Cappuccino, brioche e intelligence n°11: ma che succede nei servizi segreti occidentali?
Come si sa, sabato 10 us, è precipitato il Tupolev su cui viaggiava il presidente polacco Kaczynski che è perito nell’incidente inseme al vicepresidente della Camera, al presidente della Banca centrale, ai capi di stato maggiore di Esercito, Marina, Aeronautica a una schiera di viceministri, 12 deputati e due senatori, e responsabili dei principali uffici governativi e militari. E’ stato un incidente o un attentato? Forse non lo sapremo mai con certezza, ma non è quello di cui voglio parlare in questa sede. Sia che si sia trattato di una cosa, sia che si sia trattato dell’altra. C’è una cosa assolutamente incredibile: che tutto l’apparato di potere di un paese viaggiasse sullo stesso aereo. Una delle regole base della sicurezza è quella di evitare sempre che ci siano più di due o tre personalità di rilievo a bordo dello stesso aereo e mai un capo ed il suo vice. Proprio per evitare che un paese si trovi decapitato di colpo.
La notizia vera è che il capo della sicurezza nazionale non sia stato ancora affettato e dato in pasto ai coccodrilli. Nè si capisce come mai tutte le personalità salite su quell’aereo non abbiano trovato strana la cosa.
Ma questo è solo l’ultimo di una serie di episodi incredibili accaduti da novembre in poi.
Infatti, in occasione della festa per l’anniversario dell’elezione di Obama, due non invitati sono riusciti ad entrare e partecipare: poco male, non è successo nulla, erano solo due portoghesi, ma possibile che sia possibile intrufolarsi alla Casa Bianca senza che la sicurezza se ne accorga? E se si fosse trattato di due terroristi?
Poco dopo, a dicembre, si verificava lo strano “attentato” a Berlusconi. Anche qui lasciamo perdere di cosa si sia trattato con esattezza, ma non si può fare a meno di notare la girandola di fesserie sia della sicurezza pubblica che di quella mediaset: la scelta del posto per il comizio, l’arrivo della macchina dalla parte sbagliata per cui Berlusconi è sceso dalla parte della transenna e non dall’altra, come un minimo di regole avrebbero voluto, poi l’assenza dei “fendifolla” davanti a lui e, tombola finale, la scorta che guarda lo scortato e non guarda intorno, per cui l’attentatore ha potuto prendere la mira con tutta calma e scagliare l’ormai famosa statuetta.
Un paio di settimane dopo toccava al Papa: una ragazza –evidentemente con disturbi di natura psichica- riusciva ad afferrarlo per la stola, facendolo cadere per terra prima che la scorta potesse intervenire. E la cosa grave è che la stessa persona, un anno prima, aveva tentato di fare più o meno la stessa cosa, dunque era segnalata, ma questo non le ha impedito di entrare in San Pietro ed arrivare ad un metro dal Papa.
In tutti i casi citati non si è saputo di sanzioni contro i responsabili, ma questo non vuol dire che forse non ci siano state.
Quello che è incredibile è che sembra che all’improvviso nessuno fra gli addetti alla sicurezza dei paesi occidentali (Usa, Italia, Vaticano, Polonia) sembra sappia fare più il proprio mestiere. Viene da chiedersi perchè siano pagati.
Non provo a spiegare cosa sta accadendo, perchè questo supera le mie capacità di comprensione, mi limito a registrare il fenomeno: altro che body scanner, qui il problema è mettere insieme tre persone che sappiano pensare.
Aldo Giannuli, 22 aprile ’10
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ivo
azzardo un’ipotesi: i leader di governo non sono quelli che veramente governano le barche dei rispettivi paesi (vaticano compreso) e quindi chi se ne fotte di proteggerli anzi, e’ bene che ‘dormano preoccupati’, cosi’ da ricordarsi di seguire scrupolosamente le indicazioni di chi ne tira i fili.
ugo agnoletto
come è incredibile la vicenda dell’assassinio di Ferdinando d’Asburgo da parte di Gavrilo Princip il 28 giugno 1914. Anche lì, per un errore di percorso. Eppure la polizia era da giorni in stato di massima allerta. Solo che quella volta le tre pallottole di Princip furono le prime di una guerra che fece 10 milioni di morti.
A volte anche nella protezione dei sistemi informatici ci sono delle leggerezze inspiegabili che fanno saltare tutto l’apparato di sicurezza messo in piedi.
Basta guardare “utente e password” scritti qua e là in uffici pubblici e privati.
alessandro
A proposito:
http://www.youtube.com/watch?v=QqaruZ3VNmM&feature=channel
Peucezio
Il fatto è che siamo in un’epoca in cui sempre meno persone sanno fare decentemente il proprio lavoro, dall’idraulico fino appunto all’uomo dei servizi segreti.
Se nel lavoro la cifra della contemporaneità è l’approssimazione, l’improvvisazione, la negligenza, la faciloneria, la mancanza di serietà, questo si manifesta a tutti i livelli.
Sarà un luogo comune? Sì, ma un luogo comune vero.
E non ha cause politiche, almeno non nel senso di cause politiche contingenti. E’ semmai la conseguenza di tendenze sociali e culturali di medio (se non lungo) periodo.
E, come dice Aldo, è un fenomeno occidentale. Non credo infatti che in Cina accade la stessa cosa. Anzi, tutto mi fa supporre che avvenga il contrario: tendenza all’aumento degli standard qualitativi, della professionalità, della precisione un po’ in tutti i settori. Il fatto è che mentre loro si stanno occidentalizzando, noi ci stiamo “terzomondizzando”.