Consip: siamo alla vigilia di un avviso di garanzia per Matteo Renzi?
Con l’arresto di Romeo lo scandalo Consip è ad una svolta decisiva. Non sappiamo, se non per indiscrezioni giornalistiche, cosa abbiano in mano i magistrati ed il garantismo vale sempre, anche se l’indiziato si chiama Tiziano Renzi, per cui vedremo quando le cose saranno più chiare. Ma c’è una frase dell’ordinanza cautelare che lascia cadere di sfuggita queste parole: “livello politico più alto”. Di che livello politico si parla?
Qui è già convolto un ministro, e allora? Insomma, non prendiamoci in giro e prendiamo il toro per le corna: sta arrivando un avviso di garanzia (o peggio) a Renzi figlio?
Come lo stesso Renzi ha ricordato, all’indomani della sua sconfitta referendaria, non essendo parlamentare, non gode di immunità per l’arresto e nulla fa pensare, almeno per ora, ad una misura così grave, ma anche un semplice avviso di garanzia, nel pieno del congresso del Pd ed alla vigilia di elezioni politiche (che arriveranno al più tardi fra 10 mesi) avrebbe effetti devastanti per Renzi, per il Pd e per l’intero sistema.
Certo: sappiamo che le colpe dei padri non ricadono sui figli e non c’è motivo per venir meno a questa regola di civiltà, ma qui ci sono molti punti scabrosi da chiarire.
Tiziano Renzi smentisce di aver richiesto o ricevuto danaro e va bene: vedremo che prove ci sono, ma resta un fatto che non pare smentito, cioè che lui abbia incontrato (sembra per una cena segreta ed in una taverna) l’imprenditore Romeo. Ed allora sorge una domanda: a che titolo lo ha incontrato, visto che non pare abbia alcun incarico istituzionale?
L’uomo è molto attivo, come segnalano i numerosi procedimenti penali che lo hanno visto coinvolto anche se il più delle volte archiviato da Genova ad Arezzo, ma in che veste dispiega questo attivismo? Ha speso il nome del figlio? E il Presidente del Consiglio non ne sapeva nulla? Come si fa a crederlo? Anche sia che il padre che Lotti non gliene abbiano detto nulla, per non coinvolgerlo (il che, però, fa pensare che fossero coscienti dell’inconfessabilità dell’azione) possibile che i servizi di informazione e sicurezza non lo abbiano messo sull’avviso? Poi, quando uno ha un padre così vivace ed arzillo, magari cerca di tenerlo d’occhio, o no?
Come se non bastasse, ci si aggiunge l’intervento di Michele Emiliano, governatore della Puglia e candidato alla segreteria del Pd, che dice che ricevette un sms che lo invitava a ricevere l’imprenditore Russo, ed ovviamente, da magistrato e da cittadino, ritiene suo dovere rendere testimonianza davanti all’Ag che procede. Alcuni nel Pd osservano che questo lo mette in condizione di conflitto di interessi fra il suo essere testimone (ma sarebbe più giusto dire, persona informata dei fatti) ed il suo essere rivale di Renzi nella competizione per la segreteria.
Conflitto di interessi? E perché mai? Rendere testimonianza non è un interesse ma un dovere, e sostenere il contrario significa dire che un cittadino nelle condizioni di Emiliano, dovrebbe sottrarsi ad un dovere di legge per poter concorrere alle elezioni interne ad un partito. Nel Pd hanno convinzioni giuridiche molto particolari.
Più insidiosamente, il presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, rilascia una intervista alla Repubblica, per ricordare che Emiliano dovrebbe decidersi se essere iscritto ad un partito e dimettersi da magistrato o se rientrare in Magistratura, ma rinunciando alla corsa alla segreteria Pd. Nel merito, la Ferranti non ha torto, perché la legge proibisce ad un magistrato di iscriversi ad un partito senza eccezioni, deroghe o periodi interinali. Sin qui va bene, però, considerato che Emiliano è stato per 4 anni segretario regionale del partito in Puglia (e quindi iscritto) senza che nel Pd questo sollevasse alcun dubbio, la cosa suona strana ora, alla vigilia della sua deposizione. Suona un po’ come il preavviso di un’azione disciplinare in Csm e come un forte segnale di nervosismo nelle alte sfere renziane.
