Caso Nigeria-Eni: perchè proprio ora?

Cappuccino, brioche e intelligence n° 50

Certo è una cattiva abitudine quella di chiedersi “perché proprio ora” di fronte ad ogni iniziativa giudiziaria: volendo, una qualche coincidenza la si trova sempre e, quindi, è sempre possibile sostenere che si tratta di una manovra tendete a questo o quel risultato. E quindi, è bene non abusare di questo tipo di argomento, ma ci sono i casi in cui –con tutta la cautela necessaria, per carità- conviene farsi questa domanda. Ovviamente, si possono solo formulare ipotesi, badando bene di ritenerle tali e non verità di fede. Questa del caso Eni-Nigeria, è una di quelle occasioni in cui qualche dubbio è lecito nutrirlo. Ragioniamo.

Sei mesi fa giungono a scadenza le nomine nei grandi enti e Renzi fa appena in tempo a soffiare la poltrona di palazzo Chigi a Letta, per essere lui a fare quelle nomine. Fra esse ce ne sono due “caldissime”: Finmeccanica, di cui parleremo in altra occasione, ed ancor più importante, l’Eni. Nell’ente petrolifero sono in scadenza Paolo Scaroni e il suo vice, Claudio De Scalzi, il gruppo dirigente che ha concluso l’affare Southstream con la Gazprom grazie all’accorto lavoro di Marco Alverà, il manager che, dopo il felice esito della trattativa con i russi sarà premiato con il coordinamento delle attività di trading e commerciali midstream (BU Midstream) e con la presidenza dei consigli di amministrazione delle controllate russe di Eni.  Insomma un tandem che più filomoscovita non si può.

Come si sa, gli americani non hanno mai fatto salti di gioia per Southstream (secondo loro, i russi il loro gas dovrebbero usarlo per le inalazioni personali). E, tutto sommato, erano riusciti a ritardare la cosa, in modo che, a marzo, quando avrebbe dovuto iniziare la posa dei tubi, non era pronto… un tubo. Così, quando si è avvicinato il cambio della guardia, gli americani sognavano un bel ribaltone per il quale avevano anche il nome giusto: Leonardo Maugeri, già rappresentante dell’ente a New York, grande conoscitore degli idrocarburi e grandissimo conoscitore degli americani: quello che ci voleva. E ci sono pochi dubbi sul fatto che se sulla poltrona di Palazzo Chigi fosse restato il deretano di Letta, sarebbe stata cosa fatta, ma siccome vi era giunto il deretano di Renzi, il povero Maugeri si trovò con il deretano per terra. E così, al posto di Scaroni, Renzi ha nominato De Scalzi (come dire che a Scaroni è succeduto Scaroni) il quale, come prima cosa, ha confermato l’indigesto Alverà nelle sue molte cariche.

Per la verità, delle tangenti Eni in Nigeria si era iniziato a parlare già a fine 2013, tanto è vero che il M5s aveva denunciato la cosa, ma nel disinteresse generale. Forse mancavano le prove o forse la cosa non aveva alcun particolare interesse, perché si meditava di cambiare inquilini a piazzale Mattei 1, a Roma, con metodi più tranquilli: una nomina e via.

D’altra parte, capiamoci: ci si può scandalizzare benissimo per la pratica della corruzione internazionale, che in effetti è una cosa poco carina, ma, nel mondo dei pozzi petroliferi, se non paghi non ti fanno piantare neanche una cannuccia da bere. E che paghino tutti è cosa sin troppo nota. Non voglio dire che così è, e così sarà per il resto dei secoli e che non si debba fare nulla per superare questo schifo, ma sarebbe ipocrita pensare che da questo pantano si esca per iniziativa unilaterale della magistratura di questo o quel paese: o si pensa ad un qualche accordo internazionale fra i paesi acquirenti o non se ne parla proprio. Può darsi che un accordo del genere sia di là da venire chissà in quale decennio (o secolo), ma sinché le cose restano così c’è poco da fare.

