Caso Pizzarotti: amici del M5s, siete sicuri che…?
Come era prevedibile, l’avviso di garanzia a Nogarin ha innescato un terremoto soprattutto nel mondo dei social, che è la bussola con cui il M5s si confronta. Si trattava di quello che io chiamo “effetto Savonarola”.
Se un noto gangster svaligia una banca, la cosa fa notizia ma, non si scandalizza nessuno (in fondo, i gangster fanno proprio quello), ma se ad appropriarsi indebitamente di un decino, anche solo per fare l’elemosina, è Gerolamo Savonarola che dal pulpito tuona ogni domenica contro il malcostume e le rapine, la cosa fa molto più rumore e tutti sono sbalorditi.
Temo che il vertice del M5s (chissà se mi perdoneranno di aver usato la parola “vertice” ma non sapevo come altro dire) si sia fatto prendere la mano dal panico, sopravvalutando grandemente l’effetto Savonarola, che può essere anche molto vistoso, ma in genere ha breve durata. Poi c’è stata la solidarietà di Grillo a Nogarin che ha fatto gridare ancora di più allo scandalo gli uomini della rete (“Ma allora siamo proprio come tutti gli altri!”); e su questo hanno soffiato quelle verginelle del Pd. Magari qui sarei stato più cauto, assumendo la posizione ufficiale “Attendiamo di vedere cosa c’è nelle carte”, il che non avrebbe escluso una solidarietà privata comprensibilissima.
Nemmeno 24 ore dopo è arrivata la notizia di Pizzarotti (ero in trasmissione ad Agorà proprio quando è arrivato e mi è toccato commentarla a caldo, con un battibecco con una parlamentare del Pd). E qui le cose sono cambiate, perché Fico ne ha chiesto subito il passo indietro. Poi è arrivata la famosa mail “anonima” che ha aggiustato parzialmente il tiro, sospendendolo dal movimento ma non per la cosa in sé, quanto per non aver comunicato tempestivamente al movimento di aver ricevuto l’avviso di garanzia, violando l’obbligo di trasparenza (quindi non c’è menzione dell’obbligo di dimettersi da sindaco per l’avviso di garanzia). E’ già un ragionamento più accettabile, anche se, a rigore, l’avviso di garanzia non dovrebbe essere reso pubblico, tanto a garanzia del cittadino indagato quanto della riservatezza delle indagini (ogni tanto ricordiamoci che c’è quella bazzecola del segreto istruttorio che, ormai, sembra una cosa caduta in desuetudine).
E così è venuto fuori il caso del sindaco di Pomezia che non ha detto niente al movimento dell’avviso ricevuto, ma che poi ha visto archiviata la denuncia per manifesta infondatezza. Che facciamo? Sospendiamo anche lui, anche se è stato del tutto prosciolto? Domanda: quanti parlamentari sono iscritti nel registro degli indagati, magari per semplici reati di opinione? Hanno fatto tutti coming out? Si sono confessati? Prendiamola un po’ sul ridere per alleggerire il clima.
La verità è che non è scritto da nessuna parte (che mi risulti) che un eletto del M5s debba comunicare (poi a chi? Al Direttorio? A Beppe grillo? Alla rete? In una allocuzione urbi ed orbi? ) di aver ricevuto un avviso di garanzia o debba farlo prima ancora di vedere se il caso viene archiviato o prosegue.
Allora, diciamocelo, anche se magari Pizzarotti avrebbe fatto meglio a tutelarsi informando il M5s dell’avviso ricevuto, questa omissione è decisamente un peccato veniale, fatto anche da altri. Per cui lasciamo perdere. Anche perché questo ha dato subito il là ad una nuova campagna di attacchi: “Guarda Pizzarotti si perché un dissidente, l’altro no perché è un ortodosso”. Peggio ancora, anche perché le critiche stanno piovendo non solo dalla stampa caudataria del Pd, ma anche dal Fatto che non mi pare sia accusabile di ostilità preconcetta al M5s. Il guaio è che Pizzarotti ed i vertici del M5s (aridaje!) si tengono rispettivamente sul piloro e questo complica decisamente le cose.
I punti veri da discutere sono due:
1. si possono chiedere dimissioni per un avviso di garanzia?
2. questo può accadere indifferentemente per qualsiasi tipo di reato come se una omissione di atti di ufficio valga quanto un omicidio?
Alcuni dentro il M5s hanno sostenuto “Lo abbiamo sempre detto che di fronte ad un avviso di garanzia ci si deve dimettere, per cui…” Ed avete sempre detto una solenne fesseria cari amici. Sapete cosa è un avviso di garanzia? Se un cittadino fa una denuncia più o meno fondata, il magistrato fa una sommaria verifica per decidere se il fatto denunciato sia possibile o no (ad esempio tizio accusa caio di aver ucciso la nonna, ma da un semplice accertamento viene fuori che la nonna è viva e vegeta) in caso negativo archivia subito, in caso positivo deve accertare con delle indagini quanto sia fondata l’accusa e, per questo iscrive nel registro degli indagati l’accusato, poi, entro due mesi la legge lo obbliga a comunicare all’interessato l’iscrizione. Ma questo non implica alcun giudizio di merito del magistrato, non c’è alcun fumus di colpevolezza, è solo il seguirsi automatico di atti previsti dalla procedura. E voi per una scemenza del genere pretendete un atto definitivo come le dimissioni? Ed allora perché non si dimettono i parlamentari del M5s che risultano indagati magari per aver criticato Napolitano? (Per carità, fermi! Non fatelo!). Questo di scambiare un avviso di garanzia per una condanna anticipata è un malcostume iniziato con la stagione di Mani Pulite che poi accompagnò e servì al colpo di Stato di Pannella, Occhetto e Segni con il referendum sulla proporzionale. Ricordiamolo.
Insomma, senza sapere cosa c’è nelle carte, di cosa parliamo? E le carte si scoprono al momento della richiesta del rinvio a giudizio, quando si può iniziare a capire se gli elementi emersi abbiano una gravità politica tale da imporre misure che precedano il corso processuale. Perché, su questo sono d’accordo, il giudizio politico può procedere quello penale e non è tenuto ad aspettare la sentenza. Ma, pur sempre, graduando le misure sulla conoscenza del fatto, per cui, senza care non si può decidere niente.
Sino ad allora piantiamola con questi auto da fè. Ma, dirà qualcuno, abbiamo richiesto le dimissioni di Alfano per l’avviso di garanzia relativo alla vicenda del prefetto di Enna. Giusto: c’è da chiedere scusa ad Alfano per quello sproposito, poi, però, aspettiamo di vedere che viene fuori dall’istruttoria. A proposito di onestà: riconoscere i propri errori e chiedere scusa è un atto di onestà intellettuale.
Veniamo poi all’equivalenza dei reati: ma non vi viene in testa, cari amici, che mettere sullo stesso piano un reato bagatellare o poco più come l’omissione o l’abuso innominato in atti d’ufficio con il concorso esterno, la concussione, l’occultamento di prove eccetera, sia un grande regalo ai delinquenti? L’inchiesta per un abuso può anche finire in un semplice illecito amministrativo, lo avete presente? Questa confusione per cui un reato vale l’altro è esattamente quello che vogliono quei gentiluomini del Pd, non vi viene il sospetto di star facendo il loro gioco?
Poi ci sono alcune valutazioni di ordine più spicciolo: quella mezza condanna di Pizzarotti, al di là del merito e delle intenzioni, suona come un imbarazzato riconoscimento di colpevolezza quanto mai inopportuno. Peggio la pezza del buco. Vi sembra il momento? Magari se ne sarebbe potuto parlare dopo le amministrative vi pare?
