Cappuccino, brioche e intelligence n°19. Comunque vada, Wikileaks lascerà segni molto profondi.
Non siamo in grado di prevedere come finità l’ affaire Wikileaks , se Assange sarà assassinato (come consiglia senza troppe perifrasi Tom Flanagan, consigliere del primo ministro canadese), se il sito sarà definitivamente oscurato o se riuscirà a lanciare ancora i suoi temutissimi siluri, se mai verrà fuori che dietro c’era qualcuno e chi. Tutte cose incerte; quello che, invece, è sicuro è che questa faccenda cambierà il Mondo, esattamente come l’attentato alle Twin Towers (l’analogia con l’11 settembre, sotto questo profilo, è evidente).Ammesso e non concesso che Wikileaks sia quello che dice di essere e che questa non sia una operazione di intelligence, la cosa resterebbe comunque negli annali dell’ intelligence mondiale, perchè dimostra cosa sia possibile fare usando in un certo modo la rete: se anche nessuno ci aveva pensato sinora, adesso tutti i servizi segreti del mondo staranno sicuramente studiando sia come difendersi da operazioni del genere, sia come realizzarne in sede offensiva. Quantomeno per preparare una eventuale rappresagli ad una aggressione di questo tipo.
E, se in diecimila pensano a fare qualcosa, vuol dire che qualcuno, prima o poi, lo farà. E questo è quello che pensano i servizi di sicurezza pubblici e privati di tutto il mondo.
Dunque, molte cose dovranno cambiare, perchè se la rete è così vulnerabile, si può continuare ad affidare ad un media così fragile comunicazioni riservate? Certamente si proverà a rendere molto più sofisticato il sistema di criptazione, si cercherà di realizzare reti riservate inaccessibili ad altri, tutto quel che vi pare, ma il problema di fondo resterà: la rete è fragilissima, perchè se riesci e penetrarla, porti via in una botta centinaia di migliaia di documenti, quello che sarebbe impossibile con i vecchi cari archivi cartacei, dove fotocopiare centinaia di migliaia di fogli chiederebbe un tempo immenso.
Quanto alla criptazione, il sistema più sofisticato non esclude che qualcuno, prima o poi possa vulnerarlo, ma, soprattutto, non esclude affatto che un infiltrato o un dipendente infedele possa cedere il verme di cifratura, dopo di che, il sistema più sicuro diventa una porta sfondata. D’altra parte, ci sono sistemi organizzativi dove l’accesso alle informazioni (previa pw) è concesso inevitabilmente a migliaia di persone, per cui già questo crea i presupposti per vulnerare in più punti la rete.
Ed il punto debole del sistema sono le banche, sia perchè costrette ad usare quotidianamente la rete per milioni di transazioni, sia perchè è inevitabile che in ogni banca ci siano migliaia di persone che hanno accesso a quelle informazioni. Non solo: le banche sono esposte anche allo “scherzo“ di qualche concorrente, oltre che a quella dei servizi segreti, degli hacker e tutto il resto. Si pensi al caso Swift (il server attraverso cui ogni giorno passano 14 milioni di operazioni delle banche di tutto il mondo e della cui memoria centrale si impossessarono gli americani, con un colpo di mano, con il pretesto della lotta al terrorismo).
Nel caso delle banche la questione si fa drammatica, perchè, vulnerandone l’archivio elettronico e orchestrando opportunamente le rivelazioni, si può determinare una corsa agli sportelli dei depositanti che metterebbe a terra qualsiasi banca in tre giorni.
La verità è che l’azione di Wikileaks è –che ne siano consapevoli o no i suoi autori- il primo atto di un nuovo modo di fare guerra. Sotto questo aspetto Wikileaks è peggio dell’11 settembre, perchè, in fondo, l’attentato alle due torri, con tutta la sua spettacolarità, forza devastante e con l’inedita accoppiata di dirottamento aereo ed attacco suicida, alla fine è stato una azione di guerra (per quanto irregolare) di tipo conosciuto. Wikileaks, invece, inaugura un tipo di guerra totalmente nuovo che, mescolando guerra elettronica e guerra economica crea qualcosa che può portarci molto lontani.
