Cari compagni di art.1-Mdp e di Si auguri di buon lavoro. Però…
Con la recente manifestazione di Art 1 Mdp si è aperto un processo che potrebbe riguardare anche Si e questo sarebbe augurabile, perché non vorrei che alle politiche ci ritrovassimo con due liste, ciascuna con il 2,9% e nessun parlamentare. Poi al Senato, dove la soglia di sbarramento è l’8% credo non ci sia proprio niente altro da fare. Di un soggetto di sinistra in Parlamento c’è bisogno e, quindi, non fate scemenze. Detto questo, devo dire che diverse cose non mi convincono e mi pare non si stia partendo con il piedi giusto.
Prima di tutto il metodo. Scusate ma mi sembra che sta per nascere l’ennesima lista Arcobaleno, Rivoluzione civile (più in là nel passato, Democrazia Proletaria cartello elettorale, Nuova Sinistra Unita, Verdi Arcobaleno eccetera) che è buona premessa per fare fallimento. Se non lo aveste capito, all’elettorato queste macedonie di sigle e di capi e capetti non piacciono granchè e meno che mai se si tratta di una parata di vecchie stelle del varietà. Vada per Speranza o Fratoianni e direi anche Fassina, ma, con tutto il rispetto, Bersani eccetera è un film visto troppe volte. Non che si debbano eliminare personaggi del genere, ad esempio D’Alema, con tutti i rimproveri che gli si possono fare, resta una testa lucidissima, però, almeno stiano un po’ defilati se non vogliamo dare l’immagine di una minestra riscaldata. E dunque, non mi pare il caso di fare una cosa che sa tanto di “caminetto fra vecchi capi tribù” che allontana la gente. Qui non servono minestroni contrattati fra capi tribù, ma di costruire un soggetto politico preciso (posso azzardare la parola “partito” o mi sbranate?) che però funzioni diversamente dal passato.
E questo porta al secondo punto, quello del modo di formate il gruppo dirigente e la linea politica, in una parola, della partecipazione democratica dei militanti. Insomma, la democrazia interna non si può ridurre al congresso o alle primarie una volta ogni tre o quattro anni, senza nessun dibattito politico vero, ma solo come conta delle truppe di ciascuno. Non è più accettabile che la dialettica interna al partito si riduca a quello che si dicono alcuni dirigenti e che, in genere, si esaurisce nell’eterno problema delle alleanze e pochissimo altro. E, infatti, diciamocelo, il bagaglio di idee che sorregge questa nuova formazione è per ora assai modesto, per non dire che è miserrimo. Ma su questo tornerò in qualche pezzo più mirato, per ora mi limito a suggerire il tema.
Nel quadro del tema più generale del gruppo dirigente, c’è una questione che non mi va molto giù: la decisione non dichiarata di riconoscere in Giuliano Pisapia il “capo” della nuova formazione.
Capiamoci: apprezzo Pisapia, anche se come sindaco non ha brillato e come Presidente della Commissione Giustizia della Camera, a suo tempo, non ci dette una mano quando Salvini era sotto il fuoco ostile per la sua inchiesta, ma lasciamo stare il passato. Il punto è un altro: di solito il segretario del partito (o chi ne fa le veci) è un personaggio centrale nella dialettica interna, che cerca di mediare politicamente fra tutte le componenti, voi mi pare che abbiate scelto quello più a destra possibile di tutto lo schieramento. Per di più, noi veniamo freschi freschi da un referendum costituzionale, nel quale tutti noi del No abbiamo detto che si trattava di una riforma autoritaria che minava la democrazia con un forte sbilanciamento a favore dell’esecutivo. Se la memoria non mi inganna, Pisapia ha votato Si, dimostrando di non avere le idee molto chiare sul tema fondamentale del modello di democrazia e non ha neppure fatto un accenno di autocritica. E voi mi proponete Pisapia come leader? Con che logica? Per di più, i suoi continui ondeggiamenti verso il Pd renziano dimostrano che non ha compreso bene cosa stia diventamdo quel partito. Insomma, possiamo anche accettare l’idea che Pisapia faccia parte del nuovo soggetto politico portandosi al seguito le sue numerosissime truppe, va bene, ma che sia il capo mi sembra un po’ grossa e mi pare che Anna Falcone abbia detto cose molto sensate in proposito.
