
La spiegazione egiziana sul caso Regeni non sta in piedi. Però…
Regeni sarebbe stato ucciso da una banda di criminali comuni dedita ai sequestri di stranieri e che operava travestendosi con divise della polizia. Tuttavia i cinque non potranno né confermare né smentire perché sono tutti morti durante il raid della polizia (succede). A provare la responsabilità del gruppo nel caso Regeni sarebbe il ritrovamento del suo portafogli, con documenti e carte di credito ecc. Messa così, la storia non si mantiene in piedi neanche se la puntelli con delle travi. Vediamo perchè.
a. se si è trattato di una rapina (anche per pochi spiccioli) non c’era bisogno di sequestrare il giovane e tenerlo prigioniero per oltre una settimana
b. se invece lo scopo era ottenere un riscatto, come mai non è pervenuta alcuna richiesta?
c. Per quale ragione una banda di sequestratori comuni avrebbe dovuto torturare (e con metodi professionali) il rapito?
d. Soprattutto: perché ucciderlo prima di aver avanzato alcuna richiesta di riscatto?
Quanto alla prova del portafoglio, non prova niente perché è la polizia egiziana a dirci di averlo trovato nel covo dei pretesi sequestratori, del che non siamo affatto certi. Vice versa, se non era lì dove ci raccontano, questo proverebbe che era in possesso della polizia egiziana da prima e che, quindi, è lecito sospettare che Regeni sia stato ucciso da un qualche suo organo. Peraltro, per quale strana ragione i rapitori avrebbero dovuto tenersi in casa una prova così scottante, con tutto il clamore mediatico che la vicenda sta avendo?
E la cosa diventa del tutto non credibile dopo che il commando della polizia ha avuto cura di non lasciare in vita uno solo dei presunti rapitori: film visto troppe volte. Del tutto maldestra è la versione per cui i rapitori operavano travestiti da poliziotti: sin qui i pochissimi testimoni del prelievo di Regeni hanno parlato di persone in borghese e poi, come mai spunta solo ora questa banda di falsi poliziotti? Sembra tanto un buttare le mani avanti nel caso possa saltar fuori qualche altro testimone che dice di aver visto Regeni con persone in divisa, magari in un altro momento.
Sono obiezioni che farebbe anche un bambino di 10 anni, per cui non si capisce come il governo egiziano possa pretendere di essere creduto con un papocchio del genere. Il discorso potrebbe chiudersi qui, a meno che…
A meno che il governo egiziano non sia dicendo una mezza verità, ma solo mezza. I sequestratori potrebbero essere proprio quei cinque che potrebbero essere criminali comuni ma che non hanno affatto agito a scopo di riscatto, ma su commissione di un qualche organo della Mukhabarat (complesso dei servizi segreti egiziani) che ha usato il gruppo come organismo di fiancheggiamento per i lavori sporchi. Non sarebbe la prima volta: spesso i servizi usano gruppi esterni (come le triple A in Argentina, il Noto servizio in Italia, il Croc nella Grecia prima dei colonnelli, la Cagoule per conto del Sim in Francia ecce cc.). E qui le cose comincerebbero a quadrare. Questo però apre la strada ad una serie di considerazioni:
a. il governo egiziano, con questa storia del portafoglio si è tagliato la via della ritirata (“Ci siamo sbagliati, non erano i rapitori di Regeni”) perché poi dovrebbe spiegare dove e come ha trovato il portafoglio. Per cui, dovrà tenere la posizione
b. tutta la vicenda ruota intorno al ritrovamento del corpo del ragazzo: se l’azione fosse stata pensata e progettata da uno dei servizi egiziani leali al governo, il corpo sarebbe sparito senza troppi complimenti, poi un teste avrebbe detto che Regeni era fuggito con una ragazza in Tanzania ed un altro avrebbe giurato di averlo incontrato nell’aeroporto di Malindi o a Cuba. E la cosa si sarebbe persa nei meandri di cento piste investigative. Aver fatto trovare il corpo può avere solo due spiegazioni: o il governo egiziano (e per lui il servizio responsabile) voleva lanciare un avvertimento (all’Italia, all’opposizione o a chi vi pare) o qualcuno lo ha fatto proprio per mettere in imbarazzo il governo. E gli sviluppi della situazione vanno in questo senso
c. se questa impostazione del caso è esatta, questo vuol dire che c’è uno scontro interno al regime fra fazioni dei servizi e dell’esercito e Al Sisi non può dire pubblicamente che le cose stanno così. Spera che l’Italia si faccia bastare questa mezza verità (così si riprendono gli affari) e, nello stesso tempo, lancia un avvertimento a chi sta dietro alla banda di rapitori.
d. il che significa che questa storia è come una zuppa di fagioli andata a male: più la rivolti e peggio puzza. E’ un omicidio si Stato.