Neanche a dirlo, la prima vittima sarà proprio la libertà di espressione: è facile prevedere prossimi vertici internazionali che studino come controllare la rete. Facilmente, nel giro di un anno, verrà fuori una convenzione internazionale, che gli stati saranno tenuti a convertire in legge interna a tamburo battente che preveda lo stretto controllo di ogni sito o server. Nei confronti delle azioni di pirateria informatica servirà a poco ma liquiderà l‘attuale regime di libertà nel web.
Decisamente, ce ne ricorderemo di Wikileaks.
Aldo Giannuli, 6 dicembre ’10
11 settembre della diplomazia, aldo giannuli, archivi delle banche, assange, guerra coperta, guerra economica, guerra informatica, hacker, intelligence, ipercapitalismo finanziario, libertà di espressione, nuovo modo di fare guerra, sicurezza bancaria, tom flanagan, twin towers, wikileaks
diggita.it
Comunque vada, Wikileaks lascerà segni molto profondi….
Non siamo in grado di prevedere come finità l’ affaire Wikileaks , se Assange sarà assassinato (come consiglia senza troppe perifrasi Tom Flanagan, consigliere del primo ministro canadese), se il sito sarà definitivamente oscurato o se riuscirà…
upnews.it
Comunque vada, Wikileaks lascerà segni molto profondi….
Non siamo in grado di prevedere come finità l’ affaire Wikileaks , se Assange sarà assassinato (come consiglia senza troppe perifrasi Tom Flanagan, consigliere del primo ministro canadese), se il sito sarà definitivamente oscurato o se riuscirà…
Nicola
http://www.unita.it/mondo/wikileaks-ecco-le-aziende-italiane-spiate-dagli-usa-1.258659
Caruto
Intervento molto interessante ed inquietante.
Sembra andare nella direzione di quanto detto al Messaggero da Paul Virilio, che faceva riferimento ad una strategia militare USA iniziata circa 15 anni fa.
Mi domanda se il prof. Giannuli ha tempo e modo di scrivere qualcosa in piu’ rispetto degli accenni di Virilio, o di dare indicazioni di articoli, libri, pagine web per farsi un’idea piu’ precisa di quanto viene solo accennato.
Francesco Pansera
Da quali minacce va protetta la Glaxo
“What does the eight-hundred-pound gorilla do? Anything it wants to”
M Angell, The truth about drug companies.
Il prof. Giannuli spiega come lo “scandalo” Wikileaks servirà anche a controllare il Web. Quella futura sarà eventualmente un’accentuazione del controllo, che già esiste in forme non dichiarate; e che dovrebbe continuare in forme oblique, nelle quali la prima censura è negare che vi sia censura. Mentre ricorre di routine alla “character assassination”, e in casi estremi all’ omicidio, lo stile censorio anglosassone è diverso da quello della tradizione autoritaria italiana: invece che il segreto assoluto, preferisce che si ventili parzialmente, si sfiati un poco la scatola dei segreti; ma che questi rimangano come voci isolate e sgraziate, “a few squeacky wheels”, frammiste a tanta fuffa, spontanea e artificiale, prodotta da appassionati di complotti e da disinformatori professionali; e disperse nell’armonioso e gradevole dissenso antisistema ufficiale, costruito con cura, che impera sul Web e i cui libri si vendono nei centri commerciali.
Colpisce la notizia di Wikileaks che una sede della Glaxo Smith Kline in Italia, specializzata in vaccini, sia stata considerata obiettivo sensibile; non si capisce a leggere gli articoli dei giornali se come azienda italiana spiata dall’intelligence USA (Unità, Repubblica, Radio Tv di San Marino) o, com’è più verosimile, come asset importante degli USA, da proteggere da “terroristi”. (Su questo genere di protezioni contro il terrorismo rivolto alla tecnologia e alla ricerca, e sul fatto che l’Italia non ne sapeva nulla come ha affermato Frattini, cfr. “Leopardi, Unabomber e altri eversori” sul mio sito menici60d15). Ricordo a Brescia un’eminente figura della burocrazia della ricerca biomedica e dell’università auspicare la chiusura dei siti web che denunciavano effetti collaterali del vaccino anti HPV, prodotto anche dalla Glaxo; mentre tali notizie continuano ad apparire su siti anglosassoni (ricordo anche, sulla via del ritorno, la pantera della polizia, intercettazione per me di prammatica quando vado a conferenze pubbliche su argomenti medici sensibili).
