Caso Nogarin: il M5s è uguale a tutti gli altri? Vediamo.

Caso Nogarin: al Pd non deve essere sembrato vero che, ad un mese dal voto delle amministrative sia piovuto un avviso di garanzia su un sindaco M5s: “allora è proprio vero che nessuno può parlare! Siamo tutti uguali!”. Sui social network capita addirittura di leggere “La verità è che il Pd è più onesto del M5s”, mentre la Boschi (da che pulpito!!) accusa il M5s di omertà ed il coro del Pd di doppiopesismo. Bene, prendiamo sul serio questi “ragionamenti” ed entriamo nel merito, partendo proprio dal caso Nogarin, sul quale, per ora, si sa poco.

La situazione della azienda comunale per la raccolta di rifiuti a Livorno è critica da ben prima della elezione di Nogarin (che è di due anni fa), tanto è vero che l’indagine della GdF parte dal 2012. Una gestione più che allegra dei precedenti amministratori del Pd. Quando Nogarin arriva, trova già un buco di 12 milioni, e solleva il problema; perché è stato proprio lui a “scoperchiare la pentola”, al punto che pochi mesi dopo (ma solo dopo) il ministero dell’economia manda una ispezione che contesta criticità nella gestione dell’azienda controllata dal comune (ed è evidente che si sta parlando del periodo precedente alla elezione di Nogarin).

Per salvare la situazione Nogarin fa una mossa audace, forse azzardata: far entrare l’azienda in una procedura di concordato con i creditori. Cosa che gli procura guai piuttosto seri: in primo luogo perché i dipendenti della società si sono sentiti “mollati” ed hanno iniziato una contestazione molto vivace, poi perché il gruppo consiliare del M5s si è spaccato e il bilancio è passato per un solo voto. Infine perché la giunta ha deliberato l’assunzione di 33 precari, quando la richiesta di concordato era già stata avanzata. Sembra essenzialmente questa la ragione per cui la Procura livornese, che già aveva iscritto nel registro degli indagati il sindaco e gli assessori della giunta Pd, ha deciso di mandare a Nogarin un avviso di garanzia nel quadro di una inchiesta che procede per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e abuso d’ufficio, però, attenzione, questo non significa che Nogarin sia indagato per tutti questi reati, potrebbe esserlo solo per l’ultimo (le 33 assunzioni a concordato avviato). O anche potrebbe trattarsi di un atto dovuto, in quanto il procedimento riguarda una società della quale Nogarin risponde in quanto sindaco, salvo accertare le responsabilità personali di ciascuno. Dunque, una situazione ancora da chiarirsi anche solo nella formulazione dell’accusa.

In ogni caso, facciamo notare in primo luogo che non si parla affatto di interessi privati o di tangenti, ma di una decisione che potrebbe essere stata sbagliata (vedremo sino a che punto) ma che non ha prodotto alcun vantaggio personale, tantomeno di natura economica, a chi l’ha presa. Si badi che qui non ci sono né intercettazioni né comportamenti da appurare: si procede per atti e da decidere è se questi comportamenti costituiscano reato e quale. E c’è tutta una graduazione. A mio modesto avviso, e per quel che si sa, nella peggiore delle ipotesi potrebbe trattarsi di un illecito amministrativo e non penale, ma è tutto da vedere. Insomma, anche nel merito della vicenda, non sono certo gli amministratori del M5s quelli “che stanno messi peggio”, direi che la posizione di quelli del Pd, che qui scompaiono nel corpo degli articoli, mentre i titoli sono tutti per Nogarin, hanno motivo d’essere ben più preoccupati.

Ma la vicenda merita qualche considerazione più generale di costume politico. In primo luogo, quando qualcuno si difende dicendo “Ma lo fanno anche gli altri” già emana un odore assai cattivo: farsi scudo delle eventuali (molto eventuali) malefatte altrui significa una implicita ammissione di colpevolezza.

In secondo luogo, ci sono molte differenze fra i casi che riguardano gli amministratori del M5s e quelli del Pd. E la prima differenza è di ordine quantitativo. C’è chi sostiene (non abbiamo verificato la fondatezza del computo) che circa il 20% degli amministratori del M5s sarebbe indagato, un tasso che sarebbe superiore a quello degli amministratori del Pd, dimenticando però, che quando si hanno poche decine di sindaci (intorno alla ventina), l’iscrizione di uno solo di essi nel registro degli indagati (magari anche solo per imperizia o scarsa conoscenza dei meccanismi), determina lo scatto di un 5%, mentre, nel caso del Pd, che ha circa 5.000 amministrazioni comunali, una percentuale simile significherebbe 250 inquisiti, ed è evidente come questo sia oggettivamente più difficile, anche perché il Pd ha ben altra familiarità con gli apparati amministrativi. Insomma, gli attuali inquisiti del M5s riempirebbero due cabine telefoniche, mentre quelli del Pd ormai puntano a colpare uno stadio. Farà pure qualche differenza, vi pare?

Il secondo ordine di differenze riguarda la natura degli illeciti contestati e l’entità dell’eventuale comportamento delittuoso. Insomma: assumere 33 precari quando si è già chiesto un concordato è cosa ben diversa dal prendere una tangente, dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, dalla concussione eccetera (tutte cose che ai gruppi di Pd, Ala, Ncd, Fi, FdI  ecc. non mancano). E l’entità di un modestissimo illecito edilizio in un comune di provincia come Quarto, non ha lo stesso peso delle speculazioni sulle cooperative per l’accoglienza agli immigrati nella Capitale, o no?!

Sulla carta il gruppo parlamentare del M5s  è fra quelli con il maggior numero di inquisiti, ma si tratta nella quasi  totalità dei casi di frasi dette durante un comizio, di partecipazione a dimostrazioni non autorizzate e via di questo passo, mentre fra deputati degli altri gruppi (Pd in testa) c’è l’imbarazzo della scelta in un ventaglio dove, a parte l’omicidio, l’abigeato e lo sfruttamento della prostituzione, mancano ben pochi reati.

Certo, un’ accusa non è una sentenza di condanna e c’è la presunzione di innocenza sino alla sentenza definitiva. Il garantismo è un obbligo di civiltà e ne sono un convintissimo sostenitore, avendolo dimostrato in casi come la sentenza di primo grado sul caso Pecorelli contro Andreotti, o per Craxi o Citaristi condannati in molti casi sulla base di un teorema (“Non poteva non sapere”) che invertiva l’onere della prova, per il caso di Vendola e da ultimo nei confronti della richiesta di arresto del senatore Azzollini che ho ritenuto infondata scrivendone proprio su questo blog. Dunque non sono affatto in imbarazzo nel difendere Nogarin. Ed a questo proposito debbo dire che palesemente infondata è l’accusa di omertà al M5s perché Grillo ha espresso solidarietà a Nogarin. Vorrei ricordare che, a differenza del Pd che difenderebbe anche Al Capone, se fosse un suo sindaco, il M5s non ha affatto un atteggiamento indulgente nei confronti dei suoi amministratori inquisiti ed il caso di Quarto lo dimostra a sufficienza. Semplicemente, il M5s valuta caso per caso come dovrebbero fare tutti, Pd compreso.