Allora che fare? Rassegnarci? No bisogna insistere alzando il livello della pressione. Regeni era un cittadino italiano, quindi della Ue, e lavorava per una università inglese, quindi della Ue. A questo punto la questione va portata negli organi della Ue sollecitando una posizione comune dell’Unione e dei suoi paesi (magari si può iniziare con un passo comune di Italia ed Inghilterra) nei confronti dell’Egitto, minacciando il congelamento di tutti gli affari sino a quando non verrà fuori la verità. So che l’Unione europea è praticamente inesistente da un punto di vista politico, ma ci si può sempre provare.
Se poi a Roma, per caso, sparisse qualche “cittadino” egiziano ( parlo di qualche cittadino un po’ particolare e, per carità, senza torture o omicidi) la cosa potrebbe anche agevolare le decisioni del governo egiziano. A la guerre comme a la guerre.
Aldo Giannuli
al sisi, aldo giannuli, intelligence egiziana, omicidio di stato, omicidio regeni, tesi governo egiziano sul caso regeni

leopoldo
Non credo che Reggeni sia stato ucciso con finalità politiche, e per ottenere una condanna degli esecutori vanno individuati e estradati in italia. Individuati in mezzo a una cerchia di commilitoni che hanno le medesime responsabilità verso altre vittime di cui molte scomparse, con giudici e politici compiacenti o peggio di fazione. Come sono le fazioni che si scontrano in Egitto?-: Fino a quale livello scendere per schierarsi?-: Penso che Reggeni parlava troppo bene l’arabo e non poteva rispondere alle domande che gli facevano perché non sapeva niente.di quello che li chiedevano, e quelle persone non accettano il ‘non so’.
nnnn
è solo un mio pensiero o questo caso ha delle somiglianze con quello di Ilaria Alpi? Anche in quel caso si parlò inizialmente di rapina andata male, tentative di sequestro, poi tutti sappiamo (sappiamo è una parola grossa) che la verità era un’altra.
Gaz
“… sollecitando [a distanza di tempo] una posizione comune dell’Unione e dei suoi paesi [embargo parziale o attivo verso l’Egitto, taglio dei flussi turistici, minacce di far passare le petroliere per il Capo di Buona Speranza?] (magari si può iniziare con un passo comune di Italia ed Inghilterra [ Aspetta e spera bella egiziana; armiamoci e partite, ovvero della sola Italia a favore di altri Paesi concorrenti] ) nei confronti dell’Egitto [con l’effetto di fare incavolare la Lega Araba, l’Unione africana, Alì Babbà e i suoi sette cugini] minacciando il congelamento di tutti gli affari [italo-egiziani] sino a quando non verrà fuori la verità [grazie a un pentito, a un infiltrato, a una sceneggiata ?]. So che l’Unione europea è praticamente inesistente da un punto di vista politico [come l’Italia in politica estera?], ma ci si può sempre provare [a sognare e a farsi male].
############
La proposta del Professor Giannuli è seria e ha il merito di andare a stanare la volpe. Sfortunatamente cade in un ambiente politico comunitario e nazionale non serio.
Il caso marò dovrebbe insegnare qualcosa …
Ci vorrebbe un presidente del Consiglio dei Ministri !
Aldo Giannuli
in effetti il guaio è che Palazzo Chigi è sede vacante da almeno una decina d’anni
victorserge
faccio una domanda: ma il governo egiziano aveva interesse a uccidere regeni?
e se la risposta è affermativa: perché lo ha ucciso?
giannuli indica che può esserci una guerra interna tra i servizi e il governo, ma questa è una congettura; se il governo egiziano ha messo in giuro una mezza balla o una mezza verità lo avrà fatto perché si capisse che il governo stesso non può essere responsabile dell’uccisione di regeni, facendo inoltre intendere con la mezza verità o mezza bugia che il governo conosce i responsabili di questo assassinio.
in sintesi: non è il governo egiziano ad aver ammazzato regeni ma qualcuno troppo in alto per cui anche il governo egiziano benché conosca il responsabile non può permettersi di accusarlo o indagarlo apertamente per ragioni evidentemente politiche.
