiate in luoghi che hanno a che fare con il petrolio quando c’è stato bisogno di mantenere alta la richiesta di dollari….

    • anche se penso che l’origine del fatto sia la cialtroneria germanica, che entrate in vigore le norme sul dissiel hanno messo una toppa poi se né sono dimenticati, intorno c’è cresciuto un business e quando è stato il momento non se la sono sentita di tagliarlo. IL che è molto strano perché a quanto sembra ci sono linee di produzione a norma quindi risulta difficile capire perché proseguire nella produzione errata dato che il costo il costo dei programmi e l’installazione non è gratis. Poi tutto il kankan di questi giorni può essere un colpo basso per condizionare gli accordi ttip sulle quote di mercato. La questione è il motore a scoppio bello ed ecologico c’è lo teniamo , invece di produrre macchine elettriche e queste ultime come entrano nel ttip?

  • Tenerone Dolcissimo

    Caro Maffei, questa volta non sono molto d’accordo con la Sua opinione.
    Ammetto che ci sia un forte razzismo antitedesco e che sia anche politically correct.
    Ma bisogna anche ammettere che la napoletanità degli alemanni ha fondamenta solide come emerge dal caso grecia:
    1) il cui deficit è stato creato dai tedeschi vendendo quantità inverosimili di armi (quanto a carri armati e sottomarini la grecia può competere tranquillamente con gli USA) ed altri prodotti all’Ellade;
    2) con il sostanzioso contributi di sostanziose bustarelle;
    3) la quale Ellade ha potuto comprare procurandosi contante emettendo titoli di stato prontamente sottoscritti da banche tedesche (e francesi);
    4) le quali banche hanno lucrato forti interessi fino a che il rischio default è stato palese;
    5) allora hanno sbolognato tali titoli a ESM e quindi agli altri partner europei;
    6) i quali partner hanno sottoscritto tali titoli guidati da strani politici posti al vertice senza nessuna elezione ma con il complice sorrisetto della Merkel e di Sarkozy (guarda caso proprio quelli che erano imbottiti di titoli greci e avevano tutto l’interesse a cacciare Berlusconi e mettere su Monti, interesse comprensibile alla faccia dei ritardati mentali che sono scesi in piazza a festeggiare la cacciata del Berlusca, passato per regolari elezioni).
    Insomma, ci consenta di esserci un po’ rotti le scatole di questi tedeschi con i loro baffoni neri, che dicono una cosa e ne fanno un’altra e fanno i simpatici suonando il mandolino e poi ti fregano ben bene.
    Saluti
    P.S. Pare che altre sceneggiate e fregature siano state messe su anche in precedenza come nel momento della riunificazione, ma su quelle non sono molto preparato.

    • Caro Tenerone,
      sono d’accordo con Lei che la pretesa superiorità dei tedeschi sugli italiani non esista. I fatti odierni ne danno ampia conferma. Ad un esame attento molte celebrate marche tedesche per esempio una celebre casa di stilografiche, di tedesco ha solo il prezzo decisamente eccessivo ed è di qualità nettamente inferiore ad un’ottima casa italiana che ha sede a Napoli.
      Si può quindi proporre il gemellaggio tra Wolksburg e Casal di Principe in attesa di quello tra Berlino e Napoli,

  • Caro Aldo,
    la vicenda Volkswagen si accompagna alla vicenda delle procedure di omologazione delle autovetture.
    Tutte le case automobilistiche omologano le proprie autovetture utilizzando procedure tali da fornire risultati semplicemente inveritieri relativamente ai consumi e, quarda caso, la quantità delle immissioni è conseguenziale ai consumi.
    Tale taroccamento, oltre che essere permesso dalla normativa in materia, era ed è noto a chiunque abbia mai confontato i dati delle case con quelli pubblicati da una qualunque rivista tipo Quattroruote.
    Peraltro, già a febbraio 2015, Altroconsumo ha promosso contro Fiat e Volkswagen per la prima volta in Italia e in Europa una class action per il risarcimento dei danni per pratica commerciale scorretta: aver dichiarato consumi inferiori a quelli emersi dalle prove previste a livello europeo e i cui risultati devono essere indicati dai produttori ai consumatori (sia sui libretti che nella pubblicità) per consentire una scelta informata.
    La citazione di Fiat è presso il Tribunale di Torino, Volkswagen presso il Tribunale di Venezia. Altroconsumo concretizza così quanto disposto dall’art. 140 bis, primo comma del Codice del consumo. Il parametro dei consumi dichiarati è tra gli elementi decisivi per scegliere un’auto invece che un’altra.
    http://www.altroconsumo.it/organizzazione/media-e-press/comunicati/2015/fiat-volkswagen-class-action-fuel-consumption

    Conseguentemente, il battage sulla vicenda Volkswagen altro non è che frutto di un sistema mediatico che, ormai, più che informare, vuole trasmettere emozioni per il tramite della commozione come dell’indignazione .
    Siamo all’infointraitment ….