Infine c’è una differenza fra M5s e Pd che merita di essere osservata: quando un esponente del Pd riceve un avviso di garanzia, si scatena una buriana nei confronti della malcapitata Procura che lo ha emesso, con ispezioni ministeriali, richieste di procedimenti disciplinari nel Csm, accuse alla magistratura di ordire trame politiche, eccetera eccetera. Quando tocca a qualche suo esponente, il M5s non mette in discussione il diritto-dovere della magistratura di procedere e mantiene un atteggiamento di rispetto per la funzione giudiziaria.

No, decisamente, non siamo tutti uguali e ciascuno parli per sé, evitando di cercare la pagliuzza nell’occhio degli altri, semmai parliamo di travi, per piacere. Comunque non credo che questo inciderà sull’atteggiamento elettorale degli italiani che, credo, abbiano imparato a distinguere. Il M5s non si faccia scoraggiare e riprenda lo scontro con maggiore decisione di prima.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (42)

  • Eh, ma c’era da aspettarselo!
    E peggio sarà in futuro, con le prossime (si spera) amministrazioni M5S. Senza poi parlare di quello che succederà se dovesse andare al governo.
    Il problema è come trattare questi casi, che si moltiplicheranno nel tempo, e come difendersi da questi inciampi creati ad arte, che spesso prendono le mosse da denunce ed esposti di persone a cui interessa solo la demolizione del’avversario (ricordiamoci che in Italia c’è, ancora per il momento, l’obbligatorietà dell’azione penale), senza mettere in discussione uno dei cardini del Movimento, cioè la assoluta intransigenza nei confronti di quei politici che dovessero finire inquisiti per qualche ragione.
    Certo che c’è differenza tra un avviso di garanzia per sospetta corruzione, turbativa d’asta, malversazione, o anche reati comuni come furto o lesioni, e possibili illeciti amministrativi, laddove se anche c’è stato errore è mancato il dolo; ma vallo a spiegare all’elettore comune, spesso e volentieri ignorante (secondo la Treccani, per l’analfabetismo di ritorno siamo a percentuali appena superiori al Messico!), imbottito di propaganda somministrata dai media.
    Abbiamo già assistito a quello che sono stati capaci di fare contro Berlusconi, combattuto più nelle aule di tribunale che al Parlamento; ma lì c’era carne (e che carne!) sul fuoco. Adesso, visto che è (quasi) andata bene con lui, il sistema può riuscire anche con il M5S. Anche perchè carte migliori da giocare non ne hanno; quand’anche molti amministratori del M5S fossero onesti si, ma ingenui incapaci, saranno sempre meno peggio di un sistema marcio che basa tutto sul clientelismo. E poi col tempo possono imparare, mentre PDini, Forzisti, Alaisti, ecc. non possono che essere al servizio di chi ha scelti per essere eletti.

    • A parte che resta sempre da capire in base a quale assunto un ingenuo incapace amministri meglio di un esperto corrotto (forse siete influenzati dal Parsifal di Wagner?), non è che il mondo politico si fermi solo a queste due possibilità di scelta eh…

      • d’accordo: la scelta mpm deve essere fra un incapace onesto ed un corrottissimo capace, però qui, di Nogarin non è stata dimostrata nè una cosa nè l’altra, aspettiamo di vedere cosa ha in mano la Procura. Ripèeto che potrebbe trattarsi anche solo di un attovovuto

        • Ho già scritto che a mio parere Nogarin è vittima di una campagna diffamatoria. Se poi fosse dimostrato l’abuso d’ufficio nell’assunzione di personale precario non farebbe che aumentare la mia stima per lui. Sarebbe dimostrato che esiste davvero, in quel partito, qualcuno che si occupa dei più deboli al di là del dogma della “legalità” prima di tutto.

      • Questa è una vecchia polemica, già vista su questo blog, ma vale la pena di riprenderla e questa è l’occasione giusta.
        Intanto non ho scritto che è meglio un incapace di un esperto corrotto; ma lasciamo da parte la polemica, andiamo alla sostanza.
        1) le persone M5S sono persone, appunto, ci può stare che non siano tutti economisti esperti e politici navigati: ma la forza del Movimento sta proprio in questo, permettere a persone comuni, mosse dal desiderio di rendersi utili alla società e di comportarsi rettamente (con le inevitabili e fisiologiche eccezioni, naturalmente), di arrivare ad amministrare il bene comune. Gente che ha come propria guida nei comportamenti anzitutto il criterio del “Buon Padre di Famiglia”, nell’accezione nobile romana più che in quella definita dal nostro ordinamento. Quindi nessun politico di carriera, nessuno che ha seguito un percorso durante il quale ha solo dovuto dimostrare ai pezzi da novanta del Partito di essere affidabile e disciplinato.
        E, ripeto, con la buona volontà si può imparare e ne conosco più di uno che ha imparato molto bene, quando gli altri imparavano solo ad azzannare, senza distinzione tra nemici e amici, e sopratutto a favorire chi avevano interesse di favorire.
        2) Qui non è in discussione la capacità media del tizio che va ad amministrare, prima di tutto perchè non si può fare d’ogni erba un fascio, secondariamente perchè non si può mettere in dubbio l’onestà di chiunque non sia del M5S. Sappiamo tutti che ci sono molte persone oneste anche nei partiti tradizionali, gente che cerca di comportarsi secondo scienza e coscienza. Io per primo ne conosco alcuni sui quali non ho riserve. Ma è proprio il sistema che costringe tutti, anche i migliori, a cedere a compromessi tali che negano la buona amministrazione. Quel sistema della partitocrazia denunciato tante volte da Pannella, almeno fino a quando non è stato sdoganato e cooptato nel sistema stesso.
        3) Last but not least, dove sono tutte queste aquile, questi Cavour in sedicesimo? Anche tra quelli onesti, o ritenuti tali finora, non è facile trovarne. Se così non fosse, non ci troveremmo come ci troviamo. Piuttosto, più in alto si guarda più si scopre di avere a che fare con mediocri incapaci: siamo pieni di nani e ballerine, quelli si, che oltre ai danni dovuti alla loro incapacità, aggiungono anche quelli della disonestà.
        Vedasi proprio oggi le dichiarazioni del presidente della Consob Giuseppe Vegas: e mi fermo quì.

          • Per ora sono certamente sicuro dell’impurezza degli altri. E poi, forse sopratutto, mi piace il programma. magari non completamente, ma quasi.
            E lei invece, in cosa crede e spera?

  • Concordo al 100% sulla necessità di distinguere tra tipologie di reato.
    Faccio sommessamente notare che questa distinzione è il M5S per primo a negarla: ricordo ancora un loro volantino, con – vado a memoria – Previti, Berlusconi, Taormina e… Farina. Farina del Leoncavallo intendo. Che a me non sta certamente molto simpatico, ma di certo non era stato condannato per un reato analogo agli altri.

    Infine vorrei sottoporre alla vostra attenzione un particolare da E.A. Poe…
    Sbaglio o sono proprio 33 i precari assunti dal Comune?
    Proprio 33???
    E questa cifra non vi dice nulla?????

    SVEGLIA!!!1!!1!1!1!