noi italiani non ci possiamo fare nulla semplicemente perché pur sapendo chi è stato siamo nelle stessa situazione dell’egitto; e così è anche per la UE.
magari se chiedessimo ad obama, qualcosa potrebbe venire fuori, o no?
purtroppo regeni è stato vittima di qualcosa di cui gli si è ritorto contro a causa della sua attività.
ma escludo che il regime egiziano sia direttamente responsabile del delitto; almeno non dei suoi organi governativi ufficiali.
victorserge
Pietro
Mi sembra eticamente inaccettabile far sparire qualche cittadino egiziano. Al massimo si fa chiudere l’ambasciata egiziana. Se proprio bisognasse rifarsi sui cittadini comuni, (e perchè poi?) si può non dar loro il visto. O, peggio, cacciarli. Ma farli sparire è un azione riprovevole che mi sorprende molto (per essere gentile) venga suggerita.
Aldo Giannuli
non ho suggerito di far sparire nessuno. Solo un’assenza temporanea per favorire la meditazione degli interessati.
davidem
Professore, le faccio notare che il ritrovamento dei documenti di Regeni restringe il campo delle ipotesi da lei formulate.
Io la vedo così: o i documenti li aveva chi lo ha torturato e ucciso, o i servizi li hanno presi ritrovando il corpo e pensando già a una versione di comodo.
In entrambi i casi non si giustifica la lotta interna da lei ipotizzata.
Condivido invece la tesi che un gruppo di balordi pagati dalla dittatura militare o una sezione di dilettanti della polizia politica si sia fatta prendere la mano.
Questo spiegherebbe il cadavere abbandonato alla bel e meglio, magari sperando che nessuno lo scoprisse per un bel pezzo.
Purtroppo “qualcuno” in italia (non necessariamente in alto livello) sta contrattando una versione di comodo. Non mi stupirei se fra 10 anni trapelasse che i 5 uccisi lavoravano davvero per i servizi egiziani o che il vero responsabile sia stato eliminato e l’intera verità raccontata dietro alle quinte a un sottosegretario o ambasciatore italiano.
GherardoMaffei
Prof. Giannuli vedo che cita la Cagoule, organizzazione di estrema destra francese, che operò in collegamento con l’italiano SIM (Servizio Informazioni Militare) nel delitto dei fratelli Rosselli. Vi è un libro di Franco Bandini dal titolo eloquente “Il cono d’ombra”, dove si getta uno sguardo anche sul poco conosciuto legame tra il genero del duce, Galeazzo Ciano e l’incaricato sovietico a Roma Lev Helfand.Sostiene l’autorevole storico, che la NKVD (servizio segreto sovietico) aveva infiltrato sia il SIm che la Cagoule francese.In realtà i mandanti del delitto erano i sovietici che attraverso i sicari della Cagoule, liquidarono il trokzista Carlo Rosselli, che possiamo definire come il Giangiaconmo Feltrinelli degli anni trenta.Inutile aggiungere che all’epoca gli storici di regime fucilarono sul posto l’incauto Bandini per aver osato l’inosabile.
Aldo Giannuli
Bandini storico autorevole mi pare un po’inappropriato
Conosco il suo Cono d’Ombra che lessi già nel 1990: siggestivo ma senza lo straccio di una prova
Rosselli Trotzkjista? Non nmi pare. T e Rossessi si incontrarono (se ricordo bene, nel 1934 e non si piacquero reciprocamente
Non escluso che l’Nkvd possa aver infiltrato il Sim (anche se qui mancano anche gli indizi) mentre ritengo più probabile che ci siano riusciti con la Cagoule (e questo ci portarebbe a parlare del caso Navachine) ; di certo c’è che ad ammazzare i fratelli Rosselli furono loro che erano in contatto stabile e continuatico con quel capolavoro di gentiluomo che era il capitano Navale
Sayyid
Professore, come mai non prende più in considerazione l’ipotesi di un servizio concorrente e straniero?.
Dopo tutto è ancora in ballo la faccenda degli accordi economici con l’Italia (di cui, onestamente, dopo la sospensione a seguito del caso R. non ho ben chiaro lo stato dell’arte e, se potesse fornire delucidazioni, le sarei molto grato).