  • A mio parere, il caso VW è perfetto per spiegare alle persone perché è necessario rifiutare gli OGM: non perché siano un’offesa a una Natura perfetta e deificata (tutta la tecnologia e la stessa esistenza dell’Homo Sapiens lo sarebbero), ma perché la tentazione di abusare del monopolio su un know-how nascosto nei prodotti e nei processi, è irresistibile. E il danno potenziale connesso a una gestione speculativa degli OGM è molto superiore alla emissioni eccessive delle auto (che già non è una bazzecola).

  • l’affare VW e’ qualcosa di veramente grosso. Ma quello che mi sorprende non e’ tanto il fatto che una grande azienda al disopra di ogni sospetto abbia imbrogliato, poiche’ sono proprio le grandi aziende in quanto centri di potere a fare il loro porco comodo, e il potere come lo intende chi ce l’ha, non e’ tale se non se ne puo’ abusare.
    Multinazionali del farmaco, dei computer, della finanza, delle armi, di prodotti alimentari, della telefonia, e molte altre …, sono quelle che pur avendo trattamenti fiscali di favore, evadono di piu’ il fisco, creano cartelli in barba al libero mercato, corrompono i politici, sono nepotisti. Io ho lavorato per 30 anni in una grossa compagnia americana di computer e vi dico che nell’amministrazione pubblica, banche, industrie medie e grandi, i computer sono solitamente sfruttati al 20% delle loro potenzialita, perche’ sono stati venduti loro hardware e software surdimenzionati, con mezzi che vanno dalla cattiva informazione, al pagamento di mazzette.
    E’ opinione diffusa che il capitalismo ha come fine il profitto, invece il capitalismo ha come fine il massimo del profitto a qualsiasi costo e nel piu’ breve tempo possibile. Si capisce allora come qualunque regola puo’ essere un intralcio, e per altro chi e’ al di sopra di ogni sospetto come la VW e’ nella condizione migliore per fare il suo porco comodo.
    Ora nel caso della VW, trattandosi di una industria particolarmente importante, l’affare puo’ benissimo essere iniziato da motivazioni politiche, ma se anche cosi non fosse, finira’ inevitabilmente per avere conseguenze politiche e di grossa portata

  • In una vicenda come questa della wolkswagen limitarsi alla superficie della casa automobilistica che bara e’ molto naive; sappiamo che a certi livelli tutti piu’ o meno barano; il punto e’ perche’ si e’ colpita la piu’ importante casa automobilistica tedesca e perche’ ora e non prima?
    Saro’ leggermente paranoico ma se tiro un filo che arriva a pochi mesi fa mi ricordo dell’aereo della getmanwings caduto misteriosamente all’ inizio e poi spiegato molto poco convintamente con un pilota depresso che decide di suicidarsi portando con se’ un po’ di persone che erano nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
    Per me oltre Atlantico sono un po’ inquieti e vogliono che Berlino che dalla Siria alle sanzioni contro la Russia si mostra sempre piu insofferente, torni all’ ovile.
    I loro metodi sono sempre quelli, sono prevedibili gli yankee.