Dunque, la denuncia cadde nel vuoto perché nessuno ci fece caso più di tanto. Ma dopo sono insorti altri guai, come le sanzioni seguite alla storia della Crimea e capite che la cosa era diventata molto meno sopportabile. Per di Più, Renzi e la Mogherini –anche nelle loro vesti “europee”- hanno mostrato una indulgenza verso Mosca, molto sospetta. Ed ecco che arriva l’implacabile avviso di garanzia a De Scalzi e Scaroni, per di più, con un aspetto particolare messo a fuoco: una parte delle tangenti sarebbe “rimbalzato” in Italia per finire nelle tasche di mediatori e manager Eni. Insomma, la tangente sulla tangente (un po’ come nel caso Eni Petromin del 1979): questo è un paese di infinita creatività.

Intendiamoci, non sto dicendo che i magistrati abbiano agito a comando di qualcuno. Ci sono molto modi di eterodirigere una inchiesta senza che il magistrato neppure se ne accorga. Ad esempio, quelle prove che magari mancavano un anno fa, arrivano sul tavolo del magistrato, magari per il tramite di un qualche corpo di polizia, oppure da qualche parte spunta un tabulato rivelatore che prima, chissà perché, era rimasto in qualche cassetto, oppure un giornalista dà la dritta giusta sul dove andare a cercare o magari compare un super-testimone o un pentito. Tecnicamente, un’operazione del genere può essere definita, con un prestito linguistico, uno “sgarrettamento”.

Renzi ha reagito dicendo che De Scalzi lo nominerebbe di nuovo. Al suo posto sarei assai più cauto, sia perché non si sa che altro verrà fuori, ma soprattutto perché i magistrati stanno diventando cattivi anche con il Pd: Regione Emilia docet. Il Pd mi sta simpatico come un dito nell’occhio, ma, onestamente, trovo che una mazzata del genere sui due candidati alle primarie per la regione –dopo che il predecessore è stato steso con una sentenza d’appello non proprio indiscutibile- e per la folle cifra di 4.500 euro a testa, mi pare una cosa un po’ tirata.

Certo: la magistratura non sta gradendo né la riforma della giustizia né lo sdoganamento del Cavaliere, né, tantomeno, le nomine in Csm e questo spiega un certo malumore. Il guaio è se il malumore arriva anche negli ambienti della Procura fiorentina.

Aldo Giannuli

aldo giannuli, de scalzi, eni, magistratura, matteo renzi, nigeria, scaroni, tangenti eni nigeria, vertici eni


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (19)

  • Caro Professore,
    le coincidenze in effetti sono sospette. In Emilia però ritengo che i giudici fingano di arrabbiarsi.
    Infatti nel caso della condanna di appello caso di Errani si può dire che abbiano eseguito le direttive emesse dalla nuova dirigenza dekl Pd. Nel caso successivo si stanno già adeguando per corregere “l’errore”.

  • egr.prof,troppi deretani!e se io rubo,un kilo di fave,nonostante la mia tarda eta, ,mappioppano due anni di galera,mentre ai politici che rubano miliardi,gli arresti domiciliari,per un pochino!correnti nei partiti e nei servizi,nei primi è risaputo,nei secondi si intuisce.e dopo i giornali,la tv,il teatro,di recente abbiamo buttato i telefonini,e tra di noi diversamente emarginati,suona meglio,e non sembra per nient un offesa,per ora comunichiamo per internet,che non costa quasi niente,lo catturiamo nell aria,e ancora,riusciamo a fare la spesa con 5 euro al giorno,guadangnandoci in salute!in compenso viaggiamo,ma solo quando ci è neessario,a gratis,non paghiamo tiket,e balzelli vari,e spesso, ci imbuchiamo in musei e inagurazioni di eventi vari,ma solo se cè il rinfresco e l ingresso gratis!i film,e la musica, li scarichiamo,ogni tanto balliamo tra di noi,visto che in continuazione ci fanno ballare loro!la spesa dei libri ce la spalmiamo tra noi venti,abbiamo un club della lettura,perche pensiamo che la lettura sia come ” u pilu “:tira sempre!e insieme,non cè ne voglia la chiesa,sono gli unici peccati che riusciamo a fare,ogni tanto!