Anche perché, a giudicare dai sondaggi, non pare che, almeno per ora si registrino flessioni del M5s. Gli italiani sono meno stupidi di quello che si pensa ed, in maggioranza, hanno subodorato il gioco dei mass media al carro di Renzi, che cercano di nascondere le vergogne del Pd dietro il velo delle inezie giudiziarie del M5s. Ma soprattutto, siete sicuri di non stare cadendo mani e piedi nel trappolone del Pd & soci? No non mi riferisco solo all’impropria equivalenza fra reati, ma ad un’altra cosa. Immaginiamo che insistiate in questa posizione per cui ad un avviso di reato, anche solo per futilissimi reati debbano seguire necessariamente le dimissioni dell’interessato, ed immaginiamo che Virginia Raggi e/o la Appendino siano elette sindaci delle rispettive città. Grande successo, ottima pista di decollo per le politiche. Poi, dopo sette o otto mesi, qualcuno presenta un esposto penale: “Il sindaco ha usato impropriamente e per fini personali la carta intestata” o qualsiasi altra fesseria più o meno infondata (tanto, poi la cosa finisce con un’ archiviazione perché il fatto non costituisce reato e non puoi nemmeno querelare il denunciante, perché il fatto sussiste anche se non è reato). E magari il magistrato, che non è un simpatizzante del M5s (diciamo così), dà corso alla denuncia e manda l’avviso di garanzia. Che succede? Ovviamente, se non si vuol essere accusati di doppiopesismo, tocca che l’interessata si dimetta. Scioglimento e nuove elezioni, dove, però il M5s si presenta come quello che ha fallito al pari di tutti gli altri. Comunque, gli altri candidati apparirebbero più credibili, magari proprio perché si sa che non si dimetterebbero per un avviso di reato, visto che non possiamo fare nuove elezioni ogni anno. Vi lascio poi considerare l’effetto di tutto questo sulle elezioni politiche.
E se poi passasse questo costume demenziale, qui il sindaco non lo fa più nessuno, perché farlo cadere come un birillo sarebbe la cosa più facile del mondo, come vi ha detto anche Marco Travaglio che non è certamente un sostenitore della Casta.
Capisco l’esigenza di dare una risposta all’indecente campagna del Pd, ma non è questo il modo per uscirne. Perché non rilanciare con una organica proposta anti corruzione che vada oltre quella già presentata? Perché non fissare dei criteri un po’ meno aleatori (ad esempio un accordo fra partiti per non ricandidare quanti abbiano già una condanna di primo grado? E sfidare il Pd a sottoscriverlo.
Quanto a Pizzarotti: piantatela sia da una parte che dall’altra. Pizzarotti si astenga dal ricorrere in tribunale e dal promuovere iniziative scissioniste e voi lasciate correre questa fesseria dell’espulsione per mancata notifica. Badate che qui c’è il rischio che vi facciate male tutti, da una parte e dall’altra. Non mi pare il caso.
Cari amici, fatevelo dire da uno che vi è amico: la testa non serve a divider le orecchie.
Aldo Giannuli
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Andrea M
Beh, era un esito prevedibile da un movimento che fa della mancanza di cultura politica e istituzionale il suo fiore all’occhiello, no? Non crede che invocare la difesa della costituzione solo quando fa comodo non faccia il paio con, ad esempio, il paragonare un condannato in primo grado con chi ha ricevuto un avviso di garanzia? O chiamare “reddito di cittadinanza” qualcosa che non lo è?
Un esamino di coscienza: o non si conoscono certe cose o, cosa più probabile, si vuole giocare sull’ignoranza della gente. Nessuna delle due opzioni, però, è una soluzione sana ai mali di questo paese, anzi, li peggiorano.
Per fortuna, l’unico modo, al momento, di non rendersi complice dello sfascio, è portare un po’ di cultura, come cerca di fare lei.
Pierluigi
Caro Aldo,
poichè dove c’è gusto non c’è perdenza, so che non ti stancherai mai di fare il vecchio zio saggio.
A me, però, per il caso Pizzarotti, sembra più appropriato un’altro modo di dire:
a lavà ‘a capa o’ ‘ciuccio, se perde ‘o tiemp, l’acqua e ‘o sapone.
Manco dei talebani avrebbero saputo dare tale prova di insipienza.
Aldo S. Giannuli
Spetta che secondo me riusciranno ancora a superarsi|
Massimo GIANNINI
Detto fatto, oggi con l’emendamento sulla democrazia interna. Dice Toninelli non va bene “che qualcuno imponga la sua visione di metodo democratico che, invece, di democratico non ha nulla”. Purtroppo è esattamente quello che sta succedendo con il caso dei sindaci M5S e l’idea di trasparenza. La zappa sui piedi.
Pierluigi
Chiedo scusa ai talebani per l’accostamento.
mirko g. s.
Qui mi sa il problema sia ben altro: Pizzarotti sta antipatico al “vertice”. Non appena eletto grazie al Movimento ha avuto la brillante idea di nominare assessore Tavolazzi, uno dei primi dissidenti, con tanto di benedizione di Favia che iniziava a sentire puzza di fine secondo (ed ultimo) mandato elettorale ed iniziava anche lui a farla fuori… onda; credo il significato della cosa sia chiaro a tutti. Poi il mitico Pizzarotti, oramai denominato Capitan Pizza, esce fuori coll’idea, poi fortunatamente rientrata, di candidarsi come presidente della Provincia, come dire vi prendo a sberle. Adesso piange da mesi che lo hanno lasciato solo… non conosco le dinamiche interne al M5S ma credo che se la sia chiamata.
Generosa
Pizzarotti sta svolgeacendo ottimamente il suo mandato. Ha preso in mano una città al collasso -questo ricordatevelo – hanno cercato da subito di farlo fuori dal m5s perché non attaccava le briglie dove voleva il padrone, ma ha dimostrato di non essere uno sprovveduto. Il m5s ha una logica ed un fine, spero migliore di quello che fu ” il movimento dell’uomo qualunque “
mirko g
Sta lavorando bene, per questo non lo hanno sbattuto fuori subito.
Herr Lampe
“Per carità, non fatelo!”
Mi sa che lei è il primo a non avere molta stima del personale politico del M5S… 😉
Fabrizio Viscio
Credo che sia impeccabile come articolo. Alla luce di quello che ha scritto professore vedo nel M5S un pò di inquietudine sul futuro. Sanno che molto probabilmente le elezioni politiche si avvicinano e sanno che molto probabilmente la gente gli affiderà il compito di governare. Il peso di questo, forse, non li fa ragionare come si deve in certi casi. Spero che se un giorno vadano al governo le persone come lei e tutti le personalità progressiste della società italiana sappiano stare vicini ai nostri ragazzi.
Paolo Selmi
Professore buongiorno,
sempre peggio… occorre trovare una soluzione tampone fino al loro rinsavimento, altrimenti qui si dimettono tutti! Perché non tornare all’ordalia – giudizio di dio?
Allora, il piddino vuole far fuori il pentastellato e manda una denuncia perché il suo cane fa la pupù nell’aiuola e il pentastellato non la raccoglie. Fino a oggi erano cavoli amari per il povero pentastellato, con una carriera troncata sul nascere dallo stratagemma del perfido piddino. Ma ora… or-da-li-a! or-da-li-a!
Un po’ di coreografia con torce e zampironi, musica di sottofondo tipo carmina burana o berta filava, a seconda del grado etilico raggiunto dalla folla in delirio, carboni ardenti usati, quelli del povero Mino Damato che vengono via con poco direttamente dagli archivi Rai e immancabile gogna con possibilità di selfie (a pagamento!). Passa la prova, urrà collettivo per il pentastellato che da allora è innocente per il movimento, e non si dimette, con grande scorno per il perfido piddino. Non passa… peggio per lui e salamella per tutti! “O tempora, o mores”, soprattutto fuori stagione, e continuiamo a farci del male!
Un caro saluto.
Paolo
Mauro Pani
Mi auguro che in quel di Milano e Genova leggano questa esortazione al buon senso (tanto decantato dagli esponenti del M5S) e alla riflessione politica, hai visto mai che imparino qualcosa. Ma ne dubito fortemente. Ne dubito perche non si deve dimenticare che anni fa sul Blog di Grillo, campeggio un post dove, sostanzialmente, si sosteneva il fallimento e gli errori del sindaco di Parma da poco eletto. Il che’ la dice lunga di come i rapporti si fossero incrinati gia da tempo. Pizzarotti e’ sempre stato inviso a parte del direttorio e alla Casaleggio&Grillo Dissociati. Casaleggio rilascio una famosa intervista a Travaglio dove disse papale papale che se uno non mantiene le promesse elettorali se ne deve andare, poco importa del perche e per come non si sia potuto mantenerle , o se ci vorra piu tempo del previsto per farlo. Con queste premesse Pizzarotti ha avuto da sempre i giorni contati. L’affaire dell’avviso di garanzia e solo il pretesto per farlo fuori punto e basta. I motivi di questa avversione sono ancora ignoti, perche non se ne e’ mai discusso pubblicamente e non c’e’ mai stato un confronto aperto nemmeno durante quelle manifestazioni di Italia a 5 Stelle che possiamo considerare alla stessa stregua (con tutte le differenze del caso intendiamoci) dei congressi dei partiti tradizionali.
