Caso Asor Rosa: è peggio ancora di quel che sembrava
Rimando ancora di qualche giorno il pezzo sulla rivoluzione libica, per occuparmi nuovamente di Alberto Asor Rosa che, sul “Manifesto” del 19, è tornato con un articolessa di un ettaro e mezzo a spiegare la sua posizione. Nel frattempo ci sono stati articoli della direttrice Norma Rangeri e di qualche altro che, sostanzialmente, difendono il loro collaboratore. Dunque, non si è trattato di una “scivolata” occasionale, per quanto grave, ma di un preciso orientamento politico che va emergendo. Un orientamento di destra e velleitario che merita tutta l’attenzione e la durezza che gli è dovuta. In calce troverete la lettera che ho inviato al Manifesto.
Veniamo al merito: molti commenti (anche in questo blog) possono riassumersi in questa formula: “analisi giusta, proposta delirante”.
Non ci siamo: è totalmente sbagliata anche l’analisi perchè:
a- risolve tutto nei limiti di una “anomalia italiana”
b- non individua le cause lontane dell’attuale involuzione autoritaria
c- trascurando la dimensione soggettiva di questa crisi, scambia le cause per gli effetti
d- sopravvalutando elementi reali, pecca di un pessimismo catastrofista che ha effetti paralizzanti
Conseguentemente, si affida a soluzioni velleitarie e parafasciste come quelle che, coerentemente, concludono l’articolo.
Infatti, la crisi della democrazia classica di tipo liberale -con la connessa ondata populista- non è un fenomeno solo italiano, ma che investe tutto l’Occidente (anche se qui in Italia la situazione presenta sintomi particolarmente allarmanti). Essa è il prodotto del neo liberismo che, frantumando il patto fra capitale e lavoro alla base del welfarestate, ha dissolto la base sociale di questo tipo di Costituzioni dette, appunto, di “democrazia sociale”.
Di fronte a tutto questo, le socialdemocrazie (in Italia il Pci), le sinistre cristiane e liberali, i sindacati non sono stati capaci di opporre altro che qualche occasionale e parziale resistenza all’interno di una capitolazione culturale, prima ancora che politica, di fronte all’offensiva avversaria. Di qui l’ondata populista, in particolare dei ceti medi, che sono quelli che avvertono più acutamente la sindrome da “deprivazione relativa”e, non trovando una proposta politica adeguata a sinistra, sbandano verso destra, con movimenti xenofobi, accenti autoritari, antipolitica ed indiscriminate proteste antifiscali ecc.
La sinistra al kashmir (di cui Asor Rosa è portavoce), scambiando la causa per l’effetto, non riesce a capire che essa non è debole perchè il populismo ha successo, ma al contrario che il successo populista si verifica perchè la sinistra ha una proposta politica inesistente.
E questo spiega perchè, accanto alle ragioni oggettive di questa crisi, ce ne sono di carattere soggettivo non trascurabili ed, in alcune situazioni, prevalenti.
L’Italia è uno dei casi in cui questa carenza soggettiva è più forte. E non da ieri sera: fu o non fu lo sciagurato referendum di Occhetto e Segni, nel 1993, a spalancare la strada a Berlusconi? Come sono state gestite le due occasioni in cui la sinistra conquistò il governo? Perchè la sinistra, quando poteva, non ha fatto la legge sul conflitto di interesse e contro il monopolio della Tv privata che oggi invoca come spiegazione di tutti i mali?
Ma, soprattutto, chi può credere onestamente che questo Pd possa essere una alternativa credibile al berlusconismo?
Lo abbiamo già detto molte volte in queste pagine: più che essere Berlusconi a vincere è la sinistra a perdere. Quella sinistra che si è posta come guardiano principale del capitale finanziario e di tutte le corporazioni forti di questo paese (manager, magistrati, sanità, giornalisti e baroni universitari come Alberto Asor Rosa). Ovviamente questa sinistra non ha nulla da dire nè ai lavoratori autonomi (che votano Pdl) nè ai giovani lavoratori precari (che si astengono) nè ai residui lavoratori dell’industria (che iniziano a votare Lega).
Non è vero che Berlusconi sia un mostro reso invincibile dalle sue televisioni (e infatti, ha perso due volte: nel 1996 e nel 2006) e non è vero che sia quel formidabile, insuperabile, straordinario comunicatore che sa parlare alla “pancia del paese” come nessun altro. Anche sotto questo profilo è in aperta decadenza. Il guaio è che i Bersani, Veltroni, D’Alema ecc, non sanno parlare neanche alla loro colf ed al loro portiere.