Va gridato che la Glaxo, multinazionale con base in Gran Bretagna che nel 2009 ha incassato 45 miliardi di euro, è una delle grandi vittime del web, e si capisce che si voglia proteggere, sia nel mondo reale che nel cyberspazio, questa vitale risorsa etica. Presento una succinta selezione di alcune delle vergognose storie che è possibile raccogliere riguardo alla Glaxo su internet.
– La Glaxo si è fusa alla Wellcome, azienda collegata a Rockefeller, la forza che ha avuto un peso determinante nel dare forma alla medicina moderna per come la conosciamo. Negli anni ‘30 lo studio legale che curava Wellcome e Rockfeller aveva tra i suoi avvocati Allen Dulles, poi direttore della CIA nella Guerra fredda.
– Uno dei CEO della Glaxo, Bide, è stato presidente dell’Adam Smith institute, antisocialista. La Glaxo ha potuto contare sull’appoggio del New Labour inglese. Dev’essere vero che i vertici della Glaxo sono su posizioni di destra, perché in Italia Glaxo risulta avere finanziato la fondazione “Italianieuropei” di D’Alema. Forse è per questo che alle riunioni della Fondazione SmithKline, braccio culturale della Glaxo, partecipano esponenti dei DS come l’ex sindaco di Brescia Corsini, che in una di queste occasioni ha dichiarato “L’attenzione alla salute è il paradigma del nostro grado di civiltà”; come dargli torto. La Fondazione SmithKline è il think thank dove si coltivano idee come quella di fare evolvere le antiche forme di trattamento sanitario coatto in forme di persuasione adatte alla società liberale (M Valsecchi, direttore sanitario ASL 20 di Verona: La prevenzione in una società complessa). E forse è anche per questa simpatia dei “compagni” che per il lancio di nuovi vaccini della Glaxo, da molti considerati un caso di globalizzazione della truffa, l’Italia è la vigna dei fregnoni.
– Alla Glaxo si deve l’AZT per l’AIDS, la malattia politica sostenuta dall’EIA, l’Epidemiological intelligence agency, un servizio segreto del governo USA che si occupa di medicina, anche determinando carriere (cfr. P Duesberg, Il virus inventato). Il farmaco, già scartato per l’attività cancerogena e l’eccessiva tossicità, ha l’interessante caratteristica di causare le lesioni e i sintomi dell’AIDS; la Glaxo stessa avvisava i medici di non confondere gli effetti del farmaco con le manifestazioni della malattia. Ciò spiega perché soggetti asintomatici, cioè che stavano bene, abbiano sviluppato la sintomatologia dell’AIDS una volta cominciato ad assumere l’AZT in seguito alla diagnosi di laboratorio di sieropositività (criticata come inattendibile da dozzine di specialisti). E alla fine siano morti. L’inventore della AZT, Beltz, ha dichiarato di essersi pentito di averla elaborata.
– La Glaxo è stata accusata di avere nascosto la pericolosità dell’antidiabetico Avandia, anche perseguitando e denigrando il ricercatore J Buse. Il farmaco secondo la “Senate finance committee” USA è stato responsabile di circa 83000 morti per infarto miocardio.
– Nel 2010 uno studio scientifico USA, esaminati 200 lavori e interventi scientifici, ha evidenziato che il 94% degli esperti che hanno scritto a favore di Avandia avevano legami finanziari con Glaxo.
– Ha versato 2,5 milioni di dollari per chiudere un processo per frode, in USA, per avere occultato dati sull’inefficacia e gli effetti negativi su bambini e adolescenti del Paxil-Seroxat, un antidepressivo che potendo indurre comportamenti violenti ha causato suicidi e omicidi di familiari.