ANTEO
Gentile AMICO Aldo Giannuli
Leggo spesso i suoi articoli e li trovo sempre molto interessanti ,
in generale Mi trovo concorde con quello che ha scritto
anche SE mi pare di rilevare qualche imprecisione
1)IL Pizzarotti ,SE non erro, è stato sospeso NON espulso
2)IL VERTICE come lei lo appella ha sempre dichiarato di vedere prima LE CARTE
3) discernerei quello che spetta alla magistratura e quello che al contrario DEVE PROVVEDERE IL VERTICE O” ILGARANTE “politico
4)LA COERENZA UNITA ALLA TRASPARENZA SE è un valore come credo che lo sia
VORREBBERO CHE “L’AVVISATO “DA SUBITO, METTESSE IL GARANTE NELLE CONDIZIONI DI PRONUNCIARSI E VALUTARE
5) NON DIMISSIONI MA SOSPENSIONE DAL M5S IN ATTESA DI RISCONTRI
il famoso VEDIAMO LE CARTE 😉
QUESTO A TUTELA DEL M5S.
LA MORALE E’ :
PIU’ COLLABORAZIONE E LAVORO D’INSIEME
SENZA FAR NASCERE SOSPETTI DI TRADIMENTO O POCA CHIAREZZA.
quello che per LEI è peccato veniale per il M5S è punto fermo o vorrei che lo fosse
SEGUE…
SALUTI !!
Herr Lampe
È così difficile capire che scrivere in maiuscolo un intero intervento è puerile?
I militanti m5s si rendono conto che sembrano la brutta copia di chi li dileggia???
SVEGLIA!!1!111!1!!!
Andrea
Ottimo articolo, speriamo arrivi ai “vertici”.
Carlo
E’ stato chiarissimo prof. Rimane da capire cosa sia dal punto di vista giuridico questo “Staff”. Chi sono? Che ruolo hanno? Chi li ha nominati? Può la seconda forza politica del paese sottostare a quattro ragazzotti di una piccola società Milanese?
Se il movimento è libero per il supporto tecnico cerchiamo una nuova società e lasciamo la Casaleggio Ass. al passato.
giuseppe
Personaggio controverso (ho letto che tra i suoi primi provvedimenti ci fu quello di provare a nominare assessore il primo espulso in assoluto dal M5S, Valentino Tavolazzi – gran bel biglietto da visita per farsi amare da Grillo!), il sindaco Pizzarotti, a torto o a ragione, non volle palesare l’avviso di garanzia già mesi fa. Chissà, magari per paura di essere espulso e vanificare, secondo un blogger del Fatto Quotidiano, i suoi sogni rottamatori in seno al M5S. Nel frattempo irritato per essere stato totalmente isolato, privo di sostegno nazionale per le iniziative locali e perfino snobbato al telefono riguardo al problema locale dei consiglieri comunali 5S dissidenti da lui (quindi ortodossi) che lui voleva fossero espulsi come accaduto a Livorno, Pizzarotti non ha voluto fornire la documentazione richiesta al redivivo “Staff” che, oggi, accusa con rancore bambinesco di essere anonimo (caro Pizzarotti, a parte il fatto che Staff=Casaleggio più i suoi tre o quattro dipendenti, lo Staff era per te anonimo anche quando chiedesti la certificazione per candidarti…). Così ha prestato il fianco agli ortodossi che ora tentano di cavalcare l'”affronto” per buttarlo fuori, a torto o ragione, e in realtà per ben altri motivi più o meno fondati e ruggini che si sono accumulate nel corso degli anni e che in parte nemmeno conosciamo, in quanto siamo degli esterni. Gli ortodossi forzarono la mano l’anno scorso riguardo ai senatori Campanella, Orellana, Battista e Bocchino e ci videro giusto visto con chi questi se la fanno oggi e se la facevano di nascosto ieri senza che noi lo sapessimo. Ora ci riprovano, magari vedendoci ancora giusto. Il problema è che ci sono le elezioni alle porte e tanti famelici giornalisti che stanno lì sull’osso. Se non altro, come scrive il professore, la gente è meno stupida che in passato. Ma proprio perché meno stupida, quattro regole più chiare e nette, il M5S potrebbe anche darsele, così da non doversi più appellare a norme non scritte di violazione di fiducia e trasparenza, che magari possono essere di buonsenso, ma pur sempre aleatorie. Il diritto consuetidinario lasciamolo agli anglosassoni. 🙂
PS: Da rimarcare come una fetta enorme dei problemi interni ai 5S siano sempre venuti dall’intera Emilia Romagna!
mirko g. s.
Quoto tutto! Però non dobbiamo dimenticarci quando Pizzarotti minacciò di candidarsi come presidente della Provincia. Tra l’altro problemi non minori a quelli emiliani stanno arrivando da Napoli e zone limitrofe…
Roberto B.
Considerazioni impeccabili e imprescindibili, direi.
Con una postilla; queste storie portano a polemiche e divisioni nei sostenitori del Movimento e forniscono frecce all’arco dei suoi nemici, e pazienza!, ma portano purtroppo anche sconcerto e perdita di coesione nei cosiddetti “vertici”.
Si veda al riguardo l’atteggiamento e le ultime dichiarazioni di Di Maio, che a differenza del passato su questo caso si è chiaramente smarcato addossando tutte le responsabilità a Grillo, tirato in ballo con il sistema di “parlare a nuora (Grillo), perchè suocera (/Casaleggio Associati) intenda”.
Tuttavia, oramai la frittata è fatta e non si possono rimettere insieme le uova: la posizione di Pizzarotti all’interno del Movimento mi pare definitivamente compromessa e non credo che sia possibile e auspicabile di evitarne l’uscita; anzi, nell’interesse di entrambi sarebbe meglio se fosse lui stesso a ratificarla.
Mi auguro soltanto che avvenga in modo civile, riconoscendo l’incompatibilità delle posizioni delle due parti e, in sottordine, che il tutto sia rimandato di qualche mese per far depositare la melma, mesi preceduti da un silenzio da entrambe le parti.
Eugenio Bongiorno
Premesso che non esiste nessuna segretezza sul pubblicare, divulgare etc… il ricevimento di un avviso di garanzia da parte di chiunque, evitando di postarle link al riguardo conscio che è in grado di approfondire autonomamente come professore l’argomento.
Non starò neppure ad elencare i pregressi comportamenti di Pizzarotti che di fatto evidenziano quanto lui stesso non abbia fatto altro che prendere le distanze ed ogni volta in modo polemico e pretestuoso dal M5S.
Detto questo, volevo sottolineare una discrepanza tra le invettive in primis del PD al M5S, sulla mancanza di democrazia interna ed in principal modo sul fatto come riportato, che Pizzarotti ha fatto bene a non comunicare il suo avviso di garanzia in quanto non spetta ne’ ad uno Staff Anonimo ( strano ma è lo stesso che lo ha candidato e sostenuto a Parma, mentre ora miracolosamente dice di non conoscere o meglio di disconoscere ) e neppure al Diretorio ed ancor meno ai parmensi venire a conoscenza di ciò, quando proprio nel CODICE ETICO del PD esiste questo articolo, che di fatto smentisce i piddini, in quando se Pizzarotti fosse stato del PD sarebbe fuori proprio per la mancata comunicazione:
“CODICE ETICO DEL PD
2. Ciascun dirigente, ogni componente di governo a tutti i livelli, le elette e gli eletti nelle liste del Partito Democratico si impegnano a:
a) comunicare all’organo di garanzia territorialmente competente, ai sensi dello Statuto, le situazioni personali che evidenziano o possono produrre un conflitto di interessi, ovvero condizionare l’attività del partito o lederne l’immagine pubblica, in primo luogo nel caso di esistenza di un procedimento penale o di adozione di una misura di prevenzione nei propri confronti.