Leggendo Asor Rosa uno potrebbe essere indotto a pensare che Berlusconi sia allo zenith delle sue fortune politiche, prossimo al vertice della sua “irresistibile” ascesa. In tutto l’articolo non si riflette sulla crisi del berlusconismo che –direi- è piuttosto evidente. Se resta in sella è solo perchè non c’è nessun fante che provi seriamente a disarcionarlo.
Anche il tema delle Camere blindate dovrebbe suggerire all’importante professore altre riflessioni: questo non è l’effetto dell’ennesima porcheria di riforma elettorale, per cui si diventa parlamentari per investitura del Capo? Una riforma fatta dal centro destra nel 2005, certo, ma che la sinistra si è ben guardata dall’abrogare quando avrebbe potuto farlo, nel 2006 – 2007.
Ad Asor Rosa, nei suoi due pontificali, non passa per la mente che la via per la liberazione è quella delle nuove elezioni, perchè dà per scontato che il Cavaliere le rivincerebbe. Questa disperazione di Asor Rosa è la confessione dell’impotenza della sinistra dei salotti e delle terrazze romane a conquistare la maggioranza elettorale. Si facciano questa domanda: ma perchè mai i giovani borgatari di Primavalle e gli operai siderurgici di Brescia dovrebbero stare a sentire i raffinati abitanti dei Parioli o di Corso Venezia?
Dunque, non è vero che ci sia un salto logico fra la sua analisi e la sua proposta finale: anzi il pezzo è paranoicamente lucido e conseguente, solo che parte da premesse inaccettabili per giungere a proposte indecenti.
Tutto questo è anche il frutto avvelenato dell’anti berlusconismo isterico, che isola il tema della difesa della legalità da quello delle lotte per i diritti sociali, che dimentica che non esiste legalità se non come patto condiviso dalla maggioranza di un popolo. Se la causa della legalità resta affidata a ristrette élites salottiere, è persa. Questa è l’ideologia del “giudice buono” che dovrebbe ergersi come solitario Davide a contrastare il Golia nero, come se questo fosse possibile sul piano dei rapporti di forza e come se i magistrati italiani non fossero quelli che mandano assolti i responsabili dei pestaggi del G8 di Genova, gli stragisti e i bancarottieri.
Questa è l’ideologia che confonde la sacrosanta difesa del principio dell’indipendenza del potere giudiziario con la difesa della corporazione giudiziaria, una delle più impresentabili del nostro paese.
Spiace che di tutto questo si faccia portavoce un quotidiano che abbiamo sempre amato, letto e sostenuto. Non so quante copie del Manifesto ho venduto nella mia gioventù, quante sottoscrizioni ho fatto e raccolto; in certi periodi vi ho anche scritto. Prendo atto che c’è stata una “mutazione genetica” per cui non è più lo stesso giornale. In compenso questa vicenda mi induce ad essere ottimista sul fatto che il Manifesto supererà la sua ennesima crisi finanziaria. Questo è un quotidiano che non chiuderà mai: è troppo funzionale all’esistente.
Aldo Giannuli
Lettera al Manifesto del 13 aprile 2011
Cari amici e compagni del Manifesto,
leggo e sostengo il giornale dalla sua fondazione, spesso sono stato d’accordo e più spesso no, ma una castroneria di queste dimensioni non l’avevo mai letta: non credevo ai miei occhi leggendo sul Manifesto l’invocazione del colpo di Stato.
Asor Rosa dice che la democrazia si difende anche “forzandone le regole”: è lo stessissimo discorso fatto da Edgardo Sogno (P2) al Consiglio nazionale liberale del luglio 1974, invocando lo “sbrego” della Costituzione. Magari ripubblicatelo.
Asor Rosa sostiene di non essere eversivo (l’invocazione alla piazza lo sarebbe!), perchè militari e polizia sono corpi dello Stato. Certo: come lo erano quelli alle dipendenze di Papadopulos, De Lorenzo, Suharto, Lanusse, Pinochet ecc. I colpi di Stato li fanno sempre i corpi dello Stato. Come si fa a dire certe cose in un paese con un passato recente come quello italiano?