    • sarò assonnato la la cifra di 33 non mi dice molto di più dell’età di Cristo che però mi pare non c’entri molto nella questione.Allude alle logge? Quanto alle posizioni del M5s sulla questione non è da oggi che la critico e credo cjhe alla fine si convinceranno modificandola

    • @Herr Lampe.
      La tua risposta mi ha incuriosito.
      L’automobile di cui al link sottostante

      http://www.pasqualerobustini.com/wp-content/uploads/2014/10/alfa-romeo_33_1984_wallpapers_1.jpg

      è l’auto di servizio dei Gran Maestri, fornita direttamente dall’Inghilterra? Micio Gellio ne aveva una?
      E’ l’auto dei medici fondamentalisti ?
      IO quella macchina l’ho vista guidare dai muratori.
      Allora mi sorge un dubbio. I massoni sono iscritti d’ufficio alla cassa edile, così si ritrovano la pensione?
      E ancora: i liberi muratori sono lavoratori che non riescono ad entrare in un cantiere e restano così disoccupati?
      La crisi dell’edilizia ha colpito la massoneria?

      • @Giannuli ok che è assonnato, ma mica mi avrà preso sul serio. Intendo la parte su Farina ovviamente. 😉

        @Gaz non faccia troppe domande e si rammenti come si fa a campare cent’anni. Non vorrei doverla trovare sotto un certo ponte di Londra…
        Dopodiché è ovvio che per squadre e compassi è un momentaccio. Facciamo una cassa di resistenza?

  • Pur non stimando per nulla il M5S, anch’io credo proprio che questo è il tipico caso di campagna di diffamazione preventiva, in vista delle elezioni.
    Spero che giugno arrivi presto, e che la Raggi vinca a Roma, a quel punto dovranno mostrare di che pasta è fatto quel partito. Anche se, visto il programma proprio di Raggi, non ci vuole molto ad indovinare che sarà la solita fuffa. Onesta, però.

  • “Comunque non credo che questo inciderà sull’atteggiamento elettorale degli italiani che, credo, abbiano imparato a distinguere.” Purtroppo si sbaglia professore, l’Italia è piena di persone che dicono che il M5S è uguale agli altri e che Grillo è come Hitler e Pol-Pot.

  • Professore esimio lei passa per essere il “deus ex machina” del movimento Cinque Stelle. Alla prossima riunione dei vertici si faccia promotore assieme agli onesti della base, di ricoprire di sputi i vertici del movimento, dopo l’approvazione da parte dei parlamentari del movimento del decreto legge sulla repressione del c.d. “negazionismo”. A questo punto abbiamo la prova concreta, incontestabile, che il M5S è uguale agli altri partiti e inserito a pieno titolo nel sistema. Siamo alla caccia alle streghe medioevale, con tanto di Tribunale della Sacra Inquisizione, che sentenzia ciò che è lecito o proibito in materia storiografica. Non moriamo idioti!

    • solo che non solo io non sono il deus ex machina del M5s e non faccio parte di alcun organo dirigente, ma neppure aderisco al m5s e mantengo la mia posizione di indipendente. poi nel merito penso che abbiano fatto un errore votando quella porcheria di legge e lo ho già detto in altre occasioni, il che dimostra, appunto, che non sono quello per cui mi si fa passare e che io ho sempre smentito

    • @Maffei. Le ripeto che in Italia non c’è nessuna legge in vigore contro il negazionismo. L’ho invitta a indicarmi gli estremi, ma non ha risposto.
      Personalmente ritengo che lei scriva delle inesattezze storiche che balzano ictu oculi sul periodo che le è più caro, ma non per questo debba finire dietro le sbarre in nome di una verità di stato, come esattamente voleva il suo regime ideale di riferimento verso coloro che non la pensavano come i suoi vertici. Se lei vuole sostenere l’insostenibile, si rassegni a vedere le sue idee smontate.
      Lasciamo ad Henver Hoxa e al suo defunto regime l’autorità di intervenire nelle questioni di fisica e di stabilire quale sia la soluzione giusta dei problemi naturalistici.

      • @ GAZ nitroglicerina. Il docente universitario alla Sapienza di Roma Antonio Caracciolo candidato nelle fila del Movimento 5 stelle nelle comunali della capitale, è stato radiato dalle liste, per aver sostenuto posizioni revisioniste.Il siluramento del docente universitario, è la prova concreta che il movimento di Beppe Grillo è l’ennesima manovra diversiva del sistema.E’ su tale questione che si prova l’autenticità e la sincerità e l’onestà intellettuale di un movimento politico.Gli “sterminazionisti” sono solo capaci di invocare campagne di stampa terroristiche.censura, libri proibiti al rogo,galera, tribunali inquisitori che stabiliranno per legge quale versione di storia sarà lecito insegnare, licenziamenti dalle cattedre universitarie,con la radiazioni dalle liste elettorali di candidati scomodi ,possibile che tutto ciò passi sotto silenzio,complice e consenziente proprio il movimento 5 Stelle ?

        • Maffei lei sta accusando certi gruppi politici di usare gli stessi metodi propri dell’ideologia che sostiene, perchè non è certo opinabile che il nazifascismo abbia come obiettivo l’eliminazione fisica o comunque l’annichilazione sociale di chi non la pensa come voi. Un bel corto circuito, non le pare?

        • Il motivo di questa decisione è che, pur essendo imprescindibile «il principio della libertà di espressione» delle proprie idee, è altrettanto« imprescindibile e inderogabile la memoria di una delle pagine più buie e drammatiche della storia dell’umanità: l’Olocausto».
          Che vogliono i negazionisti? Veder giurare davanti ad un notaio i milioni (ormai decine di migliaia, purtroppo, quelli che restano) di parenti e amici che non hanno più visto i loro cari volati via su per i camini? Non bastano le facce dei soldati alleati che sono entrati nei lager ed hanno visto quegli orrori documentati da riprese cinematografiche, sia russe sia americane? Tutta una mistificazione?
          E seppure non fossero vere le camere a gas e i forni, se fosse tutta una messinscena hollywoodiana, chi erano quelle larve umane che si vedono nei filmati, i vivi ed i morti? Comparse? Trucchi cinematografici? Chi li ha ridotti in quelle condizioni? Qualche mela marcia più realista di re Hitler? E le leggi razziali, come si giustificano? Quelle nessuno le nega.
          Non andrò mai a visitare un campo, bastano le immagini dell’epoca a farmi stare male: ma a qualcuno invece farebbe bene un viaggetto in quei luoghi.