Credo che non serva altro aggiungere.
Mauro Pani
Le sue affermazioni, pur sollevando interessanti interrogativi su Pizzarotti (nn riconoscere lo staff che a suo tempo autorizzo la sua candidatura), alla fine sembrano contraddirsi. Il problema e’ proprio perche il M5S non ha un codice chiaro come quello del PD, che poi si sollevano questioni sulla sua democrazia interna . E cmq nel frattempo succedono cose che mi lasciano sempre piu perplesso come questa :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/17/riforma-partiti-scontro-pd-m5s-il-grillino-toninelli-noi-contro-metodo-democratico-la-carta-non-lo-prevede/2737025/
Eugenio Bongiorno
Art.18 della Costituzione:
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Credo non serva aggiungere altro, se non come sia possibile ai sensi della Costituzione, che uomini di governo e presidenti del consiglio passato facciano parte di associazione segrete di fatto in quanto si riuniscono a porte chiuse, non sono chiare le finalità e i partecipati o affiliati se preferisce, hanno l’obbligo di non divulgare ciò che viene discusso.
Io trovo molto più inquietante e sovversivo ciò, rispetto ad un movimento che è libero di associarsi e di organizzarsi come meglio crede, senza necessità di alcuna autorizzazione o nulla osta da parte di altri partiti, se non l’obbligo di partecipare in modo democratico.
Aldo S. Giannuli
di questo riparleremo
Roberto B.
Riporto parzialmente il commento di un lettore a quell’articolo che mi pare risponda in modo esauriente alle sue perplessità:
“…i partiti che si erano cullati di poter fare ormai qualsiasi cosa, vogliono mettere regole ai partiti che non hanno messo prima, … omissis .. tutto per crearsi una corazza intaccabile dai populisti.”.
Vogliono la democrazia nei partiti? Come sarà dimostrabile e certificabile? Siccome abbiamo a che fare con degli imbecilli, oltre che disonesti intellettualmente e de facto, si studiano di mettere pezze peggiori del buco, senza rendersi conto che se davvero passasse questa norma in quei termini così generici, loro stessi sarebbero sotto schiaffo al primo congresso di partito.
Chiunque, infatti, ad esempio potrebbe eccepire che per decidere qualsiasi questione relativa alla vita interna del partito, dovrebbero essere richiesta una votazione sul merito da parte di tutti gli iscritti. Democrazia vuol dire partecipazione, nevvero? E gli iscritti ad un partito o associazione o movimento che sia, specialmente i paganti, sono di fatto “soci”, quindi hanno diritto di dire la loro. A ben vedere è proprio quello che dice il M5S, l’uno vale uno. Di fatto, a quel punto sarebbe l’unico partito a mettere davvero in pratica quel concetto di democrazia, con le consultazioni e le votazioni in rete consentite a tutti gli iscritti certificati. Insomma, gli imbecilli, per cercare di danneggiare l’avversario, stanno comportandosi come la famosa moglie che taglia gli attributi al marito per fargli un dispetto.
I Costituenti non hanno previsto queste strettezze, probabilmente non ci hanno neppure pensato, oppure semplicemente perchè sapevano che sarebbe stata una regola che avrebbe portato alla paralisi dell’azione politica dei partiti.
Mauro Pani
Rispondo brevemente. Nella costituzione non c’è nemmeno indicato che i partiti debbano rendere pubblici i finanziamenti delle fondazioni e i loro nomi e cognomi, come vuole il M5s anche giustamente intendiamoci e sarebbe auspicabile. Se Toninelli basa la sua contrarieta all’obbligo di democrazia interna solo per il fatto che non lo prevede la Costituzione, mi sembra una argomentazione un po’ povera. Facciamo un esempio . Supponiamo che io fondi un partito nel cui statuto (o non-statuto) è scritto che non è permesso iscriversi a chi è cattolico. Lei non trova che cio sia in contrasto con la Costituzione nonostante nella Costituzione non via sia scritto nulla sul come le regole interne di un partito debbano essere ?
Roberto B.
Non posso parlare per Toninelli, ma ho già detto perchè, a parer mio, i Costituenti non ne hanno fatto cenno; e credo che sia giusto così.
Quanto alla sua ipotesi, non sono un giurista ma credo che la fattispecie sia già prevista dal nostro ordinamento, se non in sede penale, certamente in quella civile.
Senza dimenticare l’art. 3 della Costituzione.
E vogliamo anche dire che se ci fosse qualcuno così imbecille da aderire ad un partito con quel tipo di limitazioni, potremmo anche metterci un grandissimo “chissenefrega”?.
A forza di mettere regole, regolette, distinguo, sottilizzo, in forza di legge, siamo finiti in un ginepraio tale per cui tutto o quasi tutto è proibito: il che equivale a dire che tutto o quasi tutto è permesso.
Il brodo ideale per i mascalzoni e per chi, facendosi scudo con la legge, attenta al vivere civile.
Roberto B.
P.S.: ricordiamoci il detto “con le leggi si fa torto alla Legge”.
Eugenio Bongiorno
Ma guardi che funziona così in tutti i partiti !
Nessun partito tessera chi non condivide le politiche del partito.
Le espulsioni non ne sono forse l’atto finale ?
Il M5S non rifiuta coloro che hanno svolto attività politica e/o sono iscritti ad altri partiti.
E che dire poi proprio di Grillo che non gli venne accettata l’iscrizione al PD, il tutto con il bollino della Commissione Nazionale di Garanzia del PD?
Ci mancherebbe altro che non fosse così…
Aldo S. Giannuli
caro Buongiorno, conosco la differerza fra segreto istruttorio e segreto invetsigativo per cui,quando il pm ritenga siano cessate le esigenza del secondo, si può dare notizia all’indagato ed a questi è possibile divulgare la notizia, però noi non sappiamo (o perlo meno non risulta) quali atti il pm abbia disposto a carico dellindagato e se ci siano altre persone oggetto dell’indagine che potrebbero non voler vedere pubblicato il proprio nome. E c’è, comunque un obbligo sostanziale di non danneggiare l’indagine diffondendone particolari. Ora, vero è che l’indagato ha facoltà di decidere, entro i limiti in cui non lede l’indagine e la posizione degli altri indagati, di dare pubblicità all’atto, ma si può trasformare una facoltà in un obbligo? Adesempio, l’indagato potrebbe anche pensare di non aver bisogno di dare pubblicità all’avviso ricevuto -per il danno di immagine che potrebbe derivarne- magari nella speranza di una rapida archiviazione (come è accaduto al sindaco di Pomezia) oppure potrebbe ritenere ingiusto dare pubblicità prima che siano disponibili gli elementi a suo carico, così da rebndere possibile una discussione di merito-. D’altro canto, poco dopo il rinvio a giudizio taglierebbe la testa al toro rendendo pubblico il procedimento.
Il fatto che lei citi un articolo del codice di comportamento del Pd (peraltro, non è detto che quell’accenno alle condizioni personali ecc. debba essere interpretabile come riferito ad una particolare fase iniziale di un provvedimento giudiziario) indebolisce la sua tesi non la rafforza, proprio perchè quell’articolo c’è nelle regole di un altro partito però manca nelle norme statutarie (o “non statutarie”) del M5s a parte un genericissimo riferimento all’obbligo di trasparenza che vuol dire tutto e nulla. Ad esempio, se uno dicesse che in nome della trasparenza occorrerebbe fare la diretta streaming delle riunioni della Casaleggio Associati o di tutte le riunioni del gruppo parlamentare direbbe una evidente scemenza. D’altro canto 1 nel M5s non esiste un “organo di garanzia territorialmente competente” e non si capisce bene a chi dovrebbe essere riferita la competenza disciplinare (A Grillo? al Direttorio? A tutto il gruppo parlamentare? Alla rete?)
2 da che momento scatta il preteso obbligo? Dove sta scritto che esso scatti al monmento della ricezione di un semplice avviso di garanzia?