– Il Paxil fu approvato dalla FDA mentre negli stessi mesi in USA sembrava fosse in corso un’epidemia della malattia, non identificata fino ad allora, per la quale si prescrive; una delle tante malattie nuove degli ultimi decenni, che secondo molti rientra nel novero delle malattie “corporate backed”, cioè inventate per fare soldi, es. medicalizzando le difficoltà dell’esistenza: il “Disordine da ansietà generalizzato”, a dire il vero già noto in ambito non scientifico come nervosismo, irrequietezza, angst, giramento di balle, etc,; inquadrato nella nosologia poco prima del lancio del farmaco da uno psichiatra della Columbia university, Gorman; che era inoltre a libro paga della Glaxo come consulente. Un altro che aveva lavorato come consulente scientifico per Glaxo è Breckenridge, membro della MHRA, l’ente di controllo dei farmaci UK, che evitò di investigare il caso dei sanguinosi disastri provocati dal farmaco. Non contenta, la Glaxo ha anche truffato Medicaid gonfiando le fatture del Paxil, e per ciò ha dovuto pagare una multa di decine di milioni di dollari.
– Censurata 14 volte dalla FDA per pubblicità ingannevole di farmaci antiasma. L’FDA ha anche aperto contro la Glaxo procedure per la violazione delle buone pratiche di produzione dei farmaci.
– Produttrice del vaccino trivalente MMR per morbillo, parotite, rosolia, che può dare gravi reazioni avverse neurologiche. Il vaccino MMR è stato criticato quanto a scientificità delle procedure di sviluppo, utilità, efficacia, dannosità, e reazioni avverse. Sarebbe in grado di provocare l’autismo nei bambini secondo un medico, Wakefield (un’ipotesi dubbia). Wakefield comunque non sbagliava quando osservò che gli studi di sicurezza sul vaccino erano insoddisfacenti. Le vendite del vaccino crollarono, e il ricercatore fu attaccato da una serie di articoli sul Sunday Times, posseduto da un membro del consiglio di amministrazione della Glaxo. Fu in seguito sospeso dalla professione, mentre chi difese la Glaxo fece carriera.
– Ha pagato come esperti alcuni ricercatori che poi stesero le linee guida dell’OMS per il vaccino contro il virus H1N1. Sospettata di averli corrotti per lucrare su una falsa epidemia. L’OMS impose nel mondo il vaccino, il cui effetto è stato non medico ma economico, producendo profitti per miliardi di dollari. Analoga efficacia per l’antivirale Glaxo contro l’influenza aviaria.
– In Olanda la multinazionale è stata accusata di comunicare coi giornalisti prima dell’approvazione di un farmaco anti-emicrania; e i giornalisti di fornire alla Glaxo una campagna di propaganda sul farmaco camuffata da informazione. Le tecniche di pubblicità della Glaxo fanno largo uso del direct marketing, il rivolgersi direttamente ai consumatori, a volte sotto le vesti dell’educazione sanitaria, es. sponsorizzando “la settimana dell’emicrania”.
– Ripetutamente coinvolta in Italia in indagini per comparaggio, che hanno portato al rinvio a giudizio di migliaia di medici, anche illustri, a più riprese, con accuse di truffa ai danni dello Stato, associazione a delinquere, corruzione e falso. Decine di dipendenti della Glaxo Italia sono stati denunciati per associazione a delinquere; ci sono state richieste di interdizione dall’attività della Glaxo. Poi il buon senso ha prevalso e tutto si è dissolto.
– Accuse di mazzette all’AIFA, l’agenzia del farmaco italiana, per evitare controlli sull’Aulin, ritirato in altri paesi per la sua capacità di provocare gravi lesioni epatiche.
– Accusata dal Dipartimento di giustizia USA di aver pagato tangenti, oltre che in Italia in molti altri paesi, in alcuni dei quali è finita sotto indagine, es. in Turchia. Ci sono state anche accuse di tangenti a medici in USA. Di recente Glaxo ha avvisato il governo inglese che il nuovo “Bribery act” che come già fa la legislazione USA proibisce di corrompere funzionari esteri, danneggerà i suoi affari, in particolare nel nuovo grande mercato cinese.
– Le bugie sulle mazzette della Glaxo trovano appoggio nella perfida diceria per la quale nei bilanci della multinazionali farmaceutiche le spese di amministrazione e marketing, già superiori a quelle per la ricerca, nasconderebbero elargizioni a politici, amministratori, giornalisti, opinion makers, medici e altri addetti, indispensabili per fare girare il business dei farmaci dato il suo carattere fraudolento.