        • @Maffei.
          Per la terza volta a domanda non sa indicare gli estremi di una legge italiana sul negazionismo, che esiste solo nei suoi pensieri.
          Confesso di praticare poco o nulla la psicanalisi … non è il mio campo d’altronde.
          Questo, però le ripeto, non significa che possa dire senza aspettarsi di essere contraddetto dalla realtà storica delle grossolane inestezze sui campi di concetramento e sterminio durante la seconda guerra mondiale principalmente operanti nel Terzo Reicht e qualcuno anche in Italia. Le ripeto di aver avuto uno zio ospite dei tedeschi dopo l’8 settembre .. e i suoi racconti faticosi narrano di tragedie inenarrabili. Ma ho fatto in tempo ad ascoltare anche altri che hanno conosciuti i lager e di sicuro non erano comparse di questo o quel regista.
          Ci vada in quei luoghi di cui le do un elenco parziale:
          Arbeitsdorf Auschwitz Bardufoss Bełżec, Berg
          Bergen-Belsen Bolzano Bredtvet Breendonk Breitenau Buchenwald Chełmno Dachau Falstad Flossenbürg Fossoli Fullen Grini Gross-Rosen Herzogenbusch Hinzert Jasenovac
          Kaufering Kaunas Prawienischken Klooga Langenstein-Zwieberge Le Vernet Leopoli Majdanek Malchow Maly Trostenets
          Mauthausen Mittelbau-Dora Natzweiler Neuengamme Niederhagen Oranienburg Osthofen Plaszów Ravensbrück Riga-Kaiserwald Eleja-Meitenes Risiera di San Sabba Rachsenhausen Sobibór Stutthof Lager Sylt (Alderney) Isole del Canale Theresienstadt Treblinka Vaivara Klooga Varsavia Westerbork; per milioni e milioni di morti.
          Poi le chiacchiere stano a zero.

          • @ Gaz e compagni,io ho sollevato un quesito,che riguarda un docente universitario e il Movimento 5 Stelle , che ha radiato dalle liste elettorali, l’insegnante per le sue note posizioni revisioniste in campo storico. Non è necessario il varo di una imminente legge liberticida,in discussione in parlamento in questi giorni , le epurazioni, le aggressioni fisiche, la campagne di terrorismo nei confronti dei revisionisti sono in atto da decenni. Si richiede un dibattito pubblico da parte dei revisionisti, si replica con la galera, la censura, i libri messi all’indice, le radiazioni dalle università e dalle scuole, demandando alla magistratura quale versione della storia è consentito studiare. In conclusione la esorto esimio Gaz a sentire anche la versione dei fatti scritta non da suo nonno, ma dal docente universitario Norman Fielkstein, figlio di una coppia di ebrei sopravvissuti ad Auschwitz. Poi vada in pellegrinaggio ad Hiroshima e Nagasaki, nel “triangolo rosso” della Val Padana e “dulcis in fundo” alle fosse di Katyn in Polonia, ove vennero uccisi ventimila ufficiali polacchi, che a Norimberga furono accollati ai tedeschi, ma in realtà uccisi per ordine di Stalin dai sovietici.Queste non sono chiacchiere sono comprovate realtà storiche! Non moriamo idioti!

  • Professore, buongiorno.

    “Abigeato”… bellissimo, non lo conoscevo e mi son fatto una cultura anche oggi! Purtroppo per i piddini, c’è stato anche questo. La memoria va ai racconti di mio nonno, nella terra di Don Camillo e Peppone. Durante la guerra lui e altri partigiani avevano requisito delle bestie per non morire di fame e, dopo la Liberazione, chi le aveva in custodia aveva pensato bene di tenersele: uno dei motivi per cui mio nonno poi non rinnovò la tessera del PCI; teste già calde di loro, nella bassa emiliana, in quel periodo molto calde, anzi, “esplosive”. Peccati veniali, visti con gli occhi di oggi.

    Un caro saluto.

    Paolo Selmi

  • Mah ! Il fatto mi sembra più da Procura della Corte dei conti, dove infatti è aperto un fascicolo.
    I fatti narrati sulla stampa non mi sono abbastanza chiari in alcuni passaggi per poter dire se vi è danno erariale o meno e a chi è addebitabile … e non è affatto detto che ci sia.
    Se Nogarin è sicuro del fatto suo, per tagliare le male lingue dovrebbe proprorre azione di accertamentonegativo delle sue responsabilità contabili innanzi alla C.d.c. .

    • Tenerone Dolcissimo

      Ma come mai gli addebiti a NOGARIN non sono ancora chiari?
      Nel casso del sindaco di Lodi è stato subito palese che aveva favorito gli amici degli amici intascando mazzette.

      • Dalla lettura della stampa non mi è chiaro il nesso causale tra le condotte e l’evento e in particolare il procedimento di assunzione dei 33 e la motivazione dell’atto, la cui lettura potrebbe gettar luce sulla vicenda, per altro -dal punto di vista della responsabilità amministrativo contabile- denunciata dallo stesso alla C.d.c. .
        Allo stato di conoscenza parziale dei fatti, se un appunto si può fare al sindaco è quello di non aver denunciato prima.

  • Tenerone Dolcissimo

    partendo proprio dal caso Nogarin, sul quale, per ora, si sa poco.
    —-
    Beato te che ne sai poco. Io non ne so nulla. E non penso di essere il solo. E penso che qualcuno ci giochi nel non chiarire le cose.

  • Forse questa vicenda sarà per gli indecisi un motivo in più per votare M5S.
    Soprattutto per i giovani che si informano più in linea piuttosto che guardando i TG o i giornali bugiardi.

  • Fatemi capire un cittadino comune ruba per tanti anni e improvvisamente un bel giorno viene scoperto e denunciato di tutte le sue malefatte, la legge cosa prevede in questo caso, procedere come ha sempre fatto una volta accertate le prove documentate, portarlo in giudizio per direttissima, condannandolo per tutti i reati commessi, dal primo all’ultimo senza nessuna attenuante poiché sussiste recidivo, giusto?????
    ma nel caso del Sindaco Nogarin che oltre ad essere il primo cittadino rappresentante di Livorno, legalmente scelto ed eletto dalla citta scopre in questo comune un debito di 42 milioni di euro di debito fatti dall’amministrazione precedente e nonostante ciò lu in primis per non mandare in strada i lavoratori e nello stesso tempo ripagare i crediti della stessa società della raccolta dei rifiuti, decide non solo mandare nel caos piu totale la città di Livorno ma sollecitare la legge con la denuncia che chi ha rubato tutti quei soldi vengano condannati a risarcire tutto, come avviene con il comune mortale, invece la legge che fa, condanna lui per aver aumentato le tasse della tarsu per non licenziare i lavoratori, ma la legge di quella denuncia fatta in precedenza che cazzo ha fatto..l’ha sorvolata????? qua c’è puzza di corruzione anche della procura su Livorno.

    • Tenerone Dolcissimo

      Caro Andrea, ti ricordi l’episodio in cui Pinocchio si rivolge ad un giudice per far condannare il Gatto e la Volpe che lo avevano derubato? Cosa fa il giudice?

  • @ Maffei.
    Chiedo venia per la lunghezza del documento riguardante la dichiarazione dell’SS Wisliceny, vice di Eichmann sull’esistenza dei campi di concentramento e sterminio e sulla sonderackione 1005 per eliminare le prove dell’esistenza dei lager.

    [Affidavit of Dieter Wisliceny]

    Source: Nazi Conspiracy and Aggression. Volume VIII. USGPO, Washington, 1946/pp.606-619.

    [This affidavit is substantially the same as the testimony given by Wisliceny on direct examination before the International Military Tribunal at Nurnberg, 3 January 1946.]