3 E per qualsiasi reato? La prassi del movimento mi pare vada in senso diverso nei fatti ed anche Di Battista, con molto buon senso, ha dichiarato che “un conto è un avviso per una querela per calunnia ed un conto sono altri reati”. ed allora dove sta scritto che l’obbligo scatta per una pretesa omissione o abuso d’ufficio e non per reati più gravi? E mi fate vedere dove è l’elenco dei parlamentari indagati?
Il fatto è che quella norma per cui si vorrebbe procedere non esiste e mi pare che un principio elementare di civiltà giuridica sia che “quello che la norma non dice, non vuole”. Sin qui l’aspetto formale
Sul piano politico: Pizzarotti sicuramente ha fatto si suoi errori e le sue sciocchezze va bene, ma vi pare che sia il momento di parlarne a tre settimane da un voto così delicato? non se ne può parlare in un momento diverso? La verità, diciamocelo, è che il m5s è stato spiazzato dall’uno-due di Nogarin e Pizzarotti (date le posizioni irragionevolmente rigoriste seguite) ed ha avuto il timore di un trauma elettorale, dal quale cerca di proteggersi offrendo in pasto all’opinione pubblica la testa di Pizzarotti (che per di più, stava antipatico già da tempo), ma con questo ha fatto una frittata ancora peggiore e guardi i commenti in rete, le reazioni stampa eccetera.
Dopo di che , magari un chiarimento politico complessivo fra il M5s e Pizzarotti è possibile e forse necessario, ma, ripeto, vi pare il momento?
Per piacere non fate fesserie. In fondo, un matrimonio può anche finire, ma c’è modo e modo: c’è la separazione consensuale, c’è il divorzio litigioro e c’è anche l’omicidio del coniuge. Io sono perr la prima maniera, quando sia comprovata l’impossibilità di convivere.
Eugenio Bongiorno
L’avviso di garanzia già esso stesso è una nota pubblica resa all’indagato.
Non è una formalità obbligatoria, poiché già la logica ci suggerisce allora come siano possibili indagini di anni senza che l’indagato ne venga a conoscenza, che poi scaturiscono -se emergono elementi probatori gravi- con l’arresto.
Ma non solo, può rendersi anche necessario qualora si rendano obbligatori riscontri come ad esempio esami irripetibili che necessitano la presenza di periti nominati dall’indagato.
Ma non solo, se fosse un reato pubblicizzare gli avvisi di garanzia, allora il giornale di Parma che l’ha rivelato dovrebbe essere perseguito penalmente, non solo lui, ma tutti quei giornali che pubblicizzano gli avvisi di garanzia ove qualvolta si è pure verificato che gli indagati lo apprendessero dai giornali stessi prima ancor di riceverli.
Detto questo, nel merito dell’avviso di garanzia vengono citati gli articoli del cp che vengono contestati, senza far riferimento a persone terze coinvolte.
Proseguendo, ovvio che non esiste nessun obbligo per l’indagato a divulgare l’avviso di garanzia, ma questo profilo comportamentale vale appunto per un soggetto privato.
Cosa ben diversa lo è invece quando si fa parte di una forza politica per le ricadute di immagine che possono determinare, e sia per i profili di trasparenza che la stessa forza politica si è data.
Nel merito di Pizzarotti a questo punto, appare chiaro che il punto non è fare un processo nel processo ( se ci si arriverà ) alla condotta contestata dalla magistratura a Pizzarotti, seppur lecita e spettante di diritto come processo politico interno ad insindacabile giudizio della forza politica, cosa usuale in tutti i partiti politici come ad esempio nelle innumerevoli dimissioni ( ultima vedi Guidi ) per opportunità politica, ma viene contestata la mancata trasparenza di Pizzarotti nel non aver avvertito i vertici del M5S, i quali con modalità interne e di reciproco leale confronto, avrebbero concordato il da farsi.
Il punto è solo questo: Se sei dentro una forza politica, prima dei tuoi interessi privati e delle tue prerogative di legge a te riservate a salvaguardia della tua privacy e diritti, viene l’interesse della forza politica, ancor di più nel M5S ove gli eletti sono dei rappresentati dei cittadini e non dei delegati con carta bianca come avviene nelle altre forze politiche.
Non a caso il M5S è per il vincolo di mandato e per l’abolizione dell’art.67 della Costituzione.
Anche se a dire il vero tutti i partiti ne hanno fatto carta straccia e le prove sono innumerevoli, spaziando dalla disciplina di partito, al voto imposto a maggioranza interna pena l’esser messo fuori e per terminare, con il voto di coscienza che è l’ammissione del vincolo che lega gli eletti al partito.
Alla luce di ciò, semmai RAFFORZA l’articolo del codice etico del PD l’incongruenza, articolo poi, come al solito scritto in modo che possa essere interpretato a piacimento, che contempla quantomeno la necessità della forza politica di venire a conoscenza delle cause pendenti, dei procedimenti in corso dei loro eletti, senza però GIUSTAMENTE stabilirne le conseguenze disciplinari poiché ogni avviso di garanzia, ogni procedimento è una storia a se.
Quindi Pizzarotti è da condannare senza se e senza ma, perché all’interno del M5S deve vigere la più alta trasparenza, a cominciare dal rapporto franco tra gli stessi eletti che piaccia o no rappresentano il M5S, e non se stessi in modo antagonista al movimento stesso.
Se manca questo, se si perde la fiducia, se si sfiducia di fatto chi lo ha promosso e ci ha messo la faccia ( Grillo) affinché un signor Nessuno fosse indicato a nome del movimento a sindaco di Parma, credo che anche lei converrà che allora si è fuori, e questo varrebbe anche tra un rapporto tra marito e moglie.
Se viene a mancare la fiducia e la reciproca stima si distrugge tutto e la storia è finita !!
Lei parla di opportunità politica temporale. Certamente e su questo concordo, ma solo perché Pizzarotti andava buttato fuori molto tempo prima, evitando di prendere questa decisione ( poiché questo quasi certamente avverrà ) nel pieno della campagna elettorale.
Sarà un danno ? Forse si forse no ! Dipende dalla capacità dei cittadini di chiedersi perché mai tutto questo accanimento mediatico, palesemente strumentale e denigratorio verso il M5S ad ogni suo starnuto.
Forse perché è la vera opposizione, quella che può far veramente male, quella che può arrogarsi pienamente il diritto di essere alternativa a questo sistema ?
Se lo capiranno, allora Pizzarotti non smetteremo di ringraziarlo.
Aldo S. Giannuli
E’ una visione un po’ terrificante della democrazia e della politica, ma insomma, mi ricorda un po’ il Pc Irss del periodo staliniano
E comunque: vi pare il momento?
Eugenio Bongiorno
Mi stupisce che una persona come lei, dotata di cotanta cultura e maturità mi ponga questa ingenua domanda.
Ma una volta appresa la notizia dai giornali dell’avviso di garanzia, non crede che l’accanimento mediatico sarebbe cresciuto lo stesso sull’onda del “anche loro adesso devono chiedere le dimissioni del sindaco indagato come chiedevano a noi solo pochi giorni fa”?
Quindi come vede, comunque fosse andata, il trollaggio mediatico, poiché di questo si tratta grazie ai media asserviti per le più disparate ragioni, si sarebbe verificato comunque.
Quindi molto meglio un azzardo: Render ancor più evidente la pretestuosità, la strumentalizzazione di quell’avviso, lasciando che l’accanimento aumentasse, sperando di aprire gli occhi a questo popolo che di certo non ha mai brillato di comprendonio, a tal punto che chiamato ad esprimersi ogni 5 anni, non è mai stato in grado neppure di votare, dico almeno facendo i propri interessi.
Molto meglio la lealtà, la trasparenza almeno tra di noi, che andare a finire tra le braccia di comitati, di regole e di commissioni giudicanti interne e via discorrendo.
Questo si che ricorda molto i Politburo dell’ex Unione Sovietica.
Queste si che sono cose da partito, da azienda del consenso, da funzionari di partito.
Non è il M5S che deve essere vincente, ma lo devono essere le idee del M5S, quindi gli eletti non sono altro che strumenti votati alla causa comune.