  • Sulla questione Volkswagen il pressapochismo e complottismo è ormai imperante, anche da parte di giornalisti (da me) stimati. E lo dico da complottista, in generale, e con tutte le riserve verso il termine (resto dell’idea che semanticamente il complottista è chi complotta, non chi crede nell’esistenza di complotti).
    Un paio di fatti a monte del problema sfuggono a tutti i suddetti opinionisti, mi pare.
    1 Il primo complotto in ordine temporale nasce in Europa 15-20 anni fa, con la crescita esponenziale della diffusione del motore diesel non per motivi tecnici ma politici. Il gasolio inquina di più, non è un fatto su cui discutere, solo la stupida convinzione che le emissioni di CO2 abbiano lo stesso valore delle emissioni di polveri sottili, altro fatto puramente politico, ha portato alla diatriba scolastica su quale motore inquini di più. In realtà non c’è discussione, il diesel è nettamente più nocivo alla salute pubblica.
    2 La tecnologia dei motori a benzina è stata volutamente tenuta al palo in questo periodo temporale, almeno per quanto riguarda le medie cilindrate (1500-2000 cc), a favore degli analoghi motori a gasolio. Stranamente negli ultimi 4-5 anni i motori a benzina sembrano aver fatto passi da giganti, prestazioni e consumi migliorati nell’ordine del 40-50%, mentre nei precedenti 10 anni erano pressochè rimasto fermi. Altro fatto politico.
    Un piccolo aneddoto: nel 2010 vado da un concessionario BMW per comprare un’auto nuova, la volevo a benzina, mi dicono: ‘se vuoi un benzina compralo dal 3000 in su, gli altri sono una fregatura’.
    Fortuna che erano le auto che vendevano loro…
    Poi all’improvviso salta fuori che è possibile fare motori a benzina al passo coi tempi, e nel 2015 alla Mercedes mi vendono un 2000 a benzina con 211 cavalli che fa i 14 con un litro…

    Ora, sono d’accordo che VW e tutta l’industria europea in generale sia la vittima in questi giorni, ma noi consumatori europei siamo vittime di un complotto della suddetta industria da almeno 15 anni.

    • Marcello Romagnoli

      Ricordo perfettamente un seminario tenuto dal capo ricerche FIAT di allora all’Università che frequentato a Modena. Il tecnico affermò che era già possibile fare a quel tempo un veicolo in grado di fare 50 km con un litro di benzina.

      Alla mia domanda ingenua, ma doverosa, del perché non erano già in commercio la risposta fu perché il mercato non era pronto. La mia fu allora che io ero prontissimo, ma ovviamente non ero sufficiente. Quindi quando sento di questi miglioramenti sui consumi mi domandò sempre cosa veramente potremmo permetterci e perché non possiamo farlo.

  • Tutti lo siamo altrimenti non andremmo in giro ancora nel 2015 su veicoli mossi dal motore a scoppio come piu’ di un secolo fa e l’elettrico sarebbe gia’ il presente e non ancora un futuro eventuale e indefinito.

  • Niente paura. I germanotti costruiscono scassoni puzzosi su quattro ruote dal suono cacofonico. I cow boys prendono un laterizio, gli mettono due ali e lo fanno volare verso prezzi stratosferici. Sarà loro rinfrescato.

  • Nelle auto contemporanee i “computer di bordo” fanno un sacco di cose, oltre che governare la carburazione. Ad esempio, si occupano della “””””sicurezza”””””. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Questo dispositivi di sicurezza sono altamente pericolosi, e non passerebbero nessun test se venissero effettivamente verificati da persone col sale nella zucca. Questo per dire che l’aspetto emerso da questa vicenda non è un isolato fungo, ma è immerso in una miriade di “algoritmi intelligenti” di ogni tipo.
    So per personale conoscenza diretta di un paio di questi “dispositivi” (software) di sicurezza in un paio di marche di lusso capaci di ammazzare il guidatore o l’ignaro passante per eventi possibili nel mondo reale, ma non “previsti” da chi ha concepito il software. Facendo cose che nessun guidatore umano farebbe.
    In questo mondo “complesso” (ma in realtà, molto popolato) è facile nutrire l’idea che nel mucchio una cosa specifica non si veda. E magari il “tecnico” che l’ha concepita l’ha pensata come una gran furbata, e chi sopra di lui doveva controllare inizialmente non ha capito bene cosa fosse, e quando l’ha capito, non se l’è sentita di smontare il giocattolo. E – ripeto – di magagne grosse come grattacieli non c’è solo questa.
    Sapete quanti computer di bordo ha l’Airbus A320, in rete tra loro?
    124.
    Buona fortuna.

  • Marcello Romagnoli

    Nel frattempo sta emergendo che la cosa era già stata scoperta e scritta, ma nulla era successo
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/26/volkswagen-italia-1-milione-di-casi-europa-sapeva-da-relazione-del-2013/2070052/

    Le ipotesi della corruzione e patto omertoso mi sembra il più probabile, omertà che non mi stupirsi sia stata anche americana…fino ad ora.

    Potrebbero esserci risposte di segno simile? Anche gli USA non sono cristallini. Certo che ci vogliono le spalle molto larghe

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