    I, Dieter Wisliceny, being duly sworn, declare:

    1. I am 34 years old and have been a member of the NSDAP since 1933 and a member of the SS since July 1934. I have been Hauptsturmfuehrer SS since 1940. From 1934 to 1937, I was assigned in Berlin and from 1937 to 1940 in Danzig. From 1940 to September 1944, I was assigned as specialist on Jewish matters in Slovakia and my mission included service in Hungary and Greece. I have known Adolph Eichmann, the former Chief of AMT IV A 4 of the Reichsicherheitshauptamt (RSHA) well since 1934 in which year we joined the Sicherheitsdienst (SD). Our relationship was so close that we addressed each other with the intimate” Du”. We served together from 1934 to 1937 in Berlin and maintained friendly relations from 1937 until 1940 when he was in Vienna and I was in Danzig. Eichmann’s mission in Vienna was to direct the Central Office for Jewish Emigration and he later came to Berlin with the RSHA to take charge of AMT IV A 4 which was responsible for the solution of the Jewish question and for all church matters. At Eichmann’s suggestion, I accepted an assignment as expert for AMT IV A 4 in Slovakia dealing solely with the Jewish question.

    2. There were three distinct periods of activity affecting the Jews. The first period covered the time from 1937 when the Jewish Section was founded till 1940, during which the policy was to accelerate and compel Jewish emigration from Germany and Austria. Because of this, the Central Office for Jewish Emigration was founded in Vienna and later on a corresponding institution in Prague. After the victory over France, Madagascar was contemplated, but never used, as a site for the emigration. The second period during 1940 and 1941 covered the concentration of Jews in Poland and eastern territories, in Ghettos and concentration camps. The last period, from beginning 1942 to October 1944, covered the evacuation of Jews from all Germany and German controlled territories to concentration camps and their biological annihilation.

    3. I first became interested in the number of Jews effected by measures taken through the RSHA when I met other specialists on Jewish matters in Eichmann’s office in Berlin. It was customary for Eichmann to call the specialists in for a meeting at least once a year, usually in November. Meetings were hold in 1940, 1941, 1942 and 1943. I was present at all but the latter meeting. In these meetings each representative reported on conditions in his territory and Eichmann discussed the over-all picture. He particularly stressed total figures and the use of charts which included the number of Jews in different countries, their occupations, their age groups, and statements showing the portion of Jews to the total population of each country. These charts did not include the number of persons effected by evacuation and extermination activities since these figures were kept secret. However, from many discussions with Eichmann and specialists on the Jewish question, I learned the effects of the program of final solution in each of the countries concerned.

    4. I was sent to Berlin in July or August 1942 in connection with the status of Jews from Slovakia, which mission is referred to more fully hereinafter. I was talking to Eichmann in his office in Berlin when he said that on written order of Himmler all Jews were to be exterminated. I requested to be shown the order. He took a file from the safe and showed me a top secret document with a red border, indicating immediate action. It was addressed jointly to the Chief of the Security Police and SD and to the Inspector of Concentration Camps. The letter read substantially as follows :

    “The Fuehrer has decided that the final solution of the Jewish question is to start immediately. I designate the Chief of the Security Police and SD and the Inspector of Concentration Camps as responsible for the execution of this order. The particulars of the program are to be agreed upon by the Chief of the Security Police and SD and the Inspector of Concentration Camps. I am to be informed currently as to the execution of this order”.

    The order was signed by Himmler and was dated some time in April 1942. Eichmann told me that the words “final solution” meant the biological extermination of the Jewish race, but that for the time being able-bodied Jews were to be spared and employed in industry to meet current requirements. I was so much impressed with this document which gave Eichmann authority to kill millions of people that I said at the time : “May God forbid that our enemies should ever do anything similar to the German people”. He replied : “Don’t be sentimental-this is a Fuehrer order”. I realized at that time. that the order was a death warrant for millions of people and that the power to execute this order was in Eichmann’s hands subject to approval of Heydrich and later Kaltenbrunner. The program of extermination was already under way and continued until late 1944. There was no change in the program during Kaltenbrunner’s administration.

    5. After my meeting with Eichmann in July or August 1942, when I first learned of the Hitler order for final solution of the Jewish question by extermination, I became particularly interested in the number of persons effected and at every opportunity made notes on the basis of information from other countries. In 1943, my interest was further accentuated by requests for information from the Joint Distribution Committee and I thereafter took particular pains to collect all information available as to the number of Jews effected in other countries. In Budapest 1944 I conferred with Dr. Rudolf Kastner, representative of the Joint Distribution Committee, and compared with him information on numerous occasions particularly dealing with the total number of Jews effected. I was constantly in touch with Dr. Kastner after May 1944. I last saw him on 30 March 1945, in my apartment in Vienna.

    6. On numerous occasions Eichmann told me that Jews had no value as except as laborers and that only 20-25 percent were able to work I was present in Budapest in June or July 1944 at a meeting between Eichmann and Hoess, Commandant of Auschwitz concentration camp, at which they talked specifically about the percentage of Hungarian Jews that would be strong enough for labor. On the basis of transports previously received at Auschwitz and the supply of Jews inspected by him in collection centers, Hoess stated that only 20 or at the most 25 percent of these Hungarian Jews could be used for labor. Hoess said that this percentage also pertained to all Jews transported to Auschwitz from all over German occupied Europe, with the exception of Greek Jews who were of such poor quality that Eichmann and Hoess said that all Jews unfit for labor were liquidated. Among the able-bodied were women and some children over the age of 12 or 13 years. Both Eichmann and Hoess said that all Jews unfit for labor were liquidated.

    7. All exterminations of Jews took place in closed camps. The camps at Auschwitz and Maidenek were referred to as extermination camps “A” and “M” respectively. I know that Jews at Auschwitz and other extermination camps were killed with gas, starting at least as early as the spring of 1942. Eichmann said that in the cases of groups from which the able-bodied had already been selected, the remainder were gassed immediately upon their arrival at the concentration camps. In cases, where there was no prior selection, the screening had to take place at the concentration camps before the unfit were gassed. The inspections at concentration camps to determine who was considered able-bodied and who was to be executed were very superficial.

    8. Late in 1944, Himmler directed that all executions of Jews were to cease, but Eichmann did not carry out this order until he received a written directive signed by Himmler. Unaccountable thousands of Jews who had been sent to concentration camps died of epidemics and undernourishment, such as in the camps at Flossenbrueck and Sachsenhausen.

    9. In appendix A-l, I have prepared a chart of the organization of RSHA in 1944 to show the relative position of AMT IV A 4 and its subsections. In the same exhibit, I have listed the experts on the Jewish problem who served in a capacity similar to my own in other countries. Their names and assignments were:

    Hauptsturmfuehrer Dr. Seidl (Theresienstadt)
    Hauptsturmfuehrer Wisliceny (Slovakia)
    Hauptsturmfuehrer Abromeit (Croatia)
    Hauptsturmfuehrer Dannecker (Bulgaria)
    Hauptsturmfuehrer Brunner (France)
    Obersturmbannfuehrer Krumey (Lodz-later Vienna)
    Hauptsturmfuehrer Burger (Theresienstadt-later Athens)

    I have also shown members of the staff in Eichmann’s office that includes Hauptsturmfuehrer Franz Novak who had charge of all transportation matters concerning all evacuations of Jews and Untersturmfuehrer Hartenberger who was a specialist on individual cases. To my personal knowledge, based on my observations during several years service in the Balkan countries and close association with leaders in these countries who were responsible for actions taken against the Jews, the number of Jews effected were approximately: 66,000 in Slovakia ; 60,000 in Greece ; 8,000 in Bulgaria ; 3,000 in Croatia and 500,000 in Hungary. In Appendix A-III I have set forth details as to their disposition.