Niente personalismi e sopratutto nessun spazio a persone come PIzzarotti che vogliono e da tempo lavorano, per cambiare il volto al movimento trasformandolo in un partito.
E’ proprio la sua richiesta di regole persino per alzare il telefono e chiamare Grillo che fanno pensare a questa intenzione inconfessabile.
E a tal proposito è importante tenere a mente che la libertà è molto diversa dalla democrazia, sopratutto quanto essa viene praticata in senso maggioritario, come va per la maggiore ultimamente fuori e dentro i partiti.
Non è un bel segnale.
Comunque a Pizzarotti non è stato tolta nessuna libertà, egli potrà continuare a fare il sindaco, egli potrà continuare a fare politica come pure ricandidarsi, solamente gli verrà negato ( credo… ) di parlare e rappresentare il M5S.
Mi pare una cosa lecita e spettante di diritto a qualsiasi forza politica, senza che debba chiedere il permesso agli avversari ed ancor peggio che lo debba sancire un magistrato.
Questo io trovo preoccupante.
Io del PD contesto le sue politiche, non quello che fa al suo interno e come intenda organizzarsi, non è affar mio, sono cose di pertinenza dei loro iscritti.
A loro il giudizio.
Questa è la democrazia per come la intendo io: Democrazia sinonimo di libertà di scelta, e non di stabilire cosa sia valido per tutti.
Le verità per legge lasciamole stabilire ai Talebani….
Massimo GIANNINI
Ineccepibile e anchio vado dicendolo da qualche giorno. Purtroppo i talebani del direttorio e dello Staff non lo capiscono e a questo punto penso che qualcuno sia in malafede. Vediamo i fatti
1) Sull’email anonima e firma non la raccontano giusta;
2) Pizzarotti è l’unico ad oggi ad avere pubblicato integralmente il suo avviso;
3) La ricezione dell’avviso di garanzia (ovvero ritiro della raccomandata e autorizzazione quindi a darne notizia ad esempio da parte dei giornali) non coincide con la data d’invio o d’iscrizione del reato/indagato nel registro. Ergo, Nogarin secondo me è stato iscritto prima e lo sapeva perché l’avviso di Lemmetti, cioè di un suo assessore, è stato reso noto più di un mese fa…
4) Lo Staff ha “intortato” malamente eppoi ha dato un ordine di scuderia e questo la dice lunga sul problema della democrazia interna.
Coro Cosimo
Se nel M5s si tollera il primo indagato poi si sopporterà il secondo e il terzo, poi per essere garantisti si tollererà il pregiudicato di 1° e 2° grado, poi si candideranno e se ne aggiungeranno degli altri, e in fine quando ce ne saranno tanti saranno loro che escluderanno gli onesti e chi resterà sarà costretto a fare il palo e il M5s finirebbe di esistere o si trasformerebbe in un partito come tutti. In un seminato o sono tutti onesti o tutti disonesti. La stessa cosa avviene in un collegio dirigenziale se domina l’intelligenza, o al contrario se domina la stupidità.. Leggi tutto http://www.montemesolaonline.it/capo-stupido.html
Herr Lampe
Gentile professore, provo a essere serio, dopo un po’ di interventi scherzosi.
Forse il problema principale del m5s non è tanto questa diatriba interna, ma la progressiva “evoluzione” in senso moderato del movimento.
Non ho mai votato m5s, però non ho nemmeno mai sottovalutato il fatto che la sua origine si colloca a sinistra (basta vedere dove prese i primi grandi risultati) e che ha rappresentato un elemento indiscutibile di rottura.
Ora però ascolto Raggi, Di Maio e mi chiedo: ma siamo così sicuri che il movimento non si stia istituzionalizzando? Ok essere pronti a governare, ma da qui a mangiare tartine ogni due per tre con l’ambasciatore americano mi pare un attimo esagerato.
E, se sbaglio, mi corigerà.
Aldo S. Giannuli
stiamo a vedere
Trotsko
La sua origine si colloca a sinistra?
Signor Lampe la leadership del M5S ha un’altra storia…
Roberto Jonghi Lavarini (vecchio esponente di estrema destra) tre anni fa disse: <>.
Quanto ai contatti con l’ambasciatore americano è nelle cose e non certo una novità.il 15 marzo 2013 l’ambasciatore americano in Italia, intervenendo ad un incontro con studenti romani, sostenne: “Voi potete prendere in mano il vostro paese e agire, come il Movimento 5 Stelle, per le riforme e il cambiamento. Spero che molti di voi daranno un contributo positivo in questo senso per il vostro paese” definendo i pentastellati “un segnale incoraggiante”.
L’ambasciatore americano in Italia nell’ottobre del ’22 commentò che la marcia su Roma rappresentava “una rivoluzione bella e giovane”, aggiungendo “nessun pericolo, ci stiamo tutti divertendo”.
Have fun!
Trotsko
La sua origine si colloca a sinistra?
Signor Lampe la leadership del M5S ha un’altra storia…
Roberto Jonghi Lavarini (vecchio esponente di estrema destra) tre anni fa disse: Confermo che fra i dirigenti e gli eletti del Movimento 5 Stelle vi sono anche diversi ex militanti (anni ’80) del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale ma si tratta, evidentemente, di una non-notizia(…) Confermo anche che Grillo e Casaleggio non sono affatto culturalmente di sinistra ma, anche questa è una non-notizia, in quanto le loro idee e le loro storie politiche e personali sono già note da tempo. Non ho mai detto che Grillo sia stato iscritto al Fronte della Gioventù di Genova ma semplicemente che è stato visto più volte ai comizi di Almirante ed alle manifestazioni pubbliche del MSI.
Quanto ai contatti con l’ambasciatore americano è nelle cose e non certo una novità.il 15 marzo 2013 l’ambasciatore americano in Italia, intervenendo ad un incontro con studenti romani, sostenne: “Voi potete prendere in mano il vostro paese e agire, come il Movimento 5 Stelle, per le riforme e il cambiamento. Spero che molti di voi daranno un contributo positivo in questo senso per il vostro paese” definendo i pentastellati “un segnale incoraggiante”.
L’ambasciatore americano in Italia nell’ottobre del ’22 commentò che la marcia su Roma rappresentava “una rivoluzione bella e giovane”, aggiungendo “nessun pericolo, ci stiamo tutti divertendo”.
Have fun!
Herr Lampe
Sentivo molto dire la stessa cosa di Podemos, una creazione eteroqualcosa per far fuori IU. Peccato che ora abbiamo formato un’alleanza elettorale.
Comunque il prima Vaffa si tenne a Bologna, non a Predappio. E fu lì e in Piemonte che preseroi voti inizialmente.
Se vogliamo dire che una forza politica di queste dimensioni e nata in brevissimo tempo può essere pianificata in laboratorio, alzo bandiera bianca.
Ps: lo sapeva che la rivoluzione d’ottobre fu voluta dagli ebrei (come Trotzckij) in combutta con i tedeschi guidati dai rettiliani che al mercato mio padre comprò?
Trotsko
Podemos è una strategia del capitale…
Chiaro che nei paesi che hanno visto il fascismo di recente (Grecia, Spagna, Portogallo) non possono ripetere il gioco.
Al tempo stesso i Fronti Popolari a metà degli anni ’30 servirono a castrare l’idea di Rivoluzione (ricorda? Blum non inviò l’esercito in Spagna contro Franco …le dice nulla?), mentre il fascismo nelle sue variopinte rappresentazioni serve a contenere possibili scenari di ribellione sociale attraverso un cocktail a base di nazionalizzazione delle masse e repressione.
Per sua informazione Podemos a dicembre del 2015 ha candidato un generale dell’esercito NATO: José Julio Rodríguez. … Oltre al portavoce dell’Asociación Unificada de Guardias Civiles:
http://www.nodo50.org/gpm/PodemosIII/01.htm
Sul costante utilizzo di questi strumenti a salvezza del capitalismo sono convinto che Rui Costa Pimenta possa essere esaustivo (Fascismo e fronti popolari):
https://www.youtube.com/watch?v=PkUt4_sUkpc
Da notare che questi fenomeni siano tutti attraversati dalla medesima ideologia di fondo: la postmodernità.