  • Sì, Aldo, convengo anch’io che ci sia un’eccessiva solerzia da parte di alcuni inquirenti. Si capisce che l’obbligatorietà dell’azione penale esclude automaticamente l’ipotesi di discrezionalità, ma solo su un piano teorico…
    Ora, mi pare che la procura abbia prospettato il reato di “consigliere regionale dell’Emilia – Romagna” perchè voglio vedere chi dei consiglieri non ha utilizzato i criteri troppo larghi che costituivano per quel consesso la prassi. Cambiare il governatore per 4500 euro mi pare davvero eccessivo, non la trovo onestamente una cosa carina.

    Anche per quanto riguarda la corruzione in Nigeria, non posso che sottoscrivere quello che dici tu: che accertino se c’è anche la tangente di rimbalzo e poi evitino di metetre l’Italia in poszione di sfavore ripsetto alal concorrenza estera.

  • Ma che interesse possono avere gli americani, ora che l’accordo è concluso, a sparigliare il gioco di ENI?
    Anche in caso di condanna degli imputati, il contratto ENI-Gazprom non verrebbe mica risolto.

  • Anch’io penso che bisogna avere cautela nel fare alcune ipotesi, e comunque mi va bene ragionare in questo sito su argomenti scivolosi per natura: manovre dietro le quinte, conoscibili, per definizione, solo in via ipotetica.

    Se si va all’inizio del conflitto tra Berlusconi e gli USA si trova esattamente la politica energetica ed i rapporti con la Russia. La Clinton, peraltro, mi pare secondo wikileaks, diceva che B. si faceva anche gli affari suoi.

    Diventa logico ipotizzare una certa irritazione dei nostri amici USA se Renzi ha continuato secondo quella linea.

    Il link di Anonimo porta ad una notizia dell’aprile 2014, quando Renzi in maniera inopinata disse di non volere vendere l’ENI che peraltro, aggiungeva, e’ parte integrante dell’intelligence italiana (aggiungerei: anche della politica estera italiana).

    Penso che il ragazzo sapeva di cosa parlava.

    Ricordo che la prima evidenza di movimenti di denaro relativi al caso del quale discutiamo la si e’ avuta in una banca londinese.

    Circa i rimborsi spese emiliani: l’ammontare e’ ridicolo. Si parla di 4.500 euro in due anni. Mi domando se era un atto dovuto o e’ l’inizio di una congiunzione astrale con rivoli diversi (ENI compresa) che confluiranno in un grande fiume.

    E comunque, Bisignani c’e’ e lotta insieme a noi.

    Lunga vita alla P2!

  • Giannulli ha dimenticato di citare il caso Tap.Gli Usa non vedono di buon occhio neanche il gasdotto che porterà il gas dal mar Caspio fino alla Puglia.Renzi ha dato il via al progetto pur sapendo che il Tap – come il south stream – farà concorrenza agli interessi ‘occidentali. Proprio per tale motivo infatti non volevano la Mogherini come PESC..

  • bhe, se Renzi a commesso qualche errore, allora persevera :D, quindi siamo al classico caso di correzione dal esterno negli affari nazionali. Per me salata e senza cacao P-:

    mi chiederei come mai i polacchi lamentano un mancato arrivo di gas, mentre i russi dicono che loro inviano le quantità dovute, chi sa dove finisce la differenza?

  • Renzi per gli americani e per la Troika probabilmente sta diventando “inaffidabile”, troppo poco incline ad essere manovrato.
    Io non ho simpatie per Renzi, tutt’altro, ma ho notato come in queste ultime settimane ci sia ormai un “tutti contro Renzi” che intendiamoci, per quelli che l’hanno sempre pensata come me, ci sta tutta ma desta più di qualche sospetto se ad attaccarlo in modo concentrico e massiccio sono gli stessi che fino a ieri lo osannavano e lo definivano il salvatore della patria.
    Provate a seguire un qualsiasi dibattito televisivo o a leggere i “grandi” giornali e vedrete che non c’è più un cane che lo difende. A sentire questi grandi affabulatori sembra che la la crisi italiana, quella internazionale e qualsiasi altro cataclisma sia tutta colpa di Renzi. Fra un pò vedrete che riesumano pure il mostro di Firenze…
    Cavolo, a Berlusconi prima di attaccarlo e scaricarlo ci son voluti 20 anni a Renzi poco più di 20 giorni.
    Già solo per questo mi verrebbe quasi da dire “Forza Renzi”.