    10. I consider Eichmann’s character and personality important factors in carrying out measures against the Jews. He was personally a cowardly man who went to great pains to protect himself from responsibility. He never made a move without approval from higher authority and was extremely careful to keep files and records establishing the responsibility of Himmler, Heydrich and later Kaltenbrunner. I have examined many of the files in his office and knew his secretary very well and I was particularly impressed with the exactness with which he maintained files and records dealing with all matters in his department. Every move taken by Eichmann in executing measures against the Jews was submitted to Heydrich and later to Kaltenbrunner for approval. I have seen signed duplicate copies of Eichmann’s reports to Himmler. These all went through the Chief of RSHA, Heydrich and later Kaltenbrunner, who signed them. Signed duplicate copies of these reports bearing the name of Kaltenbrunner were filed by Eichmann. The regular channel was from Eichmann through Mueller to Kaltenbrunner and to Himmler. Eichmann was very cynical in his attitude toward the Jewish question. He gave no indication of any human feeling toward these people. He was not immoral, he was amoral and completely ice-cold in his attitude. He said to me on the occasion of our last meeting in February 1945, at which time we were discussing our fates upon losing the war: “I laugh when I jump into the grave because of the feeling that I have killed 5,000,000 Jews. That gives me great satisfaction and gratification.”

    11. According to Eichmann, he knew Kaltenbrunner from Linz and they had been good friends for many years. They were both members of the illegal Nazi Party in Austria and were together in Vienna from 1938 to 1940. I know that their good relations continued to at least February 1945. Eichmann told me more than once that whenever he had any difficulties he took them up with Kaltenbrunner. When Kaltenbrunner was appointed as Chief of the RSHA, Eichmann told me that his standing would be improved in the department because of his close connections with Kaltenbrunner. Their friendship appeared to be very strong because I myself, in February 1945 witnessed a short meeting between Kaltenbrunner and Eichmann. They met in the vestibule of the office house of Eichmann, Kurfuersten Str. 116, Kaltenbrunner greeted Eichmann heartily and asked about the health of Eichmann’s father and family in Linz.

    12. My mission in Slovakia was to advise the Slovak government on all Jewish questions, I was instructed to establish good relations with the Slovak government and consider my work as a diplomatic mission. I was assigned for administrative purposes to the German Legation at Bratislava and reported to Minister von Killinger, later to Minister Ludin. Copies of these reports were sent to Eichmann to whom I regularly sent confidential SD reports.

    13. In 1941 when I visited the concentration area Sosnowitz where approximately 100,000 Jews were used as slavelabor. in large factories making uniforms and furniture, I was accompanied by a Slovak mission which was interested in establishing similar concentration labor projects in Slovakia. We found conditions not favorable but bearable. Thereafter two concentration work areas were established in Slovakia at Sered and Novaky where about 4,000 Jews, who had been removed from their individual shops and business and were forced to labor in factories and joiner’s workshops. These work centers continued to operate until the insurrection in September 1944.

    14. In March and April 1942, 17,000 specially selected Jews were sent to Lubin and Auschwitz, Poland, as construction workers and in May and June 1942, approximately 35,000 members of their families were sent to Auschwitz, at the request of the Slovak government since no provision had been made to support these families. At the request of the Slovak government, I went to Berlin in late July or August 1942, to obtain permission for a Slovak commission to visit these Jews in the area of Lublin. Eichmann speaking of the 35,000 in the second group, told me that such a mission would be, impossible and that “The Slovaks won’t be able to see their Jews any more because they are no longer alive”.

    15. In September 1944, there remained about 25,000 Jews in SIovakia. Some of these joined in the insurrection at that time. SS Hauptsturmfuehrer Brunner who had been sent to Slovakia from Paris in August 1944 pursuant to Eichmann’s order, had all Jews that could be found arrested and sent to Sered. They were thereafter transported to Auschwitz and executed. I know of no survivors from this evacuation of Jews from Slovakia, although many escaped who had hidden during the rounding up in October 1944.

    16. In January 1943, I was ordered by Eichmann to go to Salonika and make arrangements with the military administration to find a final solution for the Jewish problem there. Shortly before my departure from Bratislava I was told to meet Hauptsturmfuehrer Brunner in Vienna. He showed me a “Marsch” order and told me that he had been given the assignment by Eichmann to arrange all technical matters and that I was to make contacts with the authorities and governmental agencies. We went to Salonika together on 2 February 1944, and conferred with the Chief of the Military Administration, War Administrative Counsellor Dr. Merten from the military command, Area Salonika-Aegeus. Also, the local branch office of the Secret Police and SD, the Criminal Commissioner Paschleben and Consul General Schoenberg. Dr. Merten was the decisive authority and said he wished the Jews in Salonika first be concentrated in certain areas of the city. This was done without difficulty during February-March 1943. At least 80 percent of the Greek Jews were workers, laborers, craftsmen or longshoremen, but a large proportion of them had tuberculosis and had also suffered of epidemics raging in their quarters. The Salonika Jews had lived in Greece since the 15th century when they had fled from the inquisition in Spain. On or about 10 March, Eichmann sent Brunner a message that the compulsory evacuation (Aussiedlung) of Jews was to start at once. Dr. Merten agreed to the action but requested 3,000 male Jewish workers for railroad construction work under the Organization Todt who were later returned in time for inclusion in the last transports. I talked to Eichmann by telephone in Berlin telling him that typhus raged among the Jews but he said his orders for immediate compulsory evacuation would stand.

    17. Some few foreign Jews were returned to their home country and about 700 Jews of Spanish nationality were transported in August 1943 to Bergen-Belsen and in December to Spain. These Jews had obtained their Spanish nationality during the last century while Greece was still under Turkish rule.

    18. Altogether, 60,000 Jews were collected from Greece and shipped to Auschwitz. I am sure that this figure is approximately correct. I know that twenty-four transports averaging approximately 2,300 human beings each were shipped from Salonika and surroundings between March and May 1943, under the supervision of Hauptsturmfuehrer Brunner and myself, while two transports of about 2,500 each were shipped from Athens in July 1944 under the supervision of Hauptsturmfuehrer Burger. The freight cars used in these transports were furnished by the Military Transport Command. The requests for these cars went from Hauptsturmfuehrer Novak in IV A 4 b to Department Counsellor Stange in the Ministry of Transport, Berlin and thence through channels to the area transport command. Transports used in effecting the final solution of the Jewish problem commanded a sufficiently high priority to take precedence over other freight movements. All shipments were made on schedule, even in July 1944 when the Germans were evacuating Greece and rail transport needs were critical. Upon the departure of each transport a message was sent to Eichmann in Berlin stating the number of heads sent. I have seen copies of these cables in a folder kept by Brunner and upon completion of the movement of Jews from Northern Greece, Brunner made a summary report to Eichmann. I returned to Bratislava for several weeks and arrived again in Salonika at the end of May 1943 at which time Brunner was preparing the last shipment. The last transport left Salonika two days after my arrival and upon completion of the last shipment, Brunner was transferred to Paris for his new assignment.