Altro punto dolente: non si capisce affatto che posizione abbia il nuovo soggetto su temi decisivi come l’Euro e la Ue, l’adesione italiana alla Nato, o la questione del debito pubblico, e le poche cose che si sentono (reddito di cittadinanza, o patrimoniale) non sembrano idee entusiasmanti, anche perché si ha la netta sensazione di slogan buttati lì senza alcuno studio retrostante.
Ultima questione: posso capire che il tema del Pd attanagli molti di voi che vengono di lì ed è giusto che ci si ponga l’obiettivo di raccogliere quanto stia uscendo da quel partito, va bene. Però questo esige che si sia chiaramente alternativi al Pd (e quindi non alleati) perché altrimenti che senso avrebbe uscire dal Pd per andare nel cespuglio che si acconcerà ai piedi del Pd? E in questo senso, magari, renderebbe più equilibrato il nuovo soggetto politico una maggiore attenzione al M5s nel quale, se non ve ne siete accorti, militano molti ex di Rifondazione, di Sel, del Pd e, comunque, una consistente massa di possibili interlocutori sociali, a cominciare dai giovani. Capisco che il M5s abbia modi scostanti, non sia incline al dialogo eccetera, ma le cose possono anche cambiare se ci si lavora un po’, anche perché, in clima di proporzionale il M5s scoprirà, prima o poi di avere bisogno di alleati. Dunque un soggetto di sinistra che recuperi il massimo possibile dal Pd è sicuramente nell’interesse del M5s, ma è anche vero che aprire una interlocuzione con il M5s può dare molto respiro al nuovo soggetto di sinistra.
Per il resto, cari amici e compagni buon lavoro e se potrò darvi una mano lo farò ma correggete un po’ il tiro.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, bersani, m5s, map, pd, pisapia, renzi, sinistra italiana
ilBuonPeppe
Linea politica? Bagaglio di idee? Maddeche?
L’unico obiettivo di questa gente è conquistare un seggio da poter poi subaffittare al PD. Sperando nella sua riconoscenza.
Questa gente deve sparire per sempre.
Valerio
Pisapia sa benissimo cos’è il Pd renziano (e che opportunità può portare): per questo ci si butta a capofitto.
Più che altro, non ho capito questa faccenda del fuoco ostile contro Salvini.
Gaz
@Buon Beppe e Valerio.
Provo a sintetizzare abusivamente i vostri interventi.
Si, vota poltronificio Monte dei paschi !
Valerio
Sintesi autorizzata!
Que se vayan
Immagino si riferisca al giudice.
Gaz
Democracia proletar ?
Esto nome non me nuev.
Jo me recuerdo que vidi nel televisor en ombre funambolico que volebat el vitalicio de region, de regno e de impero, porque allorquando fuit juven erat barricader.
Como dicebant Latinos: si vis goder pax, paraculum.
P.s. Se candidano il sigaro di Bersani … si bruciano …
Tenerone Dolcissimo
La frase esatta era
SI VIS PACEM PARA BELLUM
SI VIS BELLUM PARA CULUM
Marcello Marchesi
Gaz
@Tenerone
SArebbe sotteso un sit, ma poco importa.
E’ importante invece che tu, come altri, dia il tuo buon contributo in occasione della pubblicazione dell’articolo sulla questione linguistica post Brexit da parte del Professor Giannuli.
Tenerone Dolcissimo
Non manchero’
tonino b
graaaandeeee….!!!!!
Tenerone Dolcissimo
Se ti riferisci a me ti ringrazio ma osservo che la frase è del compianto Marcello Marchesi
francesco cimino
Infatti quando vedo Bersani, Pisapia e simili personaggi mi vien voglia di votare 5 stelle o di non votare e non sarò il solo.
