Cappuccino, brioche e intelligence n°8…Osama: quando si dice la sfortuna!

Cappuccino, brioche e intelligence n°8

Osama: quando si dice la sfortuna!

“La Repubblica” 30 novembre 2009: nel dibattito  al Senato Usa emerge che, in una notte del dicembre 2001, sarebbestata individuata l’area in cui Osama Bin Ladin si nascondeva e, se alle poche centinaia di americani presenti in zona, fossero giunti i rinforzi richiesti, la cattura del capo i Al Quaeda sarebbe stata cosa certa. Ma una strana inerzia del comandante in capo americano Tommy Franks e del Segretario alal Difesa Donald Rumsfeld avrebbe fatto fallire l’operazione e Osama sarebbe scappato in motocicletta.
Quando si dice la sfortuna!

Va bene la storia è piena di colpi di fortuna o di sfortuna: in una sera del novembre 1917, praticamente qualche ora prima dell’assalto a Palazzo di Inverno, una pattuglia di cavalleria incontrava Lenin, ma non lo riconosceva e lo lasciava passare.
Però la svista di un capo pattuglia è cosa diversa dall’inerzia di un comandante in capo e di un Ministro: insomma gli americani scatenano la guerra con l’Afghanistan perchè i talebani si rifiutano di consegnargli Bn Ladin, poi, quando hanno a portata di mano l’obiettivo principale della guerra, se lo lasciano sfuggire così. Tutto questo avrebbe dovuto avere una semplice conseguenza: Franks e Rumslefd passati al tritacarne e poi cremati. E invece no, tutto passa liscio.
Anzi: Rumsfeld fa un sacco di soldi anche grazie alle Pcm, Tommy Franks fa carriera e va a dirigere anche la guerra irakena e Osama prosegue imperterrito la sua azione terroristica per altri anni.
Sono cose che succedono. Soprattutto quando si decide di farle succedere.

Aldo Giannuli, 15 dicembre ’09

aldo giannuli, come funzionano i servizi segreti, intelligence, osama bin laden


Aldo Giannuli

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Comments (2)

  • “Soprattutto quando si decide di farle succedere.”
    be’ nn proprio – diciamo che succedono fin quando a comandare son sempre i farabutti della stessa banda 🙂

  • Probabilmente la storia della mancata cattura è una leggenda metropolitana. Come i superbunker di Torabora.
    I vertici non hanno inviato i rinforzi, e hanno bloccato il commandos, probabilemnte perchè sapevano che lì non c’era nessun bin ladin.
    L’11 settembre 2001, il governo USA fece volare via tutti i famigliari di Usama bin Ladin, tranquillamente.
    Altrettanto tranquillamente, quando le truppe USA entrarono a Kabul e smantellarono le presunte basi di al-Qaida, non si curarono di sequestrare la documentazione in possesso ai taliban e agli ‘alqaidisti’. Ci sono reportage TV che mostrano centinaia di dossier, schede e altri documenti della ‘spectre islamista’ semplicemente abbandonati all’incuria, gettati a terra.
    Chiramente non interessava; come affermano Jason Burke e Webster Tarpley, al-Qaida non esiste. E visto che anche uno squilibrato, che si infila il ‘pacco’-bomba nelle mutande, viene arruolato, dai media e da obama, nelle file di al-qaida, qualcosa non quadra.
    Dall’organizzare gli attentati dell’11 settmbre al fare esplodere il sedere di uno squinternato, per abbattere un aereo, c’è una soluzione di continuità che può solo fare riflettere chi è vaccinato dalle corbellerie terroristiche-televisive che ci propinano pure a Natale e Capodanno.

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