    19. During the period of collection into designated areas, the Jewish population was compelled to furnish their own subsistence. Upon arrival in the collecting camp, representatives of the Jewish community took over all cash and valuables from the inmates. Altogether, by August 1943, 280,000,000 drachmas had been deposited in the Greek National Bank for such purpose. This amount was appropriated by the German Military Administration. The property left behind, houses, businesses, apartments, movable belongings, etc., were administered by the Greek Governor General of Macedonia under the control of the Military administration.

    20. In July 1944, Hoess, Commandant of Auschwitz, told Eichmann in my presence in Budapest that all of the Greek Jews had been exterminated because of their poor quality.

    21. In connection with the movement of the German Army into Hungary in March 1944, it was agreed between Hitler and Horthy that the Army should not enter Budapest. No mention was made of the Security Police, however, and an Einsatz Group of about 800 members was secretly organized, under the leadership of Standartenfuehrer, later Oberfuehrer Dr. Geschke. The rank and file of the Einsatz Group consisted of members of the Security Police from all over Germany and occupied Europe, in addition about sixty men from the Waffen SS. Shortly after arrival in Budapest, a further battalion of Waffen SS was assigned to the Einsatz Group for guard purposes. Most of the experts on final solution of the Jewish question in IV A 4 b were organized under the designation “Special Action Commando Eichmann”. This Special Commando was directly subordinated to the Chief of the Security Police and SD, Kaltenbrunner. Both the Einsatz Group and the Special Commando were first activated about 10 March 1944. The personnel were assembled at Mauthausen in Linz, Austria, and moved later into Hungary 19 March 1944. Matters of personnel for the Special Action Commandos were handled by Geschke, while all operations were directed by Eichmann personally. The Army had informed higher SS and Police Leader Winckelman as representative of Himmler, and Oberfuehrer Piffrader and Dr. Geschke as representatives of RSHA, of the place and hour of the invasion of Hungary. I had advance knowledge of the action that was to be undertaken although it was kept secret from the rank and file of the group. I had seen Eichmann studying maps of Hungary in advance of the movement. We marched into Budapest on 19 March 1944 ahead of the Army and Eichmann arrived there on 21 March. 22. During the first days after arrival in Budapest, Eichmann, Hunsche and I conferred with Endre and von Baky who were Administrative State, Secretary and Political State Secretary respectively of the Ministry of Interior for Hungary. Actions against Jews, were discussed in the smallest detail. It was the purpose to start, evacuation of Jews as soon as possi1e. In late March 1944, about 200 Jews prominent in the economical and cultural life of Hungary were taken as hostages on orders of Geschke. Thereafter in accordance with. the agreement between Endre and Eichmann, Jews were concentrated in designated larger cities and towns in Karpato-Russia and Siebenbuergen (Transylvania), such actions being undertaken by the Hungarian Gendarmerie under Lt. Colonel Ferenzcy who had the same relative position for the Hungarian Ministry of Interior as, K had for Special Action Commando Eichmann in the carrying out of these actions. Eichmann’s delegates were sent to each of the larger collecting points.

    23. While detailed preparations were being made and actions taken to prepare all Hungarian Jews for evacuation, Dr. Rudolph Kastner of the Joint Distribution Committee gave me 3,000,000 pengoe for Eichmann to induce him to grant a first interview on the Jewish question. This money was carefully counted and taken over by Geschke’s treasurer. About 8 or 10 April, a meeting was arranged at the Hotel Majestic in Eichmann’s office between Dr. Kastner, Mr. Brand another representative of: the Cornmittee, and Eichmann. There followed a series of conversations in which Eichmann was implored to leave Hungarian Jews aIone upon an offer to pay any amount to stop further action. Eichmann reported the situation to Himmler who sent Standartenfuehrer Becher to continue negotiations in Budapest. Demand was made by Becher for payment in trucks and raw materials with the condition. that they would. not be used against England or America. I was later informed that this proposal was turned down by the Allied countries because there was no assurance that they would not be used against the U. S. S. R. As Eichmann had predicted and wished, the negotiations failed and although Dr. Kastner fought bitterly to obtain some concessions, the planned actions went ahead.

    24. I think it quite important to describe the attitude of the Hungarian Government. According to Ferenzcy, the Hungarian Government at first agreed only to concentrate the Jews in certain collecting points. Conditions created by the massing of hundreds of thousands of people in narrow camps were unbearable. The inmates could not be fed or taken care of. Ferenzcy went to Budapest about 20 April 1944, and reported to Endre and von Baky that either the Jews would have to be returned to their homes or removed to other areas. This was Eichmann’s hoped for moment. He declared that he would be ready to take over these Jews if the Hungarian government would make a special request. It happened as follows: Ferenczy arrived in Budapest in the morning, reported to von Baky who sent him to Eichmann. Ferenzcy saw Eichmann around noon and received Eichmann’s request. At 4 o’clock in the afternoon the Hungarian government had made the demanded request. Eichmann arranged at once in Vienna conference of transport experts for the arrangement of the time table of the evacuation. In this conference, Novak, for the Hungarians Captain Lulay, Ferenzcy’s Adjutant, participated and in addition, representatives from the Reich Ministry of Transport were present. I saw copies of the cables which were sent regarding all these matters from Eichmann to the Chief of the Security Police and SD, Kaltenbrunner, reporting the developments; furthermore, a cable to Eichmann’s deputy, Sturmbannfuehrer Rolf Guenther requesting him to immediately inform the Inspector of concentration camps, Brigadefuehrer Glicks of the arrival of the Hungarian Jews in Auschwitz and ask him to make all necessary preparations for their reception.

    25. The evacuation of Jews from Hungary took place in four stages. First, Karpato-Russia and Northern Transylvania from which area approximately 320,000 were evacuated. The second stage was in Northern Hungary including parts ceded by Slovakia. There were about 42,000 evacuated from this area. The third stage covered Southern Hungary. including Szeged from which 46,000 were evacuated. The fourth stage covered, Western Hungary and removed about 40,000 Jews. Action in this area started at the end of the first stage and continued during the second in Northern Hungary. A special action took place in Batschka involving about 10,000. The aggregate number in these four stages was approximately 468,000. Only the city of Budapest remained outside the scope of the evacuations. Eichmann and his fellow conspirators, Endre and von Baky, made repeated attempts to carry through actions in Budapest but were prevented by the intervention of Horthy who, through the intermediary of Dr. Kastner and I, was informed of the planned actions.

    26. Negotiations between the Joint Distribution Committee and Himmler’s representative, Becher, continued during all this time. Fearing that some kind of an agreement would eventually be achieved, Eichmann decided to send about 9,000 Hungarian Jews to Vienna, he called them “Joint Jews” so they could be shown to representatives of the Joint Distribution Committee. It was Krumey who sold the idea to Eichmsnn. In this connection, Eichmann together with Becher visited Himmler in July. In August 1944, 3,000 additional “Joint Jews” were sent to Bergen-Belsen from where, in December, they were sent to Switzerland.