– Cliente della maggiore multinazionale di pubbliche relazioni, la Burson Marsteller. L’agenzia, che si è occupata anche di curare l’immagine della giunta militare Argentina (sulle vittime degli squadroni della morte commentò “People gets killed everywhere”), è specializzata nella organizzazione di un falso dissenso che sembra partire spontaneamente dal basso e tira acqua al mulino dei potenti committenti (“Astroturf”); es. associazioni di pazienti che invocano un farmaco trattenuto nelle grinfie dei burocrati che non vogliono approvarlo o distribuirlo a spese del SSN perché dicono che non serve. Il dissenso grassroot falso o pilotato è una tecnica che appare rilevante anche per il rovello sulla genuinità dell’affare Wikileaks, e per l’arduo dilemma su chi saranno le vere vittime e chi i veri “villains” delle sue conseguenze future.
Queste notizie disponibili su internet mostrano quanto sia sensibile un obiettivo come Glaxo: quanto odio si è accumulato verso la multinazionale che cura i malati, verso questi novelli cavalieri ospedalieri. E’ giusto che la Glaxo si tuteli, a là Allen Dulles, e che in futuro simili calunnie, simili attacchi di cyberterrorismo siano stroncati sul nascere, e non appaiano se non come spazzatura e patologia dell’informazione.
E forse Glaxo è ancora più sensibile, coi piedi d’argilla direbbero i malevoli che la criticano, e quindi ancor più bisognosa di protezione. In Italia c’è perfino qualche medico invasato che conosco io (per fortuna messo aumma aumma in condizioni di non nuocere da magistrati, poliziotti e altri amici delle multinazionali), che pensa che le cose stanno anche peggio di quanto trapela sui media e su internet; che ci sono elementi per sostenere che anche altri farmaci della Glaxo, es. per l’ulcera peptica, la sclerosi multipla, alcuni oncologici, e il vaccino per la prevenzione del tumore della cervice, sono basati su presupposti scientifici falsi e di comodo, essendo frutto del “corporate take over of science”: E che appare probabile che se si andasse ad esaminare scientificamente uno ad uno tutti i prodotti del catalogo Glaxo ci sarebbe da dare ragione all’affermazione di Roses, alto dirigente della Glaxo, che ha recentemente affermato che “più del 90% dei farmaci non funzionano”. (Roses lo ha detto per poi aggiungere subito che funzionano solo nel 30-50% dei soggetti; un’affermazione a effetto nell’ambito del lancio dell’ultimo grido della ricerca e del marketing farmaceutico, la farmacogenetica per la “tailored medicine”, il farmaco tagliato su misura, “ad personam”).
C’è come una buona stella che protegge il gigante Glaxo dalla macchina del fango: perfino gli attacchi sui farmaci per l’AIDS del Presidente sudafricano Mbeki, non un “keyboard warrior” ma un nero che ha speso la vita per la liberazione della sua gente, dipinto dalla stampa mainstream come un paranoico nemico dei bambini malati, sono rientrati. Chissà di quali argomenti si è avvalsa la Provvidenza.
Fosse per l’Italia, neppure ci sarebbe bisogno di un giro di vite sul web contro il partito dell’odio e dell’invidia. Il web è piombato sull’Italia come un oggetto fantascientifico proveniente da un altro pianeta; dipendesse da noi, trasformato in carrozzone pubblico al servizio di interessi privati, sarebbe stato imbrigliato da un pezzo; aprire un sito per il semplice cittadino sarebbe più difficile che ottenere il porto d’armi; e la rete non andrebbe molto oltre Radio Maria, i reality, C’è posta per te, le previsioni del tempo, le ricette, il calcio, la pubblicità palese e redazionale, es. i siti di educazione alla salute e sul corretto uso dei farmaci, pluralistiche rappresentanze di partiti e forze sindacali, etc.; l’angolo più estremista, luogo di feroci duelli tra bloggers, nell’ambito di quanto consentito dai moderatori, sarebbe il sito di Fabio Fazio.