Personalmente consiglierei a Michele (che conosco dai tempi dell’Università, haimè 37-8 anni fa) di dimettersi prima dalla magistratura, spezzando il giocattolo nelle mani dei suoi avversari: evitando così una procedura che lo danneggerebbe mediaticamente. Ma la cosa suona strana.
In primo luogo, Emiliano riceve la sollecitazione a ricevere un imprenditore, da un suo collega di partito, ma non ha trovato un minuto di tempo per riceverlo. Certo, l’attività di governatore è molto assorbente, ma un esterno potrebbe anche avere l’impressione che Emiliano abbia intenzionalmente evitato di riceverlo. Perché?
Poi, in secondo luogo: personalmente ricevo 15-20 sms al giorno (non so voi che mi leggete) ed immagino che il governatore di una regione ne riceva molti di più o, comunque non meno. Ovviamente, non è possibile conservarli tutti, invece Emiliano conserva quegli sms.
Conoscendo Michele, come ho detto, so che non è uomo che faccia qualcosa senza pensarci su, così casualmente ed allora, perché ha conservato quegli sms?
Mettendo in relazione le due cose (gli sms conservati e la mancata visita) sorge un sospetto: che la vicenda Consip fosse già molto chiacchierata all’interno del Pd, al punto che Emiliano pensò di non ricevere un personaggio che riteneva compromettente e conservò gli sms cautelativamente. Poi, tanto per non lasciare dubbi, risponde a chi gli chiede se non sia preoccupato della sua doppia veste di testimone e di candidato alla segreteria, che “altri candidati hanno da preoccuparsi”. E non credo parlasse di Orlando.
Credo che sia un caso che ci darà ancora molte sorprese: già un po’ più di un anno fa scrissi che se un avviso di garanzia fosse arrivato a Lotti o Carrai, il siluro sarebbe arrivato in sala macchine e mi pare che…
Aldo Giannuli
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Roberto B.
Certo che l’Italia è un Paese davvero particolare!
La legge proibisce ad un magistrato di iscriversi ad un partito senza eccezioni o deroghe, Emiliano è stato Sindaco di Bari, segretario regionale del PD in Puglia, ora è Presidente della Regione, e nulla è successo, mai nessuno è intervenuto a far rispettare la legge.
Perchè stupirsi allora se si sottraesse al suo dovere di cittadino (e magistrato, per di più, anche se in aspettativa), rifiutando di riferire ciò che sa in merito ad una qualsiasi inchiesta.
Non ha fatto lo stesso anche Napolitano e, prima di lui, Mancino? Solo per citare gli ultimi casi.
Paolo Selmi
“Nel Pd hanno convinzioni giuridiche molto particolari.”
Professore buongiorno!
A me pare che abbiano, ormai, convinzioni DI OGNI GENERE particolari. Renzi è ancora convinto della bontà del suo jobs act (dichiarazioni di ieri in occasione degli ultimi dati ISTAT): ora, o siamo in presenza di una persona totalmente in malafede che sa benissimo che, se facesse anche solo un passo indietro anche su questo crimine (dopo quello istituzionale), lo riconoscerebbe come tale e sarebbe politicamente annichilito; oppure, siamo in presenza di una persona completamente “che ci è”, che ha un ego grande più di quello di un bambino di tre anni, e che DAVVERO è convinta della bontà dei dati Istat e del suo giobsact.
In entrambi i casi, QUALCUNO ha decretato la sua fine. Quel qualcuno non è né Emiliano, né Orlando, né quella base passiva che non si è ancora resa conto di quanto accaduto negli ultimi quattro mesi (aspetta la versione ufficiale per ripeterla dai megafoni, probabilmente…). Renzi sa benissimo chi è quel “qualcuno”, che parla attraverso la bocca di Napolitano, di Dini, ecc. Un “qualcuno”, che restituisce la cifra di cosa è diventato il PD e la politica italiana dei 3 maggiori partiti italiani negli ultimi anni.
Un caro saluto.
Paolo
Paolo Selmi
PS Per una volta una buona notizia. Palmyra è stata nuovamente liberata!