    27. In November and December 1944, about 30,000 Jews were evacuated from Budapest to Austria. A small number were forwarded to the concentration camps of Flossenbrueck and Sachsenhausen. The evacuation of these 30,000 took place under terrible conditions. The group consisted mostly of women and some Jewish units from the Hungarian labor’ service, and they were forced to walk about 180 kilometers in rain and snow and without food to the Austrian border. There Abromeit and I were charged with receiving the group and further transporting them to the labor camps. The group arrived in a state of complete exhaustion and I was told by the Hungarian guards that a considerable number had died of exhaustion and starvation during the march. I first refused but was later compelled to take over the transport from the Hungarians when this protest was reported by the Hungarians to Eichmann. From that moment on, Eichmann com-pletely lost his confidence in me, a confidence which had already earlier been shaken. My participation in the Hungarian actions ended.

    28. I am not personally informed as to the affects of measures taken in Germany or other occupied countries although I have heard many discussions by Eichmann and the Jewish Specialists from RSHA on such areas concerning the numbers involved. Neither am I informed as to the results of operations by Einsatz Groups in Poland and Russia but I know that Einsatz Groups operating in the East were designated “A ” through at least “H”. I talked to members of Einsatz Group “H” late in 1944 in Hungary, who had operated in the area around the Black Sea. On the basis of the information I have received, some of which came direct from Eichmann, there were hundreds of thousands of Jews exterminated by these Einsatz Groups.

    29. In November 1942, in Eichmann’s office in Berlin, I met Standartenfuehrer Plobel, who was leader of Kommando 1005, which was specially assigned to remove all traces of the final solution (extermination) of the Jewish problem by Einsatz Groups and all other executions. Kommando 1005 operated from at least autumn 1942 to September 1944 and was all this period subordinated to Eichmann. The mission was constituted after it first became apparent that Germany would not be able to hold all the territory occupied in the East and it was considered necessary to remove all traces of the criminal executions that had been committed. While in Berlin in November 1942, Plobel gave a lecture before Eichmann’s staff of specialists on the Jewish question from the occupied territories. He spoke of the special incinerators he had personally constructed for use in the work of Kommando 1005. It was their particular assignment to open the graves and remove and cremate the bodies of persons who had been previously executed. Kommando 1005 operated in Russia, Poland and through the Baltic area. I again saw Plobel in Hungary in 1944 and he stated to Eichmann in my presence that the mission of Kommando 1005 had been completed..

    30. After being dismissed by Eichmann from further participation in the final solution of the Jewish question in Hungary, I paid a visit to Slovakia on personal business and reported to Berlin end of January 1945. I had a short formal interview with Eichmann who then took me to Mueller for reassignment outside of IV A 4 b. Mueller assigned me to IV B 2 c which handled Slovakian matters other than Jewish questions. On 28 January, I reported in Trebnitz outside Berlin where the subsection had evacuated because of heavy air raids in Berlin. While at Trebnitz I was given the assignment of studying papers in connection with the Slovakian insurrection August-December 1944. My interest was drawn to the files containing the interrogation reports of the captured members of the American and British military mission in Slovakia. These files were given to me by Sturmbannfuehrer Schoeneseiffen who had been in charge of the interrogations of the prisoners at Mauthausen concentration camp. I ascertained the following facts. Members of the two missions were landed in Banska Bystrica by airplanes from Bari, Italy. Their mission was to contact Allied pilots who had been compelled to land in Slovakia, and help effectuate their escape to Italy. They had succeeded in this task in many cases. Another task was to contact the leaders of the insurrection Army, the socalled Czechoslovakian Army of insurrection” especially Generals Viest and Golian , obtain information of their demands for equipment and other supplies and transmit these demands to the Allies’, in Bari and in London.

    31. After the collapse of the insurrection, the members of the mission fled to the mountains in Lower Tatra where they were finally captured at the end of November or the beginning of ‘December by squads from the Commander of Security Police and SD at Bratislava, Witiska. The prisoners were brought to Bratislava where they were subjected to preliminary interrogations and reports were sent to RSHA and thence to Himmler. The files showed a large number of communications back and forth between Witiska and the RSHA. Himmler finally, by the middle of December, ordered the prisoners brought to Mauthausen concentration camp for thorough interrogation. Schoeneseiffen was detailed to prepare the questionnaires pertaining to the American and English Foreign Intelligence Service. He had the cooperation in this work of the AMTs interested in these matters and then proceeded to Mauthausen accompanied by a staff of interpreters. The result of his interrogations were contained in the files in the form of extensive individual reports. These reports were signed by the interrogator, the interpreter and the witness. The copies of summaries of the interrogations which were sent to Himmler carried Kaltenbrunner’s initials. I limited my examination to the matters in which I was interested but I do remember that the name of the Chief of the American mission was Captain Brown, another member of this Mission was Lieut. Mican. The Chief of the British mission was Captain Sehmer, a man of German extraction, and another member was Rice whose family name had been something like Hochfelder, an Austrian Jew who had emigrated from Vienna in 1938. There were no signs in the report that the interrogations had been conducted by pressure methods except in the report signed by one of the American officers, I believe Brown, had, and I distinctly remember it, signed in English above his signature “Given under duress and protest”. I know that pressure methods were used in special cases upon special permission from above. The files I examined contained no such orders but certain papers had been. extracted by Schoeneseiffen and retained in his personal custody. The last paper in the file was a request from OKW to have the captured Allied prisoners transferred to regular PW camps. However, I learned from Sturmbannfuehrer Thomsen IV B 2 that the prisoners had been shot on order of Hitler as retaliation for alleged shooting of German officers in Paris.

    32. On the first of February, the camp in Trebnitz was evacuated because of the approaching Russians. Mueller returned me to Eichmann. In late February I talked to Eichmann and he made the statement which I have referred to above in paragraph 10. Eichmann proposed to Runsche and myself that he was going to have Theresienstadt destroyed together with all the Jewish inmates. We prevailed upon him to abandon such a plan. At this meeting, Eichmann also said that if matters came to the worst, he would return to Prague and shoot his family and himself. I did not see Eichmann again.

    I understand written English and have made the foregoing statements and attached Appendix A-I and II voluntarily and under oath. [signed] DIETER WISLICENY

      • Vero, è lunghissimo, ma è autentico e per questo non ho voluto tagliarlo.
        E’ un documento testimonianza che mette a tacere i negazionisti.

        • lo so ma così è un po sprecato. Perchè non farne un riassunto in italiano con un tuo breve comemnto che io pubblicherei in pagina e non nei commenti e rinviuando al testo originale?

        • Ti illudi se pensi che queste cose mettano a tacere quelli come Maffei. Semplicemente passano a parlare d’altro, di Dresda, Hiroshima e Katyn… o le foibe…

          • O peggio: candidamente chiedono “un dibattito pubblico da parte dei revisionisti”, al solo scopo di instillare altri dubbi e non certamente di arrivare ad un accertamento della verità, di cui sono acerrimi avversari.
            Sapevo che era inutile discutere, ma mi sono lasciato prendere la mano, punto anche sul vivo per il riferimento all’esclusione del candidato 5 stelle dalle comunali.
            Comunque, questa è l’ultima volta che rispondo a Maffei e ad altri come lui; non è solo inutile, offende l’intelligenza. Sono più che convinto che queste persone non sono in buona fede e argomenti di questa rilevanza e gravità impongono onestà intellettuale e rispetto.

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