Ammesse e non concesse tutte le altre ipotesi, dunque, perché non sta ancora in piedi questo tipo di scenario? Il fatto che il governo stia tentando di risolvere la faccenda in modo così rozzo non lo esclude di certo, dato che in ogni caso, matrice governativa, intra-governativa o straniera che sia l’assassinio Regeni, la questione sempre il governo se la deve sbrigare (di fronte l’ “opinione pubblica” s’intende).
andrea
l’egitto evvidentemente ha due problemi,una guerra interna tra i servizi,con allineamenti internazionali diversi,e quindi quello che è accaduto è successo per incrinare i rapporti tra italia ed egitto,in favore di altri,oppure,e non è da escludere,la polizia politica egiziana è talmente estesa,da avere tra le sue file molti incapaci,per ragioni fisiologiche,non ingrado di fare adeguate valutazioni politiche e non sanno valutare le conseguenze delle loro operazioni,purtoppo Regeni aveva un profilo da spia,anche se non lo era,era impossibile che non fosse attenzionato,magari ad attenzionarlo è stato un gruppo della polizia politica che ha la possibilità di agire indipendentemente,e che quindi i vertici di polizia e governativi,non erano stati informati della presenza di questo prigioniero,ecco il tentativo ,accortosi del guaio ,di farlo sembrare un operazione di discredito,abbandonando il corpo in un posto ambiguo e in una data sospetta.Comunque in entambi i casi,l’egitto non sembra essere ingrado di affrontare internamente questi problemi,e si attacca a delle patetiche scuse,che non reggono alla logica e quindi tanto meno al riscontro dei fatti.
Lorena Roscetti
La polizia segreta egiziana e super addestrata ,perché lasciare un corpo nel deserto con il rischio di creare in incidente inetnazionale?Uno straniero scomparso in Egitto per Sissi e un problema…Oggi l’Egitto vive una nuova epoca dopo il governo Morsi che stava riportando l’Egitto all’oscurantismo.Ho vissuto in quel paese…oggi gli egiziani hanno una vita e salari normali. sicuramente c’è un regime perché Al Sissi dovrebbe minare tutto cio?
Graziano Raggi
C’è ben poco di chiaro in questa vicenda.
Mi sembra evidente che Regeni è andato in Egitto a ficcare
il naso là dove è molto pericoloso farlo.
Non credo ci sia andato proprio di sua iniziativa ed è probabile
che qualcuno ce l’abbia mandato.
Dagli Egiziani sarà ben difficile cavare qualcosa, quindi le domande
bisognerebbe farle a quel qualcuno.
Herr Lampe
Questa storia dell’Eni diamola acquisita ok?
Nonostante Eni etc, c’è ancora qualcuno che ricorda la quantità (non dico necessariamente la qualità da cazzaro da bar) delle versioni della morte di Regeni da parte del governo egiziano da quando è iniziata questa storia?
Graziano Raggi
Una piccola aggiunta un poco in ritardo: la scarsa credibilità delle spiegazioni Egiziane
mi da la sensazione che gli Egiziani, abituati a ben altre storie truci abbiano visto questa
faccenda con scarso interesse e semmai con un certo fastidio per il rumore sollevato
in Italia (in altre parole, quando la storia gli brucia davvero sono capaci di muoversi meglio).
Saverio
E che Regeni fosse una spia al soldo di un’agenzia di spionaggio anglo-americana fondata da un macellaio come Negroponte non potrebbe avere avuto un ruolo niente affatto secondario in questa misteriosa vicenda?
Aldo Giannuli
Non dica sciocchezze: se Regeni fosse stato una spia non sarebbe finito in quel modo
Saverio
Non mi pare che nessuno abbia mai smentito che lavorasse per Oxford Analytica di McCole e Negroponte che certo non vedrebbero di buon occhio un accordo Italia – Egitto per il gas (e per la Libia). E Regeni era il “povero fesso” perfetto per creare un incidente tra i due paesi tanto che ormai qualcuno è arrivato addirittura a chiedere la rottura delle relazioni diplomatiche
Aldo Giannuli
e allora?
Saverio
Intendo dire che, probabilmente senza rendersi neppure conto dei guai in cui si stava mettendo, Regeni abbia ingenuamente pensato di poter sfruttare la sua posizione con la società di due sanguinari serial killer per avere informazioni per le sue ricerche del tutto innocue.
E che, per mettere in difficoltà un governo italiano di infimo ordine perchè pieno di mezze tacche allo scopo di allontanare l’ENI dai buoni affari che stava concludendo con il governo egiziano, l’organizzazione per cui lavorava lo abbia “venduto” (le famose 10mila sterline di cui si parla) a qualche professionista della tortura per far trovare il cadavere in maniera così plateale allo scopo di scatenare la reazione che, immancabile, c’è stata. Tutto qui.