Lei parla di rettiliani, io guardo alla Storia come laboratorio sociale.
foriato
@Trotsko,
quando Lei parla di “strategia del capitale”, si sta riferendo a Izquierda Anticapitalista, formazione trotskista e nucleo germinale di Podemos?
Herr Lampe
Grazie per le sue illuminanti osservazioni. Ricambio la cortesia con un altro video.
https://m.youtube.com/watch?v=ESV3PT6Ay0Q
Trotsko
Che I.A. si sia fatta fagocitare da Podemos non depone a loro favore. Una vecchia tara del pablismo quella di non saper leggere la realtà.
Visto che odiate la Storia e le sue lezioni vi ricordo che Turigliatto finì nel governo Prodi votando di frequente con Mastella (sic!)… da allora paghiamo ancora un discreto disastro.
A questo punto sono io ad alzare bandiera bianca, voi divertitevi a tifare… io continuo a pensare che la politica sia analisi e rigore teorico.
Aldo S. Giannuli
lei èun morenista o un lambertista?
foriato
@Trotsko
Certo, però fagocitata contro voglia o di proposito, vale a dire, è sicuro non si tratti di una fine operazione di entrismo in blocco giovandosi appunto di quella “vecchia tara del pablismo”? Si veda per esempio il successo enorme di Teresa Rodríguez in Europa ed Andalucía, e del suo compagno, José María González ‘Kichi’, sindaco di Cádiz.
Herr Lampe
Magari mi sbaglierò, ma non ho mai letto Trotzckji affermare che il fascismo o nazismo fossero “strategie” del grande capitale.
Incoraggiati, finanziati, coccolati, ok. Pensati e creati in laboratorio no. A proposito di rigore teorico marxista.
Trotsko
Potrà apparirle assurdo ma ho conosciuto a Cadiz Teresa Rodriguez quando prendevano l’1,5% (alle comunali IA da sola).
Li conobbi seguendo la marcia campesina in andalusia guidata dal sindaco di Marinaleda. Ho avuto anche un carteggio con un dirigente di IA: Jesus Rodriguez. Purtroppo a mio parere han sbagliato tutto… capita. Faccio notare che c’erano le premesse per una costituente rivoluzionaria se ci si fosse collegati con le lotte nelle Asturie. C’è molto da dire su quella vicenda.
foriato
@Trotsko
Se non sbaglio, Lei parla delle comunali di maggio 2011, cioè del 15 m. Questa è una di tante interpretazioni, a piacere:
http://www.youtube.com/watch?v=sLYZ-ioX8GA
http://www.youtube.com/watch?v=B8B61H_Jm6U
http://www.youtube.com/watch?v=-Q0xO7UnC8k&feature=relmfu
Riguardo alle lotte nell’Asturias, non ho capito bene se fa riferimento alla rivoluzione del 34, oppure allo scioperone del 62 e susseguente nascita, sotto padronanza dallo stato (franchista, in mancanza di meglio) di Hunosa (carbone) ed Ensidesa (acciaio) y ‘de aquellos polvos, estos lodos’ che ci hanno impantanato fino a oggi. Però premesse rivoluzionarie in questo secolo e in questo laboratorio… mi faccia sapere, prego.
Trotsko
Mi riferisco alle lotte dei minatori del 2013 che si inserivano in un contesto di crescente mobilitazione dell’Andalusia (con l’occupazione di alcuni terreni in mano al latifondo), oltre al movimento degli indignados che coinvolgeva le principali città e in particolare Madrid …e delle spinte di autodeterminazione nazionale catalana. Un combinato disposto discretamente esplosivo riassorbito solo da una forte emigrazione e da Podemos che ha incanalato sul terreno elettorale le lotte. Un Partito rivoluzionario con il compito di dirigere e generalizzare quelle mobilitazioni avrebbe potuto incidere, o al peggio, strutturarsi come organizzazione di classe indipendente. Tenga conto che oltre a IA , Corriente Roja aveva una discreta crescita, mentre IU aveva diverse defezioni a sinistra, questo un mio articolo: https://pclromagna.wordpress.com/2012/10/03/cresce-la-protesta-nello-stato-spagnolo/
Avevo avuto un’ottima impressione di IA Cadiz e in quel momento erano davvero su posizioni avanzate. Evidentemente l’elettoralismo li deve aver fatti deragliare… oppure riconosco che posso aver preso un abbaglio rispetto a quei compagni. Di certo la situazione era effervescente e in quel periodo parlavano di dittatura del proletariato e strategia leninista… oggi sono in un carrozzone postmoderno che candida generali NATO. Mah…
foriato
@Trotsko
Grazie per il link, lo aggiungo subito ai preferiti, sezione magari. Brevemente e per ordine di apparizione:
-Latifondi: questione chiave, specie nel sud (Andalucía, Extremadura, Castilla-La Mancha), che viene da lontanissimo, i ‘desamortizaciones’ del XIX, la fallita riforma agraria durante la Repubblica…, la quale il PSOE, già in democrazia, rimediò furbamente con i “paños calientes” del P.E.R.
-Indignados, IA, Corriente Roja, ecc., più “spinte di autodeterminazione”: acqua ed olio. Si veda per esempio l’appoggio di IA a CUP affinché CUP puntellasse la strategia del capitale, questa sì, chiamata CiU e figuranti.
-Emigrazione: fisica e politica.
-Minatori arrivando a Madrid: bello spettacolo “de luz y color”. Per esperienza sappiamo che i problemi non si risolvono mai marciando su Madrid, anzi, cominciano a risolversi (o soltanto cominciano) quando Madrid arriva qua… A proposito, un dubbio grammaticale: nelle Asturias o nell’Asturias? Suppongo Lei conosca l’inno dell’Internazionale Ubriaca (da non confondere con IU): Asturias, patria queridaaaaaa…
https://www.youtube.com/watch?v=2Vcg9sdDNeA
Salud y dinamita!
foriato
…ma insomma, la fagocitazione di IA da Podemos in Andalucía, apposta o di malavoglia? Cioè, entrismo o autoentrismo?
Trotsko
Se non si lavora alla generalizzazione dello scontro è sempre acqua e olio… il punto è che c’era una discreta disponibilità alla discussione politica e costruire un blocco rivoluzionario su basi programmatiche ERA possibile. Podemos è al contrario un blocco riformista in cui IA si sta liquidando (come a suo tempo l’area Maitan NON si strutturò nel PRC).
Sono scelte politiche che si muovono nello spazio e nel tempo. Sbagliando i tempi e non aver condotto una battaglia per l’indipendenza di classe rispetto alle questioni nazionali è un grave errore di IA. Corriente Roja ne ha fatti altri non meno gravi…
Trotsko
Moreno sostenne il golpe in Bolivia nel ’46 e si adattò al peronismo. Su Lambert ha già scritto Pablo Rieznik… una setta opportunista e di calunniatori che finì nell’abbraccio a Mitterrand.
Lora e in un altro contesto North han salvato il patrimonio teorico del trotskismo. Munis e Peret lo hanno integrato con innovazioni interessanti. In realtà non ho santini e penso che in Italia Bordiga, Maffei e Damen hanno scritto e difeso il programma comunista.
Però di certo posso dirle da chi mi sento distante per non replicarne gli errori…
Aldo S. Giannuli
si più o meno avevo intuito e se non avesse come nick trotsko avreui pensato subito a Bordiga. Peraltro l’espressione pablimo è tipica dei lambertisti per questo ho pensato a loro, d’altra parte Lora era con il comitato Lambert-Healy
Trotsko
Sono dislessico volevo scrivere maffi…
Aldo S. Giannuli
tranquillo avevo capito
Ivan
Buonasera, mi spiace leggere tutta la valanga di cose dette e fatte da una o altra parte senza mai notare che ciò che ha portato al M5S me ed altri è la presenza di un fondamento della civiltà L’UMILTÀ, non se ne vede traccia in questa faccenda, torniamo alla base e che tutti chiedano scusa chi per un motivo chi per l’altro, non siamo il PD cercate di rammentarlo, quando uno dei loro ha un avviso di garanzia sul capo ne chiediamo le dimissioni e lo ha fatto anche Pizzarrotti, tutti colpevoli di essere a volte trascinati nel gioco meschino che è il campo preferito dei nostri avversari, hanno più esperienza in schifezze e ci fregano, state attenti e rianalizzate onde evitare nuovi clamori inutili. Grazie
Gianni Roversi
Mah. Che dire? Io credo che i 5stelle soprattutto dopo la dipartita del padre-padrone (finanziatore) e l’inizio dell’era Di Maio Presidente, abbiano ormai concluso un pezzo della loro storia.
