Cappuccino, brioche e intelligence n°14. Anemone: che strana storia!

Berlusconi, preoccupatissimo, ammette che troppa gente si è arricchita dietro di lui, che i giudici possono anche aver ragione, che indagherà lui per “licenziare” gli eventuali corrotti dal governo.
Strano: di solito sbraita contro le “toghe rosse” protagoniste di chissà quale complotto e giura che i suoi sono una schiera di cherubini.
Berlusconi chiede che cessi la gogna mediatica. Strano: il più scatenato sulla lista dei beneficiati di Anemone è il “Giornale”  che, se non ci ricordiamo male, è del fratello del Cavaliere.
Anemone fa un sacco di regali  e favori, tiene la lista dei beneficiati, ma non si capisce bene cosa riceva in cambio da molti di loro. Strano: di solito un traffico di tangenti è finalizzato ad una qualche illecità utilità del corruttore. Forse da bambino pensava che sarebbe diventato Babbo Natale.

Molti dei favori e delle regalie di Anemone sono cose di piccolo conto: ristrutturazioni gratuite, favori per qualche decina di migliaia di euro e spessissimo non superano qualche centinaio di migliaio.  Strano: di solito un tangentista versa importi sostanziosi a pochi corrotti, non fa regalini a pioggia.
La maggioranza di governo appare attraversata da brividi di febbre alta, da ondate di evidente nervosismo. Strano: ha tutti i numeri per governare e durare, non ha turni elettorali davanti per tre anni ed ha contro una opposizione che è un congresso di amebe. Dovrebbe essere molto tranquilla.
E poi c’è un prete-bancomat, un monsignore che gli spalanca le porte dei più inaccessibili saloni vaticani, un alto ufficiale dei servizi…
Sarà, ma questa storia non ha affatto l’aria di essere una semplice questione di appalti truccati. Sembra quasi che gli appalti siano una sorta di copertura per cose ancor meno pulite. Forse, tanto poco pulite da far preoccupare anche un uomo abituato a ben altro.
L’insolita attività di Anemone, più che quella di un palazzinaro tangentista (come quelli cui siamo abituati da decenni), ha l’aria di una attività di lobbing: lunghe liste di beneficiati con piccoli favori e di collocazione di potere  assai diversificata (politici, monsignori, uomini di spettacolo, militari…). Nel nostro paese le lobbies non sono previste e regolamentate come in altri paesi (Usa in testa), però un lavoro simile lo fanno le agenzie di pr. Non  ci sarebbe nulla di male e tanto meno di illegale a fare lavoro di pr, ma dipende anche da chi sono i clienti. Certo che, se –facciamo esempi puramente accademici- fra i clienti ci fossero organizzazioni terroristiche internazionali o della criminalità organizzata o se, dietro questo lavoro, si celassero operazioni di spionaggio internazionale, magari di diplomazia parallela e coperta o attività di riciclaggio o, ancora, operazioni politiche inconfessabili, la questione cambierebbe e si tratterebbe di scenari di fronte ai quali la tangente per un appalto diventa una marachella da oratorio.
Non sappiamo bene cosa abbiamo in mano i giudici o cosa stiano cercando,  però notiamo che da parte del ceto politico c’è una gran voglia di mettere fretta ai giudici e chiudere questa inchiesta in un batter d’occhio.

Aldo Giannuli, 19 maggio ’10

berlusconi, caso anemone, corruzione


Aldo Giannuli

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Comments (6)

  • Se ho capito bene lei ipotizza che questi “favori” e donazioni sarebbero un’attività di lobbie, e questi personaggi come A. potrebbero essere delle “agenzie”.
    Se così fosse altro che tangentopoli. Queste lobbie potrebbero essere anche governi stranieri?

    A proposito del suo articolo su Lutwak, ritengo che la strategia di indebolire gli altri paesi sia stata attuata già da lungo tempo.
    Le chiedo se Berlusconi non possa essere visto in quest’ottica: un politico che detiene un potere enorme in grado di controllare l’italia ed annullarne qualsiasi progetto a lungo termine.
    Probabilmente sono troppo catastrofico.

  • è dal caso mignotte che si sta facendo operazioni attive o cover operation contro questo governo,e non credo sia facile capire quanti paesi aproffittino di questa occasione per influenzare lo stato italiano.Certo è che la possibile rattifica del articolo N.5 della nato qualche indicazione ce la da.

  • Andrea…
    “e non credo sia facile capire quanti paesi aproffittino di questa occasione per influenzare lo stato italiano”

    Chiesi qualche tempo fa ad un professore esperto in guerra economica “ma l’Italia totalmente divisa come ai tempi della guerra fredda, a chi giova?” risposta semplice ma veritiera ” a tutti, tranne che agli italiani”.
    Quindi credo che tu abbia centrato il problema se intendevi che possono essere talmente tanti i paesi ad averci messo le mani addosso che non sia più nemmeno possibile distinguerli nettamente.

  • ciao manuel la nato nata nel 1949 ha bisogni di nuove motivazioni affinchè essa possa continuare ad esistere,dato che è nata per difendere i paesi alleati da un eventuale espansione sovietica,nel 2010 si intende estendere il concetto di minaccia e di difesa anche per le questioni di sicurezza energetica,ovvero se un paese come la libia o la russia intendesse chiudere i rubinetti “energetici” la nato risponderà di conseguenza considerandolo un atto offensivo.

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