Reazione che mette in difficoltà il governo di Al Sisi anche nella vicenda libica, ovviamente
Aldo Giannuli
si ma tutta la seconda parte non dimostra affatto che Regeni fosse una spia.E’ possibile invece che sia stato un ingenuo. Qianto alle 10.000 sterline (in realtà 5.000) è storia molto diversa. Che poi qualcuno abbia voluto sabotare le trattative italo egiziane è quello che sostengo dal primo momento
Mario
Ehhh…coda di paglia? La storia è piena di spie che hanno fatto una brutta fine per essersi
scoperte troppo. In effetti lo starnazzo che stanno facendo i comunisti su regeni quando
per un altro non avrebbero battuto ciglio dice qualcosa.
Aldo Giannuli
si dice che non hai capito niente: nessuna spia si sarebbe comportata in quel modo e nessun servizio avrebbe lasciato che un suo uomo fosse rapito, sequestrato per 10 giorni e poi ucciso. TLa tua cultutìra in materia di intelligence è la lettura di qualche spy storry.
Gaz
@Mario; Saverio.
I giudizi prognostici sulla carriera dello studioso italiano della stampa inglese sono a dir poco entusiastici. Ciò si chiama merito, bravura, capacità o come altro preferite.
Gaz
L’ultima notizia di Reggeni sul Mirror è vecchiA di 4 giorni, ovvero non è sentito come affare dell’Inghilterra.
Di Reggeni in Egitto sapevano l’Egitto ospitante e chi lo ha mandato. Del ministro Guidi in Egitto sapevano l’accogleitne Egitto e chi l’ha mandata.
Regeni ha avuto la sfortuna di trovarsi al centro di un vicenda nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Se si uniscono in collegamento i due estremi, iniziale e finale, delle due linee ne viene fuori una bruttissima storia.
P.s. Quando vengono rapiti i dipendenti delle società operanti all’estero l’affare viene gestito principalmente dalla nazione della società. Il caso Regeni teoricamente sarebbe un caso inglese, che tuttavia (sottolineo il tuttavia) è diventato italiano.
Se fosse stato rapito nello stato di Pyramiland un dottorando straniero di una Università italiana, la Farnesina si sarebbe mossa.
Questa storia somiglia al commento di Hitler sulla scommessa di Ciano con Ribbentrop riguardo alla neutralità della Francia e dell’Inghilterra: comunque vada, Ciano perderà e l’Italia sarà poco rilevante.
Cinico Senese
E’ omicidio di Stato! Così statuiva la Suprema Corte di Cassazione di Aldo Giannuli, con sentenza inappellabile e irrevocabile emessa in Milano. Prove? nessuna, neanche deduttive induttive indiziarie.
E ora rompiamo ogni rapporto commerciale con l’Egitto, così gli affari petroliferi invece di farli con l’Eni li faranno con altri. Oh!: guarda la casualità: l’omicidio avviene proprio quando Eni sta per concludere un grande affare in Egitto. A pensare male ci s’azzecca quasi sempre, si dice in pellicceria.
E già che ci siamo facciamo come Pinochet, facciamo sparire qualche egiziano.
Prof: ma si rende conto delle cose che scrive o no?
Aldo Giannuli
caro cinico sei tuche non capoisci.
1 Che quello sia un omicidio di Stato, anche se magari di cosche di stato contrapposte, è evidente a chiunque voglia vederee ragionare; e proprio la ocindidenza con la missione commerciale italiana lo conferma. Poi magari queste evidebze non ti convincono o non ti piaccioni, ma chi se ne frega
2 mai proposto di far sparire nessun egiziano: leggi meglio e capirai che alludo ad una operazione dimostrativa dei servizi come se ne sono fatte in molte altre occasioni (infatti mi sono premutaro di escludere torture, onici o barbarie simili che lascio a quei macellai che tu difendi. O ignori questi precedenti? Ce ne sono state anche di molto più gravi e nion dimostrative se è per questo.
comunque ci sono altre cose che si possono fare e lo scriverò prossimamente
Mario
A Prò, ma allora è vero: chi sa fa, chi nun sa insegna!
Aldo Giannuli
cioè?
Gaz
Oggi mi sono confrontato con le realtà parallele: ho provato a leggere il Corriere edizione cartacea. Dopo alcuni minuti sono stato colto da una sorta di spaesamento di sicura origine non poetica.
La lingua in cui è stampato è l’italiano.
Ma è un giornale italiano o il notiziario degli amichi (h voluta) di quegli altri?