Inoltre in un Paese tosto come il nostro la Glaxo e le sue sorelle, la loro immagine di benefattori, la loro libertà di ricerca e d’impresa, sono già protette contro questo nuovo terrorismo; potendo contare, per la liquidazione ad nutum di fonti percepite come un minaccia, sui servigi di persone serie e importanti, di corpi armati benemeriti; sui servigi di padroni delle ferriere che si sono improvvisamente scoperti una vocazione per la medicina accademica e vogliono acquisire meriti per entrare nel ramo, di soci italiani di Rockefeller, dei nostri servizi di sicurezza con la loro alta tradizione di indipendenza e abnegazione; tanti nobili signori che davanti a soldi e carriera arricciano il naso schifati, ma lottano a costo della vita per la salute dell’umanità; come quelli della Glaxo, essendo fatti della stessa pasta.
Sito web: menici60d15
Delfo
Ma è la prima volta che la guerra di inteligence è a portata di qualsiasi gruppo di cittadini. Saremmo potenzialmente Capaci con poche mosse di creare variabili inaspettate nel mondo della politica internazionale. al di là dell’acheraggio è facile passare informazioni a coloro che subisono censura, ad esempio mandare ad un amico cinese le foto di piazza tienammen (o come ci scrive che non me lo ricordo mai). Nei primi anni del secolo scorso, chi volesse preparare una azione politica comune tra milanesi e, xchessò, napoletani, avrebbe dovuto portare a mano messaggi criptati da parte a parte dell’Italia, giorni di sbattimento, spese colossali e un forte rischio d’essere scoperto e fermato. Oggi basta un po’ di malizia e un “3, 2, 1, GO!” scritto su una chat all’ultimo minuto per dare il via ad azioni politiche contemporane da roma a new york. e cosa accomuna il disenso internazionale nel web? Indimedia, Un po’ di tepempo fa discussi su “indymedia Roma” su quanto fosse poco sfruttato lo strumento indymedia.
Continuo a sostenerlo e assange avvalora la mia tesi. che ne pensate?
Francesco Pansera
L’omertà e la complicità nazionali nelle epurazioni USA
Un alto magistrato ha affermato di non aver pensato neppure per un momento a cause naturali quando seppe della morte improvvisa del Capitano De Grazia. Che quello di Calipari sia stato un omicidio volontario premeditato lo scrissi il giorno del funerale, e lo ripetei quando l’indagine fu archiviata (v. “Calipari: virtù militari e diritto” sul sito menici60d15 ).
Ora Wikileaks rivela che il governo Berlusconi tramò per evitare che la verità, tramite le indagini dei magistrati, venisse a galla. Il PD, anche per bocca dello “zio d’America” Ignazio Marino, ha chiesto indignato a Berlusconi di dare conto. Ciò per me conferma che Wikileaks disinforma, a favore degli USA, imbrogliando ancor più le carte mentre rivela parzialmente il vero. (v.”Da quali minacce va protetta la Glaxo” sul mio sito).
La “rivelazione” infatti implica:
– Che nessuno lo sapesse. E’ dalla Liberazione che vengono eliminati Italiani sgraditi agli USA, e tutti, istituzioni e pubblico, vilmente fanno finta di nulla sui mandanti; i quali possono pure alludere a come andò, per giochi strumentali e a riprova del loro dominio.
– Che la sinistra si opponga alla destra almeno in questo. Moro docet, è altrettanto sottomessa. E oggi forse è perfino più venduta dei piduisti riconosciuti.
– Che le eliminazioni avvengano contro una volontà forte. In realtà, gli epurandi, tipi anomali, vengono venduti. La classe dirigente, a partire dai “colleghi”, è spesso parte attiva nell’eliminazione, e il popolo, a cominciare dagli “impegnati”, è omertoso e offre bassa manovalanza per un tozzo di pane.
– Che la magistratura, “famigerata” secondo Palazzo Margherita, vada frenata altrimenti scopre la verità. Quando si tratta di fare un favore agli USA, magari quando c’è da eliminare qualcuno che non è sufficientemente servo, tanti magistrati, q. b. agli interessi della corporazione, sono sempre pronti all’obbedienza, e ben lieti di farsi depistare.