  • è una cattiva abitudine quella di chiedersi “perché proprio ora” di fronte ad ogni iniziativa giudiziaria? SI! è una pessima abitudine berlusconiana. Domanda che si fanno i politici italiani per autoassolversi gridare al complotto e garantirsi l’impunità di rubare i soldi delle nostre tasse.

    Come mai all’estero i politici non si fanno mai queste domande e passano direttamente alle dimissioni senza fare i piagnoni peraltro per – in quei casi veramente! – bazzecole irrilevanti rispetto alle nefandezze fatte in Italy. Aspetto post relativo sull’argomento.

    Singolare idea della legge. I PM non dovrebbero indagare sui candidati pd emiliani, primo perchè sono del pd candidati alle primarie, poi per modica quantità di soldi rubati? il codice penale non prevede soglie di impunità in base agli importi, se rubo tot, rubo e basta. Sicchè 4500 eurozzi di spese pazze fatte, cioè di nostri soldi usati a loro piacere, siccome arrivano dalle nostre tasche di contribuenti di tasse, non se le possono prendere per i fatti loro. Se no anche io voglio essere autorizzato a farmi le spese mie coi soldi delle tasse dei piddini. Oppure che nessuno paghi le tasse.

    Ridicoli questi del pd che pure scrivono qui che vedono complotti antiPD. Quando ruba il berluskino, è un diavolo. Quando rubano loro, loro sono vittime. Tali e quali, infatti son alleati de ferro.

    Se la corruzione internazionale nel campo del petrolio è cosa di tutti, allora che si abroghi il reato.

    Il “perchè proprio ora” sono scorie di berlusconismo da spurgare.

    • cinico senese: io dico che questa è una cattiva abitudine… ma ci sono le eccezioni. Con il suo criterio di non criticare mai i magistrati Valpresa sarebbe motto in galera-
      Tenga presente che i famosi 4500 euro (una cifra infinitesimale nel bilancio di una regione)posso essere automaticamente trattenuti dalla regione (e con gli interessi) perche versati indebitamene e questo può avvenire per una segnalazione della ragioneria dello Stato o della Corte dei conti. C’è poi anche la possibilità dell’azione civile di risarcimento… Insomma non c’è davvero bisogno dell’intervento della magistratura penale.
      Il Pd non mi sta simpatico (e sfido chiunque a dimostrare il contrari0, so bene che il pd pretende una patente di verginità che proprio non merita, ma insomma la coincidenza fra questa bordata la la riforma (peraltro pessim) della giustizia che Renzi vuol varare qualche sospetto lo fa venire.

  • Ottime riflessioni.

    Del resto anche l’inchiesta di mani pulite venne eterodiretta esattamente nello stesso modo (io ho sentito sempre dagli americani…). con prove magiche che saltavano sul tavolo al momento buono solo per alcuni e altri che ne uscivano lindi e pinti.

    e Renzi cmq sia è ricattabile. per delle inezie, non ricordo bene, cmq roba più grande di 4500 euro ai tempi in cui era in regione.

    del resto al giorno d’oggi le due condizioni TASSATIVE per potere arrivare al potere sono:

    – essere ricattabile
    – essere manovrabile

    nel caso di Renzi si fece una piccola parziale eccezione perchè come dice il prof. fu ritenuto l’unico in grado di arginare a dovere il M5S (cosa infatti avvenuta), ma in effetti Renzi si sta dimostrando manovrabile a fatica….forse troppo a fatica.
    vedremo dunque se entra in gioco l’altra proprietà dei governanti d’oggi.

  • andando fuori topic,lei ritiene,date le circostanze interne ed internazionali (da lei descritte qui sopra)che la manifestazione del 10 ,11 e 12 ottobre del movimento 5 stelle,si svolgeranno serenamente,o c’è il rischio,possibilità che qualche d’uno tenti un metodo “belgrado”?
    glielo chiedo perchè il 5 stelle sembra avere nel suo dna una buona dose di Canvas.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.