Al netto del cirillico che risparmio, qui le prime immagini.
http://colonelcassad.livejournal.com/3279051.html
PPS Se gli americani non avessero “stranamente” sospeso i combattimenti a Mosul (e i curdi a Raqqa) nelle due settimane precedenti l’ 11/12/16, consentendo il trasferimento di migliaia di uomini dell’ISIS da nord e da est e il successivo loro sfondamento non solo a Palmyra, ma alla base più a ovest di Tiyas, sfiorando per poco il colpo grosso di riprendersi gran parte della regione di Homs, probabilmente oggi non avremmo l’anfiteatro e altri tesori ancor più trafugati o devastati di quanto trovato nella scorsa primavera.
andrea z.
L’impressione che si ricava dagli ultimi avvenimenti è che la carriera politica di Renzi stia volgendo al termine.
Era stato scelto dai poteri forti globali per gestire la svendita di ciò che restava del patrimonio pubblico italiano e per far approvare le solite leggi che piacciono tanto ai banchieri sulla precarizzazione del lavoro e lo smantellamento del welfare.
Inizialmente aveva svolto il suo lavoro con diligenza, vedi Jobs Act, ma poi, di fronte probabilmente ai sondaggi che lo davano in calo, ha iniziato a scocciare i padroni del vapore rifguardo alle politiche di austerity, e qui ha veramente toppato, perchè l’austerity serve ai grandi conglomerati finanziari proprio per saccheggiare gli Stati.
Trattasi di argomento assolutamente “off limits”.
La sconfitta al referendum voluto da JP Morgan e company ha fatto capire ai grandi che la sua presa sull’elettorato italiano era finita e, quando i signori della City hanno preso una decisione c’è poco da fare: basta pensare a molti politici della Prima Repubblica contrari alle privatizzazioni e alla fine che hanno fatto.
Hanno colpito la gente del suo giro di amicizie e di parentele per fargli capire di levarsi di torno e, fossi in lui, prenderei l’avvertimento molto sul serio prima di finire ingloriosamente una brillante avventura politica.
Allora ditelo
«personalmente ricevo 15-20 sms al giorno […]. Ovviamente, non è possibile conservarli tutti» — @Giannuli
Dipende dal tipo di cellulare: Un tempo i cellulari obbligavano ad immagazzinare SMS e rubrica sulle SIM che hanno limiti di spazio ma quelli moderni sono come computer e non hanno limiti stringenti a meno che l’utente non decida.
andrea z.
“…oggi le sfere politiche sono tre.
La più alta e importante corrisponderebbe alla Politica con l’iniziale maiuscola e, per la precisione, all’Empireo molto mondano in cui vivono le élite globali che confondono i loro interessi privati, di arricchimento e dominio, con gli interessi collettivi.
La seconda sfera è un riflesso importante del sistema di potere elitista, nello spazio sopranazionale riservato agli organi della mondializzazione neoliberista, in cui si elaborano le linee di politica strategica da applicare, successivamente, negli stati nazionali tributari e svuotati di potere decisionale (come L’Italia governata dall’entità Pd).
La terza sfera, la meno importante fra le tre dal punto di vista della Politica, è la dimensione nazionale, in cui collaborazionisti sub-politici delle élite, soggetti all’autorità degli organi della mondializzazione attraverso i vincoli dei trattati, traducono in norme e decreti specifici (legge Fornero, jobs-act, tentata riforma costituzionale, milleproroghe liberalizzanti, eccetera) le predette linee programmatiche, aderenti agli interessi privati elitisti.
La catena di trasmissione delle decisioni di politica strategica è perciò la seguente: Global class strategica che decide in base ai propri interessi, organismi sopranazionali che elaborano i programmi a livello alto, semi-stato neoliberista, retto da collaborazionisti, che applica pedissequo”.
http://pauperclass.myblog.it/2017/02/25/eclisse-della-politica-o-sua-trasformazione-di-eugenio-orso/
Diciamo che Renzi è una figura del terzo livello, quello nazionale, che ha perso la fiducia degli uomini dei livelli di potere superiori.