Non è una boutade, una provocazione intellettuale, ma una balordaggine un po’ fascistoide, che fa un formidabile assist a Berlusconi. Queste sono uscire che rafforzano il regime. Dopo aver pubblicato una cosa del genere, come farete a denunciare il prossimo attentato alla Costituzione del Cavaliere? Anche lui dice di difendere la democrazia forzandone un po’ le regole.
Non contenti di aver messo questo pezzo in prima pagina, lo difendete pure! Quando si sbaglia la cosa più dignitosa da fare è riconoscerlo.
E magari cambiare direttore
Vostro affezionatissimo pur se allibito
Aldo Giannuli
Ps
Rassicuro Norma Rangeri: non sono mai stato stalinista o della destra Pci.
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davide
Nel 1989 con la caduta del muro e poi dell’Urss,la sinistra eurpea usando diversi metodi ha tentato di mostrarsi responsabile e pronta a governare non davanti al Popolo,ma davanti al potere del capitalismo finanziario e non solo.Comportamento che ha di fatto cancellato ogni legame,mantenuto solo nei simboli e nella retorica,delle istanza sociali e politiche alla base della straordinaria storia del comunismo.Non solo anche le posizioni più inserite nel sistema democratico occidentale si sono assai allegerite,proprio perchè si dava per scontato o comunque possibile la guida futura del paese.Chiaramente banche,istituzioni dell’internazionalismo predatorio capitalista e altro avevano bisogno di massima rassicurazione.Per questo il referendum tragico del 1993,voluto da quello che con la sua “gioiosa macchina di guerra” ha dato il via involontariamente all’avanzata del berlusconismo.
Il disastro è totale:culturalmente e politicamente perchè sostenitori del colonialismo imperialista e delle rivoluzioni colorate,(quindi sempre più guidate da forze straniere e dai loro interessi internazionali),socialmente perchè portavoci del democretinismo borghese dabbenista quelli che si reputano informati e intelligenti perchè leggono saviano,travaglio e vedono fazio,ma che peccano vistosamente nell’analisi e comprensione della politica nazionale e internazionale.
Infine il male temibile della tifoseria anti berlusconiana a prescindere.Enfatizzando quindi un mediocre guitto in genio del male,parlando solo di lui e occupandosi solo di lui.Guai però a fare leggi che possano fermare il suo conflitto di interesse o altro.
Fa comodo a questa armata di brancaleoni allo sbaraglio avere la scusante Berlusconi.
Sono servi del grande potere finanziario e anche di quelli poco utili.
Sul tema Manifesto l’ottimo Fulvio Grimaldi ha perfettamente ragione.Ormai è inserito in un certo contesto anche comprensibile,ma che levino Comunista dalla loro testata.Il Comunismo è cosa alta,nobile e seria.Non merita questo affronto.
ps:quando parla di populismo e derive varie,non credo che la maggior fonte e militanza la trovi nel ceto medio.Io che provengo da famiglia proletaria e operaia,vedo che proprio il suicidio delle sinistre post 1989 ha dato una grandissima spinta reazionaria e populista,da noi verde lega, alla classe operaia che riscopre sè stessa solo in caso d’emergenza.
Ok,chiudiamo l’edicola e auguriamo buona giornata a tutti!
Paola Pioldi
Caro Aldo,
ho appena letto il tuo pezzo.
1) Condivido l’emotività con cui, mi pare, tu l’abbia scritto.
2)Per quanto mi riguarda: l’affermazione che le analisi di A.R. siano giuste nascono da una lettura un po’ superficiale e basata su un’ondata emotiva (appena approvato il processo breve), ossia: mi sono fermata al concetto che il nostro paese sia in mano ad una banda di delinquenti che smantellano lo stato sociale, impoveriscono sempre più lo stato di diritto e tentano una virata in senso autoritario.
3)Riaffermo: la “capitolazione culturale” e politica a cui accenni è dovuta, secondo me, tra le altre cose, a: – l’incapacità della sinistra di rivisitare il suo passato in senso critico (siamo a ‘sto punro pure per questo), come sostieni tu: è il passato che determina il presente. – Ai salotti intellettuali di gente che mai farebbe quello che chiede di fare agli altri (arrivo dal “basso”, sono sfibrata!) Nel caso di un golpe il caro A.R. e compari se la caverebbero egregiamente, anzi, avrebbero materia per continuare a blaterare mangiando pasticcini sulle terrazze in zona Parioli! Del resto, la mia critica all’articolo della Rivera andava in questo senso: pur condividendone in parte i contenuti, esalava un vecchiume ed un autorefenzialità stomachevoli! Basta Aldo! Sarà populismo di sinistra, ma, almeno per qualche giorno, tutti quelli de “Il Manifesto” li manderei in miniera! E che ‘zzo! Scusate l’enfasi.