Invece non credo che i 5 stelle accetteranno alleanze. Vietandosi di stabilire accordi con gruppi che – a torto o a ragione – molti percepiscono come di destra o di sinistra, i pentastellati evitano di classificarsi, di enunciare una visione del mondo più chiara di quella che espongono oggi, riuscendo così ad attirare tipologie molto diverse di elettori e assumendo l’aura della purezza morale di chi non fa compromessi, nonché continuando a ridurre la politica ad uno scontro tra “onestà” e corruzione. Con apparente paradosso, in loro vaghezza e intransigenza sono collegate: l’intransigenza dovrebbe esser dovuta a principi chiari e irrinunciabili, qui è il contario. Natruralmente tutto ciò evita loro il rischio di dover governare, cosa della quale sotto sotto possono aver un comprensibile timore. Sarei lieto di sbagliarmi.
Gaz
O.t.
Intanto Micio Macio Miaoduro manda i suoi in parlamento ad insegnar la modestia ai deputati e ai manifestanti del paese, accarezzando di tempo in tempo le spalle a qualche giovine e a qualche padre.
P.s. Micio Macio e Kim andrebbero rinchiusi nella stessa stanza.
Olé.
Que se vayan
Pisapia è improponibile, significa identificarsi con l’elettorato di Milano zona 1.
Si tratta di un pezzo importante della città di Milano, che per fortuna esiste: quella ricca (o comunque benestante), ma solidale. Impossibile capire Milano senza farci i conti.
Però questo pezzo di paese va messo in relazione con quelli molto più importanti dal punto di vista “di classe” e numerosi: le periferie urbane, le provincie impoverite etc…
Inoltre l’Italia è lunga e invece Pisapia è antipatico già quando ci si sposta verso la periferia (i sondaggi non hanno mai dato Campo Progressista sopra l’1%).
Questa scelta denuncia la completa incomprensione del fatto che la sinistra deve confrontarsi con la società complessa e piena di contraddizioni. Preferiscono una nicchia in cui si danno tutti ragione.
Pisapia è gentile (nel senso che non avendo niente da dire almeno dice di essere beneducato), presuntuoso (ha vinto le elezioni a Milano 5 anni fa e la chiama “Rivoluzione arancione”) e permaloso (ha il tipico vizio di chi odia tutto ciò che “osa essere più a sinistra di me”).
Qualcuno ha proposte peggiori?
P.S.
Purtroppo anche Montanari e Falcone sono riusciti a buttare giù dal palco del Brancaccio una delle poche realtà sociale che aveva dato credito a quell’esperimento (si chiam Je so pazz’).
Chi sceglie la strada della “rappresentanza” deve capire che deve avere un atteggiamento di rispetto nei confronti della società e che questo comporta anche prendere i pomodori in faccia. Se uno preferisce i caminetti ai contestatori non dovrebbe fare il politico, soprattutto non pretendere di essere di sinistra. La retorica del Movimento 5 stelle che obbedisce ai cittadini ha successo proprio per questo. (anche se la messa in pratica è molto discutibile e la loro deriva a destra per me odiosa).
Aldo S. Giannuli
sai il guaio è che certe cose che una volta erano elementari, ormai si sono perdure ed è il caso del mettere nel conto le contestazioni se vuoi fare il politico
Tenerone Dolcissimo
Pisapia ha votato Si, dimostrando di non avere le idee molto chiare sul tema fondamentale del modello di democrazia e non ha neppure fatto un accenno di autocritica.
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Pisapia non ha le idee chiare nemmeno su quel che succede a casa sua.
E qui mi taccio su questo specifico tema.
Pisapia è una gran brava persona, ma veramente una gran brava persona. Eh e allora??
A Roma in simili casi dimo “checcefamo co’ questo?”
Cinico Senese
Relitti in cerca di poltrone. Traditori della sinistra di classe. Saranno spazzati via. Lasciamoli riunirsi, così non ne scappa nessuno, verranno cancellati prima.
Oggi sul Fatto, intervista a 4 mediocri reliquati: Speranza di articolo 1, Civati di Possibile, Frantoianni di SI, Montanari di Sinistra Civica: alla domanda: euro SI o NO? tutti rispondono: SI.
Non ho più domande. Sono traditori alla Tsipras.
Ora Giannuli, vai a collaborare con loro, me racumandi.
Aldo S. Giannuli
vediamo di farli ragionare….
Gaz
Come sosteneva un celebre skipper cinese, non è importante che i gatti siaano rossi, bianchi o grigi, purchè facciano vedere i sorci verdi a Renzi.