Potrebbe cercare di imitare Trump, rivolgendosi direttamente all’elettorato, ma si tratta di un’operazione difficile; prima di tutto perchè ha già deluso gli italiani con le sue politiche a favore dei poteri forti e poi perchè l’elite finanziaria, controllando le istituzioni europee e i media principali, può distruggerlo facilmente.
Gaz
Articolo da leggere in simbiosi col precedente: soggetto e sceneggiatura di un film già visto .. ma con qualche attore in più.
io
Direi che senza particolari dubbi siamo di fronte a una manovra, l’ennesima, della magistratura imbeccata e sollecitata da ambienti che contano atta a rimettere in riga la politica italiana (quindi Renzi che ad oggi è tuttora il leader del campo)…colpevole di rivendicare eccessiva autonomia decisionale rispetto alle volontà della finanza europea.
Come sempre da 30 anni a questa parte in italia, gli unici politici accettati in ambito continentale sono quelli che fanno a casa il compitino della UE senza fiatare.
Renzi, pur facendo molto meno del minimo indispensabile, ha già aperto troppi terreni di scontro…insomma ha mugugnato abbastanza per i gusti di chi sta in cima alla catena alimentare.
Meglio mettergli i bastoni tra le ruote e favorire un cambio alla testa del partito unico neoliberale italiano.
Gaz
Le signore Storione e Maggio non se le mandano a dire. La prima dice alla seconda che “questa non è casa tua”, la seconda dice alla prima che pensa alla sua carriera personale e vuole dargliela a bere con il boom di esportazioni di whisky in India.
Teresa, tu si che sei una vera signora colonialista!
Prendi Nicoletta per i capelli -come in una sceneggiata- e mandala a lavorare gratis sulle piattaforme petrolifere del Mare del Nord, anzi deve pure pagare per lavorare !
Teresa, così mi piaci , con le tue dichiarazioni muscolari, con le tue sfide: sei meglio di Cameron (dopo tutto non ci vuole molto).
Giacché ci sei non dimenticarti dell’Ulster e del Galles !
Go Teresa, go!
Giorgio Sirchia
Secondo me l’aspetto giudiziario della vicenda è ben poco interessante, che sia vera o no (le solite tangenti dei soliti noti coi soliti metodi). Giudicatemi pure “complottista” ma questa indagine mi sa tanto di avvertimento “mafioso” lanciato a Renzi. Togliti di mezzo o ci pensiamo noi coinvolgendo famiglia & amici. Condannato per lo stesso motivo per cui è stato fatto fuori Letta, l’incapacià di arginare i 5 stelle (nonostante la cloaca romana) con l’aggravante della sconfitta al Referendum. Nonno Napolitano si deve essere molto arrabbiato con Renzi. E’ altrettanto ovvio che Renzi non ha alcuna speranza. Stiamo facendo la cronaca di un cadavere politico. Semmai la vera domanda è: Chi al posto di Renzi? Chi ha le qualità per fermare i 5 stelle e mantenere lo Status Quo? ….. Ed è qua che casca l’asino…NESSUNO! Le figure politiche a lui alternative (Emiliano, Speranza, Orlando, Cuperlo) sono nulle, incapaci di leadership, figure assolutamnte secondarie che spianerebbero la strada alla vittoria degli Unni di Grillo. Un ritorno della Destra? Mah! secondo me finchè Berlusconi c’è, non c’è speranza di vittoria. Ma forse una figura c’è. Mario Draghi; In scadenza di mandato alla BCE, figura internazionale solida, senza legami politici (perfetto per un governo di unità nazionale) e, sopratutto, legato all’Establishment, allEuro, al Fmi, alla Goldman, agli USA, ed erede naturale di quella “cricca” di incapaci (Ciampi, Prodi, Andreatta, Napolitano ecc..) che ha portato (svenduto) l’Italia dentro l’UE regalandoci un’Italia europea che tanto somiglia al Titanic (con i ricchi che si salvano, i poveri che crepano e l’orchestra – i politici – che continuano a suonare il Valzer mentre si affonda. Un perfetto Monti Bis elevato alla settima. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Solo il M5S ci può salvare da questa deriva/delirio….Grazie
Roberto B.