Non è un caso che Di Maio passi di più il suo tempo a girare tra industriali, riunioni internazionali, visite in Israele (e chissà dove non sappiamo) piuttosto che occuparsi di Pizzarotti, dei meetup ecc ecc
Questo significa solo fare promesse ai poteri forti e tranquillizzarli sul futuro e sulle proposte 5stelle, in caso di governo.
Di Battista su cui tanti contavano come anti-Di Maio invece avrà trovato un accordo di spartizioni di potere.
Fico non conta nulla e Grillo adesso che se ne stava andando, morto Casaleggio, è obbligato a tornare in campo, controvoglia e puntando tutto su uscite shock (razzismo a go go); dovendo trasformare i suoi spettacoli in piccoli commenti alla vita 5stelle.
Non credo ci sia più nessuno che si ponga i problemi che tu sottolinei e forse è anche inutile porseli, l’era 5stelle è cambiata: il partito senza vertice è diventato oligarchico e adesso è in vendita al miglior offerente economico, essendo il candidato più probabile al governo.
manuela bellandi
Caro Aldo,
come tu sai questo movimento è nato e cresciuto grazie al lavoro volontario di milioni di persone che sono stufe di doversi adattare alla situazione italiana sotto tutti gli aspetti
Noi che lavoriamo e sudiamo fin dal 2005 non possiamo accettare che un sindaco 5 stelle si comporti così
La definizione di “un gruppo di dementi” scritta da Federico a proposito di un gruppo meetup di Parma è INACCETTABILE, la spocchia dell’ “io sono un sindaco” è inaccettabile, ma soprattutto tenersi un avviso per mesi ed estrarlo a 20 giorni dalle amministrative è una mancanza di rispetto INACCETTABILE per tutto il nostro lavoro
Grazie dei consigli, che ci fanno sempre piacere, ma personalmente spero tanto che Pizzarotti venga alla fine espulso
Aldo S. Giannuli
Pizzarotti ha fatto sicuramente i suoi errori, per carità. ed io non avrei mai usato una espresisone del genere nei confronti di un gruppo di attivisti, erò la politica richiede qualche duttilità e proprio per non mandare a farsi benedire il lavoro di quelle migliaia e migliaia (milini mi pare un po troppo!) di attivisti. Attenti a non fare regali al Pd
mirko g. s.
Io penso che questa diatriba dimissioni per un avviso di garanzia sì o no possa essere superata col concetto di responsabilità politica. La politica segue in parte regole diverse dal diritto penale e se una cosa non porta ad una condanna penale per il pricipio del garantismo potrebbe invece essere considerata sufficeintemente fondata per conseguenze di tipo politico nel senso che se io ritengo che la tua condotta a prescindere dalle prove e dall’andamento del processo sia sufficeintemente fondata per chiedere le dimissioni perchè non sostenere il principio? Dopo tutto il garantismo nel diritto penale è motivato dalla gravità della sanzione che è la perdita della libertà. L’espulsione da un partito o l’obbligo delle dimissioni sono molto meno gravi. In diritto civile dove tutto è pecuniario esiste anche la responsabilità oggettiva…
Aldo S. Giannuli
capisco che la politica non può essere appiattita su considerazioni esclusivamente giuridiche (edè permquesto che sostengo che non sia necessario aspettare la sentenza di utlimo grado per decidere)ma pensare ad una politica tutta centrata su dinamiche del genere ed esploere del tutto il garantismo provocam una degenerazione totale del dibattito politico trasformandolo in una rissa d a bettola: pensiamoci
Ruggero
Finalmente un po’ di sano buonsenso che purtroppo si sta perdendo sovrastato dagli urlacci dei salviniani del Movimento.
Bravissimo, articolo ineccepibile
Fabio
D’accordo su quasi tutto. Non mi trova d’accordo la parte in cui suggerisce a Pizzarotti di non ricorrere in tribunale: se venisse espulso, perché non dovrebbe? È ub suo diritto, e credo sarebbe soprattutto il dovere di chi volesse tutelare il principio stesso della democrazia.
Ognuna delle parti coinvolte si assuma le sue proprie responsabilità.
Aldo S. Giannuli
certo che è un suo diritto, ma politicamente avrebbe effetti negativi per tutti
Denis Gualtieri
Un’altro aspetto negativo della vicenda è che si rischia di screditare figure come Di Maio e altri eletti agli occhi dei vari interlocutori, vale a dire, l’intervento del “vertice” su Pizzarotti non fa altro che far ritornare un sentimento che lentamente si era riusciti a diluire, vale a dire l’idea che esista un vertice che agisce in maniera non chiara e senza consultarsi con chicchessia e sentenzia. Come fa un Di Maio ad essere preso sul serio se si percepisce che in realtà non conta niente e chi può decidere del suo destino politico è qualcuno di lontano, inscrutabile nelle sue intenzioni? Tutto questo non è a servizio del Movimento. Anche Grillo non capisco, stava riacquistando giustamente la sua libertà di fare il comico, adesso con questo intervento accentra nuovamente su di se l’attenzione e le sue battute non sono più prese come tali… Boh.
simone
mi sembrava un buon articolo ma poi ho letto che “servì al colpo di Stato di Pannella, Occhetto e Segni con il referendum sulla proporzionale” e non sono andato avanti.
se un referendum è un colpo di stato… mi auguro le sia sfuggita la penna perché uno storico che riesce a definire così quel (quel) referendum, fa un cattivo servizio alla storia
Aldo S. Giannuli
ecco: uno storico sa che i nazisti andarono al potere grazie al “refeìrendum rosso”. Lo sapeva?
simone
già la conoscevo questa obiezione e per questo ho scritto “quel” referendum per due volte ma evidentemente non è bastato. trovo debole il confronto con altri referendum. sarebbe come paragonare l’attendibilità di questo suo sito a quello di Lercio.it perché entrambi sono siti…
Aldo S. Giannuli
preferisce il cofronto con il referendum gaullista del 1962?
oppure quello svolto in Crimea nel 2015?
Il fatto è che il referendum, con tutte le differenze del caso, può tranquillamente essere usato per fini eversivi. Anche se, ovviamente, nella maggioranza dei casi non è cosi
simone
Giuro che questa sarà la mia ultima replica ma lei, con i confronti che fa, continua a non rispondere sul perché il referendum sul proporzionale sarebbe stato un colpo di stato. ne prendo atto e presumo non abbia argomenti migliori che il confronto con altre situazioni a mio avviso inconfrontabili. l’affermazione è grave e mi sembra che contenga pure disprezzo verso gli evidentemente fantocci che votarono a quel referendum (o era un colpo di stato organizzato da milioni di persone?).
ora che segni, pannella e occhetto siano gli autori di un colpo di stato, lo trovo ridicolo sia come fatto storico che come argomento di polemica politica.
Aldo S. Giannuli
sul golpe del 1993 faròuna relazione stasera al maggio filosofico di Bologmna e sxriverò prossimamente. Non pretenderà che lo faccia qui in poche righe
Paolo
…Pizzarotti è stato sospeso per mancanza di trasparenza e per essersi rifiutato di fornire chiarimenti al garante che gli ha permesso di fare il sindaco . Punto . Il resto è logorrea inutile e non richiesta …
Emiliano
A proposito di leggi da scrivere c’è n’è una non scritta ma sempre attiva, si chiama causa-effetto. Il M5S si è molto impegnato ad accusare e cercare colpevoli, spesso con metodi di valutazione sommari e propagandistici. Mi piace il M5S ma assolutamente non questo suo aspetto. Il quale poi, secondo l’infallibile Legge sopra esposta, allo stesso modo in cui è usato con intenzione distruttiva verso gli altri, diventa distruttivo per il M5S stesso.