4) Mi sembra che la sinistra, pur di sopravvivere nei suoi “salotti bene” si faccia del male, invece di stemperare i conflitti (anche in modo agguerrito) li fomenti (mi riferisco non solo al Manifesto, ma anche a R.P. e altri) che pur .. sostengo per quanto posso. Accidenti che fatica essere di sinistra!
5) Hai ragione, la magistratura è spesso “di destra” Vogliamo rivedere l’iter giudiziario di piazza Fontana fino alle ultime assoluzioni di pochi anni fa?
6) Quando, su You Tube, ho ascoltato il tuo intervento sul nepotismo universitario (ma non solo) alla faccia della meritocrazia … ho pensato alla sinistra, mica alla destra, ho studiato al Nord, lo so, mica son scema! Il passaggio dello scettro è tipico della nostra cultura, di destra e di sinistra. Fermo restando che alcune persone siano oneste e coerenti anche se assai facilitate nella loro carriera.
6) E adesso? Cosa proponiamo in alternativa? Che fare?
Spero di leggere qualche altro intervento: amo il confronto e ritengo sia funzionale anche per un’eventuale aggregazione di forze sane che, mi pare, ci siano, ma troppo disorientate e disperse per poter contare in modo significativo,
Un augurio di buona giornata a tutti e un caro saluto a Aldo,
Paola
Paola Pioldi
Scusate,
il mio precedente intervento risulta un po’ sgrammaticato ed alquanto “focoso”, ma l’ho scritto di getto, di premura e senza rileggere.
Ne approfitto per reiterare a Aldo una delle poche domande a cui, mi pare, non ho avuto risposta: ok, come già detto, condivido l’affermazione che le ns democrazie siano allo sbando, la ns più di tutte. C’è qualcosa a cui guardare con speranza? Che so .. le rivoluzioni nel Magreb, per esempio? Si può ipotizzare che stiamo vivendo un momento storico in cui è più difficile prevedere cosa succederà? Che insomma siamo a una svolta? (anche se noi non la vedremo, anagraficamente parlando). Questo anche per non stare solo a rimestare nel nostro piccolo, ma per ampliare lo sguardo. Mi sono accorta come A.R. sia riuscito a distoglierci dal tutto il resto … bontà sua e dei suoi accoliti! Ignoriamolo, tanto ci sarà la destra a dargli voce (è un po’ una scemata, lo so, ma ho il dente avvelenato)quanta soddisfazione gli stiamo dando?
Ancora scusa a tutti,
Paola
michele
Come mi capita spesso, quasi sempre, condivido in pieno la sua analisi. Che altro aggiungere? Siamo messi maluccio, onestamente alle prossime elezioni politiche avrò delle enormi difficoltà (difficoltà fisiologiche da quando è sparito il PCI). Ma non riuscirò a non votare, finirò per votare il “gruppone” e, se si vincerà, poi starò a sorbirmi la solita manfrina politica che la sinistra (?) perpetua per non scontentare i moderati, il vaticano, gli americani, gli industriali….
E i poveri cristi? E lo Stato Sociale, una delle più belle ed emozionanti conquiste della storia dell’Uomo? E stiamo qui a parlare di “golpe democratico”, da parte della Polizia…. Roba da matti!
Un saluto, caro Aldo, è sempre un piacere leggere i suoi commenti.
Paola Pioldi
Ciao,
lo so, oggi sono infervorata e risulto una mosca tse-tse.
Aldo, sempre riferendomi, passo a passo, al tuo articolo, ti pongo alcune riflessioni, ma soprattutto domande.
– La rottura del “patto sociale” che ha generato il rigurgito populista, potrebbe essere riferita anche al fenomeno (fine anni ’90-2000) per cui l’economia si è sempre più legata alla finanza piuttosto che all’industria? A me pare che con l’aberrante avvento della “new economy” le multinazionali abbiano avuto mano libera e non solo in campo puramente economico, ma anche politico e sociale (dimensioni indivisibili).
– Ciò può essere stato favorito dal “crollo del muro”, sbandamento delle sinistre e l’incapacità dei vecchi regimi agonizzanti di proporre un’alternativa all’ingordigia del nostro sistema?
– (per inciso: non dimentico l’onestà intellettuale di chi si schierò SUBITO contro l’invasione della Cecoslovacchia).