Si, Si. Come no? Gli italiani non vedono l’ora di abbandonarsi nelle braccia affettuose di Mario Draghi! Tutti lo conoscono e gli vogliono bene.
Io comunque aspetterei di averlo preso, prima di vendere la pelle dell’orso, proprio per le motivazioni che hai esposto. Intanto non si capisce dove e quando Renzi abbia messo davvero i bastoni tra le ruote a quelli che ce lo hanno imposto: a parte qualche mugugno (diritto perfino riconosciuto dai regolamenti disciplinari ai camalli genovesi), ha fatto tutti i compitini a casa e forse anche qualcosina in più.
Non è tutta colpa sua se gli italiano piano piano stanno capendo e si comportano di conseguenza: magari se ne sparava di meno poteva limitare i danni, ma …..
Poi sarei curioso di sapere chi potrebbe prendere il suo posto ed arginare il M5S; Gentiloni, dato che almeno parla molto meno di lui, può forse rallentare la perdita di consensi al PD, certo però non potrà invertire la tendenza. A meno che non si metta davvero di traverso all’Europa.
Ce lo vedete voi?
Allora ditelo
Il moviM€nto Arturo: per chi non se la beve!
https://twitter.com/MovimentoArturo
https://twitter.com/lArturita
Allora ditelo
NB: A chi voglia politica a pieni polmoni si sconsiglia di arturarsi il naso alle prossime elezioni…
Lorenzo
Quanto cospirazionismo. Renzi non ha pestato i piedi ai suoi padroni: ha puntato alto trovandosi così costretto a rilanciare continuamente e alla fine gli è uscita la mano morta, non per sua incapacità, ma perché quando il tuo compito è smantellare sistematicamente benessere, diritti e dignità dei dominati, è dura rimanere in sella (e lui c’è riuscito per 3 anni).
I padroni del vapore vedono che il gregge reagisce e non solo in Italia, sanno che senza Renzi il PD può implodere e che il fiorentino è uno forse l’unico istrione mediatico più efficace e disinibito di Grillo disponibile sulla scena nazionale. Chi guiderà la prossima baracca servoeurista dipenderà da tanti fattori, fra cui il risultato delle elezioni francesi. In ogni caso i giochi di potere locali giocheranno un ruolo fondamentale.
Gaz
L’eterogenesi dei fini porta a riconoscere a futura memoria alcuni formidabili contributi alla separazione delle carriere e all’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale.
Fantax
C’è un’altra lettura possibile: Renzi non sarebbe da accompagnare alla porta, ma da mantenere alla segreteria del PD in una posizione di estrema debolezza.
Se infatti lo avessero voluto eliminare (politicamente), sarebbe stato molto più semplice aggredirlo direttamente, senza tanti giri strani. Invece hanno colpito il padre e un suo fedelissimo (forse il più fedele e vicino al suo modo di pensare), ma non lui. I candidati alla segreteria PD non sembrano persone in grado di gestire un partito così complesso e problematico, e da un’implosione dell’attuale perno su cui si basa l’ordoliberismo atlantico in Italia, chi vuole mantenere le cose come sono ha molto da perdere. Vedremo come andrà a finire: in periodi di transizione come quello attuale, tutto può cambiare da un giorno all’altro.
Mario Vitale
Buongiorno Professore, se non ricordo male dagli articoli di Travaglio sul Fatto, anche la Finocchiaro è un magistrato, che però fa parte del PD da un bel pezzo.
Aldo S. Giannuli
si ma credo (credo non ne sino sicuro) si è dimessa da tempo dalla magistratura
Gaz
E’ f. r. da tempo immemorabile.
Allora ditelo
«La differenza è notevole, innanzitutto io non sono mai stata iscritta a un partito e non lo sono adesso. Né ho avuto mai incarichi presso la direzione del PD. La Costituzione all’articolo 51 garantisce l’elettorato passivo a tutti i cittadini, anche ai magistrati, ma prevede, all’articolo 98, che la legge limiti per noi toghe, ma anche per altri (militari, funzionari di polizia, diplomatici), l’iscrizione a un partito che è un’associazione privata, e quindi comporta dei vincoli gerarchici interni e un’obbedienza in netto contrasto con l’essere magistrato sia pure in aspettativa» — Donatella Ferranti (PD)
Roberto B.