Allora ditelo
Sapete che ci dovrebbe essere di nuovo?
A fronte di tutti i tentativi di democrazia liquida aperti ai cittadini ne manca uno ove partecipino attivamente solamente questi personaggi politici per accordarsi su temi comuni lasciano la visione delle deliberazioni APERTA AD OSSERVATORI ESTERNI senza obbligo chi si registrino (come per gli atti del parlamento)
Sinceramente A ME la fuffa mi dà noia e preferisco desumere le caratteristiche di certi personaggi sulla base dei loro comportamento e ragionamenti.
Ma si badi che non desidero una versione tipo “reality” spettacolarizzata con confessionale, ed sms a pagamento per decidere chi sarà nominato (e porc… la miseria c’è il rischio che a furia di spettacolizzare la politica si pervenga a tale format)
A me interesserebbe capire per prima cosa COME conducono i propri ragionamenti nelle deliberazioni e non la lista dei desideri (che può essere pure delegata ad indagini di mercato poi discusse tra loro e verbalizzate per gli osservatori).
I verbali dell’assemblea costituente sono stati molto istruttivi per me, hanno superato la mia immaginazione (plagiata da anni di propaganda sui media) benché non fossi in grado di farne una lettura più sofisticata in grado di percepire con certezza eventuali tesi strumentali.
tonino b
Prof,
mi ripeto, come già successo non molto anticamente fa, a me pare una “accozzaglia” di guardiaovini sguinzagliati a cui, il potentato oligarchico, ha ordinato di andare a recuperare il gregge (color rosso?) per poi riaddomesticarlo al giogo ed all’avidità dei potenti… (oramai) diventati pure… padroni!!!
ma qual’é il loroprogramma politico?
non mi é parso sertire l’avv. meneghino (felice di vorate, convintamente, si al referendum…) pronunciare parole che si rifanno ai principii di… libertè, egalitè e fraternitè…!
con tutto il cuore, spero di averre torto… anche se la storia mi ha insegnato che “chi spera… muore disperato…”!
saluti rossi di quelli veri.
tonino basile – roma
Roberto B.
Ma che fine hanno fatto i saluti bakuniani?
Edoardo
Professore,
questi signori hanno pochissimo da giocarsi.
Un programma, dieci punti concretamente realizzabili:
– referendum sul fiscal compact
– ridefinire i rapporti con la NATO (se annunci che esci e stai per vincere….esplode il Cenacolo, ma davvero pero’)
– abbandono dei vincoli di bilancio UE e lancio di un grande programma di investimenti pubblici per l’occupazione
– cestinare TUTTO il renzismo e simili (jobs act, scuola ecc ecc)
– riconversione ecologica dell’industria militare (altro botto? Torre di Pisa?)
– soluzioni non buoniste sull’immigrazione (aumento spese per cooperazione internazionale, reale, pero’, stop alle guerre per procura che destabilizzano i paesi, mettere al lavoro, e se non vuoi..peccato, torni a casa, migliaia di immigrati in opere di varie di riassesto)
– investimento serio e lungimirante sulla ricerca scientifica (per tenerci i “cervelli”)
– patrimoniali
– ritorno alla separazione, immediata, tra banche d’affari e di credito
…..applicare la Costituzione?
quanti punti sono? insomma, ci siamo capiti…
ma il programma deve essere definito e stampato e distribuito e discusso ovunque 3 mesi prima delle elezioni.
Tutto il resto e’…destra.
Ah, mi perdoni, Professore…presumo che nella suddetta armata brancaleone tutti i vari Comunisti non vorranno entrare..per carita’..restiamo al circolino sotto la foto di Baffone a fissarci l’ombelico.
Con grande stima
Edoardo
Herr Lampe
Ho apprezzato molto il passaggio sulle “numerose” truppe di Pisapia.
L’esistenza (mediatica) a sx di così tanti generali senza esercito è un mistero che non è ancora stato risolto.
Gaz
Per l’Eliseo vota Pisapia !
Per le condominiali scala B vota Pisapia !
Pisapia é in Marcia ?
E tu più attento alla retromarcia !!