– Vero che le nostre sinistre sono incapaci di accogliere le istanze delle varie categorie (le più deboli soprattutto) lasciandole in pasto a stupidi e facili slogan della destra. Ma come fare a mandare in pensione questi nostri rappresentanti? Chi è in grado di proporsi con adeguate proposte?
– Hai ragione, il patetico, grottesco, quanto dannoso, nano non è onnipotente e ora ha pure il fiato corto. E’ vero, non ha vinto lui, abbiamo perso noi: causa- effetto. E’ facile quanto miope affibbiare le colpe all’esterno, al “nemico” .. è quello che fanno i bambini.
– Concordo, la sinistra non ha fatto nulla per opporsi allo strapotere del clan berlusconiano (mafia inclusa)… troppo preoccupati, come dice anche Michele, ad accontentare tutti (quasi avessero vergogna del passato).
-Che miseria intellettuale! Affidarci ad élites salottiere che non trovano di meglio che proporre l’utilizzo di mezzi esecrabili per sconfiggere l’avversario!
– Altro punto terribile: la proposta del “buon giudice” (golpe) se la tengano pure loro, riaffermo che i popoli evoluti non hanno bisogno di padri! (e qui mi sono già espressa circa la magistratura & company).
– Bella la tua lettera a “Il Manifesto”, amara, ma “provocatoriamente aperta”.
Naturalmente non mi aspetto risposte dirette, ma, come quasi sempre, le evincerò dai tuoi articoli.
Con stima,
Paola
davide
Come sono nate le democrazie,anche liberali?Da rivoluzioni che hanno rovesciato l’antico regime.Questo è successo in tutti quei contesti in cui un vecchio sistema risultava ormai obsoleto e dannoso alla maggioranza e sopratutto alle nuove classi emergenti.Potremmo vederli come colpi di stato?Forse.
Entriamo però nello specifico:come si sono mantenute le democrazie?Da noi con lo spauracchio continuo dei colpi di stato:piano solo,rosa del vento,borghese,m.a.r.,sogno e così via.Altre ,quelle che noi reputiamo dei paesi “seri”, organizzando colpi di stato all’estero per rubare quelle risorse che ci avrebbero fatto vivere nell’agio a noi e all’inferno gli altri.
Dunque è pratica assai usata anche in contesti di democrazia.Anzi,come ho dimostrato sopra le stesse democrazie si fondano e migliorano il loro stato sfruttando il golpe rarissimamente o mai interno,ma spesso esternizzandolo in altri paesi.
Asor Rosa scrive sciocchezze perchè non basta dire affidiamolo ai militari,magari quelli son un branco di nazisti e finiamo peggio di quello che abbiamo oggi.Ci deve essere un clima pre rivoluzionario e sostegno di quelle forze dell’ordine e militari alla rivolta,altrimenti meglio cercare di far politica seriamente e di avere un’opposizione degna di nota.
Sottolineo come per noi sia normalissimo sconvolgere la vita e i sistemi politici di altri paesi,ma guai a mettere in discussione il nostro.Per me si potrebbe anche superare la democrazia liberale e liberista,per una decisamente più socialista e democratica.Una via italiana che si sposerebbe bene con il paese
ps:voglio rassicurare la raungeri:sono stalinista!
menici60d15
Il bianco e l’augusto
Il prof. Giannuli ha “messo a posto” da par suo l’appello a un golpe di polizia di Asor Rosa e degli altri della “gauche caviar”. Mi chiedo però se avvalersi del suo intervento non sia stato come essere costretti a fare spiegare a Rubbia che non è il sole che gira attorno alla terra.
L’impressione è rafforzata dalla contemporanea uscita di un berlusconiano, Lassini, che ha affisso manifesti sui magistrati che sarebbero brigatisti; e anche lì, alte grida per affermare che non è vero che i magistrati appartengono alla principale banda armata dichiarata che ha impestato l’Italia.
A me pare uno scambio di cortesie, perché con questi standard negativi – la sinistra alla De Lorenzo, un premier che sbraita come l’ultimo magliaro – si conferisce alla controparte una credibilità relativa, che fa le veci di un autentico prestigio:
http://menici60d15.wordpress.com/2011/04/21/i-magistrati-e-leffetto-bokassa/
Ormai invece che a “destra” e “sinistra” bisogna assistere alle performance di due artisti che si fanno reciprocamente da spalla sull’arena: e si deve scegliere tra “il bianco” e “l’augusto”.