“In magistratura dal 1981, è stata sostituto procuratore al Tribunale di Viterbo e segretario generale del Csm. È capogruppo Pd in commissione Giustizia” (profilo tratto dal sito del Partito Democratico).
Quando si dice l’ipocrisia dello “Filtrare il moscerino e ingoiare il cammello ” .
Chiaramente deve aver fatto presente alla Direzione PD di non potersi iscrivere a nessun Partito, causa la legge che lei stessa richiama contro Emiliano (oggi mi sento proverbiale, perciò ci aggiungo: “il bove che dice cornuto all’asino”. Ma si, abundandum ad abundanziam).
E altrettanto chiaramente deve aver ottenuto una specie di dispensa.
“Fatta la legge, trovato l’inganno” (insisto e persisto): e come magistrato, chi meglio di un magistrato può trovare la gabola per fregare la legge?
Come poi si possa essere capogruppo di un partito in una commissione, o dove che sia, e dichiarare contemporaneamente di non far parte di quel partito, lo sa lei e pochi altri. Ma come sottolinea il prof. “Nel Pd hanno convinzioni giuridiche molto particolari” e sanno applicare molto bene il detto “una mano lava l’altra e tutt’e due lavano il viso” (BASTA! per pietà).
Allora ditelo
I verbali dell’assemblea costituente iniziarono certamente con un divieto categorico specificamente contro i magistrati ma progredirono verso una formulazione “discrezionale”.
La legge in questione è stata redatta da una fazione che con spirito di sacrificio deve aver scelto di non candidare “magistrati in aspettativa”?
Sembra di no.
«Vediamo ora se è vero che tanti magistrati in aspettativa siedono ancora in parlamento. Scorrendo su Open Polis l’elenco dei deputati e senatori in carica, abbiamo contato 19 ex magistrati: 10 al Senato e 9 alla Camera. Al Senato, il Pd batte il Pdl 6 a 4. […] 15 magistrati in aspettativa su 19 presenti in parlamento (vale a dire il 78%) […] » — https://pagellapolitica.it/dichiarazioni/analisi/856/antonio-ingroia
E coloro che hanno curato la normativa dovrebbero anche sapere come interpretarla. 😛
Prescindendo dalle divagazioni per avere una idea sulla questione “di merito” credo possa essere utile leggere i verbali dell’assemblea costituente dopo il dossier dell’organizzazione GRECO (§141-153).
Allora ditelo
una opinione tra le tante: «Del resto, dal momento che i magistrati sono chiamati a votare e si assicura ad essi l’esercizio di tutti i diritti goduti dagli altri cittadini, ritiene che non è ammissibile, anzi sarebbe pericoloso, negare l’appartenenza ai partiti politici.
Se il divieto si stabilisse, si avrebbero delle iscrizioni segrete, ed allora crede sia molto meglio che si abbia un’iscrizione palese, pur conservando il magistrato quel rispetto alle proprie funzioni che gli vieterà il compimento di determinati atti.» — Togliatti (PCI) [31 gennaio 1947]
Gaz
Togliatti non è che andasse in Costituente granché preparato.
I professorini, che tanto .. ini non erano, se lo giocarono come vollero.
Gaz
ACME NEWS
Bill Coyote con la sua decrepita Mustang del 1960, vincitrice del XI Trofeo Indianapolis, scorrazza su e giù per il deserto della California. La macchina è ormai ridotta a un simulacro di autovettura. E’ ormai priva di sedili, sostituiti da sedie, luci, vetri, sportelli.
Fin ora nessun ha mai osato obiettare alcun ché. Ora all’improvviso vengono fuori alcuni con questa storia del rispetto delle regole, altrimenti dopo un quarto di secolo in cui il nostro ha maturato il diritto di fare quello che vuole, rischia di essere multato e appiedato.
Ma che mondo è diventato??
L’on. Cetto Laqualunque si sarebbe chiesto se stare dalla parte della legge è legale.
Basta con tutte queste regole, diamo la libertà a Bill Coyote di guidare il suo trabiccolo. In fin dei conti, mi ca guida il vostro, mica incontra voi per strada?