Nicola Volpe
Ciao Aldo, siccome è tempo che non compro il manifesto perché, il più delle volte, mi fa inkazzre che neanche puoi immaginare (eppure, come te, ho letto e sostenuto questo giornale per anni e anni). Dunque, mi era sfuggita questo scivolone asorrosiano che tu giustamente critichi nelle prmesse e lo definisci inaccettabile nelle conclusioni. Questa sinistra al cachemire è davvero all frutta! Condivido pienamente il tuo commento, che va al cuore del propblema: il Berlusconismo isterico non ci porterà da nessuna parte. E soprattutto con questo Pd siamo messi davvero male. Come vedi, Aldo, se si è corretti nell’analisi uno stalinista e un antistalinista possono convergere, basta avere lucidità e onestà intellettuale.
ugo agnoletto
ricordo il primo numero del Manifesto. Forse era troppo intellettuale, ma vi si respirava l’ambiente della classe operaia e soprattutto c’erano dei progetti. Oggi non più.
Paola Pioldi
CONCORDO CON UGO!
Paola
Buon 25 Aprile a tutti!
Ennio Abate
Condivido pienamente l’analisi accurata e impietosa di Giannuli.
Poiché però non si tratta solo del “caso Asor Rosa” (nel post si affaccia anche il “caso manifesto” letto attraverso la delusione di chi l’ha letto e sostenuto per anni; e siamo stati in tanti…),
ma di un’intera strategia inconcludente e ormai senza sbocchi,
o si pone il problema arduo del CHE FARE? proprio di quando in pochi si prende atto di un fallimento epocale o si finisce per stare a disquisire tra il depresso e il nostalgico su un cadavere prolungando all’infinito un funerale.
Che fare allora?
treb
Vi invito a leggere sul tema anche questo articolo di P.Sansonetti
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=38416
giandavide
condivido spesso ciò che dice aldo, ma questo fuoco di sbarramento contro asor rosa mi sembra eccessivo. io non credo che si possa prendere sul serio ciò che ha detto il vecchio professore, e sono stato stupito nel leggere aldo che contesta i passaggi teorici della provocazione asorrosica. quando i mezzi per l’applicazione di ciò che si scrive sono tanto lontani dalla realtà, io considero tutta la narrazione politica come se ambientata in un altro mondo, una creazione letteraria. una paperopoli che può certamente essere sottoposta a un duro giudizio intellettuale, ma solo sapendo che, anche in questo caso, non si sta parlando della realtà.
mi sono rifiutato di sviluppare il ragionamento contenuto nell’articolo, e per me è stata una cosa naturale come rifiutarmi di indagare sui rapporti della banda bassotti col processo breve eccetera.
certo, se poi anche il resto del giornale continuano su questa strada, la cosa fa un pò pensare. forse vogliono peggiorare la qualità dei loro lettori in cambio di una maggiore quantità degli stessi, e quindi ben venga che ferrara parli un pò di loro. e la cosa è triste. ma non è certo da ieri che il manifesto ha perso lo smalto di un tempo, e non certo a causa di questo articolo di asor rosa.
mimmotron
Bellissimo articolo.
Rosario
D’accordo, Asor Rosa ha esagerato (forse).IO ritengo che la sua sia stata una provocazione, un’iperbole buttata in un periodo e in un luogo dove le iperboli (sconce) sono lanciate quotidianamente contro i nemici politici (e fanno anche ridere!). E allora? Il problema Berlusconi è forse superato? E’stata trovata una democratica e pensosa via d’uscita da questa situazione? Il Berlusca, intimidito dal nostro sdegno ha deciso che si farà spontaneamente da parte, rispettoso delle educate maniere dei suoi avversari? Noi, nel frattempo assistiamo democratici e felici all’appoggio al governo dei bombardamenti sulla libia, iniziati prima ancora di un dibattito parlamentare (ma la nostra costituzione non era contraria alla guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti? Cosa dire del tentativo di annullamento dei referendum, tanto l’opinione e il bene del popolo sovrano sono già egregiamente interpretati? Nel frattempo, democraticamente pensiamo…e pensiamo…e pensiamo.
Beniamino
Scusate ma non riesco a darmi una spiegazione a questa cosa di Asor Rosa.Non posso neanche spiegarmela come provocazione, perché pure come tale è pericolosa. L’unica cosa che mi viene in mente è che si tratta di un Virus.